Racconti Erotici > incesto > La sorella più dolce 2° parte
incesto

La sorella più dolce 2° parte


di miramare
18.04.2012    |    45.472    |    0 9.7
"“Chicco, sei il mio fratellino adorato e adesso vedo che hai anche un bell’ uccellotto duro…” e gli diede un buffetto come a volerlo piegare Lui tacque, gli..."


Marina andò in camera sua e si sedette sul letto, Lorenzo arrivò dopo due minuti e si sedette vicino a lei.
“Beh?” le chiese
“Allora, ieri mi hai raccontato che dopo quella volta notavi certi miei particolari ma ti sei fermato solo alla mie…tette, dimmi il resto”
“Non è che sia così facile, mi vergogno un po’” lui non era ancora sicuro di quanto e cosa poteva dire.
“Devi stare tranquillo tesoro, lo voglio sapere perché… mi intriga e basta ed è una cosa che rimane tra noi; non mi sarei fatta vedere come ieri, non ti avrei neanche baciato in quel modo se avessi voluto ingannarti in qualche modo non trovi? Dai, cosa ti piace guardare ancora?”
A lei brillavano gli occhi di tenerezza e dall’eccitazione che quei discorsi le provocavano, non pensava al fatto che faceva un gioco pericoloso.
Per lui quello sguardo era ipnotico, e solo con quello avrebbe potuto convincerlo a fare qualunque cosa. Lorenzo proseguì:
“Beh, le tette mi hanno colpito subito per il motivo che sai; poi guardandoti ho visto altri particolari che mi piacciono”
“E cioè” chiese lei
“Mi piace il reggiseno quando traspare dalla camicetta perché riesco a distinguere i tuoi capezzoli che generano un piccolo alone ma è difficile vederlo, e poi i pantaloni che hai addosso…”
“Sono quelli che avevi in mano, cos’hanno di così bello?”
“Ti segnano tutta, dietro ti fanno un sedere perfetto e si vede perfettamente il segno delle mutandine che porti e…”
“E….?” Marina iniziava ad eccitarsi
“E quando cammini il sedere ti si muove in un modo… che sembra parlare tramite la piega che si forma e scompare dall’attaccatura sulla gamba a tempo con il tuo passo.”
Era stupefatta; non immaginava che suo fratello in poco tempo potesse sviluppare una curiosità sessuale così raffinata nei particolari.
Erano seduti sul letto di lei, la tapparella era semi abbassata e c’era l’abatjour accesa, vista la giornata piacevolmente grigia, per lui non esisteva nulla di più sensuale di quella situazione, non poteva desiderare niente di più alla sua età.
Marina si alzò, davanti a loro c’era lo specchio a figura intera, si alzò la camicetta sopra la vita:
“E’ questo il segno che ti piace tanto?”
Lui guardava, poi esordì:
“ Mi piace vederlo quando cammini, ma la camicetta sopra non si vede niente…”
“Ho capito, vieni qui, toglimela”
Marina aveva capito quello che in fondo anche lei voleva, a Lorenzo venne duro all’istante e si avvicinò a lei più timidamente di come avrebbe voluto fare.
Iniziò a sbottonare la camicia, appena finito lei la fece scivolare a terra e si girò per farsi slacciare il reggiseno ma lui litigò con la chiusura: non era molto pratico.
“Lascia fare a me imbranato” disse scherzando e slacciò il reggiseno girandosi per vedere l’espressione di suo fratello, ed era già una vittoria.
“Ti piacciono eh?”
“Si, sono meravigliose”
Marina camminò aventi e indietro un paio di volte per farsi ammirare il culo, poi accarezzandoselo proprio sull’attaccatura chiese a Lory se era quello che intendeva lui, e lui annuì.
“Veramente lo trovi così eccitante?”
“Si, mi si incollano gli occhi quando te lo guardo…di nascosto!”
“Grazie, che bei complimenti che mi fai tesoro, meriti un premio; ummh vediamo, togli la maglia e sdraiati sul letto”
Lorenzo senza proferire parola obbedì e appena fu a torso nudo si adagiò sul letto della sorella; lei si abbassò su di lui e con i capezzoli iniziò uno zig zag sul suo ventre, pelle a pelle fino ad arrivare a baciarlo sulla bocca con un bacio che lui aveva scoperto solo il giorno prima; quando Marina si fece strada nella bocca di Lorenzo, lui rispose al bacio e di riflesso Marina si appoggiò con la fica sull’uccello durissimo… che venne all’istante.
“Nooo, porca miseria”
“Che c’è Chicco, sei venuto?”Lo disse in maniera così dolce che lo tolse subito dall’imbarazzo
“Eh si, me l’hai appoggiata proprio lì… e quando è troppo è troppo - sdrammatizzò lui - ora però mi devo cambiare”
“Si, intanto tolgo la roba da terra” riferendosi a vestiti
Lory andò in bagno a riordinarsi e tornò da Marina che era seduta sul letto con addoso la camicetta sbottonata, i seni la tenevano larga prorio dietro a quei capezzoli meravigliosi; anche lei aveva dovuto asciugarsi con un fazzolettino.
“Wow” disse lui entrando
“Che c’è, ti stupiscono ancora? Le hai già viste e toccate…e non solo quello, scusa…”
“No, è che sei bellissima in ogni situazione, secondo me sto sognando”
“No Chicco, non stai sognando, anzi piuttosto continua con il discorso di prima, non abbiamo mica finito vero?!” Marina parlò con tono provocatoriamente imperativo e Lorenzo si stava rilassando e si sentiva sempre più a suo agio.
“Dove sono arrivato prima?”
“Al culo” scherzò lei
“Allora, i tuoi jeans elastici oltre a disegnarti un culo ed una sagoma spaziale, ti disegnano perfettamente il davanti” iniziò lui
“Dai dimmi, cosa disegnano?” eccitata dalla curiosità, aveva allargato le gambe e guardandosela si stava passando la mano sulla fica; cosa che non sfuggì a suo fratello, che però preferì godersi la scena senza dire nulla.
“Non disegnano niente di particolare, solo che mi piace quando vedo la tua pancia piatta fino alla vita e poi giù fino al punto dove si rigonfia un pò,
“La pancia?? Vuoi dire che ho la pancia?” lo interruppe lei
“Noo, non la pancia, la tua…”
“Aah la mia ‘patatina’ intendi, pensavo mi dicessi che sono grassa!”
“Ma quale grassa, saranno i peli, e mi piace immaginare cosa c’è lì, quando cammini ti si muove tutta e mi fa incrociare gli occhi…” lui cercava di rendere la sua descrizione il più intrigante possibile, e ci stava più o meno riuscendo. Infatti Marina lo incalzò:
“Tesoro, sai che sei proprio un porcellino?”
“Trovi?”
“Direi di sì, mi hai appena confessato di guardare di nascosto la fighetta di tua sorella…”
“No no Mary, ho detto che vedo qualcosa e che il resto lo immagino. La fighetta così come la chiami non l’ho vista proprio…e credimi ci ho guardato bene se si vedeva almeno il segno ma non l‘ho mai notato!” nel dire così Lorenzo rise, gli argini erano crollati e la sua timidezza era ormai svanita.
“Sai perché non si vede niente Chicco? Perché la mia fighetta è piccola, cioè, è normale ma ha una forma che non segna i pantaloni, come la mamma”
“La mamma? E cosa ne sai tu?” chiese lui visibilmente incuriosito
“Perchè anni fa, mi sono trovata negli spogliatoi con le mie amiche vedendo com’era la loro ho notato la differenza ed al ritorno a casa ero corsa subito dalla mamma”
“E lei cosa ti ha detto?”
“Mi ha detto di fargliela vedere, e poi mi ha detto che anche lei l’aveva così e mi ha fatto vedere la sua spiegandomi alcune cose”
“Cosa?”
“ Ma come sei diventato curioso! Però il discorso non era questo, dai continua”
“Ho finito, i miei sguardi muoiono sempre su quello che hai davanti e che devo immaginare con l’aiuto dei pochi particolari che vedo”
Marina era seduta sul letto e lui sul bordo, lei scivolò verso di lui e gli si sedette dietro abbracciandolo guancia a guancia e dopo avergli dato un bacio vicino all’angolo del mento gli chiese quello che in fondo lui sperava.
“Le vuoi vedere tutte le cose che mi hai guardato di nascosto?”
Lui rispose senza guardarla
“Magari, ogni giorno mi devo chiudere in bagno per colpa tua” fu la sua risposta, il tono sembrava quello di una dichiarazione d’amore, e lo era.
Marina si alzò lasciando la camicetta sul letto, si mise ritta davanti a lui seduto e gli disse di abbassargli i pantaloni, Lory voleva che quei momenti durassero il più possibile, quindi appoggiò le mani sull’esterno delle ginocchia per scorrerle lungo le cosce poi sui i fianchi fino ad afferrare l’elastico e cominciò la discesa.
Il suo sguardo partì dalle tette, scese all’ombelico per veder apparire prima l’elastico delle mutandine bianche di sua sorella poi il pizzo che nascondeva il pelo nero corvino di quello che era il suo sogno; si bloccò, stava sbavando e l’uccello scalpitava.
“Ti sei bloccato? - chiese lei divertita - dai facciamo così”
E si girò mettendogli le chiappe in faccia, lui era sempre immobile ed ammaliato e lei si piegò in avanti per tirare giù il pantalone da sola; il risultato fu che la faccia di Lorenzo finì proprio lì in mezzo, sentì l’odore della figa di sua sorella, si allontanò un poco per cercare di vedere ma scorse solo una macchia umida sullo slip,segno della sua eccitazione. Le mutandine bagnate evidenziavano il nero dei peli.
Tolti i pantaloni Marina si raddrizzò:
“Allora? Com’è, vedi qualche particolare in più adesso?
Lei fece un giro su se stessa, era stupenda: aveva un culo rotondo e di un colore mediterraneo su cui spiccava un perizoma bianco che sul davanti aveva un triangolo di pizzo trasparente che lasciava vedere quei peli neri che subito prima spiccavano in trasparenza da dietro, alcuni uscivano dai lati; lei non aveva l’abitudine di rasarli
“Posso toccarti?” chiese lui, avrebbe voluto mangiarsela, ma la sua posizione nel gioco gli imponeva di chiederle il permesso anche se era una domanda retorica
“Certo amore mio - era la prima volta che lo chiamava così e lui lo notò - toccami dove vuoi”
Lei era davanti a lui e gli appoggiò le mani sulle spalle, lui invece gliele mise sulle chiappe e le esplorò in tutta la loro superficie ed il più possibile in mezzo cercando di toccare quello che prima poteva solo vedere; si avvicinò per baciarla sull’addome e baciando cercò di scendere il più in basso possibile perché voleva sentire di nuovo l’odore della figa, gli piaceva.
Lei lo capì
“Aspetta, toglimi anche queste” E prendendogli le mani le portò sull’elastico del perizoma, lui le abbassò fino a che caddero ai suoi piedi.
Merina orientò l’abat jour verso di lei ed alzò una gamba sul letto:
“E’ questo che volevi tanto vedere Chicco?”
Dicendo così si passava la mano sulla figa tirando su il pelo mostrandogliela meglio.
Per lui era una visione celestiale, lei lo capiva dalla luce dei suoi occhi; per quello non aveva nessuna difficoltà a mostrarsi così al fratello. Voleva farsi vedere il più nuda possibile per quegli occhi adoranti.
“Si. È bellissima…”
“E cosa ancora?” marina era ormai eccitatissima
“E’ profumata, lucida, piatta, vorrei”
“Vorresti?”
“Vorrei odorarla, da vicino, sentire il suo sapore…
Lei non lo fece finire, con la mano lo avvicinò per la testa al suo ventre ormai fradicio e con l’altra se la aprì in modo da offrirgliela tutta quanta
“Cosa aspetti Chicco odoramela, leccala quanto vuoi, non la vedi come è bagnata? Lo è per te”
E Lorenzo guidato dalla sorella affondò la faccia tra le sue gambe… nella fica, il gusto che sentì era sublime, le mani di Marina lasciarono il posto a quelle del fratello che godeva nel tenergliela larga mentre la leccava, ma la posizione non era delle migliori.
“Ci possiamo mettere meglio?” chiese lui
“Si, dimmi come vuoi che mi metta, voglio che mi lecchi ancora tesoro”
“Mettiti sul letto magari, cosi ci riesco meglio”
“Certo, così o di schiena? Come mi vuoi?”
Mentre glielo chiedeva mimava le posizioni: prima si sdraiò a pancia in su con le gambe larghe e le ginocchia flesse, la lampada la illuminava alla perfezione ed il taglio della sua fica brillava come un diamante bagnato dall’eccitazione; l’altra posizione invece era quella a quattro zampe, e lì lui non ci capì più niente.
La visione era totale: dal fianco le ammirava le tette, libere, sembrava fossero lì a chiamarlo oscillando attratte dalla gravità ad ogni minimo movimento. Da dietro… tutto. Era inginocchiata, le gambe un po’ divaricate ed il suo culo perfetto si allargava conseguentemente lasciando alla golosità dei suoi occhi un forellino rosa chiaro, morbido, chiuso ma non prepotentemente; pochi millimetri più giù la fessura timida della figa, che due minuti prima cercava di leccare il più profondamente possibile, ed il tutto incorniciato da quel peli neri bagnati dalla sua rugiada.
Fu come essere attratto da una calamita, lei si godeva la scena riflessa dallo specchio,
“Resta così, ti prego” furono le parole di Lorenzo, Marina rimase estasiata dal suo tono supplichevole.
Lui si avvicinò a lei da dietro, le appoggiò le mani dolcemente sulla schiena e gliele fece scivolare giù, con i palmi si godeva ogni centimetro di quella pelle che sembrava di pesca; arrivato al sedere lo allargò piano, lei godeva senza nasconderlo.
“Posso, posso baciarti anche lì?”chiese lui
“Certo Chicco, tutto quello che vuoi. Però da bravo, prima spogliati anche tu” fu la risposta di Marina.
E Lory si sfilò prima il pantalone della tuta e subito dietro gli slip, aveva l’uccello di nuovo duro, come poteva non averlo… lei lo guardava compiaciuta.
“Ma come è bello il mio fratellino - disse con un sorriso malizioso - vieni qui, fatti sentire”
Lui si avvicinò e lei con mano abile lo sfiorò sull’addome per poi prenderglielo in mano massaggiandolo sapientemente, quindi gli accarezzò anche le palle fino ad arrivare dietro, le piaceva toccare la carne giovanissima di suo fratello e già così terribilmente eccitata.
Piaceva anche a lui infatti gemeva ad occhi chiusi, ma lei si interruppe e senza parlare si mise nella posizione di prima, offrendogli il culo:
“Dai” fu la sola parola che pronunciò
Lorenzo era a mille, senza farsi pregare riparti da dov’era rimasto aprendole bene le chiappe ma lei lo interruppe di nuovo:
“Ti piace quello che vedi?”
“Si, mi piace troppo” rispose lui
“Dimmi cosa vedi, voglio che mi dici cosa vedi mentre mi allarghi il culo”
Marina era eccitata e lui lo capì da come si esprimeva, a lui facilitava sicuramente le cose.
“Vedo tutto”
“Tutto cosa? Dai dimmelo che mi eccito, voglio sentirlo da te” poi lo guardò sorridendo ed aggiunse: “Se non me lo dici bene non ti faccio fare niente”
Lorenzo sorrise di rimando, e partì in quarta:
“Vedo uno spettacolo, hai due chiappe perfette e lisce. Hai un buchetto del culo tondo,dello stesso colore della pelle, vellutato…sei
tutta da mangiare”
Lei si toccava mugolando di piacere, anche lui si stava masturbando senza rendersi conto di avere iniziato.
“Ahh sii, cos’altro, continua, e la patatina, la fica me la vedi bene? Adesso che è aperta invece, meglio?”Lei come lui aveva ormai una voglia folle.
“Si Mary la vedo perfettamente, la tua figa è rosa e piccola, ed intorno un sacco di pelo nero bagnato fradicio; anche le cosce sono bagnate…”
“E tu cosa vorresti, cosa vorresti leccare?”
“Vorrei leccarti tutto”
“E allora cosa aspetti amore mio, dai serviti pure; leccami la figa, il culo , tutto quello che vuoi” disse lei protendendo il bacino verso di lui, che senza ormai più indugiare prese di nuovo la sorella per i fianchi e ficcò la lingua dritta in mezzo a quel paradiso, lei godeva come una pazza e lui più di lei.
Prima le bagnò bene tutto il didietro poi Lorenzo si girò a pancia in su per annegare nella sua fica che lei gli appoggiò sulla faccia in modo che l’avesse bene a disposizione.
“Che bello, come godo Chicco, lecca più su, lì bravo, sul clitoride cosi vengo.”
Dette quelle parole Marina gli prese la mano e gli guidò il dito medio fino al culo
Era tutto talmente bagnato che entrò quasi da solo e dopo pochi istanti lei si sciolse in un orgasmo da pornostar.
“Dai spingi mettimi il dito dentro, lecca più veloce aah spingi, spingi di più così,aahh siiiiii”
Lui rimase immobile per sentire le contrazioni vaginali ed anali che andavano a ritmo con i suoi gemiti, furono i momenti più intensi della sua vita, almeno fino a quel momento.
Passato l’impeto dell’orgasmo marina si alzò da lui e si sdraiò al suo fianco, Lorenzo era supino ed il suo sguardo visibilmente estasiato perso nel soffitto, lei si mise su di un fianco gli diede un bacio sulla guancia e lo accarezzò
“Ehi Chicco, ci sei ancora?”
“Si, ci sono” era ubriaco da tutte quelle emozioni, era felicemente ubriaco.
“Sei stato proprio bravo, mi hai fatto godere da morire ed è giusto che tu riceva un premio” disse lei mentre lo coccolava soddisfatta.
“Si? E quale sarebbe il premio?” chiese lui curioso ed eccitato
“Siediti sul cuscino, appoggiati alla testiera”
Lorenzo eseguì, si mise come da ordini, l’aveva duro; sua sorella gli fece piegare le gambe verso l’alto e gliele allargò mentre lui le guardava i capelli che le spolveravano le tette. Ogni volta che guardava sua sorella gli sembrava sempre più bella di prima.
Dopo avergli allargato le gambe lei gli si fece sotto sdraiata a pancia in giù reggendosi il mento con le mani e lo guardava sorridendo, il sorriso contagiò anche lui.
“Chicco, sei il mio fratellino adorato e adesso vedo che hai anche un bell’ uccellotto duro…” e gli diede un buffetto come a volerlo piegare
Lui tacque, gli piaceva il siparietto alzato da sua sorella, la guardava.
“Vediamo un po’ cosa si può fare per lui, poverino non è carino lasciarlo in questo stato non credi?” mentre parlava aveva iniziato a massaggiarlo su e giu, ogni tre o quattro colpi scendeva sotto le palle fino al buchetto e per lui fu strano constatare che gli piaceva il fatto che Marina gli toccasse il culo.
“Com’è caldo tesoro - gli diceva mentre lo masturbava - chissà come è buono..” ed avvicinandosi lo prese in bocca ed iniziò un pompino da manuale; per non farlo venire subito lo succhiava dolcemente senza usare la lingua
“Ah che bello, come godo Mary, non so quanto resisto sai?”
Lei non disse nulla, continuò a succhiare, poi iniziò a lavorare con la lingua, lui gliela vedeva uscire ogni tanto dalla bocca.
Sua sorella era a quattro zampe davanti a lui che gli faceva una pompa, e che pompa; gli occhi di Lorenzo rimbalzavano da una parte all’ altra di lei, ormai era al limite.Marina con la mano libera scivolò sulle palle per arrivare dietro, poi provò ad entrargli con il dito ma era stretto e troppo asciutto. Così tolse la mano, alzò la testa e si bagno tre dita con la saliva, gesto che fece venire i brividi al fratello. Bagnate le dita glielo prese di nuovo in bocca e gli infilò la mano tra le chiappe per inumidirlo bene, quando si senti di nuovo la mano lì Lory si lasciò scappare un sì come per concederle il permesso di fargli quello che voleva.
Marina spinse di nuovo il dito che entrò dentro questa volta senza difficoltà
“Ahh occhio Mary che vengo, non resisto uaaahhh”
Lorenzo venne in bocca a sua sorella che non si tolse e bevve tutto, mentre veniva lei continuava a pompare e penetrare suo fratello, quando poi lei senti che l’orgasmo si fu esaurito allora si spostò e lo baciò sulla bocca.
“Come stai amore mio?”
“Da dio, mi hai fatto impazzire come non potevo neanche immaginare”
“Allora sono stata brava, per il mio fratellino”
“Si, credo che nessuna sarà mai come te”
“Grazie Chicco, sei tanto dolce”
Ora stavano sdraiati fianco a fianco, dopo alcuni minuti necessari per tornare sul pianeta terra iniziarono a chiacchierare, nudi; parlarono principalmente di sesso sempre con complicità via via più forte, ad un certo punto Lorenzo la guardò e le appoggiò la mano sul ventre:
“Mela dici una cosa Mary?”
“Certo tesoro”
“Prima mi hai detto che hai la figa piatta come quella della mamma, e hai detto che quando te ne sei accorta sei corsa da lei eccetera: me lo racconti cosa è successo?”
“Si” fu la sua risposta



Miramare

[email protected]

















Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La sorella più dolce 2° parte:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni