Racconti Erotici > incesto > La Mia Dolce Sorellina
incesto

La Mia Dolce Sorellina


di remida67
16.09.2015    |    47.346    |    4 9.5
"Lentamente, molto lentamente la mano di Luca scendeva verso il basso, giù, giù, fino a quando trovò il suo seno giovane e sodo..."
Danzava con bellezza e grazia. Il suo corpo di diciottenne emanava femminilità, ed era l'invidia di tutti gli altri nella sua classe. Stava ballando nel recital finale dell’anno di danza, poi in autunno si sarebbe allontanata per andare all'università.
Suo fratello 21enne era seduto tra il pubblico a godersi lo spettacolo. Pazientemente guardò tutti i balletti della serata, dai bambini principianti fino al ballo finale dei più grandi, tra i quali sua sorella Cristina.
Aveva cominciato a ballare da piccola, e i suoi genitori l'avevano iscritta ad una scuola di danza non appena è stato possibile. Aveva una dote naturale per la danza e sentì la necessità di renderla il lavoro della sua vita. È per questo che aveva deciso di andare a Milano per l’università, città dove gli sbocchi professionali sarebbero stati maggiori rispetto a quelli che avrebbe avuto nella sua piccola città di provincia.
Luca, suo fratello, era già alla fine del suo secondo anno di università, in un ateneo a due ore di distanza da casa. Aveva deciso di prendere una pausa dallo studio per le finali di questo Sabato in modo da poter vedere l'ultima performance della scuola superiore di Cristina. Lui la guardò con amorevole adorazione, i due fratelli erano sempre stati molto uniti, fino a che Luca non andò a Padova per gli studi.
Alla fine dello spettacolo, Luca la aspettò fuori dagli spogliatoi con un piccolo bouquet di fiori.
"Sei stata grande come sempre Cristina. E 'stato bello vederti sul palco di nuovo."
Lei sorrise e lo salutò con un abbraccio.
"Allora, che cosa facciamo?" chiese Luca. "La maggior parte delle ragazze stanno per andare fuori a cena, non è vero?"
“Si” rispose Cristina, “alcune di loro stanno andando fuori, ma io non sono sicura di quello che voglio fare.”
"Se non avete niente da fare potremmo uscire insieme a mangiare qualcosa." Disse Federica, una delle colleghe di danza di Cristina. Anche lei avrebbe continuato la sua istruzione di danza, ma non a Milano come Cristina, ma a New York. Lei e Cristina erano considerate le migliori del corso, e c'era sempre stata parecchia competizione tra di loro, e il loro rapporto non era così amichevole. Luca sapeva da molto tempo che piaceva a Federica, e per questo la maggior parte dei ragazzi erano invidiosi di lui. Federica aveva la reputazione di essere un amante incredibile oltre che una ragazza bellissima, e i suoi sguardi nei confronti di Luca non lasciavano percepire niente all'immaginazione, anzi erano molto espliciti. Ma a Luca non era mai piaciuta per il suo modo di fare da troietta.
Cristina si mise accanto a suo fratello maggiore, e abbracciandolo disse: “In realtà, Fede, Luca sta per portarmi fuori a cena stasera. Non è vero?”
“Mi spiace” Disse Federica “Sono sicura che avremmo potuto passare una bellissima serata”
“Mi dispiace, Fede, forse la prossima volta.” E i due fratelli si allontanarono a braccetto e in silenzio. Erano sulla strada verso l’auto quando Cristina finalmente ruppe il silenzio dicendo: “Cagna! Non la sopporto! Grazie a Dio non andiamo nella stessa università!”
“Tranquilla Cristina, stai tranquilla. Questa è stata l'ultima volta che hai dovuto ballare con lei. Non dovrete farlo mai più, quindi lasciala nel tuo passato, ok?”
"Sì," sospirò, "Lo so, ma l’hai vista? Lei praticamente ti mangiava con gli occhi, ti scopava con gli occhi!”
Luca ridacchiò e disse: "Se non ti conoscessi bene, direi che sei gelosa."
Cristina non rispose.
I due se ne andarono in uno dei loro posti preferiti e cenarono tra un discorso e una risata.
Quando arrivarono a casa, Luca disse: "Beh, io devo tornare a Padova. Si tratta di un viaggio di due ore, e devo ancora finire di studiare, Lunedì ho l’esame di biologia."
"Pensavo che passassi la notte qui” rispose lei.
"Sì, beh, ci avevo ho pensato, ma ho davvero un sacco di lavoro da fare. Ci vediamo tra un paio di settimane, quando gli esami sono finiti."
“Non puoi restare, per favore? Mi manchi. Mi manca vederti gironzolare in casa." Disse lei guardandolo con i suoi grandi occhi marroni. Se non fosse mia sorella…. pensò maliziosamente Luca.
“Bene vorrà dire che me ne andrò domani mattina all'alba” rispose il fratellone.
“Tutta la notte, ma è un sacco di tempo!”
"Tempo per che cosa?"
"Niente, non volevo dire nulla, volevo dire un sacco di tempo per stare in tua compagnia prima di andare a letto. Mamma e papà sono a una cena di lavoro stasera, e torneranno tardi sicuramente, così con te non sarò sola."
“Be’ ma perché non esci con le tue colleghe del corso allora?”
“Perché voglio trascorrere un po’ di tempo con te Luca.”
Questo commento fece arrivare una strana sensazione a Luca. Sentiva che qualcosa non andava, che aveva qualcosa da dirgli o un problema di cui voleva parlare. "Va tutto bene?" chiese.
"Bene, Luca, bene," sorrise. "Vado a farmi una doccia. Dopo ti dispiacerebbe farmi un massaggio alla schiena? Ho tutti i muscoli indolenziti dal ballo”
"Certo, Cristina. Nel frattempo guardo un po’ di TV.”
Quando sentì l'acqua corrente al piano di sopra rifletté sull'umore della sorella. C'era qualcosa di decisamente diverso nel suo modo di fare, e lui non sapeva che cosa. Si ricordava di aver visto lei nel suo costume di ballo quella sera, a contatto con il corpo lasciando poco all'immaginazione. A causa dei faretti i ballerini non sono stati autorizzati a indossare biancheria intima di qualsiasi tipo, e il suo seno sodo, stretto nell'abito attillato permetteva la vista dei suoi capezzoli appuntiti. Luca non poteva fare a meno di guardarli con desiderio, come spesso faceva. Ha trascorso la maggior parte del tempo a guardare solo a lei, il suo sinuoso corpo andare avanti e indietro sul palco, le gambe muscolose, tese per farla saltare in aria, il suo seno sfidava la gravità, in virtù della giovinezza e dell’esercizio fisico.
Era sempre stato incredibilmente protettivo verso di lei, soprattutto quando si trattava di giovani ragazzi che venivano a casa a chiedere di lei. Luca era peggio di suo padre in realtà, nel selezionare e giudicare i ragazzi che frequentavano la loro famiglia. La maggior parte dei ragazzi si facevano intimidire da lui, tanto che spesso dopo due o tre uscite con qualche scusa non cercavano più Cristina.
Lui l'amava molto teneramente, ma da quando aveva iniziato a guardarla come una donna cresciuta, la sua mente fantasticava. Nei suoi pensieri avevano fatto l'amore innumerevoli volte, soprattutto quando era ancora al liceo e il corpo di sua sorella stava cominciando ad essere quello di una donna. Ora che lui era all'università, lei era più libera di incontrare i ragazzi, e i pensieri incestuosi di Luca andavano a scemare. Ma ogni tanto il pensiero di sua sorella lo assaliva piacevolmente.
Sentì chiudersi l’acqua, portandolo a spegnere le sue fantasticherie. La sentì uscire fuori dalla doccia prendere l’asciugamano nell'armadietto, e poco dopo sentì il rumore del fohn. Attese fino a quando la sentì uscire dal bagno, quindi si alzò e andò verso la sua camera e attraverso la porta chiusa disse: “Tutto ok? Sei decente?"
«Un momento, Ok, si puoi entrare."
Aprì la porta e vide la sorella in camicia da notte, a faccia in giù sul letto. La camicia esponeva le gambe, e il sedere rotondo formava una deliziosa collina da sotto la stoffa. L'aveva vista così molte volte, ma quella sera la vedeva in modo diverso.
"La schiena mi sta uccidendo" disse. "Ti dispiace massaggiarmela per un po’?"
Si avvicinò e si sedette accanto a lei sul letto. Chiuse gli occhi mentre portava le mani nella parte posteriore delle spalle e cominciò a massaggiare i nodi dei suoi muscoli.
"Mmmmmm .... che bravo," sussurrò. Guardò il suo profilo, il suo viso abbronzato era girato verso destra con gli occhi ancora chiusi. Mosse lo sguardo giù per il suo corpo, e si accorse che lei stava muovendo i leggermente i fianchi.
"Puoi massaggiarmi un po’ più in basso, sulla schiena?" lei chiese. Luca abbassò la sua attenzione al centro della schiena e cominciò a toccarla leggermente.
"Più in basso", ripeté Cristina. Ancora una volta Luca si spostò più in giù e continuò il massaggio.
"Più giù" sussurrò. Non era sicuro, ma decise di fare un tentativo, spostò le mani sulle natiche e iniziò a massaggiarle dolcemente. I suoi fianchi cominciarono ad ondeggiare un po’ di più adesso, e un piccolo sospiro uscì dalla bocca di Cristina.
Dopo cinque di minuti Luca le disse: "Come sta andando?"
"Bene, bene," rispose. Ma voglio che massaggi le mie spalle nuovamente, aspetta che mi siedo."
Così si alzò e si sedette porgendo la schiena al fratellone, il quale iniziò a fare pressione sulle spalle.
“Oh, sì, così” sussurrò, e iniziò a rotolare la testa in cerchio. “Mi hai sempre fatto sentire così bene quando mi toccavi!”
Quando può essere successo pensò Luca. Potrei interpretare il suo comportamento in un paio di modi, ma se mi sbaglio? Il suo pene aveva cominciato a gonfiarsi un po’. Devo rischiare tutto, o non posso fare niente? Pensava.
"Sai, Luca questa camicia da notte impedisce alle tue mani di esercitare bene le tue frizioni. Aspetta."
Mentre diceva questo, lei si chinò e lentamente si sfilò la camicia, rimanendo solo con le mutandine.
"Potresti essere più energico per favore?" supplicò.
Si avvicinò e strinse le mani intorno alle spalle e al collo, sentiva il calore che emanava la sua morbida pelle abbronzata, reso ancora più caldo dal massaggio. Continuò facendole roteare la testa in modo da poter allungare i muscoli del collo, e Cristina piano piano sussurrò "Sì ...mmmm si..."
A questo punto era certo di dove poteva arrivare, anche se non era sicuro che la cosa fosse giusta. La sua fantasia si stava avverando, ma avrebbe avuto la forza di perseguirla ora che lei era disponibile?
Fece scivolare le mani un po’ più in giù, per lavorare sulla parte centrale della schiena, e nel farlo, senza pensarci, appoggiò la testa su di lei fino a quando le sue labbra sfiorarono la parte posteriore del collo. Chiuse gli occhi, e piano piano sfiorava la sua pelle con le sue labbra.
Cristina, una volta sentito il respiro caldo accarezzarle il collo, emise un suono lamentoso: "Oh, Luca che bello per favore non smettere"
Luca le diede allora un leggero e dolce bacio, un brivido pervase tutto il suo corpo, poteva sentire il profumo della sua pelle più forte di quanto avesse mai notato. Le sue mani scivolavano lungo la schiena fino alla sua piccola vita, mentre continuava a baciarle e leccarle delicatamente il collo.
«Oh, Luca!" sentì sospirare.
Dopo questo ennesimo “Oh Luca” girò lentamente la testa della sorella indietro e afferrò le sue labbra con la bocca iniziando così un bacio morbido ma forte. Entrambi gemettero di piacere appena le loro labbra si incontrarono, e ben presto le loro lingue si incontrarono, cercandosi a vicenda, danzando come in un valzer lento.
Lui si staccò dalla bocca di lei, la girò parzialmente e iniziò a baciarle il mento e poi la gola, per tornare poi sulla spalla.
“Oh, Luca, non sai da quanto tempo volevo che accadesse questo", disse lei.
“Perché non me lo hai fatto fare prima?" rispose Luca, con la bocca sempre intenta a baciare la spalla e il collo. "Non ho mai trovato il momento giusto, e poi non sapevo se tu provavi quello che provavo io”
Luca interruppe i baci e si mise a sedere davanti a lei e la guardò negli occhi dicendo: "Come potrei non desiderarti mia dolce sorellina?" "Ti ho visto crescere fino a diventare una delle donne più belle che abbia mai visto. Sono sempre stato così geloso dei ragazzi che ti portavano fuori, e mi faceva star male sapere che sarebbero state le loro mani a toccarti e no le mie. Come pensi mia sentito nel sapere che sarebbero stati loro a godere del tuo corpo?”
"Non hanno mai hanno goduto del mio corpo, Luca. Non del tutto. Non ho mai permesso loro di entrare in me."
Fissò, con gli occhi spalancati sua sorella, non credeva a quello che aveva appena sentito.
"Io, io ho sempre voluto che fossi tu a insegnarmi come fare l'amore per la prima volta. Un po' stupido, eh?"
"No, Cri, no, non è affatto stupido. Sono lusingato, davvero. Non riesco a crederci, sai?"
"Be ', credo si arrivato il momento di averti tutto per me. Voglio che tu faccia l'amore con me. Voglio sentirti dentro di me. Questa sera. In questo momento"
Si guardarono l’un l'altra negli occhi in ogni altri occhi, bramando entrambi il desiderio di fare l’amore.
Lei prese la sua mano destra e la portò sula sua spalla "Toccami, Luca." sussurrò.
Si chinò in avanti e la baciò, con più forza di quanto avessero fatto in precedenza, premendo la lingua più in profondità la sua dolce e invitante bocca. Lentamente, molto lentamente la mano di Luca scendeva verso il basso, giù, giù, fino a quando trovò il suo seno giovane e sodo. Cristina si staccò dal bacio e tirò indietro la testa ansimando per come suo fratello le stava dolcemente toccando il seno per la prima volta. “Luca mi fai sentire così bene!”
"Aspetta, non hai ancora provato nulla!”
Luca chinò la testa e iniziò a baciare il suo seno delicatamente, roteava la lingua attorno alla sua coppa fino a quando il capezzolo eretto entrò in bocca. Con la mano cercò l’altro seno iniziando a massaggiarlo, e presto entrambi i capezzoli divennero turgidi come mai le era successo. "Oh, Dio, Luca, io sono così bagnata adesso, e tu ce l’hai duro?" "Lo scoprirai presto, sorellina" ridacchiò. "Sdraiati sul letto."
Lei si stese, e Luca si fermò a godere della vista di sua sorella minore quasi nuda distesa sul letto con le sole mutandine era proprio come nei suoi sogni. I suoi seni puntavano perfettamente in alto, teneva gli occhi chiusi e lui aveva un braccio sotto la sua testa e l’altro lungo il suo fianco.
Dopo aver completamente goduto di quella vista, decise che altre parti del suo corpo meritavano una certa attenzione. La baciò leggermente sulle labbra, e riprese la degustazione della sua pelle, partì dal mento fino ad arrivare nuovamente al suo delizioso seno. Lei rabbrividì per l'eccitazione quando sentì la calda e umida bocca di Luca avvolgere i suoi capezzoli in erba.
Mentre saziava la bocca con i suoi seni, la sua mano sinistra scese verso il basso oltre il suo stomaco, passò intorno al suo ombelico, e toccò le mutandine di cotone che erano appena sotto. Lei trattenne il respiro quando sentì questo, sapendo che presto i suoi desideri sarebbero stati soddisfatti.
Continuò a scendere, oltre l'elastico delle mutandine, sopra il suo addome fino a raggiungere la destinazione desiderata. "Oh, Dio, Luca, sono così bagnata non sai da quanto aspettavo questo momento."
“Non ti preoccupare piccolo amore. Sono qui, accanto a te. Presto sarò dentro di te."
Un'altra ondata di umidità le sfuggì quando sentì le sue parole.
La mano di Luca era sopra il suo fiore, lei allargò leggermente le gambe per favorire il fratello, gli prese la testa e la portò davanti alla sua baciandolo focosamente, come se non ci fosse un domani. Gemiti e grugniti erano gli unici rumori che potevano riconoscere. «Oh, Luca, toccami, toccami!"
Lentamente, dopo quello che sembrava un'eternità, la sua mano cominciò a strofinarsi sulle labbra del vergine fiore, avanti e indietro, avanti e indietro fino a che le labbra gonfie si separarono invitando le dita ad entrare, inserì il dito medio un po’ dentro di lei e Cristina subito inarcò la schiena. "Oh, siii, siii, continua" ansimò.
Entrò in lei in modo da no provocarle dolore, solo la prima falange era dentro. Avanti e indietro, così lentamente da farla lubrificare per bene. Quando il dito fu ben lubrificato, lasciò la sua apertura e lo fece scorrere fino al suo morbido e giovane clitoride.
Avanti e indietro, ancora una volta, molto lentamente, le toccava il clitoride mandandola in delirio come mai le era successo.
"Oh, Luca, oddio, oddio, sii, mi piace, siii! " urlò. "Siii Luca, Siii, Oh Diooo!" I suoi fianchi si muovevano su e giù e il suo orgasmo inviò una nuova ondata di nettare inondandole completamente la fessura.
Dopo aver riposato per un po’, lei lo guardò. "Non ho mai avuto un orgasmo simile prima. Mi sono toccata tante volte, sognando che fossi stato tu a farlo per me, ma non ho mai raggiunto il punto culminante di prima.
"Beh, siamo solo all'inizio della lezione sorellina mia!", puntualizzò. Così tirò giù le mutandine, facendole capire quello che voleva, lei alzò i fianchi per aiutarlo, e ben presto i suoi slip bagnati erano sul pavimento. Ancora una volta Luca si prese un minuto per godersi la vista del corpo nudo della sorella. Le sue gambe erano leggermente socchiuse, la gamba destra un po’ sollevata, gli forniva una vista incredibile della vagina della sua sorella. La sua orchidea era tutta depilata e le piccole labbra sporgevano umide.
Mentre lei chiuse gli occhi di nuovo lui fece scorrere le dita sopra quel fiore liscio, felice di scoprire che non c’era la minima ricrescita di peli, era morbida come la seta.
Allungò le mani e le allargò le gambe, lei alzò entrambe le ginocchia per consentire un azione migliore al fratello. Lui infilò la testa tra le sue gambe in modo che la sua bocca fosse appena oltre la figa.
“Oh, Luca, ho sempre sognato il momento in cui mi avresti gustato la patatina!"
Strofinò il naso sulla cima del pube depilato, lei soffriva l’attesa, poi sostituì il naso con la lingua disegnando cerchi sul suo monte di venere. Poteva sentire l’odore di muschio emanato dalla sua figa, e non vedeva l'ora di assaggiare i suoi succhi.
Si abbassò e sfiorò la lingua contro le labbra gonfie, lei rimase a bocca aperta aspettando che il fratello andasse oltre. Dopo aver disegnato una forma quasi ovale intorno al suo ingresso a senso unico, le sfiorò il clitoride ritraendo subito la lingua. "OH! Luca, non mi prendere in giro, per favore!"
Lui allargò le labbra con la bocca e andò avanti e indietro contro il suo clitoride, lentamente. Voleva che lei godesse di questo, iniziò poi con un lecca e succhia, portando dolcemente la gemma a gonfiarsi dentro la sua bocca, come per mimare una fellatio. Il lecca e succhia portarono Cristina ad avere un altro orgasmo. Lei urlò di gioia, stupita di essere venuta così presto dopo il primo orgasmo, e per di più con un’intensità molto più forte. Lui si fermò a guardala mentre lei ancora ansimava dall'orgasmo provato.
"Luca, ti voglio dentro di me, per favore, riempimi con il tuo cazzo” lo supplicò.
Luca si alzò e lentamente si tolse i vestiti. Mentre abbassava la zip notò che si stava titillando il clitoride. Lui non era un super dotato (circa 15/16 cm) ma la vista di lui nudo davanti a lei era più di quanto avesse mai sognato.
"Vieni qui, Luca" disse con calma. Andò su di lei e le baciò la bocca così teneramente, come solo due amanti potevano fare.
Improvvisamente, lei lo girò in modo da salirgli sopra, e iniziò a strofinare la sua bagnatissima figa sul pene del fratello la sfregava come se volesse masturbarsi nuovamente, pene eretto contro eretto clitoride. Dopo un po’ disse: “Ora è il tuo turno di urlare Oh Dio, Oh Dio”.
Lei si alzò un po’, prese il cazzo del fratellone in mano e mise la punta di lui appena dentro di lei. "Ti amo, Luca" disse guardando in giù verso di lui.
"Ti amo troppo, Cristina. Ti amerò sempre".
Scese un po’ con i fianchi, in modo da farlo entrare ancora un pochino, chiuse gli occhi e giù ancora, sentendolo sempre più dentro, e poi su e giù ancora, su e giù, dopo qualche minuto, lei scese del tutto, fino a sentirsi completamente riempita dal cazzo di suo fratello. Luca scosse la testa, non credeva a ciò che stava succedendo, era dentro al fiore della sorellina e senza tanta difficoltà. Pensò: il suo imene deve essersi strappato molto tempo fa con la danza e la ginnastica che aveva fatto nel corso degli anni.
«Oh, Luca, sei così forte, io ti amo."
"Ti amo troppo piccolina, ti amerò per sempre". Mentre Luca le stringeva i dolci seni, lei andava su e giù sempre più forte e lo incitava: «Oh, Luca, scopami! Oh che bel cazzo!!!" urlò. "Voglio che mi riempia del tuo nettare Luca!"
Presto, troppo presto, si sentì stringere le palle, e sapeva che stava per mandare il suo seme dentro di lei. Si chiese se lei era protetta, ma il pensiero venne spazzato via dalla foga di lei.
"Sì, sì sì sì, oh sì, Cristina, Vengoooooo, vengoooooo…oooo!"
E anche lei dopo qualche secondo: «Oh, Luca, sto venendo ancora, siii Luca, siiiiiiii…iiii!"
Entrambi ebbero un orgasmo come mai avevano avuto nella loro vita, soprattutto Luca si meravigliò di quante contrazioni ebbe durante quell'orgasmo.
Rimase dentro di lei. Cristina esausta si sdraiò sopra il fratello, rimasero così, in estasi per qualche minuto. Dopo un po’ lei si alzò e disse: “caro il mio fratellone credo che la lezione non sia ancora finita, tu mi hai fatto godere tre volte devo ricambiare il favore almeno un’altra volta. Poi mi darai un voto per quello che sto per fare.”
Luca rimase senza parole e non poté altro che lasciarla fare.
Detto questo si chinò e dolcemente prese il cazzo moscio del fratellone con le mani, iniziò a segarlo lentamente sfruttando la viscidità prodotta dai suoi succhi e dallo sperma, andava lentamente su e giù, su e giù, e lentamente il cazzo di Luca stava crescendo. Dopo qualche minuto era diventato nuovamente duro come una pietra, e con grande sorpresa di Luca, il quale pensava che la sorellina volesse fargli solo una sega, Cristina lo prese in bocca, subito solo la punta, facendo roteare la lingua attorno alla cappella, poi se lo tolse dalla bocca e iniziò a leccargli l’asta lentamente dalla base fino alla punta, piano piano, su e giù, voleva farlo soffrire come prima lui aveva fatto con lei. Lo riprese poi in bocca e iniziò a succhiarglielo per bene con dei lenti movimenti, e quando ritornava sulla punta faceva roteare le lingua attorno ad essa. Con una mano le toccava piacevolmente le palle e con la bocca continuava a pomparlo.
Luca era lì sdraiato succube della sorella, mai avrebbe pensato che Cristina potesse farle un pompino. Ormai era all'apice dell’eccitazione, non diceva una parola godeva in silenzio della bocca della sorellina.
Cristina continuò il suo lento ma prodigioso lavoro, anche lei come il fratello prima con un bel lecca e succhia, lecca e succhia, fino a quando con un potente spasmo Luca le inondò la bocca, uno, due, tre, quattro potenti fiotti di sperma riempirono la bocca di Cristina, la quale dopo aver deglutito lecco le poche gocce rimaste sulla punta. Alzò la testa e chiese al fratello: “Allora che voto mi dai?” Luca esausto non ebbe la forza di rispondergli e con le dita della mano le fece un semplice OK.
Lei lo guardò e disse: "Ti amo così tanto, Luca. Grazie."
"Grazie, a te Cristina," rispose lui, incapace di dire nulla di più.
Si coricarono uno fianco all'altra, e presto fratello e sorella caddero in un piacevole e tranquillo sonno.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La Mia Dolce Sorellina:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni