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Gay & Bisex

in viaggio sul camion


di HoBoccaVelluto
11.02.2014    |    24.421    |    10 9.7
"Continuava a muovere il suo cazzo nel mio culetto, mi stringeva fortemente le tette..."
Sono ormai quasi 30 anni che mio fratello maggiore abita in provincia di Roma da quando si è sposato, ed io tutti gli anni trascorro una decina di giorni a casa sua, visto che abita in una località marina.
Negli ultimi anni uso l'aereo, ma fino alcuni anni fa ci andavo in treno, più di 600km da casa mia a sotto Roma.
Ma la storia che vi voglio raccontare è successa nei primi anni 90, l'unica volta che decisi di scendere a Roma in autostop.
Preparai il mio zaino, mi serviva poca roba, un po' di indumenti intimi, e qualche maglietta e pantaloncini per la sera, insomma uno zaino leggero. Fortuna vuole che la sera prima di partire incontrassi un amico di famiglia che guida il camion, e subito mi disse che mi avrebbe portato fino a Bologna, lui doveva scaricare a Rimini, partiamo alle 7e30 devo fare una presa a Brescia e poi scendiamo, mi disse.
E così è stato non mi sembrava vero 200km di strada assicurati, avevamo fatto la presa a Brescia e subito dopo mezzogiorno ero già a pochi chilometri da Bologna, e al mio amico venne un'idea prese in mano il microfono del suo baracchino e iniziò a chiamare.
"Brecco brecco, c'è qualche amicaccio che scende direzione Roma e mi copia?". per tre o quattro volte formulò la domanda al baracchino, finche rispose un suo collega.
"Collega io scendo verso Roma, cosa ti serve?".
"Grazie collega, ho un mio amico che sta cercando un passaggio per Roma, è una persona tranquilla affidabile"
"collega, se il tuo amico no va di fretta lo posso caricare io" rispose
Il mio amico mi guardò e mi chiese cosa ne pensassi, risposi che a me andava bene, ero in vacanza e non avevo problemi di tempo, così il mio amico riprese in mano il microfono e disse:
"Va bene collega ci fermiamo alla prossima area di servizio, noi siamo al km 150".
"kappa roger, siete davanti a me io spono al 148" rispose lui.
Entrammo nell'area di servizio e pochi minuti dopo arrivò anche il collega, era un bell'uomo sui 40 anni con baffi neri, e vestito con maglietta e pantaloncini, i saluti d'obbligo e siamo entrati al bar x un caffè.
il nuovo amico mi disse: "se vuoi io ti porto fino a Roma, ma io devo fare l'ultimo carico subito dopo Firenze".
"Non ci sono problemi- gli risposi- non ho nessun problema di orario". Bevuto il caffè presi il mio zaino dal camion del mio amico e lo misi in quello del mio nuovo amico, un abbraccio di saluto e via cambio di camion, non mi sembrava vero fino a Roma in un colpo solo. Il mio amico ci saluto ancora per radio e via Bologna, e poi gli appennini erano già alle nostre spalle, la giornata era calda, e il mio nuovo amico spogliò la maglietta, aveva un bel fisico, il petto villoso, insomma mi eccitava ma non volevo essere scortese con lui.
Si parlò del più del meno, si parlò anche di sesso, e notai che il cazzo si ingrossava durante certi argomenti, in pratica mi fece sentire a mio agio, ma la cosa che mi fece pensare positivo fu quando prima di Firenze si fermò per urinare, scese dal camion e invece di urinare girato verso la fine del camion si mise in mostra e io dallo specchio retrovisore lo ammiravo, si è messo in mostra apposta? mi cheidevo, durante la nostra chiacchierata si era parlato anche di situazioni bisex.
Erano quasi le 16e30 quando si arrivò alla ditta per il suo ultimo carico e mi disse:
"In questa ditta sono molto fiscali, fanno storie se vedono 2 persone in cabina, mettiti dietro in cuccetta, così non rompono le scatole".
Così feci mi misi dietro lui entrò scese per vedere il carico, e io mi accorsi che nella rete porta oggetti che cè nella zona notte, se così si può chiamare, aveva delle riviste hard, ma quello che mi fece sobbalzare, in modo positivo, fu il notare che vi erano pure riviste a tematica gay.
Passò un buon 3 quarti d'ora prima di uscire dalla ditta, appena fuori dal cancello mi chiamò e mi invito a sedermi di nuovo davanti.
"Mi spiace per questo inconveniente-mi disse- spero non ti sia annoiato, mi son dimenticato di dirti che c'erano delle riviste per far passare un po' di tempo".
"Le ho viste-gli risposi- ma non ho osato curiosare".
"Lo potevi fare, non cera niente da nascondere, ora ci fermiamo al prossimo autogrill, voglio farmi una bella doccia".
Si arrivò all'autogrill verso le 18e30, lui entrò in doccia, io intanto feci un giro verso gli urinatoi, è sempre un posto dove osservare un po' di uomini, visto il via vai che c'era, ma usci quasi subito.
dopo 20 minuti il mio amico era pronto aveva smesso i pantaloncini, e aveva indossato una tuta, e mi disse:
"Mai hai mangiato oggi?"
"Ho mangiato un panino".
"Allora dobbiamo cenare, conosco un ristorantino alla prossima uscita".
Risalimmo sul camion e uscimmo alla primo casello dopo l'autogrill, dopo pochi chilometri si arrivò ad un parcheggio a fianco di un ristorante, entrammo, lui era conosciuto li ci sedemmo ad un tavolino e ordinò lui, un primo, prosciutto e melone, caffè 15.000 £. per 2 persone.
Prima di uscire gli dissi:
"Almeno un amaro te lo posso offrire io?".
Così facemmo, lui mi disse:
"Usciamo io mi fumo una sigaretta".
"Va bene, io mi prendo un gelato".
Lui fumava e io mi mangiavo il gelato, non so se lo facevo apposta ma ad un tratto mi disse:
"Lo lecchi bene quel gelato"
"Dici? peccato che si sciolga e dopo un po' non c'è più".
"Dai, torniamo sul camion ho un altro gelato in cabina". e mi fece l'occhiolino.
Saliti sul camion lui chiuse le tendine chiuse le porte, aprì la botola sul tettuccio del camion, si spoglio la tuta rimase in slip, prese la tv che aveva sulla brandina superiore la appoggiò sul frigo e mi disse:
"Dai mettiti comodo, ci vediamo un film e poi ci mettiamo a dormire, dobbiamo arrivare a Roma domani"
mi spogliai pure io; la temperatura esterna era alta, la tv aveva pure il lettore vhs incorporato, eravamo tutti e 2 seduti in brandina, lui prese alcune videocassette, ne inserì una, era un film hard, dopo qualche minuto la sua mano accarezzava la mia testa, e mi disse:
"Allora lo vuoi un altro gelato?"
non me lo feci ripetere 2 volte, abbassai la mia testa verso il suo cazzo che già stava mezzo in tiro, aveva già spogliato pure gli slip, iniziai a leccarlo, e il suo cazzo inizio ad ingrossarsi, la sua mano ora scendeva sulla mia schiena, spostò i miei slip e inizio a infilarmi il suo dito nel mio buchetto.
Non me ne resi conto nemmeno come fece a spogliarmi gli slip, io continuavo a leccarlo, finche me lo tolse di bocca e senza accorgermi mi trovai sdraiato, io davanti a lui mi faceva leccare le sue dita, mentre pian piano spingeva la sua cappella nel mio buchetto, dopo la cappella sempre, piano piano, il suo cazzo entrò tutto sentivo le sue palle sulle mie chiappe.
"Chissà perché non ci siamo mai incontrati prima, io sono molte volte nelle tue zone".
Continuava a muovere il suo cazzo nel mio culetto, mi stringeva fortemente le tette.
"Dai girati ora che lo devi bere tutto il mio seme".
Mi misi a cavalcioni davanti a lui diedi ancora qualche colpo di lingua e ecco il suo seme era tutto nella mia bocca, lo ripulii per bene nemmeno una goccia venne sprecata. "Vedi questo gelato non si scioglie mai e tu sei una bella troietta calda, quando ti ho visto a Bologna ti ho desiderato subito"
"Dai abbracciami, dormiamo abbracciati".
Lui spense la tv, e ci mettemmo a dormire.
Verso le 5e30 lui si sveglio, scese per urinare, risali in cabina e si mise ancora dietro a me, e ancora una volta infilò il suo uccello, lo feci godere ancora una volta, intanto che lui mi masturbava.
La fortuna non mi abbandonò per niente, solo al mattino scoprii che abitava al paese vicino a mio fratello, mi lasciò a pochi metri dalla sua casa, ci scambiammo i numeri di telefono di casa, e ancora oggi, che lui è in pensione ci sentiamo, e quando scendo a Roma ci troviamo per una cena e il dopocena.
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