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Mia figlia Sara - 2


di bird2012
23.06.2016    |    44.814    |    1 4.3
""Dai, chiavami a pecora: in questa posizione mi sento profondamente troia!" Avrei voluto dirle che lei era troia a prescindere dalle posizioni, ..."
Mia figlia Sara

Cap.2


Mentre rimuginavo dentro di me come poter soddisfare la mia voglia di lei, mi si accese la lampadina: che cretino, avevo la soluzione a portata di mano e non ci avevo pensato.
Il mio intimo amico Mario, di cui ben conoscevo la sua sfrontatezza nei confronti delle donne, mi sarebbe stato certamente di aiuto.
Era anche il mio odontoiatra di fiducia e conosceva Sara.
La sera dopo lo andai a trovare a casa e, come al solito, si finì per parlare di donne

"Vedi Roberto, con le donne bisogna sempre provarci, si deve essere intraprendenti e spudorati.
Io, quando una donna mi piace, non mi faccio scrupoli e uso sempre la stessa tecnica, ormai ampiamente sperimentata durante tutti questi anni di attività professionale.

Credimi sulla parola: almeno una donna su dieci ci sta! Male che vada un ditalino e un pompino ci scappa sempre, ma la maggior parte delle volte tornano un'altra volta alla fine degli appuntamenti per farsi chiavare!
La mia tecnica è semplice, ma funziona.
Quando la donna mi piace la faccio accomodare sulla poltrona, poi con una scusa vado nel mio ufficio, attinente alla sala odontoiatrica, mi massaggio un pò l'uccello per farmelo un pò addrizzare, e poi torno dalla paziente.
Mi siedo accanto a lei e con la scusa di osservarle bene il cavo orale mi avvicino a lei e le poso l'uccello sulla coscia: questo è il momento clou!

O la donna sposta immediatamente la coscia appena sente il contatto del cazzo duro e allora desisto e seguito a fare il mio dovere di odontoiatra in maniere seria e scrupolosa: la signora penserà che il mio contatto sia stato assolutamente involontario.
Oppure, come ti ho detto, almeno una volta su dieci, non solo la donna non sposta la coscia, ma dopo qualche minuto di intimo contatto comincia a sfregarla contro il mio uccello.

Capirai che dopo circa venti minuti o mezz'ora di questo sfregamento siamo entrambi al colmo dell'eccitazione.
Alla fine la sequenza delle frasi è sempre la stessa.
Io le dico: "Ma ora mi lasci così? Non senti come me lo hai fatto addrizzare?" e lei risponde: "Ma di là c'è mio marito, come facciamo? Anche io sono fradicia, ma ora non possiamo!"
“Almeno fammi un pompino!” la imploro, mentre le prendo la mano e gliela metto sul cazzo… ed il più delle volte mi accontentano!
Poi prendiamo un appuntamento per un'altra sera, alla fine degli appuntamenti... e senza marito!

Con questa tecnica ieri sera mi sono fatto una scopata da sballo.
La mia paziente appena entrata nello studio non mi ha dato neanche tempo di salutarla: mi ha gettato le braccia al collo e ha cominciato a baciarmi come una porca!
Lingua in bocca, morsi alle labbra, oscene leccate al viso, il tutto condito con frasi altamente libidinose!

"Dai, dottore, l'altro ieri mi hai curato i denti, adesso curami la fica: ho una voglia di cazzo da non credere!" e ha ripreso a baciarmi.

Le ho messo subito una mano tra le cosce e mi sono sentito subito scoppiare il cazzo: la porca era venuta senza mutandine!
Se c’è una cosa che mi manda ai matti è sentire che una donna non indossa l’intimo: la ritengo la prova inconfutabile che vuole il cazzo e la cosa non può fare altro che eccitarmi oltre misura.

Le ho infilato due dita nella fica e ho cominciato a girargliele dentro, mentre lei ha risposto da par suo tirandomelo fuori e iniziando una deliziosa sega.
Abbiamo seguitato un osceno lingua in bocca masturbandoci reciprocamente.
Poi, prima ancora che glielo chiedessi, si è spogliata e si è messa in ginocchio sulla poltrona, a cosce larghe e culo in fuori.

"Dai, chiavami a pecora: in questa posizione mi sento profondamente troia!"

Avrei voluto dirle che lei era troia a prescindere dalle posizioni, ma lasciai stare.
L'ho chiavata per una buona mezz'ora, l'ho fatta venire un paio di volte, aggiungendo, ai profondi colpi di cazzo, sonore sculacciate e deliziosi massaggi al buchetto del culo che la facevano eccitare ancora di più.
Dopo la seconda sborrata si è girata verso di me con una espressione da zoccola indescrivibile!

"Dai, dottore, finisci l'opera!"

Feci finta di non capire, ma la troia mi sorrise.

"Lo so che hai capito benissimo, ma ti piace sentirmelo dire! OK, allora dai, tesoro, aprimi per bene anche il culo! Però la schizzata finale la voglio in bocca!"

Ho esaudito il suo desiderio: prima me la sono inculata per una decina di minuti e poi le ho riempito la bocca di sborra!

Quando mi ha salutato non credevo alle mie orecchie.

"Senti, ho qualche amica che cerca un dentista coscienzioso, in grado di risolvere tutti i suoi problemi… e non solo quelli odontoiatrici!
Penso proprio faresti al caso loro... come hai fatto meravigliosamente al caso mio: se la cosa ti interessa do loro il tuo numero di cellulare!"

Facile rispondere.

"Certo che mi interessa, ma non vorrei fossi gelosa!" scherzai.

Si mise a ridere.

"Ma quale gelosa: tra amiche si fanno questi favori!
Quando si ha la fortuna di trovare un bel cazzo splendidamente funzionante è giusto scambiarcelo da buone amiche!
Un’altra cosa: come hai visto mi piace molto il cazzo, ma ho anche un debole per le giovani femminucce abili a leccare la fica.
Se ti capitasse qualche porcellina in vena di porcate sai dove trovarmi!”

Come vedi, Roberto, il mondo è pieno di troie e la tecnica del cazzo contro la coscia funziona abbastanza spesso per trovarle!”

Mentre ascoltavo le sue avventure cominciai ad immaginare Sara a pecora sopra la poltrona mentre Mario se la inculava!
Ripensai al preservativo pieno di sperma: ormai mi ero reso perfettamente conto quanto fosse porca e depravata mia figlia, ed ero certo non si sarebbe tirata indietro alle avances di Mario… e poi lui ci sapeva fare, avrebbe saputo bene come prenderla!
Decisi di confidarmi.

"Scusa Mario, sei l'unico amico che ho: ne abbiamo passate tante insieme, sin dalla nostra adolescenza, e so che di te posso fidarmi. Inoltre so bene quanto ti piaccia la fica, come me d'altronde: rammenti quante donne ci siamo scopate insieme in eccitantissimi triangoli? Quindi puoi ben comprendere i desideri di noi maschietti.
Sto impazzendo per una donna, faccio del tutto per togliermela dalla testa ma non ci riesco! Non trovo il coraggio di confessartelo, ma il mio è un desiderio perverso e depravato a cui non riesco a resistere: ti prego, aiutami, consigliami tu che hai molta esperienza!"
Il mio amico mi guardò.

"Chi è, la conosco?"

Abbassai gli occhi... poi sussurrai.

"È Sara, mia figlia! Ho dei desideri perversi e depravati nei suoi confronti! Mi piacerebbe vederla mentre si fa scopare, vedere un cazzo che le entra e esce dalla fica e poi essere io che me la chiavo! Hai capito, tutti e due dentro di lei, prima lui e poi io, uno dietro l’altro: non so che pagherei per realizzare questo sogno! Dimmi sinceramente: pensi sia un depravato, per avere tali desideri nei confronti di mia figlia?”

Mario aveva il volto eccitato: la mia richiesta di aiuto non lo aveva lasciato indifferente!

“Non sei affatto un depravato: questi sentimenti dei padri verso le figlie, e anche delle madri verso i figli, sono più frequenti di quanto si possa immaginare!
Ti confido che per un anno ho avuto una relazione con un padre e una figlia: è stato un rapporto meraviglioso!
E’ iniziato sempre con la stessa tecnica: mentre il padre aspettava in sala d’attesa che mi dedicassi all’igiene dentale di sua figlia, le ho posato il cazzo contro la coscia.
Ma la porca non solo non ha scansato la gamba, ma dopo qualche minuto, resasi conto che il contatto del mio cazzo non era fortuito ma fortemente voluto, mi ha manifestato spudoratamente la sua completa disponibilità.

“Sento che hai un bel giocattolino tra le gambe e a me piacciono molto i maschi ben forniti, ma non mi piacciono le sveltine: sono molto esigente, e quando mi capita una bella verga me la voglio godere con calma! Tu sai mantenere i segreti?”

Feci un cenno affermativo con la testa, poi aggiunsi.

“Tranquilla, sono un gentiluomo e poi conosco le regole del gioco!”

“Allora sappi che io e papà scopiamo insieme da parecchi anni e ci piace divertirci! Per cui, se sei d’accordo, ci divertiremo tutti e tre!”

Da quel momento abbiamo iniziato un meraviglioso rapporto a tre che è durato un anno! Purtroppo, per motivi di lavoro, lui è stato trasferito e hanno dovuto cambiare città ed è stato veramente un dispiacere lasciarci!
Avresti dovuto vedere sua figlia in mezzo a noi due: godeva come non mai, era insaziabile, voleva essere presa da entrambi, con due cazzi nel corpo raggiungeva orgasmi devastanti!
Avevamo raggiunto una intesa sessuale entusiasmante: era lei che prendeva l’iniziativa e ci diceva, di volta in volta, come desiderava essere presa!

Ogni volta che ci incontravamo le deliziavamo la fica e il culo senza soluzione di continuità: io e il padre ci scambiavamo il culo e la fica per ore e lei ne godeva come non mai.
Una sera fu lei a chiederci di metterglieli tutti e due nella fica: quando sentì i nostri due cazzi entrarle nella vagina e cominciare a scoparla andò letteralmente fuori di testa, sembrava impazzita dal gran godimento!
Da quella sera in poi volle che ogni nostro incontro terminasse con la doppia penetrazione nella fica e relativa doppia sborrata dentro.

Un’altra sera ci strabiliò ancora di più: volle provare a farceli infilarli tutti e due nel culo!
Non fu facile, ma piano piano ci riuscimmo: inutile dirti il piacere che ne provò!
Quando una donna è capace di prenderli tutti e due nella fica e tutti e due nel culo il piacere per tutti e tre e veramente straripante!
Questo per dirti che ho già avuto una esperienza del genere e l’ho trovata meravigliosa!”

Terminò di parlare e mi fissò a lungo… poi seguitò.

“Roberto, sinceramente, senza girarci intorno: desideri mi scopi tua figlia e poi la faccia scopare anche a te? Ovviamente niente di sicuro… ci provo, poi vediamo l’evolversi della situazione!”

Ero eccitato al massimo: le parole di Mario mi stavano facendo sperare!
Già vedevo Sara penetrata dai nostri cazzi, in fica e in culo!
Il mio amico si accorse della mia eccitazione.

“Sei eccitato, lo vedo dal tuo sguardo! Sappi che il pensiero di scoparmi tua figlia ha eccitato anche me! Mi è venuta una gran voglia di menarmi il cazzo mentre parliamo di lei… che ne dici? In fin dei conti i nostri uccelli ce li siamo visti decine di volte quando ci scopavamo le nostre puttane! Pensa quando ti segherai mentre vedrai il mio uccello pompare la fica di tua figlia!”

L’idea di vederlo fottere Sara, ammirare il suo super cazzo dilatarle le labbra della fica e sprofondare dentro di lei fino alle palle mi fece sobbalzare l’uccello nei pantaloni!
Non risposi: mi aprii la patta dei pantaloni e lo tirai fuori!
Mario mi guardò.

“Bene, ma a me piace stare più comodo quando gioco con il mio uccello!”

Così dicendo si tolse i calzoni rimanendo completamente nudo dalla pancia in giù.
Quando vidi il suo uccello ne rimasi piacevolmente sorpreso: mi ero dimenticato quanto fosse grosso, una gran bella mazza, imponente, grossa cappella, due grossi coglioni!
Ripensai alle urla di piacere delle donne quando glielo infilava dentro e sentii un brivido lungo la schiena pensando di vederlo penetrare la fica e il culetto di Sara!

A quel punto lo imitai e anche io mi tolsi i calzoni!
Anche il mio cazzo non era niente male, certamente superiore alla media, ma quello di Mario era di un altro livello: tutti e due dentro il corpo di mia figlia avrebbero fatto i fuochi d’artificio!
Le femminucce che avevamo penetrato insieme erano sempre rimaste molto soddisfatte del nostro operato!

Mario si mise seduto sul divano, si abbandonò sullo schienale a cosce larghe, impugnò il cazzo e cominciò a menarselo… mentre mi fissava.
Io mi misi seduto su una poltrona, di fronte a lui… ed iniziai anche io a segarmi.

“Parlami di lei: pensi le potrà piacere il mio cazzo?”

“Sappi che si masturba con un grosso vibratore ruotante, per cui credo sia abbastanza aperta sia davanti che dietro! Le ho trovato anche dei preservativi nella borsa che mi fanno ritenere che sia abbastanza disponibile a farsi chiavare! Ovviamente le mie sono solo supposizioni che devono essere verificate!”

“Tranquillo! Penserò io a verificare le voglie di tua figlia! Comunque è interessante ciò che mi hai detto: una diciannovenne che va in giro con i preservativi nella borsa è una che ha voglia di cazzo… e noi gliele toglieremo tutte le sue voglie… dalla prima all’ultima!
Da quello che mi dici credo non sia poi così difficile scoparmi Sara!
Ma dimmi sinceramente, Roberto, senza problemi: vuoi che mi fermi alla fica o mi dai carta bianca?”

Ogni frase di Mario mi faceva palpitare.

“Stai scherzando? Fermarti alla fica? Se lei ci sta la devi trattare da porca: aprile il culo, sborrale in bocca, falla godere più che puoi! Voglio vederla sborrare mentre la sfondi!”

“Molto bene! La tratterò da troia come merita! Abbi fiducia: glielo sfonderemo per bene il culetto… ammesso che non glielo abbiano già sfondato!”

La sicurezza che aveva Mario di scoparsi Sara mi eccitava oltre modo.

“Davvero pensi di potertela chiavare senza difficoltà? Dio mio, il pensiero di vederti dentro di lei mi fa impazzire!”

“Si, da quello che mi dici ne sono certo! Me la scoperò e me la inculerò, poi te la presenterò su un piatto d’argento per fartela godere… e se vorrai ce la scoperemo insieme, come abbiamo fatto in passato!
Ma credo che all’inizio dovrò escogitare qualche sotterfugio… vedremo, voglio pensarci!”

“Mi sono dimenticato di dirti una cosa: non so se possa essere importante, ma sappi che gioca anche con una sua amica, le lecca la fica!”

Vidi gli occhi di Mario brillare, mentre la mano accentuava il ritmo della sega.

“Cazzo! Altro che importante! Non so se riusciremo a costituire un bel triangolo, ma se ciò si avverasse potremmo inserire quella troia che mi sono scopato ieri sera! Rammenti che prima di andarsene mi ha detto se conoscevo qualche giovane ragazza a cui piacesse leccare la fica? Dio santo, Roberto, pensa che bel quartetto: incestuoso e omosessuale!

Ma non stare così lontano, avvicinati di più con la poltrona: a me piace tutto del sesso e mi eccita anche vedere un maschietto che si mena il cazzo! Dai, avvicinati… fammi vedere come te lo seghi mentre pensi a come mi inculerò tua figlia!”

Anche a me stava eccitando vederlo con il suo cazzone in mano, ma non avevo il coraggio di dirglielo: mi avvicinai con la poltrona, talmente vicino che le nostre ginocchia entrarono in contatto!
In quella situazione i nostri cazzi stretti in mano erano distanti circa una trentina di centimetri!

Mi venne in mente a quando, durante il periodo militare, ebbi le prime esperienze omosessuali con il mio amico di stanza: iniziammo a masturbarci uno di fronte all’altro, parlando di donne e di cosa ci sarebbe piaciuto fare con loro! Poi cominciammo a masturbarci reciprocamente e trovammo la cosa molto più piacevole, poi facemmo il grande passo: cominciammo a spompinarci e arrivammo anche a venirci in bocca… e la cosa ci piacque moltissimo!

