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incesto

cap. 3 – suocera e moglie si rivelano


di Membro VIP di Annunci69.it pierpatty6151
17.06.2014    |    57.625    |    10 9.6
"Il suo corpo grassottello si staglia nella penombra della sala..."
La sveglia suona, è ancora buio, ho l’aereo per Palermo alle 6.25, tra un paio di ore. Lucia dormicchiando nuda m’incita, con voce rauca –Buongiorno, Amore alzati che è tardi-.

Caffè, barba, autostrada, Marconi, altro caffè, e finalmente in volo. Accanto ho il mio fidato geometra-assistente: Carlo. È il suo primo viaggio di lavoro, la sua agitata emozione è palpabile. Un’ora e mezza dopo, solito atterraggio ventoso a Punta Raisi. Il comitato di accoglienza ci saluta con sorrisi e parole troppo mielose perché siano vere. Riunione nella loro sede centrale. Grafici e numeri sanciscono il ritardo dell’opera.
A metà pomeriggio, la riunione è aggiornata all’indomani: ore 10. I tecnici devono sviluppare un novo cronoprogramma.

In albergo troviamo una sola camera a due letti. Mi scoccia dover dividere la mia intimità con il geometra. Siamo in piena stagione estiva. Scelgo il letto vicino il fan coils, almeno avrò fresco.

Il Carlo è impacciato, non sa che fare. Sblocco la situazione invitandolo a far per primo la doccia. Io devo fare un paio di telefonate importanti. La prima chiamata è per la sede. Mentre aggiorno il Capo con un dettagliato rapporto; con la coda dell’occhio osservo il timido spogliarello di Carlo. Appoggia ordinatamente e ripiegati i vestiti tolti. Impacciato, rimane in boxer bianchi. Capperi, ha un fisico atletico senza un pelo; la palestra fa bene. E’ proprio quel che si dice un gran figo. Io continuo a parlare al telefono con il Capo, non perdendo un solo movimento dello spettacolino.
Soprattutto quando piegandosi in avanti, non so a che fare, mette in mostra un bel culino avvolto nei bianchi boxer elasticizzati. Anche sul davanti ha un bel rigonfiamento, che fa pensare a un bel cazzo a riposo. Lui non si accorge di essere osservato e ci mancherebbe altro. Sparisce nel bagno. Peccato.

Finito il mio “rapporto”, mi spoglio; ammucchiando disordinatamente i vestiti sulla sedia. Per pudore tengo gli slip. Chiamo casa:
-Pronto, chi parla?-
-Ciao Anna, son Giuliano-
-Ciaooooo, come va? Sei arrivatooo? Stai beneee? Quando torniii?-

La valanga di domande è tipica di mia suocera! Mi sottopongo alle risposte e le chiedo di Lucia.
-Lucia è in clinica, fa il secondo turno. Io sono sola soletta a casa… Ho tanta voglia di averti qui….ti bacerei tuttooo…mi piace un casino, il tuo cazzoo.-.

Cavoletti. Senza pudore la suocera mi vuol scopare. La situazione è pericolosamente intrigante.

-ok, ok, ora calmati, quando rientro, ne parliamo insieme-.
-Non c’è nulla da parlare, ieri sera ti ho visto come godevi con quella troiona di mia figlia, mi sono eccitata un casino e non mi bastano più i ditali. Hai un cazzo d’oro, lo voglio ancora in figa. Sarò la tua gran troia.-

Cazzo! Qui non si scherza. Vorrei ribatterle che non mi sembra giusto nei confronti di Lucia, sua figlia. Si siamo giocatori del sesso e abbiamo scopato con altre coppie, si siamo scambiasti, ma sempre insieme. Nonostante questo siamo gelosi e non sopporteremmo le corna solitarie di uno di noi due.

Reduce dalla doccia, Carlo rientra con indosso solo un mini asciugamano. Che fa risaltare il suo statuario corpo. Fa l’indifferente ma non perde una parola di ciò che dico.

-Scusa Ragioniera, il tuo progetto è interessante, io ritengo che forse potremmo mandarlo avanti al mio rientro. Ma, occorre parlarne a quattro occhi. Ora dovrei lasciarla, ho gente.
-Capisco dolce cazzone mio. Ti aspetto a patata calda e bagnata. Ho troppa voglia di essere scopata.-
-Certo Ragioniera la capisco, appena rientro riprendiamo il discorso e lo portiamo fino in fondo.-
-Si affondamelo tutto nella figa e poi sfondami anche il vergine culo.-
-Ok ha ragione è una questione delicata, vedremo nei dettagli, se possibile lo faremo. Scappo alla prossima, buona giornata.-

Senza aspettare risposta chiudo la telefonata. Gran sollievo. Guardo il Carlo, uno spacchetto della “gonellinasciugamano” lasca intravedere l’abbronzata “chiappetta”. Wow, non male il Carlo. Siamo colleghi. Non si può! Troppi pericoloso! Se si risapesse, sarei rovinato. Peccato è un bel tipo.

Tra la suocera che sfrontatamente vuole il mio cazzo; e il Carlo mollemente sdraiato sul letto il mio cazzo inizia a rigonfiarsi richiedendo delle attenzioni. Meglio che mi nascondi in bagno; prima di ritrovarmi a cazzo duro. Sarebbe troppo imbarazzante. Nulla può l’acqua, il cazzo si è indurito, lo prendo in mano e inizio una lenta sega. Sogno un frammisto di suocera e collega che mi baciano, che mi prendono, che mi violentano una davanti e l’altro dietro. E’ un mio sogno, desiderio essere scopato da un uomo, mentre scopo una donna. Pochi minuti e con un urletto vengo con scossoni violenti.

-Giuliano!! Stai bene?.-
-Si si …… ho preso un colpo col pollicione,…..non ti preoccupare.-

La serata finisce al ristorante, con pesce della zona e buon fresco vinello bianco. Tavolata allegra e spensierata? Un falso diplomatico. La notte trascorre tranquilla.

Siamo in riunione, il nuovo cronoprogramma-economico mi convince e finalmente, a tardo pomeriggio, raggiungiamo un compromesso operativo. Sistemati i documenti nella 24ore, saluto velocemente. Voglio prendere l’ultimo aereo per tornare al nord.

E’ quasi mezzanotte quando atterro al Marconi. Al gate arrivo voli nazionali, sorpresa, mia moglie e sua madre mi aspettano sbracciandosi felici. Veloce presentazione e saluti con Carlo, che ci lascia sparendo in un taxi. Mentre noi partiamo con la mia macchina.

-Amore, hai fame.- Rompe il silenzio Luisa.
-Si una fame da lupo. Oggi è stata una giornataccia. A mezzo giorno ho mangiato un qualcosa nella mensa del consorzio, e stasera ho ingurgitato un assurdo panino a Punta Raisi-.
La suocera interviene: -Poverino il mio genero! Lavoro e null’altro. Lucia che ne dici se andiamo dal Luigi, Sui viali, è aperto tutta la notte, mangiamo pizza e balliamo. Dai. Lucia esci al prossimo svincolo-.
-Certo! Ottima idea mamma. Intanto domani sarà Sabato e dormiamo-.

Senza coinvolgermi nella decisione, Lucia esce dalla tangenziale. C’è il solito caotico traffico del venerdì notte. Trovare parcheggio è un’avventura ma siamo fortunati e posteggiamo in una semibuia stradina laterale.
Come ragazzini, scioriniamo scanzonate battute. La pizzeria-balera è piena. Il Luigi ci riconosce, ci saluta e ci trova posto nella saletta laterale, un po’ defilata.

Luigi serio mi fa segno di seguirlo. Non capisco che vuole. In disparte e sottovoce:
-Scusa Giuliano, non voglio casini! Di là c’è il Mario con una biondona da urlo. Che facciamo.-
-Cazzo!! Ma, tutte a me succedono!!......ok ci penso io al suocero!!-

Scusandomi con le mie ospiti e lasciandole al tavolo, interdette e curiose, scivolo tra i tavoli. Cambio sala. Individuo la bianca capigliatura di mio suocero. Che rimbambito dall’abbronzatissima biondona, con due tette da urlo scollatissime, se la ride.
Lui non si accorge di me finche con un colpetto sulla schiena l’invito a seguirmi. Il suo sorriso è sostituito da una maschera della serie bimbo scoperto con le mani nella marmellata.
In bagno lo informo della situazione. Lui cerca di protestare la sua innocente uscita serale. Non ci cado e deciso lo convinco a uscire velocemente dal locale, utilizzando la porta secondaria. Deve pagare: -Lascia stare ci penso io-. Rientriamo in sala, lo vedo confabulare con la Biondona, che scocciata prende la borsa e insieme spariscono oltre la porta di servizio.

Uffffffffff andata. Informo Luigi di mettere il conto di mio suocero sul mio e ritorno dalle donne, in contemporanea dell’arrivo delle pizze. Cerco di fare la faccia più cherubica che ho, e sciorino una scusa per la mia assenza. Le lei non ci credono, ma lasciano scivolare.

Un brindisi con Sangiovese, aiuta a riportare il sereno tra noi. I discorsi iniziano a svilupparsi allegri con battute stupidamente ridicole.

Un ginocchio si posa e accarezza la mia gamba. È lato suocera. Interdetto, scopro il suo viso infoiato, con occhi vogliosi che mi mangiano. Cazzo! Speriamo che non si accorga di nulla Lucia. Che continua a mangiare e a parlare tranquilla.

Altro ginocchio che inizia a massaggiare la mia gamba lato Moglie. Lucia mi guarda e con pezzi di pizza mima un pompino, con occhi da pesce lesso. Questa sua troiaggine mi fa impazzire.

Sono tra due fuochi infoiati. Il cazzo mi è esploso nel boxer. Le due donne sono d’accordo? Non lo saprei, ma è certo che ognuna ha visto e capito l’altra e silenziosamente, o con precedenti accordi, stanno giocando a farmi impazzire di voglia. Anche Il Sangiovese le aiuta a liberare la libidine.
Ho il cazzo durissimo, le loro gambe calde non smettono di massaggiare le mie. La pizza sparisce sessualmente in bocca di Lucia. Gli occhi di Anna mi mangiano tutto.

L’orchestrina inizia a suonare un lento degli anni 70. Wow bei tempi.
-Stanotte comandiamo noi.- Rivela Lucia. –Vieni a ballare amore.-
-Mah….io… sarei….- Nulla da fare, Lucia già in piedi, prende la mia mano e mi trascina nella piccola pista.

Si appiccica a me. Il suo leggero vestitino lascia passare il profumo di donna in calore. Si muove sinuosamente su di me. Il mio cazzo riemerge e punta diritto alla calda figa, protetta solo da alcuni millimetri di leggera stoffa. Lei, nella calca dei ballerini, mima una scopata lenta, sessuale. Il suo calore mi fonde il cervello.

Mordicchiandomi un orecchio sussurra:
-Lasciati andare amor mio! Mia madre mi ha confessato tutto. E poi l’altra notte l’ho vista anch’io spiarci mentre trombavamo. Mi eccita da sempre poter far sesso insieme a lei. Ci siamo preparate, vestite sexy, profumate, solo per scoparti insieme. Non ci deludere-.

Non ho parole e non ne servono. Il mio duro cazzo è già una risposta affermativa. Continua la scopata-ballo-lento. E’ una bellissima tortura. Sono sicuro che il tanga di Lucia sgocciola.

Rientro al tavolo. Occhiata d’intesa tra le donne. Sorrisi felici. Brindisi al Sangiovese. Passano alcuni lenti. Finalmente prendo l’iniziativa invitando Anna a ballare. Con un po’ di timore iniziamo, non si parla, si muove impacciata scostata da me. Direi freddina. Così non va! La attiro a me. Non resiste. Ci spalmiamo uno sull’altra e l’impacciamento sparisce, in movimenti lenti, provocanti, ci godiamo l’abbraccio sessuale. Il mio cazzo si ridesta e punta sulla seconda figa è un’over dose per lui.
Nessun discorso o accenno diretto alla nostra triplice voglia scopereccia.
A notte fonda decidiamo di farci l’oretta di autostrada che ci divide da casa. Pagato i conti, il mio e del suocero, usciamo abbracciati.

Nella traversa semibuia Lucia mi pianta la lingua in bocca per un bacio appassionatamente eccitato. La suocera ci guarda, aspetta il suo turno. Lucia si scosta e con gentilezza mi spinge verso la madre. L’abbraccio e la bacio. Le lingue si arrotolano, giocano sessuali. Lucia guardandoci apre la macchina e aspetta serena.
Lucia giuda, Anna è al suo fianco, io dietro mi addormento.

Entrati in casa, mi catapulto sul divano. La suocera corre in bagno. Lucia accende lo stereo, da cui esce una musica languida. Vuol ballare, mi si appiccica, iniziamo a muoverci lenti stretti. Le labbra si avvicinano la sua lingua entra a cercare la mia. Giocano languide.

La Suocera rientra in sala con una fresca bottiglia di brut. I calici si riempiono e si svuotano. Cambio dama e continuo a ballare con Anna. Il mio cazzo si è risvegliato e cerca la calda patata della suocera. Lucia, seduta sul divano, ci guarda e si eccita vedendo il marito e la madre limonare. Anna lasciandomi e continuando a ondeggiare fa scivolare a terra il vestito. Wow. Che bella biancheria! Un reggiseno e uno slippino in pizzo nero coprono le gioie femminili. Il suo corpo grassottello si staglia nella penombra della sala. È felice della situazione. Guarda la figlia e l’invita a imitarla. Anna la accontenta e ballare con la madre si fa sfilare la
gonna e la camicetta. Io non perdo un istante di quell’eccitante spettacolo.

Le due donne in biancheria intima si abbracciano e si spalmano una contro l’altra. Le bocche si avvicinano e scoppia un bacio saffico eccitantissimo. Io a cazzo super duro assaporo la situazione quasi assurda ed eccitante da fuori di testa.
A mo’ di pantere le femmine si avvicinano a me e con uno spintone mi ritrovo stravacato sul divano. Le pantere mi saltano contemporaneamente addosso e tirando, sbottonando, sfilando mi spogliano. Il cazzo svetta attraente, turgido, voglioso e la bocca di Lucia lo afferra al volo, risucchiandolo tutto nella sua sapiente calda bocca. Sua madre mi bacia violentamene intrecciando le lingue. Sono alla loro mercé. Lascio fare godendomi le calde bocche.

La suocera lascia la mia lingua e raggiunge la figlia sul mio cazzo. Due lingue martoriano la capella, le palle, l’asta. Si baciano con il mio cazzo a terzo incomodo.
In un attimo di tregua le biancherie volano via. Entrambe nude. Da prima timidamente poi sempre più intensamente si accarezzano le bagnate patate e i turgidi seni.

Anna, a culo in aria, mette in mostra tutto il suo prezioso fiorellino vergine.
Io mi sego estasiato dal saffico spettacolo famigliare.
-Che fai stupidotto? Incula questa troia!!-. Esordisce Luisa, accarezzando il buchino di sua madre. Leccandolo lo prepara. Io aspetto a cazzo durissimo! Quando il buchino è morbido e ben umidificato, Luisa prende delicatamente il mio cazzo e lo dirige nel paradiso.

-Spingi adagio sono vergine!!-. Anna con timore sente la mia calda capella sul buchino. Io con grande attenzione spingo e mi ritraggo dolcemente. A ogni colpetto guadagno un po’ di strada. Dopo un tempo infinito tutta la capella è dentro e l’asta segue senza intoppi.
Sto inculando Anna, mia suocera, che goduria.

Lucia abbraccia, bacia e masturba la madre che senza dolore si sta godendo il suo primo cazzo in culo.
-Giuliano!! Godooo!! Vienimi dentro, riempimi il culo di sborra.- Con gioia obbedisco all’esortazione di Anna. Accelero i colpi, affondo maggiormente il cazzo, lo spingo tutto dentro e annunciandolo con un grido di vittoriosa goduria, sborro nell’ex culo vergine.
Lucia accelera brutalmente Il massaggio alla figa della madre, che presa tra due fuochi freme di godimento e con un urlo annuncia il suo venire.

Lucia rimasta a metà strada. Allarga le gambe sui braccioli della poltrona e si masturba la figa infilandosi dento un paio di dita. Consapevole del mio stato riposo post venuta, sostituisco la sua mano con la mia lingua e inizio a leccarle le labbra, risalgo sul clitoride, ridiscendo nel laghetto, per proseguire fino al fiorellino posteriore che accoglie la lingua con gioia. Anna le succhia i capezzoli e la bacia in bocca in bocca. Luisa dura poco, e con un rantolo mi viene in bocca.

Fuori albeggia, e noi tre ci addormentiamo nudi, sulla moquette, nel profumo dei nostri corpi soddisfatti della rivelazione.
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