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Caro diario - 11


di bird2012
13.06.2016    |    21.758    |    2 4.7
"“Papà, riempila… riempila… come fosse tua moglieee!!!” “No! Resisti, Bruno, ancora non è il momento di venire: ancora non abbiamo finito! Dobbiamo..."
Caro diario

Cap.11



Non so quanto tempo rimanemmo tutti sdraiati sul letto per riprenderci dai nostri eccessi sessuali.
Il primo ad alzarsi fu papà.

“Su, vestiamoci, vi invito a cena: dobbiamo festeggiare questa meravigliosa giornata!”

Zio ringraziò per l’invito di papà, ma declinò l’offerta.

“Giorgio, ti ringrazio, ma credo sia giusto lasciarvi tutti e quattro da soli: ho l’impressione abbiate molte cose di cui parlare!”

Zio non avrebbe mai potuto immaginare quanto fosse stato facile profeta!
Ci salutò ed usci da casa, mentre papà telefonava per prenotare un saletta riservata in un ristorante che gli aveva consigliato un suo caro amico di fiducia.
Andammo con la sua auto: una splendida fuori serie, degna di un uomo di successo: vetri oscurati, ampi sedili, dotata di ogni confort.

Appena arrivati scendemmo dalla macchina e ognuno prese per mano il proprio amore per dirigerci verso il ristorante: fu una cosa spontanea e per questo ancora più eccitante e deliziosa!
Io presi per mano mamma, che me la strinse per trasmettermi tutto ciò che provava nei miei confronti, e papà prese per mano Silvia, che si strinse a lui come una gattina!

Entrammo nella saletta a noi riservata e facemmo unire due tavoli, in modo da stare in un lato mamma vicino a me e sul lato opposto papà accanto a Silvia!
Il cameriere, un bel ragazzo sui 25 anni, si presentò con molta professionalità e con uno smagliante sorriso, molto accattivante.

“Buonasera e benvenuti nel nostro locale. Io mi chiamo Marco e sono stato designato a servire al vostro tavolo e spero di contribuire a farvi trascorrere una piacevole serata.
Per qualunque vostra necessità potete chiamarmi in ogni momento tramite quel campanello vicino alla porta ed io sarò ben lieto di esaudire le vostre richieste!”

Prese le ordinazioni e uscì.
Mamma espresse subito il suo pensiero.

“Proprio un bel ragazzo, simpatico e anche intraprendente: Silvia, hai visto il suo sguardo sopra i nostri seni? Se li stava mangiando con gli occhi!”

“Certo che me ne sono accorta! Gli sguardi dei maschi che mi si vorrebbero scopare non mi passano inosservati! Dai Olga, facciamolo eccitare!”

Così dicendo si sbottonò altri due bottoni della camicetta mostrando ancora di più le sue eccitanti mammelle, subito imitata da mamma: le due porche stavano entrando in azione.
Quando Marco entrò per portarci l’antipasto gettò subito il suo sguardo dentro le scollature abbondantemente aperte delle nostre porcelline.
Era evidente quanto apprezzasse lo spettacolo!

“Non vorrei essere insolente e invadente, nel qual caso vi chiedo scusa, ma vorrei esternare il mio compiacimento di fronte a tanta bellezza!
Mi permetto, anche a nome del proprietario, di dirvi che è un onore, per il nostro locale, poter annoverare tra la nostra clientela due signore così affascinanti ed avvenenti!”

La prima a rispondere fu mamma.

“Marco, se permetti ti do del tu! Sei molto galante e sia io che mia nuora siamo molto lusingate dei tuoi complimenti! Grazie!”

Marco le sorrise.

“Ovviamente i miei complimenti sono rivolti anche ai signori: hanno molto buon gusto per avere accanto due donne come voi

Mamma ribatté prontamente.

“Se la cosa può interessarti sappi che i nostri mariti, oltre che buongustai, sono anche molto comprensivi: ci permettono di toglierci tutti gli sfizi… di qualunque genere.”

Marco sorrise e uscì.
Iniziammo a mangiare uno squisito antipasto di pesce e non potemmo resistere a scambiarci continui baci, carezze, palpamenti!
Ad un certo punto vidi Silvia sorridermi e farmi l’occhiolino, mentre metteva la mano sinistra sotto al tavolo… alla ricerca di qualcosa di gustoso… mentre con la destra seguitava a gustare la cena!
Dopo qualche secondo vidi papà chiudere gli occhi e mordersi le labbra: un chiaro segno di quanto stesse provando piacere!
La mia puttana non si smentì.

“E’ proprio piacevole mangiare stringendo un cazzo in mano! Questa sera mi sento proprio porca!”

La guardai sorridendo.

“Solo questa sera, amore?”


“Certo che no! Ma questa sera ancora più del solito!” mi rispose ricambiando il mio sorriso e vidi che il suo braccio sinistro iniziava a muoversi sotto la tovaglia!

Dopo un po’ papà la fermò.

“Tesoro, fai la brava: non vorrai farmi venire con una sega! Ricordati che hai una promessa da mantenere!”

Silvia, per tutta risposta, si avvicinò a lui e gli diede un tenero bacio sulle labbra.

“Credi mi sia dimenticata che ti ho promesso il culetto? Hai tutta la notte per divertirti con il mio fondo schiena! E’ ben abituato a ricevere assalti furiosi da parte dei miei spasimanti… per cui puoi andare tranquillo… regge bene gli affondi!”

Poi si rivolse a mamma.

“Marco mi piace! Me la sta facendo bagnare! Dai, Olga, facciamogli addrizzare il cazzo!”

Così dicendo si sfilò le mutandine e le mise in bella mostra sopra il tavolo, vicino al suo piatto.
Ugualmente fece mamma: le due porche ci stavano andando giù pesante!
Papà sorrise e intervenne con la sua saggezza.

“Signore, la vostra idea è molto eccitante, ma se iniziate poi dovete portare a termine l’operazione: non è bello eccitare un maschio e poi lasciarlo a cazzo duro!”

La risposta di Silvia fu immediata.

“E chi ha detto che lo lasceremo a cazzo duro? Vero Olga?”

“Non ci penso per niente: dovrete passare sopra il mio cadavere!” rispose mamma ridendo.

Però! La serata si preannunciava interessante!
Quando Marco venne per ritirare i piatti e vide le mutandine sopra il tavolo rimase impietrito: le fissava e non aveva il coraggio di togliere lo sguardo.
Mamma lo stuzzicò.

“Spero non ti scandalizzi se ci siamo tolte l’intimo: ci dà un grande senso di libertà… in tutti i sensi!”

“Non mi scandalizzo affatto, sono abituato, poiché qui succede spesso: questo locale, avendo salette riservate, si presta molto a convegni amorosi… di ogni tipo!
Ma sono certo comprendiate la mia situazione: il pensiero che due avvenenti signore come voi siano senza mutandine mi fa un certo effetto!”

Silvia mostrò tutta la sua troiaggine.

“Intendi dire che ti si è addrizzato? Io e mia suocera ce le siamo appena tolte: volevamo farti eccitare!”

“Beh! Ci siete riuscite perfettamente!” rispose Marco.

Intervenne mamma.

“Molto bene! Sarà eccitante sapere che ci servirai la cena con il tuo uccello dritto! Hai detto che accade spesso che le donne si tolgano le mutandine: e tu come ti comporti? Cerchi di approfittarne?”

“Dipende! Le regole del locale sono rigide, pena il licenziamento in tronco! Non dobbiamo mai fare avance o essere invadenti con il chiaro scopo di molestare sessualmente le signore. Ma se siamo invitati a partecipare e le signore sono consenzienti il padrone ci lascia ampia libertà, anzi, ci raccomanda che le signore, quando escono dal locale, siano ampiamente soddisfatte del servizio… di qualunque tipo!”

“Interessante! Un localino da tenere presente! E vieni chiamato spesso per deliziare le signore?”

“Si, abbastanza spesso… e se la cosa può interessare anche dai loro mariti: c’è sempre qualcuno che vuole provare qualcosa di nuovo!”

Mamma lo fissò intensamente, con la sua inimitabile espressione da troia.

