Racconti Erotici > Gay & Bisex > un amore (3)
Gay & Bisex

un amore (3)


di pinghe69
06.09.2012    |    6.100    |    0 9.3
"Avrei voluto gridarlo a tutto il mondo , in quell’alba bella e serena come il mio Hamed..."
Suona il campanello, guardo l’orologio sono le sei, sicuramente è Hamed. Infatti puntuale come un orologio svizzero il mio nuovo amico era giù al portone. Gli apro e dal citofono gli dico semplicemente : “secondo piano”.
Ho lasciato la porta dell’appartamento socchiusa, non l’aspetto sul pianerottolo per evitare sguardi indiscreti, ripensandoci ora mi vergogno di quel comportamento che indicava un imbarazzo che non ci doveva essere.
Hamed è davanti a me incorniciato nel riquadro della porta, vorrei gettagli le braccia al collo e invece allungo solo la mano per farlo entrare e chiudere la porta.
Ora finalmente siamo soli, lo guardo, ha sempre il viso sorridente anche se si denota stanchezza, deve avere avuto una giornata pesante. Finalmente mi sblocco, l’attiro a me e lo bacio con passione, lui risponde spontaneamente, le nostre lingue si rincorrono felici. Siamo nell’ingresso tinello, lui si siede su una sedia allunga le gambe, lo guardo e leggo sul suo volto stanchezza. “Hamed – gli dico – credo che hai bisogno di una bella doccia rigenerante”. Lui sorridendo annuisce muovendo la testa. Hamed incomincia a spogliarsi, lo guardo ricurvo a slacciarsi le scarpe, poi si alza dalla sedia per togliersi i calzoni, “lascia che ti aiuti” gli dico avvicinandomi a lui, mi sorride e con malizia mi dice: “sei proprio generoso” , ridiamo tutti e due. Sono in ginocchio davanti a lui gli sto sfilando i calzoni, mentre lui si toglie la camicia.
Ora è praticamente nudo, ha solo uno slip che più che nascondere evidenzia il suo sesso, struscio il mio viso su quella stoffa, cerco di godere anche con l’olfatto quella deliziosa presenza. Hamed sempre sorridendo: “se continui così io la doccia non la faccio più, rilassati avremo tutto il tempo dopo” . Colto in flagranza arrossisco, mi alzo e lo accompagno nel bagno, cerco una piccola rivincita: “ almeno fammi insaponare la schiena”. Ride mi bacia ed entra nel box. Ora l’acqua scorre sulla sua pelle, io lo sto a guardare, ha un fisico bellissimo, non è particolarmente muscoloso ma le sue movenze e il suo corpo sono armoniosi, non c’è un filo di grasso e soprattutto, sarei un ipocrita se non lo dicessi, c’è un bellissimo cazzo, importante nelle dimensioni ma come tutto il suo corpo esprime oltre alla forza armonia.
“Non mi volevi lavare la schiena”. Sono come risvegliato da quelle parole, mi ero perso guardando il suo corpo. Prendo il flacone della doccia schiuma , ne metto una dose sulla mano, Hamed si è girato ora mi volta le spalle, noto con piacere che ha un bellissimo culo, incomincio a massaggiare la sua schiena, vado lentamente perché mi piace sentire la sua pelle vellutata, scendo fino al suo lato B, le mie mani sono su i suoi glutei, ha allargato le gambe e quindi posso insaponare la valle tenebrosa che porta all’ingresso delle sue viscere. Passo diverso tempo andando in su e in giù, mi accorgo che quel massaggio gli piace. Con un dito gli sfioro l’ano, con molta cautela, non so quale sarà la sua reazione, lo penetro, Hamed mi lascia fare, poi all’improvviso si gira e mi attira dentro la doccia, ride della mia sorpresa, ho ancora addosso la canottiera e un paio di calzoni corti, per un attimo resto perplesso, poi forse trascinato dalla sua risata accetto la provocazione, mi strappo di dosso i vestiti bagnati e nudo mi aggrappo al suo corpo. Mi accuccio perché voglio prendergli in bocca il cazzo, sono famelico lo lecco e lo succhio, Hamed mi lascia fare, poi si gira e mi porge il suo culo. Ormai partito, incomincio a leccarglielo, con la lingua arrivo a profanare l’ingresso delle sue viscere, non c’è il minimo dubbio Hamed gode per quella penetrazione, e si sta masturbando. Sono totalmente preso da quella situazione, lo penetro anche con il pollice, Hamed risponde muovendo i fianchi, non passa molto tempo che esplode in un orgasmo terribile, dal suo cazzo escono getti continui di sbora, con la mano libera cerco di intercettarla, non ne salvo molta ma quella che si è fermata sulla mia mano la lecco con avidità.
