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Nel letto di mia madre per godere scopando1


di violettaselvaggia
28.04.2012    |    53.549    |    0 9.1
"” Io”ma Ilse non ha un gran cazzo..."
Sono ritornato in Italia, a casa, per un periodo di vacanza da dedicare soprattuto al riposo. C’è anche lui, Franz ovvero la mia dolce Ilse. Ho voluto fargli conoscere mia madre, mia sorella e mio padre che se pur separato è sempre vicino alla famiglia. Ilse sa tutto di me. Intendiamo riflettere sul nostro futuro, una volta rientrati ad Essen. Ce la sentiremo di rinunciare al nostro status invidiabile, rinunziando ai nostri facoltosi amanti? Non lo faremo soltanto se loro saranno comprensivi con me ed Ilse e ci lasceranno vivere insieme. Io non posso fare a meno del suo piccolo e puntuto pene come lui non intende privarsi del mio perchè a lui piace grosso.Ma il nostro feeling non è solo nel sesso.
In famiglia hanno accolto Ilse con affetto. Mi sono accorto che a mio padre piace moltissimo e lo circuisce. Vuole qualcosa. Ilse me lo ha confidato dopo soltanto due giorni dal nostro arrivo: “Tuo padre mi ha proposto di andarlo a trovare a casa sua. Dice che ha qualcosa che vuol farmi vedere:ricordi fotografici di un suo viaggio in Germania.”
“Attento Ilse, lo conosco bene!” “Allora non raccolgo l’invito. Ma se a te fa piacere...” Non rispondo. Credo di aver capito che in fondo ad Ilse non dispiacerebbe farselo questo maturo bellimbusto di mio padre. Il discorso sembrava bello e chiuso con il mio significativo silenzio.L’altra sera mia madre e mia sorella mi hanno detto di volermi parlare ma lontani da orecchi (io ho pensato malignamente:anche da occhi) indiscreti, compresi quelli di mio padre. Ho avuto un barlume. Ho ripreso con il Ilse il discorso sull’invito fattogli da mio padre: “Se vuoi puoi andare a far visita a mio padre. Lo farai sicuramente rivivere. Fissa per domani, stari da lui tutto il giorno. Io vado a trovare con mia madre e mia sorella una vecchia zia in campagna.” L’indomani accompagnai Ilse a casa del mio genitore. Tornai di corsa a casa. Mi aspettava mia madre.
Mia madre era in camera da letto. Mia sorella era dovuta andare in ambulatorio a sostituire per mezza giornata una collega. Sarebbe rientrata nel pomeriggio. Io e mia madre ancora in vestaglia ma sempre bella ed arrapante come piace a me quando la vedo con occhio non da figlio, ci squadrammo, in silenzio. Le parole non sarebbero servite per dire quel che provavamo in quel momento. Si è tolta la vestaglia. Indossava soltanto mutandine e reggiseno ma si liberò anche di quegli indumenti intimi. Era dinanzi a me completamente nuda. Disse soltanto: “amore mio vieni. Mi manchi.Non pensavo di amarti sino a questo punto.” Il nostro abbraccio fu travolgente. Più intenso di quello di due amanti. Volle sentire sulle sue le mie labbra. Le sue erano vellutate. Le succhiai, lei succhiò le mie. Cominciai ad accarezzarla restammo in piedi alcuni minuti e non le feci mancare il mio calore. Mi disse, mentre adagiava il suo corpo ancora ben curato e snello, senza abbondanza di cellulite: “spogliati. Vieni vicino. Ti voglio. Negli ultimi tempi ho sognato ogni notte come può essere questo momento. E devo confessarti che vorrebbe viverlo anche tua sorella.” Mi spogliai e mi distesi vicino. Il mio cazzo era diventato una mazza di ferro. Mia madre cambiò poizione e prese a baciarmi e leccarmi il pene: “è sempre bello, grosso desideroso di infilarsi in una passerina calda e capace come la mia. Non perdiamo tempo. Lo voglio subito dentro. Ficcamelo come sai fare tu. Ho bisogno di sentirlo girare dentro di me. Spingilo forte sino a farmi male.” Liberò il cazzo dalla sua bocca, si rimise supina, aprì le cosce e la sua caverna mi apparve in utta la grandezza e meravigliosa profondità.” Prima di infilarglielo le chiesi: “da quanto tempo non godi?” “L’ho dimenticato cosa è il piacere ecco perchè devi farmelo sentire. Voglio godere. Fammi sentire quel che sono una cagna in calore.” Con delicatezza poggiai il mio pisellone sulle labbra della figa, mi piegai e la penterai mentre con la lingua la tormentavo con dal collo sino ai turgidi capezzoli delle sue stupende mammelle. Comincia a pomparla e lei si muoveva con ritmo prima blando ma quando le chiesi “sei vicina? Io sento che la prima sborra sta per uscire” accellerò il ritmo dei suoi movimenti di schiena ed io feci lo stessi. Incarcandole dentro tutto il cazzo lo portai al piacere facendola gridare di soddisfazione al punto da farle dire: “grazie. È stato meraviglioso ho sentito tutta la tuo sborra arrivarmi calda sino allo stomaco.” Mi chiese se mi ero già appagato.
“Si, ho goduto ma dobbiamo continuare. Sai cosa mi devi fare dopo un riposino.” E come se lo sapeva! Mi mise supino e riprese il cazzo ancora colante di sperme nella bocca per il pompino arrittante. Il cazzo si ingrossò nuovamente e lei sempre su di me se lo prese nella figa e mi ha baciato e leccato ogni parte del corpo raggiungibile. Io restai fermo e passivo come piaceva a lei che fece tutti i movimenti di corpo possibili ed immaginabile facendomi godere e anche lei venne. “Sono umida e piena della tua sborra. Mi lecchi la figa? O sei stanco” Un pò stanco lo ero ma non mi tirai indietro e trovata la posizione gusta sul letto completati la prima parte del lavoro raggiungendo subito il suo clitoride e mordendole i capezzoli. Lei inavvertitamente,cioè senza allusioni, mi carezzò i capelli e poi mi infilò un dito nel culetto. A quel gesto risoisi: “si, fallo roteare dentro, stuzzicami, sai che mi piace.” Lei allora continuò la manovra e zac arrivò per entrambi una nuova ondata di paicere. A quel punto ci demmo una pausa. Restammo nudi sotto le lenzuola. In silenzio. Fu lei a parlare per primo: siamo tranquilli, non verrà nessuno a disturbarci. Tua sorella ci sarebbe voluta essere. Le avevo proposto di chiederti di farlo in tre ed avevo ottenuto il suo assenso. Tu lo faresti?” “Si! E desidero farlo ma forse non ne avremo il tempo.” Lei senza indugiare prse il telefonino dal comodino, digitò un tasto e chiamò mia sorella; “Non fare tardi. Ti aspettiamo ed intanto ci riposeremo.” Dall’altro capo: “Mamma è stato come volevi? Gli hai fatto conservare un pò di nettare per me?” Le strappai il telefonino: “amore mio ce n’è tanto anche per te. Vieni al più presto.” Poi mia madre mi diede un altra assicurazione. “neppure tuo padre ed il Ilse torneranno prima di domani. A proposito hai dato il permesso ad Ilse, perchè sai qual’è il motivo dell’invito?” “Si, papà si vuole scopare Ilse.” Lei aggiunse e si vuole far scopare. “Piace anche lui essere bisex.” Io”ma Ilse non ha un gran cazzo. Anzi è piccolino, come piace a me. Per questo non lo mollo. Di cazzi grossi ne ho fin sopra i capelli.” “Ad Ilse piace il tuo?” “ Lo adora e lo vorrebbe in culo ogni notte.” Mia madre: “anche io e tua sorella se tu fossi qui forse vorremmo la stessa cosa. Il tuo amore ed il grosso pene.”
Ci addormentiamo in attesa dell’arrivo di mia sorella. Che bel triangolo in famiglia. ([email protected])

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