“Ma dimmi sinceramente: ti masturberesti con le nostre mutandine? Sono ancora calde e umide della nostra intimità! Ci piacerebbe vederti con il tuo giocattolo in mano mentre riempi le mutandine con il tuo caldo nettare!” gli chiese mamma.

Cazzo! Io e papà non ci aspettavamo tale richiesta!
Tra lei e Silvia facevano a gara chi fosse più zoccola!
A Marco brillarono gli occhi!

“Signora, sono lusingato! Sarebbe un vero piacere: sono certo di poter soddisfare interamente i vostri desideri! Ho una eiaculazione molto abbondante, da poter riempire non soltanto le mutandine! Purtroppo ora devo lavorare! Se potete aspettare potrei venire alla fine della cena!”

“OK, ti aspettiamo!” rispose mamma!

Appena uscì papà guardò mamma.

“Siete proprio due splendide troie: è un piacere uscire con voi, c’è sempre qualche sorpresa!”

Lei non fece attendere la risposta.

“Amore, noi quattro ormai ci amiamo, ma questo non preclude che a me e Silvia piaccia tanto il cazzo: a voi la fica e il cuore… agli altri solo la fica!”

Arrivammo alla fine della cena.
Vidi negli occhi di Silvia un velo di tristezza mentre si rivolgeva a papà.

“Giorgio, quando riparti? Almeno rimani qualche giorno per stare ancora tutti e quattro insieme? Quando pensi di tornare?”

Papà aveva uno strano sorriso sulle labbra, quando entrò Marco con una bottiglia di champagne di alta classe, certamente dal prezzo proibitivo.
Riempì i nostri bicchieri e usci!
Papà prese il suo calice e lo alzò verso di noi.

“Amori miei, mi avete fatto una meravigliosa sorpresa: ho trovato una famiglia completamente dedita ai piaceri del sesso!
E’ stato meraviglioso vedere mia moglie concedersi a suo figlio e lesbicare con sua nuora, che a sua volta mi desidera come amante, e sentire mio figlio penetrarmi e succhiare il mio sesso!
Potremmo essere una famiglia felice, vivere sotto lo stesso tetto tutti e quattro, scambiarci liberamente e senza gelosie, ognuno concedersi ai desideri degli altri, maschio o femmina che sia!
Si, sarebbe meraviglioso… se però potessi rimanere con voi!

Come dicevo, mi avete fatto una piacevole sorpresa e credo giusto ricambiare con un’altra sorpresa, sperando la troviate altrettanto piacevole.
Il Consiglio di Amministrazione della Multinazionale per cui lavoro ha riconosciuto la mia professionalità, i miei sacrifici nell’andare per anni in giro per il mondo, e soprattutto i risultati più che positivi che ho raggiunto nei vari rapporti con “la gente che conta” in ambito mondiale.
Non mi vergogno di ammettere che per raggiungere tali risultati, oltre alla mia professionalità, sono dovuto entrare nelle grazie degli uomini che dovevano firmare sostanziosi contratti, sia facendo divertire le rispettive consorti che deliziare i loro focosi uccelli!

Ma se lo ha detto il Machiavelli, persona certamente più importante di me, che “Il fine giustifica i mezzi!” ben venga qualche scopata e qualche pompino!
Ciò premesso voglio brindare insieme a voi: il Consiglio di amministrazione mi ha promosso affidandomi la Direzione della Sede Principale qui a Roma. Ergo… ho terminato di andare in giro per il mondo e posso dedicarmi a tempo pieno a mia moglie, a mia nuora e a mio figlio… ovviamente dedicarmi in tutti i sensi!”

Due belve! Mia madre e la mia donna si scatenarono!
Silvia gli gettò le braccia al collo e cominciò a riempirlo di baci, mamma si alzò dalla sedia, gli andò vicino e si unì all’abbraccio della nuora e prese anche lei a baciare papà… che mi guardò.

“Tu non vieni a baciarmi?”

Andai accanto a loro e avvicinai il mio viso ai loro: le nostre quattro lingue si incontrarono e cominciarono a frullare una contro le altre a sugellare il nostro futuro rapporto di sesso e amore!!!!!

Mentre eravamo intenti a scambiarci baci a quattro bocche, entrò Marco: indossava un camice.

“Ho interrotto qualcosa di piacevole?”

“Nessun problema: ti stavamo aspettando! Dai, tiralo fuori: dedica a me e a mia nuora una bella sborrata!” disse mamma.

Marco si tolse il camice: era completamente nudo, con l’uccello già abbastanza in forma.
Ottimo fisico e ottimo cazzo!

“Mi piace mostrarmi nudo mentre mi meno il cazzo davanti a due belle signore!” disse Marco.

Silvia, appena vide Marco nudo, non stava nella pelle.

“Olga, guarda che bel cazzo ha Marco: non ti fa venire nessuna idea?”

“Le stesse idee sono certa abbia tu!” rispose mamma.

Intanto Marco aveva avvolto il suo superbo uccello con un paio di mutandine e aveva iniziato a segarsi, mentre l’altro paio le aveva portate al viso e aveva preso ad annusarle e a leccarle!
Ci volle poco affinché l’uccello raggiungesse il massimo dell’erezione: proprio una bella bestia!
Marco, mentre si segava e annusava le mutandine, fissava con lampi di libidine mamma e Silvia.

“Di chi sono queste mutandine?” chiese, indicando quelle che stava annusando.

“Sono le mie: ti piacciono?” chiese mamma.

“Spero non si offenderà se le dico che hanno il classico odore della fica di una porca, una fica che ha conosciuto molti cazzi, una fica tutta da chiavare! Le vostre mutandine me lo hanno fatto addrizzare per bene: vi piace il mio cazzo? Vedo che lo state ammirando con molto interesse! Comunque sappiate che è la prima volta che mi capitano una suocera e una nuora che condividono così apertamente la voglia di sesso!” disse Marco.

Poi si avvicinò a papà.

“Anche tu lo stai guardando con particolare attenzione, se lo desideri puoi giocarci: non ti piacerebbe succhiarmi il cazzo davanti alle signore?”

Papà gli sorrise.

“La prossima volta ce lo succhieremo reciprocamente, te lo prometto! Questa sera pensa alle signore! Olga, Silvia, non pensate sia giusto aumentare il piacere di Marco? Fategli vedere le vostre fiche mentre si masturba!”

Le due puttane non aspettavano altro: si sollevarono le gonne, si misero sedute sopra il tavolo una accanto all’altra e allargarono le cosce!
Le loro fiche, oscenamente spalancate, erano uno spettacolo estremamente invitante per Marco: si mise di fronte a loro, fissando le loro fiche, e aumentò il ritmo della sega.

“Dio santo, che fiche! Siete due porche… ed io adoro le porche! Suocera e nuora con le fiche spalancate di fronte al mio cazzo! Dai, toccatevele… fatemi vedere come siete troie!”

Silvia posò subito la mano sopra la fica di mamma… e mamma sopra la sua… e cominciarono a sgrillettarsi reciprocamente, mentre fissavano il cazzo di Marco di fronte a loro!

“Silvia, pensi anche tu quello che penso io!” sussurrò mamma, mentre cominciava ad ansimare vistosamente.

“Si, Olga, credo abbiamo la stessa idea: sarebbe il primo cazzo che condividiamo al di fuori della famiglia! Facciamo un po’ per uno?”

“Certo tesoro… un po’ per uno… come facciamo con quello di mio figlio e quello di mio marito!”

Poi si rivolse a Marco.

“Tesoro, lascia stare la sega: tra le nostre cosce c’è qualcosa di meglio!”

Marco tolse le mutandine dal suo uccello e si avvicinò a mamma: le appuntò l’uccello tra le labbra della fica e la guardò.

“Ho capito bene che devo darvelo un po’ per uno… come fa tuo figlio e tuo marito?”

“Si, tesoro! Io e la mia dolce nuora non sappiamo dire no ai cazzi di famiglia! Ce li scambiamo come due care e intime amiche!”

Marco affondò dentro la fica di mamma, che mugolò di piacere.
Uno, cinque, dieci potenti colpi… poi lo tolse e lo infilò nel ventre della mia donna!
Ancora affondi bestiali… poi lo tolse e lo infilò nuovamente dentro mamma… e così di seguito… da una all’altra!
Vederlo passare dalla fica di mamma a quella di Silvia mi mandava il sangue in testa.
Silvia era in estasi. Girò il viso verso mamma.

“Olga, tesoro, baciami! Voglio sentire le tue labbra mentre godo!”

“Si… sì… porche… baciatevi… mentre vi schizzo addossooo!” cominciò a gemere Marco.

Papà gli andò vicino.

“Marco, sulle fiche! Sborra sopra le loro fiche… ricoprile entrambe!”

Marco non si fece pregare!
Mentre mamma e Silvia si erano abbracciate e si baciavano languidamente in preda ai loro orgasmi, cominciò a sborrare sopra le loro fiche: uno schizzo sopra una, uno schizzo sopra l’altra, alternativamente, finché non furono entrambe coperte di sborra! Una schizzata colossale!
Io e papà eravamo eccitati come non mai nel vedere le nostre donne tutte sborrate!

“Bruno, vieni, terminiamo il servizio: comportiamoci da veri cornuti!” disse papà.

Ci inginocchiammo davanti alle nostre donne!
Io immersi la lingua tra le labbra della fica di mamma, mentre lui si dedicò a Silvia: leccammo e ingoiammo tutta la sborra che le copriva, mentre le nostre due emerite troie seguitavano a baciarsi come porche!
Uscimmo dal locale abbracciati ognuno con la propria donna… più innamorati che mai!

Quando tornammo a casa non ci fu bisogno di parlare: ci mettemmo tutti e quattro nello stesso letto, papà subito sopra Silvia, che spalancò immediatamente le cosce per far entrare suo suocero dentro di lei, io abbracciato a mamma.
Cominciammo a baciarci e ad accarezzarci dolcemente: ci facevamo le coccole come due innamorati… mentre papà ci stava dando dentro di brutto nella fica della mia donna!

Sentivo Silvia sospirare affannosamente, gemere, mugolare, mentre il movimento sussultorio del letto lasciava poco all’immaginazione!
Mio padre se la stava chiavando con una passione incontenibile… e la cosa mi eccitava da morire!
Una frase di Silvia, quasi sussurrata, non sfuggì al mio udito… e mi mandò il sangue in testa.

“Giorgio… Dio santo… come chiavi… come chiavi… me la stai slabbrandoooo!!!”

Dopo un po’ sentii papà rallentare il ritmo… e la sua voce nel buio della stanza sussurrò un’altra frase da brivido.

“Silvia, amore, girati… mettiti a pancia sotto!”

Cazzo santo! Mio padre si stava per inculare la mia donna!
Cominciai a fremere, immaginando il suo uccello scivolare dolcemente dentro l’intestino del mio amore!
Mamma se ne accorse.

“Amore, Silvia sta dando il culo a tuo padre! Uhmmm! Che situazione eccitante! Dai, amore, non dobbiamo essere da meno: incula anche me!”

Si girò velocemente, mettendosi anche lei a pancia sotto, ed io le andai sopra: sentii le sue mani afferrarsi le natiche e il suo sussurro fu musica per le mie orecchie.

“Amore di mamma… mi sto aprendo il culo! Dai, mettimelo dentro e cavalca la tua puledra!”

Il suo delizioso buchetto del culo, meravigliosamente sfondato da innumerevoli amanti, mi accolse come meglio non poteva: prima si aprì completamente per farmi entrare, poi si chiuse dolcemente intorno alla verga… per abbracciarla e accarezzarla lascivamente!

Io e papà stavamo sollazzando alla grande i buchetti del culo delle nostre adorabili porcelline: il letto cigolava meravigliosamente dietro i nostri potenti affondi dentro le nostre donne!

Eravamo quattro corpi avvinghiati in amplessi perversi e depravati, e per questo più eccitanti: io nel culo di mia madre, mio padre in quello della mia futura moglie!
Sospiri, gemiti, mugolii risuonavano dentro la stanza da letto, rendendo gli accoppiamenti ancora più entusiasmanti.
Ad un certo punto sentii Silvia sussurrare parole di fuoco.

“Bruno, amore mio, tuo padre me lo sta sfondando! Tesoro, non mi sono mai sentita tanto eccitata in vita mia: dare il culo a mio suocero mentre tu, accanto a me, nello stesso letto, ti stai inculando tua madre! Dio santo, che goduria! Olga, avvicinati, voglio baciarti, voglio sentire le nostre lingue che si attorcigliano, condividiamo bocca a bocca il piacere che ci stanno procurando i nostri maschi!”

Strusciando sul materasso, si avvicinarono l’un l’altra, fino a toccarsi: ognuna circondò la testa dell’altra per attirarla a se, contro la sua bocca… e cominciarono a baciarsi oscenamente!
Il suono dei risucchi delle loro labbra mi entrava nel cervello!
Tra un bacio e l’altro mamma e Silvia esternavano il loro piacere.

“Silvia, amore, che sublime inculata! Il cazzo di mio figlio mi ha stregato! Giorgio, fa godere Silvia! Lo sai che le nuore sono figlie acquisite: dai, amore, ti stai inculando la figlia che non abbiamo avuto! Falla volare… mandala in paradisoooo!!!”

Silvia, sentendo queste parole, andò fuori di testa: si risvegliò in lei il forte desiderio di incesto!

“Sìììììì… sìììì… papàààà… sfondami il culo come ho sempre sognato!!! Oddiooo… papà mi incula… papà mi inculaaaa… sììììììììììì… godoooo… me ne vengo con il culoooo… con il culooooo…!!!!!!! Brunooo… anche tuuu… fa sognare tua madre… sììì… fa sognare mia madreeee!”

Mamma cominciò a dimenare il culo come un’ossessa.

“Amore di mamma… hai sentito Silvia… dai… dai… fammi sognare… fammi sognareeeee!!!! Sìììì… eccomiiiiiii… Oddiooooooo… sììììì… sborroooooo!!!”

Io e papà non potevamo esimerci da incitarci l’un l’altro.

“Papà, riempila… riempila… come fosse tua moglieee!!!”

“No! Resisti, Bruno, ancora non è il momento di venire: ancora non abbiamo finito! Dobbiamo terminare in bellezza!”

Lo sentii sussurrare qualcosa a Silvia, ma non riuscii a capire le sue parole, ma sentii che lei rispondeva.

“Oh! Sì… sì! Che ficata… che ficata!!!”

Li sentii alzarsi… e venirmi dietro: appena sentii allargarmi le natiche e una lingua leccarmi con vigore la rosellina cominciai a temere il peggio!
Ripensai alle parole di papà: “Vorrei essere il primo ad entrarti dentro!”
Evidentemente papà voleva essere di parola!
Me lo stavano leccando in due: Silvia e papà si stavano passando il mio buchetto per prepararmelo per bene!
Io ero sempre dentro mamma: la strinsi forte a me e le sussurrai.

“Mamma, Silvia e papà mi stanno preparando il buchino: papà mi vuole inculare!”

Mamma cominciò a fremere.

“Uhmmm! Te lo avevo detto, tesoro, che ti desidera! Che meraviglia: ti incula mentre sei dentro di me! Ti sentirai tra papà e mamma!”

Silvia si avvicinò al mio viso e mi baciò.

“Amore, sono emozionata come non mai: il pensiero che sarà tuo padre il primo maschio che ti darà piacere mi manda fuori di testa! All’inizio ti brucerà un pochino, ma dopo un immenso piacere!”

Papà la chiamò.

“Silvia, vieni, tienilo bello aperto… credo sia pronto!”

Sentii il mio amore aprirmi il culo completamente… e la cappella spingere contro il buchetto.

“Bruno, tesoro di papà, non avrei mai pensato potessi essere io a sverginarti il culetto… e la cosa mi sta facendo impazzire!
Uhmmm! Pensa che meraviglia: ci potremo inculare reciprocamente ogni volta lo desideriamo! L’importante è l’inizio, far entrare la cappella e un po’ di cazzo… e attendere che il buchetto si abitui… poi sarai tu a chiedermi di dartelo tutto!

Ed io ti penetrerò a fondo, e comincerò ad incularti dolcemente, poi sarai tu a incitarmi di sbatterti con vigore, vorrai essere inculato come ho inculato la tua donna e sborrerai come una puttana nel culo di mamma, mentre io mi svuoterò dentro di te! Ci ameremo come nessuno al mondo: io, te e mamma!”

Appena terminò di parlare dette una leggera spinta: sentii la cappella forzare lo sfintere ed entrare dentro… cazzo, bruciava!
Papà si fermò… circa un minuto… sentivo la sua verga pulsare dentro di me. Poi un’altra spinta: un’altra porzione di cazzo mi entrò dentro… ancora bruciore, ma meno di prima!
Papà rimase fermo: attendeva il mio segnale per aprirmelo per bene!

Quel pezzo di uccello dentro il mio buchino mi dava sensazioni diverse: dopo l’iniziale bruciore un senso di fastidio, ma mano a mano che lo avevo dentro il fastidio stava passando!
Ripensai a quando inculai mio zio: quando glielo infilai tutto dentro urlava come un pazzo per il piacere che stava provando!
Per tutto il tempo ero stato fermo con l’uccello dentro mamma: ripresi a muovermi e mentre riprendevo l’inculata sentivo nel contempo l’uccello di papà muoversi dentro di me!
Cazzo, era scomparso quel senso di fastidio… urlai!

“Papàààà… sììì… dammelo tuttoooo!!!”

Papà, data la sua esperienza, si aspettava la mia richiesta… e fu pronto ad esaudirla: una spinta decisa… e sentii le palle di papà sbattere contro le natiche!
Uhmmmmmm!!!!! Lo avevo tutto nel culo!
Papà lo spingeva forte, ma rimaneva fermo, forse temendo mi facesse male… ma a me stava facendo proprio bene!

“Dai… dai… muoviti… inculami che mi piace! Oh, cazzooo! Sììì, mamma… Silvia… ora capisco il vostro piacere nel farvelo mettere nel culo! Uhmmm, che meravigliaaa!”

Abbracciai forte mamma e ripresi ad incularla con tutta la passione e la libidine che avevo per lei… mentre papà iniziò a completare dolcemente la sua opera di sfondamento del culo del figlio!
E’ impossibile descrivere cosa si provi in certe situazioni, bisogna solo provarle per capire!

Papà si distese su di me, mi strinse forte a lui ed io sentii il suo torace nudo contro la mia schiena: cominciò a leccarmi e baciarmi il collo procurandomi dei lunghi brividi di piacere, mentre seguitava la sua galoppata dentro il mio culetto.
Le sue parole mi incendiavano i sensi.

“Amore di papà, il tuo caldo buchetto del culo mi sta mandando ai pazzi! Uhmmm! Che goduria sentire le sue contrazioni mentre ti pompo il culo! Tesoro, ti piace sentire il mio uccello dentro di te? Ti sto facendo godere?”

Godere? Stavo impazzendo!
Mi sentivo compresso tra il suo corpo e quello di mamma: lui sopra di me… io sopra mamma!
Avevamo preso un ritmo perfetto: Lui inculava me… io inculavo mamma!
Ormai il mio sfintere si era completamente abituato a ricevere il suo uccello ed io ne godevo come non mai!
Il fatto di provare nello stesso momento il duplice piacere di maschio passivo, donando il culo a papà, e di maschio attivo, deliziando quello di mamma, mi procurò un orgasmo di una intensità inimmaginabile!
Incitai papà: volevo sentire il suo piacere dentro di me mentre mi svuotavo dentro mamma!

“Papààà… il tuo uccello mi sta facendo godereee!!! Mi piace come mi inculiii! Io sarò la tua puttana… e tu la miaaa!!! Daiiiiiiii…… dai………. papàààààà, sto per venireeeee… dentro mammaaaa….. sborriamo insiemeeeeeee… sìììììì!!!!!”

Mentre mi svuotavo nel culo di mamma, Silvia mi abbracciò e mi baciò con passione: altri quattro o cinque affondi di papà e sentii il calore della sua sborra invadere il mio intestino.

Anche l’ultimo baluardo familiare era stato abbattuto: adesso sì che potevamo dire di essere una famiglia “veramente unita”!



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