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Lucia e i sogni di bambino


di cris35
18.03.2016    |    42.215    |    5 8.7
"“ Lucia mi racconta un po’ tutta la sua vita matrimoniale, mi racconta degli anni prima del matrimonio, dei sogni non realizzati, della vita che ha dovuto..."
Posso volare alto se voglio, basta solo chiudere gli occhi e sognare, ed essere padrone della mia vita …
Ho tanti scheletri nell’armadio, preferisco essere l’amante di qualche donna insoddisfatta che impegnarmi in una storia seria, così, per non aver problemi io, per non aver pensieri, per non diventare grande …
Non ho amici, di quelli veri, non ho una compagna, ho un lavoro che mi piace, ho tanti passatempi, vivo un po’ alla giornata, anche perché ogni giorno porta con se un’avventura diversa, stimoli nuovi, emozioni diverse …

Sono seduto al bar dove solitamente faccio colazione al mattino, solo che mi ritrovo in pausa pranzo questa volta, per sbaglio, perché solitamente pranzo a casa, ma oggi sono di fretta e preferisco qualcosa al volo qui, dove sono di casa.
Sto leggendo la gazzetta, si parla dell’ennesima prova incolore della mia squadra del cuore, mai una gioia sta cazzo di squadra, ma che volete farci, noi tifosi, quelli veri, siamo fatti così, fin da piccoli viviamo per io nostri colori, anche se le cose non vanno mai come vorremmo, ma la passione ci porta a sopportare tutto, e soprattutto ad avere speranza che le cose possano migliorare, e se ci va di lusso, quest’anno ci salviamo discretamente.
Sento la sedia di fronte a me spostarsi rumorosamente, vedo una sagoma sedersi goffamente, è Riccardo, mio collega da una vita, che cerca di divorare un panino e parlare allo stesso momento, io gli voglio un gran bene, ma in certi momenti non riesco a soffrirlo, faccio finta di annuire, fingendo interesse a quello che mi sta raccontando, anche se non lo ascolto, solo nel momento in cui pronuncia il nome di Lucia rizzo le antenne, e non solo quelle, perché Lucia è sua moglie, me la sogno tutte le sere, in tutte le posizioni possibili, mi chiedo come possa aver sposato Riccardo, ah, Lucia è mia cugina per la cronaca, abbiamo la stessa età, mi è sempre piaciuta, ma non ho mai osato avvicinarmi a lei, e lei non ha mai mostrato nessunissimo interesse nei miei confronti, se non quello di semplice cugina che ti vede ogni morte di papa e ti chiede come stanno gli zii e basta, io invece, avrò vinto non so quanti premi Oscar con tutti i film che mi sono fatto su di lei e con lei!!!
La mia mente sta vagando, quando Riccardo mi da una pacca sulla spalla e mi riporta a questa triste realtà, io e lui seduti al tavolino del bar …
Mi sta raccontando di un impegno che Lucia ha nel pomeriggio, del fatto che dovrebbe accompagnarla e del fatto che non può farlo, perché deve fermarsi in ufficio a fare non so che di importante e vitale, quindi, Lucia, impegno, Riccardo non può, io posso, sono libero, io e lei da soli, mi piace questa cosa, ma poi che cazzo voglio fare con mia cugina, dai, siamo sinceri, facciamo sta fatica ad accompagnarla, tanto finiremo col parlare dei nostri genitori, di qualche ricordo d’infanzia, del tempo e del più e del meno, poi ognuno a casa propria, lei a letto con Riccardo, io in bagno con Federica …
Il pomeriggio passa abbastanza in fretta, c’era del lavoro da sbrigare quindi le ore mi sono volate, sono sotto casa di Riccardo che aspetto Lucia, sono seduto in macchina che ascolto radio Deejay, la Pina e Diego assieme alla Vale mi fanno ridere spesso con i messaggi degli ascoltatori, c’è gente veramente fusa che ascolta questo programma, ed io modestamente mi sento di farne parte pienamente.
Si apre la portiera della macchina e Lucia si materializza di fianco a me, è sempre incantevole, anche se ha qualche chiletto in più, ha le curve al proprio posto e fa sempre il suo effetto, da ragazzina era proprio bella, adesso è veramente affascinante!
Dobbiamo andare dall’oculista, per questo ha bisogno di un passaggio, perché dopo la visita, con le pupille dilatate non riesce a guidare, è una visita programmata da tempo mi racconta, e le dispiaceva saltarla, ormai la quarantina si sta avvicinando e comincia ad avere qualche problemino nella lettura da vicino, comincia a soffrire di mal di testa ogni volta che legge qualche pagina di un libro, e vorrebbe sistemare la cosa, visto che ama leggere.
La sala d’attesa è vuota, siamo gli ultimi, ma siamo in attesa che la persona prima di noi finisca, io e Lucia parliamo degli zii, come stanno, cosa fanno, parliamo di qualche ricordo d’infanzia, dei giochi innocenti che facevamo, parliamo del tempo, che palle però ….
La visita è finita, il dottore le ha prescritto degli occhiali, ma li deve usare solo per leggere e quando deve stare più di un’ora davanti ad uno schermo, computer o tv che sia, la prendo sottobraccio e la porto verso la macchina visto che al momento è praticamente cieca, sento il suo braccio stringere, sente il suo fianco, il suo profumo, mi godo il momento …
“Come va con Riccardo?” la butto li facendo finta di niente
“Come scusa?” fa Lucia un po’ perplessa
“No niente, scusa se te l’ho chiesto, ma vedo Riccardo tutti i giorni, e tante volte lo vedo mogio, non vorrei ci fossero problemi, mi dispiacerebbe, Riccardo è un amico, tu sei mia cugina, tutto qui.”
“Mi hai un po’ spiazzata con questa domanda, di solito non parliamo mai di cose serie e personali io e te, con Riccardo non va male, ma neanche bene, diciamo che siamo in una fase piuttosto piatta e tranquilla del nostro matrimonio, ci facciamo ognuno gli affari propri, con rispetto s’intende, quello sempre, così litighiamo poco, diciamo che siamo in una sorta di tregua, abbiamo avuto momenti difficili l’anno scorso, adesso sono passati, ma qualcosa è cambiato, è innegabile …. “
Lucia mi racconta un po’ tutta la sua vita matrimoniale, mi racconta degli anni prima del matrimonio, dei sogni non realizzati, della vita che ha dovuto vivere, del fatto che non fosse proprio felice, mi lascia un po’ così questo racconto, mai avrei immaginato che dietro quel sorriso dolce si nascondesse tanta tristezza, proprio un peccato, magari una speranza per il sottoscritto però …
Scesi dalla macchina ci abbracciamo, un abbraccio lungo, stretto, forte, Lucia è bella soda, ha un profumo meraviglioso, la sento stringere forte, forse si sente molto sola, avrà bisogno anche lei di sfogarsi in qualche modo, di parlare con qualcuno, durante il tragitto in macchina è stata un fiume in piena, io ho scoperto una persona dolce e sensibile, forte allo stesso tempo, anche se rassegnata
“Mi accompagni su per piacere? Non ci vedo ancora bene con questi occhi”
“Ma certo, tieniti stretta a me che andiamo!”
Siamo dentro casa, non c’ero mai stato, e non è nemmeno come me l’ero sempre immaginata, l’arredamento è ultra moderno, tutto in un ordine maniacale che da quasi fastidio, sembra di essere in un altro mondo, quasi nello spazio, ma da oggi pomeriggio mi sento come a casa mia, è scattato qualcosa da quella semplice domanda che le ho fatto, sembrava che fossimo come bloccati.
“Certo che Riccardo è proprio scemo però, lasciarti in disparte così, perdersi tutto questo ben di Dio di ragazza”
“Come scusa???” fa lei
“Scusa Lucia, pensavo solamente e mi è uscito il pensiero, non volevo essere sgarbato”
“Ma chi vuoi che mi prenda, sono vecchia, grassa, cieca … “
“Ma va che sei un fiore, uno splendido fiore, posso confessarti una cosa?”
“Certo, ci mancherebbe, ti ho raccontato tutta la mia vita oggi, adesso tocca a te!”
“Sono un po’ in imbarazzo,ma … ho sempre avuto un debole per te, fin da piccoli, e tu non mi hai mai considerato”
“Ma siamo cugini, come potevo?”
“Si è vero, però sai, ti ho pensata tanto in questi anni?”
“E cos’hai pensato?”
“Dai, che mi vergogno, meglio che vada Lucia, che comincia ad essere caldo qui dentro!”
Non riesco a nascondere il rossore in viso, e nemmeno l’eccitazione che sta salendo, per fortuna lei non riesce ancora a vederci bene, mi chiede solo un ultimo abbraccio prima di andare via, che concedo volentieri, voglio sentire un’ultima volta il suo profumo, voglio tornare a casa e pensare a lei, voglio eccitarmi e toccarmi pensando a lei e al suo profumo, al suo corpo sodo, siamo abbracciati …
“Sicuro che vada tutto bene? Ti sento in difficoltà, comunque Riccardo torna dopo cena, se vuoi fermarti ci prendiamo una pizza così lo aspettiamo …”
Ecco, beccato in pieno, ma come si può nascondere un’erezione quando ci si abbraccia in questo modo?
Le bacio piano il collo, le accarezzo la nuca, lei inclina la nuca indietro, si lascia andare un po’, mi offre il suo petto, non mi sembra vero, le prendo il seno tra le mani, lo stringo forte, le sbottono la camicetta, sento i capezzoli sotto le mie mani, mi chino e li bacio, uno alla volta, faccio come nei miei sogni di ragazzo, la spoglio con avidità, via la camicetta, via il reggiseno, via la gonna, via i collant, Lucia rimane solo con il perizoma di pizzo, con la bocca scendo verso l’ombelico, poi la faccio salire sopra il tavolo, le allargo le gambe, mi tuffo letteralmente su di lei e comincio a leccarle le mutandine, mi piace da morire, sento che si sta bagnando, mi prende la testa con le mani, mi tira verso di se, io lecco a più non posso, poi le scosto un po’ il pizzo con le dita, mentre le bacio il clitoride con un dito la stuzzico tra le labbra, sento che si inarca, che mi stringe più forte a se, mi manca il respiro in quella posizione, ma sono avido di lei, non me la voglio far scappare, sto realizzando il mio sogno, i miei sogni, perché ad uno ad una mi vengono alla mente tutti i film che mi sono fatto su di lei, solo che adesso ho l’imbarazzo della scelta su come prenderla, perché non mi accontento di certo di una leccatina, voglio di più, voglio recuperare tutti questi anni di sogni erotici, la voglio mia, tutta mia …
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