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Legna d'inverno


di marcoxo
06.04.2015    |    28.599    |    1 9.3
"Sotto era ancora più eccitante vedere il culo aperto dai mandarini..."
Il primo freddo era arrivato, come in ogni autunno inoltrato era venuto il momento di preparare la legna per il camino il cui calore era amato da tutta la famiglia e intorno al quale ci si stringeva per passare una bella serata.
Quel sabato mattina era particolarmente gelido il tempo con un’aria fastidiosa, ma dovevo per forza scendere e tagliare la legna con accetta, cuneo e una bella mazza. Mia moglie se ne era andata con una sua amica in una SPA in Brianza per godersi un po’ di meritato riposo, mentre Aurora, la nostra meravigliosa figlia sedicenne, era rimasta a casa con me per studiare, sarebbe poi uscita con gli amici nel pomeriggio.
Dopo un paio d’ore di grande fatica, con le braccia spezzate e un gelo che mi era entrato nelle ossa ritornai in casa, sentivo la musica dello stereo di mia figlia che risuonava nella sua camera, musica allegra e giovane, solare e (purtroppo) sensuale come lei. Già la mia bimba stava crescendo in una bellezza davvero fantastica: il meraviglioso colore rosso dei suoi lunghi capelli lisci e setosi si accoppiava perfettamente ai suoi occhi verdi e alla sua pelle candida. Purtroppo la prorompenza fisica era altrettanto evidente ed apprezzata da chiunque entrasse in contatto con lei e di ciò lei era consapevole, sapeva fin dove spingersi, ma a volte era difficile guardarla solo con gli occhi di un padre.
Me ne andai verso il bagno e dopo tanto tempo mi volevo dedicare ad un caldo ed accogliente bagno in vasca, volevo riposare almeno mezzora al caldo, cominciai a spogliarmi ed entrai in acqua, la temperatura era perfetta, ma prima che potessi chiudere gli occhi e lasciarmi trasportare in qualche sogno rilassante vidi una gambetta che si intrufolava furtiva. Dissi: “Aurora lasciami in pace voglio godermi questo bagno è tutta la mattina che lavoro e sono stanco”. “Lo so Pà non voglio disturbarti è solo che ti ho guardato mentre tagliavi la legna e pensavo di farti cosa gradita con un massaggio dentro e fuori la vasca per farti riposare i muscoli, la mamma è andata proprio a rilassarsi ed ora volevo farti lo stesso regalo!”.
Rimasi senza parole, era passato troppo tempo da quando facevo il bagno insieme alla mia bimba e non mi sembrava il opportuno ricominciare ora e glielo dissi, ma lei non ne voleva sapere anzi, senza prestare attenzione alle mie parole entrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle. Indossava solo un candido slip e reggiseno rosa che faticavano a trattenere la sua quarta abbondante e sotto si intravedeva l’aureola chiara con i piccoli capezzoli appuntiti. Sotto notai immediatamente la vulva depilata le cui labbra risaltavano grazie alla luce che la illuminava. Vide la mia espressione inebetita, ma le piaceva spesso giocare con me e lasciarmi quell’espressione da fesso sulla faccia. L’unica cosa che riuscii a ribattere era che non era più una bimba e che se la mamma avesse saputo si sarebbe incazzata parecchio, certo non era la cosa più intelligente che potessi dire, ma ero stanco e poi era da troppo che mia moglie non mi dedicava quelle attenzioni. L’importante era non eccedere, ma un massaggio me lo potevo pur concedere.
Nel frattempo che tergiversavo ne approfitto e con rapidità si tolse l’intimo e si infilo nella vasca con me, non riuscii nemmeno a guardare il suo corpo tanto fu veloce. Per fortuna la vasca era abbastanza grande e ci stavamo comodamente. Teneva al di fuori dell’acqua solo la testolina e il resto del corpo era nascosto dal velo di schiuma che copriva la superficie d’acqua.
Mi fece mettere al centro e si mise proprio dietro di me e mi disse con voce angelica: “Pà non ti preoccupare la mamma non lo saprà mai e poi voglio solo massaggiarti, la mia amica Pamela mi ha detto che fa lo stesso con suo padre e non c’è niente di perverso….la mamma poi è così fredda con te e so che ad un uomo e ad un rapporto come il vostro non fa bene la mancanza di un po’ di intimità e quindi te la voglio regalare io!”.
Nemmeno una parola riuscii a spiaccicare, so solo che ero nudo con il cazzo duro in vasca con mia figlia e mia moglie per l’intero pomeriggio non ci sarebbe stata e i muscoli ad ogni movimento mi facevano vedere le stelle, non certo di piacere, ma di dolore. Cercai di rilassarmi, ma ero teso e la mia Aurora lo sapeva, non era più una fanciulla, sapevo per certo che non era nemmeno più vergine, sua madre me lo aveva confidato almeno un paio di anni prima, ormai le superiori erano diventato un terreno fertile per le giovani generazioni piene di ormoni e di stimoli sessuali e l’abbigliamento consueto di mia figlia così come delle sue amiche non lasciava molto spazio all’immaginazione.
Si mise in ginocchio e si appoggiò con i seni alla mia schiena mentre prendeva o shampoo dal bordo vasca, chiusi gli occhi cercando di godermi quella sensazione, sentivo i suoi capezzoli duri che si muovevano su e giù. Mi versò l’acqua sui capelli e cominciò il massaggio alla mia testa. Era abile e io fremevo di piacere, sentivo i brividi che mi percorrevano e mi accorsi che mi stavo bagnando. La sua voce continuava a ripetere che dovevo rilassarmi, dovevo concentrarmi solo sulla sua voce leggera e abbandonare ogni pensiero negativo, ma in quella situazione non ne avevo di sicuro. Durò circa 10 minuti ed effettivamente stava funzionando, avevo la mente libera, poi cominciò a passare le sue mani sulle mie spalle, sulle braccia e sulla schiena, com’era esperta sapeva esattamente dove e come toccare, pensavo di aver fatto male a dubitare di quella richiesta era così casta nel toccarmi, ma mentre stavo finendo quel pensiero sentii la mia testa avvolta dai suoi seni, le mani stavano scendendo sul mio petto e il mio cazzo ritornò svettante la sotto la schiuma, per fortuna nascosto ai suoi occhi. Ogni tato sembrava che si avvicinasse, ma subito si ritraeva e tornava sul petto e poi sulle tempie. Sua madre non ci aveva mai nemmeno provato a dedicarmi un trattamento simile, chissà forse aveva preso proprio da me.
Cambiò posizione e si mise davanti a me e prese a massaggiarmi piedi e gambe, saliva saliva e appena arrivata vicino ai miei testicoli tornava indietro. Ero con la testa appoggiata al bordo mi godevo le sue mani, mi allargò le cosce e vi si insinuò lentamente, mi stavo agitando e avevo sbarrato gli occhi e lei subito mi ritornò a tranquillizzare: “Pà tranquillo ti voglio coccolare solo un po’, lasciami fare non te ne pentirai e poi sarai davvero rilassato dopo le fatiche fatte”. In ginocchio di fronte a me mi massaggiava il collo e le braccia, ma con quei movimenti lasciava liberi i suoi seni sodi di ondulare davanti al mio viso con quei capezzoli così rosa e appuntiti da farmi desiderare di non essere lì in quel momento…non riuscivo più a controllarmi e l’erezione stava diventando sempre più dolorosa. Così come aveva fatto quando era dietro di me si appoggiò al mio corpo e mi vidi avvolto da quelle tette fantastiche mentre le sue mani ora scendevano sulla mia schiena, la sua gamba destra mi scavalcò la coscia sinistra e così fece con l’altra, ora mia figlia era seduta su di me e il mio cazzo era esattamente sotto di lei tra la vagina e l’ano. Ero teso e così agendo sul muscolo cominciai a bussarle con la mia asta tra i due buchi, lei mi guardò sorridendomi maliziosa, si prese i seni tra le mani e li portò alla mia bocca e questa volta mi disse qualcosa che mi lasciò esterrefatto: “Pà sai che ti ho sempre desiderato e ora sarai mio! La mamma non c’è e non saprà mai nulla e tu devi solo pensare a me!! Anche alcune mie amiche mi hanno detto che se potessero ti scoperebbero e magari un giorno ti farò questo dono, ma per oggi avrai solo me!”
Volevo scappare e mi alzai spostandola in maniera quasi violenta, ma non riuscii a sfuggirle dato che si abbracciò alle mie game con la mano sinistra mi prese il cazzo paurosamente eretto. Questa volta i suoi occhi erano pura libidine, non erano gli occhi della mia bimba, ma di una femmina eccitata e golosa di cazzo. Questo suo atteggiamento mi convinse a rimanere e il suo lento movimento su e giù con la mano stava lentamente liberando il mio glande quasi viola per la dolorosa e continuata erezione durante i suoi precedenti massaggi. La guardava dal basso verso l’alto e le mie palle seguivano l’andamento della sua mano. “Che bel cazzo che hai Pà! Pieno di vene, così largo e con quella enorme cappella. Adesso capisco le urla della mamma mentre te la scopavi di notte, le sbattevi questo in gola…ma per caso te la sei anche inculata? Non mi sembra il tipo di donna che accetta una tale brutalità e secondo te invece io? Dici che qualche mio amico mi ha già rotto il culo?”, preso alla sprovvista (di nuovo) mi misi quasi a balbettare: “Mah, mah…non ho ami pensato a cosa facessi con i tuoi ragazzi e nemmeno con le tue amiche, sei solo la mia bimba, anche se la mamma mi ha detto che non sei più vergine da un po’!”.
Parlava sempre più vicina al mio cazzo fino a che con un movimento deciso lo piegò verso la sua bocca e cominciò a leccarmi. Ormai la linea del non ritorno era stata varcata e mi appoggiai al muro con le mani e con un leggero movimento di bacino assecondavo gli spostamenti della sua testa. Non riusciva a prenderlo tutto in gola, ma il suo calore faceva vibrare il mio cazzo, sentivo la lingua che si proiettava lungo tutta l’asta e continuava sulla cappella, mentre ora con le mani appoggiate ai miei glutei mi spingeva verso di lei, dentro di lei.
Mentre pompava ripensai alle sue domande e risposi a monosillabi: “No…e…sì” “Cosa Pà” e se lo rimise in bocca, “Ho detto NO non mi sono mai inculato tua madre, purtroppo è una donna classica ed è già tanto che variavamo dal missionario, ma senza troppa fantasia e SI penso che qualcuno ti abbia già fatto qualche lavoretto al culo!”. Mi guardò con quegli occhi verdi e mi sorrise: “Immaginavo la mamma non avesse mai fatto nulla di particolarmente eccitante e SI hai perfettamente ragione per la seconda cosa che hai detto”, nel finire la frase abbandonò il mio cazzo e si appoggiò al bordo vasca inarcando la schiena e mostrandomi il suo sedere perfetto, sembrava quasi dipinta tanto era perfetta, ma vedevo che il suo ano non era chiuso come mi sarei aspettato, ma già aperto, era un foro di quasi 3 cm, come mai? Vidi ad un certo punto che stava spingendo, il suo ano si stava dilatando ulteriormente e vidi all’interno uno strano colore arancione, il suo anello ora era largo almeno 6 cm e sentivo che ansimava per lo sforzo di togliersi dal culo quella cosa…ero impietrito. Mi avvicinai e con le mani le separai meglio i glutei fino a che con uno schiocco vidi cadere dal suo culo un mandarino, poi un altro, ne contai quattro alla fine e il suo culo era rimasto perfettamente aperto e pulsava verso di me. Senza girarsi mi disse: “Hai visto che spettacolo? Oggi sono mandarini, ma ho provato a mettermi dentro di tutto, anche quando vado a scuola o esco con gli amici! Non riesco a farne a meno, mi eccito troppo e se qualcuno mi scopa sente che sono ancora più stretta e questo eccita anche i miei amici, che conoscono la mia perversione, ma non sono l’unica delle mie amiche, siamo un bel gruppo di maiale e abbiamo cominciato questi giochi tra di noi ai primi pigiama party in prima superiore! Adesso fai il bravo e rimettimeli dentro, non avrai oggi il mio culo, ma almeno sai cosa aspettarti per il futuro…”. Si appoggiò al pavimento con la guancia tenendo il culo in alto e le gambe ancora in vasca e con le mani si aprì di nuovo. Ripresi uno ad uno i quattro frutti e senza eccessiva fatica li rimisi nel culo di mia figlia che come prima rimase leggermente aperto, ci infilai il dito e sentivo almeno il corpo di due mandarini.
Terminata la breve penetrazione diedi una sberla decisa sulla chiappa destra di mia figlia che urlo per la sorpresa: “Ahia!!”, “Sei davvero una puttanella e io che pensavo di avere una bimba pudica e al massimo un poco maliziosa e invece sei una vacca, ben oltre ogni mio pensiero!”. Misi un piede fuori dalla vasca la presi per le tette che pendevano quasi fino al pavimento e la tirai verso di me abbracciandola da dietro, le tenni le gambe divaricate e ancora bagnati la portai sul suo letto, stava forzando le pareti del suo ano intorno ai frutti perché non voleva perderli e si accertò con una mano che fossero ancora tutti dentro.
Mi lanciò uno sguardo di sfida ora che era sdraiata a cosce larghe sulle sue lenzuola rosa. “Si sono una puttana e non me ne pento di certo, mi piace godere e cerco ogni modo possibile con le mie amiche e amici per raggiungere questo obiettivo! Sento che mi sto bagnando e tu con quel cazzo dovresti far qualcosa invece che puntarlo verso il cielo! Anche se scommetto che non durerai più di cinque minuti, sentivo prima che eri teso come una corda di violino, dai scopami e fammi vedere!” Così dicendo porto le ginocchia verso il petto e con le braccia all’interno stese verso la figa si apri le grandi labbra.
L’invito era chiaro puntai le ginocchia sul materasso e indirizzai il mio cazzo verso quel paradiso rosa e gocciolante completamente aperto per me. Sotto era ancora più eccitante vedere il culo aperto dai mandarini. Non feci grande pressione per entrare era davvero fradicia di umori, emise solo un lungo gemito da quando la cappella superò l’entrata fino a che sentì i miei coglioni sbatterle sull’anello dilatato dell’ano.
Quella piccola caverna era calda e umida ed ora era tutta mia, cominciai a pomparla violentemente e mi piaceva sentire quello strano sciacquio all’interno del suo corpo….purtroppo aveva ragione non potevo resistere oltre e non sapendo che fare estrassi il cazzo e le sborrai sul ventre e sulle tette.
Non era delusa la mia bimba che anzi raccolse alcune gocce si sperma e se le porto alla bocca e mi disse: “Sei davvero dolce Pà!” poi si sedette sul letto e mi riprese in mano il cazzo per ripulirlo di quanto era rimasto appiccicato. Fece un lavoro perfetto e poi mi baciò facendomi sentire il gusto del mio stesso sperma.
La situazione era fuori controllo così come il mio cazzo che ricominciò a inturgidirsi e lei allegra di ciò mi disse: “Per fortuna Pà che abbiamo ancora un paio d’ore prima che mamma ritorni!”

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