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Non ancora incesto - Parte 2


di piccololord
28.02.2015    |    24.251    |    3 9.5
"Mi guardò sbigottita, spaventata..."
Breve riassunto (per chi non ha letto la prima parte): In un viaggio di lavoro incontro una giovane ragazza siriana di nome Amal che sta fuggendo da parenti violenti. La ospito a casa mia.....

Al risveglio me la ritrovai rannicchiata contro il mio petto. Nuda, che sapeva ancora di sesso. Il respiro di chi dorme profondamente. Uno spettacolo da guardare.
Mi divincolai senza svegliarla e andai in cucina a preparami un caffè.
“Ciao” sentii la sua voce alle mie spalle dopo pochi attimi. Mi voltai a guardarla, aveva indossato la mia camicia senza abbottonarla. L'erezione mattutina che stava passando tornò prepotente. Mi sorrise e mi afferrò l'uccello facendomi sedere
“a lui ci penso io” ed iniziò a masturbarmi lentamente mettendosi in ginocchio fra le mie gambe aperte. Una sega dolce, rilassante. Quando stavo per venire aprì la bocca e lo prese fino in gola. La sborrata quasi la soffocò tuttavia, con le lacrime agli occhi, non si staccò un attimo inghiottendo tutto diligentemente. Lo ripulì tutto con la lingua e guardandomi dritto negli occhi mi disse:
“ a me non piace il caffè.....preferisco la tua sborra e ascoltare il tuo respiro mentre mi vieni dentro. Adesso andiamo a fare la doccia.”
Sotto il getto caldo dell'acqua mi insaponò, mi strofinò ogni parte del corpo e poi mi ripulì dalla schiuma profumata. Feci altrettanto con lei con una piccola variante....mi misi in ginocchio davanti a lei e cercai la sua figa con la lingua. Iniziai a leccarla lentamente. Amal si appoggiò con la schiena al muro inarcando il suo bacino verso di me, era tutta a mia disposizione. La lingua dapprima pigra iniziò una danza sempre veloce passando dal suo pertugio posteriore al clitoride che era sempre più turgido come un piccolo cazzo in erezione. Iniziai a succhiarlo finché sentii le sue mani sulla testa che mi premevano verso il suo sesso. La sentivo ansimare di piacere, aveva iniziato un orgasmo che sembrava non finire. Tremava e sussultava, si contorceva e piccole grida sovrastavano il rumore dell'acqua della doccia. Dopo parecchi minuti di questa danza un urlo di piacere....si lasciò andare. Da quella piccola figa sgorgò un nettare afrodisiaco che non me ne perdetti neppure una goccia. La succhiai tutta avidamente poi la sentii farfugliare qualche parola incomprensibile e un istante dopo un getto di urina mi investì il viso. Che piacere sublime....la pioggia dorata che scorreva su di me. Tornammo a distenderci sul letto ancora bagnati. Soddisfatti ma ancora non paghi.
“Scusa per prima, non ce la facevo più a trattenere la pipì” mi disse
“Hai fatto bene” le risposi “però adesso devi essere punita” le dissi sorridendo
“Si, hai ragione” e si mise di traverso sulle mie gambe a pancia in giù, offrendomi la visione del suo giovane e sodo culo “sono pronta per la punizione”.
Rimasi per un attimo inebetito poi quasi come per istinto la mia mano si sollevò e scese di colpo sulle natiche.... Sccciaakk!!! Una manata forte e decisa. Sentii Amal lanciare un grido. La sua pelle divenne rosso fuoco.
“Guai a te se ti fermi” mi sibilò “ continua e non ti fermare finché non ti sarai stancato. Devo e voglio essere punita così” ….Sccciaakk....Sccciakk.... le lacrime solcavano il viso. Sulle sue labbra un sorriso... “Ancora...dai!!!! ancora!!!!” La sua figa appoggiata sulle mie gambe iniziò a bagnarsi. Sentivo il calore su di me. Il mio cazzo era duro come marmo. Ero eccitato come non mai. Stavo vivendo un'esperienza unica, sconvolgente.
“Adesso fermati – mi disse fra le gocce di rugiada che scendevano dai suoi occhi – voglio sentirti dentro....in fondo. Voglio che....” si mise a cavalcioni su di me e la sua figa inghiottì in un sol colpo il mio cazzo. Solo i coglioni fermarono la sua ingordigia. Iniziò a cavalcarmi in modo forsennato. Un ritmo incalzante, senza un attimo di tregua. Si abbassò con la testa fino ad afferrare un mio capezzolo con le labbra. Iniziò a succhiare in modo vorace. L'onda del piacere stava aumentando in modo smisurato. Sentivo lo scroto che scoppiava, una spinta con i lombi e la penetrai ancora di più eruttando tutto lo sperma. I suoi denti affondare nella carne. Dolore e piacere. Non capivo più dove finiva il piacere ed iniziava il dolore. La sentii stringere le gambe sui miei fianchi e iniziare la danza dell'orgasmo....un orgasmo lungo....scomposto....liberatorio. Rimanemmo in quella posizione per parecchio tempo ascoltando i nostri respiri che si fondevano in un unico fiato.
Più tardi mentre le spalmavo della crema rinfrescante sul sedere arrossato e giocando con il suo buchetto – cosa che sembrava gradisse molto - le dissi che doveva regolarizzare la sua posizione giuridica in Italia. Avevo preso contatto con un vecchio amico avvocato che si stava occupando della sua situazione. Che sarebbe dovuta ritornare in Siria e rientrare in modo legale. Mi guardò sbigottita, spaventata. La rassicurai con un lungo bacio. Si staccò all'improvviso come folgorata e mi chiese se poteva portare con se sua madre....che era rimasta sola dopo che di suo padre si erano perse le tracce in seguito ad un arruolamento....
“ Ne parlo con il mio amico, per me va bene” le risposi
In che guai mi stavo infilando???
Continua......
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