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Caro diario - 4


di bird2012
04.05.2016    |    27.014    |    4 3.9
"“Dio santo, papà, ce l’hai duro, ti sei eccitato nel vedere la mia fica! Papà, ti sei eccitato… allora non ti sono indifferente!” Non mi rispose, ma..."
CARO DIARIO

Cap.4


La sera andai a casa di Silvia: lei viveva sola, i genitori vivevano in un’altra città.
Questa sua indipendenza, con casa libera, ci permetteva di fare sesso senza problemi, sia da soli che in compagnia.
Silvia era una gran porca, come me d'altronde, ed era per questo che ci amavamo molto, eravamo molto simili.
Praticavamo regolarmente sesso di gruppo, le piaceva farsi prendere da più maschi contemporaneamente e a me piaceva scoparmi le sue amiche mentre lesbicavano senza ritegno.

Mentre eravamo a letto, completamente nudi, ad accarezzarci e baciarci in attesa di farci la nostra solita appagante scopata, le raccontai tutto: del diario, di quanto fosse troia mia madre, dei suoi molteplici amanti, del fatto che scopasse con il fratello, che aveva fatto un pensierino su di lei… e che spesso aveva fantasticato di scoparmi!
La mia dolce porcellina si eccitò come non mai: cominciò a baciarmi e a mordermi le labbra con furia, come piaceva a lei quando era su di giri.

“Dio santo Bruno, una madre così zoccola va scopata, senza se e senza ma! Anche se sei suo figlio, anzi, proprio perché sei suo figlio te la devi montare: devi farle provare l’indicibile piacere dell’incesto, di quel rapporto perverso e depravato che ti manda ai pazzi!
Avvinghiata tra le tue braccia, mentre te la fotti con la dolcezza e la passione con cui ogni figlio dovrebbe fottersi la propria madre, deve capire cosa significhi per una donna farsi chiavare dal figlio!

Dio mio, dovrebbe essere meraviglioso allargare le cosce e sentire il cazzo di tuo figlio che ti entra profondamente nella fica e la riempie del suo caldo amore!
Bruno, amore mio adorato, quando avremo un figlio conterò i giorni finché non gli darò la fica: sì, amore, desidero mio figlio sia il mio amante!
Sì, Bruno, mi prenderete insieme, mi sentirò stretta tra i vostri corpi, mi concederò a voi con tutto l’amore e la passione che può avere una donna per suo marito e suo figlio!
Tesoro, mettimelo dentro, chiavami come sai fare tu, come piace a me, mentre ti confesso una cosa che non ti ho mai detto!”

Il pensiero di vedere mia moglie chiavata da nostro figlio mi stava mandando letteralmente fuori di testa!
Aprì le cosce e in un attimo le fui dentro: mi abbracciò forte e cominciò a dondolare il bacino avanti e indietro per chiavarsi contro la mia verga.

“Bruno, amore, penserai io sia una depravata, ma non posso nascondere a quello che sarà l’uomo della mia vita i miei desideri, anche quelli più inconfessabili!
Devi sapere che io sono una fautrice dell’incesto: ritengo il rapporto incestuoso il più appagante, il più meraviglioso, il più eccitante dei rapporti.
Si unisce il rapporto d’amore tra genitore e figlio con la passione sessuale!
Sapessi quanto ho desiderato che mio padre mi scopasse: la notte mi sfinivo di ditalini sognando il suo cazzo dentro il mio corpo, che mi avesse fatto godere come una troia!

Mentre venivo bagnandomi le mani del mio piacere, mi sembrava di sentire il sapore della sua sborra che mi inondava la bocca, sborra che avrei ingoiato fino all’ultima goccia per dimostrargli tutta la mia passione e i miei desideri: glielo feci capire in tutti i modi che desideravo mi entrasse dentro, ma non ci fu niente da fare!

Arrivai ad osare l’impossibile: un pomeriggio, con mia madre fuori casa con le amiche, mi feci trovare seduta sul divano a cosce larghe, con la fica oscenamente esposta mentre mi masturbavo.
Speravo che vedendo la fica di sua figlia così spudoratamente offerta si sarebbe eccitato così tanto da bandire ogni remora e mi avrebbe finalmente chiavato: ma i suoi principi morali furono più forti della fica di sua figlia!

Quando mi vide con la fica aperta, mentre le mie dita entravano e uscivano libidinosamente dalla vagina, non poté nascondere la sua eccitazione, ma rimase immobile!
Cercai di provocarlo.

“Papà, ti aspettavo! Ho voglia di te, la mia fica ha voglia di te! Guarda come te l’ho preparata bene: completamente dilatata e fradicia dalla eccitazione! Vieni, mettimelo dentro! Sto impazzendo dal desiderio di sentirti dentro! Vieni a prenderti la fica di tua figlia!”

Il suo sguardo passava dal mio viso alla mia fica!

“Ti rendi conto cosa mi stai chiedendo?” mi disse con un filo di voce.

“Sì, papà! Ti sto chiedendo il cazzo! Dammelo, ti prego!”

“No! Amore, sei bellissima, di una sensualità travolgente, ma sei mia figlia: non me lo perdonerei mai! Non avrei più il coraggio di guardarmi in faccia: mi sentirei un padre snaturato! No, non posso scoparti! Non chiedermelo!”

Capii che la battaglia era persa, ma feci un ultimo tentativo.

“Papà, ti prego con tutta me stessa: se non vuoi scoparmi almeno fammelo vedere, tiralo fuori, ti prego, masturbiamoci insieme, uno di fronte all’altra!
Solo questa volta, ma ti imploro, lasciami questo ricordo: sborrami sopra la fica! Papà, ti imploro: fammi vedere il tuo cazzo mentre sborra, mentre spruzza lo sperma dalla sua cappella!! Fammi felice, poi non ti chiederò più niente!”

I suoi occhi brillavano, ma lo vedevo che titubava, era combattuto!
Lo provocai ancora: con entrambe le mani mi allargai le labbra della fica!

“Papà, ti prego: sborraci sopra! Ricoprila tutta con il tuo sperma!”

Vidi la sua mano andare verso la patta dei pantaloni e abbassare lentamente la zip: il cuore mi batteva a mille!

“Sì… sì… papà… sììì!!! Dai… dai… tiralo fuori!”

Quando lo tirò fuori pensavo di svenire dall’eccitazione: un meraviglioso cazzo, al massimo dell’erezione, con una cappella rosso vermiglio!
Lo guardavo incantata, come fosse il più bel cazzo del mondo!
Nel vederlo così dritto mi salì il sangue al cervello.

“Dio santo, papà, ce l’hai duro, ti sei eccitato nel vedere la mia fica! Papà, ti sei eccitato… allora non ti sono indifferente!”

Non mi rispose, ma impugnò il cazzo e tirò indietro la pelle scappellandolo completamente… poi cominciò a segarsi, lasciando sempre la cappella scoperta… mentre fissava il mio viso… e la mia fica!
Con gli occhi fissi sopra l’oggetto dei miei desideri, cominciai a sgrillettarmi furiosamente!

“Papà, ti prego, avvicinati: fammelo vedere più da vicino!”

Il suo viso era una maschera di libidine… il suo respiro cominciò a farsi sempre più pesante!
Lentamente si avvicinò, con il cazzo puntato verso di me, e si fermò a una ventina di centimetri!
Quando me lo vidi così vicino non riuscii a trattenere la mia incontenibile voglia: allungai la mano… e guardai papà.

“Ti prego! Almeno una volta nella vita! Ti prego, papà… fammi felice!”

Lesse nel mio sguardo tutto l’amore e la passione che avevo nei suoi confronti… e tolse la sua mano!
Avevo il cuore in gola: afferrai subito il cazzo e lo strinsi forte, come temessi mi scappasse, e lo sentii come avevo sempre sognato… duro da morire… caldo da morire!!!
Lo attirai ancora più vicino a me e cominciai a segarlo dolcemente, mentre con l’altra mano mi sgrillettavo la fica!

“Oddio, papà! Hai un cazzo meraviglioso! Sapessi quanto ho desiderato prendertelo in mano e farti godere! Quando stai per venire dimmelo: voglio godere insieme a te! Dai, papà, sborriamo insieme, come due dolci amanti!”

Io ero seduta e lui in piedi: date le nostre posizioni il suo cazzo era proprio davanti al mio viso!
Fissavo estasiata la sua cappella e il buchino e già immaginavo a quando si sarebbe aperto per far spruzzare fuori tutto il suo sperma!
Mentre lo segavo avvicinavo impercettibilmente il viso al cazzo, ma papà capì le mie intenzioni.

“Silvia, mi hai detto sulla fica! Perché avvicini il viso?”

Non riuscivo a contenere i miei desideri.

“Papà, ti prego! Sei stato più che esaustivo con le tue parole ed io non posso che rispettare i tuoi principi morali. Ho capito che non avrò un’altra possibilità di godermi il tuo dolce cazzo: allora ti prego, lasciamelo gustare come ho sempre desiderato!”

La sua risposta fu inaspettata… ma mi mandò in paradiso!
Spinse in avanti il bacino e avvicinò la cappella contro le mie labbra.

“E allora gustalo per bene! Voglio lasciarti un bel ricordo! Non vorrei pensassi che il tuo papà non vuol fare felice sua figlia!”

Agimmo in perfetto sincronismo: io aprii le labbra e lui mi spinse il cazzo in bocca!
Pensavo di impazzire!
Tolsi la mano dalla fica e l’unii all’altra: impugnai l’uccello con entrambe le mani e cominciai a pomparlo con tutta la passione e la libidine che avevo in corpo!
Sembravo impazzita!
Lo succhiavo, lo leccavo, lo mordevo, lo ingoiavo completamente fino a sentirmi la cappella solleticarmi la gola, mentre gli strizzavo dolcemente le palle!
Con la punta della lingua gli stuzzicavo la punta della cappella, proprio sopra il buchino, in attesa di assaggiare la sborra che ne sarebbe sgorgata fuori!
Sentii papà accarezzarmi la testa, mentre lo spompinavo… e la cosa mi mandava in estasi!
Lo sentivo anche gemere sommessamente.

“Dio santo, come succhi! Sei proprio una porca… una meravigliosa porca! Figlia mia, sei stata proprio una sorpresa: ne ho conosciute poche di pompinare come te, ma erano zoccole di professione! Mi stai facendo venire! Dai… porca… dai… succhia il cazzooo di papààààà!!!! Goditi questa sborrataaa!!!”

Mi afferrò la testa e cominciò a chiavarmi in bocca… finché una marea di sborra non me la riempì completamente!
Presi a ingoiare tutto… come avevo sempre sognato!
Gli strizzai il cazzo con entrambe le mani: lo svuotai fino all’ultima goccia!

Dopo aver ingoiato tutta la sua sborra ci fissammo.
La sua domanda mi fece fremere.

“Tesoro, tu hai goduto?”

“No! Ho voluto dedicarmi completamente a te!”

Non disse niente, ma quello che fece mi mandò ai pazzi!
Si inginocchiò davanti a me, mi allargò le cosce con entrambe le mani e posò le sue labbra sopra la mia fica: la sua lingua percorse tutto lo spacco per poi fermarsi sul grillo… e cominciò a leccarlo freneticamente!
Ero talmente eccitata che sentii immediatamente arrivare l’orgasmo!
Urlai tutto il mio piacere!

“Sììììììì… amore mioooo!!! Sìììììììììììììììììì…. Fammi godere sopra la tua boccaaaaaa……. Leccami la fica, come ho sempre sognatooo!!! Daiiiiiii… che sto sborrandooo!!! Papàààààà… ti sborro in boccaaaaaaaa!!!!!!”

Mai godimento fu più devastante: mio padre mi aveva leccato la fica e mi aveva fatto venire sopra le sue labbra!
Si alzò, con il viso imbrattato dei miei umori, mi accarezzò il viso e mi sorrise.

“Te lo dovevo! Ora siamo pari! Saresti una dolce puttana, ma sei mia figlia! Ho esaudito il tuo perverso desiderio, ma non mi toccare più!”

Il desiderio di essere l’amante di mio padre svanì per sempre.
Ma la voglia di rapporti incestuosi non mi abbandonava!
Essendo profondamente bisessuale provai anche con mia madre: una volta, con la scusa di aiutarla a depilarsi la passera, cominciai ad accarezzargliela delicatamente.
Le passai le dita sopra le labbra dolcemente, come il volo di una farfalla!

Vidi che chiuse gli occhi e si morse le labbra, ma non disse niente… ed io seguitai ad accarezzarla, sempre più intimamente.
Più le mie carezze si facevano audaci e spudorate più lei allargava le cosce: ondeggiava il ventre per spingere la fica contro le mie mani e il suo respiro si faceva sempre più pesante.

Quando la vidi con le gambe completamente aperte non mi trattenni più… e osai!
Le appuntai due dita all’ingresso della vagina e rimasi ferma… temendo un suo improvviso rifiuto.
Invece niente, rimase immobile, in silenzio… e allora gliele spinsi dentro!
La lenta penetrazione fu accompagnata da un lungo gemito di piacere e quando le fui tutta dentro la sentii emettere un sommesso sussurro, quasi non volesse farmi sentire.

“Dio santo… Dio santo… che meraviglia!”

A quel punto non potevo più tornare indietro: cominciai a chiavarla dolcemente, dentro e fuori… dentro e fuori!
La porca cominciò a venirmi incontro con la fica per sentirsi le dita belle dentro, mentre aveva preso a strizzarsi i capezzoli.

Mia madre stava godendo, le mie dita nella fica le stavano dando piacere!
Mentre con la mano destra seguitavo a fotterla, le cinsi le spalle con il braccio sinistro e la strinsi a me: la sentii fremere!

“Mamma, sto vivendo un sogno: ho sempre desiderato giocare con la tua dolce fica e farti godere con le mie mani! Se anche tu lo desideri potremmo diventare amanti: sono brava con le donne e potrei farti morire dal piacere!”

Sentii che la vagina si era bella allargata a seguito delle mie manipolazioni interne ed allora aggiunsi un terzo dito: mamma, appena si sentì penetrata da tre dita, andò in escandescenza!

“Oddio mio! E’ troppo bello! Non ce la faccio a resistere! Ti prego… ti supplico… ti scongiuro… non ti fermare che sto per venire! Spingile dentro… forte… sì… sì… cosìììì!!! Madonna santa… quanto sei brava, tesoro mio!”

Mia madre stava per godere, ma volevo farla godere come si deve: abbassai la testa contro il suo grembo e allungai la lingua… trovai subito il grilletto duro come un sassolino!
Mentre seguitavo a chiavarla con le dita nella vagina, cominciai a girarci la lingua intorno con una libidine incontenibile: le frullavo la lingua sul grillo freneticamente, in attesa di gustarmi gli umori della sua venuta!

Quando sentì la mia lingua deliziarle il grilletto andò in escandescenza: sentii le sue mani sopra la mia testa e spingere il mio viso contro la sua fica!

“Dio mio… no… nooo! Ohhh!!! Sì…. Sì… tesoro di mamma, leccami la fica… e fottimiii!!! Uhmmm!!! Mi fai morireee!!! Dai… daiiiii… svelta… sveltaaaaaa!!! Eccomiii!!! Sìììììììììììììì……… amore di mamma, mi fai sborrareeee!!!! Godooo… godooo… Dio, quanto godooo!!!”

Mentre sentivo le mie labbra bagnarsi dei suoi umori mi accarezzava la testa e seguitava a spingerla contro la fica: dalle contrazioni della sua fica contro le mie dita sentivo che stava ancora godendo.

“Seguita… ti prego… seguita a leccarmi e a scoparmi!! Fammelo godere tutto questo fantastico orgasmo!!! Figlia mia, mi hai fatto sborrare… mi hai fatto sborrareee!!! Tesoro mio, mi hai donato un momento magico!”

Dopo il suo orgasmo rimanemmo abbracciate!
Mi sentivo in paradiso, avevo fatto godere mia madre: pensavo fosse l’inizio di un meraviglioso rapporto lesbico ed incestuoso… ma mi sbagliavo!
Le parole che mi disse mi riportarono crudelmente alla realtà.

“Tesoro, perché mi hai fatto questo… perché! Mi hai fatto provare un orgasmo meraviglioso, anche solo con le dita e con la tua lingua: neanche il membro di tuo padre mi ha mai fatto godere così tanto! Mi hai scavato nel ventre facendomi venire sopra le tue dita e sopra le tue labbra!
Ma non dovevi: sei mia figlia… non dovevi!

Hai approfittato di un momento di debolezza!
Ti ringrazio per il piacere che mi hai dato: è stato uno dei momenti più meravigliosi della mia vita! E’ stato un momento che non dimenticherò finché campo… ma non si deve più ripetere! Hai capito, amore mio: siamo madre e figlia e non si deve più ripetere! Ti prego, se mi vuoi bene non me la toccare più… ti prego!”

Mi diede un tenero bacio sulle labbra, mentre si asciugava quasi di nascosto due grandi lacrime che le scendevano lungo il viso!
Anche la speranza di allacciare con mia madre un dolce rapporto incestuoso era fallito miseramente!

Bruno, adesso mi si presenta la possibilità di vivere un rapporto incestuoso per interposta persona: amore mio, desidero che ti scopi tua madre!
Da quello che mi hai raccontato è pronta a riceverti: non perdere altro tempo, ne avete perso abbastanza!
Fottila, tesoro, nella fica e nel culo, falla sentire troia tra le tue braccia: deve rendersi conto che il cazzo di suo figlio le può dare molto più piacere di tutti gli altri uccelli che l’hanno posseduta!

Amore mio, la puttana di tua madre mi eccita da morire, me la voglio fare anche io: le voglio mangiare la fica, le voglio leccare tutto il corpo dopo che le hai sborrato addosso!
Amore, preparamela per bene e dille pure i miei desideri verso di lei: dille che sono una porca come lei, dille apertamente che voglio giocare con la sua fica per farla godere, voglio che diventi la mia amante, si… voglio diventare l’amante di mia suocera!
Tesoro, il pensiero mi fa sborrare, sarebbe un triangolo meraviglioso: mia marito si scopa la madre e io sono l’amante di mia suocera!”

Mentre seguitava a dondolare la fica contro il mio cazzo, mi passò a rassegna le peggio porcate che avrebbe fatto insieme a mia madre: l’eccitazione fu incontenibile e ce ne venimmo insieme!
Quando sentì la sborra che le riempiva la fica mi strinse forte a lei e mi sussurrò dolcemente.

“Amore, la prossima sborrata devi farla nella fica di tua madre!”

Eh, sì! Il mio amore aveva proprio ragione: mia madre era tutta da scopare… e non dovevo più perdere tempo!



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