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NO, SEMPLICEMENTE...MI PIACI 3° PARTE


di miramare
23.11.2013    |    14.187    |    1 9.8
"“Va bene zia, mio malgrado devo accettare il tuo discorso e dimenticare questa sera, vuoi che vada a dormire a casa mia?” chiese Francesca scherzando a..."



Francesca pensava a quanto aveva goduto e a come era venuta, si sentiva colare tutto tra le gambe mentre davanti agli occhi aveva sua zia che distesa su di lei le poggiava sul seno il suo pelo bagnato e lucido; era una visione sublime e perversa.
Era bellissimo perdere gli occhi in tutta quell’intimità, però si rese conto che per quanto avesse potuto godere pochi istanti prima, nessuna donna sarebbe mai potuta essere come un uomo.
“Che c’è?” chiese Cinzia notando il silenzio
“Niente, perché?”
“Perché mi sembrava di sentire il rumore dei tuoi pensieri?”
“No - rispose lei mentendo - ti stavo solo ammirando”
“E cosa ammirerai mai in questa posizione..?” chiese Cinzia divertita
“Questo” rispose Francesca e con la punta della lingua si mise a giocherellare morbidamente con il culetto della zia, facendosi strada spingendo con il viso.
“Aaah, alla mia zoccoletta piace leccare” disse Cinzia con una risatina di godimento, poi si lasciò cadere per un istante con la faccia sulla figa fradicia della nipote, e continuò:
“Anche a me piace la tua passerotta liscia liscia e tanto, però mi hai detto una bugia,…a cosa stavi pensando prima”
Cinzia non l’aveva bevuta.
“…pensavo che ho goduto da morire, la tua lingua e la tua fica mi piacciono troppo, ma per essere perfetto ci vorrebbe anche un bell’uccellone per riempirmi bene tutta…”
Cinzia allora si alzò e si mise a fianco della nipote:
“Si, sei proprio una bella zoccoletta tesoro, te l‘ho già detto e te lo ribadisco” disse Cinzia sorridendo e baciandola sulle labbra.
“Perché a te non andrebbe immagino…e poi anche te…non ti manca niente mi sembra; scommetto che non sono neanche la prima vero?” la stuzzicò Francesca
“Beccata! Diciamo che mi piace godere, ed in passato mi sono divertita anche io; proprio come te.” fu la risposta
“E brava la mia zietta! - scherzò ancora Francesca - siamo due troiette”
“Eh si amore mio, proprio così”
Francesca si mise su un fianco e guardando la zia la toccò sul seno e scivolò sul ventre ancora bagnato da prima:
“Non hai niente per giocare ancora un po’ zietta? Dai senti fuori come piove, facciamoci coccolare dalla pioggia, dai, ancora un po’…!” mentre le chiedeva quello, la penetrò dolcemente con il dito medio .
“Mmmh, che stronza che sei, così giochi sporco però… - quel ditalino la convinse subito - vado in bagno un secondo, vediamo se trovo qualcosa che va bene per farti contenta…”
Cinzia allora si alzò e si diresse verso il bagno, Francy la guardava poi le disse:
“E il bello è che facevi tanto la santerellina…”
Cinzia si girò e sorridendo birichina le strizzò l’occhio accostandosi la porta dietro, nel bagno si rinfrescò e poi tra i suoi prodotti prese due flaconcini uguali, affusolati e lisci…sembravano fatti apposta per quello che cercava Francesca.
Due minuti e la porta si aprì, Cinzia riapparve nuda e bellissima, illuminata dalla luce leggera dello specchio.
Francesca era dietro la porta che aspettava di entrare a sua volta.
“Ora vado un attimo io, hai trovato qualcosa zia?”
Dicendo quelle parole non riusciva a trattenere un sorriso compiacente.
“Questi possono andare?” fu la risposta, e le mostro quei due flaconi di plastica
“Mmh, si direi che la forma e le dimensioni mi possano accontentare, dai qua”
E ne prese uno dalle mani di sua zia per metterlo in bocca e succhiarlo, poi glielo restituì.
“Si - aggiunse - prova superata”
E prima di entrare in bagno le mise una mano sul seno e le diede un bacio che si fece strada con la lingua nella bocca della zia la quale accettò il bacio con gusto.
Anche a Francesca servirono non più di due minuti per rinfrescarsi come la zia, uscì e trovò Cinzia china leggermente china sul davanzale; davanti alla finestra c’era un tappeto a pelo lungo, uguale a quelli scendiletto; a lei piaceva starci sopra, perdipiù in quella posizione mostrava tutto il dietro che svettava dalle sue gambe chiare e perfette.
Fu lei a parlare per prima:
“Senti come piove ancora…”
I due giocattoli erano sul davanzale accanto a lei.
“Si Cinzia, sento anche io, mi piace, mi eccita. Resta così”
“Come?”
“Così, appoggiata come sei con tutto in… bella vista… in bellissima vista direi ed al resto penso io”
Cinzia trovava l’intraprendenza della nipote molto eccitante, tanto da offrirsi totalmente:
“Va bene amore, come vuoi.”
“Sssst” sussurrò Francesca, che nel frattempo si era avvicinata.
Cinzia nuda appoggiata al davanzale della finestra chiusa, Francesca la abbracciò da dietro, era più bassina ma la sua amante era appoggiata, quindi lei poteva arrivare dove voleva.
In quel momento sembrava il massimo della vulnerabilità, aperta a tutto; Francesca avrebbe voluto avere mille mani per toccarla tutta.
“Vorrei cento mani zietta, per mettertele dappertutto…non so da dove cominciare….”
“Comincia pure da qui…” disse Cinzia prima di accompagnarsi la mano della nipote tra le gambe, il tono della sua voce sembrava quello di una dolce padrona, Francesca al suono di quelle parole si sentì contrarre la fica.
La prese dolcemente, con due dita, con l’altra mano le palpava il seno, la lingua sulla schiena e ad ogni movimento delle dita, Cinzia gemeva senza paura di farsi sentire.
Francesca era trafitta da mille sensazioni diverse, aveva sua zia tra le braccia e la stringeva; le batteva il cuore, avrebbe potuto dirle “Ti amo” o “Allarga le gambe troia!” …entrambe le frasi sarebbero state valide. Si trovava in confusione e non riusciva a scindere la testa dal basso ventre.
Amava la dolcezza delle sue forme, le stringeva a sé ma nello stesso istante cercava di entrarle dentro la figa più in profondità possibile, forse cercava di carpire tutto di tutto di quello che poteva perché in fondo al cuore sapeva che quella notte unica…unica sarebbe anche rimasta.
Quell’ istante di pensieri belli e brutti furono cancellati quando sentì l’eccitazione di Cinzia colarle tra le dita.
“Senti come sei bagnata, e pensare che credevo di essere io la pervertita…?” disse Francesca sfilandole le dita dalla passera e passandogliele sulle labbra. Cinzia le prese in bocca e le succhiò gustandole:
“Si, sono bagnata… perché mi fai godere, dai vai avanti mmmmh”
“Si, quanto vuoi” fu la risposta.
Cinzia si alzò e si girò verso la nipote, si guardarono negli occhi e si strinsero seno contro seno in un bacio dolcissimo ma intenso, le lingue si intrecciavano, ognuna sentiva il gusto della saliva dell’altra.
Francesca arretrò tenendo Cinzia ferma per le tette, avvicinò il pouff:
“Metti una gamba qui zietta, allarga bene le cosce”
Il modo di esprimersi della nipote la eccitava da morire, il modo di fare sesso era cambiato radicalmente in poco più di un ‘ora; prima si erano avvicinate con dolcezza, ma ore contava solo il sesso fisico. La voglia di dare e ricevere piacere senza inibizioni: godere, il massimo possibile.
“Così? - disse - la vedi bene?”
Francesca non rispose, si inginocchiò e senza tanti giri iniziò a leccarla, leccando e bevendo tutto il suo succo.
“Aaah, come me la lecchi bene tesoro - Cinzia godeva come una pazza, Francesca aveva una lingua magica - dai continua, fammi sentire anche le mani, prendimi tutta! Mmmh”
Non se lo fece ripetere, senza smettere di leccarla si inumidì il dito tra le labbra e iniziò a massaggiarle l‘ altro buco, Cinzia mugolava, Francesca le spinse il dito dentro.
Subito si contrasse ma poi si rilassò senza porre nessun ostacolo. *************
“Aaah, si dai continua amore mio - diceva Cinzia in estasi - anche nel culo, mi fai godere come una puttana”
“Si lo so che godi, ma ora girati e mettiti giù che facciamo sul serio”
Francesca si era alzata e mentre le diceva quelle parole si toccava il clitoride eccitatissimo, era bagnata anche lei.
“Si, mi giro ma prima fatti succhiare un po’ la tua lingua… voglio sentire il mio gusto.”
“Un gusto ottimo, vieni qua” e Francesca tirò la zia verso di lei e le offrì un bacio da svenimento, Cinzia a bocca aperta lo prese quanto più possibile e dopo averle assaggiato per bene la saliva si girò come voleva la nipote.
Francesca la guidò nell’appoggiarsi come prima, sulla finestra; “Brava” le sussurrò strizzandole i capezzoli, poi la mano destra scese giù sulla fica e giocherellando la teneva aperta; nell’altra mano il flaconcino: “Bagnalo zia!” le ordinò avvicinandoglielo in bocca e Cinzia non si fece pregare, lo prese in bocca con avidità e lo insalivò più che potè, quindi Francesca glielo appoggiò tra le gambe e spinse. Entro tutto in una volta facendo gemere la zia in modo esaltante: “Cazzo che colpo, uh come godo! Dai tesoro pompami, fammi venire mmhh”
Francesca la penetrava velocemente, continuò fino a i movimenti di Cinzia non le suggerirono che era vicina all’orgasmo, rallentò:
“Sei pronta ora zietta?”
Cinzia era in un turbine di piacere e non connetteva quasi:
“Si sono tua, sono pronta, sbattimi, fammi quello che vuoi…”
Francesca fece un passo indietro:
“Dai, metti di nuovo la gamba sul pouff …”
Zia ubbidì, alzò lentamente la gamba per appoggiarla. Lungo tutto il movimento quel flacone per metà nella sua figa si mosse assieme a lei, era uno spettacolo bellissimo e Cinzia ci mise del suo per essere il più provocante possibile.
“Va bene così, ti piace…?” le disse guardandola
“Benissimo, bellissimo!” fu la risposta della nipote, che le si avvicinò e in ginocchio riprese il gioco di prima; mentre la penetrava prese a leccarla dietro: quel culetto che ora le offriva bene, rosa ed aperto.
“Aaah, bello”
“Ne hai mai presi due…zietta?” chiese Francesca con tono ironico
“Veram…
E prima che Cinzia riuscisse a rispondere, si sentì penetrare anche dietro.
“Aaah, cazzo che sorpresa, fa quasi male!”
“Tranquilla, passa subito…”
Ed era vero, Cinzia aveva un bel culo e sua nipote lo aveva preparato bene, quel giocattolo entrava ed usciva sempre meglio, dopo poco quasi come fosse nel burro…e Cinzia urlava di piacere.
“Grazie, che spettacolo Francy mi stai uccidendo, mi scoppia la testa…”
“Ti piace eh? - diceva Francesca mentre la pompava davanti e dietro - con la figa ed il culo che ti ritrovi è un delitto non scoparli assieme!”
Il momento era così teso di piacere che ormai era impossibile fare a meno di quel linguaggio.
Tutto quel piacere aveva fatto perdere a Cinzia il senso del tempo, non riusciva a rendersi conto da quanto tempo era che la nipote la stesse masturbando:
“Basta! - tuonò ad un certo punto - adesso tocca a me! Sdraiati sul letto!”
“Mmmh,va beeene! - ubbidì golosamente Francesca - eccomi tutta a tua disposizione” disse sdraiandosi sul letto,non c’era voluto molto a convincerla; aveva una voglia matta di godere anche lei.
Cinzia si alzò e si girò, aveva ancora i flaconi dentro di lei; si avvicinò al letto e alzò una gamba sulla sponda: “Adesso questo, - disse togliendosi quello dalla fica - e quest’altro - continuò girandosi e togliendosi l’altro da dietro - li uso io”
“Non aspetto altro zietta, vediamo cosa sai fare…” fu la risposta di sua nipote.
“Certo, comincia a bagnarli tutti e due, che ormai saranno asciutti”
Non erano asciutti, solo Cinzia dopo esserseli tolta da dentro voleva vedere la nipote leccarli , ed a tempo Francesca li leccava, prima uno e poi l’altro guardando sua zia negli occhi. Poi glieli porse:
“Eccoteli belli bagnati, sei contenta?”
“Ok, sei quasi pronta, ora ti bagno un po’ io, ti preparo bene”
Avevano uno scambio di frasi surreale, sembrava quasi un gioco di ruolo dove la parte attiva diventava padrona e prendeva le redini del gioco.
Francesca da seduta sul bordo si era appoggiata con la schiena sul letto, Cinzia si inginocchiò davanti a lei e le aprì le gambe, le piaceva fare quel gesto ed alla nipote piaceva vedere sua zia che le guardava vogliosa la fica allargandole le cosce.
“Eccotela, dai bagnami bene…fammi godere..eee!” furono le parole di Francesca.
Prima che finisse Cinzia era già con la lingua dentro la figa della nipote che le sbavava quanto più possibile. Leccava il clitoride e la penetrava prima con uno e poi con due dita, Francesca gemeva.
I suoi umori colavano, la zia li frizionò per bene sul suo bel culo, si spinse dentro, non sentì alcuna nessuna resistenza, solo gemiti di piacere che la invogliavano a spingere di più.
“Aaah zia che spettacolo, anche il culo ti piace allora…anche a me, mmh dai continua!”
Cinzia sospese il lavoro magnifico di lingua che stava facendo impazzire la nipote per metterle nella fica quel giocattolo che prima era stato proprio dentro di lei.
“Aaaah sii…”
La masturbava, le piaceva quello che vedeva, le grandi labbra della nipote che aderivano a quella bomboletta e tendevano a seguirla in quell’avanti e indietro.
“Bene, la tua fica si muove molto bene amore mio” disse Cinzia
“Si? Ti piace vero? Lo so che ti piace… - disse Francesca tra un gemito e l’altro - Ho visto che ma la guardavi bene, mi guardavi la figa e il culo…guardali quanto vuoi, sono tutti tuoi !”
“Si, mi piace guardarti…però adesso voglio anche giocarci un pò…tieniti tesoro”
Francesca non disse nulla, Cinzia iniziò a rotearle il flacone nella fica come per dilatarla un po’ di più, poi lo sfilò.
“Lo vuoi ancora amore?!le chiese
“Si zia ancora, dai ”
Cinzia le allargò le labbra con due dita ed entrò nuovamente dentro di lei.
“Siii, bello…”
“Lo vuoi anche l’altro tesoro?”
“Certo che lo voglio, dai mettimelo dentro” disse Francesca spianandole la strada con le mani
“Senti che sorpresa che ti fa la zia”
Mentre le spingeva dentro e fuori quel fallo improvvisato, le appoggiò l’altro sul culo, Francesca tentava di aprirsi il più possibile e spingeva giù con il bacino;Cinzia sposto il falconcino vicino all’altro e con movimenti precisi e decisi lo spinse insieme all’altro…tutti e due nella fica.
Subito fu un urlo ma poi l’estasi.
“Cazzo che sorpresa, così mi apri tutta - disse Francesca godendo come una pazza - mi fa male…mi piace, così,siii”
“Hai visto come ti cucina bene la zia? Adesso si che mi diverto…”
Francesca si muoveva, Cinzia anche dentro di lei, la mano libera le massaggiò il perineo, le spinse il dito dentro; era bravissima, era riuscita a mettersi in una posizione in cui riusciva a leccarle il clitoride.
Francesca godeva sonoramente anche Cinzia fu brava a capire che il ritmo dei gemiti prometteva un orgasmo imminente;
così Cinzia si sollevò, via le mani e via quei dilido improvvisati.
“Ma… mi lasci così zia?”
Francesca non aveva capito
“No amore, non ti lascio così, adesso arriviamo in cima! Stai tranquilla…voglio venire assieme a te…”
Francesca la baciò tenendole le mani sulle guance, mentre le lingue giocavano bocca a bocca, Cinzia con le dita massaggiò il ventre bagnatissimo della nipote.
Si staccò dal bacio e si mise seduta davanti a lei:
“Guarda” le disse, e si mise il flacone per metà nella fica, indicando la metà rimasta fuori aggiunse:” questa metà è tua se la vuoi…”
Francesca non rispose ma capì al volo, la guardo dritta negli occhi ed avvicinò il ventre a quello di Cinzia, fece una leggera torsione del bacino per potersi avvicinare bene; quando sentì il cappuccio di plastica , si allargò le grandi labbra e spinse fino in fondo. La zia teneva il falcone fermo con due dita per permettere a Francesca di prendere la sua metà, ma quando furono fica contro fica le tolse, ed insieme iniziarono a muoversi. I movimenti di una facevano godere l’altra, ognuna strofinava il clitoride sulla passera dell’altra, era da urlo.
Senza accorgersene godevano e si agitavano come pazze
“Aaah zia, sembra che mi stai scopando! Mi fai venire come una puttana!”
“Non sembra, TI STO scopando tesoro, e tu stai scopando me! Dai, continua così che mi piace, toccami il culo amore, fammi venire.”
Cinzia dopo quella frase mise una mano tra le chiappe di Francesca palpandole il sedere, bagnandolo con i loro umori, quasi come a suggerire alla nipote come fare.
“Ahh, bello mi piace, vediamo se sono capace anche io a farti godere così”
Iniziò quel massaggio anche lei.
“Brava la mia nipotina, così, fai come me…con le dita bagnate massaggiamelo bene…ooh si così. Adesso mettimene un dentro, ti faccio vedere io, senti che bello…”
Cinzia fece quello che aveva appena spiegato a Francesca la quale rese subito il favore, la zia non resistette più di pochi istanti:
“Aah siii così amore…mi fai venire…vengoo!”
Sentire i movimenti e le parole della zia, le fece triplicare il piacere che provava:
“Si dai zia che veniamo insieme, toccami di più, spingi più forte che puoi mmmhh!”
“Aah che bello, sto venendo sii sii, cazzo noo…fanculo… aaaah” Cinzia se ne venne come una fontana, Francesca si senti inondare, dalla figa al culo: “Cazzo Cinzia…che bello è calda aaaah, stai ferma lì che mi piace troppo, che figata…aaaaah…vengoo!”
Cinzia quando aveva un orgasmo intenso si faceva la pipì addosso, non riusciva a tenersi, Francesca non appena se ne accorse si eccitò a tal punto che venne all’istante.
Per entrambe fu l’orgasmo più bello che avessero mai provato, intenso e liberatorio.
Si abbandonarono sul letto in trance, senza parlare, poi dopo qualche minuto Francesca:
“Aspetta zia che mi sposto così ci togliamo sto coso dalla fica!” si spostò indietro e si sfilò, poi si tirò su e lo sfilò anche da Cinzia e dopo averlo posato si sdraiò al suo fianco abbracciandola.
“Zietta - le sussurrò - scusa la volgarità mi hai fatto godere come una troia, e grazie anche della…pipì…sulla figa…mi hai fatto venire all’istante…“ e le diede un bacio sulla guancia.
“Meno male che ti è piaciuto…che vergogna… quando godo tanto non riesco a tenermi…è colpa tua tesoro”
“Vergogna? Grazie a te invece! Se lo avessi saputo mi sarei messa meglio per prendermela tutta!”
“Che schifosa! - scherzò Cinzia - quando mi sono sentita le tue mani…nel culo…non ho capito più niente, è il mio punto debole e sono scoppiata…scusa la volgarità!”
“Ma che volgarità, è troppo bello” disse Francesca
“Si” le rispose la zia
Rimasero vicine ed abbracciate per un po’ tra il sogno e la realtà, poi si alzarono entrambe per rimettersi in ordine.
Quando tutto fu a posto si rimisero a letto sotto il piumone, vicine.
Cinzia era la più grande ed il compito di dire ciò che andava detto spettò a lei.
“Francesca, mi hai fatto passare una serata stupenda, non ricordo di averne passate tante così sai?
“Però…?” Francesca sembrava leggerle nel pensiero, il rumore della pioggia che prima la scaldava tanto ora sembrava una triste musica.
“Però non potremo più farlo, nella vita ognuno fa le sue scelte, qualche volta ci si può permettere di prendersi qualche ore per staccarsi dalla vita quotidiana; in un modo o nell’altro…ma questo tra di noi è stato un errore che mai più dovrà capitare”
“Capisco cosa vuoi dire, ma ne sei proprio sicura Cinzia?”
“Si, fossimo due estranee sarebbe diverso magari. Stasera ci siamo dimenticate chi siamo…ma io sono tua zia, ho un marito ed una figlia. Tu sei mia nipote, hai un ragazzo ed una vita davanti a te… pensa a vivere vicine continuando con una situazione del genere dietro. Scordiamola questa serata” disse sapendo che lei per prima non sarebbe riuscita.
“Va bene, zia. Hai ragione, tutto ciò che hai detto è giusto, quello che è successo è stato bello ma non deve succedere più, perché ad essere sincera mi rendo conto che se ho fatto quello che ho fatto è perché forse in fondo al cuore per te provo qualcosa di diverso, qualcosa che deve essere cancellato, si.” Francesca non avrebbe voluto dover dire quelle parole.
“Proprio così - replicò Cinzia - la verità è che anche io sento qualcosa di diverso per te, e queste sensazioni come ti ho detto sono un arma a doppio taglio, dal gioco si passa all‘amore senza rendersi conto e ci si trova dentro fino al collo, pensa alle conseguenze”.
“Va bene zia, mio malgrado devo accettare il tuo discorso e dimenticare questa sera, vuoi che vada a dormire a casa mia?” chiese Francesca scherzando a metà
“Ma dai scema - le rispose pizzicandola sull’addome - stai qui con me stanotte”
E con un sorriso malinconico spensero la luce
“Buonanotte..zia”
“Buonanotte a te…” amore mio, pensò.



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MIRAMARE














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