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La Prima Esperienza Di Una Fantasia In Famiglia. (II Parte)


di BluePink
30.10.2015    |    17.403    |    0 9.1
"Entrò subito tutto nel suo fondoschiena, ma sentii un piccolo strappo..."
Continuava ad illuminare il disimpegno e il salotto l'unica lampada accesa che faceva apparire il complesso molto accogliente. Tutto era illuminato da questa luce soffusa.
Un attimo prima di farci vedere da quei tre, la fermai di nuovo e la tirai a me.
Mi investirono i sensi di colpa: e se la mia ex ragazza non l'avesse presa bene? E se magari avesse creduto che al massimo in cucina io e la cugina avremmo potuto solo scambiarci carezze e toccate superficiali? Forse non era preparata a vederci entrambi nudi e in quelle condizioni.
Questi pensieri mi assalirono e mi fecero anche perdere l'erezione.
Chiesi alla cugina: "E SE LEI LA PRENDESSE A MALOMODO VEDERCI COSI'? TU LO SAI QUANTO E' GELOSA!".
Quando le pronunciai queste cose la tenevo stretta, si scostò un po', abbassò lo sguardo e vide che non ero più eccitato come prima. Me lo afferrò, poi mi guardò e con voce sicura di sé, mi disse: "TI HO DETTO DI RILASSARTI, IO E LEI GIA' CI SIAMO ACCORDATE. MI HA RACCONTATO DI ALCUNE VOSTRE FANTASIE. IO L'HO CONVITA".
Nemmeno il tempo di replicare o di riflettere su quello che mi aveva appena riferito che mi riprese per mano e mi tirò di nuovo con sé.
Nel salone vidi, in penombra, la sagoma della mia lei. Non riuscivo a credere quello che vedevo. Rimasi impietrito per circa 20 secondi, avrei voluto arrabbiarmi e dirgliene di tutti i colori, ma non riuscii a dire nulla.
Era ancora lì seduta, ma la sua testa era in mezzo alle gambe di quell'uomo quarantenne e aveva il fallo di costui fino in gola. Lui le spingeva la testa sul suo sesso, come se glielo volesse far entrare tutto, e trattenendogliela non la faceva respirare, che lei, di tanto in tanto, doveva tirarselo fuori con forza e prendere respiro e, senza badare a nessuno, se lo riprendeva. Forse in quel momento non si accorse nemmeno della mia presenza, era molto presa.
Il suo vestitino le era stato tirato su fino a sotto ai suoi seni, questi erano a vista perché non aveva più il reggiseno. Alla sua sinistra c'era ancora il cugino di sua cugina che se lo "menava" mentre accarezzava la gamba della mia lei. Lei aveva ancora addosso le calze autoreggenti nere a rete. Sicuramente uno dei due, o entrambi, con le mani aveva scrutato in mezzo alla sue gambe, perché aveva il perizoma leggermente spostato, e si vedeva parte della sua fica: sporgeva una carnosa e non piccola grande labbra. Lei aveva le labbra del suo sesso davvero molto grosse.
Rimasi immobile fino a quando sua cugina attirò di nuovo le mie attenzioni su di lei. Me lo riprese in mano, ma questa volta era già eretto. Mentre me lo massaggiava mi chiedeva, sussurrandomi in un orecchio e facendomi sentire il suo respiro affannoso: "NON FANTASTICAVI CON LEI QUESTO CHE STAI VEDENDO? ORA GUARDA E GODITI COME LEI DAVVERO FA LA TROIA E DIMOSTRAMI QUANTO MI DESIDERI DAVANTI A LEI".
Mentre mi bisbigliava queste cose il mio pene tra le sue mani divenne durissimo. Lei me lo toccava e mi parlava ed io mi eccitavo senza controllo. Sentivo la sua mano sopra al mio arnese sempre più vigorosa e la faceva salire su e giù con più convinzione. Me lo scappellava con forza scendendo fino a giù al pube, mi faceva capire che era impaziente di avermi.
Me lo sentii stringere e tirare ancora di più e, mentre lo fece, mi chiese: "VUOI SCOPARMI?". Appena terminò di dirmi questo, si abbassò, si avvicinò alla mia cappella e dalla sua bocca fece colare la sua saliva e fulmineamente prese in bocca il glande ripulendolo. Tutto ciò in un lasso di tempo molto celere.
Si alzò e si allontanò con passo felino, ondeggiando le sue natiche, e si sdraiò sull'altra parte del sofà, perché verso la zona della chaise longue c'erano quei tre, impegnati nelle loro effusioni.
Si sdraiò sul divano allargando le gambe, una distesa sul divano e l'altra gamba poggiava il piede a terra.
Per forza di cose gli occhi caddero lì, in mezzo alle sue cosce. La mano sinistra copriva il punto cardine della sua massima femminilità, come se volesse nasconderla. Il suo sguardo era sensuale e voglioso, da gatta morta.
Venni incantato da quella visione, come un serpente a sonagli all’udire il suono del suo incantatore.
Mi avvicinai, lei continuò a guardarmi negli occhi come una predatrice.
A poco a poco, tolse la mano che aveva in mezzo alle sue cosce fermandola sopra al pube dove aveva una sottile striscia di peli, così mi invitò ad ammirare la sua vagina che apparve lucida, molto bagnata, liscia e un po' arrossata. Anche lei mostrava le sue grandi labbra della fica con orgoglio, come la mia ex ragazza.
Per un attimo focalizzai di nuovo la mia ex: era stata messa a novanta gradi ed aveva ancora il suo intimo addosso. Le sue natiche esaltavano agli occhi, perché erano molto tonde e sode.
Non provavo più quelle sensazioni negative scaturite dalla mia gelosia, perché capii che non era una forma di tradimento. Stavamo condividendo solo una nostra fantasia intima desiderata nei nostri racconti, era un gioco proibito solo se non lo avessimo condiviso insieme.
Giaceva accanto a me come una pantera, al punto da attirare l'attenzione anche della mia ragazza e di quei uomini che erano impegnati a godersi la mia ex.
Mi inginocchiai le presi il piede che aveva poggiato a terra e iniziai a massaggiarglielo. Le baciai e gli leccai ogni parte del suo piede. Credo che capii che me la sarei gustata in ogni angolo del suo corpo.
Mi guardò e mi fece cennò di avvicinarmi a lei.
Le misi una mano dietro la nuca e la presi con i capelli e le alzai un po' il capo e ci baciammo di nuovo, ma con più passione. La cosa strana è che eravamo ancora di più eccitati, era quella situazione che ci "accaldava", forse per il fatto di vedere e di farsi vedere. Ebbe ragione, era più intrigante stare nel salone.

• Tra me e lei non c'era quasi mai stato nulla, tranne una volta, molto tempo addietro, una mattina, lei marinando la scuola, la trovai in un bar con le sue amiche. Quel giorno, non ricordo in che occasione, proposi di fare il gioco “della bottiglia” per ammazzare il tempo. Tutti acconsentirono, anche lei. Quella volta ci baciammo molte volte. Di tutto ciò sua cugina, la mia ex, non ha mai saputo nulla.

Volevo godermi totalmente quel momento per questo non mi involai frettolosamente per assaporare la sua fica, ma le nostre lingue si cercavano e si attorcigliavano, mentre le mie mani l'accarezzavano per sentire quanto turgidi fossero quei capezzoli scuri.
Aveva addosso l'odore di sesso. Le leccai le dita della mano che avevano odori di intimo, chissà prima che arrivassi io a casa dove le aveva intrufolate.
La mia lingua scendeva pian piano sul suo corpo fino laddove c’era il punto più caldo e sul quale potevo di nuovo assaporare il suo sapore di donna.
Vedevo la sua vulva quasi pulsante di desiderio, io mi soffermai a guardarla per un attimo e ad annusarla prima che la mia lingua venisse a contatto con il suo frutto voglioso di passione. Volevo appagare tutti i miei cinque sensi, perché è così che si gode appieno una donna.
Quasi come se avessi timore di scottarmi, poggiai la punta della mia lingua sul suo sesso, che appena potetti assaporarla iniziai a leccargliela come un assetato. Gliela feci entrava nel solco della sua vagina con movimenti circolari. Le mordevo, le tiravo e le succhiavo le sue grandi labbra. Il suo frutto di passione che custodiva in mezzo alle cosce, era identico a quello della mia ex, solo il sapore era diverso, diverso ma “delizioso”.
Ad un tratto si alzò, mi sdraiò e si mise a cavalcioni su una mia gamba, premendo la sua vagina piena di umori sopra ad un mio piede. Cominciò a leccarmelo da sotto i testicoli, fino ad arrivare su al glande, per poi imboccarselo tutto fino in gola, mantenendomi saldi i testicoli con una mano, di bruto se lo tolse e si "ingoiò" anche i miei genitali, uno per volta, fino a percorre con la lingua la zona pelvica e leccarmi l'ano, contemporaneamente scuotendo la mia asta rigidissima. Forse le venne voglia perché lì ero completamente depilato.
Io, intanto, guardavo la mia ex come se la spassava con quell'estraneo e il parente stretto di sua cugina.
Godevo come non mai, era tutto stranamente pruriginoso, ma allo stesso tempo ero confuso, perché fino a quel momento erano solo racconti di fantasia tra me e la mia ragazza, mai avevo pensato che potesse concretizzarsi un vissuto così innaturale e proibitivo.

Invitai la mia “amante” girarsi sopra di me e così ci ritrovammo a fare un 69. Mentre mi deliziavo in quella posizione, di tanto in tanto, guardavo la mia donna che godeva senza di me, ma in mia presenza.
La cugina abbassò il suo bacino sul mio viso e ci strofinava la vagina, quasi a cercar di avere un orgasmo sul mio volto. Mi piaceva sentire il contatto della sua fica calda e umida su tutta la mia faccia e avvertivo che le piaceva anche a lei, soprattutto quando le davo forti ceffoni sul quelle pacche tonde e piccole. Anche lei aveva un bel culo, ma mai come la mia ex.
Mugolava e sentivo le contrazioni della sua vagina mentre godeva sul mio volto. La mia lingua gustava tutto il suo liquido di passione. Dopo che ebbe un amplesso, la feci alzare. Io mi sedetti sulla poltrona e portai lei sopra di me di spalle. Volli così perché mi piaceva che quei tre, soprattutto la mia ex, vedessero come le entrava nella sua vulva la mia asta, mentre le tenevo i seni con una mano e con l'atra le schiaffeggiavo i glutei. Feci poggiare i suoi piedi sul bracciolo della poltrona.
Vedevo la mia ragazza che non distoglieva più lo sguardo dalla cugina che risucchiava il mio fallo nella sua fregna con tanta voga.
Lo sguardo della mia amata di allora era di appgameto, vedevo ogni tanto che i suoi occhi quasi perdevano cognizione, anche se è stata sempre restia ad esaudire un desiderio simile, ma capivo che anche lei desiderava uscire fuori dalla routine intima quotidiana.
Ad un tratto sua cugina, spingendo la sua testa all'indietro per arrivare al mio orecchio, in sottovoce, mi chiese di cosa pensassi di lei in quel momento. Le sussurrai che ho sempre pensato che fosse una "mangia uomini", lei, sorridendo, annuì e rispose che non mi sbagliavo. Capii che le piaceva sentirsi donna con una certa esperienza, anche se aveva solo circa 20 anni.
Mentre godeva, presi le sue natiche, le sollevai il fondoschiena e le feci entrare il mio sesso nell'ano. Lei si spingeva sopra quasi a volerlo di forza, infatti, non era così stretto come quella della mia ragazza. Entrò subito tutto nel suo fondoschiena, ma sentii un piccolo strappo. Lo volle senza esitazione, le piaceva sentire quel dolore-piacere che si prova quando viene spinto senza alcuna ostruzione.
• La mia ex, sempre a letto, mi raccontò che sua cugina amava farsi sodomizzare quando aveva un rapporto intimo con un uomo. Ricordo che una volta in confidenza le disse che ormai era come una "scolapasta".
Mentre il mio pene era ad esplorare il sedere della cugina, notai che la mia ex si faceva penetrare dai due: uno sdraiato supino sotto, lei sopra ed un altro dietro di lei. Non avevo mai pensato che potesse davvero fare una cosa simile. Io non resistevo più stavo per esplodere, sua cugina lo capì, si alzò e cominciò a succhiarmelo ancora più' ferocemente, finche' non si fece spruzzare il mio nettare in bocca, ingoiando tutto, ero arrivato all'estremo della goduria; contestualmente anche il cugino arrivò nel culo della mia ex, perché nel frattempo era lui a godersi il suo fondoschiena. Quel culo era da mille ed una notte.

...CONTINUA..
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