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Io, mio marito... e nostro figlio - 1


di bird2012
04.10.2014    |    150.686    |    11 9.6
"“Buongiorno, mamma! Cosa mi ha preparato oggi la donna più bella del mondo?” Si mise seduto al tavolo, io gli sorrisi e gli misi davanti la colazione che..."
IO, MIO MARITO… E NOSTRO FIGLIO

Cap.1


Avevo accettato sempre con grande piacere gli sguardi che mio figlio Giorgio aveva sempre dedicato al mio corpo: ero sempre stata una porcellina esibizionista e accorgermi che anche mio figlio trovasse piacere nell’ammirare il mio corpo mi aveva sempre lusingato ed eccitato.
All’inizio i suoi furono, ovviamente, sguardi innocenti, dovuti all’amore di un figlio per la sua mamma: ma bastava dicesse “mamma come sei bella, fatti guardare!” per procurarmi una involontaria eccitazione che, naturalmente, finiva li.

Da adolescente i suoi sguardi si fecero più “interessanti” per entrambi: timidamente, cercava di scrutarmi di nascosto tra le gambe ed io, grande troia esibizionista, non facevo certo nulla per nascondere ai suoi occhi la mia intimità.
Anzi, cercavo di tenere sempre abbastanza aperte le gambe per facilitargli la visione della mia passera coperta solo da minuscole mutandine: io facevo finta di niente… e mi godevo i suoi sguardi colmi di desiderio sopra la mia fica.
Immaginare che le prime seghe adolescenziali del mio amato cucciolo fossero dedicate alla fica di sua madre mi eccitava da morire!
E quando incrociavo il suo sguardo, lui abbassava gli occhi, quasi vergognandosi di essere stato scoperto in “flagranza di reato”.

Mi eccitavo come una troia nel pensiero gli si addrizzasse il cazzo mentre mi fissava la fica e il mio pensiero e la mia immaginazione galoppavano con la fantasia: lo vedevo con il suo giovane cazzo in mano intento a dedicare alla fica della sua mammina una eccitante sega coronata da una interminabile sborrata!
E spesso immaginavo di imboccare golosamente il suo giovane uccello mentre veniva per farmi riempire la bocca con la sua certamente dolce sborra.

Ma cercavo di allontanare subito dalla mente quell’insano desiderio: un conto trovare piacere nel sentire il suo sguardo, un conto desiderare l’incesto!
Ma forse non era ancora arrivato il momento per farmi chiavare da mio figlio!

Con il passare degli anni Giorgio ormai era diventato uomo, era uno splendido 22enne, ma non aveva mai smesso di guardarmi, solo che a differenza di quando era giovane, negli ultimi tempi i suoi sguardi erano diventati più sfrontati.
Mi guardava in maniera ostentata, con la chiara intenzione di farmelo notare apertamente e ad ogni costo… ed io quegli sguardi me lo sentivo addosso, come una seconda pelle… e non erano più gli sguardi timidi che il mio bambino adolescente in preda ai primi impulsi ormonali rivolgeva alla mia fica.
Sentivo i suoi occhi scivolare lungo il mio corpo, spogliarlo lentamente e accarezzarmi il culo, il seno, le cosce… ed io mi sentivo avvampare!

Noi donne lo capiamo, percepiamo subito il profondo significato di uno sguardo maschile, quando lo sguardo è carico di desiderio, lo sguardo che cerca di insinuarsi tra le tue gambe nella speranza di ammirare la tua fica aperta, lo sguardo del maschio libidinoso, desideroso di aprirti le cosce, infilarti il cazzo nella fica e fotterti spudoratamente fino a raggiungere il reciproco piacere, lo sguardo che ti fa sentire completamente donna e femmina desiderata, lo sguardo che ti entra nel corpo, ti accende di desiderio e ti fa sbrodolare la fica dalla voglia di essere chiavata!
E quando catturavo il suo sguardo non abbassava più gli occhi, anzi, mi fissava apertamente come volesse dichiararmi senza alcuna remora il suo desiderio per me.

Ma se mi fossi sbagliata? Se avessi interpretato male i suoi sguardi? Se fossero solo la manifestazione dell’amore che ha il figlio per la madre, senza secondi fini?
Volevo sapere… dovevo sapere.

L’occasione si presentò una domenica mattina: mio marito era appena partito per questioni di lavoro e sarebbe stato via alcuni giorni.
Io ero in cucina e quando Giorgio entrò per fare colazione mi sentii avvampare: era il mese di luglio, faceva caldo e lui si presentò indossando solo i suoi boxer, con il torace nudo.
Dio santo: uno splendido maschio tutto da scopare!
Mi apostrofò subito con i suoi complimenti.

“Buongiorno, mamma! Cosa mi ha preparato oggi la donna più bella del mondo?”

Si mise seduto al tavolo, io gli sorrisi e gli misi davanti la colazione che avevo preparato.
Ero in piedi, davanti a lui, e vidi subito il suo sguardo percorrere, come sempre, tutto il mio corpo: dal viso al seno, lungo la pancia fino a fermarsi sul pube… e poi risalire lentamente e tornare sul mio viso… dove incrociò il mio sguardo.
Rimanemmo a fissarci senza parlare… mentre lo guardavo mi sentivo ribollire il sangue!

Non era più possibile seguitare così: dovevo chiarire la situazione, in un modo o nell’altro.
Ma era mio dovere, innanzi tutto, comportarmi da mamma.
Seguitai a fissarlo, ma poi cominciai.

“Giorgio, amore di mamma, noi dobbiamo parlare. Da molto tempo noto che i tuoi sguardi nei miei confronti hanno un qualcosa di strano: spero di sbagliarmi, ma mi sembrano più sguardi carichi di sensualità che dolci sguardi di un figlio per la propria mamma! So che spesso i figli maschi, da giovani, si invaghiscono delle proprie mamme, ma tu ormai sei un uomo: capisco sia imbarazzante parlarne, ma ti renderai conto che tra di noi non può esserci alcun rapporto che esuli da quello tra madre e figlio.”

Ecco, il mio dovere di madre lo avevo compiuto… la mia coscienza stava a posto… gli avevo fatto capire che non potevamo scopare… anche se non credevo a una parola di ciò che avevo detto!
Salvata la moralità della mamma rimanevano i desideri della donna… e li il problema era un po’ più difficile da risolvere.

Per tutto il tempo eravamo rimasti a fissarci… lui non disse niente.
Si alzò da tavola e si diresse verso di me: quando vidi i suoi boxer sentii scoppiarmi il cuore in petto!
Stando seduto al tavolo non me ne ero accorta: aveva un pacco gonfio da paura, una erezione impossibile da nascondere.
Il mio dolce Giorgio si era eccitato nel guardare il mio corpo!
Si avvicinò a me, mi abbracciò e spinse il suo ventre contro il mio: sentii la sua spada puntata contro la mia fica… rimasi immobile a godermi quel dolce contatto… ma finsi una debole resistenza.

“Giorgio… non capisco… che fai!”

Mi strinse forte a lui e accostò le sue labbra al mio orecchio… e mi sussurrò parole di fuoco!

“Mamma, hai capito benissimo e ne sono felice! Hai interpretato in maniera magistrale i miei sguardi… sono gli sguardi di tuo figlio che ti desidera! Ora lo sai e non voglio più nascondermi ai tuoi occhi. Ma non senti la mia eccitazione? Questo è l’effetto che mi fai, ogni volta che ammiro il tuo corpo… lo sento scoppiare! Sentilo… è tutto merito tuo!”

Oscillò il bacino… sentii la sua verga strofinarsi contro la fica.
Cercai di rimanere immobile: cercavo di nascondere la mia eccitazione nel sentirmi il suo cazzo spingersi contro il mio ventre.
Sapevo, ed anche mio marito ne era perfettamente a conoscenza, di essere una puttana golosa di cazzo: in vita mia non mi ero certo fatta scrupolo ad allargare le cosce per farmi scopare, ma con mio figlio dovevo pur fingere di essere una mammina di famiglia casta e pura, non dovevo mostrarmi troppo troia… almeno non subito!!!
Continuai a fingere spudoratamente.

