Racconti Erotici > incesto > Un sabato di pazzie - 2
incesto

Un sabato di pazzie - 2


di bird2012
19.06.2015    |    42.519    |    8 9.6
"Con mia estrema gioia! Volevo farmi fare le cose più perverse e depravate, dovevo approfittare della situazione, considerando che non ci sarebbe stata una..."
Un sabato di pazzie!

Cap.2


Mi sdraiai sul letto con le gambe e con le braccia spalancate nella più depravata delle offerte.

“Vieni tesoro, leccami! Mi fa impazzire farmela leccare quando è piena del piacere del maschio, sentire il suono afrodisiaco del risucchio quando il mio amante ingoia il suo stesso sperma! Dai, amore: mi piace l’uomo che non disdegna leccare una fica piena di sborra! Dai, Marco, fammi vedere se sei porco come mamma tua!”

Eh si! Mio figlio era proprio porco come me: cominciò a leccarmi ed a risucchiare lo sperma in maniera magistrale! Uhmm! Cazzo… si, la lingua di mio figlio mi stava proprio facendo godere!

“Sei proprio un porcellino! Per avere solo venti anni la lecchi bene la fica: si vede che fai molte applicazioni con le fichette delle tue puttanelle!”

Sollevò il viso, completamente imbrattato di sperma, e mi guardò.

“Si, mamma, mi piace moltissimo leccare la fica e le mie amichette non si tirano certo indietro. Ma tu sei di un altro livello, tu sei al Top! Il sapore della tua fica non teme confronti. Come si dice: “Non c’è battaglia!” Mamma, tu sei la migliore di tutte!”

Il suo complimento mi fece vibrare: ero veramente compiaciuta.

“Tesoro mio, sono lusingata dei tuoi dolci apprezzamenti! Ma lo sai che di mamma ce ne è una sola! Ricordati che il piacere che ti da mamma non te lo da nessuna! Dai, seguita a leccarla: mi piace molto come me la lecchi!”

Cominciai ad ansimare dal piacere che mi stava procurando mio figlio e spalancai le cosce a dismisura per sentire al meglio la sua lingua che mi stava deliziando la fica.

“Bravo! Dio santo, sei proprio bravo, la tua lingua è proprio una delizia! Adesso spalma anche un bel po' di sborra dietro, sul buchino, anche dentro: non c'è niente di meglio dello sperma per lubrificare il buchetto! Con il buchetto lubrificato allo sperma l’uccello entra dentro che è una meraviglia!”

Marco alzò di nuovo il viso e mi guardò incredulo.

“Mamma, questo vuol dire che…”

Non lo feci finire.

“Vuol dire che mamma ti darà il culetto!”

Marco rimase immobile a fissarmi: forse non credeva a ciò che aveva sentito e forse non si sarebbe aspettato tanto… sodomizzare sua madre!

“Marco, angelo mio, tu sei giovane, senti i consigli di mamma: se la donna la vuoi sentire completamente tua la devi penetrare analmente! Si tesoro, hai capito bene: te la devi inculare, le devi fare il culo!
Quando una donna ti dà il culo significa che in quel momento vuole appartenerti: ed io, oggi, in questa giornata di pazzia, voglio sentirmi la tua donna, voglio sentirmi tua! Voglio sentirti dietro! Dai, preparami bene il culetto! Oggi ti voglio godere in tutti i modi! Tanto non ci sarà una seconda volta!”

Marco si prodigò nel migliore dei modi: spalmò tutto lo sperma che poteva sopra lo sfintere e un bel po’ lo introdusse anche dentro.
Quando sentii le sue dita entrare con grande facilità capii di essere pronta.

“Vieni, amore, è arrivato il momento!”

Mi misi a pecora, mi afferrai le natiche e me le allargai più che potevo: mostrai al mio tesoro il mio sfintere completamente dilatato e pronto a ricevere con tutti gli onori il suo delizioso membro.

“Marco, che ne dici? Scommetto che vedermi il buchino così dilatato ti fa pensare che alla tua mammina piaccia molto quello che stupidamente viene chiamato il “rapporto contro natura”! Bravo! Hai fatto centro, è' proprio così !
Dai, tesoro! Il primo round lo hai dedicato in maniera sontuosa alla mia fica: dolce bastardo, me la sento completamente slabbrata! La mia passera non era più abituata a farsi sbattere per quasi tre quarti d'ora da un cazzone come il tuo! Tuo padre è ben dotato, ma se ne viene troppo presto; i miei occasionali amanti sono un po' più resistenti, ma hanno un uccello che rientra nella normalità!

Tu invece unisci un'ottima resistenza ad una dotazione super! Mi hai fatto venire già due volte, ma la mattinata ancora non è finita. Dai, ora pensa al culetto! Ti prego, fagli lo stesso dolce trattamento della fica: sfondalo senza pietà, aprimelo ancora di più! Tesoro mio non puoi immaginare il piacere che può provare una donna quando si sente il buchetto completamente dilatato dopo essere stata inculata a lungo da una verga super come la tua.
Dai, Marco fammi godere con il culo come ho goduto con la fica!”

Marco mi rispose subito per le rime.

“Certo mamma tranquilla! Cercherò di soddisfarti come desideri: te ne darò quanto ne vorrai, dovrai dirmi tu basta!”

Questa ultima frase mi fece fremere: se dovevo essere io a dirgli basta cominciai a pensare mi avrebbe devastato il culo... con mia estrema gioia! Volevo farmi fare le cose più perverse e depravate, dovevo approfittare della situazione, considerando che non ci sarebbe stata una seconda volta!

Avevo intuito bene!
La prima introduzione del suo uccello nel buchetto fu lenta e delicata: lo sentii scivolare lentamente, mi gustai ogni centimetri del cazzo che mi entrava facendomi vibrare.
Quando sentii i coglioni sbattermi sul culo capii che quel meraviglioso paletto di carne mi aveva completamente invaso l'intestino.

Immaginai l'inizio di una delicata inculata, ma mi sbagliavo!
Il mio angelo prese a soddisfare alla lettera il mio perverso desiderio: cominciò a sbattermi il culo con un vigore è una violenza oltre ogni mia più rosea aspettativa.
Mi aveva afferrato per i fianchi e mi attirava con forza verso di lui mentre assestava micidiali colpi di cazzo.
Cominciai a temere per la mia incolumità: mi stava trapanando con un impeto imprevisto.

“Oddio Marco, più piano, mi stai sfondando! Mi piace da morire ma ho paura di qualche spiacevole conseguenza!”

“Tranquilla mamma, tutto sotto controllo: il buco è' completamente dilatato, l’uccello ti entra dentro che è una meraviglia senza alcun impedimento! Ma tu senti dolore?

“No, tesoro, no! Mi piace da morire! E’ il tuo impeto giovanile nell'incularmi che mi fà temere!”

“No, mamma, no! Nessun timore! Non hai detto che devo sfondarti il culo come ho fatto con la fica? Ed io sono un bambino che ubbidisce alla sua mamma!”

A queste parole fece seguire due veloci e potenti colpi di cazzo che mi fecero scoppiare il cervello!
Urlai.

“Siiii! Si, bastardo! Amore... cosiiiiiii!!!!! Si, affonda il cazzo! Affondalo! Oddio che perverso godimento!”

Mi inculò in tutte le posizioni possibili e immaginabili.
Dopo avermi sfondato per bene a pecora, senza togliermi l'uccello mi trascinò sul letto e seguitò a fottermi il culetto di fianco. Mi teneva la gamba alzata e scosciata per entrarmi meglio è per darmi modo di toccarmi la fica.

“Dai mamma, gioca con la tua fica: sgrillettati mentre ti inculo, è molto più bello!”

Infatti! Mentre seguitava ad impalarmi mi infilai tre dita nella vagina e presi a chiavarmi.
Pensavo di impazzire: riempita davanti e di dietro.

Dopo un po’ il mio angelo del peccato cambiò di nuovo posizione: sempre con il suo superbo membro dolcemente sprofondato nel mio intestino e stringendomi a lui si girò supino e mi trascinò sopra di lui, con la mia schiena contro il suo torace.
Il contatto con la sua pelle nuda mi fece trasalire.
Il mio porcellino mi diede le indicazioni del caso: era giovane, ma sapeva bene come trattare una donna!

“Mamma allarga le cosce e piega le gambe. Dai, inculati da sola, mentre io penso alla tua fica: voglio farti venire ancora una volta con il cazzo nel culo!”

Il pensiero di raggiungere un terzo orgasmo mi fece fremere: cominciai ad alzare e abbassare il bacino contro il suo ventre con sempre maggiore libidine!
Ora ero io che dettavo i ritmi dell'inculata, ero io che decidevo come sfondarmi il culo.

Marco intanto aveva circondato il mio corpo con le sue braccia e mi teneva stretta a lui.
Aveva portato la mano destra subito sulla fica e con tutti e cinque i polpastrelli aveva imprigionato il grillo: cominciò a sfregarlo, a strizzarlo e a tirarmelo con forza fuori dal pube. Cominciavo ad essere fuori di me!

Con l'altra mano aveva circondato il mio seno e aveva preso a strizzarmi i capezzoli a morte passando da uno all'altro: mi faceva male, ma con l’uccello dentro e il grillo masturbato anche quel dolore mi procurava godimento.
Poi mi baciava e mi leccava il collo, mi mordeva i lobi delle orecchie: sentivo i brividi lungo tutto il corpo.
Ad incendiarmi ancora di più i sensi furono le sue frasi oscene.

“Dai mamma, dai che sei una porca! Dai, sborrami in mano mentre ti inculo: voglio sentirti pisciarmi in mano tutto il succo della tua fica mentre te ne vieni! Dai sborra! Dai, mia dolce porca, dai!!! Sborrami in mano!”

Con il cazzo che mi pompava il culo e le dita che strizzavano il clito sentirmi chiamare porca da mio figlio mi fece esplodere!
L'orgasmo arrivò improvviso!
Fu un orgasmo diverso dagli altri, ma ugualmente devastante: sborrare con un uccello piantato nel culo ti manda in estasi!
Pensavo che dopo tre orgasmi fosse finito, ma mi sbagliavo!

Si girò nuovamente, ma questa volta mi mise a pancia sotto e lui sopra di me e riprese a fottermi il culo!
Il peso del suo corpo sopra il mio mi rendeva l'inculata ancora più piacevole, ma ormai non c'è la facevo più!

“Marco, ti prego, fermati! Me lo hai sfondato, mi scoppia la testa! Ti prego, basta! Voglio che mi sborri in bocca! Voglio che te ne vieni come quando ti seghi pensando a me! Voglio sentire le tue stesse parole! Dai, tesoro di mamma, fammi sentire cosa mi dici quando ti tocchi e mi dedichi il tuo piacere! Da domani comincerai di nuovo a segarti: dai, fammi sentire!”

Tolse l’uccello, io mi girai supina e lui si mise in ginocchio al mio fianco, con la sua verga in mano, vicino alla mia bocca!
Cominciò a menarsela, strusciando la cappella sopra le mie labbra.

“Vuoi sapere cosa dico quando me lo meno pensando a te? Te l’ho già detto, ma te lo ripeto: che sei la mia puttana, la mia zoccola, che voglio chiavarti e incularti e voglio sborrarti in bocca! Prima erano fantasie che credevo irrealizzabili, invece sono state realtà! Grazie, mamma: ti amerò per sempre! Mi hai permesso di godere del tuo corpo, non mi hai negato niente e non potrò dimenticarlo! Si sta avverando l’ultimo desiderio: dai, porca adorata, dai, apri bocca che sto per venire! Sto per godere dentro la tua bocca: sono anni che sogno questo momentooooo!!!! Oddio miooo! Mamma, amore mio… sborro per teeee!!! Accogli la sborra di tuo figlio! Fammi morire tra le tue labbra!”

Aprii le labbra appena in tempo: quella meraviglia della natura cominciò ad eruttare bollenti zampilli di sperma che mi riempirono velocemente la bocca!
Serrai le labbra intorno alla cappella, mentre cominciai ad ingoiare il dolce nettare di mio figlio: non dovevo perdere nulla… e non persi nulla!
Riuscii ad ingoiare completamente la sua sborrata!
Mentre ingoiavo sentivo i brividi lungo la schiena.
Fremevo come non mai, ero fuori di testa: può esserci niente di più eccitante e perverso che ingoiare lo sperma del proprio figlio? Credevo di impazzire dal piacere che stavo provando.

Rimasi con l’uccello in bocca a succhiare la cappella e a stuzzicare con la punta della lingua il buchino che mi aveva deliziato con le sue spruzzate.
Questo servizietto stimolò il mio amante.

