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Io, mio marito... e nostro figlio - 4


di bird2012
15.10.2014    |    62.030    |    9 9.0
"“Che ne pensi di esaudire il desiderio di papà? Vogliamo esibirci al suo cospetto? Vogliamo giocare agli amanti e al cornuto?” “Mamma, sono pronto a..."
IO, MIO MARITO… E NOSTRO FIGLIO

CAP.4


Entrammo in camera da letto abbracciati e vedemmo Giorgio come gli avevo indicato di farsi trovare: anche lui completamente nudo, sdraiato sul letto a gambe larghe, con il suo cazzo stretto nella mano destra che lo segava lentamente, mentre con la sinistra si accarezzava le palle.
Quando ci vide entrare, entrambi nudi e Luciano con il cazzo completamente in tiro, non poté fare a meno di esprimere la sua ammirazione.

“Dio mio! Mamma… papà… come siete belli!”

Io mi sentii subito sciogliere, mentre sentii Luciano abbracciarmi ancora più forte per trasmettermi il suo gradimento al complimento di Giorgio.

“Veramente a guardarti bene anche tu non sei affatto male… anzi!” rispose affettuosamente Luciano.
Il ghiaccio era rotto.
Ci sdraiammo accanto a lui, ai suoi lati, io a destra e suo padre a sinistra.
Non persi tempo… mi rivolsi a Luciano.

“Vieni, amore, abbracciamo e accarezziamo il nostro amante!”

Ci girammo verso di lui e lo cingemmo con le nostre braccia per stringerlo forte a noi: Dio santo che meraviglia… i nostri tre corpi nudi a stretto contatto... nostro figlio in mezzo e noi ai suoi lati.
Avvicinai il mio viso a quello di Giorgio.

“Tesoro, come vedi papà è ben felice di accoglierti con noi!” e lo baciai in bocca, poi scostai le labbra per fare in modo che Luciano vedesse bene la mia lingua penetrare e frullare tra le labbra di nostro figlio.
Poi mi staccai dal bacio.

“Giorgio, dammi la tua saliva!” e tirai fuori la lingua.
Accolse subito il mio invito: attraverso le sue labbra ce ne fece colare sopra una buona quantità.
Con la lingua piena mi avvicinai a mio marito, il quale aprì subito la bocca: gliela infilai tra le labbra e lui la succhiò avidamente per gustare la saliva del figlio.
Poi lo fissai e gli feci la proposta indecente.

“Dai, bacialo… ormai nostro figlio è anche il tuo amante!”

Anche Giorgio si unì al mio invito.

“Si, papà… vieni… baciami… dammi la tua lingua!”

Forse Luciano non se lo aspettava e rimase un attimo titubante: presi la sua testa e la spinsi contro quella di nostro figlio.
Vidi le loro labbra incontrarsi, unirsi e le loro lingue saettare una nella bocca dell’altro!
Dio mio come era eccitante vedere le loro lingue mulinare oscenamente tra le loro labbra: uno stupendo e perverso bacio incestuoso e omosessuale!
Si slinguavano reciprocamente come due porci, si leccavano il viso come due cagne in calore e la forte eccitazione che procurava loro quel bacio depravato tra padre e figlio li mandò fuori di testa: furono travolti dalla libidine!

Il primo a perdere il controllo fu mio marito: aveva desiderato con tutto se stesso vivere questa situazione ed ora che si presentava l’opportunità non riusciva a trattenersi.

“Olga, amore… mi fa impazzire baciare in bocca mio figlio… succhiare la sua lingua calda… sentire il suo corpo nudo contro il mio! Sto impazzendooo!!!”

Alle parole fece seguire un gesto osceno e imprevisto: sputò più volte rumorosamente sul viso di Giorgio, poi si avventò sopra di lui per leccare e risucchiare tutta la saliva che gli copriva il viso.
Anche Giorgio, preso dalla libidine violenta dopo il gesto del padre, perse ogni ritegno.

“Papà, cazzo, sei un porco meraviglioso… mi stai facendo morire! Sputami ancora… in bocca… sputami la tua saliva nella bocca… la voglio gustare!!!” e spalancò le labbra in trepida attesa.

La risposta di suo padre non si fece attendere.

“Giorgio, tesoro, anche tu… sputami in bocca anche tu!!!”

Mi sentii andare il sangue in testa: la depravata e perversa scena che mio marito e mio figlio mi stavano offrendo mi stava facendo impazzire dalla libidine!
Cominciarono a sputarsi in bocca reciprocamente, sputi violenti e rumorosi che mi risuonavano nelle orecchie facendomi scoppiare la testa.
Poi si baciavano con passione, sempre con i loro corpi avvinghiati uno con l’altro, immergendo le lingue nelle loro stesse salive, salive che poi si scambiavano da bocca a bocca!
Stupenda scena dei miei due adorabili porcellini che ormai sbavavano di desiderio uno per l’altro!
Li incitai a fare di più.

“Siete meravigliosi! Seguitate a baciarvi e a sputarvi in bocca… non vi fermate! Prendetevi in mano i vostri cazzi… fatemi vedere come vi segate reciprocamente.”

I due maiali non aspettavano altro: le loro mani corsero ognuna sul cazzo dell’altro, lo impugnarono, lo strinsero con libidine e iniziarono una incestuosa sega.
Vedere mio marito e mio figlio smanettarsi reciprocamente gli uccelli mentre seguitavano senza pudore a sputarsi la saliva uno nella bocca dell’altro mi mandò il sangue al cervello.
Non volevo rimanere passiva spettatrice: unii le mie mani a quelle dei miei maschietti e incrociai le dita con le loro per stringere insieme e segare lo stesso uccello.
Io e Giorgio avevamo unito le mani intorno al cazzo di mio marito, mentre io e Luciano avevamo avvolto tra le nostre mani la verga di nostro figlio.
Era eccitantissimo impugnare e segare i due cazzi insieme a loro!.

Dopo averli un po’ masturbati insieme avvicinai le mie labbra alle loro: mi fecero subito posto per accogliere anche la mia lingua tra le loro.
Iniziammo un osceno e incestuoso bacio a tre bocche dove ognuno slinguava e baciava gli altri due.
Questa volta la proposta oscena partì da mio figlio.

“Mamma, vorresti anche tu… nella tua bocca!!!”

Non risposi: spalancai solo completamente le labbra!
I miei adorabili porcellini mi colpirono simultaneamente: mi sputarono insieme nella bocca una sequenza interminabile di saliva da riempirmela completamente… chiusi le labbra e ingoiai tutto… come fosse stata una succosa sborrata!
Poi mi rivolsi a mio marito.

“Luciano, che ne pensi dell’uccello di nostro figlio? E’ come te l’ho descritto?”

Mio marito non perse tempo a rispondere, mentre Giorgio prese a ricoprirmi il volto di baci sempre più appassionati.

“Si, amore, è stupendo, duro da morire! Giorgio, mamma mi ha raccontato di come l’hai fatta godere, l’hai fatta venire tre volte! Sono impaziente di vedere ancora come la chiavi nella fica e nel culo… vedere il tuo cazzo penetrarla in ogni suo delizioso buco!”

Intervenni prontamente.

“Piano, amore, non corriamo! Il cazzo di Giorgio io già me lo sono gustato abbondantemente: ora tocca a te! Avrai tempo per vedere il cazzo di nostro figlio che delizia la sua dolce mammina… adesso goditelo un po’ in bocca… fammi vedere come glielo succhi!”

Vidi gli occhi di mio marito brillare dall’eccitazione: finalmente si avverava il suo sogno di sentirsi in bocca un bel cazzo!
Avvicinò il viso all’uccello di nostro figlio: io lo impugnai e tirai la pelle con forza verso i coglioni per scoprire completamente la cappella… era stupenda… rosso fuoco… gonfia da scoppiare.
Luciano ci posò sopra il naso e aspirò profondamente: la mia eccitazione arrivò alle stelle quando lo vidi annusare come una cagnetta in calore la cappella, il cazzo e i coglioni di Giorgio!
Il mio amato porco, mentre odorava l’intimità di nostro figlio, cominciò a gemere senza vergogna.

“Uhmmm!!! Che buon odore… è il classico odore di un cazzo eccitato… l’odore del cazzo che ti fa impazzire! Dio santo che bello!

Mentre seguitava a strofinare il naso lungo il cazzo e i coglioni di Giorgio per gustarne l’odore, ci guardammo negli occhi: i nostri sguardi si scambiavano amore e libidine.
Non stavo più nella pelle: volevo vederlo con il cazzo in bocca!

“Luciano, tesoro, vedo che stai gustando il suo odore: ti assicuro che il suo sapore è ancora meglio!”

Avvicinai la cappella alle sue labbra.
Lo vidi tremare… lo capii: non è da tutti prendere in bocca il cazzo del proprio figlio!
Anche io non stavo nella pelle: quante volte avevo desiderato vedere mio marito alle prese con un bel cazzo, succhiarlo, leccarlo e farlo sborrare tra le sue labbra… ma non avevo previsto che il cazzo fosse quello di nostro figlio!

“Luciano, amore, dai… nostro figlio ti sta aspettando… fagli sentire la tua bocca e il calore delle tue labbra! Dai, questo cazzo io già l’ho provato con grande piacere: ora lo lascio a te… goditelo come hai sempre desiderato!
Io mi dedico al suo buchetto del culo… dai, facciamo godere il nostro amato figliolo!”

Gli passai il cazzo: mi sembrò di passargli il testimone della nostra perversione!
Lo afferrò, lo scappellò e con una dolcezza da farmi venire i brividi cominciò a sommergere la cappella di dolci baci.
Stringeva con forza la base del cazzo per tenere la cappella gonfia, la baciava, la succhiava, la leccava e se la strofinava sul viso… ad occhi chiusi!
Poi prese a spompinarlo con gusto: con la mano lo segava e con la bocca lo succhiava e lo ingoiava… alternando espressioni di piacere.

“Uhmmm… cazzo… mi piace… mi piace… Dio, che bel cazzo che hai, figlio mio… è una delizia sentirmelo in bocca! Così caldo e duro! Giorgio, amore di papà, è meraviglioso succhiarti il cazzo!”

Sentire mio marito dire “amore di papà” a nostro figlio mi fece venire i brividi!
Guardavo affascinata con quanto amore, passione e libidine stava dedicando la sua prima spompinata al cazzo di suo figlio: lo riempiva di baci, quasi in segno di adorazione, e poi lo leccava tutto con veloci colpetti con la punta della lingua… e poi lo imboccava completamente, fino a farselo arrivare in gola!
Benché per lui fosse la prima volta, sapeva bene, per esperienza diretta, come far godere un cazzo!

Mentre seguitava a segarlo, scese con la bocca fino ai coglioni, gonfi da paura: cominciò a leccarli golosamente, a succhiarli e a strofinarci il viso sopra.
Mentre deliziava suo figlio di queste amorevoli attenzioni, il suo volto sprizzava libidine e felicità!

Dopo un po’ pensai di prendere parte attiva al piacere di mio figlio: volevo rivolgere le mie attenzioni al buchetto del culo del mio cucciolo.
Gli allargai le natiche… uhmmm che delizioso buchino… ci incollai subito la bocca!
Sentii Giorgio gemere di piacere: lo so quanto piaccia ai maschietti farsi leccare la rosellina… ed io non volevo certo far mancare al amore questo piacere.

Cominciai a succhiare con tutta la forza che avevo… Giorgio grugnì come un maiale: evidentemente il succhiotto sul buchetto del culo era proprio di suo gradimento.
Con i due pollici gli allargai più che potevo lo sfintere e gli spinsi con forza la lingua dentro: uhmmmm… che buchetto caldo ed accogliente!
Giorgio era fuori di testa.

“Mamma mia che gusto! Da impazzire! Mio padre mi succhia il cazzo mentre mia madre mi incula con la lingua!”

Sollevai la bocca dal buchino e lo vidi bello aperto e bagnato… si contraeva ritmicamente che era una delizia… sembrava implorarmi di non lasciarlo solo… ed io non potevo tradire le sue aspettative.
Il succhiotto lo aveva aperto bene: ci appuntai due dita e le spinsi completamente dentro il culetto del mio bambino.
Il suo piacere non si fece attendere.

“Siiiii!!! Cazzo santo! Si, mamma, amore… inculami… inculami!”

Rabbrividii di nuovo: adesso mio figlio chiamava me “amore”!
Non mi feci ripetere due volte l’eccitante invito.
Cominciai un dentro e fuori fantastico dentro il suo delizioso buchetto del culo.
Lo inculavo velocemente e profondamente, gli spingevo le dita nel culo e le giravo vorticosamente dentro… gli stavo allargando il culo in maniera strepitosa… lo sentivo sempre più aperto.
Luciano, vedendo a pochi centimetri dai suoi occhi le mie dita affondare con gusto nel culo di Giorgio, tolse un attimo il cazzo dalla bocca per incitarmi oscenamente.

“Oh! Si… si… Olga, amore, sfondagli il culo… apriglielo bene… mi fa impazzire vedere le tue dita nel culo di nostro figlio!”

L’eccitazione era incontenibile.

“Giorgio, amore mio, papà sta preparando bene il tuo cazzo per metterlo nella fica della tua mamma… ed io ti sto preparando il culetto per ricevere il cazzo del tuo papà!”

Intervenne Luciano.

“Giorgio, veramente desideri che io ti inculi? Vuoi farti sverginare dal cazzo di tuo padre? Tua madre sa bene quanto io abbia desiderato provare il piacere di incularmi un uomo, ma tu sei mio figlio! Non voglio essere un ipocrita: mi eccita da impazzire il pensiero di infilarti il cazzo nel culo, sentirti dimenare sotto i miei colpi, vederti sculettare con il mio uccello piantato dentro mentre mi inciti oscenamente di dartelo tutto, di non smettere di pomparti… e di riempirti di sperma! Si, te lo confesso senza vergogna: sarebbe meraviglioso dare vita, insieme a te, al più perverso degli incesti… il padre che si incula il figlio! Ma voglio sentirlo dalle tue labbra… voglio sia tu a chiedermelo!”

L’amorevole risposta di Giorgio non si fece attendere.

“Si, papà, lo voglio con tutto me stesso! La mia bocca e le mie mani hanno già fatto godere decine di uccelli: tutti i miei amici sono convinti bisex e spesso ci dilettiamo a soddisfarci reciprocamente. Alcuni già lo prendono nel culo ed è un vero godimento incularli, sentirli urlare dal piacere mentre sfondo loro il culo! Altri, come me, aspettano un momento magico per donare la loro verginità.

Tu e mamma mi state accogliendo tra le vostre braccia con un amore e una passione smisurata ed io voglio ricambiare la vostra amorevole disponibilità nei miei confronti: voglio essere completamente vostro.
Il mio cazzo sarà sempre pronto a farvi godere come, dove e quando vorrete, ma quale migliore prova del mio amore per voi che offrirvi il mio culetto? Si, papà, voglio sia tu ad aprirmi il culo, voglio provare tra le vostre braccia il dolce piacere di perdere la mia verginità!”

Questa dolce dichiarazione d’amore nei nostri confronti ci fece vibrare.
Luciano andò verso suo figlio, lo abbracciò e lo baciò nuovamente con passione.

“Giorgio, il tuo desiderio di avermi dentro il tuo corpo mi rende felice! Comunque sappi che anche il mio buchino non ha ancora conosciuto il cazzo: non pensi sarebbe meraviglioso sverginarci il culetto reciprocamente, con l’amorevole aiuto di mamma?”

Il pensiero di avere una parte attiva alle reciproche inculate tra padre e figlio mi mandava ai matti.
Anche Giorgio espresse il suo compiacimento alla proposta del padre.

“Si… si… che meraviglia! Io inculo te… e tu inculi me… l’apoteosi dell’incesto omosessuale!

Mi intromisi nel loro spudorato colloquio.

“Sarò ben felice di condividere con voi il vostro perverso piacere: mentre uno di voi lo prende nel culo io soddisferò il suo cazzo con la mia bocca… voglio farvi provare un doppio godimento!”

“Si, ma prima vi prego, esaudite un desiderio che mi fa impazzire!
Fatemi vedere come vi amate, voglio vedervi concedervi uno all’altra: abbracciatevi, baciatevi, accarezzatevi!

Si alzò dal letto, rimase in piedi a guardarci con il cazzo in mano e cominciò a segarsi lentamente.

“Olga, amore… ti prego! Voglio vedere madre e figlio godere una tra le braccia dell’altro!”

Guardai Giorgio.

“Che ne pensi di esaudire il desiderio di papà? Vogliamo esibirci al suo cospetto? Vogliamo giocare agli amanti e al cornuto?”

“Mamma, sono pronto a tutto!”

Guardai mio marito.

“Amore… goditi tua moglie che ti mette le corna con nostro figlio!”

Luciano non stava più nella pelle.

“Si… si… dai amore… dai… ti prego!”

Ma non mi feci pregare molto: salii sopra Giorgio e cominciai a strusciare il mio corpo nudo sopra al suo.
Muovevo il mio ventre contro il suo, con il suo cazzo che si era incuneato tra le mie cosce, strusciavo il mio seno contro il suo torace, capezzoli contro capezzoli, mentre gli avevo afferrato il viso con entrambe le mani e avevo preso a ricoprire il suo volto di appassionati baci.
Poi aprii le mie labbra ed accolsi la sua lingua che mi frullò desiderosa nella bocca mentre presi a succhiarla avidamente.
Luciano stava impazzendo.

“Cazzo… siete meravigliosi… baciatevi… baciatevi… giocate con le lingue… mi fate impazzire!”

Non ce lo facemmo certo ripetere due volte!
Tirammo fuori le lingue e prendemmo a leccarcele reciprocamente: si attorcigliavano in modo porco e perverso, per poi mulinare reciprocamente dentro le nostre bocche con una sensualità sconvolgente.
Ci baciavamo con una passione sfrenata, con battaglie di lingue dentro i palati, di labbra sulle labbra, con la nostra calda saliva sputata con violenza nelle nostre bocche per poi risucchiarla oscenamente, lasciando che i dolci suoni di risucchio delle nostre bocche incestuose arrivassero alle orecchie di mio marito.

Strinsi le cosce intorno al cazzo di Giorgio: lo sentii duro come non mai.
Giorgio non era rimasto inoperoso, mentre io mi strusciavo addosso a lui come un serpe: mi aveva allargato le chiappe e mi accarezzava libidinosamente il buchino del culo!
Luciano lo incitò…

“Cazzo santo! Dai Giorgio… ficcale un dito in culo! Dai, ficca un dito in culo a tua madre!”

Giorgio ubbidì subito all’invito paterno: sentii il dito entrarmi nel culo procurandomi un dolce piacere!
Spinsi il culo verso il suo dito per sentirmelo bene dentro, mentre seguitavo ad accarezzare e a baciare dolcemente il suo viso.

“Bravo, amore… segui sempre i consigli di papà: dovresti conoscere bene quanto sia porco! Dai, spingimi il dito nel culo… lo sai quanto mi piaccia… e piace molto anche a papà vedermi con il tuo dito nel culo! Dai, facciamogli vedere quanto siamo porcellini!”

Cominciai a slinguarlo oscenamente e a sculettare contro il suo dito e lui, per aumentare il mio piacere, iniziò ad incularmi con un libidinoso dentro e fuori il mio buchino.
Sentivo mio marito ansimare fortemente nell’ammirare lo spettacolo che io e Giorgio gli stavamo offrendo.
Quel dito che mi stava scavando il culo mi piaceva da morire, ma volevo di più.

“Giorgio, amore di mamma, non pensi che un dito solo non sia sufficiente per il mio buchetto del culo ben abituato a farsi impalare?”

Giorgio non perse tempo: sentii subito un secondo dito unirsi al primo… e riprese la dolce inculata!

“Ohhh! Cazzo, adesso si! Spingile a fondo… fammele sentire bene dentro il culo! Ohhh, si… così… bravo… fa vedere a papà come fai godere il culetto di mamma!”

Stavo godendo come una porca… e stavamo solo all’inizio!
Girai la testa verso mio marito: stentavo a riconoscerlo!
Con il volto trasfigurato dall’eccitazione fissava, con gli occhi di fuori, la mano di nostro figlio che si muoveva tra le mie chiappe: vedere le dita che entravano e uscivano oscenamente nel mio buco del culo lo stava mandando fuori di testa.

Luciano stringeva il suo cazzo e lo segava in maniera spasmodica: vedere mio marito così fortemente eccitato aumentò anche la mia eccitazione.
Sapevo quanto avevamo sognato queste situazioni: io a comportarmi da troia con un altro maschio e lui a guardarmi godere.
Lo amavo alla follia e volevo renderlo più felice che mai: mi sarei comportata, tra le braccia di mio figlio, come la migliore delle troie, come non si sarebbe mai potuto immaginare.

“Luciano, amore… vedo che ti piace molto vedermi tra le braccia di nostro figlio!”

“Olga, angelo mio, mi state facendo impazzire! Vi prego, seguitate… siete meravigliosi abbracciati come due appassionati amanti!”

“Vuoi vedermi mentre gli succhio il cazzo?”

“Oh! Si… si… ti prego… prendiglielo in bocca!”

Mi sollevai dal corpo di Giorgio, spinsi il suo sedere verso il bordo del letto, mi girai e mi misi a cavallo del suo viso, posando la mia fica sopra la sua bocca.

“Giorgio, fa vedere a papà come lecchi la fica di mamma, mentre io gioco con la tua splendida verga!”

Mi piegai in avanti e portai la bocca all’altezza del suo favoloso uccello del paradiso.
Davanti agli occhi assatanati di mio marito, avevamo assunto la stupenda posizione del 69: guardai Luciano e lo esortai ad ammirarci.

“Luciano, amore, questo 69 è in tuo onore: guarda come ci succhiamo!”

Mi dedicai subito a dare piacere al cazzo del mio bambino, prendendomi cura della sua cappella.
Iniziai un libidinoso lavoro di lingua senza pomparla. La leccavo girandole la lingua intorno, poi passavo al frenulo, che deliziavo con veloci leccate con la punta della lingua, poi leccavo l’asta, scendendo lentamente fino ad arrivare ai due grossi coglioni, gonfi di sborra, che cominciai a imboccare golosamente, prima l’uno e poi l’altro, per dedicare loro una gustosa succhiata.

Per lavorare più comodamente con la bocca sopra quel ben di Dio, feci alzare le gambe a Giorgio e me le misi sotto le mie ascelle: in questa maniera il suo cazzo, i coglioni e il buchetto del culo erano deliziosamente esposti e disponibili per qualunque porcata… ed anche allo sguardo eccitato di mio marito che, in piedi davanti a noi, seguitava a smanettarsi l’uccello mentre fissava inebetito la mia bocca lavorare con gusto il cazzo di nostro figlio.

“Olga, amore mio, vederti con il cazzo di Giorgio nella tua bocca mi sento sconvolto di libidine. Per me non esiste visione più esaltante delle tue labbra che avvolgono il suo bel cazzo. Se poi, mentre lo succhi, mi fissi negli occhi come stai facendo adesso e leccandolo mi sorridi trasmettendomi tutto il tuo amore mi sento impazzire!”

Lo guardai, anche io ormai fuori di me dall’eccitazione.

“Vieni, amore… avvicinati… dammi anche il tuo… vi voglio tutti e due in bocca!”

Avvicinò il suo cazzo alla mia bocca: lo afferrai subito con la mano destra, mentre con la sinistra impugnavo quello di Giorgio.
Accostai i due cazzi e cominciai a strusciarli uno contro l’altro senza tralasciare libidinose leccate: alternavo le succhiate al perverso contatto dei due uccelli.
Succhiavo le cappelle, prima una poi l’altra, lavorandole con le labbra e con la lingua.
Poi tutte e due insieme, sforzandomi di prenderle in bocca entrambe.

Poi iniziai a strofinarle una contro l’altra: le strusciavo velocemente, punta contro punta, e per rendere la cosa ancora più libidinosa ci facevo colare sopra una abbondante quantità di saliva.
Più le strofinavo, più si ingrossavano e si indurivano: sembrava volessero fare le scintille!
Questo lavoretto era molto gradito dai miei maschietti: lo testimoniavano i loro gemiti e i loro mugolii… ma non volevo certo fermarmi lì!

Unii i due cazzi, con le due aste a stretto contatto, e li impugnai circondandoli con entrambe le mani: presi a segarli insieme, mentre con la punta della lingua davo veloci leccatine alle punte degli uccelli, proprio contro il delizioso buchino da dove sprizza la calda sborra!
Ero stravolta dalla eccitazione: era la prima volta che succhiavo, leccavo, impugnavo e segavo due cazzi insieme e la cosa mi stava mandando il sangue al cervello… e già pregustavo a quando me li sarei ficcati contemporaneamente tutti e due in corpo!

Volevo terminare questo lavoretto di strusciamenti di cazzi con un ultimo giochino.
Impugnai il cazzo di mio marito e presi a strofinare la sua cappella lungo tutte le intimità di Giorgio.
Partii dal buchetto del culo: ci posai sopra la punta del cazzo e ce la strofinai contro con vigore.
Giorgio cominciò a smaniare.

“Dio santo! Mamma, sei un angelo… si… mi piace… la cappella strofinata sul buco del culo mi fa impazzire! Seguita… ti prego… seguita!”

Ed io seguitai con gusto a stuzzicare il suo buchino con la cappella di suo padre: mi accorsi che più aumentavo lo sfregamento, più lo sfintere si apriva dolcemente!
L’inculata precedente con le mie dita lo aveva reso molto docile.
Era una meraviglia vederlo dilatarsi sempre di più: ormai era più che pronto a ricevere il cazzo di suo padre… quel buchetto del culo non aspettava altro che essere deflorato!

Anche Luciano se ne era accorto e la cosa lo mandava fuori di testa: ansimava come un maiale mentre fissava con gli occhi di fuori la sua cappella strofinata sapientemente dalla mia mano contro il buco del culo di nostro figlio.
Dalla cappella vidi sgorgare alcune di gocce di liquido spermatico… mio marito non riusciva più a trattenersi: voleva il culo di suo figlio!

“Olga, amore mio, sto impazzendo: guarda come si apre il suo sfintere… mio figlio mi vuole… ti prego, spingiglielo dentro! Infilaglielo tu il cazzo del padre nel culo… ti pregooo!!! Mio figlio mi vuole dentro di lui… dentro di lui!!!”

Anche il porco di mio figlio si unì alla depravata richiesta del padre.

“Mamma, si… dai… ficcamelo in culo… voglio sentire papà dentro di me! Mamma, ti prego, mettimelo dentro!!!”

Mi sentii in minoranza, ma in democrazie bisogna seguire i desideri della maggioranza: avrei dovuto soddisfare le loro perverse richieste!
Fissai mio marito… non stava nella pelle: stava per incularsi suo figlio.
Proferì solo poche parole.

“Si… si… ti prego… mettiglielo nel culo… ti prego!”

Feci colare un bel po’ di saliva sopra lo sfintere, ci appuntai la cappella e la spinsi delicatamente: vidi il buchetto del culo di Giorgio aprirsi come un bocciolo e inglobare la cappella.
I due porcellini all’unisono mugolarono di piacere.

“Si… papà… spingilo tutto… dammelo tutto!” gemeva Giorgio.

“Si… si… tesoro… papà te lo da tutto!!!” rispose Luciano.

Anche io persi ogni ritegno.

“Luciano, io ho infilato la cappella… adesso tocca a te… sverginalo… sverginalo… daiiii… rompigli il culo!!! Fammi vedere come lo impali!!!”

Lasciai la presa dei loro cazzi, afferrai con entrambe le mani le chiappe di mio figlio e le allargai completamente per facilitare la penetrazione.
Luciano, ansimando e mugolando come un maiale, cominciò a spingere lentamente, mentre io seguitavo a far colare la saliva sul buchino per lubrificarlo al massimo.
Giorgio, da parte sua, dopo aver incitato più volte il padre a incularlo, incollò la sua bocca a ventosa contro la mia fica, imprigionò il grillo tra le labbra e prese a succhiarlo con vigore.
Appena sentii le sue labbra e la lingua contro la mia fregna, capii che sarebbe stato impossibile resistere per molto senza venire.

Avevamo costituito un accoppiamento familiare, erotico e incestuoso, da far perdere ogni capacità razionale.
Io e mio figlio avvinghiati in un appassionato 69, io a pompargli il cazzo, la sua bocca a deliziarmi la fica, io gli tenevo il culo aperto mentre suo padre lo penetrava per sverginargli il culo.
Mi arresi all’evidenza del piacere.
Mi rivolsi a mio marito, stravolta dal godimento.

“Amore, dai, possiedilo… fallo tuo! Incula tuo figlio! Inculalo… sfondalo… sborragli in culo! Fallo godere nel culo… rompilo mentre io lo faccio godere nella mia bocca!”

Imboccai il cazzo di Giorgio e cominciai a pomparlo come una invasata, mentre fissavo estasiata, con gli occhi fuori dalle orbite, la verga di mio marito che, centimetro dopo centimetro, profanava definitivamente il culo di suo figlio.
Giorgio era fuori dalla grazia di Dio: urlava di piacere mentre il padre lo possedeva!

“Papà… me lo stai rompendo! Dai… affonda il cazzo… dammelo tutto! Dio santo, non avrei mai pensato fosse così meraviglioso farmi sfondare il culo da mio padre!” e riprese a succhiarmi il grilletto.

Quando sentì il ventre del padre sbattere contro le sue natiche tolse nuovamente la bocca dalla fica per urlare tutto il suo piacere.

“Papààà… Dio come ti sento! Mi sei tutto dentro! Mi hai sverginato… mi hai rotto il culo! Che meraviglia averti nel culo! Ora non ti fermare… seguita… inculami… sbattimi come una troia… e sborrami in culo!!!”

Imprigionò nuovamente il mio grillo tra le sue labbra e riprese a spompinarlo con gusto, ma per darmi maggior piacere con due dita cominciò a fare dolcemente la spola tra il buco del culo e la vagina!
Il porco, mentre mi succhiava la fica, mi chiavava e mi inculava in maniera alternata.
Ansimavo e gemevo come una maiala.

Anche Giorgio stava godendo come non mai in vita sua: i suoi dolci genitori gli stavano facendo un servizietto impareggiabile.
Io gli stavo succhiando il cazzo con grande libidine e passione… nella spasmodica attesa della sua sborrata in bocca!
Suo padre lo stava inculando con poderosi colpi di cazzo nel culo: ad ogni affondo sentivo il corpo di Giorgio fremere contro il mio… mentre mi leccava la fica, mi inculava e mi chiavava con le dita.

La nostra eccitazione era arrivata al culmine… stavamo arrivando al capolinea.
I nostri orgasmi furono quasi simultanei.
La catena di orgasmi partì da Luciano: lo sentii urlare il mio nome.

“Olga, amore… guardami… sto venendo dentro nostro figlio… gli vengo nel culo… nel culooo!”

Lo vidi muoversi convulsamente nel culo di Giorgio: gli stava schizzando dentro tutto il suo piacere.
Giorgio, sentendosi riempire di sperma, non riuscì a trattenere il suo godimento: sentii il primo abbondante schizzo colpirmi direttamente il palato e allagarmi la bocca.
Avvinghiato ai miei reni, tolse la mia fica dalla bocca per urlare il suo godimento… grugniva come un maiale.

“Mammaaaaa… amoreeeee… ti vengo in boccaaaaa! Ingoiami tuttooo!!!” e si riattaccò alla mia fica emettendo lunghissimi gemiti di piacere mentre se ne veniva.

Serrai le labbra intorno alla cappella per tenermi tutto quel ben di Dio dentro la bocca e cominciai ad ingoiarla tutta… golosamente.
La facevo scivolare lentamente lungo la gola per gustarmela tutta: calda, cremosa, con un dolce sapore… una sborra veramente squisita… non l’avrei scambiata con nessun altro piatto prelibato.

Quasi subito arrivò anche il mio turno: la sborrata in bocca, la succhiata del grillo e le dita piantate nel culo mi mandarono in paradiso.
Sborrai come una cagna sopra la bocca di mio figlio.
Sentii colare dalla fica una quantità inimmaginabile di umori che Giorgio risucchiò voracemente con le sue labbra.

Il primo round era andato… avevo permesso ai miei maschietti di conoscersi profondamente, molto profondamente, l’un l’altro, con baci, succhiate e inculate.
Ormai erano due splendidi amanti: ormai, per completare la loro intima conoscenza, mancava solo che Giorgio inculasse suo padre!
Già stavo meditando come far avvenire questo perverso accoppiamento!

Ma dopo il loro piacere veniva il mio turno: farmi impalare dai due cazzi dei miei dolci maschietti… mio figlio e mio marito.
Dovevo solo pazientare per farli riprendere dopo la prima appagante venuta… poi me li sarei goduti come avevo sempre sognato!


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