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Onoro mamma per rispetto a papà


di geppettino2003
24.10.2011    |    78.798    |    2 9.7
"Una ventina di minuti di guida sfrenata, e piuttosto irruente, ed eccoci di fronte alla nostra villetta dove, sotto il portico c’è la macchina di papà con..."
Diventa veramente difficile vivere un rapporto familiare quando esistono attriti tra marito e moglie, ed è ancora più critico quando assisto, unico figlio, agli ormai diventati costanti litigi tra mio padre e mia madre. Ovviamente non posso certo schierarmi con nessuno dei due. È sovrano il rispetto di figlio nei confronti dei propri genitori, ma devo ammettere che, dai rispettivi punti di vista, le loro ragioni sono equamente distribuite.
I miei, sposati da ormai vent’anni, vivono il loro rapporto cadenzato ormai dai ritmi che il tempo inesorabilmente ha scandito. Mio padre sempre più preso dalle sue attività e mia madre che, dopo aver abbandonato la sua attività per seguire la mia crescita, è dedita solamente alle faccende domestiche con, in più oggi, l’esigenza di trovarsi qualcosa da fare per riempire le sue scialbe giornate lasciatele libere dai miei raggiunti studi universitari.
Vi è di più, lo stronzo (epiteto affettuoso per mio padre!) stancatosi, probabilmente, della solita zuppa si è fatto l’amante. Per carità nulla da eccepire, anche perché la femmina che si scopa devo riconoscere è una gran bella fica, ma ciò che non riesco a capire è perché non cerca di mascherare questo suo segreto senza dare adido, a mia madre, di percepirne la situazione e, contestualmente, di acuire lo stato di tensione che ormai regna sovrano nel loro menage. Basterebbero, infatti, piccole attenzioni, le classiche prese per il culo, che possano in qualche modo limitare le reazioni di mia madre. Ed invece la sua superficialità rende palese questa situazione senza preoccuparsi delle ricadute che queste hanno su sua moglie nonché mia madre.

Eppure mamma è ancora una bella donna che solo le routinarietà quotidiane hanno reso un attimino sciatta, i suoi soliti impegni (mamma ci mette impegno nelle sue faccende di casa!) hanno ridotto il tempo per dedicarsi alla sua persona. A quarantasei anni non è assolutamente una donna da buttare anzi, se curata, avrebbe ancora la possibilità di dire la sua in mezzo alle sue coetanee. Le poche volte che fa vita di società, infatti, devo riconoscere che, sapientemente, riesce a valorizzare il suo corpo, immaginatevi una bella e procace 44 alta e slanciata, con un abbigliamento nell’insieme accattivante e graffiante e degli atteggiamenti che sanno materializzare una sensualità mai persa. Praticamente un bel tocco di fica! Ma in casa, invece, è una donna anonima e pudica oserei dire rincoglionita dietro le stupide soap opera diventate ormai l’unica compagnia di giornate sempre più insignificanti.
Se a questo si aggiunge che mio padre non è un uomo da buttare, anzi, i suoi quasi cinquant’anni sono ben mascherati da un corpo atletico e ben mantenuto che la canoa degli anni universitari gli ha plasmato. Il viso è rivalutato da una barba rasa che ne fa un uomo veramente interessante ed appetibile e i suoi modi, cortesi ed affabili, lo rendono anche attraente.

Oggi, come ogni sabato, sono tornato a casa, dimenticavo pur frequentando l’università, la cui sede è nella mia città, vivo con mia nonna in quanto il suo appartamento è proprio prospiciente alla facoltà dandomi così la possibilità di frequentare meglio i corsi. L’obbligo della frequenza me lo impone. Appena entrato qualche secondo per percepire un pianto sommesso arrivare dalla camera da letto di mia madre. Mi affaccio e la trovo singhiozzante. Un pianto a dirotto, figlio dall’ennesimo litigio con mio padre. Sdraiata sul suo letto, abbracciata al cuscino con stretto in mano un fazzoletto ben intriso delle sue lacrime. Mi è difficile restare inerme davanti al suo forte scoramento e non posso esimermi, per quel poco che posso dire o fare, dal tentare di confortarla. Certo potrei confessarle che sono a conoscenza dei tradimenti del suo uomo, e che so anche dove lo stesso la cornifica, probabilmente, anche in questo momento, ma non lo ritengo, vista la situazione, opportuno. Vorrei dire a mia madre che ciò che le sta succedendo è pure un po’ colpa sua, ma anche questo è meglio evitarlo non è proprio il caso mettere il coltello nella piaga e ferirla ancor di più.
D’altra parte non mi è possibile restare insensibile davanti allo sconforto che la sta attanagliando, continuando così, immagino, che il passo verso la depressione può essere breve con tutti le possibili conseguenze che ne possano derivare.
Avvicinatomi, quindi, tento di sdrammatizzare (ovviamente celando quanto a mia conoscenza) evidenziando che quale possa essere il motivo del litigio le reazioni sciocche del suo uomo non meritano il suo scoramento …… “…tuo padre so per certo che si è fatto l’amante … ma caspita ha una moglie … e .. un figlio…è un bastardo!”
…..Una confessione che mi lascia perplesso. Allora mamma sa! ……Ed ancora più singhiozzante continua “…! sai saranno adesso sei mesi che tuo padre non mi tocca, e da oltre un anno si limita solamente ad un fugace rapporto…. neanche il tempo di … di riscaldarmi ed è … già tutto finito…”. Questa confessione mi spiazza! Probabilmente in mia assenza avrà tentato di soddisfare la sua esigenza di femmina ancora calda e vogliosa, e mio padre avrà avuto…qualche altro impegno….. Mi sarei aspettato di tutto tranne essere il diretto interlocutore del suo intimo sfogo e, vista la mia sorpresa, e il mio silenzio, non so infatti reagire, mia madre, percepisce che sono sicuramente a conoscenza di qualche particolare e mi costringe, dietro la promessa di non dire niente, a confermare se le sue sensazioni sono vere.
Con un po’ di titubanza, cercando di stare nel vago, ammetto che è probabile che papà abbia una donna ma, cercando di giustificarne il comportamento, “…il suo rientrare ogni sera a casa è sinonimo solo di una avventura che, sicuramente, è destinata a finire…..presto….”
La mia confessione peggiora sensibilmente la situazione tanto che il suo pianto diventa agitazione e rabbia … “…allora tu lo sai…. ecco perché non è voluto stare a casa, ….. eppure oggi è non lavora … potevamo … approfittarne ….” con un tono di voce, che abbandonati i singhiozzi, gradatamente cresce per trasformarsi in ira.
I suoi movimenti incontrollati e carichi di astio mi consentono, pur non volendo, le sono seduto accanto sul ciglio del letto, di accorgermi che sotto lo scamiciato, portato senza reggiseno, indossa un perizoma di pizzo nero semitrasparente e piuttosto intrigante, che avrebbe dovuto essere la premessa di qualche erotica provocazione nei confronti del suo uomo. Le gambe raccolte sul letto, in una posizione piuttosto innaturale, con il vestitino completamente raccolto sull’inguine, mi offrono la visione di un ricciolo di peli rasati che civettuoli si confondono con il colore del piccolo indumento“…lo vedi anche tu….mi sono comprata anche una particolare lingerie…ma niente…tuo padre non se ne nemmeno accorto!”
Continuando imperterrita mi chiede se conosco il posto dove si consuma il misfatto ed, anche stavolta, cedo dietro l’assicurazione che la smetta di piangere e si dia una regolata se vuole recuperare l’affetto .. e anche qualcos’altro … dal suo uomo. Come un pollo le confesso di quella volta che papà mi disse che sarebbe andato un paio d’ore nella nostra casa in collina…….
Credo di aver combinato un bel casino perché alzatasi d’impeto e raccolte le chiavi della macchina si avvia veloce nel chiaro intento di poter sorprendere i fedifraghi per poi, incazzata per come è, chissà quale reazione avere. Al solo fine di evitare ulteriori problemi sono inevitabilmente costretto a precipitarmi, seguendola in macchina, con il chiaro intento di mettere freno a qualsiasi sua eventuale incontrollata reazione.

Una ventina di minuti di guida sfrenata, e piuttosto irruente, ed eccoci di fronte alla nostra villetta dove, sotto il portico c’è la macchina di papà con accanto una Micra color bianco che riconosco nella macchina di quella gran gnocca di Laura l’amante di mio padre.
Laura è un dio di femmina, nostra dirimpettaia, separata da circa un anno da quando il marito l’ha sorpresa in casa con un giovane amante, impegnata a farsi selvaggiamente sbattere sul tavolo della cucina. (Questo è quello che ha riferito radio condominio!)
Consapevole di quanto potrebbe accedere cerco di anticipare a mia madre su quanto può vedere e quanto ciò non deve assolutamente dare adido a scenate di chissà quale genere per cui la affianco, nel suo spedito passo, prendendola sottobraccio. La distesa di prato inglese attutisce il nostro intercedere in prossimità di casa dove, distintamente, cominciamo a percepire la voce di mio padre che chiacchiera pacatamente. Dalla finestra socchiusa della cucina riusciamo a vedere che nel soggiorno adiacente i due amanti stanno bevendo assieme qualcosa di fresco. Fuori fa un caldo siamo quasi all’inizio della stagione estiva e la calura comincia a farsi sentire.
Papà a torso nudo è comodamente seduto sul divano, mentre l’amica, con un aderente abitino leggero e leggermente scollato, gli sta di fianco, appoggiata al bracciolo della poltrona, con le lunghe gambe a cavalcioni, sorseggiando con fare piuttosto provocante la sua bevanda. Laura avrà circa quarant’anni, alta, bella e formosa, un corpo ben disegnato, due magnifiche tette, un culo da favola, ed un viso un po’ da troia che, vista la situazione, mi pare abbastanza normale.
La prima reazione di mia madre è di amara sorpresa ma nel complesso abbastanza pacata, sembra intontita dallo scoprire la spiacevole realtà e, sia pure con un certo imbarazzo, segue gli atteggiamenti degli amanti con un certo interresse.
Qualche minuto trascorre è papà, finito di sorseggiare, si avvicina al bel femminone, nel frattempo alzatasi per appoggiare sul basso tavolino il proprio bicchiere offrendogli in visione quell’accattivante bellissimo culo. Papà tasta le provocanti chiappe ed in rapida successione, si impadronisce delle procaci tette dalla intrigante scollatura. In un attimo si dedica a succhiare voluminosi capezzoli. Eccitato alterna piccoli morsi alla rotazione di una famelica lingua sulle rosee aureole della bella troia che, compiaciuta, soggiace all’erotica stimolazione.
Laura sorride gemendo!
Con un occhio alla reazione di mia madre e con l’altra a non disdegnare il corpo dell’amante di mio padre mi gusto la scena senza riuscire a controllarmi, …“che figlio di puttana! e poi quella gran troia!”… “però che bella gnocca……” certo potevo risparmiarmi lo stupido commento. Mia madre, in un impeto di rabbia sfoga un suo primo istinto su di me, mollandomi un sonoro ceffone che solo il contemporaneo passaggio di un treno riesce a mascherarne gli effetti.

I piccanti preliminari dei due amanti continuano e con essi l’ira di mia madre cresce rapidamente. Mentre papà ancora tentacola sul caldo corpo dell’amante, il puttanone comincia a tastargli le intime parti alla ricerca di un già eccitato cazzo. Mia madre frastornata assiste alla scena cominciando ad abbandonare la sorpresa per passare alla reazione. Io, non so più cosa fare, cerco di convincere mia madre che non è più il caso restare “…quello che dovevi vedere lo hai visto….dai adesso è il caso andare a casa….” per cui presa sottobraccio cerco di trascinarla alla macchina.
Divincolatasi mi impone di lasciarla stare, vuole vedere fino a che punto suo marito è disposto ad arrivare. Come se non è abbastanza chiaro che una megalattica scopata da li a breve sarà l’impegno di mio padre. Nel frattempo i due amanti si sono trasferiti nella camera adiacente sottraendosi alla nostra vista. La circostanza mi consente di tentare ancora una volta di distogliere mia madre dalle sue intenzioni “…dai mamma andiamo a casa…non è proprio il caso restare….” ma anche questa volta il mio tentativo non sortisce effetti. Mamma con passo spedito, entra in casa, si avvicina di soppiatto alla camera dove le si presenta l’immagine di Laura che, inginocchiata, sta già impadronirsi dell’uccello ormai durissimo di mio padre per dare corso ad un pompino che mio padre subisce inebriato “…. nel mio letto no! …….bastardo ti vuoi scopare quella troia ……ma non nel mio letto…..” a fil di voce ed in preda ad una collera indescrivibile, come se tale considerazione potesse lenire le responsabilità di mio padre. Ormai la rabbia non le consente di ragionare. D’impeto tenta di entrare nella stanza dove si consuma il misfatto. Veloce la avvinghio con forza dalle spalle il corpo, e con una mano le tappo la bocca, trascinandola nella mia vecchia cameretta proprio di fronte a quella dove è si consuma l’erotico amplesso. Vorrei evitare scenate di gelosia che non sono utili a nessuno, ormai mia madre si è resa conto della situazione ed è bene andare via per evitare che quanto potrà vedere possa continuare a ferirla. La sua resistenza mi impone di socchiudere la porta e “…se non stai ferma …. succede un casino..” “lasciami….tuo padre è uno stronzo…non può farmi questo!...”
Fortunatamente l’eccitazione della coppia ha fatto si che il nostro trambusto non sia percepito, questo mi da, almeno per un attimo, sollievo. La situazione sarebbe veramente imbarazzante: -Mio padre si scopa la sua amante, mia madre li sorprende ed io dovrò trovarmi tra l’incudine ed il martello!-
Ogni tentativo posto in essere da mia madre per liberarsi dalla mia presa è inutile. Anni di palestra e i miei diciannove anni non le consentono molti movimenti. Stringo forte bisbigliandole che sarei disposto a allentare la presa solo se mi conferma un suo ravvedimento e andiamo via.
Nessuna garanzia per cui, pur essendo consapevole che potrei farle male, non intendo abbandonare la presa, anzi tento di sollevarla per trascinarla fuori con forza ma per evitare ogni possibile rumore. Ma sono costretto ad abbandonare l’idea, non riuscendo a controllare i suoi movimenti. Mio malgrado decido che è bene restare immobili dove siamo, almeno lo schermo della porta potrà, in qualche modo potrà ripararci.
Un mio braccio sul petto limita i movimenti di mamma e la mano sulla bocca ne inibisco il parlare!

Laura nel frattempo ha abbandonato il suo eccitante pompino e si è abbandonata alla lingua di mio padre che le sta leccando la delicata peluria che ricopre una magnifica fica. Laura è proprio un bella gnocca! Ricordo che più di un licenzioso pensiero le ho dedicato spiandola dalla finestra della mia camera mentre, troia per come è, gira seminuda per casa sua.
I sospiri ed i gemiti della zoccola riecheggiano nella stanza e ci giungono alle orecchie come fossero fendenti per mia madre. Devo riconoscere che mio padre è un esperto nei giochi di lingua. Lento risale dall’interno delle cosce della sua amante per soffermarsi sulle grandi labbra, saettando la punta della lingua sulla fessura ben intrisa di caldi umori. Il respiro affannoso di Laura mi conferma l’alta eccitazione che si è impadronita del suo corpo, la veemenza linguale di mio padre dimostra, invece, tutto il suo attuale sollazzo.

La scena è veramente provocante e, per quanto impegnato a tenere a bada mia madre, mi accorgo che mi sto eccitando. Il cazzo mi è cresciuto a dismisura spingendo con forza proteso in avanti con tutta la sua forza.
Il tutto a diretto contatto con il bel culo di mia madre!!!
Mamma non si è assolutamente calmata si muove nervosa, in maniera scomposta. La stringo forte a me. Non mi sono assolutamente reso conto che, nel tentativo di governare i suoi movimenti, la mia mano è penetrata all’interno dello scamiciato, con il palmo della mano, a diretto contatto con la sua pelle. Paradossalmente le sto palpeggiando il seno, ho un capezzoli tra le dita. È grosso! Con l’altra mano continuo, invece, a tenerle ben serrate le labbra.
Devo assolutamente evitare spiacevoli situazioni che mi vedrebbero comunque coinvolto!!!

Mio padre, si è sdraiato sul letto e si sta gustando una spagnola con le provocanti tette di Laura. Un seno sodo accarezza la sua turgida asta. Papà è in estasi e si gusta lo splendido supplizio. Lenta la zoccola, pennella prima la lingua sul cazzo, in modo da favorire il suo maneggiare, e poi lentamente risale con il petto l’eccitato muscolo stretto in una morsa lussuriosa. Laura è proprio una esperta di questi giochini!!!
Vuoi vedere che forse è questo uno dei motivi del raffreddamento dei rapporti intimi dei miei. Mio padre alla ricerca di stimoli nuovi mentre mia madre ancorata al suo bigotto atteggiamento così da accontentarsi della piccola scopata farcita di coccole e sentimento.

Ste cazze di soap opera stanno veramente rovinando più di un matrimonio !!!

Davanti a tanta libidine mi eccito ancor di più! Cerco, quindi, di allentare la presa sul corpo di mia madre, scostandola il più possibile dalla mia intima zona. Non governo più i miei pensieri figurarsi se posso controllare la mia eccitazione.
Ma devo evitare di fare la figura del depravato!

Laura, dopo aver ben giocato di lingua sulla svettante asta del suo amante, inumidendola a dovere, repentinamente, e con fare morboso, sale sul letto, divarica le gambe tra i fianchi di mio padre e si impala l’eccitato cazzo di mio padre nella classica posizione dello smorza candela. Lentamente vedo sparire il grosso uccello nella scura fica e contemporaneamente sospiri profondi, intensi e carichi di erotica lussuria confermano l’altissimo godimento della maiala.

Ciò esalta ancora di più la mia eccitazione!!!

La cavalcata di Laura onora tutto il suo provocante fisico, il seno sobbalza ad ogni colpo infertole dal cazzo di mio padre. Il viso è trasfigurato da una libidine che, credo, sia al massimo, cosa che mi confermano i gemiti di sicuro piacere che ripetutamente emette. Le mani di mio padre stringono con forza i capezzoli tanto forte da non riuscire a capire se le grida che Laura emette sono di piacere o di dolore. Lunghi minuti di una cavalcata selvaggia durante la quale mi accorgo che le grida lunghe, profonde intense di Laura sono di estremo gradimento. Un piacere che ne pervadono il corpo. La troia gode ansimando con il cazzo di mio padre che imperioso continua a possedere il corpo della sua amante facendo scivolare agevolmente nella fica, ormai dilatata, il suo duro uccello.
Mi accorgo, contemporaneamente, che mia madre, ad ogni colpo inferto da mio padre nella fica di Laura indietreggia quasi impaurita e spinge il suo corpo contro il mio. Non si accorge che il suo culo è a diretto contatto con il mio uccello. Un uccello così duro che non ricordo di avere mai avuto così grosso. È palese il suo sobbalzare al perverso contatto! La mia è una morbosa eccitazione! Attimi nei quali mi aspetto un altra sua reazione, stavolta, nei miei confronti. Reazione che, invece, tarda ad avvenire. La testa reclinata sul mio petto mi conferma, invece, che la rabbia lentamente si sta trasformando in qualcosa di altro!

Sorpreso da questo atteggiamento mi decido, preso atto del calo di tensione dei suoi muscoli, e dei lineamenti che sono ritornati un attimino più distesi, ad allentare notevolmente la presa nella ferma convinzione che alcuna reazione ormai mia madre avrebbe avuto.
Mamma è veramente una bella donna, ha un bel seno prosperoso, ancora sodo, tale mi si presenta al tatto, i fianchi ben disegnati si collegano ad un culo tondo e massiccio, le lunghe gambe affusolate ne esaltano la figura ed il bel taglio di viso ne fanno anche una donna intrigante.
Cercando di evitare possibili movimenti che le rendano palese il mio stato, tento di sospingerla in avanti nel goffo tentativo di evitare qualsiasi erotico contatto. Allento ancor di più la presa così che, seguendo il movimento del suo corpo, naturalmente la mia mano scivola lentamente sul suo petto. Non senza rendermi, nel contempo, conto che quel suo capezzolo tra le mie dita è diventato turgido e stranamente duro.
È una conferma della sopraggiunta sua eccitazione?
“perché queste cose tua padre non le fa con me?.... anch’io posso essere troia se solo me lo avesse chiesto!” c’è sconforto nelle sue parole! Nella sua riflessione, contemporaneamente dischiude leggermente la bocca facendo sì che un mio dito le scivoli in bocca. È un attimo e con la lingua, comincia a permearlo spingendo, provocatoriamente il suo corpo al mio.
Ho il culo di mia madre a diretto contatto con il mio uccello!

La coppia intanto è ancor di più intenta a scopare oserei quasi selvaggiamente con una foga direi animalesca. Papà pesta sulla fica mandando in estasi la sua amante, i cui lunghi e prolungati gemiti accompagnano il suo stantuffare. Il loro altissimo piacere riecheggia distintamente al nostro udito.
Ormai mia madre segue la scena senza reagire, al contrario nei suoi occhi sembra esservi un vivo interesse. Che abbia tramutato la sua rabbia in eccitazione? La mancanza da chissà quanto tempo di un bel cazzo che la possieda in un amplesso così coinvolgente ed il contemporaneo provocante contatto di un muscolo, di buone dimensioni, ne hanno risvegliato gli ardori.
La sua voglia di essere scopata credo stia prendendo il sopravvento sulla sua ragione!!! Un convincimento che mi è confermato dalla nervosa lingua che permea il mio dito e da impercettibili gemiti che sento distintamente emettere.
Identica situazione ha coinvolto me e, per quanto complicato, anch’io mi sto facendo compromettere!!!
“tuo padre è un porco….”dal tono della sua voce percepisco che mamma è ormai stata rapita dalle scene che con sempre maggiore trasporto segue e, non potendo reagire, si abbandona ad una eccitazione che è chiara e che ha imprigionato il suo corpo. Struscia il suo culo sul mio uccello percependone distintamente una eccitazione che ormai a stento riesco a controllare. Il suo respiro cresce di intensità. Si fa profondo e ritmico. “dai mamma andiamo via”
È perentorio il suo NO! e contemporaneamente avverto la sua mano esplorare le mie intime parti alla ricerca di quel muscolo che da tanto tempo le manca. Il suo è un fare deciso ed intrigante. Il leggero pantalone estivo che indosso, le permette di impugnare il muscoloso cazzo che, spaventosamente duro, ormai spinge verso il culo di mia madre.
Movimenti lenti per saggiare le dimensioni di un uccello che sembra volerle scoppiare tra le dita. Nitide deve percepire le pulsazioni di un cazzo che stringe forte forte, come se non lo volesse perdere!
Senza rendermi conto tra quello che vedo e quello che faccio anch’io rapito dall’eccitazione assecondo i movimenti di mia madre. Quel mio dito in bocca raccoglie la sua saliva e mima l’azione fallica di un intrigante pompino. L’altra mano impazza sul prosperoso seno ed i diventati duri capezzoli. Qualche secondo per rendermi conto che ormai il nostro coinvolgimento è totale, per quanto assurdo possa essere, non riusciamo (o non vogliamo!) rinunciare al rispettivo piacere.
Lentamente una mia mano solleva il suo vestitino e si porta sulla fica. Il fine tessuto dello slip di pizzo è completamente bagnato, confermandomi che il piacere ha avuto il sopravvento sulla sua rabbia. Mamma divarica lentamente le cosce consentendomi di impossessarmi, con estrema facilità, dell’umida fessura. Gemendo in maniera profonda mamma guida la mia mano a diretto contatto con la sua peluria nel chiaro intento di masturbarla. È lei che si possiede la clitoride sospingendo le mie dita nel suo intimo, contemporaneamente spingo, provocatoriamente, dai fianchi, il suo culo contro la mia mazza.
Ansima sottovoce, quasi con vergogna, ma la sua eccitazione supera ogni pudore quando, con le mie dita infilate nella fica fradicia di umori che, abbondanti le scorrono sulle gambe, e muove il culo contraendo i muscoli delle chiappe mandandomi in estasi.
I mugolii di piacere si sono fatti continui ed intensi, la rabbia ha definitivamente lasciato il posto alla lussuria. Ad occhi chiusi, quasi vergognandosi di ciò che sta facendo, ansimando e mordendosi le labbra, per il forte piacere che si è impossessata di lei, guida il mio maestoso cazzo sino al piccolo foro di un culo splendido e lentamente comincia a spingersi contro.
Senza più alcun pudore allargo, con entrambe le mani le chiappe sode di mamma e, spostato il sottilissimo filino del perizoma, senza foga appoggio, dopo averlo ben bene lubrificato, il duro cazzo nel suo scuro orifizio. Lento spingo per paura di farle male.
Ho dovuto lottare per non farla gridare alle performance della coppia fedifraga e non è il caso farci, adesso, sorprendere in questo atteggiamento incestuoso giusto da mio padre!
Ma solo per un attimo, sconvolto dall’eccitazione, con un colpo fermo mi impadronisco dell’intimo corpo di mamma. Uno strozzato gemito accompagna la mia penetrazione. Subito afferro stretto i suoi fianchi per cadenzare i miei movimenti, mentre mamma agevola con tutto il corpo la mia azione.

È stupendo!!

Ormai posseduta dal piacere mi offre il meglio di se dimenandosi come una femmina in calore che la mancanza, per lungo tempo, di un cazzo ha trasformato nella gran puttana che ora mi sta offrendo il culo!!!
Governa lenta senza alcuna fretta il mio uccello con tutto il corpo, le labbra serrate e gli occhi chiusi sono la certezza di un piacere da tanto tempo agognato, contemporaneamente le sue mani si possiedono la fica con trasporto. Con due dita si sditalina appassionatamente!
Continuiamo ad assistere alla scopata dei due amanti ma solamente per acuire il nostro piacere. complici anche noi scopiamo!
Mio padre, all’apice del suo godimento, inonda di piacere il corpo della troia di Laura che famelica cerca di appropriarsi del cazzo per godere direttamente di quel piacere.
Le mie mani, senza alcun comando sono a stringere con forza l’opulento seno di mia madre, reso vellutato dalla forte eccitazione. Mamma si muove nervosa. Contrae ripetutamente i glutei. Stringe tra le chiappe un cazzo enorme e, contemporaneamente, geme! “…si….fammi godere dai scopami… fotti la troia di tua madre…” la sua eccitazione la priva della ragione “…sto venendo….dai vieni anche tu…ora” spingendo con inaudito trasporto il suo culo contro il mio uccello. Una intensa contrazione del mio corpo ed è forte la libidine che mi pervade mentre le scarico, nel caldissimo culo, tutta la mia eccitazione. Una enorme quantità di sborra. Un primo schizzo, un secondo ed ancora tanti. Ogni scarica è accompagnata da intendi gemiti di piacere che palesano anche il suo orgasmo che, tangibile sento scorrere caldissimo tra le mie mani a diretto contatto con la fica bagnata di mamma.
I nostri gemiti si confondono con quelli della fedifraga coppia.
Non contenta di tanto piacere, si gira mi guarda negli occhi. Nel suo sguardo è chiara la libidine. “…tuo padre non me lo ha mai chiesto…e io non l’ho mai fatto…” mentre lentamente si china davanti a me e, repentina, mi restituisce il calore della sua bocca. Famelica ingoia le gocce della calda sborra che ancora schizzano da un cazzo in maestosa eccitazione. Ne raccoglie l’essenza con la desiderosa lingua, vedo, o ancora meglio, sento sparire tutto il cazzo nella sua avida e calda bocca mentre continua a sditalinarsi la ormai fradicia fica. Le mie mani cadenzano il suo fare e spingo on tutto il corpo il cazzo nella sua bocca. Mamma succhia da Dio!

Approfittando della sopraggiunta stanchezza dei due amanti ne approfittiamo per sgaiattolare dalla casa e per risalire in macchina dove, per lunghi minuti, alcuna parola accompagna il nostro rientro a
casa.

Richiuso l’uscio di casa, come se tutti i suoi problemi fossero rimasti al di la della porta, mamma appoggiata alla stessa, con il viso tornato sereno ed i lineamenti delicati con voce calda e sensuale, manifestando tutto il suo essere troia…. “…. ora ti voglio scopare….…..” contemporaneamente la sua lingua è tutte nella mia bocca ….

Il rispetto che porto a mio padre mi hanno, persino, reso complice delle sue scappatelle che, credo da oggi in poi saranno più frequenti e lunghe. Ma da oggi avrò l’opportunità di onorare anche mia madre sostituendomi a mio padre nel suo letto restituendole il piacere di essere posseduta e facendole recuperare il tempo perduto!!!…
Con questa riflessione scivolo, morbosamente eccitato, tra le delicate lenzuola di seta del letto di mia madre ……
Mamma scopa da Dio!!!!!!
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