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incesto

Quasi Natale


di mezzasuora
08.11.2011    |    120.768    |    16 6.6
"Ho afferrato la mia borsetta, il mio pc e tutto l’armamentario che quotidianamente mi accompagnava..."
Premetto che ciò che sto per scrivere è verissimo. E’ successo tutto l’anno scorso il 18 dicembre. E vi giuro che ciò che è successo a me non lo auguro al peggiore dei miei nemici.
Sono sposata da diversi anni con un bel mascalzone di 32, alto 185 cm, magro (un acciughino!), capelli castani, spalle larghissime, occhi enormi e azzurri . Somiglia un po’ a Raoul Bova, ma, e lasciatemelo dire, è quasi meglio. Più di tutto il mio Marcello è tangibile e raggiungibile.
Io lavoro a 75 km da casa e viaggio tutti i giorni con la mia Punto diesel benzina (non è per fare pubblicità, ma un 1.2 60 cv consuma come un diesel o forse meno. Basta non farla andare su di giri. Vabbè, queste sono cose da uomini, non da giovani pulzelle). Sono alta circa 180 cm (altezza è mezza bellezza, diceva mia nonna buonanima), sono castana scura, sono sovrappeso (ma anche una taglia 38 sostiene di esserlo), occhi castani (dono di mamma)e ho una quarta abbondante di reggiseno (Dio benedica il Wonderbra! E la Nutella di già che ci siamo!) . Parto alle 7.30 al mattino e tutte le sere arrivo intorno alle 20. Cosa faccio di lavoro? Ok, questo è un altro paio di maniche. Sono cosmetologa. In pratica realizzo cosmetici per una notissima marca. La gomma xantana e gli SLES sono il mio pane quotidiano. E vi confesserò una cosa: per me e i miei cari uso solo cosmetici ecobio. Vabbè, torniamo a noi…
Il 18 dicembre, vuoi l’avvicinarsi del Natale, vuoi la rottura di balle nel viaggiare quotidianamente, ero riuscita ad arrivare a casa con largo anticipo, intorno alle 17. Avevo lasciato la Punto davanti a casa, lungo il marciapiede e avevo scaricato il mio solito kit di sopravvivenza (borsa DG, pc portatile, Cosmopolitan, la 24 ore e l’ombrello). Se una persona normale per scendere dall’auto ci impiega 20 secondi, ebbene, io ho bisogno di circa 7 minuti. Beh, ma io ho sempre tante cose da scaricare…
Avevo caricato il mio malloppo sull’ascensore e poi avevo pigiato il pulsante 2, per andare al secondo piano, alloggio 7.
Ho preso la chiave in tasca e, facendo il meno rumore possibile (ho l’impressione che il rumore rimbombi nella tromba delle scale), ho aperto la porta. Ho appoggiato il mio fardello vicino all’ingresso, sfilato le ballerine decolleté (sogno il tacco 12, ma se supero i 4 cm di tacco mi ritrovo a sovrastare l’intera umanità) e silenziosamente e in penombra mi appropinquai alla camera da letto. Avvicinandomi avevo sentito dei rumori strani… Avevo escluso che il ficus benjamin e le orchidee potessero sussurrare, che i pesci nell’acquario potessero emettere sospiri… Mi sono avvicinata alla porta e… cacchio… come posso dirvelo? Nel lettone c’erano mia suocera e mio marito. Mia suocera era nuda, messa alla pecorina, i capelli neri (tinti, ecchè?)spettinati, il seno ballonzolante (4 figli allattati al seno fino a 1 anno e poi le tette a 65 anni diventano dei calzini!), il sedere all’aria… Mio marito Marcello, invece, stava spingendo i suoi 19 cm tra le natiche di sua madre. Stavano facendo sesso anale sul mio letto, sul nostro letto. Entrambi erano sudati, rossi in viso, accaldati. C’era odore di sesso nell’aria: sperma, umori, sudore… Mia suocera ogni tanto mugugnava di piacere, mio marito emetteva dei rumori tipo grufolii. Io sono rimasta come impalata. Li ho osservati per diversi minuti, assistendo alla più grande installazione di corna della storia. Vedevo la mia immagine stanca riflessa allo specchio dalla parte opposta della camera. Marcello e mia suocera non si erano accorti di me. Quando mio marito ha raggiunto l’orgasmo, mi sono allontanata per timore di essere vista. Mi sono sentita una guardona, una spiona. Ho afferrato la mia borsetta, il mio pc e tutto l’armamentario che quotidianamente mi accompagnava. Uscita dall’ascensore e caricata la mia roba in auto, ho percorso pochi km e poi ho chiamato un amico di mio padre, avvocato e scapolo impenitente. Dopo avergli raccontato tutto per filo e per segno, gli ho chiesto di preparare una lettera per la separazione ufficiale. Mi sono immediatamente recata da lui e quella sera ho conosciuto il piacere del sesso con un uomo molto maturo… condividendo l’esperienza a distanza temporale e geografica con mio marito.
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