Racconti Erotici > incesto > Quarant'anni fa - Ricordi Cap. 9
incesto

Quarant'anni fa - Ricordi Cap. 9


di giov60
21.05.2016    |    23.565    |    1 9.6
"Ma le mani e in un caso la bocca delle più esperte genitrici in pochi minuti hanno ridotto a straccetti i loro consanguinei..."
Passo il resto della mattina a crogiolarmi al sole sul terrazzo per ritemprare le mie forze. La zia rientra verso le 13. Pranziamo poco dopo noi due soli. Lo zio rientrerà verso le 18.00 e poi ci accompagnerà per la serata prevista.
Alle 19.00 sono pronto in abito scuro come si conviene ad un perfetto cavaliere. Mi accomodo in salotto assieme allo zio in attesa che la zia sia pronta e non lo sarà prima delle 21.00; deve ancora entrare in bagno, quindi l’attesa sarà lunga.
Chiedo allo zio perché lui non viene con noi ma ci accompagna solamente. Sorridendo mi spiega che quella di questa sera è una serata molto particolare a cui possono partecipare solo donne mature accompagnate rigorosamente solo da giovani ragazzi appena maggiorenni e per di più parenti stretti delle medesime dame.
“Hai presente il ballo delle diciottenni che si tiene a Vienna?”
“Si ma ne ho solo sentito parlare.”
“Bene questa festa è simile, solo che ci si può partecipare solo se hai in famiglia un ragazzo diciottenne ogiù di li e solo se questi è un tuo parente stretto.”
Tua zia da quando ha conosciuto questa cosa freme per parteciparvi ed ha dovuto scoparsi il fior fiore dei VIP locali per ottenere l’invito. Infatti è una serata riservatissima a cui partecipano solo sceltissime persone di alto rango o di ricca famiglia.”
“Ma tu non si un nobile e nemmeno un ricco sfondato!”
“Già ma tua zia è la tra le più desiderate troie che i ragazzi sognano di scopare! E tutto questo in pochi mesi che è qua!”
Ed io che mi aspettavo una festa con decine di invitati! Invece saremo al massimo dieci coppie! E inizio a temere che le dame potrebbero essere anche vecchie bavose con sedicenti nipoti al fianco.
Nulla di tutto ciò. Sono tutte mamme o zie di ragazzi neomaggiorenni e la cosa serve per far capire alle signore e alle rispettive famiglie quanto valgono i giovani presenti in vista di futuri fidanzamenti. Una specie di mostra mercato….ma molto raffinata!
“ Ed io che centro con questo mercato dei torelli? Mica mi devo accasare qui?!
“Proprio perché non tutti sono proprio dei “torelli” la tua presenza è necessaria!”
“Molte delle signore partecipanti manco hanno rapporti con i loro congiunti, non tutti per la verità, però, sposate a mariti per lo più molto più anziani di loro, hanno una certa voglia di rifarsi la bocca con sottomano carne molto fresca.”
“Ma cosa mi deve capitare!”
“Vedrai che ti divertirai molto!”
Appena passate le 21 la zia appare in salotto con un abito lungo con spacco inguinale sulla sinistra e profonda scollatura posteriore fino all’inizio del suo monumentale culo. Roba da infarto. Poi con le scarpe indossate è anche più alta di me: i miei occhi sono all’altezza della sua bocca ben disegnata dal rossetto color rosso. E’ una bocca che ispira solo pensieri peccaminosi.
Dopo quasi trenta minuti di viaggio arriviamo in una grande villa circondata da un bel muro di cinta alto abbastanza da impedire a chiunque si trovi all’esterno di esso, la vista del bel parco illuminato in modo spettacolare. Entrati nel salone sottobraccio siamo fatti segno della calda accoglienza delle otto signore già presenti anch’esse al braccio dei loro cavalieri tutti ragazzi ma non tutti molto carini, alcuni, un paio proprio goffi e bruttini, ma come sempre accade, anche i più ricchi e carichi di palle nobiliari.
Capisco subito quali sono i cavalieri che intrattengono rapporti incestuosi: oltre a me solo altri due che le rispettive dame, mamma o zia, si tengono ben stretti quasi gelose del lavoro già abbondantemente svolto in favore dei loro pargoli. Viene subito servita una leggera cena da due splendide cameriere le cui gambe fuoriescono completamente dalle inguinali gonne indossate attirando gli sguardi di tutti noi ragazzi. Io sono seduto a fianco di due signore molto eleganti nei modi. Quella alla mia destra indossa una gonna sopra al ginocchio e una giacca molto scollata su uno splendido decolté, quella alla mia sinistra invece un abito di pizzo tutto traforato dal quale traspare l’elegante guepiere con reggicalze incorporato ma non mi pare indossi slip o tanga.
Il ragazzo alla sua destra dopo meno di dieci minuti non riesce a distoglierle gli occhi di dosso ma si capisce anche che è solo un piccolo segaiolo, mentre il ragazzo a sinistra, che invece ha già una certa esperienza ha già poggiato la sua mano sul ginocchio della mia vicina.
Durante la breve cena appare evidente che quasi tutte le signore, zia e un altro paio escluse, bevono molto forse per darsi coraggio e dopo qualche minuto l’atmosfera si scioglie tra sorrisini e sospiri.
Sento le mani delle mie vicine che esplorano la mia dotazione mentre la zia mi fa l’occhiolino seduta di fronte a me intenta a mettere fuori uso i due piccoli segaioli che ha di fianco.
Quindi, siamo solo quattro i ragazzi “validi” che nostro malgrado dovremo tenere testa a otto esigenti signore. La competizione non mi spaventa affatto dopo quasi una settimana di “università sessuale” con zia.
La zia, appena terminata la masturbazione dei due segaioli al suo fianco si alza e, avvicinatasi alle due signore che certamente se la facevano con i propri rampolli, propone che dobbiamo essere proprio noi di esempio per iniziare una serata lussuriosa.
Invita le signore a sedersi sull’ampio divano al centro del salotto, dove nel frattempo ci siamo tutti trasferiti.
Prima di sedersi però fa scivolare a terra il suo splendido abito subito imitata dalle altre due signore.
Tre corpi statuari e maturi illuminano la stanza con alle pareti grandi specchi che fanno quasi da riflettori a tanta magnificenza. Si accomodano sull’ampio divano. La zia al centro allarga le sue monumentali gambe mettendo in mostra la sua figona depilata sormontata dal suo eccitato clitoride mentre le altre due poggiano una delle gambe sui comodi braccioli mentre lasciano a terra l’altra gamba in modo tale da mostrarsi anche loro scosciate allo sguardo di tutti i presenti. I loro occhi invece non sono altro che per ognuno di noi: zia mi fissa languida e già in calore e capisco che anche le altre signore fanno lo stesso con i rispettivi cavalieri. Si stanno mostrando solo a noi anche se tutti possono vedere. Scopro allora che i miei fortunati amici sono entrambi figli di cotanti lussuriose madri. Mentre, devotamente ci inginocchiamo tutti e tre davanti alla rispettiva dama e iniziamo a omaggiarle con la nostra golosa bocca e lingua, una delle due cameriere invita le altre cinque coppie a seguire attentamente quanto avviene davanti ai loro occhi.
Vedere contemporaneamente due madri che scopano con i rispettivi figli è uno spettacolo sublime. Godono dolcemente e allo stesso tempo lussuriosamente. Quei seni accoglienti che li hanno nutriti adesso nutrono di lussuria le labbra vogliose dei loro pargoli che assetati succhiano i duri capezzoli irti dal piacere. I figli le chiamano troie e loro più si eccitano e li incitano a scoparle più profondamente. Vedo le loro mani che come quelle di mia zia, afferrano golose i glutei dei loro torelli per spingerli ancora più a fondo in loro stesse. Vedo giovani e nerboruti cazzi affondare in fighe umide, quelle stesse che anni prima li hanno messi al mondo. Niente è più meraviglioso ed appagante dell’amore carnale tra madre e figlio.
Ed io con un moto di nostalgia, penso a mamma che forse adesso si sta toccando pensando a me. Sto tornando e nulla e nessuno mi impedirà di godere alo stesso modo.
Dopo essermi saziato degli umori caldi e dolci di zia mi siedo accanto a lei. Di fronte a me, mani timorose hanno iniziato a sfiorare, a carezzare i corpi delle mamme e zie loro a fianco. Ma le mani e in un caso la bocca delle più esperte genitrici in pochi minuti hanno ridotto a straccetti i loro consanguinei. Rimaniamo in campo dopo nemmeno mezz’ora solo quattro ragazzi e a questo punto ci sentiamo in dovere di darci da fare. Non ci capiterà più di poter scopare tante mamme davanti ai loro figli.
E’ stato quasi doloroso il distacco tra le due madri che con zia avevano dato l’esempio e l’inizio alla perversa serata. Ma si sono subito consolate entrambe con me perché si sono subito avvicinate e mi hanno messo in mezzo strusciando i loro indolenziti capezzoli una sul mio petto, l’altra sulla schiena. Sentire due bocche sul cazzo mi ha mandato in estasi, mentre affondavo le mani dentro accoglienti fighe nobiliari. Le ho scopate da par mio e, per par condicio, le ho anche entrambe inculate profondamente e in un caso anche dolorosamente, almeno all’inizio. Proprio la signora che era la più stretta e vergine di culo è stata la più soddisfatta della mia prestazione. Mi ha dato il suo numero di telefono chiedendomi di chiamarla già il giorno dopo per un ripasso della bella lezione avuta. Non l’avrei chiamata ma ci saremmo rivisti l’anno successivo per un lungo fine settimana a casa sua, presente solo il marito guardone e segaiolo.
Ma la cosa che più mi ha preso è stato vedere zia all’opera: un vulcano di sesso sfrenato, mai sazia e sempre presente si è goduta un po’ tutti i ragazzi presenti che facevano a gara per poterla anche solo leccare. Il piacere di guardarla godere mi è rimasto nelle ossa. Solo dopo sposato ho riprovato lo stesso piacere con mia moglie, anch’essa grande troia. Due dei ragazzi meno dotati si sono dimostrati non solo abili leccatori, ma erano i più assidui ad assaporare tutte le secrezioni copiosamente presenti nelle fighe, ma anche nei culi e nelle bocche, di tutte le signore presenti. Chiamato vicino a me un ragazzo valido e porco quasi quanto me, gli ho chiesto se la sentiva di verificare se quei due fossero un po’ femminucce. Infatti proprio alla fine della serata quando attorno a noi c’era uno spettacolo di fighe spalancate e sazie e ragazzi quasi ubriachi di sesso buttati a terra o sulle poltrone, li abbiamo invitati al centro del salone e abbiamo chiesto loro di succhiarci e ripulirci per bene. Tutte le signore a quella vista hanno iniziato ad accarezzarsi reciprocamente guardando noi che godevamo dei servizi di due bei ragazzini molto effeminati e futuri grandi cornuti.
Rivestiti alla meno peggio e salutati con affetto tutti, comprese le due cameriere anch’esse molto provate, pur non avendo partecipato alla festa, usciamo tutti verso le nostre rispettive auto attesi dai mariti delle signore.
Sulla via del ritorno lo zio si complimenta con noi, svelandoci di aver visto tutto da dietro gli ampi specchi del salone dove, seduto in poltrona, come d’altronde tutti gli altri mariti, ha goduto dello spettacolo offerto sollazzato dalle inappuntabili e, soprattutto zoccole, cameriere.
Arrivati a casa, mentre lo zio apre la porta, io e zia siamo teneramente abbracciati; entrati in casa, quasi cinguettando e sbaciucchiandolo, la zia chiede al marito se per caso volesse, da quel cornuto che era, concedermi l’onore di poter dormire insieme a lei nella camera matrimoniale.
“Sai lui riparte tra due giorni, fammelo godere un pochino in santa pace e tu fatti un paio di giorni di seghe oppure scendi da quella baldracca del piano di sotto che stamattina si è fatta inculare da Giovannino. Mi pare il caso che anche io debba godere della stesso trattamento! Buona notte cornuto!”
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Quarant'anni fa - Ricordi Cap. 9:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni