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incesto

Rientro anticipato


di lisagarl
21.09.2007    |    112.828    |    3 8.4
"Andai in bagno, in discoteca, avevo spompinato il proprietario del locale, per risparmiare i soldi del biglietto, é diventata quasi un’abitudine, questo é..."
Serataccia, rientro prima del solito, aprendo il garage per parcheggiare l’auto, sorpresa?
Nel garage vi è l’auto di babbo, mi affretto a salire non lo so che mi prese gelosia contentezza non lo so, apro con una velocità bestiale la porta, trovo sul divano loro due che pomiciavano come giovinetti, mia madre ha la vestaglia quasi aperta, lui indossava una tuta felpata, si notava benissimo la sua erezione, il suo cazzo durissimo, a momenti buca il pantalone, mia madre ancora sorpresa, dice, babbo é tornato per stare con noi, scusaci ci siamo lasciati andare, non pensavamo che tornassi cosi presto, io; scusate il mio anticipato rientro, con un bacio ad entrambi, come mio solito mi congedo, dicendogli, vado a dormire, ho sonno.

Andai in bagno, in discoteca, avevo spompinato il proprietario del locale, per risparmiare i soldi del biglietto, é diventata quasi un’abitudine, questo é avvenuto nel bagno personale, mi fece ingoiare un litro di sperma, passandomi la lingua sulle labbra assaporavo ancora il suo sapore, sedutami sul bidè per lavarmi iniziai a toccarmi, mi tornò in mente quello che avevo visto, cioè quel bel pacco di mio padre, un po’ di gelosia mi prese, un pensiero mi pervase la mente, questa notte mia madre se lo spolpa per bene, visto che è più di un mese che manca da casa, mi toccai ancora un po’ e venni restando seduta sul bidè.

Mezza nuda uscì dal bagno, loro erano sul divano a baciarsi, mi recai in camera, lasciando come solito, la porta leggermente aperta, dopo una mezzora loro con passo felpato andarono a dormire, in casa nostra le porte delle camere erano sempre aperte, anche quella del bagno, non si usa girare la chiave, però una cosa strana, quella sera la porta della loro camera venne chiusa, iniziai a fantasticare.

Nemmeno dieci minuti ed ecco i primi mugolii, dal tono della voce, pareva lo facesse apposta a farsi sentire da me, dicendo, cara, abbiamo perso troppo tempo, ora si fanno gli straordinari per recuperare, poi ancora altre cose, sempre più porche, ho voglia di leccarti la fica amore, gli disse, scoparono a lungo, sentivo lei che mugolava come una cagna, la cosa che mi mandò in orbita fu quando lo sentii dire: cara che bel culetto, da molto che non è violato, pensavo di fargli una visitina, lei, amore mio, sai che non mi attira molto lì, mi fai male, lui rispose, dai, allargati le chiappe, con la mia delicatezza non sentirai dolore, ok, fai piano all’inizio fa male, con quel cazzo che hai.

Pensai, ma guarda te, fa pure la parte, ha preso nel culo il cazzone di S…. e ora fa la preziosa, lui spinse più del dovuto, lei urlò dicendogli, ma sei matto, mi hai fato male, tiralo fuori, ma lui non se ne parla, e sentii il cigolio del letto, sicuramente iniziò a incularla con colpi violenti.

Tornai a toccarmi, cercando di non pensare, non ci riuscivo, dovetti masturbarmi, quando lo sentii dire: cara, cosa ne pensi se te lo mettessi in bocca? Sai ci sono quasi, lei rispose, ma dai, lo hai messo nel culo sai che non gradisco fare questa cosa, e lui: allora ti riempio il culo, mentre esplodeva tutto lo sperma nel suo intestino, lei venne, urlava come una matta, quando tutto era finito sentii aprire la porta, mia madre la udii dire, vado a farmi una doccia, feci finta di dormire, mio padre uscendo dalla camera venne nella mia, si affacciò all’uscio e vedendomi dormire, coperta solo dal lenzuolo si avvicinò, poi alzato il lenzuolo, trovandomi nuda, mise una mano sulla patatina costatando il mio stato sì eccitazione, avvicinò il suo cazzo alla mia bocca e lo passò a lungo sulle labbra, facendo finta di dormire, aprii leggermente la bocca e lui affondò subito il cazzo facendomi assaporare ancora del suo sperma, poi mi diede un bacio sulla fronte, una leccatina al mio seno e andò via, uscito non potei fare almeno di passare la lingua sulle labbra.
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La mattina mia madre andò al negozio, lasciandomi la lista di tutte le faccende domestiche da fare, vestii un paio di coulout color carne e, senza mettere nient’altro, andai in cucina a fare colazione, mio padre lo udii in bagno, mentre ero davanti ai fornelli a prepararmi il latte, il mio corpo fu investito da un altro corpo umano e due mani posarsi sul mio seno, iniziandomi a baciare sul collo la mia parte più sensibile, era mio padre, mi disse: scusami se ieri sera ti abbiamo turbato, io di risposta da come urlava lei e conoscendoti non se ne poteva fare al meno, lui non ti preoccupare per te c'è né sempre, infatti, risposi, sento premere qualcosa sul mio fondo schiena.
Spinsi indietro il bacino per sentirmelo meglio, spensi la cucina e, senza dire nulla mi voltai, lo baciai in bocca, mi sedetti su una sedia, abbassai lo slip, che teneva imprigionato il capolavoro e lo presi in bocca, iniziando un maestoso pompino, lui mi palpava il seno cercavo di farmelo entrare il più possibile in bocca, lo sentivo toccarmi le tonsille, lo tirai fuori e passai la lingua su tutta la sua lunghezza, iniziai a succhiare le palle, nonostante la scopata della notte precedente, erano gonfie, come piacciono a me, lui mi disse:
Senti un po’ troietta, non mi dire che vuoi farmi venire con la bocca, non ci penso nemmeno risposi, liberai il tavolo, sdraiatami di schiena gli dissi dai scopami sul tavolo, mi prese le gambe, se le poggio sulle spalle, prese il suo cazzo e me lo puntò diritto alla fica, lentamente me lo spinse dentro, fu come se fosse la prima volta, fai piano, lo tirò fuori e mi disse scusami, ma non posso scoparti, rimasi un po’ di stucco, cosa voleva significare, lui notato il mio cambiamento di volto, mi rassicurò prima di scoparti voglio leccarti, e sedutosi sulla sedia, aveva la mia fica a portata di bocca, iniziò a leccarmi, mi disse: con le mani allarga la fica, dai offrimi questo piatto, subito obbedii, lui con la lingua mi perlustrò tutto il sesso, dal clitoride al buchetto del culo, mi infilò la lingua il più possibile nella fica, ritornò a leccarmi il buchetto posteriore, insistendo a far sì che la lingua entrasse comodamente, si aiutò con un dito, dopo un po’ fui scopata e inculata con quattro dita contemporaneamente, due nella fica e due nel culo, con la lingua mi leccava il clito, venni in un baleno, i miei umori iniziarono a bagnare il pavimento, gli dissi di non fermarsi, fu straordinario, quando tirò fuori le dita, se le portò alla bocca leccandole, questa scena mi sconvolse, mi alzai restando seduta sul tavolo lo baciai in bocca, presa a succhiare la sua lingua come se gli stessi facendo un pompino, mentre ci baciavamo lui prese il cazzo e me lo puntò diritto alla fica con un colpo secco presi tutto quel bel cazzo dentro, iniziò a sbattermi dandomi colpi secchi, ogni volta che il suo corpo veniva a contatto con il mio, schiacciandomi il clito, un brivido mi arrivava alla mente, dopo un po’ che mi sbatteva cambiai posizione, lui seduto sulla sedia, io mi impalai prima dandogli le spalle poi girandomi mostrandogli il mio seno, che lui succhiò subito, sentivo quel palo toccarmi l’utero, un altro orgasmo arrivò, lui era prossimo ad esplodere, me lo sfilai dalla fica, lo afferrai alla base dicendogli, no, caro mio, non puoi venire, devi pagare il pegno, qualcuno reclama la sua parte, lui non capì cosa intendevo, ma presto capì il mio culetto non poteva restare disoccupato, e appoggiate le mani sul tavolo, chinatami a 90 gradi, lui da dietro mi puntò il suo cazzo diritto al mio culetto che lo accolse subito, nonostante un piccolo dolorino che ben presto scomparve.

Quando ebbe finito di infilarmelo, passai le mani dietro la sua schiena e me lo strinsi a me, gustandomi quel palo conficcato nel culetto, dopo un po’ gli dissi, dai inculami come sai tu, tenendomi le chiappe allargate, iniziò un lento movimento, con progressivo aumento, ogni colpo era un orgasmo, era troppo bello sentirmelo nel culo, (a volte mi viene da pensare, é più bello prenderlo nel culo, che nella fica, non me lo sono mai spigata questa cosa), le mie gambe non mi reggevano, cambiammo posizione senza fare uscire dal culo il cazzo, lui seduto sulla sedia e io impalata sul cazzo, le gambe nomi reggevano non riusciva nemmeno a spingermi su, allora lui sfilò il cazzo e sentii un flop come se una bottiglia di spumante fosse stappata, mi prese in braccio e mi portò sul mio letto.
Dopo avermi adagiata mi alzò le gambe e riprese a incularmi alla classica posizione del missionario, iniziò ad alternare i colpi, lo tirava fuori, lo infilava nella fica e subito dopo ritornava a incularmi, il mio cervello stava al settimo cielo, ormai avevo perso il conto di quante volte ero venuta, capii che non ce la faceva più, gli dissi dove vuoi venirmi, e aggiunsi, lo vorrei nella fica, ma ho paura, dammelo in bocca visto che qualcuna ieri sera non ha voluto farlo, lui mi fissò, aggiunse, quindi avevo visto bene, tu ieri sera ci hai spiato, e io certo e poi dal baccano che facevate, pur non volendo era impossibile non ascoltarvi, e, sfilato il cazzo dal culo me lo infilò nella bocca riprendendomi a scopare, ben presto sentii scaricarmi un mare sì sperma che ingoiai tutta, lo ripulii per bene, lui si distese di fianco a me e ci abbracciammo, baciandoci, gli confessai che ero un po’ gelosa, ma nello stesso tempo contentissima che fosse tornato con noi, lui rispose, per te sono e sarò sempre disponibile, fin quanto lo vorrai, un altro bacio e andò a fare la doccia, io rimasi ancora sdraiata a letto a gustarmi la bellissima goduta, passandomi la lingua sulle labbra in cerca di qualche goccia di sperma superflua.


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