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ZIA FRANCESCA


di gino31f
24.06.2011    |    118.765    |    0 9.0
"Avevo sentito abbastanza da farmi diventare il cazzo come il marmo, e mi infilai di corsa in bagno a farmi una sega pensando al corpo della mia zietta da..."
ZIA FRANCESCA

Ciao sono di nuovo Gino 50 anni di Palermo, anche se non vivo piu’ in quella meravigliosa citta’.
dopo il primo racconto vorrei cimentarmi con un altro, ci tengo a dire che le mie non sono storie di fantasia.

A 20 anni gli ormoni sono sempre a mille e la voglia di scopare è tanta e come tutti
i ragazzi di quell’età si è molto attratti dalle donne mature.
Ed è proprio di una di queste donne che vorrei raccontarvi, mia zia Francesca 41 anni
Bionda, occhi azzurri, 4^ di seno, culo a mandolino, 165cm,60kg insomma quella che si può dire “una bella figa”.
Sposata, con un marito di 10 anni piu’ grande e grandissimo stronzo, infatti preferiva spendere soldi con le puttane che scopare la moglie.
Un giorno di fine maggio, inizio anni 80, stavo riposando nella mia camera e venivo svegliato da delle risate di donna, mi alzo ed esco dalla mia stanza, sento che stanno parlando e le voci vengono dalla cucina, mi avvicino e dalla porta accostata vedo mamma e zia che parlano e ridono, mi avvicino di piu’ per cercare di sentire i loro discorsi e sento zia dire che lo stronzo, così chiama il marito, non solo la scopa raramente ma quando lo fa non dura piu’ di 4/5 minuti, lasciandola sempre eccitata
e lei poi deve darsi piacere da sola come quando era ragazza.
Continuava dicendo che aveva acquistato a Roma, per la gita scolastica del liceo dove lei insegna, in un sexy shop un vibratore di una ventina di centimetri e discretamente largo con il quale riusciva a venire ogni qualvolta ne sentiva la necessita’ e cioè almeno 2 volte al giorno, ed ecco lì le altre risate.
Avevo sentito abbastanza da farmi diventare il cazzo come il marmo, e mi infilai di corsa in bagno a farmi una sega pensando al corpo della mia zietta da soddisfare.
Uscito dal bagno con i soli pantaloncini del pigiama addosso, andai in cucina dove con finto stupore vidi la zia seduta con mamma, mi avvicinai per salutarla e lei mi fece i complimenti per il fisico, mi affrettai a ricambiarli dicendo che non dimostrava più di 20/25 anni e che se fossimo stati estranei...
Mamma e zia risero e zia, con falsa modestia, mi disse che ero gentile ma esageravo
lei non era così bella, a quel punto visto che gli occhi già gli luccicavano, si vedeva che la cosa gli faceva piacere molto piacere.
Ormai mi ero deciso dovevo trovare il modo di scoparmela, senza creare però un casino in famiglia.
L’occasione si presentò circa una settimana dopo quando la zia telefonando mi chiese se potevo passare da lei che aveva un problema elettrico visto che ero al 2 anno di ingegneria ed ero perito elettronico, chi meglio di me?
Rimanemmo d’accordo che sarei andato da lei nel primissimo pomeriggio, anche perché lo stronzo sarebbe tornato alle 18 circa e infatti suonai al suo campanello alle 14,30, mi aprì il portone della palazzina dove abitava che era a soli 10 min di moto da casa mia, e mi aspetto dietro la porta socchiusa, appena sentì l’ascensore fermarsi al piano mi aprì la porta di casa e mi fece entrare. Indossava un vestitino leggerissimo molto semplice e totalmente trasparente in controluce e sotto un perizoma piccolissimo che mi fece eccitare.
Mi portò in cucina e mi chiese se mi andasse un caffè io rifiutai dicendo che l’avevo già preso a casa, al che lei disse che doveva comunque ripagare il mio disturbo, visto che avevo dovuto interrompere gli studi per lei.
Guardandola fissa negli occhi risposi “troveremo il modo stanne certa”
sorrise e rispose “ne sono sicura”.
Avevo capito che era fatta ma non voleva fare il primo passo, volevo fosse lei a farlo
gli chiesi qual’era il problema elettrico e lei mi portò in soggiorno e mi indicò il lampadario dicendomi che se provava ad accendere si staccava la luce.
Gli chiesi dove aveva la scala e mi fece strada verso lo sgabuzzino ancheggiava molto di più, tanto che gli chiesi di limitarsi se non mi voleva sulla coscienza dato che dovevo lavorare con l’energia elettrica e non dovevo essere distratto e lei era di sicuro una distrazione pericolosa, rise e gli occhi diventarono lucidi, si era eccitata
dovevo stuzzicarla portarla a fare lei la prima mossa, cosa che avvenne infatti mi chiese se per caso non stessi facendo la corte ad una tardona come lei ed io immediatamente risposi che non era una tardona e che si era vero gli stavo facendo la corte, lei con finto imbarazzo mi disse che non potevo perché era vecchia per me e poi era mia zia, io risposi che non era per niente vecchia e non mi importava se fosse mia zia, anzi a dire il vero l’avevo pensata molto, si sentì lusingata e mi chiese come l’avevo pensata, io risposi “senza vestiti” mi guardò fissa negli occhi, si allontanò ed aprì il vestitino facendomi vedere le tette che anche se di notevoli dimensioni sfidavano la gravità, il perizoma piccolissimo dal quale non si vedevano uscire peletti, uno spettacolo da infarto. mi avvicinai e le toccai il seno sinistro era sodo strinsi il capezzolo fra le dita e dalla sua bocca usci un sospiro, allungai l’altra mano e strinsi il capezzolo destro stavolta con più forza un rantolo usci fra i denti mi avvicinai di piu’ e misi la mano sulla figa, scostai il perizoma e la toccai fra le gambe che lei divaricò leggermente per facilitarmi la manovra era bagnatissima, misi il medio dentro quasi di colpo, mi prese la testa fra le sue mani e mi baciò in bocca facendo mulinare dentro la lingua con la mia e portò immediatamente la mano sulla mia patta che a malapena riusciva a contenere la mia erezione che lei tastò con molta insistenza, tirò giù la lampo, infilò la mano e lo tirò fuori staccandosi da me per guardarlo e facendomi i complimenti per l’attrezzo anche se nello stesso tempo mi stuzzicava dicendo che comunque dovevamo vedere se era di buona qualità.
“allora comincia a succhiarlo” gli dissi di rimando cosa che fece senza indugio. si mise in ginocchio lo scappellò ed iniziò a dare bacini alla cappella poi lo leccò dicendomi che avevo un buon sapore; infine aprì la bocca facendone scivolare una buona metà dentro mentre la lingua cercava di avvolgerlo. se l'avessi lasciata continuare non sarei durato nemmeno 5 minuti e non volevo; la fermai, la feci alzare e la portai nella sua camera da letto, la feci distendere, scostai il perizoma e cominciai a leccargliela: era dolce. cercai e trovai il clitoride che si era ingrossato notevolmente, lo presi tra le labbra e comincia a succhiarlo inarcò le reni e iniziò a gridare venne in pochi secondi tremando come in preda ad un attacco mi tirò su di lei e mi chiese di scoparla subito con forza avvicinai la cappella alla sua figa aperta e la penetrai come mi aveva chiesto la stantuffai per circa 10 minuti e quando sentii che stavo per venire
lo tirai fuori lo infilai di nuovo nella sua bocca e dopo solo 2 colpi riversai litri di sborra calda dentro, sborra che lei ingoiò fino all’ultima goccia.

Continua
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