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NO, SEMPLICEMENTE...MI PIACI 2° PARTE


di miramare
23.11.2013    |    17.482    |    0 9.7
"Hai due tette magnifiche…” sembrava non ne avesse mai viste di così belle, ed era sicuramente così per Francesca..."

Fu Cinzia ad interrompere seppur in maniera morbida quello strano bacio.
“Francy, ma cosa stiamo facendo, siamo pazze”
“Forse ci vogliamo solo bene no? Io non l’ho fatto apposta, è capitato”
“Si ma è un errore, io ti voglio bene e mi trovo bene con te, ma qua stiamo esagerando, siamo anche parenti.”
“Forse hai ragione Cinzia, ma è stata una cosa che è nata da sola quindi…
“Quindi cosa? Vorresti dire che siamo lesbiche latenti?”Cinzia cercava di raddrizzare la situazione ma non voleva abbandonare il discorso .
“No, secondo me non è una questione di essere lesbiche o meno; è questione di tenerezza tra donne, abbiamo un ottimo feeling secondo me. E’ imbarazzante dirlo ma in te non trovo nulla che non mi piace, tu mi mandi talmente tanta positività che a volte quasi mi vergogno. Anche il tuo odore mi piace boh, saremo compatibili nel DNA!”
Francesca cercò di finire quella confessione in modo scherzoso.
“Cioè ti sei innamorata di me?
“No, semplicemente…mi piaci”
“Tutto qui?”
“Si, tutto qui; tu sei sposata ed io fidanzata. Cos’altro ci potrebbe essere? Secondo me siamo due ottime amiche in perfetta sintonia…ci siamo date un bacio, non è morto nessuno mi pare…” Francesca concluse egregiamente il suo discorso.
“Esatto, anche per me è questa l’unica spiegazione” disse Cinzia
Entrambe cercavano di giustificare la loro attrazione in modo tale da non compromettere l’opinione dell’altra, e nello stesso tempo cercavano di convincersi che ciò che era successo non fosse nulla di grave.
Intanto aveva iniziato a piovigginare e si sentivano le gocce sbattere sugli sportelli delle persiane, questo ticchettio rendeva l’atmosfera ancor più intima.
“Senti, ha iniziato a piovere, mi piace” disse Francy
“Anche a me piace sentire la pioggia dal letto” confermò sua zia
Francesca si fece più audace:
“Adesso che abbiamo chiarito l’equivoco cara zietta… anche tu però mi hai baciato, allora anche io ti attiro…”
“Beh, sei stata dolce ed è stato carino contraccambiare” rispose Cinzia
“Ah grazie!”
“Prego - rispose sorridendo Cinzia - cosa facciamo ci mettiamo sotto le lenzuola?”
“Si certo, tu come dormi - chiese Francesca - ti metti il pigiama o la camicia da notte?”
“No, a me piace dormire comoda, di solito mi metto a letto in slip e reggiseno poi lo tolgo”
“Anche io faccio così quando il tempo lo permette, ora però fai gli onori di casa zietta - quando Francesca la chiamava zietta era segno che scherzava - spogliati e mettiti a letto!”
“Perché io? - Cinzia stava allo scherzo - spogliati tu che sei più giovane!”
“Cosa c’è, ti vergognerai mica?” punzecchiò Francesca
“Cos’è una sfida?”
“Certo!”
Allora Cinzia si alzò in piedi e prese a sfilarsi il vestitino afferrandolo dal basso tirandolo verso l’alto; siccome era formosa nei punti giusti, per aiutarsi nella manovra iniziò ad ancheggiare; Francesca non riusciva a staccarle gli occhi di dosso né a proferire parola. Dopo aver tolto il vestito lo appoggiò all’ appendiabiti.
Cinzia era in piedi in reggiseno e slip davanti a sua nipote.
“Dai, ora tocca a te signorina…ehi ci sei? Sei imbambolata?”
