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Non è mai troppo tardi - 6


di bird2012
26.08.2015    |    29.063    |    11 3.1
"“E in questi tuoi pensieri ci sono anche io?” gli sussurrai, mentre strusciavo languidamente la mia guancia contro la sua..."
NON E’ MAI TROPPO TARDI

Cap. 6


Si, avevo deciso, senza tentennamenti né ripensamenti: avevo riflettuto molto, mi ero resa perfettamente conto che sarebbe stato un rapporto incestuoso, ma non potevo fare a meno di lui.
Ormai mi sentivo stregata dalla sua giovinezza, dalla sua meravigliosa verga e dal forte desiderio che aveva di me: lo avevo preparato giorno per giorno per farmi desiderare ed ora non potevo più tornare indietro, anzi… non volevo più tornare indietro!

Un sabato sera gli chiesi se volesse rimanere a casa a farmi compagnia e lui accettò con vero piacere: forse sperava di rubare qualche eccitante visione della mia passera, senza neanche lontanamente immaginare che la sua dolce mamma aveva deciso che la sua passera gliela avrebbe offerta su un piatto d’argento per farci infilare dentro la sua giovane e desiderata verga!

Preparai una bella cenetta e, ovviamente, ero vestita in maniera molto provocante: cosce e seno abbondantemente scoperti.
Per tutta la serata non feci altro che provocarlo: ogni scusa era buona per assumere pose particolarmente seducenti in modo da fargli ammirare il culo, le cosce e il seno.

Appena la situazione lo permetteva mi piegavo in avanti e sporgevo il culo in fuori: sentivo subito il suo sguardo accarezzarmi le natiche!
Mi sembrava volesse togliermi le mutandine per fissarmi il buchino!

Avevo indossato una magliettina aderente con le bretelline che mi copriva a malapena i capezzoli, lasciando scoperto abbondantemente il seno: non portando reggiseno, sarebbe bastata una mossa avventata per far uscire fuori una tetta!

Non so quante volte durante la serata feci volontariamente mosse avventate: quando la tetta usciva fuori dalla magliettina, la prendevo in mano e molto lentamente, per dar modo a mio figlio di ammirare per bene il turgido capezzolo, la rinfilavo dentro.
Dopo varie manovre di riposizionamento, ritenni opportuno scusarmi… più che altro per sentire il suo commento.

“Scusa, Tony, ma questa sera queste tette non vogliono proprio stare buone al loro posto! Credo sia colpa di questa magliettina che non riesce a contenerle: credo sia meglio me la tolga e indossi qualcosa di più… beh! Diciamo casto! Ormai sei un uomo e certe visioni… beh! Mi capisci!”

Il mio cucciolo mi guardava con gli occhi di fuori: era più che evidente la sua eccitazione e la cosa mi inebriava! E la sua frase non fece altro che confermare le sue voglie!

“No, mamma, ti prego, lasciati la magliettina: sei meravigliosa così vestita! Spero non ti sentirai in imbarazzo se tuo figlio ammira i tuoi seni! Anzi, se posso permettermi e non ti offendi, ti confesso che è un gran piacere vedere il tuo seno che spunta fuori!”

Beh! Più chiaro di così!

“Perché dovrei offendermi, anzi, mi sento lusingata che tu possa trovare attraente il mio seno! Scusa, ma pensavo ti desse fastidio! Ma se per te è un piacere, vorrà dire che la prossima volta la lascio fuori e non la rimetto dentro!” risposi ridendo.

“Magari! A questo punto ricordati che ogni promessa è un debito!” rispose anche lui ridendo.

Non passarono cinque minuti che “inavvertitamente” feci una mossa brusca e usci fuori nuovamente la tetta.

Guardai fisso Tony.

“Che faccio? Vuoi che mantenga la promessa?” gli chiesi quasi sussurrando.

“Si, mamma, ti prego… lasciala fuori! Sei meravigliosa!”

Per tutta la sera rimasi con la tetta di fuori, con un capezzolo irto come un chiodo, con lo sguardo di mio figlio che la fissava ammaliato… e la cosa mi eccitava come non mai!
Io, da parte mia, avevo perso ogni pudore ed ero sempre più convinta e decisa di farmi mio figlio: non vedevo l’ora di sentirlo dentro di me!
Sentivo la fica smaniare… non riuscivo a placare la sua voglia di cazzo!

Alla fine della cena gli chiesi di farmi ballare: appena mi strinse a lui sentii il suo membro duro come il marmo a contatto della mia coscia.
Non pensai neanche lontanamente di scansarmi!
Mi sganciai dal classico abbraccio del ballo e lo circondai con le braccia intorno al collo e posai la mia guancia contro la sua.
Lui mi circondò con il braccio destro intorno alla vita e mi tenne stretta a lui… mentre pose la mano sinistra sopra il mio seno scoperto!
Il contatto della sua mano mi fece rabbrividire!
Sussurrò solo poche parole.

“Ti dispiace se l’accarezzo?”

Risposi quasi balbettando.

“No, tesoro… se ti fa piacere!”

Altroché se gli faceva piacere… e me lo dimostrò immediatamente!
La sua mano strinse delicatamente il seno, mentre il pollice e l’indice strizzarono dolcemente il capezzolo!
Non riuscii a reprimere un lungo gemito di piacere.

“Oh! Tony! Tony… angelo mio!”

Ballammo per quasi mezz’ora, avvinghiati uno all’altra in un abbraccio colmo di desiderio e di passione.
Mentre ballavo, avevo spostato il mio ventre contro il suo membro: uhmmm! Che goduria sentirlo premere contro la mia fica!
Anche lui si fece intraprendente: mentre seguitava a deliziare il seno e il capezzolo con le sue carezze, fece scendere lentamente l’altra mano dalla vita sopra le natiche.
Sentii il suo palmo accarezzarmi i glutei e attirare il mio bacino contro il suo.
Avevo sempre provato una profonda eccitazione nel farmi attastare il culo e sentire la mano di mio figlio che me lo stava accarezzando mi mandò il sangue in testa!
La sua mano strusciava lungo tutte le natiche, come alla ricerca di qualcosa.

“Mamma…” sussurrò sommessamente

“Dimmi, tesoro…” risposi con tono suadente.

“Non riesco a sentire l’elastico delle mutandine!” sussurrò nuovamente, mentre seguitava ad accarezzarmi il culo con una sensualità che mi sconvolgeva.

Senti un tuffo al cuore, ma non volevo certo nascondergli la verità, di quanto fossi decisamente porca e disponibile!

“Perché questa sera ho deciso di non indossarle! Sono senza mutandine, tesoro: se vuoi saperlo questa sera sotto il vestito non porto niente… ma proprio niente! Sotto sono completamente nuda!”

Sentii il suo cazzo sussultare contro la mia fica!
Mi strinse ancora di più a lui.

“Mamma, è meraviglioso saperti senza mutandine! Mi fa venire in testa tanti pensieri peccaminosi!”

Eravamo guancia a guancia, i nostri visi bollivano, non riuscivamo più a nascondere la nostra eccitazione!
Gli morsi un lobo… lo sentii fremere.

“E in questi tuoi pensieri ci sono anche io?” gli sussurrai, mentre strusciavo languidamente la mia guancia contro la sua.

“Nei miei pensieri ci sei e ci sei sempre stata solo tu: ho sempre dedicato solo a te il mio piacere solitario!”

La sua confessione mi fece rabbrividire!
Lo sapevo, lo avevo spiato decine di volte mentre si masturbava, ma sentirlo dalla sua voce mi faceva infiammare!

“Uhmmm! Angelo mio, mi manda ai pazzi sapere che mio figlio ha pensieri peccaminosi nei miei confronti! Tony, figlio mio, non puoi capire cosa io stia provando in questo momento: sapere che mentre davi piacere al tuo giovane uccello c’ero io nella tua mente, che mentre sentivi le tue mani imbrattarsi dalle tue prime eiaculazioni pensavi a me, a tua madre! Dio santo, Tony… mentre godevi pensavi a me e no ad altre donne… gioia mia… mentre godevi pensavi a me… a me!”

“Si, mamma, mentre venivo pensavo a te: con le gambe aperte, con il culo in aria, con la bocca aperta!”

Ero fuori di me: avvicinai le labbra alle sue e gli alitai contro.

“Tony, baciami! Non aver timore di baciare tua madre: baciami come un uomo bacia la sua donna!”

Incollai la mia bocca contro la sua: sentii le sue labbra aprirsi per accogliere la mia lingua.
Cominciammo a limonare con una passione incontrollata: le nostre lingue si cercavano impazzite, per scambiarsi libidinose e sensuali slinguate da farci rabbrividire.

Seguitammo a ballare lentamente, bocca a bocca, per gustarci reciprocamente quel sensuale abbraccio.
Ad un certo punto mi accorsi che non stavamo più ballando, ma eravamo immobili.
Sempre avvinghiati uno all’altra, solo i nostri ventri si muovevano al ritmo della musica, strusciandosi uno contro l’altro: il suo cazzo contro la mia fica, la mia fica contro il suo cazzo.

Ansimavamo forte, senza nessun timore di esternare spudoratamente la nostra forte eccitazione.
Stavamo scoppiando e mi resi conto che dovevo essere io, sua madre, a prendere l’iniziativa… ero certa che il mio cucciolo non aspettasse altro!
Incollai le labbra contro il suo orecchio e gli sussurrai sensualmente.

“Tony, amore di mamma, sei duro da impazzire! Era da molto tempo che non sentivo un cazzo così duro contro la mia fica! Ti sento bussare alla mia porta! Sento che non ti sono indifferente! Lo so che desideri la mia fica: ti vedo quando me la guardi di nascosto, la sento sbavare dall’eccitazione e mi va il sangue in testa! Credo di aver fatto proprio bene a non indossare le mutandine: comincio a pensare di non averne bisogno!” e spinsi con forza la mia fica contro il suo cazzo.

“Sono felice tu abbia sentito che non mi sei indifferente! Sei tu che me lo fai diventare così duro! Dio santo, mamma, sapessi quanto me lo fai tirare! Dai, aprigli la porta, fallo entrare nel tuo paradiso! La sento già aperta… percepisco il suo classico odore di fica eccitata, pronta a concedersi! Come quando ti facevi fottere dai tuoi amanti, mentre papà vi guardava e godeva insieme a voi!”

Così dicendo mi artigliò le natiche e mi attirò contro il suo cazzo.
Sentii un dolce brivido di piacere lungo la schiena: mio figlio sapeva!
Ma la cosa invece di crearmi un comprensibile imbarazzo, mi procurò una inaspettata forte eccitazione: se sapeva che ero una porca, sarei stata facilitata nella mia opera di seduzione!
Stavo impazzendo, ansimavo come una maiala.
Sentivo colarmi lungo le cosce gli umori della mia fica eccitata.
Gli morsi l’orecchio e persi ogni ritegno: stava tornando fuori il mio essere porca che si era assopito dopo la scomparsa di mio marito.

“Tony, allora sai cosa facevamo io e tuo padre! Sono felice tu lo sappia, perché ora ci sei tu accanto a me! Dimmi che mi vuoi scopare, dimmi che vuoi la mia fica, come io voglio il tuo cazzo… dimmelo! Voglio sentirtelo dire! Ti prego, tesoro, dimmi che ti vuoi fottere tua madre!”

Ma quello che mi disse superava di gran lunga ogni mio desiderio: la sua risposta mi mandò in Paradiso!

“Si! Si! Ti voglio scopare, voglio la tua fica, ma soprattutto voglio possedere il tuo cervello, la tua anima… voglio sentirti completamente mia! Per seguitare a fare insieme quello che facevi con papà!”

Forse il mio angelo stava già pensando a inserirmi con il rapporto che aveva con i tuoi figli.
Mi lasciai completamente andare.

“Tesoro mio, anche io voglio sentirmi tua, perché mi fa impazzire l’idea di fare con te i giochi che facevo con tuo padre! Voglio sia tu il mio maschio, voglio tu prenda il posto di tuo padre! Questa sera non ho indossato le mutandine perché voglio lasciarti campo libero: voglio essere aperta e disponibile per il mio uomo!”

Ormai avevamo calate entrambi le nostre carte: cosa aspettare ancora? Il tempo era scaduto!
La mia mano scese sopra il suo pacco: gli afferrai il cazzo da sopra i pantaloni e glielo strinsi con passione.
Sentii una scarica elettrica lungo la schiena: avevo in mano il cazzo di mio figlio!
Ma ormai la libidine si era impossessata di me.

Mentre seguitavo a baciarlo e a stringerlo a me, cominciai a sbottonargli la patta dei pantaloni.
Lo sentivo fremere mentre gli infilavo la mano dentro, afferravo il suo cazzo e glielo tiravo fuori.
Cominciai a tremare, in preda a una incontrollabile eccitazione!
Lo impugnai e lo strinsi con tutta la passione e l’amore che potevo avere nei confronti di mio figlio: non cedette di un millimetro, era di marmo!
Dopo tanto tempo sentii nuovamente un cazzo duro e bollente vibrarmi in mano!

“Tony, amore mio, ho il tuo cazzo in mano! E’ meraviglioso… meraviglioso!”

Anche Tony non mi fece attendere: sentii la sua mano salirmi lungo le cosce ed io aprii subito le gambe per facilitargli l’accesso alla mia fica!
Mi offrivo a lui in maniera spudorata.
Sentii le sue dita insinuarsi tra le labbra ed entrarmi subito dentro: allargai ancora di più le cosce e spinsi la fica contro le dita.
Quando le sentii completamente dentro serrai le cosce per imprigionare la sua mano.

“Tony, amore di mamma, è da molto che ti aspetto, ed ora non ti lascio più sfuggire!”

Riprendemmo a baciarci, io con il suo cazzo in mano a segarlo con gusto, lui a muovere vorticosamente le dita nella fica!
Ma quello era solo un dolce aperitivo, volevo iniziare con le pietanze serie.
Mi accosciai davanti a lui, con il viso di fronte al suo cazzo: alzai gli occhi per incrociare il suo sguardo mentre aprivo le labbra e imboccavo il suo amato uccello!
Appena sentii quella carne calda e dura tra le labbra sentii andarmi il sangue in testa: ero stata quasi due anni senza poter gustare il sapore del cazzo tra le labbra!
Quella volta fu lui a gemere dal piacere.

“Uhmmm! Mamma, che bocca calda hai… sembra una fica!”

Cominciò ad accarezzarmi i capelli mentre lo succhiavo con una passione incontrollata: poi mi circondò la testa con entrambe le braccia e la attirò lentamente verso il suo ventre… me lo infilò completamente dentro la bocca, fino in gola!

Benché fossi fuori allenamento, tanti anni di esperienza nel sesso orale non mi avevano fatto dimenticare di come si ingoiava completamente un cazzo fino alle palle!
Spalancai la bocca tenendo la gola aperta e cominciai a respirare lentamente con il naso: mi sentivo la cappella di mio figlio nella gola e la cosa mi faceva impazzire dal gusto.

Lui abbracciato alla mia testa mi teneva stretta a lui con il cazzo piantato nella mia gola e sentivo i suoi gemiti.

“Mamma, mi hai preso il cazzo in bocca! Ora sei mia... sei mia!!!”

Dopo un pò mi sfilai e lo fissai.

“Tesoro, hai detto che la mia bocca è calda come una fica... e allora scopala! Dai, Tony, scopami in bocca!”

Mai invito fu più gradito: mi afferrò la testa con entrambe le mani, mi infilò di nuovo l'uccello tra le labbra e prese a ondeggiare il bacino avanti e indietro!
Afferrai le sue natiche e aiutai il suo movimento: il cazzo mi scivolava tra le labbra che era una meraviglia... avanti e indietro... dentro e fuori!

Gli misi una mano tra le gambe e impugnai i coglioni: presi ad accarezzarli e a stringerli ritmicamente.
Dio che goduria: ad ogni dolce strizzata sentivo la verga vibrarmi in bocca.
Lavoravamo in perfetta sintonia: lui mi pompava in bocca e io gli deliziavo i coglioni!
Lui affondava il cazzo in gola e io gli stringevo le palle.
Mi era sempre piaciuto farmi fottere in bocca fino alla gustosa sborrata finale, ma quella sera avevo altri programmi per il mio cucciolo... volevo me lo mettesse nella fica!

“Tony, hai un cazzo da sogno! Lo voglio dentro, subito! Mettimelo nella fica, adesso: non voglio aspettare!”

Ero letteralmente fuori di testa!
La lunga astinenza mi stava rendendo una indemoniata.
Ormai il piacere carnale aveva preso il sopravvento sull’istinto materno.
Tenendolo per l’uccello lo trascinai vicino a una sedia: mi sganciai la gonna che cadde a terra lasciandomi il ventre completamente scoperto.

Misi un piede sopra la sedia e aprii completamente le cosce: offrivo la mia fica oscenamente aperta al desiderio di mio figlio.
Gli sbottonai i pantaloni e gli sciolsi la cinta: anche i suoi pantaloni caddero a terra e lui li scalciò lontano con i piedi.
Si annodò la camicia alla vita per lasciare il suo giocattolo completamente libero di fare il suo dovere!

Olga, non puoi immaginare che goduria stavo provando in quel momento: sembravo una mignotta in piedi all’angolo della strada in attesa di farsi chiavare dal suo cliente di fronte a lei!
Rabbrividii ripensando a quante volte con mio marito avevamo giocato a fare la mignotta: andavamo in posti isolati dove sapevamo ci fossero giovani in cerca di piacere.

Mio marito faceva la parte del pappone e mercanteggiava la cifra per la mia fica, precisando che lui era mio marito e doveva essere presente durante l’amplesso in quanto giravano dei balordi e non si fidava di lasciarmi sola.
Molti non accettavano la sua presenza, mentre altri erano ben felici di chiavarmi mentre il pappone, cioè mio marito, si godeva lo spettacolo!

Il momento di una eccitazione unica era quando qualcuno, dopo aver pattuito inizialmente la cifra per la scopata, e accettata la presenza di mio marito, e poi accortosi del mio seducente lato B, chiedeva a mio marito se fossi disposta a farmelo mettere nel culo e quanto gli sarebbe costato in più per soddisfare la sua voglia.
Mio marito era pronto a replicare, anche perché ci eravamo perfettamente accordati a come rispondere a tali richieste.

“Se ti vuoi godere il buchetto del culo di mia moglie non ti faccio spendere un euro in più… ma mi devi fare un pompino! Dai, così ci divertiamo tutti e tre!”

Olga, non ci crederai, ma molti erano disposti a succhiare mio marito pur di incularmi al prezzo di una scopata!
Poi c’era pure chi cercava di contrattare: era pronto a spompinare mio marito, ma voleva il culo gratis.
Proponevano uno scambio alla pari: un pompino per il mio buco del culo!
A quel punto mio marito rilanciava a sua volta: era d’accordo ad offrire il mio buco del culo gratis, ma in cambio voleva un pompino con l’ingoio!
Spesso la contrattazione terminava lì, ma abbiamo anche trovato veri porcellini bisex come noi che rilanciavano ancora: pronti a farsi sborrare in bocca e ingoiare tutto, ma per “par conditio” volevano sborrarmi nel culo senza il preservativo.
Ovviamente non ci fidavamo degli sconosciuti, per cui, alla fine, dopo vari accordi, per le richieste del mio culetto si finiva con una inculata con il preservativo e un pompino con sborrata sul viso!

Olga, devi credermi, ma la parte più eccitante della serata era sentire mio marito e il cliente contrattare il mio corpo e le mie prestazioni: cominciava a mostrare la mia mercanzia, mi allargava la fica per farla ammirare e, per chi fosse interessato, mi apriva le natiche per mostrare il delizioso buchino!
Poi declamava il mio modo di scopare, come ero brava a stringere la fica e il buchino intorno al cazzo mentre venivano.
I miei probabili clienti si eccitavano come pazzi pensando di scoparsi una mignotta davanti al marito, mentre per noi era un meraviglioso gioco erotico!

Olga scusa la divagazione: seguito a raccontarti.
Attirai il cazzo di Tony contro la mia fica e appuntai la sua cappella tra le labbra, all’ingresso della vagina.
Con l’altro braccio gli circondai la testa e avvicinai la sua bocca contro la mia.

“Tony, ti ho aperto la fica! Non puoi immaginare da quanto tempo ho atteso questo momento: mettimelo dentro! Scopami in piedi… subito, non voglio più aspettare! Dai, amore: mi è sempre piaciuto farmi prendere in piedi, come una puttana! In piedi me lo sento bene dentro, posso muovere bene il mio ventre contro il cazzo che mi fotte! Avresti dovuto vedere quanto piaceva a tuo padre farmi chiavare in piedi dai nostri amici… uno davanti e uno di dietro! Dopo mamma ti racconta di quanto è troia, ma ho capito come tu già lo sappia! Dai, spingilo dentro: la prima ce la facciamo in piedi!
Poi andiamo a letto e potrai fottermi in tutte le posizioni che vuoi… anche nel culo! Si, tesoro, mamma desidera tu le faccia anche il culo!”

Mentre univamo le nostre bocche Tony mi afferrò per le natiche e mi attirò verso di lui: sentii il suo cazzo scivolarmi completamente dentro… ero fradicia come non mai e il cazzo non trovò ostacoli!
Quando sentii che mi aveva riempito per bene la fica, ondeggiai il bacino per assestare bene il cazzo dentro di me e morsi il labbro di mio figlio.

“Bravo, amore di mamma! Lo sento tutto dentro… il tuo cazzo mi fa godere! Sei proprio il maschio che desideravo! Sei un porco: lo sento che questa non è la tua prima scopata. Me lo hai infilato nella fica da maschio esperto: chissà quante fichette ti sei scopato! Bravo, tesoro, non sono gelosa, anzi, sono fiera che mio figlio faccia godere le femminucce! Ne hai una fissa? Uhmmm! Sarebbe stupendo: sappi che mamma tua è anche una dolce bisex. Portala a casa: mentre le insegno a lesbicare tu ci fotti tutte e due!
Ma ora pensa a me! Dai, fottiamoci senza ritegno! Muoviamo i nostri bacini forte, uno contro l’altro! Dai, sfondami la fica, amore… mi piace sentirmela sfondare!”

Il mio dolce figliolo accolse con gioia il mio invito: mi artigliò le natiche e cominciò ad attirarmi con violenza contro il suo ventre.
Ad ogni affondo sentivo la cappella colpire l’utero e il colpo veniva trasmesso al cervello: credevo di impazzire!
Iniziammo un eccitante dialogo.

“Cazzo, come chiavi, Tony! Mi stai sventrando! E’ proprio come piace a me farmi fottere la fregna! Amore mio, avevo proprio bisogno di questa chiavata! Angelo mio, lo sai che da quando non c’è più papà non l’ho data più a nessuno? Dopo quasi due anni sei il primo cazzo che mi entra nella fica: dopo tuo padre volevo solo te!
Uhmmm! Che bel cazzo, amore di mamma, già mi stai facendo sborrare! Ho un arretrato pazzesco da smaltire! Ho una voglia di cazzo che mi si porta via!

Ci vuole proprio questa prima scopata veloce per scaricarci: poi avremo tutta la notte per chiavare senza alcuna fretta!
Anche se sono fuori allenamento ci metto poco a rientrare in piena forma per godermi il tuo cazzo!
Uhmmm! Eccola!!! Dio mio… eccola! La sborrata con il cazzo nella fica! La sborrata mentre mi chiavanooo!!! Uhmmm!!! Aahhh!!! Avevo dimenticato cosa si provaaa!!! Tony, ti prego… vieni anche tu insieme a me! Sborrami in fregna! Lo voglio… lo voglio… vienimi dentrooo!!!”

“Si, mamma… siiii!!! Ti stavo aspettandooo! Eccomii!!! Puttana mia! Prima eri la puttana di papà, adesso sei la mia puttana! Mamma, dolce puttana, ti sborro nella fregna!!!”

Appena sentii il primo bollente schizzo di sperma colpirmi l’utero mi sembrò di volare in paradiso: abbracciai mio figlio come fosse l’unico maschio al mondo in grado di far godere una donna!
Ripensai a mio marito: ero certa che da Lassù stava benedicendo quella nostra prima scopata, l’inizio del meraviglioso rapporto incestuoso tra me e il nostro adorato figlio!
Sentii inumidirsi i miei occhi: era stato mio marito a venire per l’ultima volta dentro di me prima di quel maledetto incidente ed ora era nostro figlio che raccoglieva il testimone… per riprendere dentro la mia fica il percorso interrotto!

Eravamo avvinghiati uno contro l’altra come un sol corpo: io lo stringevo a me con le braccia intorno al suo collo, guancia a guancia, bocca a bocca, cuore a cuore!
Lui, afferratemi le natiche, mi attirava con forza contro di se per spingere il mio ventre contro il suo… per farmi godere al massimo il cazzo che mi schizzava dentro.

Ed io quegli schizzi me li stavo godendo tutti: riuscivo anche a percepire gli spasmi del suo cazzo mentre eruttava dentro la mia fica una marea di sborra.
Avevo perso il conto di quanti maschi avevo fatto venire dentro durante la mia vita da libertina, ma la sborrata di mio figlio dentro la mia fica fu l'apoteosi del piacere.

“Tony, amore mio, stiamo venendo insieme: la mia fica sta riversando tutti i suoi umori dell’orgasmo sopra il tuo cazzo e ti mi stai allagando il ventre con il tuo caldo sperma!

Sapessi quanto mi sono mancati questi inebrianti schizzi di sborra: il tuo sperma sta ridando vita alla mia fica appassita da un cosi lungo digiuno! Tesoro, sappi che la mia fica è come un fiore: ha bisogno di essere regolarmente innaffiata con abbondanti spruzzate di sperma caldo e cremoso, per mantenersi sempre in piena forma e sprigionare tutta la sua bellezza.
E tu da oggi non le farai mancare abbondanti innaffiate con il tuo sperma, vero amore? Vedrai quante soddisfazioni saprà darti la mia fica sborrata!”

Mentre seguitava a pomparmi sentivo lo sperma colare lungo le cosce.

“Figlio mio, è meraviglioso sentirmi la fica piena del tuo giovane sperma... che delizia sentirla colare!”

Il mio porcellino si staccò dall'abbraccio, si mise in ginocchio tra le mie cosce e posò la bocca aperta con la lingua di fuori davanti alla vagina.
Rimasi piacevolmente sorpresa nel vedere mio figlio desideroso di ingoiare la sua stessa sborra.
Quell'atto così osceno e depravato fu la conferma che Tony era abituato a certe porcate e la cosa mi mandò il sangue in testa.

“Cazzo, quanto sei porco! Hai ripreso da mamma tua! Ingoia il tuo sperma e dopo baciami: voglio gustare insieme a te il suo dolce sapore!”

Con entrambe le mani mi allargai la vagina e vidi la sborra colare lentamente fuori e depositarsi sulla lingua di Tony e da qui dentro la sua bocca.
Ero fuori di me: Tony sarebbe stato un amante stupendo! Adoravo le porcate e vidi che lui non era da meno!

Mi sentii risucchiare la vagina con tutto il contenuto: me la svuotò completamente dentro la sua bocca!
Poi passò a raccogliere con la lingua ogni traccia di sperma colato lungo le cosce!
Se ne riempì la bocca, si alzò in piedi e avvicinò le labbra alle mie!
Lo fissavo estasiata!

“Tony, tesoro mio, hai quasi 19 anni e sei già così porco!
Credo proprio che io e te insieme faremo faville!
Vieni, passami tua sborra, in attesa di berla direttamente dalla sorgente!”

Unimmo le nostre labbra e mi sentii riversare dentro la bocca tutto il suo gustoso nettare: iniziammo a ripassarcelo da bocca a bocca numerose volte, finché un po' per uno non lo ingoiammo completamente!

“Tony, adesso puoi prendere a pieno titolo il posto di tuo padre nella mia vita. Vieni, andiamo nella camera mia, nel mio letto, che da ora sarà il nostro letto: io e te dobbiamo parlare di tante cose!”

Lo presi per mano e lo condussi nella mia stanza.


Se pensate sia di vostro gradimento vado avanti.

Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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