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I miei amorevoli nonni - 3


di bird2012
13.10.2015    |    41.706    |    7 3.9
"Le prime reciproche toccatine, poi sempre di più… sempre di più: ormai sono quasi quarantacinque anni che giochiamo tra di noi!” Cominciai ad esultare..."
I miei amorevoli nonni

Cap.3



Quando i nonni sentirono dalle mie labbra che mi facevo sfondare il culo cominciarono a tremare dall’eccitazione.
Nonno Mario portò la mia mano che aveva tra le sue alla bocca e la baciò sul dorso… poi la girò e mi lecco il palmo: sentii un brivido lungo la schiena!
Poi mi chiese.

“Davvero ci faresti vedere quanto ti piace prenderlo nel culetto?”

Io stavo per scoppiare, ma dovevo contenermi.

“Nonno, ma che dici, dai, fai il bravo: è solo un modo di dire! Non mi dirai che vorresti vedermi con il sederino aperto mentre accolgo dolcemente qualche uccellino sperduto! Non ti darebbe fastidio vedere la tua nipotina che si comporta da puttana?” ma già pensavo a quando mi sarei fatta impalare il culetto da entrambi!

I miei nonni erano una maschera di libidine: mi strinsero nuovamente le mani per trasmettermi ancora la loro eccitazione.

“No, tesoro, non ci darebbe affatto fastidio e non ti giudicheremmo affatto una puttana! Sei una donna amante del sesso, amante dei piaceri della vita e pensiamo sia uno spettacolo stupendo vederti con un gagliardo uccello conficcato completamente dentro!

Rimanemmo un po’ in silenzio, mani tra le mani, a smaltire un po’ l’eccitazione dovuta alle prime domande e risposte.
Fu nonno Paolo a riprendere il discorso.

“Anche le tue amiche sono disinibite e libere come te?”

“No, molto più di me! Non potreste mai immaginare cosa fanno!”

I miei nonni mi guardarono basiti.

“Addirittura? Più di te?”

“Si, io delle quattro sono la più virtuosa!
Vi ho detto delle mie tre amiche: abbiamo stilato un patto di eterna amicizia e di confessarci tutti i nostri più intimi segreti, come sto facendo adesso con voi, solo che con loro la cosa è molto più intima.

Ci incontriamo ogni giovedì sera, ci andiamo a mangiare una pizza e poi andiamo a casa di una di noi che vive sola per passare il resto della serata a confessarci apertamente e senza peli sulla lingua eventuali avventure erotiche o rapporti sessuali vissuti da qualcuna di noi.

Essendo in quattro capita sempre che almeno una di noi abbia qualcosa di eccitante da raccontare, anche fosse solo una masturbazione.
Le serate più eccitanti sono quelle in cui una di noi racconta di aver avuto un rapporto sessuale.
Inizia a commentare e valutare il maschio con cui aveva scopato: quanto lo aveva lungo, quanto era grosso, quanto era duro, se era stato abbastanza resistente e se la eiaculazione era stata più o meno abbondante.

Poi entra nei particolari del rapporto: se avevano praticato rapporti orali, se lui era stato bravo a leccarla, le posizioni che avevano assunto per l’accoppiamento, quanti orgasmi avevano raggiunto e così via.
Il nostro rapporto è così intimo che le mie amiche mi hanno addirittura confessato senza alcuna vergogna di avere anche rapporti incestuosi, due con i loro fratelli e una addirittura con il padre!

Quelle che scopano con i fratelli hanno raccontato di aver iniziano da giovani, con il classico gioco del dottore, poi le prime richieste: “se mi fai vedere la farfallina ti faccio vedere il pisellino”, e da lì le prime carezze.
Poi le visite mediche sono state sempre più approfondite, le prime seghe, i primi ditalini, i rapporti orali, fino ad arrivare ai rapporti completi.
Ora scopano regolarmente con una passione impensabile tra fratello e sorella!
Ma forse questo tipo di rapporto incestuoso è abbastanza comune: le statistiche riportano che spesso le prime conoscenze del sesso avvengono proprio tra fratello e sorella.

Comunque trovo molto eccitante ascoltare dalle mie amiche i racconti di quando scopano con i fratelli.
Ultimamente il fratello di una delle due le ha fatto una proposta molto intrigante: fare un triangolo con un suo amico che sbava per lei.
A lei non dispiacerebbe affatto essere al centro delle attenzioni di due maschi e ci sta facendo un pensierino, anche perché l’amico di suo fratello non è niente male!”

Il porcellino di nonno Mario approfittò subito.

“Alessia, tu faresti sesso con due uomini?”

Mi aspettavo la domanda e la mia risposta non diede adito a dubbi alcuni.

“Certo, perché no! Non si dice che dove mangia uno possono mangiare anche in due? Ed io ho tante pietanze da offrire ai commensali!”

“Con questi presupposti dovrebbe essere molto piacevole invitarti a cena!” rise nonno Paolo.

“Perché no! Possiamo parlarne!” risposi ridendo anche io e ripresi a parlare.

“Ma il massimo della perversione lo commette l’altra ragazza, quella che fa sesso con il padre: lo strano è che quando lo racconta le brillano gli occhi, è l’emblema della felicità!
Ci ha raccontato nei minimi particolari come è iniziato. Lui è vedovo, e lei una volta lo ha colto mentre si stava masturbando. Ci ha raccontato che quando ha visto suo padre con il membro in mano, mentre se lo accarezzava con libidine, è stata colta da una profonda eccitazione ed è andata fuori di testa!
Senza parlare, fissandolo negli occhi, gli si è avvicinata e, scansandogli le mani, si è impossessata del suo membro e ha cominciato a segarlo lentamente.
Proferì solo poche parole.

“Papà, perché mi fai questo torto: pensi forse ti avrei respinto? Se sapessi quanto mi piace il cazzo ora non staresti qui a segarti invece di scoparmi!
Ormai non sono più una fanciulla innocente e sprovveduta: sono una donna che sta sbavando di fronte al cazzo di suo padre! Ho una gran voglia di soddisfare non solo le tue voglie, ma anche le mie, e sono certa che una sega non soddisfi né te né me! Una sega sarà sufficiente per i miei spasimanti: papà, noi due meritiamo il meglio!”

Si tolse la gonna e si sfilò le mutandine, mentre il padre la fissava inebetito.

“Dio santo, che fai!”

“Adesso vedrai… e sentirai! Ci siamo incontrati in un momento magico: è più di un mese che non scopo e la mia fica ha una voglia di cazzo da non credere.
Adesso me lo infilo: poi mi dirai cosa pensi della fica di tua figlia!”

La mia amica non gli diede tempo di replicare: come una consumata zoccola gli sputò sul cazzo, mentre lo fissava negli occhi gli spalmò per bene tutta la saliva, gli montò a cavallo, afferrò il membro, se lo appuntò all’ingresso della fica e si lasciò cadere per infilarselo tutto dentro!
Non appena sentì l’uccello del padre riempirle il ventre raggiunse subito un orgasmo!
Cominciò a gemere come una troia!

“Dio santo, papà, mi hai già fatto venire! Non pensi sia molto più piacevole infilare il cazzo nella fica di tua figlia e riempirla di sborra invece di segarti e venirtene in mano, sprecando tutto quel ben di Dio?”

Ci confessò apertamente che in vita sua ne aveva sentiti molti di uccelli nella fica, ma il piacere che provò con la verga del padre non aveva paragoni.
Seguitò a cavalcarlo finché anche lui non le venne dentro e anche lei raggiunse un secondo orgasmo.
Da allora iniziò il loro rapporto incestuoso che dura tutt’ora.
Quando ci racconta del padre le brillano gli occhi, non nasconde la sua felicità nel concedersi al suo genitore: ci dice che non c’è niente di più bello che farsi scopare dal cazzo che ti ha dato la vita e che ogni figlia che ama il proprio papà dovrebbe avere il desiderio di farsi possedere da lui.

Inoltre il rapporto non si limita a fare sesso tra loro due, fanno anche eccitanti giochi erotici.
Al padre eccita molto vedere la figlia fare sesso con un altro e lei si presta molto volentieri in quanto anche a lei eccita farsi vedere dal padre mentre fa la porca con qualche suo amico!
Il padre di nascosto si gode lo spettacolo e quando quello se ne va lui prende il suo posto dentro sua figlia per seguitare il servizio.
La nostra amica ci dice che è una cosa di una eccitazione unica sentire il padre che la penetra immergendo l’uccello nello sperma che gli ha riversato nella vagina il maschio precedente.
Anche suo padre le viene dentro e lei si sente dolcemente riempita da entrambe le venute!

Capirete che sentendo questi racconti di alto contenuto erotico la nostra eccitazione arriva alle stelle e potrete immaginare come vada a finire!”

Rimasi in silenzio, mi attendevo la domanda che non tardò a venire.
Questa volta fu nonno Paolo a stringermi la mano e chiedermi.

“Vuoi dire che fate sesso tra di voi? Vi leccate la micia? Siete tutte bisex?”

“Si, tutte e quattro decisamente bisex! La serata finisce sempre con una di noi, scelta a sorte, che fa godere con la bocca le altre tre, una per volta, le quali dopo, a loro volta, ricambiano il piacere, tutte e tre insieme, dedicandosi completamente a lei, una alla bocca, una ai seni e una alla passera.
Spero di non avervi scandalizzato, ora che sapete che oltre agli uccelli mi dedico piacevolmente anche alle micie, ma abbiamo giurato di dire la verità: non posso mentire nascondendovi che oltre a succhiare mi piace anche leccare!”

Nonno Paolo mi strinse nuovamente a lui e mi diede un altro bacio sulla guancia: ero tentata di baciarlo in bocca, ma mi trattenni nuovamente… ma fino a quando avrei potuto resistere?

Non riuscivo a capacitarmi come fosse possibile: c'erano quasi quarant'anni di differenza tra me e loro, li avrei dovuti considerare due uomini anziani.
Invece, cazzo santo, nessun maschio con cui avevo fatto sesso, e non erano stati certo pochi, erano riusciti a eccitarmi come stavano facendo loro!

In vita mia non avevo mai desiderato tanto farmi chiavare come con i miei adorati nonni: se già solo il sentire i loro corpi vicino al mio, le mie mani strette dalle loro, quei sensuali bacetti sulle guance mi facevano schiumare la fica… cosa sarebbe accaduto quando avrei sentito quelle due meraviglie di cazzo entrarmi nel corpo? Credo sarei certamente impazzita dal piacere!

“Alessia, tesoro, sappi che non ci hai scandalizzato affatto, in quanto anche noi siamo come te: la tua bisessualità l’hai ereditata dai tuoi nonni!”

Finsi di rimanere sorpresa.

“Dio mio, davvero? Fate anche con gli uomini?”

Nonno Mario fu più esplicito, mentre seguitava a baciarmi il palmo della mano, facendomi venire continui brividi.

“Noi siamo molto riservati: giochiamo solo tra noi due! Abbiamo cominciato da adolescenti, siamo stati sempre insieme ed è stato facile entrare in intimità. Le prime reciproche toccatine, poi sempre di più… sempre di più: ormai sono quasi quarantacinque anni che giochiamo tra di noi!”

Cominciai ad esultare.

“Dio, che meraviglia: i miei nonni che fanno sesso tra di loro! Solo con le mani? O anche con la bocca?”

Il porcellino rispose subito.

“Anche con la bocca, tesoro, fino alla fine, come fai tu! Comunque andiamo anche oltre!”

Finsi di rimanere basita.

“Anche oltre? Non mi direte anche dietro!”

“Si, tesoro, anche dietro! E’ da quando eravamo giovani che ci inculiamo piacevolmente con grande reciproco piacere!”

Ripresi ad esultare.

“Dio mio, questa si che è veramente una piacevole sorpresa: ho due nonni porcellini come me che si spompinano e si inculano reciprocamente! Dovrebbe essere uno spettacolo molto eccitante!”

“Ti piacerebbe vederci? Non hai detto che ti eccita esibirti davanti ai maschi? Potresti ricavarne un doppio piacere: mentre ti mostri a noi puoi ammirarci mentre giochiamo davanti a te! Inoltre, mentre ti guardiamo la nostra eccitazione raggiungerebbe i massimi livelli e sarebbe molto più gustoso giocare con due uccelli al massimo dell’eccitazione! Anche tu hai una buona esperienza in merito: sai bene che più un cazzo è duro più è gustoso prenderlo in bocca, succhiarlo e farlo godere! Poi ci diresti quali siano le tue sensazioni nel vedere due maschi fare sesso tra loro! ”

Avrei voluto urlare che io li avevo già visti all’opera, che mi ero sparata un ditalino da urlo e avevo addirittura sborrato insieme a loro. D’altra parte il pensiero di mostrare loro la mia fica mentre li guardavo succhiarsi i cazzi mi stava facendo scoppiare il cervello!

Non sapevo cosa fare: mandare ancora avanti il gioco per aumentare ancora di più l’eccitazione, o accettare la loro proposta oscena… con tutte le conseguenze che avrebbe comportato! Infatti, se avessero tirato fuori quei due super cazzi non mi sarei certamente limitata a guardarli, ma mi sarei fatta scopare e inculare come desideravano loro… come desideravo io… e come desiderava mamma!

Ormai eravamo tutti e tre fuori di testa: l'eccitazione ci aveva sopraffatto completamente, non riuscivamo più a contenerci, eravamo fuori di noi, parlavamo sboccati, senza più alcun ritegno!
Vidi i nonni scambiarsi un cenno di intesa:. mi misero entrambi le mani sopra le cosce e cominciarono ad accarezzarmi: cazzo, finalmente! Iniziava l'assalto coordinato!
Appena sentii le loro mani sopra le cosce trasalii.

"Nonni, Dio mio, cosa fate? Mi avete messo le mani sopra le cosce! Vi prego, fate i bravi… vi prego!"

"Niente tesoro, ti stiamo solo accarezzando, come fanno i nonni con le loro amorevoli nipotine! Ti abbiamo già detto che non oseremmo mai abusare di te senza il tuo consenso!"

Le loro mani non si limitavano più ad una semplice e innocua carezza: salivano sempre più su… e più salivano più io aprivo le gambe!
Ero seduta in mezzo a loro: mi venne spontaneo allargare le braccia, cingere le loro teste e attirare i loro visi contro il mio!
Appena sentii le loro guance a contatto delle mie cominciai ad ansimare come una puttana infoiata!

“Nonno, è una proposta meravigliosa: sarebbe eccitantissimo farvi vedere la mia fica mentre vi succhiate il cazzo, o addirittura mentre vi inculate! Ma mettetevi nei miei panni, sono vostra nipote, vi rendete conto sarebbe un incesto?”

Nonno Mario, per mia fortuna, non si dava per vinto.

“Hai detto che ti eccita quando senti le tue amiche avere rapporti incestuosi: non ti piacerebbe imitarle? Non ti piacerebbe provare gli stessi piaceri che provano loro? Non ti piacerebbe fare sesso con i tuoi familiari?”

Il cuore cominciò a battere all’impazzata… stavamo arrivando alla resa dei conti!
Feci la finta tonta.

“Ma io non ho fratelli e purtroppo neanche il mio papà!”

“Ma ci siamo noi, i tuoi nonni e la tua mamma… siamo noi la tua famiglia! Ricordati che hai giurato di dire la verità: faresti sesso con la tua mamma... gliela leccheresti la fica come fai con le tue amiche?”

Avevo giurato... non potevo certo mentire!

“Si, si! Voglio un mondo di bene a mamma: la farei godere tra le mie labbra, come ogni brava bambina dovrebbe fare con la mamma che ama! Vorrei sentirmi la bocca piena del suo miele!”

Non mi diedero tempo di proseguire.

“Ma oltre che leccare la fica di tua madre, ti piacerebbe succhiare i nostri cazzi? Hai detto che ti piace sentire l’uccello tra le labbra… fino a farlo esplodere nella tua bocca: lo faresti con noi? Ci faresti godere dentro la tua bocca? Faresti un incesto con noi come lo fanno le tue amiche con i fratelli e con il padre? Ricordati che hai giurato!”

Ma non avevo alcuna intenzione di mentire!

“Nonni vi prego: non giudicatemi una troia, una porca, ma tutti questi discorsi sul sesso, il contatto dei vostri corpi, le vostre carezze sopra le cosce mi stanno mandando fuori di testa!
Sento le vostre mani che si stanno avvicinando lentamente, ma inesorabilmente alla mia fica: siete due porci, volete accarezzare la fica della vostra nipotina… per poi mettermi due dita dentro e deliziarmi il grilletto… sono certa vorreste leccarmela per sentire il sapore di una fica di una vent’enne… e la cosa mi manda in estasi!

Siete due dolci nonni, sento quanto mi amate e mi desiderate: pensate che se tiraste fuori i vostri uccelli io vi negherei il piacere di succhiarveli fino all’ultima goccia di sperma?
Ormai ho giurato e non posso mentire: sarebbe stupendo e molto eccitante fare un incesto con voi… e non mi limiterei solo a spompinarvi, ma vi donerei la fica e il culo con tutto il mio amore!
Ma pensate lo sapesse mamma: la sua amata figliola che succhia il cazzo dei nonni… e magari si fa anche scopare e inculare!
Non mi vorrebbe più bene, mi ripudierebbe come figlia: poverina, morirebbe d'infarto… e io non me lo perdonerei mai! Io l’amo da morire e il pensiero potesse pensare male di me mi farebbe impazzire!”

Ecco, la recita era terminata: adesso attendevo solo gli sviluppi della situazione, sviluppi che non tardarono a venire… con mio grande, grande piacere!
Fu nonno Paolo, quello che mi amava e desiderava di più essendo la figlia di suo figlio, ad aprirsi completamente.

“Alessia, amore di nonno, anche noi abbiamo giurato ed è arrivato il momento di metterti a parte di un nostro segreto: sappi che tua madre penserebbe tutto il bene possibile di te, se sapesse che ti sei concessa a noi! Ne sarebbe felicissima… non puoi immaginare quanto!”

Seguitai a fingere e a recitare.

“Nonno, ma che dici: mamma sarebbe felice se io vi succhiassi l’uccello? Non posso crederci: vi prego, non prendetemi in giro! Vi giuro che se sapessi fosse vero, se veramente la mia dolce mamma approvasse che io mi dedichi a voi, ve li succhierei subito… non perderei un attimo! Ma come fate ad essere certi di ciò che dite?”

Questa volta fu nonno Mario a rispondermi.

“Perché dopo l’incidente abbiamo riversato tutto il nostro amore verso te e tua madre e lei ha ricambiato il nostro amore non solo con il cuore, ma anche con il corpo! Ormai siamo tre corpi e un'anima! Noi siamo i suoi maschi e lei è la nostra donna! Alessia, amore nostro, abbiamo costituito, con tua madre, un rapporto meraviglioso di amore e sesso che pochi possono comprendere!

Tua madre è di una sensualità sconvolgente, aperta ad ogni situazione che possa procurare piacere: raggiunge orgasmi devastanti e non è mai sazia!
E’ lei stessa che ha espresso il desiderio che anche tu provassi tra le nostre braccia gli stessi dolci piaceri che prova lei! Vorrebbe che ti unissi a noi… una grande famiglia dove regna amore e sesso! ”

Ovviamente finsi sbalordimento.

"Dio mio, non posso crederci! Scopate con mia madre! Lei si concede sia a suo padre che a suo suocero: vi ama veramente molto!”

”Ma lei ama molto anche te! Ha una voglia pazza di fare sesso anche con te! Ci ha confessato che spesso è tentata di abbracciarti, accarezzarti e baciarti in bocca, farti sentire la sua lingua che cerca la tua per farti sentire quanto ti desidera… con la speranza tu possa ricambiare la sua passione!
Alessia, lei ti desidera come mai: lei ti vuole… è impaziente di sentire il tuo viso tra le sue cosce!
Ma ora che sai tutto lo faresti sesso con noi come lo fa la tua mamma? Amore, i nostri cazzi stanno scoppiando: ci fai sentire il calore delle tue labbra?"

Ormai era fatta: potevo scoparmi i miei dolci nonni come e quando volevo… e anche mamma! Già pregustavo il sapore della sua fica adulta!

“Si… si… nonni… nonni, abbracciatemi forte, fatemi sentire che mi amate! Uhmmm! Sento che le vostre mani stanno salendo... sempre più su… le sento sempre più vicino! Dio mio… nonni… non fermatevi più… sono vostra! Fatemi tutto quello che fate con mamma… tutto… tutto!"

Le loro mani arrivarono fino all’attaccatura delle cosce e si fermarono… i figli di puttana volevano portarmi all’esasperazione… io non ce la facevo più!
Allargai tutte le cosce, mi abbandonai sulla spalliera del divano e strinsi i loro visi contro il mio.

“Vi prego, baciatemi… voglio sentire le vostre lingue… ma vi prego… sono la vostra adorata nipotina, ma ormai sapete anche quanto io sia porca… ecco, trattatemi come tale… come una dolce nipotina porca che non vi negherà niente!”

Girai il viso verso nonno Paolo e gli offrii le labbra: sentii la sua lingua entrarmi profondamente in bocca a cercare la mia… una lingua calda e viscida di saliva che mi fece tremare.
Ci slinguammo un po’, poi volsi il viso verso nonno Mario e anche con lui scambiai un sensuale bacio… lingua contro lingua!
Li incitai a toccarmi.

“Adesso la fica! Non fermatevi… toccatemi la fica… sentite come è bagnata… tutto merito vostro!”

Sentii le loro mani arrivare sopra la fica e cominciare ad accarezzarmela insieme, mentre io passavo da una bocca all’altra per godermi le loro lingue!
Fu quel porco di nonno Mario a richiamarci a cose più piacevoli dei semplici baci.

"Alessia, tesoro, dai… cominciamo a divertirci seriamente! Ti ricordi la nostra proposta? Noi ti facciamo vedere come ci succhiamo e tu ci fai vedere il tuo corpo! Ci scambieremo i favori!"

Tutti quei discorsi mi avevano incendiato i sensi! La fica era un lago: mi sentivo completamente zuppa tra le gambe!
Mi alzai e rimasi in piedi di fronte a loro, a gambe larghe.

"Sono pienamente d’accordo con voi: la fica mi tira in maniera pazzesca! Iniziamo le danze… cominciate voi! Dai, tirateli fuori!"

Il più veloce a tirarlo fuori dai pantaloncini fu nonno Mario: appena lo vidi sentii il cuore battere all'impazzata!
Avevo già avuto il piacere di ammirarlo, ma ora lo avevo proprio di fronte a me, a meno di mezzo metro: se avessi allungato la mano lo avrei impugnato senza problemi.
Non nascosi la mia meraviglia!

"Dio santo che cazzo! Ora capisco mamma: come si fa a rifiutare una verga del genere! Ma riesce a prenderlo tutto?"

Ovviamente facevo finta di ignorare tutto ciò che avevo sentito dire di mamma!

"Si, tesoro, lo prende tutto, fino ai coglioni... sia in fica che in culo! Ma non solo il mio, anche quello di nonno Paolo! Per essere più precisi ci prende insieme, ormai è abituata a sentirci entrambi dentro di lei e lo fa con un amore e una passione indescrivibili!
Ci dice sempre che ci ama entrambi e non vuole fare torti a nessuno: non se la sente e le dispiacerebbe molto lasciare fuori uno dei due!"

Nel frattempo anche nonno Paolo aveva tirato fuori la bestia.

"Nonno, anche tu! Madonna mia, uno meglio dell'altro! Credo proprio farò anche io come mamma: vi prenderò insieme! Non ho esperienza in tal senso, sono abituata ad un cazzo per volta, ma sono certa che con il vostro insegnamento e la vostra esperienza riuscirò ad accogliervi tutti e due insieme nel mio corpo! Adesso però fatemi vedere meglio, toglietevi questi cazzo di calzoni!"

I due maiali fecero di più: si spogliarono nudi!
Nel vedere i loro corpi nudi con quei due cazzoni che spuntavano dai loro ventri sentii dolci contrazioni della fica.

“Dio, come siete eccitanti!” mormorai, “ora abbracciatevi, prendete in mano uno il cazzo dell’altro, scambiatevi anche qualche osceno bacio e cominciate a segarvi… e guardatemi!”

I miei nonnini non persero tempo, e si vide subito come fossero abituati a darsi piacere: si riempirono le mani di saliva, la spalmarono reciprocamente sopra i loro uccelli, si abbracciarono stretti e le loro lingue cominciarono a duellare oscenamente fuori dalla bocca… mentre le loro mani iniziavano una dolce carezza lungo i loro cazzi!
Una scena eccitantissima… li guardavo con gli occhi di fuori!

Poi si staccarono e guardarono me!
Mi tolsi la magliettina, ero senza reggiseno: i miei seni, caldi e sodi di una vent’enne, comparvero in tutta la loro bellezza.
Cominciai ad accarezzarli e a strizzarmi i capezzoli, mentre loro mi fissavano eccitati.
Mi avvicinai e porsi i miei seni alle loro labbra.

“Su, da bravi, succhiatemi i capezzoli: se me li fate indurire per bene ve li infilo nel culo! Se i vostri buchini sono abituati a farsi infilare questi due cazzoni, sarà un gioco da ragazzi infilarci dentro i miei capezzoli!”

Eccitati dall’idea di farsi inculare dai miei capezzoli, cominciarono a succhiarli con foga.
Dopo un po’ glieli tolsi dalla bocca, rimanendo sempre vicino a loro: mi sfilai la gonna e poi le mutandine, zuppe di umori come non mai, e gliele strofinai sopra il viso, prima a l’uno e poi all’altro.

“Che ne dite? Ha un buon odore la mia fica? Sentite il sapore!”

Ormai completamente nuda come loro, allargai le gambe, portai la mano sopra la fica, raccolsi un bel po’ di umori che colavano fuori e li spalmai sopra la bocca di nonno Paolo che cominciò a succhiarmi la mano e a leccarsi le labbra come un invasato!
Stesso servizio per nonno Mario, il quale non poté fare a meno di esprimere il suo compiacimento.

“Alessia sei una porca come poche: tu e mamma farete una coppia invidiabile e ci darete molte soddisfazioni!”

Senza parlare mi sdraiai per terra e mi scosciai completamente per far ammirare loro la mia fica: mentre me la fissavano si passavano la lingua sopra le labbra dal desiderio.

“Vedo che vi piace! E’ bella come quella di mamma? Ora tra me e mamma non avrete che da scegliere, di volta in volta, la fica che vi attizza di più!”

Volevo farli eccitare come non mai.

“Scommetto vi piacerebbe ammirare anche il mio buchetto del culo! Eccovi accontentati! Se la cosa può eccitarvi sappiate che la vostra nipotina ne ha fatti entrare molti di uccellini dentro questo delizioso buchino!”

Così dicendo mi alzai da terra, mi girai dando loro le spalle, mi piegai in avanti e mi allargai le natiche: mi ero aperto il culo il più possibile per permettere loro di gustarsi il buchino che si contraeva ritmicamente, come fosse la boccuccia di un pesciolino!
Li sentivo ansimare come due maiali.

“Dai vostri gemiti mi sembra di capire che apprezzate molto anche il mio buchetto: tranquilli, che dopo vi faccio entrare!”

Rimasi qualche attimo ancora in posizione per sentire i loro sguardi entrarmi nel culo: Dio mio, quanto mi piaceva mostrarmi oscenamente!
Poi tornai nuovamente davanti a loro, mi misi in ginocchio e cominciai a passare i seni sopra i loro cazzi: tenendoli in mano li strusciavo sopra i coglioni, poi lungo l’asta e infine sopra la cappella, facendo attenzione di far sentire loro i miei duri capezzoli.
Scansai le loro mani dagli uccelli e li impugnai io, uno con la mano destra e uno con la sinistra… duri da morire!

“Lasciate fare a me: spero non vi dispiaccia se gioco con queste due meraviglie della natura!”

Cominciai a segarli insieme, mentre con la bocca passavo da un cazzo all’altro: li leccavo, li succhiavo, li imboccavo e li pompavo con gusto, mentre loro mi accarezzavano insieme la testa e gemevano di piacere!
Le loro carezze sopra i miei capelli mi facevano venire i brividi: cosa può esserci di più sensuale delle carezze del maschio sopra il capo della sua donna mentre ti delizia l’uccello con le sue labbra?
Per me era ancora meglio, poiché erano due i maschi che mi accarezzavano… perché erano due i cazzi che stavo deliziando.
Dopo averli succhiati entrambi per un bel po’, volsi lo sguardo verso nonno Mario.

“Vieni, nonno: succhiamo insieme questo cazzone!”

Non si fece pregare: si mise anche lui in ginocchio vicino a me e avvicinò il viso al mio per imboccare il cazzo che gli stavo porgendo.
Ma non gli diedi tempo: prima del cazzo gli feci assaggiare la mia lingua.
Lo baciai oscenamente, infilandogli in bocca lingua e saliva: cominciammo a slinguarci come due maiali.
Poi mi staccai dal bacio.

“Dai, nonno, lecchiamo per bene l’uccello di nonno Paolo, che dopo voglio vederti prenderlo nel culo!”

Vidi i suoi occhi brillare… e imboccò subito l’uccello del suo amico.
Iniziammo un pompino a due bocche da favola: sembrava non avessimo fatto altro in vita nostra che succhiare insieme un cazzo!
Trovammo subito un’intesa e un sincronismo perfetto.
Io succhiavo la cappella e lui leccava tutta l’asta, io imboccavo tutto l’uccello e lui leccava e succhiava i coglioni, poi lo leccavamo insieme, strusciando le nostre lingue una contro l’altra.
Alternavamo tutte queste leccate a dolci e passionali baci, sempre fissandoci negli occhi, per trasmetterci il piacere che stavamo provando.
All’improvviso gli feci l’invito che stava aspettando.

“Dai, monta sopra nonno Paolo e impalati… voglio gustarmi il suo l’uccello che ti entra dentro!”

Il porco non aspettava altro: si mise a cavallo del suo amico, con la schiena contro il suo torace, rivolto, quindi, verso di me.
Il cuore mi batteva forte nel petto.

“Nonno, tu allargati le natiche… che te lo appunto io!” gli sussurrai.

Impugnai il cazzo di nonno Paolo e lo tenni dritto: nonno Mario ci posò sopra il culo, che teneva bello allargato, ed io strusciai la cappella lungo lo spacco fino a centrare la rosellina.
Nonno emise un lungo gemito.

“Si, brava tesoro, me lo hai appuntato proprio bene sul buchetto! Guarda come mi entra bene dentro!”

Ero ancora in ginocchio davanti a loro: con una mano impugnai il cazzo, con l’altra i coglioni di nonno Mario e li tenni entrambi sollevati… per permettermi di ammirare senza impedimenti l’uccello che lo penetrava.
Nonno Mario cominciò ad abbassare lentamente il bacino: vidi il suo buchetto dilatarsi completamente per far entrare il super cazzo di nonno Paolo… bastarono pochi secondi e l’uccello sparì completamente dentro il suo intestino… rimasero fuori solo i gonfi coglioni!

Con le gambe completamente divaricate, seduto sul cazzo, si abbandonò all’indietro contro il torace del suo consuocero, che lo circondò con le braccia per stringerlo forte a lui mentre cominciava a muovergli il cazzo dentro al culo!

“Mario… Dio santo… ti sono tutto dentro! Ti sto inculando davanti alla nostra nipotina!”

Lo spettacolo che si presentava ai miei occhi era di una eccitazione sconvolgente: sopra il cazzo e i coglioni di nonno Mario, che ancora tenevo in mano, e sotto i coglioni di nonno Paolo… non ci vidi più… e gettai il viso sopra quelle meraviglie della natura!

Cominciai a leccare, succhiare e ingoiare come un’invasata: passavo dalle palle di nonno Paolo a quelle di nonno Mario, poi imboccavo e pompavo il cazzo di nonno Mario mentre accarezzavo insieme i quattro coglioni, poi tornavo a leccarli, mentre segavo il cazzo!
Io ero fuori di testa, ma loro non erano da meno.

“Dio quanto sei puttana! Dai, leccami il cazzo e i coglioni mentre Paolo mi incula! Dai… porca! Dio santo che bocchinara!” gemeva nonno Mario.

“Alessia, tesoro di nonno, sei bravissima! Dai, succhiami le palle, fammi sentire come le prendi in bocca mentre inculo Mario!” mi incitava nonno Paolo.

Con la bocca li avevo deliziati abbastanza… volevo molto di più!
Mi alzai in piedi, mi girai, mi piegai in avanti a 90 gradi e avvicinai il culo all’uccello di nonno Mario, l’unico rimasto disponibile per il mio buchetto.

“Prima, quando vi ho fatto ammirare il buchetto del culo ve lo avevo detto che vi avrei fatto entrare: io le promesse le mantengo! Dai, nonno, mettimelo al culo, dai, facciamoci un bel trenino: nonno Paolo incula te e tu inculi me! Dai…”

Appena sentii la sua cappella centrare il buchetto spinsi indietro il culo lentamente per farmelo entrare piano piano dentro, ma nonno, preso da un raptus, non aveva voglia di aspettare: mi afferrò per i fianchi e mi attirò con forza contro di lui.

Sentii il buco del culo squarciarsi! Benché fossi abituata a farmi impalare, il cazzo di mio nonno era fuori ordinanza, per cui sentii un po’ di dolore, ma sopportabile.
Quando sentii il ventre di nonno sbattere contro le mie natiche capii che me lo ero preso tutto!
Sentii una sensazione di orgoglio: ero riuscita a prendere tutto il cazzone di nonno nel culo… come mamma!

Ormai nonno Mario era completamente fuori di testa dall’eccitazione: con il cazzo di nonno Paolo nel culo e il suo nel mio culetto era fuori di se!
Mi stava sbattendo il culo con una violenza che mi faceva impazzire: avevamo trovato un sincronismo perfetto!
Io mi sfilavo il cazzo dal culo lasciando solo la cappella dentro e rimanevo ferma, lui, afferratami per bene per i fianchi, mi attirava contro il suo cazzo con un colpo secco… mi dava la sensazione mi arrivasse dentro lo stomaco!
Non mi ero mai sentita il buco del culo così aperto.

“Aaahhhhh!... nonno… nonno… me lo stai sfondando! Uhmmm! Che gusto… nessuno mi ha mai inculato come te! Non vedo l’ora di dirlo a mamma che hai inculato anche me come lei!”

Mi feci inculare ancora per un bel po’, poi ritenni giusto cambiare.
Mi sfilai dall’uccello di nonno, lo abbracciai e lo baciai.

“Nonno, adesso invertiamo i ruoli: tu inculi nonno Paolo e lui incula me… anche io non voglio fare torto a nessuno!”

Detto, fatto: nonno Mario sotto, nonno Paolo seduto sopra lui con l’uccello conficcato tutto dentro il culo. Io, dal canto mio, cambiai posizione: salii sul divano a gambe larghe ai lati dei loro corpi e mi accosciai sulla verga di nonno Paolo, mentre, con le braccia intorno al collo, mi strinsi a lui e lo baciai con la lingua in bocca.
Dopo la precedente inculata con nonno Mario, il mio buchetto era deliziosamente dilatato e accolse senza alcun problema anche quel secondo cazzo!
In questo diverso accoppiamento ero io che gestivo la mia inculata: salivo e scendevo sopra il cazzo di nonno prima lentamente, poi velocemente, poi tenevo la verga spinta dentro e agitavo il culo… una meraviglia.

Come si dice: cambiando l’ordine dei fattori il godimento non cambia.
Ormai sapevo l’amore e la passione che aveva nonno Paolo per me.
Mentre mi inculavo sopra il suo meraviglioso uccello, alternavo baci a frasi sconce.

“Nonno, ti piace come mi inculo? Il mio buchetto del culo ti fa godere? E’ caldo come quello di mamma? Pensi che papà, se fosse vivo, avrebbe rivolto le sue attenzioni verso di me come stai facendo tu? Dimmi sinceramente: papà mi avrebbe inculato come fà nonno Mario con sua figlia, mia madre?”

Nonno ansimava e la sua eccitazione era alle stelle per queste mie parole.

“Non lo so, tesoro! So solo che sarebbe stato meraviglioso se adesso, in questa situazione con noi insieme a te e mamma, ci fosse stato anche lui! Ci pensi tesoro: farti prendere dal tuo papà, sentire il suo membro godere dentro di te mentre mamma e i tuoi nonni ti riempivano di baci e carezze?”

Queste parole non facevano altro che mandarmi sempre di più ai pazzi!
Dopo un po’ chiesi di cambiare ancora.

“Nonni, mi avete inculato entrambi a meraviglia, mi avete slabbrato il buchetto del culo: che ne dite di scoparmi? Vi voglio anche nella fica!”



Se vi piace continuo.


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