Francesca scrollò la testa:
“Si..si ci sono scusa è che…che…”non riusciva a dire niente di senso compiuto dopo aver visto sua zia in quel modo
“Che…che…cosa? Cosa ti prende, sembra tu abbia visto un fantasma”
“No, nessun fantasma è che sei stupenda, meglio di quello che credevo. Mamma mia e guarda che seno che hai, Dio come ti invidio…”
“Non hai niente da invidiare - disse Cinzia mentre dopo aver raccolto in fondo le lenzuola si accomodava sul letto - dai su spogliati tu adesso”
La pioggia dettava il ritmo di quei momenti intensi.
Francesca si sfilò la maglietta rimanendo in pantaloncini Cinzia la guardava sorridendo, poi sbottonò i pantaloncini e li lasciò cadere a terra.
“Esatto” disse Francesca
“Esatto cosa?”
“Esatto che ho ragione nel dire che non hai niente da invidiare Francy, sei bellissima; la tua pelle è dorata e giovane, perfetta. Ed è tutta incorniciata dai tuoi capelli castani, chiari da sembrare bionda, non hai peli ed i quattro che hai sono biondi e guarda che poppe! Sembri la dea della perfezione…io ti invidio!”
Francesca aveva accusato tutti quei complimenti e lo sentiva nella sua patatina che iniziava di nuovo a bagnarsi, si mise così a sedere sul bordo del letto accanto alla zia che si era spostata per farle spazio.
“Grazie dei complimenti… però io ti invidio lo stesso!”
“Ma cos’è che mi invidi, le unghie” disse Cinzia rafforzando ciò che aveva detto poco prima.
“Le tette zia, le tette!”
“Ma guarda che sono come le mie tesoro.”
Francesca si stava eccitando e questa sensazione la inebriava e la spingeva ad essere più audace, quasi sfacciata.
“Si si, come le tue…io ho una terza scarsa e tu avrai una quarta almeno, forse abbondante; rispetto a te sembro piatta” disse chinandosi un po’ per avvicinare le tette a quelle della zia, che sembrava gradire quel discorso piccante, infatti:
“Forse hai ragione ma guarda che il tuo seno è perfetto, è la classica coppa di champagne; è sodo e tondo e se hai i capezzoli proporzionati allora hai tutto amore mio”
“Proporzionati…cioè?” chiese Francesca
“Proporzionati, armonici con il seno”
“Boh, e chi lo sa. Tu cosa ne dici?”
Detto questo Francesca slacciò il reggiseno e lo posò a terra tirando fuori due tette proprio come le aveva descritte sua zia, i capezzoli erano eccitati e si vedeva lontano un miglio; le accarezzò da sotto sollevandole un po’:
“Allora zia?”
Cinzia si alzò e si mise seduta, guardò ammirata sua nipote e le disse:
“Proprio come pensavo, è bellissimo e sodo, senti qui!”
Senza accorgersene Cinzia aveva allungato le mani sul seno di Francesca, e le stava toccando in un modo come solo una donna sa fare, le palpava tutte intorno stringendole quanto basta per poi arrivare ad accarezzarle i capezzoli:
“Che meraviglia” disse
A Francesca scappò un mugolio, le piaceva, decise di sfruttare il momento:
“Adesso tocca a te, fammi vedere le tue…sembrano grandissime, che spettacolo”
“Se ci tieni, con piacere tesoro, va bene…” anche Cinzia aveva voglia di mostrarsi.
Tirò giù le spalline, prima una e poi l’altra con movenze che incantavano la nipote, poi con le mani, da dietro slacciò il reggiseno e senza farlo scivolare portò le mani sulle coppe; pochi, ma per Francesca interminabili, secondi e se lo lasciò cadere sulle gambe.
Francesca stava letteralmente sbavando, non riuscì a proferir parola, solamente mise le mani sulle gambe della zia e tolse l’indumento per metterlo a terra assieme al suo.
“Beh? Cosa dici allora, hai perso la parola?” chiese Cinzia divertita ed eccitata.
“Cosa dico? Dico che ho tutte le regioni per invidiartele. Hai due tette magnifiche…” sembrava non ne avesse mai viste di così belle, ed era sicuramente così per Francesca.
Il seno di Cinzia era grosso e bello pieno, perfettamente intonato con il corpo statuario che aveva; era chiara di pelle ed i capezzoli erano rosa, chiari anche loro. In condizioni normali non avrebbero spiccato molto ma ora che anche lei era accesa, erano gonfi e duri come il marmo. Francesca allungò le mani verso quelle meraviglie, Cinzia nello stesso istante si accomodò di nuovo come prima, sdraiata, Francesca interpretò quel gesto come uno stop e si bloccò.
“Ti sei fermata, non volevi toccarle…?” disse Cinzia sorridendo, il suo tono era un invito.
Francesca non rispose, si limitò a sorriderle di rimando ed a protendersi versi di lei, le appoggiò i palmi sul seno, a lato, aveva le mani belle aperte per toccarne quanto più possibile…anche se non le bastava ancora.
“Che spettacolo!” diceva mentre le premeva i seni l’uno verso l’altro, poi li toccò da sopra, e poi sui capezzoli.
“Mmh, sono belli duri zietta…” stuzzicò
“Si tesoro, proprio come i tuoi” fu la risposta, Francesca voleva sentire proprio quello.
“Si, anche i miei lo sono, ma i tuoi… sono un po’ troppo asciutti, vedi? Non ci scivolano le mani - dette queste parole si abbassò, li prese nella sua bocca e con la lingua fece il giro prima intorno ad uno e poi a quell’altro, per ricominciare poi il suo dolce massaggio.
“Ora va meglio” disse poi
“Oh si, molto meglio, hai delle mani meravigliose, ed una lingua calda”
Ormai parlavano quasi sussurrando
“Perchè toccano te Cinzia…”
Francesca la guardava, alla zia piaceva essere toccata in quel modo, infatti aveva gli occhi socchiusi e si bagnava continuamente le labbra.
La porta era ormai aperta.
“Ho visto che ti piace - continuò - lo vedo da come ti bagni le labbra… vieni qua dai, faccio io - le disse ancora avvicinandosi.
E Francy si abbassò su Cinzia e le appoggiò le labbra sulla bocca.
Al contatto Cinzia, la socchiuse così Francesca iniziò a baciarla, ogni bacio era sempre più intimo; si succhiavano le labbra e le lingue si cercavano in modo sempre più lussurioso. Senza rendersi conto, Francesca era appoggiata seno contro seno alla zia, che la stringeva a sé accarezzandole la schiena.
Francesca era ancora seduta sul bordo del letto e voleva sdraiarsi sopra Cinzia.
“Mi sdraio, sono scomoda”
La zia distese il braccio destro sulla piazza libera del letto come per invitarla.
Francesca accettò l’invito ma scavalcò la zia dandole la schiena, voleva farle vedere quanto era eccitata…funzionò.
“Non ti danno fastidio così umide…?”
La domanda non conteneva oggetto, ma era chiaro il riferimento.
“Si, a dire il vero un po’ si”
“E allora toglile no?”
“Perché non me le togli tu?”
“Certo che sei viziata signorina” scherzò Cinzia
“No, è solo che mi piace essere toccata se proprio lo vuoi sapere, ormai non è più un problema dirtelo…”
“…e a me piace toccarti, hai un buon odore ed i tuoi baci sono deliziosi tesoro” disse accarezzandole il viso.
“E allora accomodati pure, sono tutta tua”
Le inibizioni erano sparite senza lasciare neanche l’ombra e Cinzia si distese sulla nipote, baciandola con tutta la passione che aveva e muovendosi su di lei per eccitarla con le tette ed i suoi capezzoli d’acciaio. Francesca la lasciava fare, le piaceva da morire sentire la lingua di sua zia dimenarsi dolcemente nella sua bocca, teneva le gambe larghe per sentirla anche sulla fica, con le mani esplorava tutta la schiena fino a fermarsi su quel culo tondo e bello pieno come piaceva a lei, mentre la toccava pensava che la vista non poteva certo dare le sensazioni che dava il tatto.
Cinzia poi le tolse la lingua dalla bocca per farla scorrere giù per il mento, poi sul collo in direzione del seno, le sfiorava la pelle facendo andare in estasi Francesca che ora che aveva la bocca libera aveva cominciato a godere sonoramente.
“Aah, si che bello !Continua, mi fai morire…”
E dal seno passò a succhairle un capezzolo e poi l’altro, erano durissimi.
Francesca la teneva le mani tra i capelli, le muoveva la testa nel modo più piacevole per lei, poi senza accorgersene iniziò a spingerla morbidamente verso il suo ventre; non incontrò resistenza alcuna.
La bocca della zia scendeva solleticando la sua pelle facendola sussultare, arrivata all’ombelico alzò la testa.
Francesca la guardava.
“Allora queste le togliamo.. - disse Cinzia riferendosi alle mutandine di sua nipote - dai, alza le chiappette”
Il tono seducente di Cinzia era il miglior lubrificante, Francesca sollevò il sedere e lo slip scivolò via in un secondo.
Era sdraiata e nuda mentre Cinzia, in ginocchio seduta sulle caviglie, si trovava davanti a lei: la guardava e le teneva le cosce spalancate dalle ginocchia.
“Ti piace la visione zietta? La mia fica?” esordì
“Certo che mi piace, è tutta depilata, si vede bene…guarda che bel nido - mentre le diceva quelle cose le aveva appoggiato la mano sulla pancia ed era scesa giù massaggiandogliela dolcemente a mano aperta - e adesso la voglio vedere da vicino, voglio sentire che gusto ha…se posso…”
“Ahh ohh si zia assaggiala tutta, e bagnata, solo per te…” Francesca quando si eccitava non si conteneva e questo Cinzia non se lo immaginava, e ne fu piacevolmente colpita.
La zia si abbassò tra le gambe della nipote e iniziò a baciarla intorno all’ombelico, scese verso il basso scivolando con le labbra sul monte di Venere liscio di Francesca, poco più sotto, una cascata di umori.
I baci arrivarono all’inguine, e Cinzia si divertì un poco baciandola e leccandola sull’inguine, intorno alla figa.
Francesca si contorceva di voglia, Cinzia con le dita le divaricò le grandi labbra e appoggiò la bocca dove entrambe volevano, d’istinto lei allargò ancor di più le gambe e spinse la testa della zia verso di sè.
Cinzia sentito sulle labbra l’umido gusto degli umori della nipote, aprì la bocca e prese a leccarla dolcemente sul clitoride; ogni colpo era una scossa.
Lo succhiava, gli girava intorno; Francesca gemeva, allora scese ancor più giù e le entrò dentro.
“Mmmh oh si, ahh che bello. Come sei brava, spingi fammela sentire tutta dentro”
Cinzia aveva le labbra sottili, anche la lingua , che muoveva con abilità; Francesca capì che non era la prima volta.
“Come me la lecchi bene, ah quasi vengo…”
“No, non venire ancora, voglio leccartela ancora, hai una fichetta stupenda.”
“Mmmmh” riuscì solo a dire Francesca, e si tirò indietro quasi di scatto perché a quel modo non avrebbe resistito molto di più.
Cinzia allora alzò la testa guardandola, la bocca era lucida da quanto era bagnata dalla fica della nipote.
Francesca si alzò, le si avvicino e le ficcò la lingua in bocca di prepotenza, tenendola per la nuca con una mano mentre con l’altra la toccava attraverso lo slip.
“Mettiti giù - le disse perentoriamente e Cinzia si mise a quattro zampe - Brava, così”
Da quella posizione il seno di Cinzia dava il meglio di sé, tondo grosso e perfetto; Francesca le si mise dietro e le afferrò dai lati la mutandina e la sfilò alle ginocchia, poi da una gamba, poi da quell’altra.
“Che culo, che figa che sei…e che hai zia sembri una pornostar…non so da dove incominciare.
Era messa a quattro zampe e le gambe erano larghe, aveva la pelle bianca e la fica rosa spiccava da quei peli neri lucidi e bagnatissimi che gliela incorniciavano perfettamente.
“Ti piaccio così tanto amore? - disse lei - allora cosa aspetti a farmi vedere quanto…”
La tensione sessuale era alle stelle e Cinzia sapendo che la nipote la stava guardando, contraeva l’inguine, la vagina e l’ano si muovevano come a chiamarle la lingua.
“Non aspetto altro - le rispose Francesca allargandole il sedere - dimmi cosa vuoi che ti faccia”
Quei discorsi piacevano a tutte e due, la voglia cresceva.
“Fammi tutto quello che vuoi, leccamela, leccami la figa ed il culo; guarda che bel culetto che ho, toccalo, allargami bene succhiami, entrami dentro…”
Francesca mentre sua zia parlava, con una mano iniziò a massaggiarle la passera e con l’altra le allargò bene il sedere e iniziò a leccarla tutta, Cinzia godeva, anche se Francesca lo faceva più per se stessa, voleva sentire tutti i gusti della zia; infatti velocemente e prese a leccarla dietro, perchè da quella posizione arrivava solo lì, e lo faceva con un’ avidità che faceva impazzire Cinzia.
Infatti si fece sentire subito, gemeva compostamente, almeno fina a quando la lingua si fece più audace e cominciò a spingere dentro il buchetto.
“Aah, che bello. Dai si spingimela bene dentro, aspetta - disse tra un gemito e l’altro - fammi girare, ore voglio che mi lecchi anche la figa, guarda come è fradicia.
Ed aveva ragione, aveva la fica che pareva di vetro da quanto era bagnata.
“Oh siii, vedo com’è bagnata, ora te la asciugo per bene. Sapessi da quanto è che volevo leccare la tua bella passera, erano giorni che non pensavo ad altro.
Ora che ogni moralità era caduta, non si facevano alcun problema verbale.
Senza indugi Francesca le allargò la fica e le spinse dentro la lingua più in fondo che potè.
“Aaah come sei calda” disse lei.
Francesca aveva la bocca spalancata e stava letteralmente pomiciando con la figa di sua zia, che godendo si toccava il seno.
La succhiò finche la zia non la interruppe:
“Dai tesoro, fammi mettere sopra di te cosi ti mi diverto anche un po’ io con la tua patatina” disse in tono scherzoso e godereccio.
Sembrava averle letto nel pensiero, infatti Francesca voleva dirle lei di mettersi sopra, perché voleva sentirsela tutta addosso con quelle belle tettone, infatti:
“Eccomi! - rispose sdraiandosi accanto a lei a cosce spalancate - Sono tutta tua, fammi quello che vuoi zietta” Il sesso le usciva dagli occhi mentre la guardava.
Cinzia allora si tirò su, alzò una gamba e si mise a mo di 69 sulla nipote.
Iniziò un vortice, entrambe si tenevano belle larghe per leccarsi meglio, e più una godeva, più si impegnava per cercare di far godere l’altra allo stesso modo.
Ci vollero solo due minuti, quella posizione per Francesca era il massimo e se ne venne senza riuscire a tenersi, Cinzia quando sentì le contrazioni della nipote partì a sua volta ed insieme goderono una nella bocca dell’altra.
Subito dopo Cinzia si appoggiò addosso a Francesca e rimasero in quel 69 plastico rilassate ed in silenzio.

...continua
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