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Ricordi d'infanzia - The End


di Papy60
26.07.2010    |    52.995    |    0 8.6
"Si fecero giurare che all'alba si sarebbe ricominciato..."
Cinque anni sono trascorsi da quando resi donna la mia bambina, ora ne ha 19 ed è sempre una splendida fanciulla. Non è cresciuta molto, ma è ben proporzionata. E' sicura di sè, ammirata e corteggiata dai compagni d'Università e non solo. Lei come fosse ancora legata a noi dal cordone ombelicale, non si vuole impegnare con nessuno. Anulla valsero le nostre
sollecitazioni nel coltivare amicizie maschili. Lei ci rispondeva caparbia e seccata il suo no.
In questi anni di porcate ne abbiamo fatte a josa, ricordo un pomeriggio che scambiavo quattro chiacchere con la nostra vicina, e lei, la nostra porcellina, si era inginocchiata e quindi non vista dalla mia interlocutrice, mi aveva estratto il cazzo imboccandoselo. Mi faceva un pompino ascoltando anche lei le esecrazioni che la signora, donna tutta casa e chiesa, faceva alle ragazze moderne - Signor Luca - mi diceva - vanno vestite con quelle magliette che le lasciano nuda la pancia...mamma mia in che mondo viviamo, s'è accorto vero? Chissà dove si andrà a finire - Sara, la mia Sara, ragazza moderna, ascoltava
la morale e intanto eseguiva un'immoralissimo bocchino al suo papà. Stavo al gioco stigmatizzando anch'io ipocritamente questo modo di vivere peccaminoso e esaltando rimpiangendo le virtù delle ragazze del passato. Ad un tratto sento un'altra bocca. Mia moglie
invitata da Sara con cenni, si era silenziosamente accucciata anche lei, rubandole il mio scettro. Mi trovavo con i calzoni alle ginocchia e l'uccello che passava di bocca in bocca e mia figlia che mi deliziava
con carezze lo scroto mentre Anna mi accarezzava le natiche andando con un polpastrello sull'orifizio anale
e roteandolo sulla rosetta dello sfintere. Chiusi in fretta la chiacchierata mentre sborravo nella bocca della mia bambina - Ahahahah... signora mia, non c'è più religione... ahahahah la saluto signoraaaaaaa - Rinchiusi la finestra sostenendomi alla maniglia. Trenta secondi dopo mi ero già riassetato, ma le mie due vacchette stavano ancora travasandosi il mio seme di bocca in bocca. Sfatto, mi sono lasciato cadere su una poltrona, stressato psicologicamente più che fisicamente. Loro per sfogarsi, iniziarono elaborati giochi saffici e andarono avanti così a lungo che ebbi tempo per ricaricare le batterie dei coglioni, poi mi tuffai fra loro e Sara, poco dopo, insaccata sul divano
con le gambe sulle mie spalle riceveva nella pancia il cazzo del suo babbo. Chiavavo e guardavo le espressioni del suo faccino che passavano dall'estasi più assoluta, alla smorfia di chi sopporta stoicamente del dolore - Dai, dai papà... si, si così, chiavami
chiavami chiava la tua bambina, la tua puttanella -
- Si - le faceva eco sua madre - Si tesoro è il tuo papà, ti sta chiavando amore, lo senti... lo senti è il suo uccellone, l'uccellone del papà, e tu Luca spingi, spingi, spingi sei nel pancino della tua bimba... falla godere questa puttanella, non aver paura spingi, sai fin da piccolissima lo voleva e adesso daglielo, daglielo... pensa Luca già fin d'allora si faceva i ditalini sognando d'avere il tuo pistolone nella farfallina -
- Si è vero - continuò mia figlia - è vero papà sognavao sin dall'ora -
- Potevi farmelo capire sciocchina, non ti avrei scopato ma sai quante leccate avrei dato a questa fichina bella - E Anna conoscendomi a fondo e vedendo che tardavo a venire, mi incitò dicendomi - Luca, immagina che abbia quell'età, ed essere come ora dentro di lei...sborra porco, sborra riempile la pancia sborra...sborra - A quell'immagine mi sono imbufalito pistonando con violenza la passera, schiaffeggiando con le palle le chiappette, e come l'argine del fiume, cede per i vortici dell'acqua, così sborrai scaricando sulla cervice del suo uterino una enorme quantità di seme e l'emozione fu così intensa che crollai ai piedi del divano. Quante e quante porcate abbiamo fatto in quei anni. Non fu mai routine, é sempre stato arrapante tutte le volte. Spesso, ripensavo alla mia adolescenza e mentre stantuffavio nella fichetta di mia figlia, rivedevo le mie sorelline, le rivedevo nelle nostre prime battaglie sessuali. Rivedevo gli occhi di Silvia e di Giulia, lo stupore dei loro occhi quando ci si baciava, quando leccavo le loro passerine, le ciucciavo le piccole tette. Questi pensieri libidinosi, uniti alla presenza della mia figlioletta,
mi facava ribollire lo sperma nei testicoli e le copiose e soddisfacenti sborrate ne erano il naturale culmine. Si, l'incesto è il principale ingrediente che da sapore alle scopate della nostra famiglia.
Una porcata fuori dell'usuale, scaturì una sera mentre ci guardavamo le foto osè scattate tempo prima: Mia moglie usci con una proposta che fu subito accettata,
- Sapete - ci disse - mi piacerebbe vederle pubblicate su internet... che bello... e pensare che milioni di porci vedessero le nostre maialate... bisognerebbe oscurare le facce - Nel giro di una settimana, le foto erano già su tre pagine e su quattro siti diversi. Tutto il mondo poteva ammirare la bocca di una 15enne che deliziava il cazzo del suo papà. Ovviamente i volti li abbiamo resi irriconoscibili con mascherine, parrucche e baffi finti. Spesso ci si incollava al pc per vederci ridere ed eccitarci. In un sito di incesti amatoriali, spiccava la nostra famiglia, in una delle foto, mia figlia Sara si teneva la mia cappella in bocca e mia moglie mi segava. Non avevo mai sborrato in faccia a nessuna donna, lì però per esigenze contingenti dovetti sborrare sulle labbra di mia figlia
ed era particolarmente depravata, almeno per noi, quella faccina irrorata da un'opalescende spema. Le belle e rosee labbra della mia piccola così imperlate di succo vitale. Nessuno avrebbe creduto vere quelle foto, invece era proprio un vero padre con la vera figlia con la partecipazione attiva della vera madre.
Le didascalie dicevano - La madre masturba il cazzo del marito in bocca alla figlia -
In un'altra - La figlia sputa e lubrifica l'ano della madre e le impronta il cazzo del babbo - Quando poi le si guardava assieme, per lo più si rideva, da solo no, mi eccitavo al massimo. In un paio d'occasioni, in ufficio finsi di capitare per caso nel nostro sito, bello e interessante sentire i loro commenti. Vedevano il mio uccello sollazzato da quelle "belle fighe". Guai se avessero saputo la verità.
In tutto quel tempo le nostre orgette non variavano di molto, qualche volta si ricorreva ad idee strampalate, non tanto per aumentare l'erotismo, ma solo per sganascarci dal ridere. Più d'una volta passavo il cazzo da una fica all'altra, tre colpi qui, tre là. Loro si mettevano una sopra l'altra, Anna si tratteneva il corpicino esile di nostra figlia su di se, le palpava le tettine e, a gambe larghe mi offrivano le loro passere in calore. Le fiche erano così vicine che a volte davo un solo colpo all'una e l'altro all'altra senza soluzione di continuità. Ah quante deliziose maialate ci siamo fatte. Chiavavo una e quando la sborrata era imminente lo sfilavo e mi scaricavo nella bocca dell'altra che l'attendeva a bocca aperta a pochi centimetri dalla fica in funzione.
Un altro gioco, e lo si faceva spesso
consisteva che uno di noi tre veniva bendato e doveva indovinare la bocca che lo lavorava. Io ci azzeccavo sette volte su dieci. Erano giochi molto spassosi ed eccitanti. Sara quando cominciò a frequentare l'Università nella vicina città e tornava a casa solo per il week-end, erano scorpacciate di sesso che ci lasciavano sfiniti. In quei due giorni, Anna si metteva da parte e il mio uccello era tutto per la mia bambina come continuavamo a chiamarla. Ovviamente anche mia moglie se la godeva, ma la parte del leone la facevo io. Nel corso degli anni si è corso anche qualche pericolo di venire scoperti, sopratutto in casa dalla nostra tata, ma per fortuna c'è andata sempre bene. Sara è sempre stata un tipino allegro e scherzoso;
dopo alcuni mesi, forte delle cognizioni apprese all'Università, studiava Giurisprudenza, una sera, reduce dalla doccia, indossando l'accappatoio a mo di toga, in testa uno scolapasta e tenendo in mano un ricettario di cucina, trattenendo a stento il riso, con fare serioso cominciò a processarmi
- Sentite le arringhe del PM e della PC, e in accoglimento delle istanze presentate dalle parti lese, si condanna il signor Luca alla pena capitale. In alternativa dovrà lavorare i due sessi femminili con bocca e quant'altro necessario fino all'esaurimento totale dei liquidi vaginali. Beh il condannato quella sera si lasciò cadere sfinito. Aveva tentato di scontare la condanna con tutte le sue forze. A stento aveva tentato di alzare la testa, lasciandola poi ricadere sfinito. Le due fiche stillavano ancora del miele. Si fecero giurare che all'alba si sarebbe ricominciato. Infatti, io, il condannato ero passato dal sogno alla realtà gradualmente, una piacevolissima sensazione mi risaliva dall'inguine al cervello che mi intimò di fingere il sonno godendo così la guizzante linguetta della mia troietta che mi lambiva la pancia, l'ombelico
scendendo con leccatine giù giù sulle palle, tiracchiando i peli con le labbra, passando e ripassando sul cazzo piegato di lato. E' stato il più bel buongiorno ricevuto nella mia vita.
Porcate? Ce ne furono parecchie, voglio ricordarne una,
La Sara che avrà avuto allora 16 anni, quel giorno i bus erano in sciopero. Stavo portando l'auto fuori dal garage,per condurla a scuola, mi fa - Papà, mettimi una mano sotto -
Era riparata dalla vista con la portiera della vettura, ma cazzo - Ma dai Sara è tardi...non fare la sciocca - Mettimi una mano sotto - ripete imperiosa. Spazientito lo faccio, cazzo risalgo sotto la gonna, porca puttana è senza mutande. Si la puttanella ha voluto stupirmi. Tocco i peli del suo nido, non riesco a frenarmi, gliela meno trattenendole l'altra mano sul sodo culetto, il mio uccello alza la testa e poco dopo - godo papà godo, vengo - geme fra i sussulti. Si parte subito, mi sento una cacca, ho traviato mia figlia fino a tal punto. Chi potrebbe sospettare che quella minuta ragazzina che saltellando sale i gradini dell'istituto, ha la fichetta fradicia e che il suo babbo le abbia appena fatto un ditalino, forse nemmeno il diavolo in persona avrebbe sperato d'avere una cliente così carina e perversa.
Poi ultimamente, la sentivo un pò freddina, lo dissi ad Anna - Si - mi rispose - credo abbia un ragazzo, l'ho vista un paio di volte chiacchierare con un biondino.
Beh, pensavo, forse è meglio così.
Ero combattuto però da due contrastanti sentimenti, la naturale e possessiva gelosia e la saggia coscienza paterna, coscienza che mi ha sempre perseguitato. Fu così che Sara un bel giorno, prendendo di petto la situazione, - Papà, mamma - ci disse spegnendo la tv -
- mi sono innamorata, mi sono innamorata di un ragazzo e...- - Va bene - le risposi accusando una fitta al cuore e reprimendo a fatica il mio ego - tesoro te lo abbiamo sempre detto che i nostri giochini non potevano durare in eterno - e lei - non so se durerà, ma se come spero continuerà... non mi sento più... lui è così caro che non lo merita. Sostenendoci e confortandoci a vicenda, io e Anna abbiamo preso atto della cosa, temevo peggio. Abbiamo cominciato ad amarci come tutti i coniugi, tornando alla normalità e le nostre perversione si continua a goderle rievocando i bei momenti, rivivendoli con la mamoria ma anche con le decine di foto. Proprio oggi Sara con una telefonata forse temeva di non averne il coraggio, ci ha comunicato che andrà a convivere con lui.
Ecco anche se siamo rimasti soli, abbiamo ancora delle cartucce da sparare e anche se non saranno scoppiettanti come allora, ne amplieremo il fragrore con i nostri incancellabili ricordi.

THE END Papy60

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