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Commercialista (I parte)


di LISAGARL
02.07.2015    |    33.794    |    4 7.9
"Come già successo in passato inizialmente come primo approccio non mi butto a capofitto come una troia, ma facendo l’ingenua prendo in mano il cazzo e..."
Armando è il nuovo commercialista di mia madre, aveva scelto lui dopo che lo storico commercialista di famiglia era andato in pensione chiudendo lo studio e dedicandosi a coltivare l’orticello in Umbria. Dietro consiglio suo gli ha presentato Armando, quindi da un paio di mesi era diventato il nuovo commercialista.
Fino a qualche settimana fa, non avevo ancora avuto l’onore di conoscerlo, andai con mia madre per delle commissioni e altre cosette, appena entrati, notai che era un uomo molto intrigante, una bella persona, alta, capelli rossi taglio corto, occhi neri penetranti, bel fisico, lei mi presentò e al solo contatto della mano sentii qualcosa di eccepibile. Ho fiuto per certe cose.
Espletato le commissioni, ci salutammo, indossando un leggins e maglietta elasticizzata sicuramente aveva notato il mio fisico, uscendo non potei far almeno di notare il suo sguardo molto penetrante sul mio corpo.

Quando si dice il caso, mi trovo a una festa nel nostro quartiere, sacra gastronomica e altro, l’ho riconosco tra centinaia di persone, lui è davanti ad una bancarella a gustare del miele, non ho resistito, ho fatto in modo di attirare la sua attenzione, insomma cercai di rendermi evidente.
Non mi è restato difficile, anzi è stato più facile del solito, difatti mentre gusta il miele dal cucchiaino, chiedo al venditore:
- Vorrei provare il gusto di eucaliptolo,
Senza guardarmi rispose, brava ottima scelta, posando il cucchiaino nell’apposito vassoio, girandosi rimase colpito.
- Scusi ma lei è la figlia della signora Maria (nome di fantasia.)
- Si certo sono Lisa, si ricorda di me?
- Come potrei non ricordarla, nonostante lo vista una sola volta, rare bellezze ti colpiscono subito, restandoti memorizzate nella mente, anche lei gusta il miele?
- Si certo a me piace molto, sono un’ingorga e buona bustaia, mangio, ingoio il nettare della natura (avevo lanciato un messaggio non so se andava buon fine).
- Non avrei dubbi, sicuramente dalla scelta che ha fatto, se ne intende molto bene di miele.
Ci salutiamo stringendoci la mano, ancora una volta potei osservare e toccare quelle mani ben curate e calde, mentre mi allontano, mi chiama.
- Mi scusi, sono stato poco cortese, potrei invitarla a prendere qualcosa al bar?
Notando il suo sguardo fisso sulla mia figura e quei formidabili occhi penetranti, accetto.
- Si grazie ben volentieri,
Prendiamo entrambi un caffè e non passa inosservato il suo gesto, di laccarsi le labbra, pensai dentro di me, ha una bella lingua speriamo che la saprà usare in certe parti del corpo.
Una vampata di calore mi prende tutto il corpo, di solito so gestire certe situazioni, lui si accorge del mio stato di semi agitazione, mi sento bagnare come un’adolescente alle prime armi e per giunta i capezzoli scattano sull’attenti, nonostante il reggiseno si nota. È il nostro commercialista, ma pur sempre una persona sconosciuta, sono molto eccitata, non capisco che mi sta succedendo, mi sentivo eccitata come non mai.
Lo guardo e penso alla sua lingua che mi penetra la fica in profondità, ma che cazzo sto pensando, Lisa che ti succede, dico dentro di me.
Usciti dal bar, mi propone di fare due passi insieme, entrambi siamo soli, mi sento tremare tutta come una foglia, lui parla ma io non lo ascolto, sono confusa come se fossi ipnotizzata dalle sue parole, camminando arriviamo in prossimità del suo studio.
- Lisa scusi . si sente bene?
- Rispondo balbettando si tutto bene
- Insisto non mi pare che vada tutto per il meglio, o sbaglio.
- No, ho un leggero mal di testa mi gira un po’ ma sicuramente passa subito.
- Ascolti, lì c'è il mio studio, perché non saliamo, magari si prende un’aspirina.
Quale migliore invito poteva capitarmi
- No dai non voglio darle disturbo, sicuramente mi passa.
- Nessun disturbo ci mancherebbe, mi prende sotto braccio e li capisco che mi sto sciogliendo come il burro.
Chiama l’ascensore, mi fa entrare aprendomi la porta da grande galantuomo, una volta dentro mi attacco al suo corpo, un seno ben pressato sul braccio, in modo che possa sentire la consistenza del capezzolo, anche se non serve, viaggio interminabile terzo piano.
Arrivati, entriamo e mi fa sedere sul divanetto, poi si allontana e ritorna con un bicchiere di acqua e una scatola di pastiche.
Si siede affianco a me porgendomi la confezione di pasticche, allungo la mano e prendo il bicchiere lasciandogli in mano il pacchetto, bevo con un solo sorso e poi lo fisso e senza attendere altro gli butto le braccia al collo baciandolo.
Sorpreso, reagisce subito, infilandomi in bocca tuta la lingua e scavandomi in profondità, inizia ad avvolgere la mia e a succhiarla con desiderio quando sento le sue mani arrivare a palparmi il seno mi sciolgo nel vero senso, mi sdraio e lui sopra di me baciandomi il seno, poi con un gesto da galantuomo mi sfila la maglietta, con le mani arriva dietro la schiena sganciandomi il reggiseno si attacca ai capezzoli, mordendomeli e succhiandomeli.
Un primo orgasmo mi prende inavvertitamente, da lì a poco entrambi nudi sul divanetto, a baciarci e giocare con i nostri corpi, prendo in mano il suo cazzo di dimensioni normali nulla di extra, diritto come una riga, tutto depilato, e solo l’ora mi accorgo che anche il resto del corpo non aveva un pelo.
Come già successo in passato inizialmente come primo approccio non mi butto a capofitto come una troia, ma facendo l’ingenua prendo in mano il cazzo e stringendolo accenno qualche movimento di segata, lui si dedicava ai miei capezzoli duri, bacia e succhia come un bambino.
Poco dopo mi propone di sdraiarmi se mi va di essere leccata proprio li, con la testa acconsento, ma dentro di me dicevo altro che se puoi, ti salterei addosso come una vacca ti farei vedere io chi sono, ma devo contenermi, almeno inizialmente faccio la parte della santarellina, ma tanto per iniziare per non dare troppo all’occhio di essere una depravata.
Fattomi allargare le gambe, prende a leccarmela, con le dita mi apre le grandi labbra e con la lingua la infilava in profondità.
Prende in bocca il clito iniziando a succhiare come se dovesse fare un pompino. Sto impazzendo dal piacere, senza rendermene conto gemo come una gran troia.
Non riesco più a recitare la parte della santarellina, inizio a far uscire la vera troia che è in me, gli poso le mani sulla testa e premendola leggermente come se volessi farla entrare in me.
Da buon esperto capisce le mie intenzioni e mi penetra ancora di più in profondità, poco dopo un primo vero orgasmo, scarico in bocca il mio liquido, lui sorpreso ma non dispiaciuto continua a leccarmi.
Stringo le gambe bloccando la sua testa tra di esse, poco dopo si libera dalla presa e alzandosi torna a baciarmi, un bacio molto profondo, infilandogli tutta la mia lingua nella sua gola, contemporaneamente stringo tra le mani il suo cazzo duro come il ferro.
- Ti voglio dentro, dammelo tutto
- Con piacere, anche se avrei preferito che me lo prendessi un po’ in bocca, sempre se la va, altrimenti nessun problema.
- Certamente, volentieri.
Tenendolo ben stretto, lui si sdraia e accompagno senza lasciarlo, parto, ormai non so contenermi più, mi lancio in un laborioso pompino, che lo lascio senza parole.
- Sei divina Lisa, sei la prima donna che mi lavora il cazzo in questo modo.
Ormai tutte le barriere erano cadute, da lì a poco mi trovo una bella verga dura, mi alzo e, un po’ titubante tenendo l’attrezzo tra le mani resta sempre uno sconosciuto, come se lui mi avesse letto nella mente, si alza allungando la mano al pantalone tira fuori un durex jeans.
- Grazie gli dico
- Dovere mi risponde
Nonostante non ho una buona dimestichezza con i preservativi, lo infilo, poi alzandomi e tenendolo in mano me lo porto all’ingresso della fica, il solo contatto mi sciolgo, lasciandomi impalare su di esso.
Inizio a cavalcarlo per bene, con la lingua gioca con i capezzoli, con le mani massaggia le gambe e i glutei, poi si dedica alle tette . poco dopo cambiammo posizione, mi fa assumere i novanta gradi sulla scrivania e messosi dietro di me, inizia a scoparmi per bene.
Le sue mani scorrono lungo la schiena, facendomi venire dei brividi, il cazzo entrava ed esce dalla fica. Gemo dal piacere, non tanto per il cazzo ma per il lavoro di mani sulla clito e sul seno, sa come toccarmi il punto giusto.
Cambiamo di nuovo, mi fa sedere sulla scrivania e poggiando le gambe sulle sue spalle inevitabilmente devo sdraiarmi, torna a infilarmi cazzo, aggrappandomi forte a lui muovevo il bacino, lui scopa ed io godo, la figa sta bruciando dal piacere, coinvolgendo tutto il corpo.
Quei movimenti così decisi mi fanno eccitare ancora di più, il lavoro al clito contribuisce a farmi impazzire. Godo ancora e sempre più impazzisco di piacere, spesso mi escono degli spruzzetti di liquidi, andando a bagnare tutto il suo corpo.
Da lì a poco rallenta e si ferma, segno che stava per raggiungere l’orgasmo, cambiammo ancora, ci mettiamo sdraiati su un plaid, lui dietro di me io ero su un fianco, sollevandomi un po’ la gamba mi punta di nuovo il cazzo in profondità.
Solitamente questa posizione poco la pratico, ma lui sapeva, dove mettere le mani, ero eccitata come non mai, volevo godere ancora, non mi sentivo appagata, iniziò a muoversi sempre in profondità, entra ed esce, sfregando con le dita il clito, ormai diventato duro come un piccolo cazzetto.
In un frangente mi prende un orgasmo inverosimile, lasciandomi senza fiato, sono quasi svenuta dal piacere. poco dopo dedicandomi ancora diversi colpi s’irrigidisce, mi scarica il suo sperma dentro la fica se pur nel preservativo, ma talmente è la violenza che pare come se mi stesse inondandomi. Torna a baciarmi sfilando il cazzo dalla fica, resto meravigliata per due cose, il prima il contenuto di sperma, abbondante, la seconda il cazzo torna subito in posizione di riposo, moscio.
Allungo la mano per fare in modo di sfilare il preservativo ma lui ma la sposta togliendoselo da solo e alzandosi m’indica il bagno.
Titubante e sorpresa mi avvio verso il bagno, noto la mancanza del bidet quindi devo accontentarmi del piccolo lavabo, non posso darmi una bella rinfrescata comunque faccio del mio meglio.
Ritorno e un frangente di tempo lo fisso, lui non si degna di ricambiare lo sguardo, prendo i miei abiti e mi rivesto la cosa da un molto fastidio, il suo atteggiamento pare quello di chi ha commesso un atto contro voglia, neanche una parola, pare che non veda il momento che esca da quella porta, ci salutammo e delle lievi grazie gli esce dalla bocca, non si degna nemmeno di venire ad accompagnarmi sulla porta.
Entro in ascensore, e penso se pur sia stata una bella scopata, mi sento strana, forse mi aspettavo qualcosa di più, poi il suo comportamento finale di persona poco cortese, aveva cambiato completamente sembianza ero come se fosse una seconda persona, poi come sono abituata io a lunghi orgasmi, non mi sento soddisfatta pienamente, se mi avesse chiesto il sedere, lo avrei donato con piacere, invece si vede che non gradisce quel canale.
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