Siamo ora sdraiati sul letto a riprendersi da quel primo assaggio di piacere. Sono in parte sorpreso dalla scoperta di un Hamed non solo penetratore ma anche di aspirante penetrato. Penso felice il nostro rapporto si arricchirà di nuove esperienze.
Ho preparato una frugale cenetta, prosciutto e melone, un filetto con il contorno di pomodori, poi alla fine del Gelato. Ho aperto una bottiglia fresca di Prosecco. Mangiamo chiacchierando, mi sorprendo per la lentezza con cui mangia, glielo faccio notare, mi guarda sorpreso di quella domanda poi : ” chi è abituato ad avere poco cibo, mangiando lentamente ha l’impressione di averne di più”. Mi vergognai di quella stupida domanda, per un po’ resto in silenzio.
Siamo di nuovo sdraiati sul letto, nudi, sorseggio la mia grappa preferita, Hamed non l’ha voluta assaggiare, mi racconta la storia della sua vita, avevo paura che incominciasse un piagnisteo, invece sorprendendomi ancora una volta si mette a raccontarmi aneddoti divertenti della sua vita, riusciva a trasformare quelli che dovevano essere drammi in situazioni grottesche e a volte divertenti. Eravamo rilassati, le nostre mani passeggiavano sul corpo dell’altro quasi volessero scoprirne ogni angolo recondito. Provavo uno strano piacere a sentire la sua pelle setosa e intuire, sotto, i suoi muscoli guizzanti. Lui era invece attratto dalla mia peluria, la sua attenzione a questo particolare del mio corpo mi fece pensare che dovevo ricordargli qualche scimmia della foresta tropicale. Le carezze lentamente alzavano la nostra libidine, Hamed prese a giocare con i miei capezzoli, li accarezzava poi all’improvviso li stringeva fra il pollice e l’indice trasmettendomi brividi di dolore e piacere. Io più prosaicamente andai diretto al suo cazzo che riconoscendo la mia mano si sollevò orgoglioso. Segarlo non mi soddisfaceva a pieno e allora: “perché non ci facciamo un bel sessantanove?” gli dissi, Hamed ridendo disse una parola che non capii ma da come si era andato a posizionare compresi che voleva dire la stessa cosa della mia offerta. Appoggiati su un fianco le nostre bocche che sfioravano il cazzo dell’altro, incominciammo la nostra danza sessuale. Mi sorprese l’abilità di Hamed nel gestire il mio cazzo, giocava con le palle, risaliva leccando tutta l’asta per poi fare sparire tutta la mia cappella nella sua bocca. Non era straordinario il su e giù che faceva, quello che mi sorprendeva era il fatto di riuscire a dare un ritmo alla sua prestazione. Sembrava che avesse un tamburo che gli battesse il tempo. Ero così preso dalla sua bravura che avevo smesso il pompaggio del suo cazzo. Fui richiamato all’ordine: “ che fai, non hai voglia?” mi disse staccando per un attimo la sua bocca dal mio sesso. Senza rispondergli ricominciai a succhiare e leccare la sua asta infuocata. Mi venne una ispirazione, memore di quello che era successo sotto la doccia, mentre continuavo a leccargli il cazzo incominciai a tormentargli l’ano, che bagnato dalla mia saliva si dimostrò aperto e voglioso del mio dito pollice. Non contento, provai a penetrarlo con due dita, spingevo con forza quasi volessi violentarlo. Il suo cazzo reagiva positivamente ingrossandosi e indurendosi all’inverosimile, a un tratto ebbi paura che mi stesse soffocando tanto era grosso e duro. Tutti e due ci muovevamo in modo frenetico, sentivamo salire l’orgasmo che partì all’unisono, la mia bocca non riuscì a contenere l’alluvione di sborra che mi sparò, ma anche lui si fece una bella indigestione della mia. Ritornammo abbracciati, lentamente il piacere ci abbandonava per fare posto alla reciproca tenerezza, ci eravamo scambiati baciandoci la sborra che avevamo in bocca, poi solo carezze e sguardi languidi, senza accorgersene tutti e due si sprofondò in un sonno ristoratore.
Doveva essere l’alba, forse per lo stimolo ad orinare mi ero svegliato, accanto a me nudo e rilassato dormiva Hamed, guardai quel corpo che tanto piacere mi aveva dato, lo accarezzai con lo sguardo, fui tentato di sfioralo con le mie labbra, in quel momento prevaleva in me la tenerezza verso quel bellissimo uomo rilassato e fiducioso; pensai : “ lo amo”. Avrei voluto gridarlo a tutto il mondo , in quell’alba bella e serena come il mio Hamed.


Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per un amore (3):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni