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I miei amorevoli nonni - 1


di bird2012
05.10.2015    |    82.227    |    22 4.4
"Sapevo che scendendo qualche altro gradino della scala che portava nella tavernetta avrei potuto vederli dall’alto senza farmi scorgere e così feci..."
I miei amorevoli nonni

Cap.1



La mia vita familiare è cambiata radicalmente due volte.
La prima due anni fa: un maledetto incidente stradale mi ha portato via il mio amato papà.
Io e mamma siamo riusciti a ritirarci su grazie ai miei nonni: nonno Mario, il papà di mamma, e nonno Paolo, il papà di mio padre.
Amici sin dall’infanzia, si erano laureati entrambi in ingegneria e avevano creato una società di costruzioni, in cui lavoravano anche mia madre, laureata in economia e commercio, e mio padre, anch’egli ingegnere.

Dopo l’incidente i miei nonni trasferirono tutta la gestione della società a mia madre e andarono a vivere in un paese a pochi chilometri dalla città, in un meraviglioso casale completamente ristrutturato.
Rimasti entrambi vedovi decisero di vivere insieme: avevano stessi interessi, stessi hobbies… e tanti ricordi.
Io e mamma li andavamo a trovare spesso, ma specialmente mamma era la più assidua a fare loro compagnia, nei fine settimana, in quanto io ero spesso impegnata sia con lo studio che con i miei amici.

La seconda svolta della mia vita familiare è avvenuta l’estate scorsa: dovevo preparare un esame all’Università e mamma mi consigliò di andare dai miei nonni.

“Alessia, il casale dei nonni è il posto adatto per studiare: al fresco e in piena solitudine puoi concentrarti e poi faresti anche compagnia ai tuoi nonni che sono sempre soli e la presenza della loro nipotina non può che allietare le loro giornate.
In questo periodo sono molto presa dal lavoro, ma appena potrò verrò anche io e trascorreremo l’estate insieme!”

Accolsi il consiglio di mamma e mi recai dai miei nonni.
Con la scomparsa di papà avevano riversato tutto il loro affetto verso me e mamma per cui, appena mi videro, sapendo anche che rimanevo l’intera estate, fecero i salti di gioia.

Bastarono pochi giorni per rendermi conto che i miei nonni mi guardavano più con gli sguardi dei maschi allupati che con quelli dei nonni e sinceramente la cosa non mi disturbava affatto, anzi: ero esibizionista di natura e sentirmi gli occhi addosso, anche se dei miei due nonni, mi stuzzicava non poco!

Inoltre, pensai che guardarmi il culo, senz’altro la parte migliore di me, secondo lo spassionato giudizio dei miei spasimanti, e le cosce, sempre abbondantemente esposte ai loro occhi, avrebbe certamente rallegrato il loro spirito e forse anche le loro parti basse: chissà da quanto tempo non avevano il piacere di toccare una donna!
Tra me e me mi chiesi, sorridendo, se alla loro età, avevano entrambi 60 anni, si facevano ancora le seghe!

Un pomeriggio uscii per fare un po’ di shopping e dissi ai miei nonni che sarei tornata per l’ora di cena.
Invece, dopo un po’ che ero uscita, iniziò a piovere, per cui tornai a casa molto prima del previsto.
Non vidi i nonni in giro, per cui pensai stessero nella tavernetta, un locale interrato, che sapevo essere il posto del loro relax: l’avevano ben strutturata per starsene in santa pace con tutti i confort.
Divano, poltrone, tavolino, stereo e una ben fornita cantinetta.
Stavo per scendere le scale, per far loro una sorpresa, quando una frase di nonno Paolo, il papà di mio padre, mi fece bloccare.

“Mario, che ne pensi della nostra nipotina? Non credi sia un bel bocconcino?”

“Altro che bocconcino, è proprio una bella fica: poi a vent’anni avrà già sicuramente assaggiato l’uccello e la cosa la rende ancora più arrapante!” rispose nonno Mario.

Io ero impietrita sentendo i miei nonni fare certi apprezzamenti sulla loro nipote… ma ancora non avevo sentito niente!

“Hai ragione! E poi hai visto che bocca, con quelle labbra carnose: il pensiero di metterle il cazzo in bocca me lo fa tirare di brutto! Pensi sia brava a fare i pompini?” chiese nonno Paolo.

La risposta di nonno Mario mi shoccò.

“Per saperlo bisognerebbe solo provarla! Ti dico sinceramente, Paolo, che non mi dispiacerebbe affatto farmi fare un bel pompino da Alessia, anche perché sappiamo bene che il pompino è l’anticamera della scopata… e non capita tutti i giorni scoparsi una deliziosa nipotina come lei!!
La nostra esperienza ormai ce lo insegna: se una donna ti prende il cazzo in bocca poi è lei stessa che apre le cosce per farsi fottere! Ma hai visto che culo da urlo? Uhmmm! Cazzo santo! Paolo, ci pensi: Alessia a pecora che si fa fottere il buchino con gusto dai suoi nonni?”

Pensavo di cadere per le scale: mio nonno Mario, il papà di mamma, che avrebbe voluto farsi spompinare da me per poi incularmi… cose da non credere!
Io non ero certo una santarellina, mi piaceva il cazzo, che avevo avuto il piacere di conoscere fin da quando avevo iniziato a fare le prime seghe ai miei compagni di classe.
Da allora entrambi i miei buchini erano stati abbondantemente visitati, in quanto, se un maschio era di mio gradimento, non avevo alcuna remora ad aprire le cosce e il culo per accogliere il suo uccello nei miei disponibili buchini!
Diciamo che di uccelli ne avevo assaggiati parecchi!

Quindi la cosa che mi stava sconvolgendo non era tanto sentire che un uomo desiderasse fare sesso con me, ma piuttosto il fatto che quell’uomo era mio nonno, anzi, per essere precisa, entrambi i miei nonni!
Come detto mi ero accorta dei loro sguardi, ma non pensavo arrivassero al punto di desiderare di farmi il culo!
Ma se pensavo che le sorprese fossero finite mi sbagliavo di grosso.
Nonno Mario seguitò a parlare…

“Comunque, per quanto Alessia possa essere brava a fare i pompini non credo possa essere mai all’altezza di sua madre: come ci succhia il cazzo mia figlia Anna non credo ce ne siano altre! E’ proprio un amore di figlia: l’amo da morire e lei ricambia con tutta se stessa il mio sentimento! Anche a te vuole molto bene: mi ha sempre detto che sei il suocero migliore avesse mai potuto desiderare! Hai visto come gode quando la prendiamo insieme? Si concede completamente, non ci nega nulla, anzi, è lei che ci chiede di riempirla in tutti i suoi deliziosi buchetti! Da quando è venuto a mancare il marito, tuo figlio, ha riversato tutto il suo amore verso noi due!”

Pensavo di morire: mia madre, che amavo con tutta l’anima dopo la perdita di papà, faceva sesso con il padre e con il suocero e da quello che avevo capito non era certo sesso soft!
Allora capii il motivo delle visite che regolarmente mamma faceva ai nonni ogni due o tre settimane, dal sabato alla domenica.
Mi diceva che andava a vedere se gli uomini della sua famiglia avevano bisogno di qualcosa: si, avevano bisogno della sua fica e del suo buco del culo!

Ero delusa da mia madre!
Da quando eravamo rimaste sole, io e lei vivevamo una per l’altra ed eravamo entrate, come avviene in questi casi, nella massima intimità: perché allora non mi aveva parlato del suo rapporto incestuoso con i miei nonni?
Poi riflettei: benché fossimo particolarmente intime, capii che non era certo facile, da parte sua, confessarmi che si faceva fottere dal padre e dal suocero!

Lei sapeva tutto di me, con lei mi ero sempre aperta completamente senza alcuna vergogna, l’avevo sempre messa a parte di tutti i miei segreti, anche quelli più intimi che nessuna figlia confesserebbe mai a sua madre: che adoravo il sesso, che mi piaceva fare i pompini, che praticavo regolarmente il rapporto anale e che, con alcune mie amiche, avevo regolarmente anche rapporti saffici e qualche volta ci dilettavamo anche a fare del pissing.
Spesso mi chiedeva di raccontarle i particolari erotici, anche quelli più spinti, delle mie avventure e quando gli descrivevo nei dettagli come deliziavo l’uccello mi guardava sorridente.

“Amore mio, sei proprio una porcellina: vedo che ti piace proprio l’uccello! Ma fai bene, divertiti: purtroppo abbiamo toccato con mano quanto possa essere breve la vita!”

Quando gli dissi dei mie rapporti saffici, la vidi fissarmi con uno sguardo particolarmente interessato

“E’ davvero piacevole fare sesso con un’altra donna? Più che con un maschio?” mi chiese.

“Si, mamma, è molto piacevole! Rispetto al maschio è un piacere diverso, ma altrettanto esaltante! Mamma, dovresti sentire il profumo e il sapore della intimità femminile, è un qualcosa di inebriante: dicono che molto spesso le donne sanno leccare la passera meglio degli uomini! Le carezze delle donne sono più dolci, i loro baci più sensuali, ti fanno vibrare! Diciamo che il membro del maschio mi manda fuori di testa, ma la lingua della donna non gli è certo da meno! Penso che l’apice del piacere lo troverei facendo sesso con entrambi: il maschio che mi penetra mentre lesbico con una femminuccia! Non l’ho mai provato, ma sono certa dovrebbe essere entusiasmante!”

Era diventata rossa in volto, sembrava fosse eccitata.
Seguitò a fissarmi.

“Da come lo descrivi dovrebbe essere molto piacevole! Se trovassi la donna giusta non mi dispiacerebbe provare un rapporto saffico!

“E quale sarebbe la donna giusta per te?” le chiesi.

Mi prese le mani e me le strinse.

“Non so spiegarlo! Innanzi tutto deve esserci una reciproca attrazione, voglio sentirmi desiderata, voglio sentirmi eccitata mentre la sento sbavare dal desiderio di mettermi il viso tra le gambe, ma principalmente devo sentire anche dell’affetto nei suoi confronti: diciamo che vorrei provare piacere non solo tra le braccia e tra le gambe di una donna, ma anche un po’ nel suo cuore!”

La cosa finì li e non ne parlammo più.
Quando le chiedevo perché non si trovasse qualche bel maschio per soddisfare le sue legittime esigenze sessuali, essendo ancora una gran bella donna molto piacente, mi rispondeva che ormai aveva riversato tutti i suoi sentimenti verso me e i miei nonni, sentimenti che sentiva pienamente ricambiati, ma per il sesso preferiva fare da sola: era stato troppo il dolore per la perdita di papà e non voleva altri uomini!

Era lì che mi aveva mentito: non aveva avuto il coraggio di dirmi che con i nonni non ricambiava solo i sentimenti, ma anche i piaceri sessuali.
Mentre pensavo a tutte queste cose, sentivo i nonni seguitare a parlare.
Questa volta fu nonno Paolo a strabiliarmi.

“Certo che se Alessia avesse ripreso dalla madre, se anche lei fosse così porcellina e amante del sesso come Anna, sarebbe meraviglioso riversare le nostre attenzioni anche nei suoi confronti, come facciamo con la madre!
Dio santo, Mario, ci pensi: entrare nella più completa intimità sia con la madre che con la figlia, le uniche donne della nostra vita.
Per me, poi, sarebbe il massimo che potrei chiedere dalla vita: possedere la carne della mia carne, mia nipote, la figlia del mio amato figlio!

Tu Mario questo immenso piacere già lo provi: quello di fare sesso con tua figlia!
Quando siamo tutti e tre insieme vedo con che maggior passione tua figlia si concede a te: a me si concede come donna, a te come figlia… e non c’è paragone! Tra di voi c’è quel legame di sangue tra padre e figlia che rende il rapporto sessuale sublime!
Dio mio, Mario, il pensiero che Alessia possa darmi la sua fica, immaginando di farsi chiavare dal padre, mi fa impazzire!”

Veramente ero io che stavo impazzendo: i miei dolci nonni volevano chiudere il cerchio… condividere il loro amore, e come deliziosa conseguenza anche le loro scopate, anche con me oltre che con mia madre!
Mio nonno paterno, inoltre, mi voleva chiavare facendomi fantasticare stessi scopando con mio padre… wou! Mancava qualcos’altro?
Si, mancava ancora molto!
Era nonno Paolo che seguitava a parlare.

“Mario, a forza di parlare di Anna e Alessia mi sta scoppiando il cazzo: perché non giochiamo un po’ come piace a noi? Dai, tiralo fuori che te lo succhio… intanto seguita a parlare di Anna! ”

“Si, hai ragione, anche io sono eccitatissimo! Ormai è da quando eravamo adolescenti che giochiamo con i nostri uccelli e la cosa si è rivelata utilissima quando non abbiamo donne a disposizione! Poi piace molto anche ad Anna vederci spompinarci e incularci a vicenda! Dai, divertiamoci un po’ pensando a mia figlia e a nostra nipote!”

Tombola! I nonnini erano anche bisex!
Ma quella non me la volevo certo perdere: per tutto il tempo mi ero limitata ad ascoltare, ma adesso che avevano deciso di giocare tra di loro ero proprio curiosa di vederli all’opera.

Sapevo che scendendo qualche altro gradino della scala che portava nella tavernetta avrei potuto vederli dall’alto senza farmi scorgere e così feci.
Scesi piano… finché non li vidi.
Un improvviso ed inaspettato brivido di eccitazione mi percorse la schiena.
Erano entrambi nudi e dovetti riconoscere che, benché sessantenni, avevano ancora un fisico bello asciutto da far invidia a parecchi giovani.
Ma quello che mi sbalordì furono i loro cazzi: due splendide verghe già completamente in tiro che svettavano dai loro ventri in tutta la loro bellezza!

Come detto, modestamente avevo una certa esperienza in fatto di membri, per cui avevo tutte le carte in regola per giudicare come le verghe dei miei nonni fossero ben oltre la media… e la cosa cominciò a stuzzicarmi!
Allora capii perché mamma era così felice quando andava a trovare suo padre e suo suocero: andava a fare il pieno di cazzo e di sborra!
Quando tornava a casa la domenica sera era l’emblema della felicità, le brillavano gli occhi, ma era anche sempre stanca morta e andava subito a riposare: ti credo… farsi chiavare e inculare per due giorni da due verghe del genere avrebbe spossato chiunque!

Mi misi seduta sopra un gradino per godermi meglio lo spettacolo: non avevo mai visto due uomini fare sesso tra di loro e la cosa mi eccitava non poco, considerando anche che i maschietti erano i miei due nonni!

Si misero seduti uno di fronte all’altro, molto vicini, impugnarono i loro stupendi uccelli e cominciarono a segarli lentamente: quando con il movimento della mano scoprivano le loro cappelle sentivo un dolce fremito… doveva essere veramente stupendo prenderle tra le labbra, succhiarle con gusto fino a farle esplodere in bocca!
Uhmmm!! Cazzo santo… chissà che sapore aveva lo sperma di un sessantenne!

Vidi nonno Paolo mettersi in ginocchio di fronte al suo amico e cominciare a spompinarlo, leccarlo, succhiarlo: una zoccola non avrebbe saputo fare di meglio!
Lo imboccava completamente fino in gola, lo pompava con gusto, mentre gli accarezzava, massaggiava e stringeva dolcemente i coglioni!
Dio santo, mio nonno era un abile pompinaro… e la cosa mi stava facendo eccitare come non mai.
Dopo un po’ tolse l’uccello dalla bocca e cominciò a gemere di piacere.

“Mario, Dio mio, aiutami, ti prego: ho un desiderio irrefrenabile di scoparmi Alessia!
Abbiamo sempre riversato in lei tutto il nostro affetto, essendo anche la nostra unica nipote, specialmente dopo il tragico incidente.
Ma ora, oltre che adorabile nipote, la considero una meravigliosa donna.
Da quando è venuta a trovarci non faccio altro che ammirare il suo eccitante corpo e a chiedermi come si comporta nel campo sessuale: ama farsi venire in bocca, si fa inculare come fa con gran gusto sua madre? E tutti questi pensieri mi fanno impazzire!”

“Hai ragione, Paolo, mia nipote eccita moltissimo anche me!
Ogni volta che la guardo mi ricorda il meraviglioso rapporto incestuoso fatto di amore e sesso che ho con sua madre e mi faccio sempre la stessa domanda: perché con mia figlia si e con mia nipote no?
Paolo, amico mio, sai bene che oltre che consuoceri noi siamo amici per la pelle da una vita, abbiamo condiviso ogni piacere, e purtroppo anche un immenso dolore.
Quando mi confessasti che ti piaceva tua nuora, che ti eccitava moltissimo, non persi tempo a proporti di provare a sedurla insieme.

Anche a me piaceva moltissimo mia figlia, sin da quando era giovane avevo avuto pensieri osceni su di lei, e il pensiero di fare con lei un triangolo insieme a suo suocero mi faceva impazzire.
Cominciammo a subissarla di complimenti, ogni giorno un fiore, delicati doppi sensi, assolutamente non volgari, ma che cominciarono a farle capire il nostro desiderio nei suoi confronti… prima o poi avrebbe dovuto aspettarsi una nostra timida avance.

Ti ricordi, Paolo, la prima volta, proprio qui nella tavernetta: con la scusa di farla ballare cominciammo ad abbracciarla, stringerla, accarezzarla, ce la passavamo uno con l’altro.
Quando percepì le nostre eccitazioni contro il suo corpo cominciò ad ansimare, si stava eccitando anche lei.
Mentre l’abbracciavamo stretta per farle sentire i nostri cazzi duri contro il suo ventre non faceva che ripetere:

“Vi prego, fate i bravi! Non crediate non vi senta… fate i bravi… poi è difficile tornare indietro!”, ma non si staccava dall’abbraccio, anzi, cominciò lentamente a strusciare la sua fica contro le nostre verghe… e noi non avevamo alcuna intenzione di tornare indietro.

Ti ricordi? Stava ballando con te, vedevo che strofinavate i vostri ventri uno contro l’altra senza più alcun ritegno, lei era avvinghiata al tuo collo e ansimava come non mai.
Capii che era arrivato il momento!
Mi avvicinai a voi e ti chiesi di lasciarla un po’ anche a me: lei si staccò da te, e mi gettò le braccia al collo stringendomi a lei… era quello che aspettavo!
Afferrai il suo viso con le mie mani e la bacia!
Non se lo aspettava e appena sentì le mie labbra contro le sue rimase un attimo interdetta, poi la sentii abbandonarsi tra le mie braccia e spalancare la bocca per accogliere la mia lingua.
Fu un bacio di una passione incredibile, non certo un bacio tra padre e figlia, ma quello tra due amanti al colmo dell’eccitazione.
Dopo interminabili reciproche slinguate si staccò.

“Papà, Dio santo, cosa stiamo facendo?”

Non le diedi tempo di proseguire e la baciai di nuovo, infilandole tutta la lingua in bocca, che lei riprese a succhiare con estrema libidine.
Poi fui io a staccarmi e la fissai.

“Anna, figlia mia, io e Paolo ti desideriamo da impazzire, ci stai mandando fuori di testa… ci hai stregato, non facciamo altro che pensare a te, parlare di te… ti consideriamo la nostra donna!
Ci masturbiamo sognando sia tu a farci godere: ti prego, amore di papà, non ci respingere!”

Mi strinse forte, il suo respiro era affannato, ansimava come una maiala!
Posò la sua guancia contro la mia, mi morse il lobo dell’orecchio e mi sussurrò:

“Ma davvero mi desiderate entrambi? Mi volete tutti e due? Dimmelo: volete dividervi il mio corpo?”

“Si, tesoro… vorremmo essere i tuoi uomini!”

Rammenti Paolo, tu ci guardavi, estasiato da quell’abbraccio incestuoso tra me e Anna.
Ti feci cenno di avvicinarti… tu l’abbracciasti da dietro, la circondasti con le braccia e le afferrasti il seno per attirarla verso di te, per farle sentire il cazzo duro contro il culo, mentre io le spingevo il mio contro la fica!
Sentimmo Anna abbandonarsi completamente al nostro abbraccio.
Io cominciai a colmarla di baci sul viso, sulle labbra, sugli occhi, mentre tu le baciavi il collo, le mordevi i lobi delle orecchie e le massaggiavi sensualmente il seno.
Lei mugolava e gemeva come solo una donna al colmo dell’eccitazione può fare.

“Uhmmm! Papà, Paolo, sento la vostra eccitazione contro il mio corpo, il vostro duplice abbraccio mi sta mandando fuori di testa! Dio mio, lo sento quanto mi volete, le vostre meravigliose erezioni che mi comprimono dolcemente davanti e dietro sono la più tangibile testimonianza del vostro desiderio! Sentire i vostri corpi stretti al mio, i vostri baci, le vostre carezze… mi state facendo impazzire, mi state facendo bagnare come mai in vita mia! Sono un lago tra le gambe, sento il piacere colarmi lungo le cosce! Mi volete entrambi, sono lusingata e onorata, ma come posso… fare l’amore con mio padre e mio suocero!”

A quel punto feci la mia proposta indecente.

“Anna, ormai sai i nostri sentimenti nei tuoi confronto, rifletti con calma alla nostra proposta… ma ora ti prego, non ci lasciare così… almeno con le mani… dacci un po’ di piacere con le mani!”

Non potrò mai dimenticare il suo sguardo e le sue parole: si sciolse dal nostro abbraccio, si mise di fronte a noi e ci baciò, prima me e poi te.
Poi ci fissò con uno sguardo colmo di libidine.

“Avete ragione, non posso lasciare due uomini che mi desiderano tanto con il cazzo che gli scoppia: dai, tirateli fuori, mi volete insieme e vi faccio sborrare insieme!”

Ricordi Paolo, sentirla dire che ci avrebbe fatto sborrare ci mandò il sangue in testa: in un attimo ci togliemmo i calzoni e le mutande e gli mostrammo i nostri cazzi al colmo dell’erezione.
Appena li vide e li prese in mano non poté trattenere un’espressione di forte ammirazione.

“Cazzo santo! Papà, Paolo, avete due cazzi da urlo! Ma davvero desiderate io mi prenda cura di loro? Queste due poderose verghe tutte per me? Potrei godermele liberamente, come, dove e quando voglio?” e cominciò a segarli insieme, uno con la mano destra e uno con la sinistra!

La mia risposta fu immediata.

“Si, amore di papà, e, certo di parlare anche a nome di Paolo, ti rinnovo la proposta: quella di costituire un delizioso triangolo!
Se pensi valga la pena di prenderti cura dei nostri uccelli, noi ricambieremo con tutto il nostro amore per soddisfare la tua fica e il tuo culetto: amore mio, non ti faremo più mancare nulla!”

Mi guardò sorridendo.

“Papà, mi state offrendo questi due meravigliosi cazzi su un piatto d’argento: come posso dirvi di no? Sono certa che il nostro rapporto sarà meraviglioso: voi avete due stupende verghe, ma io ho tre buchetti molto ospitali, per cui penso non ci siano problemi a soddisfare ogni nostro reciproco desiderio.
A questo punto credo che queste meraviglie che ho in mano meritino molto di più di una semplice sega: che ne dite di festeggiare il nostro nuovo rapporto nel mio letto?”

Rammenti, ci prese per mano e ci condusse nella sua stanza: la mettemmo in mezzo a noi due, non le demmo tregua, la possedemmo per tutta la notte in tutte le posizioni, la facemmo sborrare come non mai!
Fu lei a chiederci di prenderla insieme: ci volle tutti e due dentro di lei.
Quando le chiesi chi di noi due avesse preferito nel culo e chi nella fica mi guardò sorridente.

“E’ uguale, papà, tanto poi vi faccio invertire le posizioni: voglio sentirvi entrambi sia davanti che di dietro!”

Fu una notte indimenticabile: il nostro amore raggiunse orgasmi a ripetizione, mentre a noi ci fece sborrare tre volte.
La prima volta ci fece venire tutti e due nella fica, la seconda tutti e due nel culo, poi la mattina, quando ci svegliammo, ci dette il buongiorno con due pompini da manuale: ci deliziò per più di mezz’ora passando da un cazzo all’altro, mentre ne ingoiava uno segava l’altro, poi li segò tutti e due insieme mentre con la sua impareggiabile bocca succhiava e leccava alternativamente i nostri quattro coglioni.
Quando capì che eravamo arrivati al limite unì i nostri cazzi e imboccò entrambe le cappelle, ci serrò le labbra intorno e cominciò a succhiarle voracemente finché non ci fece venire.
Furono due sborrate simultanee che le riempirono la bocca con una marea di sperma che lei prese a ingoiare con una voracità e una voluttà inimmaginabile, mentre seguitava a succhiare le cappelle e a passare la lingua sopra i prepuzi per gustarsi gli schizzi che zampillavano dai cazzi.

Da allora è iniziato il nostro meraviglioso rapporto con lei: non è solo sesso, l’amiamo come si può amare solo la donna della propria vita.
Il nostro è un amore completo: l’amiamo io come figlia e tu come nuora, ma nel contempo la amiamo e la desideriamo come una meravigliosa donna di una sensualità, di una libidine, di una lascivia difficile da trovare.

Paolo, amico mio, sono d’accordo con te: cominciamo a corteggiare Alessia con discrezione, facciamole capire che abbiamo un debole per lei, poi vedremo come volge la cosa. Se anche lei dimostrasse un debole nei nostri confronti sarebbe la seconda cosa più bella della nostra vita, dopo aver avuto sua madre!”

Altro che debole nei loro confronti: la vista di quei due poderosi cazzi, il sontuoso pompino con cui nonno Paolo stava deliziando l’uccello del suo fraterno amico e il racconto di come mamma aveva accolto i miei nonni tra le sue amorevoli cosce mi avevano infiammato i sensi.

Senza rendermene conto, seduta sul gradino avevo allargato le cosce, mi ero infilata la mano dentro le mutandine e avevo imprigionato il mio sensibilissimo grilletto tra il pollice, l’indice e il medio e per tutto il tempo lo accarezzai, lo strinsi, lo strofinai e lo tirai fino a farlo diventare duro proprio come piaceva a me quando decidevo di dare piacere alla mia fica.

Sentendo il racconto di nonno Mario, cambiai radicalmente il giudizio circa il rapporto tra i miei nonni e mia madre: tra di loro c’era un immenso amore, che giustamente era coronato da meravigliosi e appaganti rapporti sessuali.
Mi misi anche nella parte di mia madre: anche escludendo il lato affettivo e considerando solo il lato sessuale, come era possibile rinunciare a due super cazzi come quelli dei miei nonni? Erano due verghe che avrebbero mandato in paradiso qualunque femminuccia golosa di cazzo… compresa me!
Vedendo quei due super cazzi non potevo certo biasimare mamma, tanto che anche io cominciai a farci un pensierino e ripensai alla frase di mio nonno: “Perché la madre si e la figlia no?”

Quella frase la feci mia: “Perché mia madre poteva godersi indisturbata quei due cazzoni e io no? Considerando che ormai avevo ben capito che i miei cari e dolci nonni stavano sbavando dal desiderio di farmi il culo… e non solo? Ci poteva essere certamente posto anche per me: io e mamma avremmo potuto dividerceli con amore, senza gelosie! Ero più che certa che quei due cazzoni erano più che in grado di soddisfarci entrambe!

La mia eccitazione era alle stelle: fissavo ammaliata il cazzo di nonno Mario nella bocca del suo amico… e mi aspettavo quanto prima di vederlo sborrare… ma non conoscevo le abitudini omosessuali dei miei nonni porcellini.
Vidi nonno Paolo lasciare il cazzo del suo amico e si alzò in piedi.

“Mario, sto scoppiando: finiamo come piace a noi?”

“E me lo chiedi?”

Si alzò anche lui: appena furono uno di fronte all’altro si abbracciarono e si baciarono in bocca, mentre le loro mani corsero subito alla ricerca reciproca dei loro cazzi.
Con i loro corpi nudi avvinghiati uno all’altro, cominciarono a limonare oscenamente, mentre con una mano si menavano reciprocamente i cazzi e con l’altra si stuzzicavano dolcemente i buchetti del culo: sentivo nitidamente il suono dei risucchi delle loro lingue echeggiava per la stanza!

Non avevo mai visto due uomini fare sesso e vedere i miei nonni, completamente nudi, abbracciati a baciarsi e a masturbarsi mi mandava fuori di testa dall’eccitazione.
La fica era al limite della sopportazione, ma volevo ancora aspettare per godere: prima o poi, seguitando a segarsi i cazzi, avrebbero certamente sborrato uno nella mano dell’altro e volevo unirmi al loro piacere!

Anche questa volta, però, sbagliai le previsioni: nonno Paolo si staccò dall’abbraccio e si mise in ginocchio sul divano.

“Vieni, Mario, mettimelo nel culo! Oggi tocca a te, l’ultima volta ti ho inculato io!” e si allargò le chiappe mostrando il suo buchetto pronto ad essere visitato.

Cazzo benedetto: stavo per assistere ad una inculata tra i miei nonni!
Nonno Mario avvicinò più volte la mano destra alla bocca per riempirla di saliva, che spalmò abbondantemente lungo tutto l’uccello.
Poi con il pollice della sinistra allargò per bene lo sfintere e ci sputò sopra: il suono osceno dello sputo sopra il buchetto del culo di nonno mi mandò il sangue al cervello!
Poi vidi nitidamente nonno Mario appuntare la cappella contro la rosellina del suo amico.

“Paolo, eccomi!” e cominciò a spingere.

Rimasi abbacinata nel vedere come quel super cazzo entrasse con tanta facilità nel culo di nonno: venne fagocitato completamente, fino alle palle!
Era evidente come fossero abituati a farsi il culo reciprocamente e le parole di nonno Paolo confermarono il mio pensiero.

“Uhmmm!!! E’ sempre meraviglioso sentirti entrarmi dentro! Da quando da giovani ci siamo inculati per la prima volta ogni volta mi sembra più bello! Dai, affonda il cazzo, i discorsi su tua figlia e nostra nipote mi hanno eccitato da morire!”

Così dicendo lasciò una mano a tenersi il culo aperto per godersi al massimo la penetrazione e portò l’altra tra le cosce, impugnò il cazzo e cominciò a menarselo con vigore, mentre il suo consuocero cominciava a pompargli il culo di brutto.

“Sono contento, Paolo, ti piaccia come ti faccio il culo: pensa quanto sarebbe più bello se ora ci fosse mia figlia che contemporaneamente ti succhiasse il cazzo! Lo sai quanto le piaccia spompinarci mentre vede i nostri uccelli entrarci nel culo!”

“Certo che lo so, con tutte le sborrate che le facciamo in bocca mentre ci inculiamo! Ma credo sarebbe ugualmente meraviglioso ci fosse Alessia a succhiarmi il cazzo! Ci pensi, Mario, ci pensi: la mia adorata nipotina che succhia il cazzo del nonno che la ama tanto, mentre tu mi inculi! Uhmmm! Il pensiero mi fa venire! Dai, dai, non ce la faccio più… godiamo come piace a noi!”

Io ero completamente fuori di testa, stavo scoppiando: avrei voluto scendere le scale di corsa, intrufolare velocemente la testa tra le cosce di mio nonno, prendergli il cazzo in bocca e imprigionarlo tra le mie labbra… lo avrei lasciato solo dopo aver ingoiato completamente il suo sperma!
Vidi che entrambi avevano aumentato il ritmo: nonno Mario stava infierendo dentro al culo del suo amico con potenti colpi e aveva anche cominciato a sculacciarlo sonoramente, mentre nonno Paolo aveva preso a segarsi a una velocità impressionante.

Capii che da lì a pochi attimi avrebbero sborrato l’anima… e io volevo essere con loro.
Tolsi velocemente le mutandine, per dare più spazio alle mie mani, e me le misi in bocca, dalla parte della pattina intrisa dei miei abbondanti umori: mi servivano per impedirmi di urlare mentre sborravo.
La mano sinistra corse a dare man forte alla destra: mentre questa strizzava il grilletto, l’altra entrò nella vagina con tre dita.
Cominciarono a lavorare in dolce sincronismo: la sinistra mi fotteva la fica mentre la destra mi sgrillettava il clito!
Ecco… adesso ero pronta a sborrare l’anima!

Ripresi a fissare i miei nonni: non volevo perdere alcun particolare della loro doppia sborrata.
Il primo fu nonno Mario: afferrò per i fianchi il suo amico e lo attirò verso di lui, reclinò la testa all’indietro, spalancò la bocca e chiuse gli occhi.
Un urlo animalesco riecheggiò per la stanza.

“Paoloooo!!! Vengooo! Anna, figlia mia adorata, mi manchi!!! Sto sborrando nel culo di tuo suocerooo!!!”

Stavo per scoppiare anche io, ma cercai di trattenermi ancora: volevo sborrare insieme a mio nonno Paolo!
Avevo capito che dei due era quello che mi amava di più, essendo la figlia di suo figlio, e che mi desiderava come non mai!
Lo sentii gemere.

“Mario, sto scoppiando… dimmi quando sei pronto!”

Nonno Mario sfilò il cazzo dal culo e si inginocchiò.

“Paolo, vieni… sono pronto!” e aprì bocca.

Rabbrividii! Cazzo santo, non solo si inculavano, ma si sborravano anche in bocca!
Nonno Paolo si alzò dal divano e si girò verso il suo amico: aveva un cazzo enorme, i discorsi su me e mia madre e l’inculata gli avevano procurato una erezione bestiale.
Anche io ero pronta: le mie mani accelerarono le operazioni… ero sul punto del non ritorno!
Lo vidi avvicinare la cappella all’ingresso della bocca di nonno Mario… avevo gli occhi di fuori… una scena di una libidine spaventosa!
Altri due colpi di mano e arrivò il suo lunghissimo gemito di godimento… gemito che mi mandò in estasi!

“Alessiaaaaaa!!! Amore di nonno… ti vengo in boccaaaa!!! Nipotina mia, sei il mio sognooo!!!”

Spinsi con forza le tre dita dentro la fica e mi strizzai il grillo a morte: cominciai a sborrare come mai prima in vita mia mentre fissavo estasiata i copiosi fiotti di sperma sprizzare dalla cappella per andare nella bocca dell’altro amato nonno.
Strinsi con forza le mutandine tra i denti: non so come riuscii a non urlare!
Seguitai ad ammirare mio nonno che svuotava completamente i coglioni dentro la bocca di nonno Mario, mentre io terminavo di lavorarmi la fica per completare il mio orgasmo.
Poi cominciai a parlare a me stessa.

“Cari dolci nonnini, vi giuro che la prossima volta sarà il mio culetto e la mia bocca che avranno il piacere di ricevere le vostre sborrate! Non vorrò certo entrare in competizione con mamma, né tantomeno togliervi a lei! Sono certa che mamma non mi negherà il piacere di godere delle vostre amorevoli attenzioni!”

Ero stata facile profeta.
I miei nonni si sedettero sul divano per ritemprare le forze.

“Senti, manda un messaggio a tua figlia, dille che la stiamo aspettando!” disse nonno Paolo a nonno Mario

“Si hai ragione: mentre corteggiamo Alessia una bella serata con mia figlia ci vorrebbe proprio!”

Prese il cellulare e cominciò a digitare ripetendo a voce alta il testo.

“Cara Anna, amore di papà, io e Paolo non possiamo stare a lungo senza di te, ci manchi da morire! Quando vieni? Ti confessiamo che la presenza di Alessia non fa altro che gettare benzina sul fuoco dei nostri desideri. E’ molto eccitante e ci fa fare tanti cattivi pensieri! Pensando a te e a tua figlia io e Paolo non abbiamo resistito e ci siamo soddisfatti tra di noi! Ma noi vogliamo te, ti aspettiamo per placare insieme a te i nostri bollenti spiriti. Un forte bacio da entrambi.”

Dopo un poco arrivò la risposta.
Nonno la lesse e rimase basito.

“Paolo, cazzo, senti cosa risponde mia figlia!”

“Caro papà, non potete immaginare quanto mi faccia felice sapere che vi manco! Sappiate che la cosa è reciproca: ieri sera nel mio letto ho cominciato a pensarvi e non ho potuto fare a meno di menarmi la fica e dedicarvi una meravigliosa sborrata! Per quanto riguarda mia figlia sono veramente lusingata vi piaccia e vi faccia eccitare: se vi può interessare sappiate che è molto calda e non disdegna le attenzioni dei maschietti.
In poche parole le piace molto l’uccello: potreste approfittarne… so che ci sapete fare e non vi dovrebbe rimanere difficile farvi succhiare i vostri meravigliosi cazzi!

Se pensate di avere nei suoi confronti gli stessi sentimenti di amore e gli stessi desideri che avete per me sappiate che, se lo desiderate, da parte mia avete carta bianca! Fatela vostra, fatela impazzire tra le vostre braccia come fate impazzire me: non sarei affatto gelosa, anzi! Sarebbe meraviglioso se riuscissimo ad inserirla nel nostro delizioso rapporto: l’amiamo tutti e tre, perché lasciarla fuori dal nostro piacere?

Vi confesso che la desidero anche io da morire: mi masturbo spesso fantasticando di lesbicare con lei, abbracciarla e baciarla, giocare con la sua lingua nella mia bocca, leccarla e farmi leccare, godere una nella bocca dell’altra… ma non ho mai avuto il coraggio di sedurla! Se riusciste ad inserirla nel nostro rapporto sarebbe molto più facile per me poterla amare! Ci pensate: mamma, figlia e i due nonni… due femminucce e due maschietti… saremmo una famiglia ancora più felice!

Alessia è la cosa più bella che ho dalla vita, oltre voi, e vorrei che provasse gli stessi entusiasmanti piaceri che fate provare a me e vorrei mi desiderasse come donna: vi prego, fate del tutto per unirla a noi! Fatemi sapere! Cercherò di venire appena posso. Un caldo bacio ai vostri dolci cazzi… e vi auguro di farli venire dentro il corpo di Alessia!”

Le parole di mamma mi fecero inumidire gli occhi: ero la cosa più bella della sua vita e voleva provassi i suoi stessi piaceri… voleva inserirmi nel loro rapporto… e mi desiderava!
Rammentai il colloquio avuto con lei circa i rapporti saffici: allora non avevo recepito, ma ora si… ero io la donna giusta per lei!

Grazie mamma, anche io ti amo e ti desidero!
Tranquilla: non farò perdere una goccia del loro sperma… lo accoglierò tutto dentro di me!


Se vi piace continuo.


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