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Da fratello maggiore a femminuccia di casa (parte terza)


di Phicomane
14.02.2013    |    47.545    |    7 9.2
"Ad un certo punto una luce si accese nella mente e negli occhi di Fabio, la luce del desiderio si era accesa..."


Quando i tre fratelli videro la porta aprirsi all’improvviso si sentirono gelare il sangue nelle vene, un secondo un minuto un giorno intero, non sapevano quanto tempo fosse passato prima di capire a chi appartenesse quell’ombra che lentamente si delineava nella camera di Luca.
Luca stringeva ancora in mano il pene di Paolo, mentre girandosi verso la porta aveva lasciato andare quello di Marco, finalmente riconobbe il padre. Che immobile, scioccato e interdetto si trovò d’innanzi quella inaspettata scena, che non riusciva a metabolizzare ne a comprendere bene.
Sbattendo la porta alle sue spalle si diresse verso la sala da pranzo aveva bisogno di bere qualcosa di molto forte, ma quelle immagini gli rimbombavano ancora più forti nella mente, non riusciva a cancellare l’immagine dei suoi figli che…ma soprattutto l’immagine di Luca inginocchiato davanti a Marco e Paolo, nei panni di una donna!! Fabio non sapeva assolutamente come comportarsi, era aperto a tutto ma quello a cui aveva assistito era troppo anche per lui, decise per il momento di non prendere provvide minte, voleva riflettere bene su tutte le possibili conseguenze prima di agire, perciò non disse nulla neanche alla moglie Stefania, non era il caso di dare questo shock anche a lei per il momento. Per due notti le immagini di Luca inginocchio che trastullava i due fratelli minori non lo fecero dormire, la cosa che adesso più turbava Fabio era una crescente eccitazione che quei ricordi gli davano, un brivido lo assalì quando durante la terza notte insonne, facendo attenzione a non svegliare la moglie, si alzò e deciso andò verso la camera di Luca. Era giunto il momento di parlare e fare chiarezza.
“Luca svegliati, dobbiamo parlare” – “Ah, sei tu papà… bhe prima o poi sarebbe dovuto succedere”
“Da quanto tempo va avanti questa storia?” – “Ormai saranno mesi, dalle fine dell’estate, lo abbiamo fatto sempre e solo il pomeriggio quando tu e mamma siete ancora a lavoro, solo che l’altro giorno abbiamo fatto più tardi del solito e…. beh sai com’è andata a finire.”
Fabio ancora non si capacitava “ok ma perché? Luca perché proprio con i tuoi fratelli?”
“Papà… io in questi mesi ho capito che mi piacciono gli uomini, che mi piace il cazzo, credo che sia una cosa naturale dato che la natura mi ha creato quasi donna, in una famiglia di uomini “virili”, forse sarei dovuto nascere femmina”
“Ma Luca, capisco le tue difficoltà, ma di certo non sarai l’unico, né l’ultimo ragazzo con un pene diciamo non grandissimo, ma questo non può influenzare le tue scelte, troverai comunque se lo vuoi qualche ragazza che ti amerà ed apprezzerà per la persona che sei”
“Non so, quello che se in verità che tenere nella mani i bastoni di Marco e Paolo mi ha dato un eccitazione e un senso di forza e potere mai avvertito prima, per non parlare di quando glielo prendo in bocca, essere l’artefice del loro piacere, mi provoca di rimando un piacere immenso, credimi papà ho intrapreso questa strada ormai in piena coscienza, e poi son diventato più bravo di una donna…”
Fabio dopo le confessioni di Luca divenne più sereno, ma non riusciva a liberarsi di quell’eccitazione che ormai da tre giorni lo perseguitava, i discorsi del figlio, la sua risoluta tranquillità lo sciolsero ancor di più.
“Poi Marco e Paolo con i loro bei cazzoni – disse Luca ridendo – sono un ottima palestra, certo che avrei bisogno di un vero maestro…” dopo aver pronunciato queste parole Luca si fece più audace, stupendo anche sé stesso, cominciò ad accarezzare le gambe del padre fino all’inguine, un sussultò lo colse quando si rese conto che la cosa non era sgradita al genitore. Procedendo a testare con mano le dimensioni del padre, Luca quasi ebbe un orgasmo, certo che i due gemelli erano ben messi, ma quello del padre oltre ad essere un po’ più lungo era soprattutto molto più grosso.
In tutto questo Fabio assecondava l’azione del figlio senza rendersi bene conto di quanto stesse accadendo, era come inebetito. Luca ad un certo punto tirò fuori dai boxer il membro del padre ormai eretto in tutti i suoi 26 cm, e cominciò a segarlo con decisione e delicatezza, cosa che ormai faceva da vero professionista. Luca godeva nell’impugnare quel grosso palo di carne che pulsava come un animale nelle sue mani, cominciò anche un delicato massaggio alle palle del padre. Ad un certo punto una luce si accese nella mente e negli occhi di Fabio, la luce del desiderio si era accesa. Così il padre si alzò in piedi e con forza prese la testa del figlio e la sbattè con forza contro la testiera del letto e montatogli sopra cominciò a scoparlo con forza in bocca, rischiando di soffocarlo. Luca fu sorpreso dal gesto del padre, ma contemporaneamente provò una sensazione di eccitazione tutta nuova, d’un tratto capì essere preso con forza, sottomesso, usato, ecco cosa voleva veramente.
“Ti piace il cazzo razza femminuccia che non sei altro? Bene allora il paparino ti accontenta! Ti piace il cazzone di papà eh ti piace, adesso papà ti riempie tutto con la sua sborraaaa, tieni lurida zoccola!!!”
E così Fabio ebbè un orgasmo così potente che la bocca di Luca non riuscì a contenerla tutta, e il seme del padre colò sul viso e sul petto del figlio. “Beh se non sei neanche in grado di bere tutta la mia sborra abbiamo ancora tanto da lavorare nelle prossime notti”. A queste parole Luca impazzì di gioia: “allora tornerai?” – “Certo se devi essere una brava puttana è compito io insegnarti bene, e soprattutto sarà compito romperti quel culetto vergine che ti ritrovi…ma non temere ci arriveremo per gradi – disse ridendo – con il mio bastone rischiamo veramente di farti male”.
Fabio non prese mai il discorso con i due gemelli e i due da ragazzini quali erano non si fecero mai domande sul perché. Così nei giorni seguenti Luca i pomeriggi si allenava come sempre con i fratelli e le notti le passava attendendo che il padre entrasse dalla porta, cosa che accadeva regolarmente. Dopo aver fatto venire il padre con la bocca, tecnica che andava affinando sempre più di giorno in giorno, Luca prendeva “lezioni” di penetrazione anale, passiva ovviamente, da padre che ogni notte portava in camera un ortaggio diverso via via più grande. Fabio cominciava con il farlo distendere nel letto a pancia sotto e cominciava con le dita insalivate a lubrificare il buchino vergine del figlio. Poi lo faceva mettere a 90 per passare alle carote, prima e zucchine poi, con cui cominciò a dilatare lo sfintere del figlio.Dopo le prima esitazioni Luca cominciò a godere nel prendere vari oggetti in culo, soprattutto godeva del momento, tanto atteso, in cui sarebbe stato il padre a fargli il culo.
“Ah ah piano piano, fa male papi, si così va meglio, si così va bene, mmmm”
“Devi aprire al massimo per far entrare bene, ecco così apri bene, bravo bravo
Dopo le prima esitazioni Luca cominciò a godere nel prendere vari oggetti in culo, soprattutto godeva del momento, tanto atteso, in cui sarebbe stato il padre a fargli il culo.
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