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IL PATRIGNO E I SUOI OSPITI...


di RedTales
01.03.2015    |    49.359    |    5 9.3
"Lei cominciò a tossire e si liberò la bocca, facendo uscire quello che la aveva inondata in gola..."
Anche il terzo uomo arrivò. Li aveva scelti con attenzione: alti e grossi, come era lui e l'annuncio che aveva messo era chiarissimo: “coppia con lei di 28 anni e lui di 52 che vuole solo guardare cerca maschi alti, robusti e maturi”. Non era stato facile, ma ci era riuscito, aiutato anche dalle splendide foto di lei che aveva inviato. Sul suo divano sedevano tre maschi decisamente extra large.
- “A lei piace tutto. Potete fare quello che volete. E' una gran porca...”
Non riuscì a finire la frase che apparve sulla porta, scalza, con i capelli divisi in due codini e con addosso solo una lunga maglietta.
- “Ma quanti anni ha? Perchè se è minorenne io...”
Si, a vederla così minuta e nel modo in cui era apparsa, poteva sembrare proprio una ragazzina. Come non scambiarla per un'adolescente con il suo look. E poi la sua altezza, poco superiore al metro e mezzo, avrebbero ingannato tanti ad un primo sguardo.
- “Ha proprio ventotto anni anche se ne dimostra tanti di meno.”
Effettivamente, appena arrivò davanti ai tre, guardandola in viso, tutti si resero conto che era giovane ma non così tanto.
Lei sorrise e accennò un saluto.
- “Come dicevo... è una gran porca. Sembra vivere solo per il sesso...”
Lei sorrise con uno sguardo complice e malizioso.
- “Sono quasi dieci anni che mi distrugge ogni volta che scopiamo e... non ne ha mai abbastanza. Ha voluto provare di tutto... Ma con un corpo così può avere sempre quello che desidera... e io cerco di accontentare ogni suo capriccio. Adesso aveva voglia di voi...” e rise.
Lei continuava a fissarli passandosi la lingua sul labbro inferiore.
I tre erano affascinati da quel corpicino che stava per diventare tutto per loro.
- “Primo, secondo e... terzo canale?” chiese Simone, il più loquace dei tre.
- ”Certo, buchetto, buchino e...” rispose lei aprendo la bocca.
Per aumentare ancora di più quel momento di eccitazione il padrone di casa se ne uscì con un: “girati... apri le gambe... piegati...”. Lei obbedì docile e la maglietta si sollevò sulla schiena, scoprendola completamente dietro. Apparvero un culetto tondo, sodo e sporgente al cui centro, già allargato, dava spettacolo un buchetto che sicuramente aveva fatto parecchia esperienza...
Lei ci appoggiò sopra la mano, quasi per nascondersi e poi la fece scorrere, indugiando con il medio proprio li e trascinandolo poi tra le labbra che erano ben divaricate.
- “Allora anche senza preservativo...”
Simone annuì e le sfilò la maglietta, lasciandola alla loro ammirazione. Iniziarono subito a toccare quel perfetto corpicino, minuto ma splendido nelle sue forme, mentre lui sprofondò nel divano, pronto ad assistere allo spettacolo che oggi lei voleva offrirgli.
Per un istante ripensò a come tutto questo era cominciato dieci anni prima, quando un pomeriggio, rientrando a casa, aveva trovato sul tavolo un bigliettino della sua Lara. Lo aveva lasciato, dopo quasi dieci anni di convivenza, con un semplice foglietto. Si era stancata e voleva provare cose nuove. Adesso che sua figlia aveva compiuto diciotto anni, poteva lasciarla con il suo patrigno e... ricominciare qualcosa di diverso. Era entrata nella sua vita con una bimba di otto anni e con due valige. Adesso se ne era andata con una sola valigia e affidandogli una ragazza di diciotto anni. Per Sebastiano la vita cambiò la sera stessa: Silvana, infagottata nella sua larga maglietta, gli capitò in camera nel cuore della notte. Volle entrare nel suo letto perché non riusciva a dormire e dopo neanche cinque minuti aveva già in bocca il cazzo del patrigno che, se immediatamente rimase come bloccato, quasi subito... la lasciò fare.
Quella notte scoprì che la sua figliastra era una ninfetta del sesso e che, forse, ne sapeva persino più di lui. Mai aveva, neanche minimamente, immaginato che tutto ciò fosse possibile. Scoprì di avere una figlia che non conosceva, ma si adattò prontamente alla situazione e, giorno dopo giorno, raggiunse un'intesa sessuale meravigliosa con la ragazza che ne rimase pienamente appagata al punto da rinunciare ai suoi innumerevoli... amanti. Infatti, oltre ad essere grande e grosso e sproporzionato, con i suoi quasi due metri, vicino a quell'esserino che, a fatica, superava il metro e mezzo, era anche ben messo ad attributi e decisamente resistente e... voglioso di sesso.
Ma fu bruscamente risvegliato dai suoi ricordi perchè i tre uomini si stavano disordinatamente spogliano e “la sua bambina” si era già infilata in bocca il cazzo di uno di loro. Le mani la accarezzavano e la toccavano, incuranti della sua presenza. Un dito era completamente piantato dentro il suo buchetto e la stava scopando mentre la bocca di uno di loro, come una ventosa, si era impossessata della sua patatina. Ma tutto cambiava rapidamente e le labbra, le mani, i cazzi, si spostavano, alternandosi dappertutto in un carosello di posizioni.
Posò lo sguardo sul sesso di Simone: era proprio ben messo, sia come lunghezza che come diametro. Ma anche gli altri due non erano da meno. Adesso lei si era seduta sopra, piantandosi nella vulva uno di quei tre bastoni. Avevano concordato che potevano farsela senza protezioni in quanto tutti si erano dimostrate persone serie e sane mentre lei era certa della sua contraccezione.
Doveva essere bagnatissima perché sentiva distintamente quel suono che fa un cazzo quando si infila velocemente dentro una vagina... allagata.
Adesso non riusciva più a seguire quella scopata perchè si era frapposto un gran culo peloso che non lo interessava più di tanto. Spostando lo sguardo su di lei la vide gocciolante sul viso e sui capelli. Uno non aveva retto al piacere e l'aveva schizzata in abbondanza. Forse era quello che lei stava succhiando o l'altro che si era messo in mezzo. Chissà!
Il più alto dei tre disse che voleva provare a entrarle nel culo mentre era sopra all'altro. Le andò dietro e, dopo averla fatta piegare in avanti iniziò a puntarla. Con quel bel bastone non sarebbe stato difficile prenderla da dietro anche se l'altro canale era già pieno, pensò Sebastiano che si era spostato per vedere meglio. Al terzo tentativo il cazzo sprofondò nel ben allenato ano e iniziò un veloce martellamento che quasi subito iniziò a far gridare di piacere Silvana.
Sebastiano era vicino e contemplava, eccitatissimo, quanto fosse porca quella ragazza, anche se lo sapeva da tanto. Il buco era slargato da quel cazzone che l'uomo, a gambe larghe sopra di lei, stava sfondando come se fosse una vacca da monta. Quello sotto, probabilmente la riempì di sperma perché gridò pure lui mentre l'altro, senza accennare a rallentare, invitò il terzo che si godeva la scena, a riempirle la bocca. Cercando la posizione buona e aiutato dalla famelica voglia di lei riuscì nell'impresa.
Ci sei riuscita, pensò Sebastiano, sei riuscita, come volevi, a farti scopare dappertutto da tre grossi calibri. Ma anche lui era al limite del godimento. Si era sbottonato e si stava masturbando alla grande davanti a quell'orgia. Lei cominciò a tossire e si liberò la bocca, facendo uscire quello che la aveva inondata in gola. Il cazzo era sgocciolante di saliva e sperma. Tossì più volte poi urlò ancora più forte, quasi assieme a Marino che era sopraffatto dall'orgasmo anale. Pochi istanti dopo erano tutti e tre sdraiati sulla moquette, con lei che passava da uno all'altro per raccogliere e succhiare quanti più umori riuscisse ad inghiottire.
Fu in quel momento che Sebastiano la prese di peso, la sollevò e, dritto in piedi, abbracciandola, le si infilò in quel largo buco ancora sgocciolante e facendola saltare a forza di braccia la inculò alla grande. Adesso erano i tre uomini a godersi, dal basso, lo spettacolo. Ma questa, era una posizione che piaceva ad entrambi e che soddisfaceva lei alla grande. Lui, poi, sapeva come muoverla e la fece gridare per una buona manciata di minuti, procurandole almeno due orgasmi, prima di venirle dentro. Come faceva altre volte, si avvicinò al divano, si piegò e la lasciò scivolare all'indietro per poi inginocchiarsi davanti alle sue gambe larghe per tuffarsi con il viso tra le cosce e leccare tutto quel lago.
Ciò eccitò nuovamente i tre che ripresero a giocare con il suo corpo penetrandola, succhiandola pure loro, infilandole dita dappertutto, leccandola, pizzicandola, almeno per un'altra ora.
Sebastiano era appagato e, con il cazzo in mano, sdraiato sulla poltrona, aveva ripreso a gustarsi lo spettacolo mentre lei, ormai paonazza non riusciva quasi a smettere di urlare, stimolata da quei tre mandinghi che se la stavano sbattendo a più non posso. Cosce, viso, collo, seni erano rossi dal continuo strofinio delle barbe. Il contorno del buchetto era cerchiato di rosso per l'abuso ed anche davanti i segni erano evidenti. Ma a lei questo importava poco, travolta com'era da quella tempesta di piacere che la ricopriva.
Ormai era giunta quasi la sera e, in un momento di pausa, Sebastiano invitò i tre ospiti a fermarsi. Offrì la doccia, ma nessuno la fece. Tutti nudi con cinque bicchieri di vino, brindarono: “al compleanno di Sivana. Auguri!”
Meravigliati la baciarono, fecero gli auguri e quindi, rivestitisi, si congedarono, nella speranza di ritrovarla nuovamente.
Patrigno e figliastra restarono nudi, seduti sul divano, a sorseggiare ancora un po' di vino.
- “Ti è piaciuto il regalo di compleanno?”
Lei non rispose ma gli si arrampicò sopra per stampargli un grosso bacio sulle labbra.
- “Mi avete fatto morire”
Lui rise.
- “Erano veramente tosti... Fatti per me...”
E rise. Rise pure lui.
Chiacchierarono ancora un pochino per farsi poi una bella doccia assieme.
Lei, mentre lo sciacquava, non perse l'occasione per succhiarglielo ancora un pochino.
- “Lo vuoi ancora?”
- “Si, ma dopo cena, adesso ho fame. Cosa vuoi che ti prepari?”
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