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incesto

Ricordi d'infanzia 8- The evolution


di Papy60
18.09.2009    |    47.306    |    1 8.7
"Mi misi le mani in grembo quasi a proteggerlo da nuovi assalti, ma loro furono sagge, si limitarono ad alluvionarmi di baci; Fu bello e molto indicativo, ..."
Non ricordo bene ma devo aver avuto degli incubi quella notte, mi sono svegliato molto presto contrariamente al solito ed ero in un notevole stato d'ansia; E' vero i sogni sono molto legati agli eventi della vita; Evidentemente il mio inconscio scacciava ed era, allo stesso tempo, attratto dall'incesto intrapreso con mia
figlia. Da qui i miei incubi. Mia moglie Anna aveva forse intuito la verità? - Prova a sondarla - Mi disse un giorno; Ora cosa faccio? Se glielo dico come reagirà; Il suo passato dovrebbe essermi scudo perchè quando
la sposai, il suo corpo ancorchè validissimo era stato usato, il suo papà ha goduto la sua primizia, potrà ora lei contrastarmi e, con quale forza; Dopotutto Sara ha 14 anni, lei invece era più giovane. Nell'incertezza
voglio viverne i momenti più belli, non voglio troncare la gioia del proibito, non posso rinunciare proprio ora a rigustare il sapore della giovinezza. Farò silenzio e ruberò alla vita il piacere, l'eccitante piacere dello
incesto. Per sei volte in circa dieci giorni, Sara ed io abbiamo toccato il cielo con un dito. Dopo che per la quarta volta, mia moglie, accusando stanchezza ci lasciava soli, si fece in me sempre più vovo il sospetto che sapesse e ci spiasse; Allora, uasando un trucco, visto in un giallo, ho sparso del talco sul pavimento, nei punti giusti; Più tardi avrei controllato se fosse stato calpestato, però il pensare
d'essere spiato, chissà perchè, fece aumentare la mia eccitazione, ma di questo non ne parlai a mia figlia.
La sera successiva, nel nostro incontro osè, Sara non aveva indossato le mutandine; Che adorabile troietta e quando le cerco le sue grazie, vengo colpito dalla misura della sua libidine, "Sara, tesoro mio non hai messo le mutandine!" "E' meglio così...nooo?" Ed io
"Grazie amore ma..il tuo papà è un pò particolare...ti parrà strano ma, mi piace togliertele io" "Allora papà - disse ridacchiando - la prossima volta ne indosserò tre paia" Ridemmo anche se mi fece un pò paura il suo grado di troiaggine. Intanto infilo le mani sotto la camiciola, m'impadronisco delle chiappette, me le premo addosso; Sono seduto, lei in piedi; Alzo la veste e appoggio la guancia sul suo vellutato pancino; Continua a palparla e a premermela sul viso, "Oh Dio papà...mi raspi la pancia con la barba" si lamenta ridendo ma non si ritrae, anzi rotea
il pancino e si fa grattare di più; Poi riesco ad
afferrare con i denti il bordo dello slip, lo tiro giù aiutandomi con una mano; Lo calo e lo lascio alle ginocchia, Sara fa la spiritosa e cala la camiciola sulla mia testa e mi nasconde sotto; Che spettacolo, la trasparenza del leggero tessuto mi permette di godere
d'un'incomparabile panorama; I riccioli neri mi solleticano il mento; Il profumo che sala dalla sua fighetta, mi stordisce; Starei così per l'eternità.
Cerco di leccarle la fessura, ma le mutandine me lo impediscono; L'aiuto ad alzare una gambina e glie sfilo lasciandole impigliate sull'altra; Le faccio appoggiare un piede sul divano, mi siedo sul tappeto, curvo la testa ed ecco la mia lingua che le percorre tutto il taglietto. Sono lì sotto, lecco,lecco e le bacio il ventre, il pube, arrivo a leccarle anche l'ombelico;
Una mia mano si bea ancora del turgore dei globi del sederino, con l'altra le solletico la fica; Poco dopo, "Si così, ancora ancora papà vengo, godo...aaaahhh". Mia figlia ha goduto, ha goduto, è stata la lingua del suo papà che per farla godere ha rischiato di soffocare presato dalle sue mani; Mi pressava e ondeggiava il bacino e quel beccheggio la accompagnava nelle ondate dei marosi del suo orgasmo.
Anche quella sera, ho lasciato defluire il mio piacere nella sua boccuccia. Avevo più volte pensato di non lasciarlelo fare, mi pareva di trattarla al pari di volgari puttane, ma poi, vedendola così felice e decisa l'avevo lasciata giocare col mio uccellone e a berne il
succo. All'affievolirsi dele pulsazioni del cazzo, Sara aveva chiuso le labbra sul glande e tenendole serrate mi guardava con un sorrisino che alleggiava sul suo bel visino. Due deglutazione e l'ha ingoiato, non s'è
persa una goccia. Sono sicuro che è proprio mia figlia, ha la lussuria nel sangue come me. La sera dopo ancora stranamente soli, Sara, ubbidiente, portava le mutandine; Tre paia; Me l'aspettavo, ormai la conosco bene la mia pollastrella: Io stò al gioco "Lascia cara
che il tuo paparino ti tolga le mutandine - poi fingendo sorpresa - mamma mia...la mia bimba protegge bene il suo gioiello - e infine calando l'ultimo paio e riendo felice - ecco...eccolo il tesoro di papà" Mi era venuto il cazzo duro come il marmo; La scena era daltronde di un'altissimo erotismo; M'ero inginocchiato sul tappeto, lei, mia figlia, in piedi; Vagavo co le mani sotto la leggera camiciola da notte tenendomi il
suo corpicino pressato sul viso; Con la sinistra mi palpavo le sode chiappette; Aveva la micette un pò bagnata e, come farebbe il cuoco nell'arte culinaria, intingevo il polpastrello in quel miele portandomelo alla bocca. Ah che prelibatezza. In pochi minuti di palpeggiamenti, correvo il rischio di venire però volevo durarte a lungo, volevo soggiornare di più in quel paradiso in terra. Anche quella sera la feci godere tre volte; In quell'ora e mezza non ci fu centimetro quadrato del suo corpo che non abbia ricevuto una leccatina, io invece ebbi un solo orgasmo, dovevo riservare qualche energia anche per la mia cara mogliettina. Riaccompagnai mia figlia nella sua stanza, non volevo più staccarmi da lei; Anche lì ancora baci, baci della buonanotte ma quanto diversi da quelli che
le davo qualche anno fa. I miei sospetti su mia moglie erano fondati eccome.Il trucco del talco l'ha tradita; Devo fingere di non saperlo e decido di confessarle quello che lei già sà. Siamo due attori, lei finge di svegliarsi, io di essere sincero; Le confesso che Sara,
dando ascolto al sangue che le scorre nelle vene, e cioè il nostro, si è lasciata fare. Le dico che deve avere una carica non comune di libidine; Le riassumo la verità, tacendole solo la quantità dei nostri incontri.
Una madre dovrebbe inorridire, Annna invece che so incestuosa con suo padre, mi ascolta attenta, sembra voglia conoscere solo certi dettagli e pare ne cerchi la parte erotica; Finge di non sapere e mi chiede "L'hai scopata?" " No - le rispondo - ma credo voglia
liberarsi della verginità al più presto" Quando poi la chiavo la sento eccitata; Aveva certamente visto tutto.
La sera dopo la sul divano, Sara mi si siede vicino e io non posso non abbracciarla, sono abbracci paterni; Anna arriva, si ferma sull'uscio "Sara lasciane anche a me di quell'uomo, non me lo strapazzare troppo" Le
dice celiando, la piccola invece se prima le coccole erano blande, le accentua tempestandomi festosamente di baci "Eee no mamma, pappà è anche mio...anzi è più mio che tuo...io ho del suo sangue, tu no" Al chè, io da spaccone "Vieni Anna, vieni anche tu, qui c'è nè per tutti" Ridendo si sedette all'altro fianco e mi
abbraccia anche lei; Avvicinai così tanto i visi al mio che quasi potevano baciarsi fra loro. Le tenni così per un bel pò; Allungai la destra su una tetta di mia moglie, la sinistra su una di Sara; Anna vide tutto anche se mia figlia aveva mascherato la mia mano con le sue. A letto poi, Anna me lo disse, e disse che le ricordava tanto le sere col suo papà; Poi, dopo un mio silenzio, mi chiese " Cosa stai pensando?" "Stavo sognando ad occhi aperti" "Che cosa?" "E' un sogno -
risposi sospirando - un sogno che pochi hanno potuto realizzare - e valutando che con lei il rischio era quasi nullo, proseguii - Sognavo di poter, io te e Sara, fare l'amore tutti e tre assieme, sarebbe fanfastico..." "Io non sono certo una Santa ma tu però..." Mi sentii dire con sarcasmo; Aveva ragione, sono un bel porco, un perverso e lei mentre le stantuffavo la fica, ha voluto mettersi e mettermi per l'ennesima volta alla prova "Dai papy...si così,così bravo, scopa la tua bambina, siii così papà...aaahhh"
Anche la sua mente aveva fatto un coctail di incesti; Certamente ripensava al suo papà e vedeva me a cavallo della nostra piccola. Come quasi tutte le sere, ci ritroviamo seduti sul divano; La tv funziona a vuoto.
Mentre Sara è in bagno, Anna mi bacia sulla bocca, mi bacia a lungo e non smette neanche quando rientra; Io giro la testa, mi stacco a forza "Anna tesoro...c'è Sara" "Embeh, che c'è di strano, lo sa anche lei che ti amo, vero Sara?" "Certo, certo lo so bene...però è
anche mio cara mammina" "E bacialo allora, bacialo anche tu...non hai sentito cos'ha detto ieri sera, che c'è nè per tutti...e allora..." La mia bambina avvicina il suo visino al mio, quasi scacciando quello della madre; Da ascolto solo al suo desiderio e ora che ha il viatico della madre, mi bacia, mi bacia sulla bocca.
Dio mio, si sta forse avverando il mio sogno? Sento la linguetta che s'aggroviglia allamia; Cerco con lo sguardo il viso di mia moglie, lo vedo, è ridente; Ecco sento le campane suonare a festa "Non sono gelosa sai, è il nostro uomo, il nostro maschietto...e tu sii brava non lo dire in giro alle tue compagne ok...altrimenti corrono tutte; Fingo di ridere anch'io invece sono basito, impietrito davanti al vortice di
immagini che mi si accavallano nel cervello. Anna, addirittura forse stringendo troppo i tempi, mi posa una mano sulla patta; Per un attimo credetti fosse Sara mi ricredetti quando la sua manina costrinse la mia faccia a girarsi verso di lei per cercarmi ancora la bocca; In un break riuscii a dire "Per la miseria mi state soffocando...lasciatemi respirare un poco" A quel
punto Sara s'accorse della mano, guardò la madre che rispose alla muta domanda "Sara il nostro maschietto è già teso sai? Credo sia tu la causa" Disse senza distogliere la mano; Io allora allontanandogliela la pregai "Vi prego, non svegliate il cane che dorme.
potrebbe mordere" Avevo, di proposito, parlato al plurale coinvolgendo la nostra piccola. Ah come avrei voluto dedicarmi solo a lei, ma come potevo volgere le spalle a mia moglie, si sarebbe potuta richiudere la breccia che s'era fatta nel suo animo. Mi misi le mani
in grembo quasi a proteggerlo da nuovi assalti, ma loro furono sagge, si limitarono ad alluvionarmi di baci; Fu bello e molto indicativo, nel vedere,quando io e
Sara ci baciavamo, la mano di mia moglie accarezzarle i capelli; Erano talmente delicate quelle carezze, che trasmettevano alla piccolina un'incoraggiamento a continuare, come le volesse dire "Si bimba mia, bacia il tuo papino, te lo presto, goditelo...anch'io sai col mio babbo...m'ha insegnato lui a baciare. Si bacialo, bacialo cara." Come il serpente indiano che al suono del flauto emerge dal cesto, cos' il mio uccello fiutando femmine, alzava la testa; Lo respingevo in giù; Invano. Non voleva sentir ragione, lui sapeva che lì c'erano due fiche, due fiche rugiadose che lo volevano. Anche Sara ricambiò le carezze della madre e finito il nostro bacio fu bellissimo vedere che Anna tratteneva nella sua la manina della nostra creatura. Il giorno dopo Sara giustamente curiosa mi chiede "Papà hai visto ieri sera
la mamma?...Non avrei mai pensato..." "Meglio sarebbe dire: mai sperato...non ti pare?" La interruppi io. "Pensa ci ha quasi autorizzati, non erano di certo baci innocentini quei baci vero? Ha visto bene le nostre lingue...oh papà, papà che bello, così non dobbiamo più nasconderci" "Non correre troppo tesoro
se son rose fioriranno. Per tre sere consecutive, la nel divano la licenziosità aumentava sempre più. Al rientro dal bagno Sara ricevette la sua razione di baci poi quasi ci fossimo accordati, ci mettemmo a guardare la tv. Tenevo le mie donne allacciate alle spalle; Le mie mani, quasi autonome, erano scese a godersi la morbidezza dei loro seni; Poi Sara si stese posando la testa sulle mie coscie; La posizione era così invitante che continuai a palpeggiarle le tettine proprio lì sotto gli occhi di sua madre. Il pudore era ormai sparito, era comparso invece un turgore nel mio pigiama, anche perchè la nostra innocentina, aveva alzato una gambina facendo risalire all'inguine la leggiadra camiciola da notte mostrando così le sue perfette fattezze. Anna ogni tanto mi baciava e vide benissimo che la mia destra s'era infilata nella sua scollatura, mi sorrise e mi misi a tremare quando anche lei, con la sinistra, iniziò ad accarezzarle amorevolmente il volto, i capelli e scendendo alle spalle; Scese ancora e raggiunta la mia mano, la tenne premuta sul piccolo seno; Fissandomi intensamente,
spostò la mano sull'altra tettina. Mi fissava come mi volesse dire "Sei contento?...Sono porcellina come mi volevi?Vedi le sto frullando un capezzolino, va bene così?" Io fui colto da un forte tremore, ma anche Sara fremeva; Aveva una mano del suo papà su una tettina e quella della madre sull'altra, Anna poi dopo
avermi ancora baciato, si abbassò baciando Sara, prima sulla fronte, poi sulla punta del nasino e infine, piegando la testa, sulla bocca; Posò le labbra sulle sue e, aperta la bocca la baciò, la baciò da amante, assecondata da nostra figlia che nel rendersi conto di quell'incestuoso bacio, sgranò gli occhi fissandomi e cercando forse una risposta che, lì per lì non seppi
darle. Più tardi, riflettendo, le avrei potuto dire che per noi si stava aprendo una nuova stagione d'amore.

( Continua ) Papy60
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Per un disguido mancavano circa 50 righe
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