“Tesoro, lasciami… non possiamo…”, ma capii che non aveva alcuna intenzione di smettere… con mia somma soddisfazione!

“Forse sentirlo così duro contro il tuo ventre non è sufficiente per farti capire in che stato mi trovo… allora guarda!”

Si allontanò dal mio corpo e in un attimo si abbassò i boxer: mi sentii mancare!
Il suo splendido cazzo si ergeva maestoso dal suo ventre: lo fissai estasiata, ma cercai ancora di resistere alla voglia di impossessarmi di lui e farlo sparire nella mia bocca!

“Giorgio, ti prego… rimettilo dentro…” sussurrai, sperando fortemente, in cuor mio, disubbidisse al mio falso invito.

“Ho capito, non è sufficiente fartelo vedere… dai… toccalo… prendilo in mano!”

Prese la mia mano e l’avvicinò al suo ventre: mi lasciai guidare docilmente verso il suo cazzo… appena ci posò la mia mano sopra e io sentii il contatto mi venne spontaneo afferrarlo e stringerlo.
Sentii un brivido lungo la schiena: bollente e duro da morire!
Giorgio prese la mia mano e la spinse contro il suo ventre, in maniera da tirare la pelle del cazzo e scappellarlo completamente!

Apparve una meravigliosa cappella rosso fuoco: immaginai di sentirmela nella vagina per alleviare i bollori della mia fica!
Mi abbracciò di nuovo!
Avevo il suo cazzo stretto nella mano, duro e bollente: non avevo la forza di lasciarlo!
Era come se la mia mano fosse stata una calamita fortemente attirata dal suo cazzo di ferro… impossibile da staccarsi.
Dio santo: come potevo rinunciare a maneggiare un cazzo del genere!

La mia passera era un lago: la poverina non era abituata a soffrire tanto di fronte a un così bel cazzo! In altre circostanze si sarebbe già aperta spudoratamente per accoglierlo con tutti gli onori che meritava… e lo avrebbe trattenuto con passione dentro di lei, al caldo delle sue umide pareti… e non lo avrebbe fatto uscire fuori finché non avesse sentito i suoi potenti schizzi di sperma colpirle l’utero e procurargli un orgasmo favoloso e senza fine!
Stava diventando una sofferenza insopportabile, ma le parole del mio dolce bambino misero finalmente fine a quel supplizio!

“Mamma, ormai hai capito che mi piaci da morire, mi ecciti come nessun’altra, ma ti prego di essere te stessa… ti prego, non fingere.
Lo so che ti piace il cazzo, so tutto di te e di papà, per me non avete segreti: devi sapere che vi ho sempre spiato e so tutto di voi.
Spero tu possa perdonarmi se ho violato la vostra privacy, ma è stato più forte di me: non vedevo l’ora che andavate a letto per mettermi dietro la porta e ascoltare le vostre effusioni.

Mamma, amore mio, non puoi neanche immaginare quante seghe mi sono fatto mentre sentivo tu e papà mentre scopavate.
Lo so che ti piace il turpiloquio, che ti eccita usare frasi volgari e oscene!
Quando inciti papà a romperti il culo… quando gli dici che ti eccita comportarti da troia… quando gli confessi che ti piace il cazzo, che ti è sempre piaciuto, sin da quando eri giovane, che ti facevi inculare per rimanere vergine!
Vedi mamma, conosco tutti i tuoi desideri e i tuoi gusti sessuali.
Adori succhiare il cazzo e farti sborrare in bocca, ma la cosa che mi manda fuori di testa è sapere che il rapporto che prediligi è quello anale… impazzisci quando lo prendi nel culo.
Dimmi la verità: ti conosco bene?”

Cazzo se mi conosceva bene!!!
A quel punto non potevo più nascondergli nulla.
Capii che era inutile continuare a fingere a fare la mammina timida, tanto valeva gettare definitivamente la maschera: comportandomi da troia quale ero mi sarei sentita più a mio agio.
Durante tutto il tempo del suo discorso aveva continuato a tenermi stretta a lui, ad accarezzarmi per tutto il corpo e a soffocarmi di baci.
Aveva iniziato a ondeggiare lentamente il bacino avanti e indietro, in modo da far scorrere il cazzo nella mia mano ferma.
Io ero rimasta passiva, ma sentire il suo cazzo strusciare avanti e indietro contro la mia mano mi faceva sbrodolare la fica come una porcellina.
A quel punto decisi di affrontare direttamente la situazione… chissà come sarebbe andata a finire!

“Giorgio, sei un figlio di puttana! Dovrei incazzarmi poiché ci hai spiati, ma ti perdono: so benissimo che il figlio maschio si eccita moltissimo quando sente la mamma scopare… la desidera… e vorrebbe stare al posto del padre e infilare il suo uccello nella fica materna.
Si, tesoro, mi conosci proprio bene: ti confermo che mi piace molto il cazzo, anzi, più vado avanti con l’età più mi piace!
Devo confessarti che tenere il tuo uccello in mano mi ha fatto bagnare la passera… spero la cosa non ti disturbi!”

Lo fissai e gli sorrisi: decisi di collaborare e cominciai a ricambiare le sue dolci attenzioni.
Cominciai a muovere lentamente la mano sopra il suo cazzo: il mio cucciolo avrebbe certamente gradito una delicata sega dalla sua mamma.
Appena sentì la mia mano accarezzare il suo uccello chiuse gli occhi ed emise un lungo gemito di piacere… ma gli soffocai il suo gemito: incollai le mie labbra sulle sue e gli infilai tutta la lingua in bocca.
Cominciammo a limonare con passione, mentre aumentai il ritmo della sega… e sentii la sua mano salire lungo le mie cosce e arrivare a contatto della mia fica al di sopra delle mutandine.
Ero al colmo dell’eccitazione: l’azione di mio figlio mi aveva infiammato i sensi, ero completamente coinvolta emotivamente.

Non mi tirai certamente indietro, lo lasciai fare, anzi… allargai spudoratamente le gambe per facilitargli l’incestuosa carezza.
Sentii le sue dita scostare gli orli delle mutandine e cominciare a giocare dolcemente col le labbra della mia fica infiammata di desiderio.
La fica cominciò a colare lungo le cosce: mi conoscevo bene e quando la mia fica arrivava a quel punto non mi bastava certo una sega e un ditalino per soddisfare la mia voglia da puttana.
Mi staccai dal bacio e, sempre seguitando a segargli l’uccello, lo fissai.

“Sei un porco, hai eccitato la mia fica, sta sbrodolando lungo le cosce!
Gettiamo la maschera, parliamo seriamente: cosa vuoi… mi vuoi scopare? Credo non ci sia nulla di più eccitante per un figlio che scoparsi la madre! E allora dai, che non chiedo altro: vuoi vedermi allargare le cosce ed infilarmi questo cazzo nella fica? Ad un uomo che mi chiede spudoratamente la fica non so dire mai di no… pensa se potrei dire di no al mio amato figlio!”

Mi strinse forte e avvicinò le labbra al mio orecchio… e mi sussurrò nuovamente parole che mi fecero avvampare.

“Io voglio tutto di te… ma voglio molto di più… voglio essere il vostro terzo fisso, voglio essere il vostro amante: sono in grado di soddisfare i desideri tuoi e di papà!”

Non credevo alle sue parole.

“Cosa vuoi dire, non capisco!”

“Te l’ho detto che so tutto di voi: lo sento papà quando ti dice che lo farebbe impazzire vederti scopare con un altro, quando ti chiede se ti piacerebbe succhiare un altro cazzo mentre lui ti incula!
Ma la cosa che mi fa impazzire è quando tu gli rispondi che è anche un tuo desiderio giocare con due cazzi, sentirteli in corpo e farti riempire di sperma in tutti i buchi.
Ho sentito che avete deciso di cercare un amico fisso, da inserire stabilmente nel vostro rapporto per costituire uno splendido menage a tre: dovete solo trovare la persona giusta, una persona seria, fidata e che vi attragga, che vi ecciti sessualmente!

Non pensi che potrei essere io la persona giusta? Pensa che gusto, farti scopare contemporaneamente da tuo marito e da tuo figlio!
Come ti ho detto potrei soddisfare anche i desideri di papà: ho sentito che gli piacerebbe avere un rapporto omosessuale.
Allora, mamma, ti confesso di essere bisex: finora la mia bisessualità è limitata a rapporti orali e manuali… ti ecciterebbe vedermi succhiare e farmi succhiare il cazzo da papà?
Comunque sappi che pur di essere il vostro amante sono pronto a tutto… anche a offrirvi la mia verginità! Si, hai capito, sono pronto a farmi rompere il culetto: ti basta come prova d’amore nei vostri confronti?”

Questo figlio di puttana mi stava mandando in ebollizione: un triangolo con lui e mio marito sarebbe stato il massimo per la mia indole da porca! Non avevo mai giocato con due cazzi insieme e la cosa mi attizzava da morire, sapendo, inoltre, che mio marito avrebbe ben gradito vedermi chiavare e fare la troia con un altro uomo.
Il pensiero, poi, di farlo insieme a mio figlio mi faceva impazzire!

Cominciai a fantasticare: già mi vedevo a pecora, come una dolce zoccola, mentre offrivo il mio buchetto del culo, completamente dilatato e dolcemente ospitale, ai superbi cazzi di mio figlio e di mio marito.
Mi sembrava di averli già tutti e due dentro di me… in culo e in fica… e, gioia delle gioie, tutti e due nella mia capace fica, per farmi riempire come mai in vita mia!

Senza contare la bisessualità di Giorgio: niente di più eccitante, per una porca libidinosa come me, che vedere padre e figlio succhiarsi i cazzi e incularsi reciprocamente.
Ma io non li avrei certo lasciati soli, avrei partecipato attivamente al loro piacere: avrei infilato io stessa i loro cazzi nei loro vogliosi culetti, avrei leccato il buco del culo al maschio che inculava e avrei succhiato il cazzo del maschio inculato!
Dio santo, avrei voluto che tutto si fosse avverato in quel medesimo istante!
Ma mio marito avrebbe accettato anche nostro figlio? Il piacere e il godimento di vedermi chiavare con un altro uomo gli avrebbe fatto superare il problema dell’incesto?
Fissai Giorgio dritto negli occhi, mentre seguitavo a massaggiargli il cazzo.

“Pensi che tuo padre possa accettare di dividermi con te, nostro figlio? ”

Mi infilò nuovamente la lingua in bocca, mentre le dita avevano cominciato a penetrarmi delicatamente la fica.
Mugolai come una cagnetta in calore.
Limonammo ancora un po’, con le mani che giocavano con i nostri sessi, poi avvicinò nuovamente le labbra al mio orecchio.

“Per ora non mi interessa il pensiero di papà, ma il tuo: ti piacerebbe succhiare il mio uccello mentre papà ti scopa? Succhiarci i nostri cazzi, prenderteli tutti e due in bocca fino a farci godere tra le tue labbra con due sborrate simultanee? Sentirti soffocare stretta tra i nostri due corpi mentre ti penetriamo insieme, in culo e in fica, fino a farti raggiungere l’estasi del piacere?
Questo mi interessa, il tuo pensiero: se non te la senti di commettere un incesto rispetterò la tua decisione… ma se mi vuoi compagno discreto dei vostri giochi il futuro sarà solo piacere e felicità… per tutti e tre!”

Stavo scoppiando, sentivo le labbra della fica gonfie dall’eccitazione… cogli l’attimo, disse il poeta… ed io non volevo certamente farmelo scappare e rinunciare al piacere.
Avevo deciso: mi sarei fatta chiavare da mio figlio! Mi sarei fatta sbattere e montare proprio come piaceva a me… e non me ne fregava un cazzo se era incesto… anzi, la perversione del rapporto avrebbe aumentato il godimento!

“Sei un figlio di puttana, ma se hai imparato a conoscermi dovresti aver capito che non mi piace lasciare le cose a metà! A tuo padre ci penso io: so bene come convincerlo… ho degli argomenti molto efficaci e so bene quali siano i suoi punti deboli! Impazzirà nel pensiero di vedermi chiavata da un altro maschio!
Ma nell’attesa, se dobbiamo intraprendere un nuovo cammino insieme, che ne pensi di approfondire un po’ la nostra conoscenza? La mia fica sta smaniando… cola che è un piacere… e il tuo bel cazzo è duro da paura… sono certa che hai capito dove voglio arrivare!”

Non gli diedi tempo di replicare: mi inginocchiai davanti al suo uccello e lo imboccai con passione! Appena mi entrò tra le labbra sentii un brivido di piacere lungo la schiena… cazzo santo, stavo pompando il cazzo di mio figlio!
Con l’uccello dentro la bocca alzai lo sguardo verso il suo viso per scrutare la sua espressione: mi stava fissando con gli occhi fuori dalle orbite, rosso dalla eccitazione!

“Mamma, Dio santo, sei stupenda: guardarti con il mio cazzo in bocca mi manda in estasi! Dai, porca… spompinami come sai fare tu!”

Non mi feci certo pregare: cominciai a lavorargli il cazzo mettendo in pratica tutta la mia esperienza di pompinara!
Lo leccavo, lo succhiavo, lo mordevo, mentre con una mano lo segavo e con l’altra gli stringevo e accarezzavo i gonfi coglioni!
Lui cominciò ad accarezzarmi la testa con una delicatezza che mi faceva rabbrividire.
I nostri sguardi non si allontanavano uno dall’altro: ci fissavamo trasmettendoci con gli occhi le nostre stupende sensazioni!

Il suo cazzo era ormai duro da morire… era arrivato il momento… era pronto per fare il suo dovere di maschio!
Mentre seguitavo a leccargli la cappella, gli sfilai i boxer… rimase completamente nudo.
Dopo aver finto vergogna e timidezza ero tornata ad essere ciò che ho sempre amato essere: una gran puttana senza vergogna né pudore.

Mi rialzai in piedi di fronte a lui: mi tolsi la gonna e, lentamente, mi sfilai le mutandine!
Cazzo santo quanto mi sentivo porca: mi ero tolta le mutandine di fronte a mio figlio pronta per farmi chiavare!
Mentre lo fissavo assumendo una espressione da troia portai le mutandine al naso e le annusai profondamente… il forte odore dei miei umori mi dava alla testa.
Le accostai al naso di Giorgio.

“Amore, senti che buon odore ha la fica di mamma!”

Anche lui annusò a pieni polmoni… ansimava come un maiale e aveva assunto una espressione altamente libidinosa… sembrava gradire molto l’odore della mia fica eccitata.

“Bravo, vedo che la cosa ti piace, ma sono certa che il suo sapore è anche migliore!”

Ciò dicendo gli spinsi tra le labbra la pattina delle mutandine, proprio quella a contatto della mia fica: il porco cominciò a succhiare golosamente il tessuto intriso dei miei umori!”

“Bravo, sei porco abbastanza per poter partecipare ai nostri giochi. Ma dimmi sinceramente: sei resistente? Spero tu non sborri subito: mi piace gustarmelo molto il cazzo quando me lo sento in corpo! Adoro l’uomo resistente, che mi fa godere più volte con il suo uccello sempre duro!”

“Tranquilla mamma… sono molto resistente! Faccio sempre venire prima la donna e poi penso a me!””

“Molto bene! Mi hai portato ad un livello di eccitazione che non riesco più a controllare… la fica mi sta scoppiando… e allora devi porvi rimedio: mi devi sbattere per bene sia davanti che dietro! Devi farmi godere in fica e in culo… non deludermi! Quando chiavo non ho limiti… e mi piace essere una porca indecente! Ma se, come mi hai detto, mi hai sempre spiato, sai bene come mi piace essere trattata! Fammi godere come una troia e tesserò le tue lodi al cospetto di papà! Ti dipingerò ai suoi occhi come uno stupendo toro da monta, con una stupenda verga in grado di soddisfarci entrambi! Dai, sbattimelo in fica e pompami come si deve! Dai, amore di mamma… mettimelo dentro!”


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