Racconti Erotici > incesto > Lo zio, domenica
incesto

Lo zio, domenica


di LISAGARL
14.05.2015    |    62.297    |    3 9.5
"Lui sempre seduto, m’inginocchiai e abbassai i pantaloni, alzo il bacino favorendo l’operazione, e con mio stupore il porco non portava i boxer, ecco..."
Le cose tra mio zio e la zia erano tornate quasi nella normalità, grazie alla mediazione di mia madre, era riuscita a farli chiarire le incomprensioni e con molta fortuna tornarono di nuovo insieme.
La notte tra sabato e domenica non riuscì a dormire come il solito, il pensiero fisso erano quelle frasi dette da mia madre.
- Noi domani andremo a fare visita alla zia in Abruzzo.
Partiva mio padre mia madre e mia zia, giacché lo zio fa l’allenatore di pallavolo e quella mattina aveva una partita importante non poteva andare, mia madre mi aveva detto che dovevo preparare da mangiare per lo zio, sarebbe rientrato dalla partita verso le 14,00.
Era diverso tempo che non avevo rapporti con mio zio, nella mente mi passava mille idee, tanti complessi, tantissime situazioni.
Domenica mattina, loro sono in viaggio da un pezzo, mi alzo, mi faccio una doccia, indosso una canotta e dei pantaloncini, mi dirigo in cucina, faccio colazione ma il chiodo fisso è sempre lo stesso, come comportarmi con lo zio, sarà tutto finito o cosa accadrà?
Verso le 13:30 iniziai ad agitarmi, stava per arrivare l’ora che rientrava lo zio, avevo preparato della pasta il forno e bistecche alla griglia.
Sento suonare il citofono, feci un balzo, un nodo alla gola allo stomaco iniziò a prendermi lasciandomi senza fiato.
Andai ad aprire, mi trovai di fronte lui, mio zio, di tante galoppate, imbarazzata rimasi a fissarlo come se avessi visto un fantasma.
- Lisa, scusami non mi fai entrare?
- A si zio certo scusami, prego entra ci mancherebbe.
Teneva in mano una bottiglia di spumante e un fagottino di dolci, prima di venire era passato in pasticceria.
Ando direttamente in cucina a mettere tutto in frigo, nel frattempo, avevo cambiato l'abbigliamento, una maglietta molto scollata aderente colore bianco, molto provocatoria che rendeva evidente il seno, una minigonna plissettata color arancio cortissima e un paio zoccoli verdi tacco nove.
Mentre portavo il cibo a tavola, sentivo il suo sguardo sul mio corpo, parlammo, molto, di tutto di più, dalla partita al ricongiungimento con la moglie. Poco dopo lo vidi alzarsi a sistemarsi il pantalone della tuta come se qualcosa le stringesse in vita.
Parlando mi chiese come andava, se mi ero fidanzata se frequentavo qualcuno, tutte risposte negative, dal suo volto potei chiaramente capire che era strafelice.
Dopo il pranzo, arrivò il momento di prendere i dolci che aveva portato, si alzo è girandomi un momento non potei buttare lo sguardo verso il suo pacco, non era in pieno movimento ma non stava neanche a riposo, tornò con la bottiglia di spumante, la stappò e brindammo.
- Zio a cosa brindiamo?
- Per prima cosa al tuo squisito pranzo, tutto perfetto, poi alla tua bellezza, sei sempre più bella.
- Zio sei adorabile come sempre, molto cavalleresco
Brindammo e mangiammo diversi dolcetti, tutti squisiti e gustosi, mi aiutò a sparecchiare la tavola.
- Zio se ti va di riposare puoi accomodarti sul divano accendi la tv, io finisco di sistemare la cucina.
- Si grazie, ma preferisco restare in cucina a tenerti compagnia.
Iniziai a lavare le pentole che non entravano in lavastoviglie, mentre sistemavo i piatti in lavastoviglie mi cadde un coltello, mi chinai di più mettendomi oltre i 90°, da quella posizione vidi il suo sguardo che era fisso sul mio posteriore, indossando un minuscolo tanga lasciava intravedere quasi tutto il mio intimo.
Il suo gesto non possa inosservato, difatti portò una mano al pacco sistemandosi qualcosa, si stava sicuramente eccitando, mi alzai e girandomi verso di lui gli sorrisi, lui furbone capì subito che avevo visto il suo gesto.
Nel frattempo la mia micina che fino allora era stata buona e silenziosa, iniziò a svegliarsi, sentivo bagnarmi, sapendo cosa nascondeva quel pantalone.
Terminato di sistemare i piatti in lavastoviglie, dissi:
- Zio hai una faccia, forse abbiamo bevuto troppo vino, ora ci prendiamo un bel caffè amaro.
- Si forse è meglio sai sento caldo, colpa sicuramente del vino.
Porta il caffè, eravamo vicinissimi, lui era diventato molto serioso e lo vedevo che sudava molto, prendemmo il caffè, poco dopo fissandolo negli occhi aggiunsi.
- Zio ti senti bene, vedo che stai sudando moltissimo, senza aggiungere altro posai lo sguardo sul pacco.
- Ho capito colpa di questo vero? e allungai la mano sul pacco.
- Che fai? Smettila,
- Non preoccuparti zio, lo voglio io come lo vuoi tu e loro insieme riferendomi al cazzo e alla fica, rilassati, vogliamo entrambi la stessa cosa credimi, da quando hai varcato la soglia che non smetti di fissarmi in modo maialesco.
Lui sempre seduto, m’inginocchiai e abbassai i pantaloni, alzo il bacino favorendo l’operazione, e con mio stupore il porco non portava i boxer, ecco svelato il trucco.
alla vista del cazzo non mi feci pregare di imboccarlo subito, lo conoscevo troppo bene, a quel punto sento esplodere la porcaggine dello zio, mettendomi le mani tra i capelli spingendomi la testa sul cazzone infilandomelo tutto in bocca.
- Credevo che non lo volessi più il cazzone dello zio, sono mesi che ti aspetto.
Non risposi ma continuai a pomparlo succhiandolo e leccandolo a più non posso.
Di lì a poco mi sfilò ma maglia e sganciò il reggiseno liberando i capezzoli che ormai erano duri come il ferro.
Li strapazzo molto stringendoli tra le dita, poco dopo presi i seni tra le mani, sfilai il cazzo dalla bocca e lo strinsi iniziando una favolosa spagnola, spesso lo leccavo, a un certo punto entrambi volevamo scopare, ci trasferimmo in salotto, mi sedetti un po’ sdraiata a gambe larghe, ora toccò a lui, s’inginocchiò, alzandomi le gambe, si butta a capo fitto iniziando una lunga e laboriosa leccata.
Mi penetra con le dita, poi infila in profondità la lingua, un primo orgasmo ormai si sta per consumare, ne seguono altri e lui imperterrito a leccarmi e succhiandomi tutti i liquidi, un gran porco, mi ero dimenticato questa sua specialità.
Con una mossa veloce e fulminea si alza prende il cazzo in mano e me lo punta alla fica infilandomelo di colpo, mi fa sobbalzare ma il piacere che provo è immenso, inizia una grande scopata. Ogni colpo era ben messo al punto giusto, avvinghiati, mi passa le mani sul culetto prendendomi quasi in braccio, senza far uscire il cazzo dalla fica cambiamo posizione, ora lui era seduto ed io che cavalcavo sul palo.
Il piacere era immenso, piccoli urli di gioia fuoriuscivano dalla mia bocca, lui ansimava o come un maiale, con la mano si era attaccato al seno massaggiandomelo e mordendomi i capezzoli.
Poi dopo un bel po’ di cavalcata cambiammo di nuovo posizione, questa volta ami misi in ginocchio sul divano sporgendo in fuori il culetto, lui mi allargo le chiappe, prese a lavorarmi il buchetto, lo lasciai fare, quando credette di essere pronto per inocularmi si alzo e lentamente mi trafisse il forellino.
- Lisa hai un culetto invidiabile, morbido accogliente mi fa impazzire sapessi in tutto questo tempo le volte che to pensato mentre t’inculavo.
- Zio, sbattimi e taci fammi impazzire di piacere.
Quella frase sembrava avergli dato il via a una nuova fantasia, infatti, cambiò il suo vocabolario, sembrava un’altra persona, iniziò a insultarmi, dicendo sei una puttana ti piace il cazzo dello zio in culo, te lo infilo fino in fondo, maiala rotta in culo, inizialmente rimasi un po’ scioccata non aveva mai usato simili parole, ma poi per niente infastidita continuai a godermi il cazzone.

A un certo punto però mi venne da rispondergli, dicendogli.
- Si zio, sono la tua troia, fammi godere maiale, ti piace inculare la nipotina pensa a tua moglie se sapesse cosa stai facendo porco.
- Sei una maiala zoccola dello zio
Poco dopo quasi esausto non riuscendo più a resistere, lo tirò fuori e subito m’inginocchiai di fronte a lui, passai la mano sul cazzo e poi lo presi in bocca, iniziai ad aspirare in profondità, da lì a poco lo sentii ansimare continuamente, subito dopo un’esplosione di sperma m’invase la bocca.
Ingoiai a più non posso, tenendolo in bocca leccavo il glande raccogliendo tutto fino alle ultime gocce, lo tirai fuori e iniziai a ripulirlo, non è che ce ne fosse bisogno, già in bocca avevo fatto il più.
Aprendo la bocca gli mostrai ancora un po’ di sperma che avevo conservato li, tirai fuori la lingua e la mostrai, poi deglutii e ingoiai le ultime dosi. Orami erano trascorse quasi due ore, che stavamo scopando, il lavoro di bocca stava dando i suoi frutti.
- Zio ma da quando non scopi?
- Da domenica scorsa
- Comunque sono contenta, che sei ritornato da zia.
- Grazie ma ricordati che questo per te ci sarà sempre, quindi quando vorrai basta uno squillo e corro da te, ma ora torniamo a noi.
- Con immenso piacere
Lui seduto, tornò di nuovo a cavalcarmi il suo bel paletto, fu un interminabile pomeriggio di sesso.
Lui venne ancora due volte, la prima me la fece direttamente nel culetto senza avvisarmi, ultima se pur quasi un nulla me la fece in bocca.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Lo zio, domenica:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni