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incesto

Aspettando papino


di LISAGARL
11.03.2013    |    35.190    |    2 8.0
"Poco dopo mi chiese se mi andava di farmi riempire acconsentii e subito dopo..."
L’altra mattina mi trovavo a casa, è da dire che sono quindici giorni che non scopo, ho una certa voglia.
Inizio a pensare a chi potrebbe soddisfarmi, papi, è fuori e torna alla fine del mese, quel porco dello zio chissà dove sarà e poi non mi va di chiamarlo, dall’ultima volta non si è fatto più sentire, voglio un bel cazzo, altrimenti potrei chiamare Marilena.
No oggi vorrei farmi una bella scorpacciata di sperma quindi lei non va, come per incanto mi suonano ancora alle orecchie le parole di mia madre prima di uscire, non ti scordare di ordinare lo spezzatino da Mario.
Certo Samir perché no, è da molto che non lo prendo il suo bel bestione, certo che sono proprio una porca, ma che posso farci, mi piace il sesso.
Ormai decisa, chiamo la macelleria e la fortuna vuole che a rispondermi sia proprio Samir.
- Ciao, sono Lisa, vorrei ordinare dello spezzatino, e magari potresti portarmelo appena ti liberi.
- Ciao Lisa, io non posso lasciare la macelleria, Mario non c'e, ma se vuoi, ti mando il nuovo ragazzo è un mio cugino, è tanto bravo credimi.
- Ok, lo aspetto.
Un po’ delusa ritornai a sbrigare le faccende domestiche, indossai i leggins bianchi con un perizoma nero, inutile dire che era ben visibile, sopra portavo una camicetta senza reggiseno, annodata alla vita.
Dopo una mezzora senti citofonare, rispondo e apro, una volta alla porta mi trovo davanti ad un vatusso di ameno due metri.
- Ciao è Abdul cugino di Samir, lo stronzo entrò chiudendo la porta e facendomi notare il bel gonfiore che teneva tre le gambe.
Cazzo ma che ha li, sicuramente Samir gli avrà detto qualcosa di noi due, però a vederlo cosi deve essere un bel pezzo di carne.
Vedendomi imbambolata nel fissarlo proprio lì lo vedo sbottonarsi i pantaloni e subito tirare fuori il suo arnese già duro, non ne avevo mai vista prima, dal vivo, qualche foto su internet, ma quello mi sembrava una terza gamba. Ancora come ipnotizzata, lo fissavo pensavo a cosa potrebbe provocare un simile calibro mi trovavo in uno stato di eccitazione che non capivo, sentivo tra le mie gambe la fighetta dirmi dai che aspetti lanciati.
Vedendo la mia indecisione mi prende la mano e la porta al bestione, cavolo non riuscivo a stringerlo, pure avendo le dita da ginecologa, cosi dice mia cugina Claudia, hai le dita lunghe potresti fare la ginecologa, una volta stretto inizio a segarlo, mi mette una mano sulla testa e facendomi chinare me lo porta alla bocca. Sentivo il suo odore sapone, il porco se l’era lavato poco prima di venire, sapendo che stavo assetando un bel cazzo.

- Dai apri la bocca bella fica, lo so cheti piace cazzo nero, non vedi l'ora di succhiarlo.
La cappella mi premeva sulle labbra come fossi in trance, apro la bocca e in quel momento lui fa entrare qualche centimetro del suo cazzo.
- Dai leccalo, lo so che sei brava mi dice
Incomincio con la lingua sotto la cappella, è enorme, con la mano lo tengo fermo.
- Bravi cosi prendilo lo sapevo che non resistevi a provarlo Samir aveva ragione sei una troietta.
Ora comincio a succhiarlo come so fare solo io, l’esperienza di molti anni mi hanno insegnato molto, sentivo sempre più duro quel pezzo di carne nella mia bocca lo muovevo e lo leccavo poi lo succhiavo ancora . lo facevo da esperta il ragazzo si stava eccitando, pareva un bufalo, mi prende la testa e tenendomela ferma inizia a scoparmi la bocca, pensai, se questo non sborri subito, è capace di rovinarmi le mandibole.
Cerco di muoverlo più velocemente, lo succhio sono sicura che manchi poco a godere, mi avvisa confermandomi quello che avevo pensato, sono esperta nel settore pompe.
Istintivamente allontano la bocca, lui pensa che non voglia che mi venga in bocca, ma, è soltanto per riprendere fiato, incollo le labbra alla cappella continua a leccarlo e succhiarlo, con la mano lo sego, e da lì a poco lo sento diventare di ferro, un primo spruzzo enorme mi arriva direttamente in gola, ne fa tantissima a momenti soffoco, mi fuoriesce dai lati della bocca, sento quel liquido caldo denso saporito, meraviglio.
Gli schizzi che arrivano in gola li ho ingoiati subito, anche perché era una quantità enorme.
Lo ripulisco per bene, ormai non si regge più eretto, è moscio, ma anche in posizione di riposo è mostruoso.
- Sei stata fantastica bella fica, sicuramente tornerò a portarti altra carne.
Sono confusa, non riesco a rispondergli, è successo tutto così veloce.
L’obiettivo l’avevo raggiunto, cioè di farmi una bella scorpacciata di sperma, ma ora restava la fica, era rimasta intatta, (per modo di dire) lui uscì salutandomi.
Andai in bagno e guardandomi allo specchio mi vedevo un po’ sporca, non mi ero mai sentita cosi, in questi anni ne ho combinate molte ma una cosa così non mi era mai successa, forse sto esagerando, comunque vedevo ancora impressa la maestosità di quel cazzo, mi guardasi tra le gambe e si notava una macchia enorme di bagnato, segno che il minuscolo perizoma non era riuscito a contenerla, non potei fare almeno di portarmi una mano proprio li.
Mi spogliai completamente, andai incamera e presi la mia scatola magica, ritornai in bagno e tirai fuori il mio dildo maxi, lo leccai ma subito me lo portai alla fica, mi entrò con una semplicità estrema.
Poco dopo mi alzai e messami in ginocchione tenni posti a terra e mi lasciai cadere su infilandolo tutto dentro, dovevo godere non riuscivo a resistere, ormai ero partita, dovevo soddisfarmi, non contenta ancora, presi il dildo minore, tenendomi sempre il maxi nella fica l’altro me lo portai al culetto, raccolsi un po’ si umori vaginali e me lo infila tutto dentro in un solo colpo, ero abituata a farlo, attivai entrambi la vibrazione, e fu un godimento totale.
Ora mi sentivo appagata, mi feci una doccia e ritornai in cucina.
Telefonai a papi, gli raccontai l’accaduto, mi prese per matta, la sorpresa maggiore fu che sarebbe tornato dopo due giorni, non più fine mese.
- Papi ti aspetto a fica aperta.
Non vedevo l’ora che arrivasse. Finalmente mi arrivò un messaggino al cellulare, dove mi diceva che sarebbe arrivato verso le 16.00, minuto più, minuto meno. In casa cera ancora mia madre, non volevo che arrivasse e lei stesse ancora qui. Gli inviai un messaggio dicendogli che lo avrei chiamato io, quando la casa fosse libera da mia madre.
Puntuale verso le 16,30 lei va al negozio, già scritto da un bel po’ di tempo invio il messaggio.
Neanche dieci minuti ecc che vedo entrare nel viale la sua auto, sembrano come se fosse la prima volta.
Le vado incontro buttandogli le braccia al collo, una volta in casa ci baciamo come veri amanti, le lingue sembrano incontrollabili.
- Troietta di papi, dammi il tempo di una doccia.
Lui era dentro la doccia, mi spogliai e volli fargli una sorpresa, era di spalle, aprii la porta del box ed entrai.
- Ci speravo in una tua visita
- Allora posso aiutarti,
Presi il bagnoschiuma e lo versai sulla schiena, inizia a lavarlo massaggiando per bene schiena e fondo, arrivando spesso a toccare il bestione, non si fece attendere di alzarsi, difatti un paio di toccatine ed eccolo svettare diritto.
Allungai la mano passandola tra le gambe, in poche parole l’avambraccio era tra le chiappe e con la mano gli massaggiavo le palle belle gonfie e lo segavo, mi disse che era piacevole, poco dopo mi misi davanti e gli massaggiai i pettorali, contemporaneamente il bestione me lo trovavo tra le gambe, mi ci strusciavo sopra, ci baciammo e poi m’inginocchiai, lo presi in bocca iniziando un bel pompino.
- Porcellina non mi dire che vuoi essere presa qui dentro.
- Non ti piace?
- Altro che, continua sei irresistibili, portò le mani sulla testa aiutandomi nel movimento.
Dopo un po’ mi fece alzare e posto dietro di me si m’inginocchio e allargandomi le chiappe prese a leccarmi fica e culetto, sentivo invadermi dalla lingua.
Ah ecco da quando ti stavo aspettando, iniziai a bagnarmi come non mai.
- Che bella figa che sei
E mentre diceva così, mi afferrò da dietro le tette e iniziò a palparmele come piace a me, stringendo bene i capezzoli ero un lago di piacere, lo attirai verso la mia bocca, ci baciammo appassionatamente, lingua contro lingua, con la bocca aperta.
- Lisa forse è meglio che andiamo di là, sicuramente staremo più comodi.
- Papi facciamolo in salotto è una vita che non mi scopi li.
Eravamo mano nella mano, come due amanti,
Lui si sdraiò sul divano, io andai su mettendomi a sessantanove, portai la fica sopra la sua bocca mentre con una mano gli segavo il cazzo, aiutavo il suo lavoro muovendo il bacino, mi stavo strofinando culo e fica sulla faccia, ero talmente fradicia che colavo come una sentivo la sua lingua che mi lappava il clito venni all’istante e gli inondai il viso fu il primo orgasmo favoloso, -
- Ti voglio Lisa
- Che cosa aspetti a sbattermelo tutto dentro.
E messami alla classica posizione del missionario, mi alzò le gambe e m’infilò con un colpo deciso tutto il cazzo, iniziò un avanti e indietro fenomenale, ogni volta che lo avevo tutto, dentro era un’emozione, stavo impazzendo.
- Questo si che si chiama godere
poco dopo si sfila resta ad ammirarmi con il bestione ben in vista, duro lucido di umori.
- Papi ti vogliono
Mentre dicevo cosi, lo vedo scendere ancora verso la mia fica prese a leccarla ancora con più impeto.
Non ce la facevo più stavo godendo ancora, a spruzzi gli inondavo la faccia.
- Papi sei unici nel leccare la fica, solo tu sai farlo come piace a me.
Mi alzò le gambe arrivando a leccarmi il forellino, mi ci infilò la lingua in profondità.
- Papi mettimi il cazzo lì, riempimelo
Messami a pecorina, ci sputò su diversa saliva, infilo i due pollici e poi subito con un colpo solo mi fece assaggiare in tutta la sua lunghezza quel favoloso cazzo.
Il piacere fu subito esaudito, mi sentivo riempita, ero in paradiso e ogni volta che affondava era una senzazione bestiale, la figa palpitava, con la mano me la sgrillettavo e godevo sempre di più.
- Cazzo, con te è come se fosse sempre la prima volta, Lisa sei indomabile che bella fica che sei, hai un culetto stupendo.
poco dopo mi chiese se mi andava di farmi riempire acconsentii e subito dopo.
- Vengo ti faccio straripare il culetto
Con azione decisa, mi riempì di sperma ero talmente ed eccitata che a momenti svenivo per la troppa eccitazione.
Mi girai, lo baciai e poi sfilandomi dal cazzone ancora duro, lo feci sdraiare e lo slinguai ripulendolo per bene, lui con due dita mi massaggiava il clitoride e il buchetto impazzivo ancora dal piacere.
- Papi vorrei che non finisse mai, starei tutta la vita a fare porcherie con te.
Continuando a leccarlo sentivo che non cedeva, quindi questo mi portò a impegnarmi ancora di più, da lì a poco me lo ritrovai bello duro, senza dire nulla mi alzai e mi lasciai impalare, me lo sentivo fin dentro lo stomaco, presi a scoparmelo a modo di danza del ventre.
- Come godo cazzo sai farmi impazzire papi
Mi faceva venire ed io sentivo di impazzire, mi stava sbattendo in maniera allucinante.
La fica sembra voler divorare quel cazzone, più m’impalo e più ne vorrei di cazzo dentro, in quel momento raggiungiamo l’orgasmo insieme, godere in questo modo è come essere un’unica cosa, una fusione di corpi, sentirmi invadere dalla sua crema mi obbliga a dare un urlo di piacere, ormai eravamo una cosa sola.
- Sei meravigliosa Lisa
- Sei insuperabile papa
- Solo tu sei l’uomo capace di farmi sentire appagata.
- Questa tua bella fica, me la mangerei tutta, sei bellissima Lisa, insaziabile insuperabile.
Mi sfilai dal cazzo e messami sdraiata i presi in bocca prosciugandolo dai residui di sperma e umori, ingoiai tutto.
- Papi ti adorano.





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