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Gay & Bisex

Trasformato in troia - rapimento


di shinigami83ge
02.10.2013    |    34.026    |    10 9.6
"Non so se sia stata un’ora o una frazione di secondo, ma senza premura alcuna mi sono ritrovato il cazzo, spesso e grosso dell’uomo con il pizzetto su per il..."
(Racconto di fantasia – graditi i commenti)
Sto camminando per strada, sto tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro in cui ho fatto più tardi del solito.
Cammino senza nemmeno guardare la strada massaggiando con il cellulare. Ad un certo punto incrocio sul marciapiede un uomo alto almeno un palmo più di me e bello massiccio, di quelli a cui normalmente è difficile trovare qualcosa da obiettare. Poiché alla mia sinistra c’è una macchina gli chiedo gentilmente di farmi passare, ma l’uomo si gira, mi fissa e resta dove si trova senza parlare, limitandosi solo a fare uno strano sorriso.
Perplesso, ma non avendo voglia di mettermi in chissà quale casino per nulla, mi volto per tornare un po’ indietro dalla lunga fila di macchine e fare un altro percorso, ma anche dietro di me a questo punto trovo un altro uomo dal fisico palestrato e il pizzetto.
“dove credi di andare troietta, è tutta la sera che ti aspettiamo”
In un attimo sento l’adrenalina che mi sale a mille .
Spaventato e terrorizzato gli dico “cosa volete? Soldi? L’orologio… non ho molto con me, ma ve lo posso dare, basta che non mi fate male”.
L’uomo con il pizzetto scoppia in una sonora risata, e la paura e l’adrenalina me la fanno percepire come agghiacciante.
Si avvicina a me simulando il gesto di tirarmi un pugno in faccia e con voce cattiva mi dice “mi vuoi forse prendere per il culo? Credi che se avessimo bisogno di soldi verremmo da un mentecatto come te… nooo, ti sbagli di grosso, noi siamo qui perché ci è stato ordinato un lavoretto, ed ora io e te ci divertiremo come si deve”
“cosa… cosa volete farmi?”
“intanto sali in macchina, poi ne parliamo”.
Senza avere quasi il tempo di opporre resistenza vengo spinto nella macchina affianco a me dal primo uomo, mentre il compare si mette alla guida.
Viaggiamo per quello che mi sembra un tempo infinito, ed infine arriviamo in piena campagna dove ci fermiamo. Il cuore ormai è sul punto di scoppiare .
Preso per il colletto vengo trascinato con forza giù dall’auto e messo in mezzo ad i due uomini.
“cosa volete farmi? Vi prego, non uccidetemi”
L’uomo con il pizzetto mi afferra per i capelli e ad un centimetro dal volto, con lo stesso tono violento di prima mi dice “stai tranquillo, non abbiamo intenzione di farti del male…. Almeno non così tanto”
Poi senza aggiungere altro si slaccia i pantaloni e si tira fuori il cazzo.
“il nostro compito è molto semplice… ci è stato chiesto di farti capire quanto sei troia e quanto in realtà ti piaccia succhiare dei bei cazzi, quindi ora…. Senza fare scherzi…. Vedi di succhiare il mio cazzo”
La situazione assume dei connotati per me inattesi, tutto mi sarei aspettato, fuorché essere stuprato da due uomini, e poi chi è costui che vuole farmi diventare gay.
Osservo il cazzo dell’uomo, ma non so come comportarmi, l’unica cosa con cui abbia mai giocato prima era la fica, quindi l’idea di prendere in bocca il cazzo di quell’uomo mi disgustava alquanto.
“allora forse non sono stato chiaro… ti ho detto che devi succhiarmi il cazzo”
E afferrandomi di nuovo per i capelli la mia faccia è spinta con violenza contro il suo cazzo.
“allora… cos’è che non ti è chiaro nella parola “succhia”? tanto lo sai che sei una troia, quindi prima ti arrendi a questa evidenza, prima tu finisci e prima noi prendiamo i soldi”
Cercando di trovare una spiraglio per respirare gli rispondo “ti sbagli, a me non piace il cazzo”
Nel mentre, come se non bastasse, anche il suo amico si è tirato fuori il cazzo, che già senza essere duro è una bella bestia, il che mi agita ulteriormente.
Vengo strusciato ancora un po’ contro il cazzo dell’uomo con il pizzetto che ad un certo punto, rivolto all’amico dice “questo non si muove, vediamo di darci da fare.
In un lampo vengo immobilizzato, un braccio possente intorno al collo e una mano che mi apre a forza e con dolore la mandibola, a quel punto l’uomo con il pizzetto, sorridente e trionfante si avvicina e mi ficca il suo cazzo in bocca, ed in un attimo, eccitato dal senso di dominio e di potere che sta esercitando su di me, diventa durissimo riempiendomi la bocca del suo spessore.
Subito sono pervaso da un senso di vomito, ma poi, il sapore di quel pezzo di carne dentro la mia bocca finisce con il darmi meno fastidio e anche per evitare di soffocare inizio ad assecondare il movimento con cui mi scopa la bocca mentre nella mia mente si fa spazio un pensiero sconcertante .
La mia bocca viene scopata per un bel po’, il bastardo è pure resistenze, poi si ferma e dice “avanti amico, adesso tocca a te”. Senza farselo ripetere, l’omone che mi teneva stretto, mi libera dalla presa, e afferrandomi la testa con le sue grosse mani, mi spinge il suo enorme palo in gola.
È così grosso e duro, che praticamente mi sfonda la bocca per entrare, ed impedirgli di farlo sarebbe stato praticamente impossibile. Se già l’uomo con il pizzetto mi aveva messo a dura prova, ora tutto si fa ancora più difficile, quella bestia mi riempie la bocca e i suoi colpi me lo spingono così in profondità che a tratti sento i conati. Avendo sempre cercato fica non ho mai visto molti altri cazzi eccitati se non nei film porno, ma questo è davvero enorme, ed in qualche modo, il dare soddisfazione ad una bestia del genere mi fa provare brividi di piacere.
“bene bene, la troia inizia ad eccitarsi” dice l’uomo con il pizzetto “certo che sei fortunata a poter giocare con il cazzo del mio amico, ti assicuro che è difficile trovarne di più grossi”
C’è un momento di pausa poi continua “ed ora vediamo di arrivare al pezzo forte”
Detto questo, vengo sollevato di peso e buttato sul sedile posteriore della macchina.
Provo a divincolarmi, ma sono troppo più forti di me. Tenuto fermo dall’omone, che nel mentre mi ha infilato nuovamente il suo palo in bocca, il tipo con il pizzetto mi toglie i pantaloni e con terrore capisco che cosa vuol fare.
Non so se sia stata un’ora o una frazione di secondo, ma senza premura alcuna mi sono ritrovato il cazzo, spesso e grosso dell’uomo con il pizzetto su per il culo.
Se non fosse stato per l’enorme verga del suo compare che mi riempiva la bocca fino in gola avrebbero sentito il mio urlo molto lontano.
Sento un misto di dolore, vergogna e umiliazione, in qualche modo, essere stato violato in quel modo mi rendeva meno etero, meno virile, ora era alla stregua di una donna, che viene scopata da un altro uomo.
Sento il suo e giù dell’uomo che piano piano mi allarga sempre più il buco del culo, ed ad ogni affondo mi sento sempre più usato e più donna. Non so quanti colpi siano serviti, ma dopo un po’, stressato da quel continuo stantuffare, il mio buchetto si è arreso del tutto all’uomo con il pizzetto, e quello che prima era solo dolore inizia ad essere piacere. Piacere aumentato dall’aver trovato il giusto ritmo con cui succhiare l’enorme verga del suo amico grande e grosso, riuscendo a giocarci senza soffocare.
L’uomo con il pizzetto inizia a ridere e grida “eccola finalmente la nostra troia, guarda che erezione paura”
Un nuovo moto di vergogna mi pervade completamente, ero durissimo fino a scoppiare e quasi nemmeno me ne ero accorto.
L’uomo con il pizzetto ci da dentro ancora per un bel pezzo e quando finalmente penso che sia finita, in realtà si limita ad uscire per fare a cambio con il suo amico. Se già credevo che fosse stato difficile quella parte, il cazzo enorme dell’omone ha complicato ulteriormente le cose.
“ti prego fermati, non puoi entrare con quel cazzo, mi sfonderesti”
Ma l’unica risposta alla mia rimostranza è stata un sorriso e il cazzo dell’uomo con il pizzetto in bocca.
Già dilatato dalla chiavata appena subita, il cazzone dell’uomo riesce ad entrare senza trovare troppi ostacoli, ma in ogni caso, qualsiasi barriera sarebbe stata infranta dalla durezza della sua eccitazione, che fanno sembrare il suo cazzo fatto di ferro piuttosto che di carne. Mi sento completamente riempito da quel cazzo enorme e un nuovo tipo di eccitazione mi invade.
In quel momento è come se avessero premuto un interruttore nascosto dentro di me ed inizio a godere di quella situazione cercando di soddisfare come meglio posso i due uomini, che mi scherniscono continuando a chiamarmi troia, puttana ed in altri modi notando anche loro il mio violento cambiamento di atteggiamento.
Vengo usato per un tempo che non saprei quantificare, ma alla fine, come ultimo smacco, ricevo la sborra dell’uomo con il pizzetto direttamente in gola. Il sapore della sborra è una cosa inattesa e non mi piace, inoltre quella è particolarmente densa ed abbondante, provo a sputare, ma il bastardo, intuendo le mie intenzioni riprende a stantuffarmi la bocca spingendomi il suo sperma in gola ed infine per non soffocare deglutisco ingoiando tutto. Sentendo il lieve suono della mia bevuta l’omone si eccita ulteriormente e con una sorta di strano grugnito mi viene dentro, con un schizzo così violento che sento il suo orgasmo riempirmi come ad ingravidarmi. Mi sento pieno della virilità di quei due maschi e senza toccarmi sborro anche io.
Esausto vengo spinto giù dalla macchina, i due si avvicinano e come ultima umiliazione mi pisciano addosso. Sento il mio essere uomo completamente annientato, se il loro intento era farmi sentire una troia.
Senza ulteriori parole, vengo abbandonato lì.
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