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Quarant'anni fa - Ricordi Cap. 10


di giov60
21.05.2016    |    20.351    |    2 9.2
"Provocante come al mio arrivo, la zia attira l’attenzione dei presenti in stazione anche nel momento della mia partenza per il ritorno a casa..."
Sono stati due giorni di “full immersion” con mia zia che mi ha deliziato fino a spossarmi con le sue giunoniche forme. Come aveva detto allo zio, ha goduto delle mie prestazioni nel suo accogliente sfintere anale e la notte prima della mia partenza ha coinvolto anche lo zio che, ben lungi dall’andare a farsi consolare dalla vicina di casa, era voluto rimanere in casa come “domestico” ai nostri ordini.
Durante quei due pomeriggi la zia ha voluto darmi dimostrazione anche di come ci si comportava in pubblico e mi sono divertito moltissimo a farle da accompagnatore per le vie di Modena. Ho così potuto notare gli sguardi increduli delle persone che incontravamo nel nostro andare. Mi ha insegnato l’arte femminile della provocazione senza volgarità, ma anche l’essere volgare quando era necessario.
Infatti durante il pomeriggio del mio ultimo giorno di permanenza, mentre passeggiavamo in centro siamo passati davanti ad un cinema che aveva in programma “Gola Profonda”. Io il film lo aveva già visto e sapendo che era solo una pallida versione di quello originale, non ero proprio cosi entusiasta di rivederlo.
“Sciocchino mica entriamo per vedere il film! A quest’ora di pomeriggio dentro ci sono solo segaioli e ragazzini della tua età. Le coppie ci vanno di sera quando, se vogliono, sanno poter trovare di meglio.”
Cosi pago il mio biglietto e subito dopo lei e lo zio fanno ingresso nella sala.
Ci sediamo nelle ultime file e in sala c’erano oltre a noi tre solo altre cinque persone tutte di una certa età.
Il suo ingresso in sala non è passato inosservato e nemmeno il fatto che una volta seduta, un gran bel paio di gambe facevano bella mostra accanto a me che ero seduto tra zia e zio.
Spentesi le luci in sala inizia il film. E non era la prima versione del noto film, ma la seconda, la “Vera Gola Profonda”. Dopo pochi minuti infatti la prima scena hard veniva proiettata, la prima cui assistevo, per cui il mio cazzo è schizzato sull’attenti subito afferrato dalla sapiente mano di zia. Cazzo che eccitazione!
E subito dopo quella scena, ecco che iniziano in sala le grandi manovre di avvicinamento ai nostri posti a sedere. In meno di un minuto tutti e cinque gli spettatori di quel, per loro, fortunato pomeriggio al cinema, sono attorno a noi tre nella fila dietro e due in quella davanti, dato che zia aveva appoggiato sulla poltrona libera a fianco a lei soprabito e borsetta.
Mi chiede di aiutarla a togliersi la gonna. Appena le ho sganciato il fermo dell’indumento si alza in piedi e si porta sul corridoio laterale della sala, appoggia un piede sul bracciolo della prima poltroncina e, con le spalle appoggiate la muro, si mostra a tutti i presenti in quella posa oscena. Non indossa mutandine e le calze scure mettono in risalto il bianco del suo ventre depilato.
Uno alla volta i cinque si avvicinano a lei che in pochi secondi li fa sborrare masturbandoli e facendo schizzare il loro seme sulle sue calze.
Dopo pochi minuti ha le gambe e il ventre coperte di schizzi e, soddisfatta, nella stessa posizione di prima si accarezza la figa.
Mi chiede la gonna e la indossa senza asciugarsi dagli schizzi. Alla fine del primo tempo del film, senza aver potuto assistere alla scena madre del pompino cinematografico più famoso, usciamo dal locale per tornare a casa.
Gli sguardi dei passati si soffermano sulle gambe umide di zia, mentre andiamo verso la macchina che ci porta a casa.
“Adesso che mi sento, e sono, proprio sporca come una puttana, vi prego prendetemi insieme e riempitemi in figa e in culo” dice appena rientrati.
Il tempo di spogliarci e io le lo zio le siamo addosso. La spogliamo di tuto tranne che delle calze e le scarpe e senza preamboli, come quando vai con una prezzolata, lo zio la prende in figa e io la inculo.
E’ l’inizio dell’ultima notte a Modena.
Per una decina di giorni ho vissuto come un libertino tra libertini; tale mi sento e niente e nessuno mi terrà fuori dalla figa di mamma che, anzi, voglio diventi come zia, spregiudicata e disponibile ad ogni trasgressione.
Provocante come al mio arrivo, la zia attira l’attenzione dei presenti in stazione anche nel momento della mia partenza per il ritorno a casa.
“Fai di tua madre una troia mi raccomando e farai contento anche tuo padre. Poi, con tutte le belle cose che riporti giù vedrai che ti sarà facile donare a tua madre una seconda giovinezza; se la merita!”
La saluto, e con lei lo zio, con tutto l’affetto che ho nel cuore. E le dico che non vedo l’ora che vengano giù per le ferie, che saranno bollenti!
Il treno parte e io ho il cazzo duro. Grazie zia “cessa”!!
Al mio arrivo a casa, dopo che papà era venuto a prendermi in stazione, abbraccio mamma facendole sentire subito quando mi sia mancata.
Lei è eccitata come una bambina in attesa di scartare i regali a Natale.
Arrossisce nel vedere quanti acquisti ho fatto insieme alla zia per lei. Ormai il solco è tracciato e la sera stessa, dopo un pomeriggio passato a farle provare le cose più belle, chiedo a mamma di poter passare la notte con lei.
“Ho parlato con lo zio al telefono e adesso sono pronta! Se lo vorrai sarò la più dolce e focosa delle amanti e ti seguirò ovunque tu voglia.”
Sono stati anni di trasgressione, mamma, cosi come la zia, ha goduto una maturità piena di sesso grazie al mio amore per lei. Anche lei, come zia, ha cercato di recuperare il tempo perduto. In un paese del sud, chiuso e pettegolo, non è stato facile ma, certamente, è stato più gratificante. Per lungo tempo, fin dopo il mio matrimonio e quello del mio amico Fabio, abbiamo goduto delle nostre rispettive madri come le più focose delle amanti, e anche del calore lussurioso della zia e dello zio. Siamo riuscito a coinvolgere anche mio padre che, seppure non era un toro da monta, ha saputo godere di momenti appaganti.
A loro, che adesso non ci sono più, voglio dedicare questo troppo succinto ricordo.
Grazie Mamma, grazie Papà, grazie Zia e grazie Zio!
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