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NONNA AUTORITARIA


di ragazzoserio71
21.10.2015    |    86.290    |    15 9.2
"Poi iniziò con foga a masturbarmi sempre più forte e stringendomi le palle con l’altra mano, nonna non diceva una parola e continuava a smanettare fino a..."
Avevo appena compiuto 18 anni fresco di patente, quando mio padre mi comunicò di dover trasferirsi all’estero per lavoro. Sarebbe ritornato a casa ogni quindici giorni ed essendo noi due soli (mia madre era deceduta quando avevo 12 anni) optammo anche per una questione economica di trasferirci da nonna (sua madre). Io pensavo solamente allo studio e dimenticavo di prendermi cura a volte anche di me stesso, figuriamoci se fossi rimasto da solo nell’appartamento, sarebbe stato il caos! Questa fu la versione ufficiale che mio padre propinò alla nonna per motivare quella scelta e chiedere il suo aiuto.
Non andavano molto d’accordo nonostante lui fosse figlio unico (come me del resto), lo deprimeva chiedere aiuto alla madre, ma era la decisione più saggia per superare quel periodo che in teoria doveva durare un anno, poi lo avrebbero definitivamente spostato in una sede lavorativa nelle vicinanze. Io ero un ragazzo immerso nello studio, non avevo vita sociale come i miei coetanei e quindi lo spostarmi da un paese ad un altro distanti 40 kilometri tra loro non mi disturbava, ma i cambiamenti dentro casa collegati alle mie abitudini, quelli si.
- So che non abbiamo avuto una vita facile, ti chiedo di tener duro ancora un pò, poi vedrai che sistemeremo le cose e avremmo una casa tutta nostra, mi disse molto provato mentre andavamo da Nonna con armi e bagagli.
Nonna era una donna di 60 anni di origini nobili, nonostante dopo il matrimonio con nonno fosse stata disconosciuta dalla sua famiglia e avesse condotto una vita modesta,quell’aria snob di chi si sente superiore agli altri non la abbandonava. Vedova da un paio d’anni aveva un carattere duro e freddo, sembrava non avesse sentimenti, dentro di me la odiavo e la temevo fin dall’infanzia.
Arrivammo a destinazione alle dieci di mattina nonna ci aspettava sulla porta, con sguardo duro fece un cenno come a dirci di sbrigarci a portar dentro le nostre cose; si scostò leggermente mentre portavamo dentro le valigie stando bene attenti a non sbattere contro la porta o la sua figura, quel non spostarsi completamente dallo stipite lo interpretai come una ostentazione di autorità nei nostri confronti, infondo stavamo invadendo i suoi spazi.
L’appartamento di nonna era di modeste dimensioni, una piccola entrata un salottino, cucina di una decina di metri quadri una camera matrimoniale ed una cameretta, un bagno con vasca e doccione, niente piano doccia. Mio padre mi disse di iniziare a disfare i bagagli nella cameretta mentre lui parlava con nonna.
Guardavo quello spazio angusto arredato con mobili vecchi e di bassa fattura, un piccolo armadio ed un letto basso e scomodo, niente scrivania e nemmeno una sedia per appoggiare i miei vestiti. I muri erano bianchi ed ammuffiti verso gli angoli del soffitto, le tende di un colore vinaccia, mi stava prendendo il panico. Stavo per chiamare mio padre per dirgli che avevo cambiato idea, che sarei andato con lui in capo al mondo pur di non rimanere in quel posto ma appena girai la testa lo vidi entrare in camera e venne ad abbracciarmi per salutarmi:
- Ma non rimani almeno a pranzo? Dissi angosciato.
- Non posso Maurizio, ho molta strada da percorrere e domani di primo mattino devo essere al lavoro, rispose tradendo un senso di colpa che si percepiva dal tono della sua voce.
Poi se ne andò, sembrava quasi un abbandono e mi sentivo triste e tradito.
Rimasi a sistemare le mie cose fino a mezzogiorno, poi nonna mi chiamò per il pranzo.
Arrivai in cucina mentre nonna stava in piedi con le braccia incrociate a fissarmi, la tavola era preparata e la pentola era sul tavolo, la pasta pronta da mettere sui piatti:
- Ti sei lavato le mani? Disse con tono di rimprovero.
- Si nonna, risposi anche se non era vero.
- Non ho sentito l’acqua scorrere in bagno, non raccontarmi bugie! Iniziamo proprio male. Mettiti dentro la maglietta sui pantaloni, un po’ di contegno quando si pranza. La sua voce era talmente dura che non potevi fare in modo diverso da come lei ordinava.
- Si nonna, scusami vado subito.
Il pranzo lo consumammo in completo silenzio mentre la piccola tv in cucina trasmetteva una telenovela, finii di pranzare e sempre più angosciato ritornai in camera mia.
Passarono una decina di giorni e pian piano iniziammo a condividere gli spazi in maniera civile, io rispettavo le sue regole essendo ospite e cosi mi sentii per tutta la permanenza. Non parlavamo quasi mai, non mi stimava nemmeno come studente visto che avevo perso qualche anno. Per fortuna avevo il mio portatile ma visto che non uscivo mai di casa una sera mi disse che non era normale rimanere sempre attaccato al computer se non per motivi di studio, e che potevo guardare la tv assieme a lei, praticamente mi aveva ordinato di fargli compagnia. Dovevo guardarmi programmi sulla Rai, telenovele e quant’altro e verso le ventitre quando si ritirava mandava a letto pure me, dicendomi che l’indomani dovevo andare a scuola, mentre i festivi mi mandava a letto ugualmente perché la tv consumava troppa energia elettrica.
Stavo andando fuori di testa e pensai di uscire qualche sera, ma poi non conoscendo nessuno e non essendo un tipo socievole optai per la tv con nonna.
Tutti i miei ritmi erano stravolti, i miei spazi ridotti al limite, il mio comportamento dentro casa seguiva le regole imposte da lei, mi stavo spegnendo mentalmente.
L’unico spazio che avevo era la domenica mattina quando nonna andava a messa e non rientrava prima delle undici, quello era il mio momento di libertà assoluta. Alla domenica mattina mi guardavo un porno sul portatile e mi masturbavo un paio di volte, anche i miei ormoni stavano risentendo di quella situazione.
La porta della camera doveva rimanere socchiusa, se rimanevo in bagno più del dovuto mi bussava alla porta, quindi la domenica era dedicata a svuotarmi le palle per bene, visto che non potevo fare nemmeno quello durante la settimana.
Mio padre veniva una volta al mese e non rimaneva per più di un paio d’ore, la situazione andava ormai avanti così da mesi, fino a quella fatidica mattina.
Nonna aveva sveglie ovunque, grandi sveglie meccaniche dai numeri enormi scandivano il tempo in tutte le stanze, anche in camera mia ne avevo una sul comodino di riguardevoli dimensioni. Ormai mi ero abituato a guardare l’ora su quel mostro, nonostante avessi cellulare e pc sempre a portata di mano.
Era domenica mattina e la sveglia si era bloccata alle dieci ed io non me ne accorsi! Mi stavo guardando un porno con le cuffie per sentire bene l’ansimare degli attori e quindi non mi resi conto del cessare di quel rumore meccanico!
Stavo guardando un film in cui una ragazza giovane si faceva sbattere contemporaneamente da due ragazzi, l’ansimare dei tre mi entrava nelle orecchie ad alto volume e la scena mi stava mandando in estasi, nudo sopra il letto mi stavo masturbando con foga, la sveglia segnava le dieci “ma purtroppo erano le undici passate” ed io stavo per venire.
Nel preciso istante in cui venni (davo le spalle alla porta della camera) vidi riflessa sullo schermo l’immagine di mia Nonna in piedi sulla porta: il mondo mi crollò letteralmente addosso! Mia nonna vide il film che stavo guardando ed io che venivo come una fontana, nella foga di togliermi le cuffie si staccò pure lo spinotto ed ora si sentiva il sonoro del film che risuonava nella stanza, chiusi il coperchio del portatile con un colpo secco mentre con l’altra mano mi coprii d’istinto il pene e mi girai con la testa verso la nonna; il suo sguardo gelido mi penetrava come una lama, poi iniziò ad urlare:
- Sei uno sporcaccione!Voi ragazzi tutti uguali! Vergognati! Non voglio queste oscenità nella mia casa! Uscì sbattendo la porta della camera.
Non risposi e rimasi impietrito per una decina di minuti, poi pulìì il tutto e mi stesi a letto dopo essermi rivestito.
Per due giorni non mi rivolse la parola ed io cercavo di evitare in tutti i modi il suo sguardo, poi una sera mentre stavamo guardando un film alla tv, io seduto sulla poltrona e lei sul divano con le gambe appoggiate su un piccolo puff, mi parlò mentre stavo quasi per chiudere gli occhi dal sonno e non capii:
- Scusa nonna non ho capito, dissi sotto voce.
- Vieni qui! Esclamò togliendo le gambe dal puff e sedendosi ritta sul divano.
- Cosa succede nonna?Risposi perplesso..
- Vieni qui, in piedi di fronte a me! E non farmelo ripetere! Disse in tono minaccioso.
Non capivo cosa volesse ma mi alzai di scatto e mi misi in piedi tra lei e la tv in fianco al puff, quando la nonna chiedeva qualcosa era un vero e proprio ordine!
- Togliti i pantaloni e le mutande, disse fissandomi negli occhi.
- Nonna ma che stai dicendo! Risposi prendendo un po’ di coraggio.
- Non me lo far ripetere! Togliti pantaloni e mutande!Urlò con uno sguardo che non le avevo mai visto prima.
Mi tolsi velocemente pantaloni e mutande rimanendo solo con la maglietta e mi venne duro all’istante, la punta del mio pene era a pochi centimetri dalla bocca della nonna che non si scompose fissandolo.
- Ecco lo sapevo, ne ero sicura! Sospirò..
Io non risposi, cercavo mentalmente di farlo abbassare ma era una cosa impossibile. A diciotto anni con gli ormoni in circolo, bastava solamente un pò d’aria fresca per farlo drizzare.
- Girati verso la tv, mi ordinò.
Mi girai e provai un brivido su tutto il corpo appena la nonna mi sfiorò la caviglia dicendomi di mettere una gamba sopra il puff.
Nonna iniziò ad accarezzarmi l’interno coscia fino ad arrivare a sfiorarmi i testicoli, avevo un’erezione tremenda sembravo quasi sul punto di venire, istintivamente chiusi gli occhi e i miei sensi al tatto si amplificarono all’istante. La nonna con una mano tastava i testicoli quasi a volerli soppesare mentre con l’altra mi accarezzava le natiche ed ogni tanto sfiorava con un dito il mio ano, nella stanza sentivo il suono della tv sempre più lontano, il mio respiro ansimante e il respiro calmo e lieve della nonna alle mie spalle.
Ad un certo punto da sotto iniziò a massaggiarmi i testicoli con più vigore e con l’altra impugnò l’asta del mio pene con una lieve pressione per poi mollarlo ed iniziare ad accarezzarlo dolcemente, ebbi un sussulto di piacere nessuno mi aveva mai toccato in quei punti, la sua mano calda e morbida continuava ad accarezzarmi il pene dalla base fino alla cappella. Poi riprese l’asta con pressione ed iniziò a masturbarmi lentamente, tutto iniziò a pulsare e nonna strinse più forte e si fermò, continuò con questo giochino per una decina di minuti mandandomi in paradiso. Poi iniziò con foga a masturbarmi sempre più forte e stringendomi le palle con l’altra mano, nonna non diceva una parola e continuava a smanettare fino a quando dissi che stavo per venire e allora aumentò ancora di più il ritmo fino a quando esplosi in lunghi e copiosi fiotti di sperma e di piacere, un piacere immenso che non avevo mai provato, un piacere che mi svuotò completamente fino all’interno della mia anima.
Nonna si fermò solo quando iniziai a tirare indietro e mi ero svuotato completamente:
- Vai a lavarti e poi a nanna pulisco io qui, disse con tranquillità.
Raccolsi le mie cose andai in bagno e poi a letto.
La mattina mi svegliai per andare a scuola e stranamente non incrociai la nonna in giro per casa, di solito era mattutina, la colazione era comunque pronta bastava scaldare il latte, pensai che forse si vergognava di quello che era successo.
Passarono i giorni e tutto procedeva come il solito, nessuno dei due accennò a quello che era successo e mi convinsi che fosse stata un’appendice di vita e che forse era meglio non ritornare sull’argomento.
Era Domenica mattina e nonna era andata a messa come al solito, controllai che la sveglia funzionasse e tenni d’occhio pure l’orario sul pc e come di rito misi su un porno ed iniziai a masturbarmi nudo sul letto con le mie cuffie a tutto volume. Nonna arrivò di soppiatto e me la ritrovai alle spalle erano le dieci e mezza ed era rientrata in anticipo. Rimasi allibito ma non scosso come la volta precedente, tolsi le cuffie e lei mi disse di chiudere quella porcheria. Chiusi il pc e nonna si mise in piedi ai piedi del letto guardando il mio pene lucido in erezione. Girati mi disse e mi girai con le gambe verso di lei poi mi prese le caviglie e disse di accostarmi verso di lei, alzai le gambe e me le fece appoggiare sulle sue spalle. Ora avevo le gambe alte e leggermente aperte e con il sedere appoggiato alle sue ginocchia, si aprì la camicetta e si abbassò il reggiseno facendo fuoriuscire le sue grosse tette un pò cadenti ma con i capezzoli duri e violacei (nonna avrà avuto una quarta abbondante). D’istinto cercai di rimettermi in posizione eretta per andare a toccargliele ma appena sentii la mia reazione mi strinse le caviglie dicendomi che potevo solo guardarle.
Le guardavo le tette mentre con una mano iniziò a toccarmi con leggeri colpetti di dita la cappella ed entrai in estasi! Poi appoggiandosi alle mie caviglie di peso mi portò le gambe verso la mia testa e si accucciò verso il mio pene, iniziò a leccarmi ano palle e asta con voracità. Era per me una nuova sensazione e sentivo di non poter resistere molto, poi iniziò un pompino con foga salivando molto sul mio sesso. La sensazione fu indescrivibile e dopo pochi minuti gridai che stavo per venire ma nonna non si spostò, così le venni in bocca e lei ingoiò tutto voracemente.
Mi girava la testa per il piacere che avevo appena provato, poi nonna mi disse di andare a lavarmi e se ne andò.
La convivenza continuò con seghe e pompini da parte di nonna ma non mi permise mai di toccarla e il massimo che riuscii a vedere durante quei giochi furono le sue enormi tette.
Una mattina rientrai prima da scuola a causa di una assemblea sindacale degli insegnanti, entrai tranquillo e non vidi nonna in giro per casa, ma quando stavo per entrare nella mia camera sentii dei rumori provenire dalla sua stanza. Allarmato aprii leggermente la porta per guardare all’interno e vidi nonna completamente nuda che si impalava su un vibratore legato alla spalliera del letto, cavalcava e si tirava i capezzoli guardandosi allo specchio! Mi masturbai sul corridoio e venni quasi subito.

E’ passato molto tempo da quel periodo e ricordo ancora vivamente quei giochi con nonna, probabilmente fu giusto non esser andati oltre a certi limiti e le sono eternamente grato per avermi regalato quelle favolose sensazioni, iniziandomi al sesso.

Maurizio

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