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incesto

... come quella notte


di geppettino2003
09.05.2015    |    56.561    |    2 9.2
"Sdraiata porto le mutandine al viso, nuda mi ritrovo ancora a sfiorarmi il seno, pizzico sensibili capezzoli duri..."

L'espressione di Luisa, quarantenne e briosa mia coetanea, è radiosa! Davanti a noi è veramente seducente, anche se il termine più appropriato da utilizzare è sexy, o ancora meglio provocante! Vederla con il mio vestito addosso mi scuote, e mi riporta, con la mente... e con il corpo... a quella sera di cinque anni fa.
Roby mio figlio ha quella stessa espressione di allora... di chi sa apprezzare il bello! Credo già che, inevitabilmente, immagini la sua intrigante notte. Focosi corpi che, intrecciati, si fondono al calore di un sicuro piacere.
Bel diciannovenne esuberante ma per me è, e resta, sempre il mio bambino.
Il loro è un rapporto strano, me prendo atto che è forte la sintonia che li lega. Certo la differenza di età incide su di un rapporto che è destinato a cessare. È solo questione di tempo.
Lei ne è ben consapevole. Ne abbiamo parlato, e ho apprezzato la sincerità di una femmina troppe volte tradita nei suoi rapporti di coppia. Solo per questo ha ceduto alle lusinghe del giovane ragazzo infatuato dallo charme di una donna piacente e fortemente sensuale. Una donna che potrebbe essere sua madre! In lui ha trovato quella figura compagna di particolari momenti dove il conforto diventa esigenza, e la solitudine ne accentua il bisogno.
Se devo essere sincera non mi dispiace! Roberto ha voglia di fare quelle esperienze di vita vissuta che solo una donna matura può offrirgli... e che una mamma non può dargli!
L'idillio che li lega è certamente pervaso di intrigante erotica passione.
Suo padre ne sorride inorgoglito! Il ragazzotto con il bel femminone. Il fascino della donna matura e poi -...vuoi mettere l'esperienza...- Ride sottolineandomi la forte somiglianza fisica di Luisa con me.
Ovviamente io ho altre considerazioni!
Ma devo prendere atto che è ormai un po' che questa storia dura, da quando Roby ha iniziato il corso privato di inglese. Lei è la sua docente. Ancora un paio di mesi. Poi si vedrà!

Ora siamo insieme in soggiorno. Un improvviso invito stasera per una importante serata non le ha offerto l'opportunità di acquistare l'abito adatto. Stasera vuole essere uno schianto. Ci tiene a fare una bella figura. Mi ha convinto la sua riflessione.
- Potrebbe essere una opportunità anche per Roby... sai con la lingua è proprio bravo! Con un po' di esperienza non può che migliorare -
Le ho risolto il grosso problema. Su esplicita richiesta di mio figlio mi sono offerta a prestarle uno dei miei vestiti, forse il più accattivante, a mio avviso più adatto ad una bella donna in compagnia del proprio uomo e non certamente accompagnata da un ragazzo che potrebbe essere il figlio!
È stato proprio Roby che ha chiesto di quel vestito!
Volutamente, l'ho tenuto chiuso per cinque anni, celando dietro le antine del l'armadio il ricordo un peccaminoso peccato.
Nel prenderlo quei particolari momenti scuotono il mio corpo, come se il tempo trascorso non avesse offuscato i miei ricordi. Un intenso fremito per un attimo mi ha privato dell'equilibrio. Non mi è facile dimenticare!

Nel mentre la seguivo vestirsi ritorno a quella sera di cinque anni fa. Ricordo di aver comprato quel vestito per una mia particolare occasione. Una cena data a casa con ospiti appartamenti al mio mondo di lavoro.
Quando nella boutique l'ho provato ho gioito dello sguardo intenso, misto tra ammirazione e interesse, di mio marito ed è stato quello sguardo che mi ha invogliato a prenderlo.
Quella sera per me era un impegno importante come oggi lo è per loro. Dovevo poter coniugare l'essere con l'apparire. Quel vestito mi offriva l'opportunità di proporre la mia innata seduzione. Mostrare con classe le gambe, lasciare che si apprezzasse il mio bel seno, esaltato dalla piccante scollatura.
Quella era la sera adatta per materializzare la mia voglia di trasgredire. Un friccichino intrigante da condividere con un uomo. Il mio di uomo!
Ma un imprevisto, e perso l'aereo, lui è rimasto a terra e a me... la voglia in corpo!
La voglia di assaporare l'ebbrezza di una trasgressione erotica, sentirmi donna, desiderata, ambita. Quella sera non avevo posto limiti alla fantasia.
Ho indossato quel nero vestito lungo, la schiena completamente scoperta, l'accattivante décolleté esaltava il mio procace seno dal morbido corpetto ed un intrigante e profondo taglio laterale mostrava sinuose lunghissime gambe. Mi sentivo dannatamente sensuale! Niente reggiseno con i capezzoli ad osannare le forme compressi sotto la leggera stoffa. I lunghi capelli a cascata ad accentuare l'intrigante gioco del vedo non vedo. Autoreggenti in seta nera un décolleté in vernice nera e tacco a spillo in acciaio. Nient'altro! Intimamente nuda volevo fosse chiara la forte voglia di peccare esaltata dalla mia femminilità. Un fiore prelibato pronto solo ad essere reciso e colto. Ricordo la forte emozione nel guardarmi allo specchio, un dubbio, ma solo per un momento. Nessun ripensamento scossa da un intenso fremito del mio corpo!
Poi la sua telefonata.
La rabbia e la mia reazione. La ferma intenzione a non voler tornare indietro. Determinata a vivere la mia notte ignara di ciò che mi aspettava, ma consapevole che non mi sarei sottratta ai possibili risvolti degli eventi.
E' il mio lato nascosto, quello che mi rende vulnerabile, desiderosa di provare emozioni nuove...

- Con sta grazia di Dio non hai bisogno del reggiseno -
Ammiro il magnifico seno che esalta l'essenza della bellissima donna. Anche Luisa è meravigliosamente sensuale, chissà se anche lei sarà spinta dalla mia stessa voglia...

- È favolosa ma tu eri tutt'altra cosa, anche oggi faresti una meravigliosa figura. Come mi piacerebbe rivederti in quella notte. -
Una frase bisbigliata da mio figlio all'orecchio con un caldissimo respiro che mi accarezza la pelle mentre le sue labbra sfiorano le mie senza darmi alcuna possibilità di reagire.
Seguo il portone di casa chiudersi lentamente alle loro spalle mentre io, per un attimo, mi rivedo fortemente sensuale dentro quel mio vestito, sul quale ho percepito, ancora intenso, l'odore del mio peccato!

Sola a casa si riaccendono i ricordi.
Quella mia serata scorreva piacevole, diversa bella gente, il fresco vinello bianco allietava la nostra cena. In poco i miei freni inibitori andavano allentandosi. Ed i miei pensieri a rimarcare il mio essere sola.
L'ospite importante della mia serata non perdeva occasione di starmi accanto. Un giovane dirigente responsabile di nuove metodiche di approccio alla nostra clientela mandato dalla nostra casa madre per uno stages di formazione. Seguivo i suoi occhi accarezzarmi il corpo. Intensi sguardi che volevano scoprire i miei segreti più intimi.
Mi fissava insistentemente, chiaro era il suo desiderarmi, ed io lusingata nel sentirmi desiderata da un gran bel ragazzo. Con modi affabili e gentili, magnificando le mie qualità di donna, stava catturando la mia attenzione. Il suo era un sapiente gioco di sguardi, che stavano stimolando la calda femmina che, quella sera, era in me. Quella femmina celata da una maschera che la società, ed il mio ruolo di mamma, mi imponevano indossare!
Naturalmente, complice il vino, ho lasciato che la mia fantasia giocasse sul suo sicuro peccaminoso desiderio. Un innocente gioco erotico che mi piaceva e che ho, inizialmente, governato per lunghissimi minuti, ma Il mio corpo, lentamente, andava indebolendosi succube di brividi di intima emozione.
Poi complice mi sono arresa. Lentamente ho ceduto. Anche i miei sguardi verso di lui si erano fatti intriganti. Con l'arte del sottile erotismo, discutevo con la lingua che, sensuale, carezzava morbide labbra. Come ad assaporare quello che poteva accadere e che cominciavo lentamente a volere che accadesse.

In quel momento se avessi voluto mentire i miei capezzoli mi avrebbero tradito: Il delicato tessuto che li copriva ne stava rivelando il turgido disegno. Cosa che non poteva passare indenne visto che il suo sguardo magnetico ne stavano ammirando il perfetto contorno.
Piano piano i mie invitati andavano scemando ed io contestualmente stavo per diventare la sua preda.

Gli effetti del perlage del freschissimo champagne e, a notte fonda, mi sono ritrovata coccolata dalla soffusa luce della lampada accanto alla poltrona del mio soggiorno.
Un'atmosfera intrigante ed il silenzio rotto soltanto da qualcosa che non riuscivo bene a definire. Ma che stava per aprirsi al peccato!

È vero quella sera ero ben consapevole che avrei potuto tradire, ma non avrei mai potuto immaginare sino a che punto la mia trasgressiva voglia mi avrebbe portato ad offrirmi a un ragazzo che poteva essere mio figlio.
In un impeto di razionale compostezza ho tentato di riacquistare un atteggiamento più consono rifiutando un approccio. Ma i miei sensi mi avevano ormai tradito.
Non ero più ne moglie ne mamma ma solo una donna. Una donna con il deriderlo di essere amata!
Il mio corpo era ormai disponibile, succube dell'erotica essenza diffusa tra cosce ristrette. La sua mano stava risalendo su di un mio ginocchio, prima con delicata timidezza, poi con ferma insistenza. Il timore che, scoprendo quanto alto era desiderio in me, approfittandone avrebbe inibito ogni mio corretta reazione. Cercando di nascondere il mio forte desiderio ho abbassato lo sguardo, ma il corpo non riusciva a mentire. Il vestito ormai non celava più niente. Il seno si gonfiava ritmico ai miei intensi sospiri. I capezzoli non aspettavano altro che essere scoperti ed assaporati.
La sua mano lenta, ma inesorabile, risaliva, invitata dal mio schiudere leggermente le cosce. Sentivo scorrere la mia eccitazione.
Ancora un inutile tentativo di sottrarmi all'integrante attacco. Debole il mio fare, così come forte e incisivo il suo spingere mani vogliose tra le gambe.
Non aspettavo altro!
Giovane ma esperto sapeva cosa fare, ed io vogliosa sapevo che ad un uomo che sa osare così tanto mi sarei sottomessa.
Una gioco pericoloso dove ormai l'intrigo si era fuso con la passione e dove il peccato si sarebbe assolto con il piacere.
Chiusi gli occhi mi sono offerta.
Per una sola notte il mio corpo ha ceduto alla trasgressione, sottomesso alla voglia di godere, esaltato dalla forza di un puledro impazzito.
È come quella notte anche in questa sono... sola!

È notte fonda li sento rientrare il loro bisbigliare non vuole disturbarmi, ma quel parlottare, quel sostare nel soggiorno, mi incuriosisce "Roby" chiamo nessuna risposta, "ROBY" ancora alcun riscontro. Per la verità la mia voce, intorpidita dal sonno, è flebile e priva di tono.
Rumori strani, continui. Mi alzo, la leggera vestaglia indosso e, al buio, mi ritrovo dietro alla porta socchiusa del soggiorno. Ancora strani rumori, ma quel suono inizialmente indistinto diventa un chiaro, e soddisfatto, gemito, anzi una serie di prolungati gemiti. Intensi profondi!
La curiosità prevale. Scosto la porta e resto sbalordita! Le gambe tremolanti mi sostengono appena nel vedere mio figlio di spalle, nudo che possiede vigorosamente la sua compagna. Mani forti sui fianchi dove, raccolto quel mio vestito, scopre un culo bello e sodo che merita essere apprezzato. Anche lei, come me quella sera, senza intimo! Le tornite gambe oscenamente larghe con tutto il corpo che reagisce ad ogni vigoroso colpo del bell'uccello di mio figlio. Luisa, voluttuosamente appoggiata alla poltrona, apprezza un maestoso strumento di piacere. Seguo sbigottita quella bella e dura asta sparire prima lentamente e poi più frenetica nell'intimo bagnato della selvaggia femmina. Lei gode e quasi si piega sulle ginocchia per consentirsi di apprezzare meglio tutta la foga che il mio ragazzo sta materializzando.
Sono sopraffatta dallo sgomento per quella vista inaspettata.
- Tua madre con questo vestito doveva essere veramente molto bella -
- Era splendida -
- Lascia che tolga il vestito -
- No! Ti prego tienilo... mi ricordi lei..come quella notte... -
Si accendono i miei ricordi di quella sera
Come se la passione mi riportasse indietro di cinque anni
Rivivo la stessa scena. Io prona, su quella stessa poltrona, ed il mio giovane amante a raccogliere l'essenza di un corpo in fermento.
Nessun pentimento per quello che ho definito solo un intrigante momento di passione non cercata n'è voluta ma meravigliosa!

Mio figlio lascia i fianchi di Luisa e si aggrappa, da dietro, alle procacci sue tette, stringendole i capezzoli e continuando a scoparla con particolare passione.
Lei geme sempre più intensamente ed io continuo a rivedermi al suo posto.
Le stesse intime emozioni!

Roberto continua a possedere Luisa. Una sua mano ora è tra le cosce a stuzzicare il clitoride gonfio ed eccitato. Lei, giunta al culmine della eccitazione, gode gemendo con particolare trasporto, ed anche io mi lascio sfuggire un flebile gemito.
Mio figlio si gira di scatto... Faccio in tempo a fare un passo di lato.
Mi avrà visto?
Raggelata sento ondate di piacere che mi attraversano le vene, combattuta, non riesco a scappare ne a muovermi. Un solo attimo per accorgermi di un suo sorriso che mi appare beffardo e compiaciuto. In quel l'attimo leggo nei suoi occhi una espressione diversa. Quella stessa espressione, determinata e beffarda, del mio cacciatore che braccatami come preda giocava morboso gioendo dell'imminente conquista del suo trofeo.

Le spalle poggiate alla parete, il respiro corto, le mani che dal viso scivolano, senza alcun mio controllo, a sfiorare il seno. Accarezzo delicatamente i capezzoli di cui percepisco il volume attraverso il sottile tessuto della delicata vestaglia. Chiudo gli occhi e sento, netto, il crescere di una intensa passione.
Lascio che una mano oltrepassi il bordo del mio slip. Stupita mi ritrovo bagnata. Le dita scivolano infide dalle intime labbra, sul clitoride e presto si perdono nella fica bagnata. Prima una, poi due. Scuoto la testa come fossi impazzita. Mi fermo, mi lecco le dita, le succhio immaginando quel bel duro cazzo di quella splendida notte.
- Ti piace tanto tua madre?-
-Mi fa fa impazzire!-
Ascolto inerme le sue confessioni e non riesco a controllarmi. Di nuovo le dita a sfiorarmi il clitoride. Sono vicina al perverso piacere.
Roby continua a scopare la morosa e a penetrarla sempre più velocemente. Io sento l'orgasmo travolgermi
- Allora dai... chiudi gli occhi che.... mamma ora ti porta in paradiso!-
- Siiiiiii.... mamma...... assieme all'inferno...-
Il respiro mi resta strozzato in gola.
Mi mordo le labbra per non urlare mentre seguo Luisa inginocchiarsi davanti a lui, appoggiarsi l'uccello tra una lingua impazzita e carnose labbra e cominciare a succhiarlo, leccarlo.
I gemiti di mio figlio si sono amplificati nella stanza. Le sue nervose mani perse tra i suoi lunghi capelli governano il capo di Luisa. Quel magnifico cazzo modella guance affamate.
Pochi secondi e schizzi potenti inondano il viso di Luisa. Ripetuti, densi mentre Roby, ad occhi ancora chiusi, dirige il cazzo in una famelica bocca.
- Mamma .... come quella notte...!...-
Come in quella notte la mia bocca piena di un caldissimo seme ed io, troia per una notte, assetata assaporarlo sconvolta dal l'eccitazione. Come lei anch'io mi sono offerta ad impetuose gocce di un morboso piacere che come allora nello sconvolgermi, mi stanno portando ora ad un devastante orgasmo che potente frusta un corpo eccitato.

È un attimo, e mio figlio si volta ancora come sapesse che dietro quella porta ci fosse una donna, sua madre, rapita da un insano piacere. Faccio in tempo a scappare ascoltando Luisa
-... ora la mamma lo vuole in culo...-
implorando di sbatterla selvaggiamente!

Turbata non per quello che ho visto piuttosto per cosa ho sentito. Un flash, un ricordo.
Quella sera uscendo Roby mi aveva visto come donna. Intenso era quel suo sguardo interessato, dove l'ammirazione aveva lasciato abbondante spazio ad un compiaciuto piacere nell'apprezzare il mio corpo. Uno sguardo che di amore filiale aveva ben poco.
Una donna sa leggere negli sguardi, e negli atteggiamenti, il desiderio di un uomo è quel suo sguardo materializzava un impossibile desiderio!
Una mamma è ben consapevole delle inevitabili perniciose fantasie che un bel corpo può generare in un fanciullo che cresce. Combattuta, e con i forti travagli interiori che ciò genera, non può solo che... prenderne atto!

Ciò che allora erano solo dubbi adesso sono la certezza che i suoi pensieri da quel giorno lentamente si erano trasformati. L'affetto di figlio era diventato desiderio di uomo.
Le sue innocenti carezze erano diventate ricerca della mia vellutata pelle.
Il piacere di starmi accanto si era trasformato in eccitazione.
Con bramosa cupidigia concupiva il mio essere donna!!!
Ho seguito il suo spiare furtivo ogni momento della mia intimità. Percepivo la sua presenza dietro le porte socchiuse, sentivo i suoi occhi risalire il mio corpo accarezzandolo.
Sfacciato si, ma mai
sfrontato era il suo proporsi nella sua prorompente maschia esuberanza come fosse alla ricerca di un, sia pur piccolo, segnale di un mio cedimento.
Ho ascoltato segreti sospiri notturni figli di oniriche immaginazioni dove il mio essere femmina impazziva tra le sue braccia, con il mio corpo che si abbandonava ai piaceri della carne.
Quante volte mi avrà dedicato il suo crescere con forte il desiderio di ....scoparmi!

Da quella sera patemi e paure mi sono state innumerevoli volte compagne, diventando pensieri, immagini e fantasie che alimentavano, e non solo, le mie preoccupazioni di mamma e di femmina!
Nelle mie lunghe notti sola più volte ho ascoltato, al buio, il suo respirarmi accanto. Forte era la paura di aprire gli occhi e trovarmelo accanto a me, nudo ed eccitato e con il patema di non saper scegliere tra la giusta forza per reagire o il sicuro piacere nel soccombere!
Il tempo, il pudore ed il sicuro rispetto hanno certamente lenito le sue fantasie ed i suoi pensieri. Poi Luisa! La donna che incarna il suo perverso desiderio e, complice, si sostituisce a me!

Ora sola nel mio grande, e vuoto letto, il fresco lenzuolo non sopisce l'intensa eccitazione che pervade infida il mio corpo. Ascolto alti intensi gemiti di un intrigante amplesso contro natura. Come se, volutamente, il tono di voce si fosse acuito per coinvolgermi, onirica attrice, al perverso intreccio di caldissimi corpi.
Al buio mi abbandono a quelle sensazioni e quei brividi che mi ha lasciato l'orgasmo appena vissuto. Vorrei cancellare quelle immagini che morbose scorrono nei miei occhi e che mi fanno sentire in colpa. Ma prendo atto che è stato... bellissimo ammirare il mio ragazzo scopare forsennato ed eccitarmi!
Sono spaventata. Cosa potrà succedere? Cosa dirà Roberto? Mi avrà visto? Si è accorto della mia presenza?
Domande che mi sconvolgono la mente.
Persa nei miei pensieri sento l'esigenza di privarmi dello slip. Sono umidi, sento l'essenza della mia fica. Come in trance, li passo sul viso. Improvvisamente l'eccitazione appena passata, o forse, inconsciamente sopita, esplode in tutta la sua sfacciataggine e mi travolge. Sdraiata porto le mutandine al viso, nuda mi ritrovo ancora a sfiorarmi il seno, pizzico sensibili capezzoli duri. Una mano sfiora le cosce, l'altra porta le mutandine alla bocca, succhio il mio piacere.
Due dita arrivano al clitoride, il piacere si estende su tutto il mio corpo. Ascolto intensi i gemiti di Luisa che si confondono con quelli di Roberto. Sto per avere un altro orgasmo. Dio come mi piacerebbe essere io a godere.
Vorrei alzarmi ancora ma mi manca il coraggio. Chiudo invece gli occhi e immagino uno splendido cazzo regalarmi un immenso piacere. Nella mia mente continuano a riproporsi quelle scene. Dovrei avere dei sensi di colpa che invece sono spazzati via da una crescente eccitazione. So che non è giusto, ma mi abbandono ad un nuovo e travolgente orgasmo, mentre mi vedo al posto di Luisa.
Vergogna, paura, decenza rabbia non ci sono più, provo solamente piacere. Mi abbandono sospesa e sognante in quegli attimi di delizia mentre le mie dita dispettose sfiorano delicate le mie labbra turgide e bagnate, giocando con i peli che adornano leggeri il mio pube.
Le lebbra strette tra i denti, il respiro profondo ed intenso ed il corpo trema mentre nello scuotere il capo vengo contemporaneamente alle sfacciate urla di quella donna che un cazzo duro lungo e tosto sta inondando di un caldissimo seme!
Pochi minuti e quelle voci si affievoliscono, il mio respiro stenta a tornare normale, nuda, ed esausta, mi assopisco con un solo pensiero ...



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