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La vita inizia a 18 anni - 3


di bird2012
23.08.2012    |    40.982    |    2 9.7
"” Si sdraiò sul letto a gambe larghe con il cazzo completamente eretto..."
LA VITA INIZIA A 18 ANNI
Cap.3

Ormai papà stava facendo conoscere il sesso alla sua bambina ed io volevo sempre di più, volevo assaporare tutti gli aspetti del sesso!
Ormai la mia disponibilità al piacere era totale… sempre senza mutandine, approfittavo di ogni occasione per farmi accarezzare la fica e il culetto.

Anche quella mattina, ormai le scuole erano terminate, mi avvicinai a lui con il mio invitante sorriso… lui già capì… lo fissai negli occhi, presi la sua mano e me la portai sotto la gonnellina, tra le mie cosce, a contatto della mia passerina.
Mentre lo abbracciavo e allargavo le gambe per facilitare il tuo compito, gli sussurrai libidinosamente:

“Dai, papà, mamma è in bagno! Accarezzamela un po’… sai quanto mi piace quando me la tocchi.”

Papà non perse tempo… mi strinse e con il dito medio cominciò a percorrere lentamente lo spacco della mia fichetta, ma io gli espressi subito i miei desideri.

“Papà, ti prego, la fica mi tira maledettamente! Fa su grilletto… forte… fammi venire!”

Ormai mi esprimevo come una porcellina, anche se solo 18enne, sprizzavo una gran voglia di godimento.
Mi strinse il grillo con le dita. Avevo la sensazione che ogni giorno il mio clito diventasse sempre più grande e più duro, sembrava un sassolino tra le labbra della fica… i continui sfregamenti che gli serbavo ogni giorno lo stavano maturando… allora è vero che “la funzione crea l’organo!”

Cominciai a fremere!
Prese a sgrillettarmi facendo girare velocemente il dito medio della mano destra intorno al clito, mentre la mano sinistra aveva raggiunto il mio culetto e con il dito coadiuvava il ditalino stuzzicandomi la rosellina… sospirai dal piacere, gli morsi il lobo dell’orecchio e gemetti!

“Si, papà… bravo! Così… così… davanti e dietro!”

Era vero che la fica mi tirava maledettamente… dopo solo un minuto di queste incestuose carezze cominciai a tremare!

“Dio,… papà… dai… daiii!!!Che vengooo!!!...” e mentre papà si sentiva bagnare le dita dal mio piacere, mi afferrò la testa con entrambe le mani e mi baciò, infilandomi tutta la lingua in bocca.
Mamma era ancora in bagno, ma non bisognava rischiare troppo… mi staccai dall’abbraccio.

“E’ stato bello, papà… come sempre… ormai godo sempre di più tra le tue braccia!”

Mentre mi fissava negli occhi, emise solo poche parole.

“Lo vedo, il tuo viso è una maschera di godimento… hai tutti i segni della tua venuta!”

“Si, papà, mi fai godere molto! Ma ormai non mi accontento e voglio sempre di più! Se oggi pomeriggio mamma esce te lo succhio!!”

Erano le quattro del pomeriggio e mamma si stava preparando per uscire.
La mia mente era un vortice di pensieri… tra poco avrei sentito il sapore del suo cazzo… e mi sarei fatta venire in bocca!
Madonna santa, sentire la sua sborra riempirmi la bocca!!! La mia eccitazione era alle stelle!!!
Il mio cervello era in subbuglio, quando udii la voce di mamma.

“Amore, Luisa, io esco… torno per cena… fate i bravi!”

Mi venne da ridere: ero certa che ce l’avremmo messa tutta per fare i bravi.
Mamma era appena uscita, il cuore mi batteva a mille.
Andai nello studio di papà… appena mi vide cominciò ad accarezzarsi il cazzo sopra i pantaloni, già pregustava qualcosa di piacevole.
Sentivo il cuore battere sempre più forte… gli stesi le braccia!

“Vieni, papà, andiamo in camera da letto… voglio farti godere come una troia!”

Mi seguiva senza parlare. Io gli facevo strada e mentre camminavo davanti a lui ondeggiavo il culetto come una puttanella!
Appena entrati nella stanza fece per spogliarsi, ma lo bloccai.

“Fermo, papà… faccio io!”

Sganciai la cinta, sbottonai i pantaloni e glieli sfilai lentamente, poi gli tolsi la camicia… rimase solo con gli slip.
Il suo cazzo, durissimo, aveva creato un enorme bozzo… mi accosciai davanti a lui, allargai l’elastico degli slip e lentamente li abbassai.
Il suo cazzo scattò fuori come una molla e mi colpì nel viso… lo impugnai delicatamente e per tre volte feci scorrere la pelle su e giù lasciando la cappella scoperta.
Lo guardavo estasiata!

“Dio mio, quanto è bello, è enorme! Già fremo al solo pensiero di sentirmelo tutto nel corpo!Uhmmm!!! Si, nella fica e nel culetto… dovrò essere proprio brava a prendermelo tutto! Adesso vediamo se riesco a prenderlo tutto anche in bocca!”

Sempre fissandolo con ammirazione, lo segai ancora per altre due o tre volte, alzai gli occhi e guardai papà con estrema libidine… mi accarezzò la testa.

“Dio santo, Luisa, maneggi il cazzo proprio come una puttana consumata! Si sente che lo fai con passione… se questi sono i presupposti comincio a pensare che potremmo divertirci molto io e te!”

Ebbi un fremito… mi alzai e lo abbracciai.

“Dio mio, papà, sapessi quanto mi piace sentirmi dire che sono la tua puttana, mi eccita da morire! Ti prego, dimmelo sempre che sono la tua troia, la tua zoccola… adesso sdraiati sul letto che ti raggiungo subito.”

Si sdraiò sul letto a gambe larghe con il cazzo completamente eretto.
In un attimo mi tolsi la gonnellina e la maglietta rimanendo completamente nuda.
Papà mi ammirava… e si accarezzava il cazzo!
Saltai sul letto e mi misi in ginocchio tra le tue gambe… non stavo nella pelle! Lo guardai… il suo volto aveva una espressione fortemente eccitata… fremeva… non vedeva l’ora che iniziassi.

Forse si aspettava che il suo angioletto avvicinasse con timore il viso al suo ventre per dare un primo timido bacetto al suo cazzo, che posassi quasi con soggezione la punta della lingua sulla cappella per prenderne confidenza e cominciarne a gustarne il sapore, ma gli mostrai subito che le sue valutazioni erano profondamente sbagliate.

Ormai mi ero fatta una profonda cultura guardando centinaia di video hard e sapevo benissimo come far godere un uomo.
Tuffai la testa contro il suo ventre e cominciai a strofinare il viso contro il suo cazzo e le sue palle come un’invasata.
Gli tenevo le cosce aperte con entrambe le mani e strusciavo il cazzo sulle mie gote, sulle labbra, sugli occhi, sulla fronte… e gemevo come una cagnetta!

“Uhmmm!!! Che bello… che bello! Oggi voglio farti godere con la bocca, voglio provare a superare l’esame di pompinara per il mio adorato papà… alla fine mi dirai se mi avrai promossa!”

All’improvviso tirai fuori la lingua, la posai sopra le palle e lentamente salii con la testa per farla scorrere lungo tutto il cazzo.
Quando arrivai all’altezza del frenulo, con la punta della lingua cominciai a leccare velocemente la base della cappella… ad ogni colpetto di lingua il suo cazzo sobbalzava, sentivo che papà cominciava ad apprezzare il mio lavoretto.

“Siii, brava… brava… così tesoro! Brava la mia porcellina, lecca il cazzo di papà… così! Ormai hai capito che se sarai brava a farlo godere il tuo papà ti farà diventare la sua amante. Sappi che adoro farmi spompinare… dai, tesoro… lavora di bocca!”

Incitata dalle sue parole mi ripetei.
Ricominciai dalle palle e leccai tutto il cazzo fino alla cappella, ma poi lo imboccai e lo succhiai come fosse un calippo.
Poi aprii la bocca e abbassai la testa: volevo farmi entrare tutto il cazzo in bocca, ma evidentemente la mia inesperienza non me lo permise! Comunque riuscii a imboccarne più della metà… la punta del cazzo in gola mi impediva di respirare.

Sollevai un attimo la testa per riposarmi e riprendere fiato, il respiro era affannato.
Guardai papà… il suo viso sprizzava libidine da ogni poro.
Impugnai il cazzo con la destra e cominciai a segarlo lentamente, mentre con la sinistra accarezzavo e massaggiavo le palle… seguitavo a fissare papà cercando di assumere l’espressione più porca che potevo.

“Madonnina santa, papà… come è gustoso prenderti il cazzo in bocca! Non riesco ancora a infilarmelo tutto… devo fare molta esperienza ed allenamento, ma presto ci riuscirò! Te lo prenderò tutto in bocca fino a toccarti il ventre con le labbra, come fanno le esperte pompinare. Uhmmmmm!!! Papà… voglio essere la tua adorabile pompinara!”

Lo sentivo fremere, ma non dovevo dargli tregua: cominciai a sputargli sul cazzo, poi con la lingua ci spalmavo sopra la saliva, lungo l’asta e sopra la cappella.
Lo ricoprivo interamente di saliva, poi con la bocca la risucchiavo tutta, per poi risputarla sul cazzo e riprendevo a strofinare il mio viso sopra il cazzo viscido di saliva… il suono osceno del risucchio lo stava mandando fuori di testa, ma volevo essere ancora più porca!

Feci colare sulla cappella una grande quantità di saliva, poi ci posai le labbra sopra e cominciai a sollevare piano il viso… si formarono dei fili di saliva tra la cappella e le mie labbra… eccitantissimo!

“Dio, quanto sei porca, amore di papà, sei proprio una puttanella… la dolce, adorabile puttanella del suo papà! Dai, tesoro, gioca con il cazzo di papà! Fallo godere… pompa, amore… pompa!”

Mentre seguitavo a strofinare il viso sul cazzo insalivato, intrufolai un dito tra le sue natiche e gli titillai il buchetto del culo… papà sobbalzò dal piacere.

“Uhmmmmmm!!!! Porca… porca… siiii!!!!”

Sollevai la testa, la mano destra stringeva il cazzo e la sinistra aveva il dito appuntato sul suo buchino.
Lo guardai, il suo viso era una maschera di libidine.
Non lo riconoscevo e ne ero felice… la candida e tenera 18enne aveva lasciato il posto ad una libidinosa porca!
Lo fissai intensamente.

“Papà, ti piace come te lo succhio? Sono una brava pompinara? E questo ditino nel culetto ti stuzzica? Ho studiato, sai, ho visto che agli uomini piace molto farsi infilare il ditino nel culetto mentre gli succhiano il cazzo ed io non potevo certo privare il mio adorato papà di questo piacere! Adesso ti succhio e ti inculo, ma ti prego, dimmelo… voglio saperlo… ti faccio godere? Sono porca come piace a te?”

Mentre lo guardavo seguitavo a segarlo, mentre il ditino piano piano si faceva strada nel suo culetto.

“Tesoro, sono sincero, credimi! Non avrei creduto fossi così porcellina e brava a giocare con il cazzo, tenendo anche conto, da ciò che mi hai detto, che non hai alcuna esperienza. Devo confessarti che è molto, ma molto piacevole pensare che il primo cazzo che stai facendo godere in vita tua è quello di tuo padre… la cosa mi intriga da morire e anche questo ditino che mi sta sondando il culo mi gusta moltissimo! Dai, seguita a farmi godere… vedrai che ricambierò il piacere che mi dai con tanti, tanti interessi.”

Gli spinsi tutto il dito nel culo e cominciai a leccare, succhiare accarezzare il suo cazzo e a muovere lentamente il dito.
Ricoprivo la cappella di teneri bacetti, poi leccavo velocemente il frenulo… con il pollice e l’indice allargavo la cappella per aprire bene il meato urinario e ci picchiettavo sopra la punta della lingua… sentivo il cazzo gonfiarsi sempre di più.

“Dio santo papà… il tuo cazzo mi fa impazzire! Non vedo l’ora di sentirmelo in corpo. Quando me lo dai? Papà, ti prego, dimmelo… quando me lo infili! Hai una cappella enorme… uhmmmmmm!!! Già me la sento che mi trapana la fica e il culo e questo buchino… anche lui è molto grande e chissà quanta sborra esce fuori da un buchino così grande! Uhmmm!!! Tra poco da questo buchino vedrò schizzare la tua sborra… il tuo sperma… che mi ha messo al mondo! Dio santo! Sto impazzendo!”

Ero fuori di testa, imboccai il cazzo e cominciai a pomparlo con passione.
Su e giù… su e giù… pompavo su e giù senza mani, lavoravo solo di bocca.
Una mano era impegnata a muovere il dito nel culo, l’altra mano aveva afferrato le palle e le stringeva coadiuvando il lavoro della bocca… ad ogni pompata cercavo di andare sempre più giù con la testa per ingoiare più cazzo possibile.
La saliva colava abbondante dalla bocca sul cazzo… stavo sbavando come una porca… stavo sbavando sul cazzo di papà!

Il nostri lamenti, i nostri gemiti, i suoi incitamenti riempivano la stanza.
Il suo cazzo si ingrossava sempre di più, non riuscivo quasi più a tenerlo in bocca, ma seguitavo a pompare… a pompare!
Papà era fuori di se: aveva afferrato la mia testa con entrambe le mani e coadiuvava il movimento della mia testa su e giù sopra il suo cazzo.

“Dioo!!!! Pompa, porca! Spompinami… pompa il cazzo di papà… sei una troiaaaa!!! La mia troiaaaa!!! Succhiaaaa… succhiaaaa!!!”

Anche io non avevo più capacità di controllo: sollevai un attimo la bocca dal cazzo.

“Siii!!! Papà… mi eccitaaa!!! Dimmi che sono la tua troia… la tua troiaaaa!!! Dimmelo che mi eccitaaaaaaa!!!”

Rimboccai il cazzo e ripresi a pompare.
Papà ubbidì alla mia richiesta.

“Si, Luisa, sei la mia troia! Più troia di tutte le donne che mi hanno dato la fica! Sei la troia del tuo papà! Sento che sto per venire, ma non ti preoccupare, ti avverto prima… così ti togli.”

Finsi spudoratamente.

“Si, papà, grazie! Avvertimi quando stai per sborrare.”

Mi rituffai sul cazzo, lo imboccai nuovamente e mentre con la destra riprendevo a stringergli le palle, con la sinistra lo inculavo velocemente… ripresi a pompare con sempre maggiore passione.

Succhiavo con voracità.
Tolsi la mano dalle palle, afferrai il cazzo con forza e presi a muovere velocemente la pelle su e giù in una spasmodica sega… fremevo e desideravo, con tutta me stessa, di sentirmi riempire la bocca del suo caldo sperma!
Papà pensava mi togliessi, ma non avrei tolto la bocca dal cazzo mentre sborrava per nulla al mondo… papà mugolava come un maiale.

“Uhmmmm!!!... Uhmmm… Uhmmm… mmmmmmm…”

Per completare l’opera, mentre muovevo il ditino dentro il suo culetto, mi ero messa a cavallo della sua gamba e ci stavo strofinando sopra la mia fica fradicia di piacere.
Nessun essere umano può resistere a questo servizietto… tanto meno il mio papà!
La sborra accumulata stava per sprizzare fuori.
Lo guardai… mentre lo succhiavo, lo segavo e lo inculavo i suoi occhi ricambiarono il mio sguardo fissando il mio viso… stava per esplodere.

“Tesoro… gioia mia… sto per venire! Fai attenzione… sto per schizzareeee!!! Toglitiii!!! Sto per sborrareee!!! Togliti se no ti sborro in boccaaaa!!! Togliti, tesoro… togliti che vengooooo!!!!“

Ci guardammo negli occhi!
Serrai le labbra intorno alla cappella… non volevo far uscire niente!
Papà capì che non avrei mai lasciato il suo cazzo sul più bello, non avrei rinunciato alla parte più goduriosa ed appagante del pompino… volevo sentire i suoi schizzi, assaporare il suo sperma, ingoiarlo per nutrirmi del suo amore!
Papà tentò un ultimo disperato invito.

“Luisaaa!!! Togliti che sto per schizzareeee!!! Noooo!!! Angelo mio… vuoi farmi sborrare in boccaaaaa!!!! Dioooooo!!! Mi hai imprigionato il cazzo tra le labbraaaa!!! Siiiii!!! Mi vuoi in boccaaaa!!! Eccomiiiii!!!! Prendilaaaa!!! Puttana mia… quanto ti amoooo!!!!”

Il primo violento schizzo di sborra mi colpì il palato… mi fece sussultare ed emettere un lungo gemito di piacere.

“Uhmmmmmmmmmmmmm!!!!!!!!!!”

Mentre il tuo cazzo seguitava a riversarmi in bocca una impressionante quantità di sborra, seguitavamo a fissarci… ognuno di noi voleva vedere l’espressione di piacere dell’altro.
Non uscì una goccia di sperma dalle mie labbra, le mie gote erano gonfie, la stavo trattenendo tutta in bocca!
Sollevai il viso e mi avvicinai di più a lui per farmi vedere bene… aprii la bocca e gli mostrai tutto lo sperma che la riempiva.
Il mio adorato porco non credeva ai suoi occhi: la sua adorabile bambina con la bocca piena del suo sperma!
Richiusi la bocca… il movimento del pomo d’Adamo era inequivocabile… il suo tesoro adorato stava ingoiando lo sperma del suo papà!!
Dopo averlo ingoiato tutto, aprii nuovamente la bocca e tirai fuori la lingua per dimostrargli che avevo ingoiato tutto… come avevo visto fare dalle donne sui video porno!.

“Papà, ho bevuto tutto! E’ stato meraviglioso ingoiare lo sperma che mi ha dato la vita! Questo pompino con l’ingoio te lo dedico con tutto l’amore e la passione che ho per te… spero tanto che tua figlia sia stata porca abbastanza per farti godere e porca abbastanza per diventare la tua amante.”

Mentre parlavo, gli strizzavo il cazzo per far uscire le ultime gocce di sborra, ma non volevo lasciare niente… passai la lingua sopra il glande e raccolsi dalla punta della cappella le ultime fuoriuscite di sperma.
Papà mi stese le braccia.

“Vieni, tesoro… abbracciami!”

Gli salii sopra con tutto il corpo e mentre lui mi abbracciava gli presi la testa con entrambe le mani e incollai la mia bocca contro la sua!
Mi procurava una libidine immensa baciare in bocca mio padre… leccarci reciprocamente le lingue e sputarci in bocca le nostre salive… limonare oscenamente con mio padre mi faceva sentire ancora più troia.
Cominciai a leccargli il viso come una cagna… papà delirava dal piacere!

“Luisa, gioia mia, ti sei fatta sborrare in bocca da tuo padre e hai ingoiato tutto! Dio santo… non me lo aspettavo! Non puoi immaginare quanto mi abbia fatto felice! Quando ho sentito le tue labbra catturare la mia cappella mentre schizzavo ho capito completamente il desiderio che hai per me: a questo punto non ha più senso seguitare ad attendere. Io sono tuo… e tu sei mia! Sei la mia adorabile puttanella… la troietta del tuo papà… ti voglio bene, tesoro!”

Non credevo alle mie orecchie… finalmente ero sua!!!!!


Continua…


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