Tornato dal militare non ebbi più occasione di giocare con un bel cazzo, ma il desiderio mi era rimasto.
Anche durante i giochi che avevo fatto con Mario spesso mi era venuta voglia di prenderglielo in bocca e succhiarglielo insieme alla donna, ma avevo sempre avuto timore pensasse fossi omosessuale e avevo sempre desistito.
Ora quel gustoso cazzo me lo rivedevo davanti, più appetibile che mai: mi era venuta una voglia irrefrenabile di imboccarlo… e Mario se ne accorse.

“Mi stai fissando il cazzo con gli occhi di fuori: è uno sguardo che ben conosco! Vuoi giocarci? Ti confesso che anche io ho avuto spesso il desiderio di giocare con il tuo, ma non ho mai avuto il coraggio di chiedertelo!”

Cominciai a ridere.

“Mario, siamo due stronzi! Sapessi quante volte avrei voluto succhiarti l’uccello fino a farti godere tra le mie labbra, ma queste cazzo di remore, il timore dei giudizi che ci condizionano la vita mi ha impedito di confessarti le mie voglie!”

Mario era una maschera di libidine!
Si alzò dal divano e mi prese per mano.

“Vieni! Andiamo a letto!”

Ci gettammo ognuno sul cazzo dell’altro come impazziti: avvinghiati in un indemoniato 69 cominciammo ad accarezzarlo, baciarlo, leccarlo, succhiarlo e ingoiarlo come avevamo sempre desiderato!

“Uhmmm! Mario, hai proprio un gran bel cazzo: la porca di mia figlia volerà in paradiso con questa bestia in corpo! Vorrei essere io ad infilarglielo dentro! Sappi che ti voglio godere tutto: non voglio ti tolga… godimi in bocca!”

Mario mugolava come un maiale!

“Sarà con vero piacere, Roberto, che sborrerò tra le tue labbra! Ovviamente rendimi il servizio: riempimi di sperma! Uhmmm! Dio, come me lo succhi! Sei troppo bravo per essere la prima volta: non è il primo cazzo che succhi, vero?”

Gli dissi la verità circa le mie esperienze omosessuali durante il servizio militare.
Mentre ci stavamo pompando alla grande sentii le sue dita intrufolarsi tra le mie natiche e cercare la mia rosellina: appena i polpastrelli cominciarono a massaggiarmi, con un movimento circolare, il buchetto del culo, cominciai a smaniare!

“Uhmmm! Bravo, tesoro, le dita nel culo mi fanno sborrare come una fontana! Adesso te le infilo anche io! Dai, fottiamoci il culo… così ce ne veniamo insieme!”

Imboccammo i nostri uccelli: con una mano li segavamo veloci, mentre con l’altra avevamo infilato due dita nei nostri rispettivi culetti e avevamo preso a incularci con libidine!
Dio santo, che goduria: io spompinavo lui e lui spompinava me… io segavo lui e lui segava me… io inculavo lui e lui inculava me!

Avevamo accumulato così tanta eccitazione, specialmente parlando di come scoparci mia figlia, che fu impossibile resistere troppo a lungo: cominciammo a sborrare reciprocamente nelle nostre bocche con una libidine incontrollata!
Dopo tanti anni sentii nuovamente quell’insuperabile piacere di avere la bocca piena di sperma dolce, caldo e cremoso… che ingoiai completamente!
Anche Mario mi bevve tutto… e ne fui felice!

Dopo esserci svuotati reciprocamente nelle nostre bocche, riprendemmo il discorso di Sara.

“Roberto, comincia a preparare il tuo uccello: ci divertiremo molto con tua figlia.
Non te l’ho mai detto, ma nel mio studio ho installato un impianto di telecamere e microfoni, che riprendono e registrano ciò che accade nella sala odontoiatrica.
L’impianto è collegato con un televisore all’interno del mio ufficio: in questa maniera posso rivedermi con calma le scopate con le porcone!
Quindi, quando io farò accomodare Sara nella sala odontoiatrica, tu entrerai nel mio ufficio e potrai assistere, tramite il televisore, ai miei tentativi di seduzione.

Se la cosa andrà in porto potrai gustarti in diretta la tua porcellina che gioca con il mio cazzo… come hai sempre desiderato!
Poi cercherò di organizzare qualcosa di più piacevole qui a casa mia… per fartela scopare!
Poi ce la scoperemo in due… in culo e in fica… come abbiamo fatto spesso con le nostre puttanelle!
Ma con tua figlia sarà molto… ma molto più piacevole!”


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