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Fino alla vigilia del mio matrimonio Cap. 7


di giov60
26.05.2016    |    19.835    |    1 9.6
"Ed una canottiera indossata a pelle con sopra un giacchino con ampia scollatura..."
L’ufficio del negozio, il salone di casa mia, il salotto di casa di Carla diventano in breve tempo i set fotografici per immortalare sia in eleganti mise che nelle pose più oscene mia sorella Mina, la mia fidanzata Carla, la mia futura suocera Concetta, anche lei molto fotogenica specialmente nelle pose più spinte. Madre e figlia non sanno l’una dell’altra, mentre mia sorella sa tutto di tutti. Solo mia mamma, fino ad ora, si è sottratta all’obbiettivo della mia fotocamera. Viene quasi ogni mese per un “ripasso” con me e mia sorella e ha espresso la voglia di dare una ripassata anche a Carla. Con il mio futuro cognato invece si diverte solo a provocarlo perché dice è solo un uomo di facciata, ma so che prima o poi anche lui sarà della partita.
Con la signora Concetta non ho dovuto faticare molto. Un pomeriggio mi sono recato a casa sua e le ho chiesto se le sarebbe piaciuto poter inviare delle foto a quel cornuto del marito. Si è messa subito in tiro per delle foto seduta in salotto e nel piccolo giardino di casa sua. Ma poi non ha resistito alla tentazione di fare anche qualche scatto un po’ più osé. L’ho prima convinta con una piccola bugia che le foto le avrei sviluppate io a casa mia, poi piano piano si è lasciata andare.
Fotografare una signora matura è una esperienza molto eccitante e mi sono ripromesso anche di fare degli scatti con lei in pose molto spinte, dato che non vuole che le presenti nessuno dei miei amici i quali sarebbero entusiasti di una tal matrona. Le ho detto di pensare quale foto avesse voluto mandare al marito per fargli capire che era un cornuto e lei prima si è fatta inculare e sborrare sul culo poi ha voluto che la fotografassi in modo tale da mettere in risalto l’opera appena compiuta. Quando io e il mio amico fotografo abbiamo sviluppato quella foto, lui non ha potuto fare a meno di chiedermi se poteva anche lui fare un set alla bella e matura signora. Gli ho risposto che se ne poteva parlare ma dovevo prima convincere la signora.
La fotografia è stata la scusa per mettere al corrente Carla della relazione tra me e Mina.
La ragazza non immaginava nulla, poverina!
Una sera qualche tempo dopo, tornato da un giro nel capoluogo di provincia, mi ero fatto dare dall’ormai mio amico fotografo un paio di luci da studio e avevo invitato Carla a casa per dopo cena in famiglia. Mina aveva indossato per l’occasione una minigonna che non lasciava nulla alla fantasia, un paio di autoreggenti che disegnavano le sue gambe in modo perfetto e un top trasparente abbastanza da far vedere perfettamente le larghe aureole dei suoi capezzoli. Bastava che si sedesse osi chinasse anche di poco che la sua figa era esposta alla vista del suo povero fratellino sempre arrapato.
“Non credi che sia un po’ troppo anche per Carla?”
“Non ti preoccupare fratellino. Ci siamo lasciate alla chiusura del negozio e le ho detto che si facesse bella per stasera come piace a te e anche di più e, per essere molto chiara, le ho dato da indossare questo stesso modello di gonna. Viene pure Antonio che è pronto anche lui a conoscere le cose come stanno.”
Alle nove in punto il campanello squilla ed entra Antonio che quasi non sviene a vedere la “sua” ragazza abbigliata in modo cosi appariscente, per essere educato. Dopo qualche arriva Carla con un lungo soprabito che appena in casa viene invitata a togliersi.
Stesse calze, stessa micro gonna, ma con perizoma, e sopra una camicetta di seta annodata sul davanti a mo’ di top che mette in bella vista le sue tette fin quasi ai capezzoli.
“Ma tua madre ti lascia uscire vestita in questo modo?”
“Non era in casa, stasera il farmacista aveva ospiti e lei è dovuta rimanere per servire la cena. Ma perché non sono vestita bene?”
“Benissimo, sembra che si sia messa d’accordo con Mina.”
“Infatti ci siamo consigliate.”
“Come ti sei consigliata bene! Sembri una zoccola di alto bordo.”
“ Come piace a te!”
Entra Mina accompagnata da Antonio e subito Carla si accorge che è senza slip.
“Ma stai cosi davanti a tuo fratello?”
“Perché che c’è di male?”
“Nulla per carità se va bene a te.”
“Giulio ha appena portato a casa quelle luci per farci delle belle foto”
“Ma tu sei praticamente nuda, non immaginavo che foste cosi intimi.”
“Carla vieni qui sul divano che Giulio stasera ci farà un bellissimo servizio!”
Si accomodano sul divano e dopo pochi scatti la temperatura è già alta. Le mani accarezzano sempre più lussuriosamente una il corpo dell’altra fino a quando Mina non invita Carla a togliersi lo slip e le si mette tra le gambe a leccarle la figa. Poggio la macchina sul tavolo e mentre Antonio inizia a masturbarsi seduto accanto a Carla mentre con una mano le tocca il seno, io mi tiro fuori il cazzo e mi posiziono dietro a Mina e la prendo alla pecorina.
Come apre gli occhi, tenuti chiusi fino ad allora per il piacere che provava, mi vede che scopo mia sorella.
“Ma che cazzo fai? E’ tua sorella!”
“Si ma è anche la mia amante da anni!”
Tiro fuori il cazzo dalla figa di Mina e mi posiziono davanti alla sua faccia. Abbocca vogliosa il mio cazzo pieno degli umori di Mina e inizia a succhiare alla grande! Le dico che quanto prima le farò assaggiare allo stesso modo anche il sapore di mamma che non vede l’ora di leccarle le figa.
E’ ubriaca di lussuria e appena le tolgo il cazzo di bocca si mette a 69 con mia sorella affondando la faccia fra le sue gambe. Mina è sotto di lei cosi che invito Antonio ad incularla, ma il ragazzo appena appoggia la cappella tra le sue chiappe, viene schizzando in faccia a Mina. Provvedo io a incularla profondamente, come faccio da qualche tempo, e mi beo della lingua di Mina che mi lecca ogni tanto le palle.
Dopo poco abbandono il culo di Carla e mentre le due ragazze si leccano ancora vado in bagno a lavarmi il cazzo che porta qualche segno dell’intestino di Carla. Tornato in salotto trovo le due che si stanno baciando leccandosi reciprocamente le labbra e mi posiziono tra le gambe spalancate ed invitanti di mia sorella. Con un profondo lungo affondo entro nella sua figa caldissima. Carla è estasiata nel vederci scopare e si sta violentemente masturbando. Viene nello stesso momento in cui io viene Mina. E dopo pochi secondi tocca a me che tirato fuori l’uccello dalla figa di mia sorella lo servo alle vogliose labbra della mia ragazza.
Con cortesia dopo aver ingoiato in parte il mio piacere ne concede un buon sorso anche alla futura cognata.
Carla dopo un paio d’ore si sta rimettendo il soprabito per tornare a casa. La bacio con voluttà e le prometto di ripetere questa serata quanto prima anche a casa sua.
“Si amor mio, appena mamma sarà fuori per servizio dal farmacista come questa sera.”
“Non necessariamente amore mio, non necessariamente!”
E infatti nemmeno una settimana dopo la signora Concetta mi invita a pranzo per la domenica successiva.
Verso le nove ero già in una delle piazze del paese e la vedo che torna dalla chiesa insieme ad alcune sue conoscenti molto pettegole. Vestita come si conviene ad una signora che non deve dare nell’occhio, mi passa a fianco ed io la saluto con deferenza cosi come deve fare il suo prossimo genero, ma il suo sguardo è acceso e solo io posso saperlo. Le chiedo educatamente se Carla fosse già pronta perché dovevamo uscire per una passeggiata in modo tale da non darle fastidio per la preparazione del pranzo. Mi dice di accompagnarla perché ormai la figlia sarà già in attesa del mio arrivo.
Sull’uscio di casa salutate le sue amiche ho solo il tempo di dirle sottovoce: “Oggi facciamo festa in famiglia, vestiti come sai.”
Arrossisce e sta per replicare ma io: “Tanto anche Carla è preparata e oggi prima di tornare sarà anche bella calda.”
Capisco di aver forzato la situazione ma lo faccio per il suo bene perché è ogni giorno più difficile portare soddisfare le sue voglie senza incontrare ostacoli.
Entrati in casa, Carla mi abbraccia con calore e io mi compiaccio per la sua bellezza e per il suo abbigliamento molto sbarazzino per non dire molto malizioso al limite della decenza. Indossa infatti una gonna con un profondo spacco laterale che ad ogni passo mette in mostra le sue ormai lunghe e piene cosce velate da una calza fumé che a prima vista sembrano normalissimi collant ma invece hanno il reggicalze incorporato nella parte alta cosi da avere scoperte sia le chiappe che il ventre. Ed una canottiera indossata a pelle con sopra un giacchino con ampia scollatura. Poi i suoi lunghi capelli castani e mossi circondano il viso perfettamente truccato. In pochi mesi è diventata una bomba e ne sono orgoglioso.
Infatti tutti gli sguardi dei paesani, in piazza e lungo le vie che percorriamo per arrivare alla macchina, sono per lei e per me siamo la coppia del momento!
Prendiamo l’auto per fare un salto in città dove consumeremo un aperitivo.
L’accarezzo per tutto il tragitto e lei mi ringrazia al bar sedendosi in modo da attirare l’attenzione di tutti i presenti al bar che si riempie di ragazzi per quella visione cosi rara dalle nostre parti. Parliamo di noi e del nostro futuro. Anche se ancora dipendente della ditta, ormai è quasi come se ne fosse contitolare, gli affari vanno bene e la sua presenza, insieme a quella della mia dolce sorellina, ha iniziato ad attirare anche gli uomini che, adesso, sono ben felici di accompagnare le loro signore da noi.
E’ ancora eccitata dall’essere stata messa al corrente della relazione tra mia sorella e me. Non prova gelosia ma complicità e questo mi fa sentire felice. Ma le prometto che dopo sposati non ci saranno più scopate con mia sorella se non con il suo chiaro assenso. Mi dice che si sente pienamente integrata in famiglia e che la lussuria che pervade la mia casa è adesso anche la sua. Allora le dico che sarebbe carino se provassimo a coinvolgere anche i suoi.
“Papà lo vedo si e no una volta l’anno e mamma, povera mamma, non credo proprio che accetterebbe una simile proposta, anzi ti caccerebbe di casa! Non vedi che è tutta casa e chiesa?”
“Sei proprio un ingenua piccola mia! In paese sono proprio quelle come tu madre che alimentano tutti i pettegolezzi che girano. Poi che ne sai tu di tua madre?”
“Una cosa è stata coinvolgere me che ti amo e che sono stata circuita cosi abilmente da te e tua sorella, altra cosa è violentare una signora di paese molto timorata e riservata!”
“Ma se sei troia tu potrebbe anche esserla tua madre! Ti voglio svelare un segreto: giorni fa quando eri con Mina a fare gli ordini ai grossisti e tua madre è passata in negozio per invitarmi a pranzo oggi, ha voluto misurarsi alcuni abiti piuttosto carini….. Un paio molto audaci glieli ho prestati perché li indossasse oggi se ne avesse avuto il coraggio.”
“Mamma più del solito grembiule in casa non indossa nulla!”
“Scommettiamo?”
“Se adesso che torniamo per il pranzo lei è in grembiule tu mi puoi anche lasciare ma se invece indossa qualcosa di elegante e sexy tu mi lasci fare e anzi mi dai una mano!”
“Non ti lascio perché ti amo ma sono certa di vincere la scommessa e tu pagherai un pegno pesante.”
Dopo aver per mezz’ora dato spettacolo in uno dei più affollati bar del capoluogo con le sue ripetute scosciate in faccia agli astanti, facciamo ritorno a casa e, per tenerla eccitata per tutto il tragitto, le chiedo di lasciare bene aperte le gambe in modo da permettere ai passanti di ammirarla.
Ha le chiavi quindi entriamo in casa che è quasi l’una. Ad aspettarci è una nuova versione di una madre che la lascia a bocca aperta sua figlia. Abitino rosso fuoco con profonda scollatura sul florido seno e con malizioso spacchetto sulla coscia sinistra che mette in mostra una bella gamba tornita con calze a balza lavorata e reggicalze: una Concetta tutta nuova per la figlia.
“Signora Concetta ma quant’è bella!”
“Mamma sei uno schianto!”
“Dici, bambina mia? A dire il vero un po’ mi vergogno ma allo specchio mi sono vista un’altra e mi sono talmente piaciuta che da oggi voglio tornare a vivere, almeno in casa. Giulio mi ha promesso che mi farà indossare quanto di più bello e malizioso gli passi tra le mani”
“Mamma, dimmi la verità: mica hai mire sul mio ragazzo?”
“Ne potrei essere solo onorata, ma non voglio offenderti in nessun modo!”
“Che ne dite di andare a pranzo adesso” dico io per stemperare appena il palpabile imbarazzo tra madre e figlia.
Pranziamo di gusto e il buon vino portato da casa rande l’atmosfera più leggera e più frizzante. Mentre Concetta serve il dolce le passo un braccio attorno al bacino come per abbracciarla in vita ma poi faccio scendere la mia mano sulle sue chiappe fino all’orlo della gonna per poi risalire accarezzandole le calze prima, la serica pelle delle cosce poi, per finire sulle sue natiche. E prima di tirare fuori la mano da sotto la gonna gliela passo tra le chiappe e sulla figa che sento nuda al contatto. Le mie dita sono inumidite dal suo caldo umore. Il tutto sotto gli occhi sbarrati di Carla che, seduta accanto a me si stava godendo l’altra mia mano che la carezzava.
Madre e figlia si guardano: è arrivato il momento delle spiegazioni, alcune dolorose ma inevitabili, altre pregne di maliziosi risvolti.
Io avevo indagato e sapevo. Avevo anche fatto in modo che terminasse la violenza subita da Concetta da parte del cognato. Qualcuno, su mio consiglio, gli aveva fatto sapere che era ora che emigrasse per evitare conseguenze peggiori. E da pochi giorni infatti, il personaggio aveva preso la via di Torino per lavorare in una grossa ditta di abbigliamento, mentre la moglie, troia si ma anch’essa vittima del marito, era rimasta in paese per consolare alcune vedove bianche e alcuni ragazzi desiderosi di fare esperienza.
Avevo scoperto che Concetta era stata costretta a mandare Carla ad aiutare lo zio perché questi aveva mire sulla ragazza e obbligava allo stesso modo la cognata per un suo silenzio con il fratello.
Adesso tutto era finito e dopo le spiegazioni mi sono ritrovato seduto sul divano di casa al centro di madre e figlia.
“Adesso i pompini puoi farmeli per passione e puoi imparare a farli fare bene anche a tua madre.”
Carla già eccitata dalla mattina e da quanto vissuto fino a quel momento, con molta malizia mi tira fuori il cazzo e davanti alla madre inizia un favoloso lavoro di bocca a cui, dopo pochi minuti, si unisce Concetta. Entrambe alla fine si abbeverano alla nuova fontana di casa. E’ l’inizio di un pomeriggio di fuoco durante il quale sia Carla con la sua bocca calda e il suo culo ospitale, sia Concetta con tutta se stessa ma soprattutto con sua figa matura affamata di cazzo si concedono alla libidine più sfrenata fino a sera inoltrata con mio sommo godimento.
Le parole non servono più. La lussuria è entrata in casa di Carla e Concetta a portare un raggio di serenità e di piacere.
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