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Mio figlio è un bull - 5


di bird2012
20.09.2014    |    56.179    |    7 9.4
"Mi fece mettere supina, a gambe larghe e mi penetrò ancora: mi venne sopra, con il suo corpo completamente sopra al mio, i nostri corpi nudi a contatto…..."
MIO FIGLIO E’ UN BULL

Cap.5


Era arrivato il momento che avevo tanto sognato: essere posseduta da mio figlio… il mio amato bull!
Non persi tempo: mi misi a cavallo del suo ventre, con il bacino sollevato, impugnai il suo uccello e feci scorrere la cappella lungo tutta la fessura.
Sentii un intenso brivido lungo la schiena.
Fissai il mio amore.

“Claudio, amore mio, guarda come me lo infilo dentro! Dio santo, ti rendi conto: il tuo cazzo sta per penetrare la fica di tua madre! Amore, guardami… guarda come mi impalo!!!”

Lo appuntai sulla vagina e cominciai a scendere con il bacino: gli occhi di Claudio fissavano estasiati il suo uccello penetrare nel ventre di sua madre!
Sentii le pareti vaginali aprirsi a dismisura per permettere l’ingresso di quel delizioso paletto di carne!
Non stavo nella pelle: centimetro dopo centimetro sentii il cazzo riempirmi la fica!
Credevo di impazzire: 23 centimetri di cazzo completamente dentro il ventre, con la cappella che bussava spudoratamente contro la bocca dell’utero, come se avesse voluto entrarci dentro!
Avevo la fica completamente piena del cazzo di mio figlio!
Emisi un lunghissimo gemito di piacere.

“Uhmmmmm!!! Cazzo santo! Claudio mio… Claudio mio, è tutto dentro! Come ti sento bene dentro la fica! Uhmmmm!!! Che meraviglia di cazzo… adesso me lo monto io… Claudio, adesso ti cavalco… cavalco il tuo destriero, come ho sempre sognato!”

Posai i palmi delle mani sopra il suo torace, per darmi un punto d’appoggio, e cominciai una furiosa galoppata sopra il suo cazzo.
Sembravo una invasata: prima sollevavo e abbassavo il bacino in maniera frenetica, poi sfilavo lentamente l’uccello dalla fica lasciando dentro solo la cappella… per poi lasciarmi cadere violentemente sul cazzo… ogni colpo accompagnato da un mio gemito di piacere.

“Si… si… me la sfondo… è troppo bello… me la sfondo! Si… mi sfondo la fica… con il cazzo di mio figlio!!!”

Poi, con l’uccello completamente piantato nella fica, sculettavo come una zoccola per sentirmelo sfregare contro le pareti vaginali.
Roteando il bacino ed imprimendo all'uccello un movimento ondulatorio e circolare me lo spingevo sempre più in profondità nel ventre.

Ero fuori di testa.
Con la bocca aperta dal piacere, ansimavo come mai in vita mia e fissavo mio figlio. Me lo stavo chiavando… senza vergogna… in maniera spudorata e oscena… stavo commettendo il più dolce degli incesti… il più meraviglioso degli incesti… il più depravato degli incesti… quello della madre che si fotte il figlio!
Il godimento stava arrivando, sentivo l’orgasmo montarmi inesorabile: l’uccello di mio figlio mi stava già facendo venire!
Il mio amato porcellino lo capì subito: era troppo esperto per non capire che la donna che se lo stava scopando stava per venire!

“Mamma, amore, ti sento sai… stai per venire! Lo sento dalla tua fica, dalle sue contrazioni, da come sta mungendo il mio cazzo con le sue pareti infuocate! Dai, galoppa veloce… fammi sentire il tuo primo orgasmo con il mio cazzo nel tuo ventre!”

Stavo per sborrare: presi a scoparmi ancora più freneticamente, i movimenti del mio ventre sul cazzo di Claudio divennero sempre più convulsi… più penetranti, più veloci e micidiali… stavo impazzendo!

“Claudio mio, figlio mio… ti sto chiavando! Amore di mamma, sto godendo! Dio santo, mi eccita da impazzire chiamarti “amore di mamma” mentre scopiamo! Si, si… amore di mamma, hai un cazzo meraviglioso… e io lo sto cavalcando! Amore, angelo mio… sto godendo!!! Sto godendo… con il cazzo di mio figlio nella ficaaaaa!!! Voglio urlareeee… sto godendooooo!!! Con il cazzo di mio figliooo!!! Con il cazzo di mio figlioooooo!!! Claudioooooo!!!! Anima miaaaaa!!! Sto venendooo…. Sto sborrando sopra il tu cazzooooo!!!! Siiiiiiiiiii!!!!!!”

Esplosi in un orgasmo incredibile: lo sentii partire dalla testa, lungo la schiena, lungo il ventre… per concentrarsi nella fica con spasmi incontrollati intorno all’uccello di mio figlio… e accompagnavo ogni spasmo con gemiti di piacere.

“Sto venendo… sto venendo… si… si… amore di mamma… amore di mamma… sto venendo!!!”

L’orgasmo mi aveva travolto, mi sentivo completamente abbattuta e distrutta e con la mente ottenebrata dall’intenso piacere.
Con le cosce oscenamente aperte, con la testa reclinata all’indietro e la bocca aperta dal profondo ansimare, mi stavo godendo gli ultimi fremiti della mia venuta, quando la voce di Claudio mi chiamò nuovamente all’azione.

“Dai… dai… seguita a chiavarti! Non ti fermare! Mantieni la fica eccitata, non far placare l’orgasmo! Muovi veloce il ventre… danza veloce sul cazzo! Dai… che vieni subito per la seconda volta!”

Ero fuori di testa… non capivo più niente!

“Claudio, ma sono già venuta… in vita mia non sono mai venuta due volte di seguito!”

Mi strizzò delicatamente i capezzoli.

“Mamma, quella era un’altra vita! Insieme a me ne stai iniziando un’altra: vedrai quante volte ti farò venire! Segui le mie indicazioni e ti farò sborrare l’anima! Ricordati che il godimento parte principalmente dal cervello: mentre seguiti a galoppare succhiami le dita e pensa di stare a scoparti tuo figlio mentre succhi il cazzo del mio amico Franco! Sono certo che il pensiero di starti a godere due giovani cazzi ti farà venire subito! Dai, voglio sentirti venire ancora!”

Avvicinò due dita alla mia bocca: aprii subito le mie labbra e le imboccai… e cominciai a simulare un osceno pompino… come se le due dita fossero state un succulento cazzo da succhiare!
Cominciai ad ondeggiare il ventre in maniera frenetica, sentivo la cappella sfregare la bocca dell’utero, Claudio con l’altra mano libera mi mungeva le mammelle e strizzava alternativamente i due capezzoli… ed io immaginavo di avere un cazzo in fica e un altro in bocca… si… mi eccitava il pensiero di far godere due cazzi!
Le parole di Claudio mi infiammavano.

“Dai, mamma… galoppa veloce… voglio sentirti ancora sborrare! Dai… sei una stupenda porca… dai!!!”

Claudio aveva ragione: arrivò un secondo orgasmo, un impensabile secondo orgasmo, ancora più travolgente del primo!
Non riuscivo proprio a contenere i gemiti di quel fantastico godimento!

“Claudio, amore di mamma tua… vengo ancora… ancora… Dio santo… mi hai fatto venire ancoraaaa!!!”

Mi gettai sopra il suo corpo, lo abbracciai… e lo baciai con una passione incontrollata!
Tra le braccia di mio figlio, il mio stupendo bull, stavo raggiungendo le vette del paradiso!
Rimasi abbandonata sopra il suo corpo, abbattuta e distrutto da quel doppio orgasmo, ma sempre con il suo amato uccello profondamente piantato in corpo.

“Claudio mio, mi sono sfondata la fica sopra il tuo poderoso cazzo… non ho mai goduto tanto in vita mia! Non riesco più a muovermi!”

“Mamma, ti adoro, sei stata stupenda! Prima hai condotto tu la danza, adesso tocca a me! Adesso ti scopo io… tu devi solo goderti il mio cazzo!”

Mi afferrò per le natiche, me le allargò completamente e cominciò ad alzare ed abbassare il mio bacino sopra il suo ventre: sentii nuovamente il suo cazzo entrare e uscire dalla mia fica!
Ripresi a baciarlo, mentre seguitava a chiavarmi.
Sentii le sue dita raggiungere la rosellina e cominciare ad accarezzarla… sentii un fremito!
Mi piaceva da morire farmi stuzzicare il buchino… gli morsi il labbro dal piacere!
Capì il mio gusto: sentii due dita entrarmi nel culo, mentre il suo cazzo seguitava a chiavarmi!
Non terminavo di gemere e ansimare.

“Claudio, mi fai morire! Sei un porco… un adorabile porco… hai capito quanto mi piaccia farmi riempire il culetto!”

“Si, l’ho capito molto bene! Vedrai che il tuo buchetto sarà deliziato da stupendi cazzi! Già sogno, in questa posizione con te abbracciata a me e con il mio cazzo piantato nella tua fica, allargarti il culo per farti impalare da un secondo uccello, proprio come desideri!
Voglio sentirti fremere tra le mie braccia mentre i nostri uccelli ti sfondano davanti e dietro e ti deliziano la fica e il culetto! Voglio sentirti urlare dal piacere mentre ti godi il cazzo di tuo figlio nella fica e un altro nel culo! Mamma, amore mio, sei la mia donna… la mia moglie virtuale… e voglio farti godere!
Adesso ti chiavo a morte… dovrai essere tu a dirmi basta!”

Prese a chiavarmi come ogni donna dovrebbe essere chiavata!
Mi scopò in tutte le posizioni: di fianco, a croce, a pancia sotto, e alternava movimenti lenti a furiose galoppate!
In ogni posizione sentivo godimenti diversi, il piacere e l’eccitazione non avevano più limiti… il suo cazzo mi stava distruggendo, non avevo la forza di collaborare alle scopate, era lui padrone assoluto del mio corpo… ed io impazzivo dal piacere… godevo… godevo… mi sentivo posseduta… posseduta da mio figlio… il mio bull!

Mi mise anche a pecora: alzai il bacino più che potevo per sentirmelo bene tutto dentro. Mentre con l’uccello mi impalava, Claudio non mi fece mancare niente: con una mano mi infilò due dita nel culo e con l’altra prese a sculacciarmi!
Ogni sculacciata si ripercuoteva nella fica e nel buchino con spasmodiche contrazioni… una meraviglia! Non avrei mai pensato si potesse godere così tanto!
Ero esausta: non so da quanto tempo la mia fica era stata chiavata… ero in estasi, ma distrutta!

“Claudio, amore, non ce la faccio più! Fammi riposare!”

“Si, amore, ma voglio farti venire un’altra volta!”

Rabbrividii… ero certa sarebbe stato impossibile.
Mi fece mettere supina, a gambe larghe e mi penetrò ancora: mi venne sopra, con il suo corpo completamente sopra al mio, i nostri corpi nudi a contatto… coscia contro coscia, pube contro pube, torace contro torace, capezzoli contro capezzoli!
Mi abbracciò forte!

“Mamma, stringimi forte! Voglio venire insieme a te! Lo vuoi anche tu? Madre e figlio che raggiungono insieme l’orgasmo? Dimmelo, amore mio: vuoi sentire tuo figlio che esplode dentro il tuo ventre? Vuoi accogliere lo sperma di tuo figlio nella tua amorevole vagina?”

Cominciai a tremare… le parole di mio figlio mi mandavano in estasi! Far sborrare mio figlio nella fica che lo aveva generato: stavo impazzendo!

“Angelo mio, amore di mamma, certo che lo voglio, lo voglio con tutta me stessa! Avevo un enorme desiderio di farti venire nella mia bocca e sopra il viso, volevo sentirmi sommersa dalla tua sborra, come il video che ho visto, ma hai ragione: il nostro primo rapporto incestuoso deve essere coronato da una meravigliosa sborrata dentro il ventre di tua madre! Mi riempirai la bocca e il viso un altro giorno!”

Non mi fece finire di parlare.

“Mamma, ma quale altro giorno! Oggi sarai completamente mia! Non crederai mica che io mi limiti a venire solo una volta! Il primo round lo sto dedicando completamente alla tua fica, ma dopo un giusto riposo penserò al tuo culetto! Mamma, amore, non vedo l’ora di farti il culo: so che adori il rapporto anale e sarà stupendo sentirti godere! E alla fine, come tuo desiderio, ti schizzerò in bocca e sul viso… voglio vedere il tuo stupendo volto completamente coperto dal mio sperma! Ma adesso voglio venire dentro di te… e insieme a te!”

Ci abbracciammo stretti, avvinghiati uno all’altra e cominciammo a baciarci oscenamente, a morderci le labbra, a succhiarci le lingue, a scambiarci la saliva.
Il suo bacino si alzava e abbassava sempre più freneticamente, il suo adorabile uccello stava nuovamente donando alla mia fica un godimento indescrivibile per farmi raggiungere l’estasi compiendo dentro la mia fica un ulteriore miracolo… farmi sborrare per la terza volta!

Il suo cazzo stantuffava la mia fica in maniera frenetica… entrambi ansimavamo come due maiali e alternavamo libidinosi e incestuosi baci a oscene frasi d’amore.

“Amore di mamma tua, figlio mio adorato… fottimi… fottimi la fica… tra le tue braccia mi fai sentire porca, come ho sempre sognato! E’ stato bellissimo starti sopra e cavalcare il tuo cazzo, gestire il ritmo della chiavata, affondare il mio ventre sopra il tuo micidiale cazzo! Ma sentirti, ora, sopra di me, sentire il peso del tuo corpo sopra il mio, sentire con che impeto infili il tuo cazzo nella mia fica, ohhhhhh, Claudio mio, me la stai squarciando! Claudio, Claudio… anima mia… aaahhh!!! Sotto di te mi sento posseduta… mi sento tua… la tua donna… la tua puttana! Dai Claudio, figlio mio… voglio godere mentre mi vieni dentro!!!”

Afferrai le sue natiche e attirai il suo ventre contro il mio… sentii il suo cazzone riempirmi completamente la fica…

“Dai, amore… ti prego… Claudio… Claudio… sto godendooo… vieni nella fica di mammaaa… nella fica di mamma tuaaaaaa… Claudioooo… figlio mio… riempimiiii!!!”

Il mio angelo adorato aspettava solo il mio segnale per aprire il rubinetto dell’amore!

“Mamma… mamma… eccomiiiii!!! Vengo insieme a teeeee!!! Anima mia… dolce anima mia… ti vengo dentroooooo!!!”

Sentii il primo schizzo colpirmi l’utero con una violenza inaspettata… sembrò una scudisciata contro la bocca dell’utero… uno schizzo bollente da mandarmi in estasi! Non feci in tempo a urlare il mio godimento che arrivò il secondo schizzo, fratello gemello del primo… bollente e violento!
Impossibile trattenere il piacere!

“Claudio… Dio santo, come schizzi… come schizzi… sembra tu mi stia pisciando nella fica!!! Si… si… mi stai pisciando la sborra nella fica!!!! Amore mio… che meraviglia di sborrata!”

Altri innumerevoli schizzi mi riempirono la vagina… mentre il suo cazzo seguitava imperterrito a chiavarmi senza sosta!
La fica cominciò a tracimare: lo sperma fuoriusciva copioso lungo le cosce, sentivo il suono dolce ed eccitante dello sciacquio del cazzo immerso nello sperma… stupendo!

“Claudio, figlio mio, ho il ventre pieno del tuo sperma! Mi hai riempita come ogni donna dovrebbe essere riempita dal suo uomo… dal suo amante… dal suo amore! Dio santo, mi hai allagato la fica… sdraiati che ti vengo sopra… voglio fartela colare nella bocca!”

Mai invito fu più gradito: Claudio si sdraiò supino, gli andai subito sopra a cavallo del suo viso, con la fica all’altezza della bocca, nella posizione del 69, e cominciai a contrarre spasmodicamente i muscoli pelvici per spingere lo sperma fuori dalla vagina. Le frasi appassionate di Claudio testimoniavano quanto gradisse questa dolce porcata.

“Mamma, Dio che delizia… che meraviglia… la tua fica mi sta pisciando in bocca tutta la sborra… Uhmmmmm!!! Un rivolo continuo di sperma che cola attraverso le labbra della tua fica nella mia bocca… sei una porca dolcissima! Quando ha finito di colare te la lecco tutta… te la pulisco per bene!”

Abbassai il bacino e portai la fica a contatto delle sue labbra: sentii subito la lingua penetrarmi dentro e lappare la sborra!
Mi piegai con il corpo tutto in avanti e imboccai il suo cazzo, completamente ricoperto di sperma e umori vaginali: cominciai a succhiare e leccare per gustarmi quei dolci sapore e nel contempo pulire a dovere il meraviglioso uccello di mio figlio.

Dopo aver portato a termine la reciproca abluzione orale dei nostri sessi, ci sdraiammo abbracciati, per scambiarci le naturali dolci coccole dopo i nostri sconvolgenti orgasmi: baci, carezze, slinguate!

Mentre sommergevo di baci il volto del mio adorato figlio, e gli accarezzavo libidinosamente l’uccello, ripensai alle sue parole… giocare con due o tre uccelli, stare in mezzo a più uomini e farmi penetrare in tutti i buchi…. In nfica, in culo e in bocca!
La cosa mi attizzava molto: con l’aiuto del mio adorato figlio ormai ero ritornata nel mondo dei vivi, mi risentivo femmina dalla testa ai piedi, con una smodata voglia di sesso, desiderosa e disponibile a ogni dolce e spudorata perversione, ma cercavo una conferma.

“Claudio, tesoro, hai già pensato con chi dovrà avvenire la mia iniziazione ai rapporti plurimi? Con un singolo o una coppia?”

Sentii il suo uccello vibrarmi in mano: la mia richiesta lo eccitava.

“Amore, non vedo l’ora di vederti godere tra le braccia di qualcun altro. Con la coppia certamente proveresti tutti i piaceri, avresti due uomini e una donna a tua completa disposizione, ma potrebbe essere più dispersivo, mentre con un singolo avresti due uomini sempre addosso a te… decidi tu, quello che ti piace di più!”

Io l’idea già l’avevo… e non persi tempo a proporgliela.
Lo abbracciai forte, strinsi l’uccello nella mano e avvicinai le labbra al suo orecchio… dovevo fargli una proposta molto intima!

“Claudio, pensi sia troppo troia si ti dicessi che mi piacerebbe giocare con tre cazzi… il tuo più altri due? Uno, come avevamo detto, potrebbe essere Franco e la cosa non mi dispiacerebbe affatto: anche lui ha un gran bel cazzo e poi ho visto che lavorate molto bene insieme, siete ben affiatati! All’altro pensaci tu… sono certa mi porterai il meglio!”

Ormai mi ero sputtanata: avevo confessato spudoratamente a mio figlio che ero una porca golosa di cazzo!
Mi stavo comportando da svergognata, stavo chiedendo a mio figlio di portarmi validi cazzi da unire al suo per farmi provare ogni gioia del sesso e placare la lussuria che ormai invadeva il mio corpo.
E il mio amore approvò incondizionatamente la mia scelta: mi dimostrò il suo completo gradimento infilandomi due dita in fica e la lingua in bocca… e l’uccello era sempre più gonfio!
Sentivo il suo corpo fremere contro il mio.
Mi staccai dal bacio e mentre avevo iniziato a segarlo cercai di gettare benzina sul fuoco… ormai ero senza vergogna e volevo eccitarlo oltre ogni dire.

“Claudio, sei il mio dolce porco depravato! Ho capito che non vedi l’ora di vedere la tua dolce mammina concedersi apertamente e senza alcun limite alle dolci attenzioni tue e dei tuoi validi amici, sentirmi urlare dal piacere mentre tutti e tre insieme affondate i vostri cazzi dentro il mio corpo e lo riempite di caldo sperma!!
Ma anche io non vedo l’ora di fare la troia davanti ai tuoi occhi: voglio comportarmi come la moglie che tu desideri avere! Voglio tu sia orgoglioso di tua madre-moglie-amante! I tuoi amici dovranno invidiarti di avere una porca come me come tua amante… e pensa se sapessero che sono tua madre!
Amore, mi sto eccitando di nuovo: mi avevi detto che dopo aver deliziato la mia fica avresti pensato anche al mio culetto… cosa aspetti? Dai… ti voglio in culo… si… dai… scopami nel culo!!!”

Il mio cucciolo non si fece ripetere due volte l’invito.

“Certo, amore mio… ogni promessa è debito… mettiti a pecora e apriti bene il culetto… te lo voglio preparare bene affinché tu non senta dolore, ma solo piacere! Ti voglio inculare proprio come ogni figlio desidera incularsi la propria madre!”


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