“Mamma, scusa, devo andare in bagno, torno subito.”

Mi si accese nuovamente la lampada del peccato più perverso e depravato.

“Aspetta, tesoro, vengo con te: ho un ultimo perverso desiderio da esaudire.
Non ho mai avuto il coraggio di chiederlo ai miei amanti, non sapevo la loro reazione, né cosa avrebbero pensato di me, ma con te è diverso: so che posso chiederti tutto, non mi giudicherai e condividerai il mio piacere!”

Andammo in bagno, strettamente abbracciati: volevo vivere al massimo quegli ultimi momenti insieme a lui.
Mi sdraiai nella vasca da bagno e allargai le cosce.

“L’ho visto fare in un video porno e ho sempre desiderato sentire la sensazione che si prova: vieni, tesoro, avvicina la cappella alla fica e facci la pipì sopra. Si dai… fammela sopra la fica!”

Il viso di Marco era una maschera di libidine.

“Dio santo, mamma, quanto sei porca! La tua dolce depravazione mi fa impazzire! Come farò da domani senza di te!”

Mi si strinse il cuore, ma feci finta di non sentire: con entrambe le mani mi aprii le grandi labbra per gustare al massimo il getto della pioggia dorata… e rimasi in dolce attesa.
Marco venne tra le mie cosce e cominciò a sfregare la punta dell’uccello sopra la mia fica: quando sentì arrivare lo stimolo se ne uscì con una frase che mi fece scoppiare il cervello.

“Ecco, mamma, ci sono! Dio mio, sarebbe meraviglioso pisciarti dentro la fica!” e si lasciò andare.

Sentii un getto violento e caldo colpirmi il grillo: cazzo santo che gusto!
A differenza degli schizzi della sborrata sulla fica questo era un getto continuo che mi colpiva la carne facendomi sussultare!
Pensai alla frase di Marco.
Perché no!

“Dai Marco, infilamelo nella fica! Dai, svelto… pisciami dentro!”

Il mio angelo fu velocissimo a penetrarmi: sentii il getto caldo colpirmi l’utero.
Un piacere indescrivibile!
Quando terminò lo guardai, timorosa.

“Marco, sinceramente: ti ha dato fastidio?”

“No, affatto! Anzi!”

“Cosa intendo per “anzi”?”

Sorrise.

“Intendo che mi è piaciuto molto e che non mi dispiacerebbe affatto se ricambiassi!”

Il cuore mi batteva a mille: era proprio un peccato fosse mio figlio, eravamo proprio fatti per intenderci! Ma preferii tenermi questa riflessione solo per me: non volevo girare il coltello nella piaga!

“Con immenso piacere, tesoro di mamma… con immenso piacere!”

Lui prese il mio posto nella vasca.
Allargò le gambe e le alzò al petto per esporre tutte le sue intimità ed io mi accosciai a gambe larghe sopra di lui.
Mi sentivo il viso rosso dall’eccitazione: mi allargai la fica e presi a sfregarmi il meato urinario.
Ci volle poco!
Allargai al massimo le cosce per fargli ammirare il getto che usciva dalla mia fica.
Cercai di dirigerlo in modo da colpirgli tutte le zone erogene: il cazzo, le palle, il buchetto del culo!
Cominciò a gemere.

“Mamma, è meraviglioso vedere la tua fica pisciare, quel dolce zampillo che sgorga dalle tue labbra! E’ una visione paradisiaca!”

Io da parte mia avevo perso ogni pudore e ritegno: mi sentivo porca alla massima potenza, ma la cosa mi faceva impazzire!

“Si, tesoro, sono contento ti piaccia! E a me eccita da morire inondare il tuo delizioso uccello! Si, mi piace! Mi piace!”

Quando terminai presi la doccetta della vasca e lavai le nostre intimità.
Ci asciugammo e tornammo a letto.
Ci abbracciammo stretti e cominciammo a baciarci, alternando baci osceni e appassionati a baci dolci e teneri.
Nessuno di noi due parlava: sapevamo che erano gli ultimi momenti che stavamo trascorrendo uno nelle braccia dell’altra.
Dopo un bel pò di tempo fui io a interrompere l’incantesimo.

“Marco, amore di mamma, sei stato un amante impareggiabile!
Mi hai posseduto per quasi due ore, mi hai fatto raggiungere per tre volte dei meravigliosi orgasmi e mi sei venuto due volte in fica e in bocca!
Per non parlare del perverso piacere di scambiarci la nostra pioggia dorata sopra i nostri sessi! Una cosa che non ho mai fatto con nessuno… solo con te!
Abbiamo fatto tutto ciò che possono fare un uomo e una donna: è stata una dolce pazzia voluta da entrambi! Ricorderò per tutta la vita questa meravigliosa mattinata!”

Gli diedi un ultimo sensuale bacio sulle labbra e mi alzai dal letto.
Ero spossata.
Quasi non mi reggevo in piedi!
A passo lento mi diressi nuovamente verso la porta per uscire dalla sua stanza.
Sentii un trambusto dietro le mie spalle: realizzai che si stava alzando dal letto!

Fu un attimo e me lo trovai nuovamente davanti a me.
Mi fissò con uno sguardo colmo di passione, amore, libidine!
I suoi occhi mandavano lampi che non dimenticherò mai!
Mi accarezzò delicatamente il viso, con una impareggiabile dolcezza, mentre il suo sguardo mi sconvolgeva l'anima! Non riuscii a trattenere un fremito.

“Mamma è vero quello che mi hai detto?”

Il cuore prese a battermi a cento all'ora.

“Perché: cosa ti ho detto?”

Vidi i suoi occhi lucidi: mi accarezzò nuovamente il viso e mi passò le dita sopra le labbra... sentii dolci brividi lungo la schiena!
Rimase in silenzio a fissarmi per qualche attimo, poi chiese.

“Mi hai detto che questa è stata la prima e ultima volta, che non ce ne sarà un'altra! Che non ci ameremo più! Che non potrò più stringerti tra le braccia!”

I suoi occhi sempre più lucidi e il mio cuore batteva all'impazzata! Non riuscivo a controllare le mie emozioni.
Gli sorrisi: mai sorriso fu più carico di reconditi significati!

“Davvero ho detto questo? Bah! Strano! Non lo ricordo affatto!”

Fu un attimo!
Come comandati dallo stesso impulso ci gettammo uno nelle braccia dell'altra avvinghiati in un abbraccio che non aveva nulla di umano: eravamo in Paradiso!
Cominciammo a baciarci con una passione incontrollata.

“Mamma, mamma ti amo, non voglio perderti! Ti prego non mi lasciare! Ho bisogno del tuo amore!”

Sentii il suo membro sbattere ancora contro il mio ventre.
Adorabile gioventù: il mio cucciolo mi desiderava ancora!
Lo presi in mano e lo strinsi dolcemente, con rinnovato desiderio, mentre fissavo mio figlio con il più invitante dei sorrisi.

“Come potrei amore di mamma!!! Come potrei!!! Una mamma non può abbandonare il proprio figlio nel momento del bisogno!!! Ed io sento quanto tu abbia bisogno della tua mamma! Sto toccando con mano il tuo impellente bisogno!”

E lo baciai di nuovo, sempre tenendo il suo gioiello prigioniero tra le mie dita.
Si dice che solo gli imbecilli non cambiano idea e io non mi ritengo affatto un’imbecille!
Non potevo lasciar soffrire mio figlio, non me lo sarei mai perdonato!
Ma in cuor mio sapevo bene che anche io avevo bisogno di lui… e del suo stupendo membro!

Sono passati quasi due anni da quel dolce sabato di pazzie: io sono sempre la mamma premurosa verso il suo cucciolo, lui il figlio amorevole, dolce e rispettoso.
Ma siamo due insospettabili appassionati amanti, con tanti, tanti, tanti inconfessabili desideri ancora da realizzare insieme!

Noi ci soddisfiamo completamente, ogni rapporto sessuale, come sempre senza limiti, è meravigliosamente appagante.
Tra le sue braccia raggiungo orgasmi travolgenti, lui mi riempie di interminabili sborrate, ma ormai siamo due deliziosi porcellini che hanno capito che non c’è limite al piacere!
A me non dispiacerebbe giocare con due maschietti e a lui lo fa letteralmente sbavare l’idea di vedermi giocare con una femminuccia!

Mah! Chissà! Per ora il presente è idilliaco… poi vedremo cosa ci riserverà il futuro!

Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Un sabato di pazzie - 2:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni