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... e poi ... come quella notte


di geppettino2003
30.06.2015    |    45.988    |    2 9.4
"Luisa che si concede selvaggia al mio bel ragazzo offrendogli il mio di corpo e lui che invoca il mio essere donna! Non ho il tempo di realizzare che, ..."
... poi... come quella notte

Non è il raggio di un pallido sole che, nel trafiggere le persiane e morire sul mio corpo, mi risveglia, è più il respiro di un etereo tratto d'ombra che mi riporta alla mia mattiniera realtà.
È passata la notte dove gli aventi, e le relative emozioni, sono stati un crescendo di peccaminosi pensieri e piccanti ricordi!
È netto il maschio respiro spegnersi, delicato, sul mio viso. Socchiudo gli occhi, mio figlio è accanto a me, chino sul letto, che appoggia morbide labbra alle mie guance. Immediato un fremito mi scuote.
- Buongiorno mamma -
Pur nel mio dormiveglia seguo il suo sguardo percorrere lento il mio corpo mentre una sua mano accarezza il mio viso, spostando i lunghi capelli dagli occhi. Lo lascio fare abbandonandomi, in assoluto silenzio, a lunghi secondi di piacevoli moine. Il mio respiro si unisce al suo per scandirne il lento passare, mentre un suo dito segue il contorno delle mia bocca. Alla sua leggera pressione schiudo, leggermente, le labbra. La pressione di quel dito è insistente. Poi, lento, quel dito scivola sul collo, un secondo, e sosta sul petto pronto a perdersi tra il profondo solco del mio prosperoso seno.
Lo privo di un piacevole contatto che per un figlio non è lecito apprezzare!
Sorride mentre la mia mano, contemporaneamente, si bea del piacevole contatto di un corpo che ho visto essere forte e, particolarmente, intrigante. Mi scuote sentire forte l'essenza di uno intenso piacere vissuto di cui è ancora pervaso il suo corpo. Dalle vigorose spalle La mia mano scivola sulle sue gambe, segue il disegno di muscoli possenti, mentre quel suo dito percorre il mio corpo lambendo quel mio intimo incrocio per poi risalire seguendo il contorno del morbido mio seno.
Un attimo, e un intenso fremito si diffonde su tutto il mio corpo.
La mente, immediata, mi restituisce i suoi pensieri di stanotte. Luisa che si concede selvaggia al mio bel ragazzo offrendogli il mio di corpo e lui che invoca il mio essere donna!

Non ho il tempo di realizzare che, anticipando ogni mia possibile reazione, dopo un altro bacio, mi lascia al mio risveglio scossa da mille pensieri.
Da quanto tempo è in camera mia? Si sarà accorto del mio essere completamente nuda! Avrà approfittato del mio torpore per gioire del mio corpo. Ed ancora : Sa che l'ho visto amare la compagna? Si è veramente accorto della mia presenza? Mi avrà vista eccitata?....
Interrogativi ai quali non so, o non voglio, dare risposte.
Domande che mi ridestano dal mio torpore. Mi alzo, turbata raccolgo da terra la morbida vestaglia e lo raggiungo rapida in cucina.
Ancora una considerazione: Avrà percepito quel mio fremito? È stato intenso, accompagnato da un impercettibile gemito che per quanto soffuso è stato netto. Non può non esserne accorto!!!

In soggiorno scorgo il mio vestito appoggiato sulla stessa poltrona di stanotte, inerme complice di un focoso amplesso.
Luisa è già andata via, lasciando ai piedi della poltrona i miei sandali dal tacco in acciaio.

L'aroma del caffè è forte. Con il solo boxer Roby mi appare tranquillo, come se ciò che stanotte è accaduto appartenesse solo a lui. Nel guardarlo il cuore spontaneamente accelera i suoi battiti nel petto. Credo sia palese il rossore che si sta diffondendo rapido sulle mie guance e nulla sono capace di fare per contenerne gli effetti.

Ancora lunghi minuti di un pesantissimo silenzio. Deve essersi accorto del mio stato, mi guarda con i suoi profondi occhi neri, e il suo sguardo non è quello a cui sono abituata. Il suo fare mi appare volutamente sfrontato. Netto è il suo ostentare la maschia prorompenza. Vederla accentua in me un turbinio di devastanti emozioni tali che mostrarmi calma, e naturale, al suo cospetto mi costa una immane fatica.
Evito di incrociare il suo sguardo, mentre non riesco a controllare i miei occhi che sono maledettamente attratti da ciò che lo stretto boxer cela all'altezza del bacino.
Mi vergogno ma è più forte di me!

Spezzo il silenzio di questi momenti
- Allora ieri sera come andata? Luisa era splendida con quel vestitino vero? Chissà quanti complimenti? -
Quel vestito che adesso è tra le sue mani.
Ride! Il suo sguardo è intensamente ambiguo
- una bella serata... e per entrambi una notte... favolosa... -

- Scommetto che in tanti ti avranno invidiato. Il giovane ganzo con la provocante tardona! -

- Lei era molto bella ma tu sei una altra cosa. Il tuo fascino, la seduzione... -

La sua suadente riflessione mi elettrizza. Nel suo sguardo la stessa ambigua espressione di stanotte. Quell'attimo che, per quanto breve, è stato intenso!
Si avvicina a me e, lentamente, appoggia quel vestito al mio corpo sussurrando:
-... mi piacerebbe rivedere la magni....FICA donna di quella notte!... -

Una considerazione d'impeto con scandito chiaro la parola FICA! Forse non si è reso conto del suo volgare appellarmi e nel suo intrigante ammirarmi mi è chiaro una interessata espressione lussuriosa che accelera ancor di più i battiti del mio cuore.
Quella notte? Continui richiami a quella notte...Dopo tanto tempo!

Un profondo mio respiro e l'intenso l'odore di sesso di cui è pervaso il mio vestito sferza i miei sensi! Devo voltarmi, cercare sostegno ad un attimo di mancamento!
Forti le sue mani mi sostengono, stringono i fianchi di un corpo nudo che ... come quella notte è pronto a tradirmi...
È netto il gonfiore dei capezzoli nudi e nulla posso fare a mascherarne il disegno che provocante traspare dal leggero tessuto che li copre...

- Mamma vado a fare una doccia. Oggi ho propria voglia ... di starmene a casa! -
Umide sue labbra percorrono il mio collo unendosi al caldo suo respiro, ed il suo corpo mi restituisce netta la prorompenza del giovane maschio!!!
Quelle mani sui miei fianchi non mi sorreggono, bensì favoriscono il lasciarmi apprezzare il suo essere uomo, risvegliando il mio essere femmina ed incidendo sul mio ruolo di mamma!

Resto sola. Sola come quella sera, con quello stesso vestito che adesso è rimasto tra le mie di mani. Artefice del mio passato peccato e, ora, colpevole della stessa voglia del mio presente desiderio. Peccare ancora!
Sola con le stesse intime fantasie, non più vissute in tutto il lungo tempo passato,
Con vivi i ricordi di quella mia notte rimasti nascosti per lunghi cinque anni dietro le antine di un armadio. Adesso le stesse emozioni mi risvegliano da un torpore quasi imposto.
Emozioni dimenticate fino a questa notte.
E adesso, come quella notte, è forte la stessa voglia di sentirmi donna desiderata, amata ... con lo stesso ardore, e quella passione, che quel mio giovane amante è riuscito a donarmi in quella mia calda notte.
Ma sono sola, sola con mio figlio!

Pur assalita dallo sgomento mi basta un attimo! Cosa potrebbe accedere se .... e se accadesse...

Lo sento uscire dal bagno. Mi chiama dal soggiorno.
La sua voce mi infonde coraggio convinta che sarà contento nel vedermi ed io, finalmente, possa fugare i dubbi di cinque anni e carpire dai suoi pensieri cosa in tutto questo tempo lo ha spinto a dedicare a me il suo piacere di stanotte.

Lo raggiungo, a passi lenti ed incerti, con le intime emozioni figlie di immagini che mi si ripropongono nella mente: Luisa che si fa scopare appoggiata alla poltrona, che inginocchiata succhia quel suo magnifico uccello, che aspetta il suo caldo seme, e ne gode assaporandone il gusto travolgente della passione, nel mentre lui le esplode il suo piacere sul viso invocandomi.
Quei suoi gemiti sembra si amplifichino nella mia mente, le sue parole, il suo sguardo... e quella sua foga!
Ed io, sua onirica compagna, abbandonata alla lussuria che ha accompagnato le mie dita in morbose intime carezze.

Roby è seduto su quella stessa poltrona, con solo una morbida asciugamano a coprire il bacino. Un secondo e salgo sulle mie scarpe slanciando un infuocato corpo. Incrocio il suo sguardo, oltre alla sorpresa leggo forte il compiacimento. Davanti a lui mi lascio ammirare come quella sera quando, prima di uscire, mi ha chiesto di sfilare un attimo solo per lui. Plastica gli ho dedicato qualche secondo del fascino, e della seduzione, di una donna con in corpo la voglia di peccare!

"Mamma...sei bellissima"
La sua voce mi arriva come attutita. Ho arruffato i lunghi capelli, bagnandone le punte con un po' d'acqua, proprio come quella sera, e adesso sinuosa ed ammiccante mi offro al suo sguardo per impadronirmi dei suoi pensieri.

Confesso mi interessa poco conoscere il suo commento, voglio scoprire le sue fantasie.
Nei pochi passi, come quella sera, accentuo la mia plastica femminilità.
Un silenzio sconvolgente spezzato dal solo mio respiro, che lento cresce di intensità, e si unisce al suo che sento diventare profondo.

Solo pochi secondi per capire tutto! Quello che vedo è come una violenta frustata che, nel fendere l'aria, mi riporta ad una perversa realtà! Roby si è privato dell'asciugamano, nudo, mi guarda calmo e con un sorriso sfrontato. Tra le mani il mio slip, intriso di quel mio solitario piacere, avvolge uno splendido cazzo, duro e teso, che accarezza con movimenti lenti pieni di morbosa eccitazione.
Mi sento avvampare. Tremo!

- Mi hai visto stanotte come io ho visto te quella notte! Io ti ho dedicato il mio piacere... e tu il tuo. -

Quei miei dubbi lunghi tanti anni diventano ora certezza! Non è stata la bella mamma, agghindata e seducente, a generare le sue fantasie bensì la femmina che quella notte, trasformatosi in troia, si è fatta sbattere selvaggia godendo di un giovane possente cazzo, e lui, nel silenzio di quella notte, ne è stato interessato spettatore.

- Mamma è da quella notte che mi fai impazzire! -

Davanti a lui, con il corpo indebolito ed il cuore che mi restituisce impazziti battiti, prendo atto della situazione. In tutti questi anni ha covato una impossibile passione.
Ha sperato in qualche mio segnale di cedimento a quei suoi sfrontati atteggiamenti che da mamma ho giustificato nell'esuberanza dell'adolescente che cresce, e che da donna, ammetto, mi sono costati immani sacrifici.

- Da allora ogni notte ho desiderato essere io farti godere, gridare gioire -

Davanti a lui, ferma ed immobile, ascolto la sua parole incapace di reagire, come fossi sospesa nel tempo che è passato. Il cuore oramai impazza nel petto, gli intensi battiti liberano, sfrontate, ondate di intimo calore che riscaldano un corpo debole.

Il mio sguardo, sfugge dai suoi occhi per
posarsi su quel cazzo
duro e voglioso che
sembra chiamarmi.

- Ho raccontato a Luisa ogni passaggio vivo nella mia memoria. E lei ha voluto regalarmi le tue emozioni di quella notte -

Un dejavu ben ricostruito. Ogni erotico passaggio della mia notte rivissuto intimamente.

- Mamma quella notte eri splendida. Una femmina stravolta dalla voglia di un bel cazzo e ne hai goduto. -

Incrocio i suoi occhi lucidi da cui fuggo di nuovo per perdermi ad ammirare un cazzo imperioso che, pur spaventandomi, mi attira da morire.

-... Guarda ti piace vero? -
Il suo essere sfacciato accentuano l'emozione che sto vivendo, che crescendo mi privano di ogni volontà. La sua eccitazione ha sopraffatto il mio sgomento!
Mi ritrovo ad un passo da lui che continua ad accarezzarsi morboso l'uccello duro con lo slip che ne copre la rossa cappella.

- Mamma a te ho dedicato il mio piacere... ed è te che voglio -

La sua implorazione e i miei morbosi pensieri sconfiggono ogni più giusta reazione e mi ritrovo inginocchiata tra le sue gambe. Roby scosta la sua mano, libera l'uccello ed offre alla mia di mano l'opportunità di sostituirsi alla sua. Quel magnifico cazzo si erge pulsando frenetico a pochi centimetri da me, timida me ne approprio, percepisco netto il suo violento palpitare tra le dita. Lo stringo. Ne condivido il fremito della perversa eccitazione.
Lo guardo lasciando fare lentamente alla mia mano ciò che la sua ha appena lasciato a me.

- ... Si mamma come quella notte...-

Si come quella notte!
Riscopro il mio essere intimamente una gran troia. Sento crescere lo stesso desiderio di sentirmi donna desiderata, amata.... .... scopata!
Quella stessa donna, con la voglia di cazzo duro e possente. Come quello di mio figlio!
Stringere il suo magnifico cazzo, con avvolto il mio umido slip, sconvolge il mio corpo. Non sono più padrona dei miei pensieri. Lo stringo forte, accompagno la punta alle mie vogliose labbra. La bocca si schiude per il forte desiderio di gustarne il sapore. Timida comincio a leccarlo. La lingua segue lenta l'asta, prima sul glande, stuzzica la rossa cappella, assapora l'estasi della sua eccitazione, poi scivola piano piano. Ascolto crescere i suoi gemiti. Le sue mani si perdono tra i miei lunghi capelli governando i movimenti del mio capo.
Come quella notte la mia bocca diventa famelica, assaggia la maschia essenza.
Le mie esperte mani, delicate, amplificano le sensazioni che gli dono con la bocca.

In poco tutte le paure di quelle mie solitarie notti sono svanite, così come i patemi, e quel mio pudore mi ha definitivamente abbandonato.

Decisa lo ingoio lentamente fino a perdere il fiato. La cappella modella le mie guance. Roby sussurra parole zozze che rendono ancora più peccaminoso il mio fare.
Gioisco dei suoi gemiti!

Lo guardo e nei suoi occhi leggo forte il desiderio di avermi! Mi fa alzare, di fronte a lui, mi guarda con quel mio vestito origine di tutto. Dolcemente le sue vogliose mani risalgono lentamente il profondo décolleté sino ad impossessarsi del seno. Estasiato lo sfiora a fil di pelle. Ho i capezzoli turgidi pronti da leccare, dritti, induriti dall’eccitazione. Materializzo un profondo gemito nel soffrire dello stringere forte tra le sue dita i miei capezzoli. Non è dolore è piacere, acuito dal mio chiudere gli occhi e percepire sensazioni morbose e piacevolmente perverse. Stringo le labbra per non gridare la mia eccitazione.
Le sue labbra sul seno mi regalano sensazioni intense, delicate accarezzano la sensibile pelle, la vellutata lingua si sparge sul seno, cerca i turgidi capezzoli, li stringe stavolta tra le labbra, li morde, li succhia.
Mi sta facendo morire!
Sto per impazzire.

Percepisco le sue mani a fil di pelle percorrete la nuda schiena, scendono a palparmi il culo. Mani sfacciate sollevano il vestito scoprono le cosce. Come quella notte sono nuda sotto.
Si inginocchia. La sua lingua impazzisce su labbra bagnate, mentre dita ardite solleticano il clitoride.
Intrisi di morboso piacere i miei gemiti accompagnano un
corpo scosso da fremiti violenti.
Sto godendo come quella notte, più di quella notte!!!!
Cinque anni di pensieri e di fantasie mi portano ad un primo orgasmo che mi travolge.
Come quella notte!
Disseto il mio amante dalla mia fonte. Ma il piacere è più forte nell'essere mio figlio il mio amante.

Poi si alza, mi guarda senza dire nulla, ma entrambi sappiamo cosa sta per accadere.
Mi adagia sulla quella poltrona. Sto per peccare un'altra volta! Come quella notte ma stavolta è diverso.
La stessa scena di stanotte, ma ora sono diventata io la protagonista come quella mia notte.
Piacevolmente sconvolta gli offro la schiena e poi indietreggio, con il corpo per sentire più intensamente l'uccello del mio ragazzo. Stringe forte i miei fianchi mentre mi appoggio a lui. Il suo splendido sesso tra le mie gambe raccoglie i tremori di un intimo pronto al piacere. Lento lo sento entrare dentro di me. Sento netto il suo pulsare nel mio corpo, e ne godo da impazzire, assaporando ogni centimetro del suo magnifico uccello.

La vergogna, il pudore sono definitivamente spazzati via dalla possanza del suo uccello che mi scopa con la foga del piacere sognato per cinque lunghi anni.
Anche la mente tradisce il mio ruolo e incito il suo essere focoso amante
- Amore… si sbattimi forte, fammi godere! SCOPAMI!!!-
Sorpresa io stessa dalle parole e lui, non se lo fa ripetere e mi scopa con la passione più perversa.
Mi sento presa e posseduta, usata come strumento del suo piacere e la cosa mi eccita da morire.
Il mio ragazzo con il suo scopare vigoroso, la situazione peccaminosa, i miei pensieri lascivi, mi portano presto ad un nuovo, e travolgente, orgasmo.
Abbandono il mio corpo sulla poltrona, completamente offerta a mio figlio che continua a possedermi.
Adesso voglio portarlo io al piacere. Lo sento gemere e ansimare più intensamente, sento il suo uccello picchiare frenetico dentro di me.
- Mamma fammi godere...- dice quasi sottovoce.
- Mamma come quella notte -.
Lo guardo, so quale sia il suo morboso desiderio, mentre accompagna le mie mani a stringere il morbido seno. Sa che posso dargli una gioia indescrivibile, ma non sa che è immensa la mia voglia della sua sborra su di me. Nessun freno inibitore frena ormai il mio impulso di godermi tutto il suo bel cazzo.

Di nuovo in ginocchio prendo in mezzo al solco del mio seno la sua verga. Con le mani avvolgo tra un plastico seno quel duro palo palpitante di eccitazione e comincio a massaggiarlo lentamente.
Avvolto tra la mia prosperosa abbondanza, solo l'enorme cappella resta fuori.
Movimenti lenti, pieni di lussuria che si acuisce ascoltando il suo ansimare di piacere. Lascio che la mia saliva dalle labbra cada sulla sua cappella, con il seno la spargo su tutta la verga per agevolare le mie erotiche carezze.

Roby mi tiene il viso fra le mani, accarezzandomi i capelli, mentre frenetica, stringo tra le tette, succhiando, quel suo magnifico cazzo.
Mio dio, quanto sto godendo!

Il cazzo appare e sparisce tra le mie enormi tette, vedo la cappella sempre più grossa, stringo con le mani il mio seno e la accompagnano alla mia bocca spingendola sino ad arrivarmi in gola...

Ascolto la lussuria dei suoi gemiti di piacere che mi preannunciano il suo essere pronto a godere del mio seno e della mia bocca.

Ed io non aspetto altro che riceverlo!
La lussuria, il calore della mia bocca ed il plastico seno lo hanno portato all'estasi!
- Dai! Dai! Sborra sporca tua mamma! -
La mia volgarità non ha più limiti!!!

Apro la desiderosa bocca mentre lui si sega per pochi istanti e poi appoggia il suo cazzo sulla mia disponibile lingua. Solo un attimo ed un primo schizzo di piacere è nella mia bocca, poi un altro arriva in gola. Li ingoio subito per essere pronta a ricevere il resto della sua copiosa sborrata.
- Mamma è tutto per te.-
Ancora schizzi violenti tra le labbra, arretra volutamente per sporcami il viso. Fiotti di caldissimo sperma, lasciano lo splendido. cazzo per spargersi sul corpo.
Mi piace da morire.

Guardandolo lasciva prendo l'uccello in mano, sfioro le mie guance con il turgido cazzo che non intende perdere consistenza. Lo lecco, lo bacio, lo ingoio ancora.
- Mamma finalmente!-
- Si amore mio -
Sporca di sperma mi delizio ad accarezzarmi oscenamente il seno, voluttuosa lascio che raccolga tra le sue dita il nettare di un perverso piacere, che unisce a quello ancora sulle mia labbra. Rapida la lingua risucchia nella mia avida bocca quel dito mimando la voglia di succhiarlo ancora.

- Mamma ho detto io a Luisa di quella sera, le ho chiesto di trasformarsi in te!-
Sorrido alla mia riflessione: - Sono più brava io di Luisa? -.
Il mio pudore abbattuto ha lasciato ormai spazio alla sfrontatezza di una vogliosa ed impudente mamma che vuole solo compiacere al suo ragazzo.
Un sorriso divertito e beffardo disegna le sue labbra.
- … Perché non chiederlo alla diretta interessata!?! Le ho chiesto di fermarsi da noi stanotte! -
Lo guardo e mi sento rimescolare dentro nell'immaginare quello che potrà accadere...
Intanto lascio scivolare definitivamente dal mio corpo il vestito voltandomi. Gli basta un attimo per leggere la mia voglia! Perdo ogni controllo quando quel suo umido dito, perverso, segue il disegno di invitanti chiappe. Scossa lo avvolgo stringendole. Comincia a lentamente a farsi strada spingendolo dentro.
Gemo intensamente... è da quella notte che non lo prendo in culo!...
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