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i miei amorevoli nonni - 4


di bird2012
16.10.2015    |    47.386    |    5 4.0
"Nonno fissava il suo cazzo percorrere tutta la mia fica come un invasato..."
I miei amorevoli nonni

Cap.4



Nonno Paolo mi prese in braccio: con il suo possente fisico fu un gioco da ragazzi sollevarmi da terra e stringermi a lui.
"Angelo mio, ti portiamo a letto dove già godiamo con tua madre! Tesoro, mi fa impazzire l'idea di possederti: ti entrerò dentro come fossi mia figlia!"

Gli gettai le braccia al collo e cominciai a soffocarlo di baci... lo sentivo fremere... il respiro affannato!
Mi condussero nella stanza da letto: nonno Mario aprì la porta e ci fece entrare per primi… ben conosceva il forte desiderio di nonno Paolo per me.

"Prego, entrate! Lo sposo porta in braccio la sua sposa per la prima notte di nozze!"

Sentii un brivido lungo la schiena!
Nonno mi adagiò sul letto: mi venne spontaneo aprire le cosce a dismisura per la mia offerta incestuosa!
Erano entrambi in piedi di fronte a me: nei loro volti era evidente il desiderio di avermi.
Nonno Mario si rivolse al suo amico.

"Rammenti la prima volta che abbiamo amato mia figlia? Hai voluto fossi io il primo a possederla: era mia figlia e hai ritenuto giusto fosse il mio membro a penetrarla per prima!
Ho apprezzato molto il tuo gesto e non ho dimenticato!
Ora sono felice poter ricambiare!
Hai sempre detto di invidiarmi perché scopavo il sangue del mio sangue!
Anche Alessia è sangue del tuo sangue: a te l'onore di possederla per primo... come fosse tua figlia! Io starò a guardarvi, discreto testimone del vostro amore!"

Nonno Paolo era l'emblema della felicità: gli stesi le braccia,

"Vieni... vieni da me! Entra dentro il mio corpo!"

Nonno venne sul letto e si mise in ginocchio tra le mie cosce: prese le mie gambe dietro le ginocchia e me le allargò completamente, spingendole delicatamente verso il mio seno!
Non mi ero mai sentita tanto aperta in vita mia!
Nonno avvicinò il bacino verso il mio ventre... il suo cazzo si trovò automaticamente contro la mia fica!
Lo guardai: mi sembrava ancora più grosso... nonno era al culmine della eccitazione!
Presi a fissarlo come una troia fissa il maschio che la sta per fottere!

"Nonno, ti dispiace se me lo infilo dentro io? Tu pensa a tenermi le cosce aperte, al resto ci penso io!"

"Si... si! Sei proprio come ti sognavo: dolce e porca come tua madre!"

Impugnai il cazzo: era enorme e duro da morire!

"Dio santo, ma riuscirò a prenderlo tutto nella fica come fa mamma? Nonno ha detto che lo prende tutto fino alle palle: se ci riesce lei devo riuscirci anche io!" pensai tra me e me!

Cominciai a passarmi la cappella lungo tutto lo spacco dalla fica: partivo dal buchetto del culo, poi salivo davanti la vagina e poi ancora più su sopra il grilletto... e poi scendevo facendo il percorso inverso... per poi ricominciare.
Nonno fissava il suo cazzo percorrere tutta la mia fica come un invasato... aveva la bava alla bocca dalla eccitazione!
Dopo un pò non ce la fece più.

“Basta a spennellarti la fica: mettilo dentro! Dai, tesoro, che il tuo amato nonno vuole chiavarti!”

Anche io lo volevo: appuntai la cappella all'ingresso della vagina e la spinsi dentro... ero talmente bagnata che entrò abbastanza facilmente... il problema era far entrare il resto!
Misi le mani sulle cosce di nonno e le strinsi forte.

"Dai, la cappella l'ho infilata io, il resto infilamelo tu! Dai scopami come fossi tua figlia!"

Queste ultime parole lo mandarono fuori di testa: mi allargò ancora di più le cosce e si lasciò calare lentamente, con tutto il peso del suo corpo, sopra il mio ventre.
Mi sentii squarciare la fica: le pareti vaginali si dilatarono in maniera impensabile per fare posto a quel cazzo fuori ordinanza.
Sentii una tremenda fitta nella fica, sembrò mi scoppiasse il cervello, sentii un lungo brivido percorrere tutta la schiena.
Stavo sborrando: il cazzo era entrato solo per metà, ma già mi stava facendo venire!
Urlai con quanto fiato avevo.

"Nonno... nonno... sto venendo... sto venendo! Il tuo cazzo mi ha sfondato la fica e mi ha fatto sborrare subito! Seguita, ti prego, fottimi ancora... fammi venire ancora!"

Nonno mi venne sopra con tutto il suo corpo, mi strinse a lui e cominciò a pomparmi la fica in maniera magistrale: colpi lenti e profondi da spaccarmi l'utero!

Non riuscivo a capacitarmi: me ne ero venuta dopo appena pochi secondi che il cazzo di nonno mi era entrato nella fica... mai accaduto prima nel corso delle mie molteplici chiavate!
Pensai fosse dovuto a varie concause: la fortissima eccitazione che avevo accumulato durante tutta la serata, il cazzo asinino di mio nonno che sollecitò in maniera entusiasmante le pareti vaginali e infine il pensiero che stessi prendendo nella fica l'uccello di mio nonno... l'incesto... il proibito... la trasgressione!

Stavo andando ai matti: nonno seguitava a martellarmi la fica senza interruzione... me la stava letteralmente slabbrando per quanto lo aveva grosso!
Lo abbracciai, gli conficcai le unghie dentro le natiche e lentamente feci salire le mani: lo graffiai a sangue lungo tutta la schiena!
Nonno emise un lunghissimo gemito.

“Puttana! Mi piace sentirmi graffiare, ma così mi fai sborrare!”

“No… no, ti prego, pompami ancora! Non togliermi il cazzo dalla fica!”

Mentre stavo godendo come una troia tra le braccia di nonno Paolo sentii la voce di nonno Mario.

“Dio mio come siete belli ed eccitanti: vedere i vostri corpi nudi abbracciati per darsi reciproco piacere è meraviglioso! Paolo, ti stai scopando tua nipote con tutta l'anima, la stai fottendo con una passione incontrollata, come non hai mai fatto con tua nuora, affondi il tuo cazzo nel suo ventre come solo un uomo innamorato può fare!!
Hai ragione, amico mio, un conto è scoparsi una donna, tutta un'altra cosa scoparsi la figlia o la nipote!”

Volsi lo sguardo verso di lui: stava in piedi accanto al letto ad ammirarci con il cazzone in mano che stava segando mentre si gustava lo spettacolo della nostra scopata.
Non potevo, e non volevo, lasciare quello splendido cazzo senza le dovute attenzioni: era un cazzo che meritava molto di più di una semplice sega.

Abbracciai forte nonno Paolo contro di me per non farlo uscire dal mio ventre e mi girai di scatto: ora gli ero sopra, a cavallo, con il suo cazzone conficcato nella fica.
Mi rivolsi a nonno Mario.

“Nonno, vieni, voglio che anche tu condivida il nostro piacere! Vieni, mettimelo nel culo: ormai anche io, come mamma, sono la vostra donna e voglio sentirvi insieme, dentro di me, come fa lei!
Cercate di venire insieme: voglio sentirvi godere insieme dentro di me!
Anche io, come lei, non voglio escludere nessuno di voi dal nostro piacere: sborratemi insieme!”

Nonno salì sul letto, si mise in ginocchio dietro di me, sputò rumorosamente sul buchetto e ci spalmò sopra tutta la saliva: poi avvicinò il cazzo al mio culo e me lo strofinò lungo tutto il solco aperto, alla ricerca della rosellina.
Appena sentii il contatto della cappella con il buchetto, inarcai la schiena e spinsi indietro il culo e cominciai a incitarli senza alcun ritegno.

"Nonni… nonni… siete meravigliosi! Vi amo… sono vostra! Mi state prendendo insieme… uno mi chiava la fica… l’altro mi fotte il culo! Mi fate morire…"

Nonno Paolo afferrò le mie natiche e mi spalancò il culo, per facilitare l’ingresso di nonno Mario: lui ormai aveva preso possesso della mia fica e offriva il mio culo al piacere del suo fraterno amico!
I due dolci maiali si stavano dividendo equamente i miei buchetti!

Mentre mi scopava lentamente spingendo il suo cazzone in alto, verso la mia figa, cercai la sua bocca, mi impadronii della sua lingua e incominciai a succhiarla: dopo qualche istante le nostre lingue si erano intrecciate in un bacio perverso e incestuoso.
Mentre continuavo a succhiargli la lingua come fosse un piccolo cazzo sentii nonno Mario piantarmi tutto il cazzo nel culo per la seconda volta: ormai ampiamente dilatato dalla precedente doppia inculata, il buchino accolse la sua verga con minore fatica e con mio maggiore piacere.
Lo spinse, sentii il mio sfintere allargarsi e il suo cazzone entrarmi tutto nel culo… e prese ad incularmi divinamente.

Ormai mi erano tutti e due completamente dentro: cominciai a sculettare come una zoccola per godermi al massimo i due cazzi.
Non potevo immaginare un tale godimento, mai avrei creduto che avere dentro due cazzi mi avrebbe procurato tanto piacere: ero presa tra due fuochi, un nonno dentro la fica e l'altro nel culo!
Ero orgogliosa di me stessa: non è da tutte le nipoti soddisfare entrambi gli uccelli dei loro nonni in una volta sola!

Sentivo la loro grosse cappelle uscire ed entrare in perfetto sincronismo nel mio corpo, allargarmi sempre di più ad ogni affondo entrambi i buchetti e goderseli tutti, senza alcuna vergogna né pudore: i miei dolci nonni stavano sfondando senza ritegno la fica e il culetto della loro dolce nipotina!
Ogni loro affondo era profondo, intenso e devastante: le loro verghe mi stavano lavorando meravigliosamente entrambi i buchi… mi stavano mandando in estasi… e venni per la seconda volta.

“Nonni… nonni… sto venendooo!!! Sfondatemiii!!! Sborrooo!!! Unitevi al mio godimento… venite anche voi!!!”

Scossa dall’orgasmo strinsi con forza i due buchi attorno a quei due grossi cazzi che mi stavano facendo tanto godere.
Fu un orgasmo interminabile, sbrodolavo come mai in vita mia!

Mentre mi godevo come una porca quella splendida sborrata, sentii aumentare il ritmo e gli affondi farsi sempre più veloci: mi sbattevano il loro uccelloni nella figa e nel culo, spingendoli con forza dentro fino alle palle: sentii scoppiarmi il cuore… capii che stavano per godermi dentro!

“Si… dai… schizzatemi dentro il vostro amore! Sborratemi… sborratemi…!”

Il primo a sborrare fu nonno Paolo: mi riempì per bene, mi inondò la fica in maniera meravigliosa! E mi sussurrò parole di fuoco.

“Alessia, amore… ti ho sborrato dentro come avrebbe fatto papà tuo! Angelo mio… pensa che nel mio sperma c’è il DNA di tuo padre!”

Mi sentii morire!
Durante tutto il suo orgasmo incollammo le nostre labbra per scambiarci un bacio colmo di passione.
Nonno Mario lo seguì a ruota: mi afferrò per i fianchi e attirò il mio culo verso il suo bacino… mi sentii allagare l’intestino con il suo sperma bollente!
Anche lui esternò il suo piacere.

“Alessia, angelo di nonno, hai un buco di culo meraviglioso! E’ stata una sborrata meravigliosa, mi hai svuotato i coglioni! Mamma sarà orgogliosa di te: hai fatto godere il suo papà come mi fà godere lei!”

Ero distrutta: due cazzi in corpo ti tolgono i sentimenti.
Rimanemmo abbracciati per un pò, io in mezzo a loro, uno in figa e l’altro in culo, poi tolsero i loro uccelli e iniziarono ad accarezzarmi tutta: non avevo mai provato tanta dolcezza in vita mia.

Baciai prima uno poi l’altro… e mi abbandonai tra le loro braccia: eravamo nudi tutti e tre ormai e io li volevo sentire attaccati a me… e ci addormentammo abbracciati come tre innamorati.

Fu un sonno agitato.
Le loro mani e le loro labbra non mi diedero tregua per tutta la notte: cercarono il mio corpo per sommergerlo di intime carezze e sensuali baci.
Li sentivo vogliosi del mio corpo e la cosa mi elettrizzava!
Fu un continuo dormiveglia.

Verso l’alba riuscii ad addormentarmi… ma non durò molto.
Sentii aprirmi le gambe e una lingua percorrere tutta la fessura della fica, ancora pregna della sborra di nonno Paolo.
Ero supina, ad occhi chiusi: allargai ancora di più le gambe e mi abbandonai contro quella lingua che mi stava dando un delizioso buongiorno.

“I miei nonni sono meravigliosi: mi danno il buongiorno con una deliziosa leccata di fica! Dovrò ricambiare con due succulenti pompini!” pensai tra me e me, mentre la lingua aveva iniziato a leccare dolcemente il grilletto!

Forse i miei nonni mi avevano letto nel pensiero: sentii le loro due cappelle posarsi sopra le mie labbra!
Benché fossi ancora nel dormiveglia capii che qualcosa stonava: due cazzi sopra la bocca e una lingua sulla fica… i conti non tornavano!

Aprii gli occhi e guardai tra le mie cosce…
Mamma mi guardava sorridente, distesa tra le mie gambe divaricate, con la lingua completamente fuori dalla bocca che mi stuzzicava delicatamente il clitoride.
Sollevò un attimo la bocca dalla mia fica.

“Buongiorno amore! Ho saputo che hai fatto la porcellina con i tuoi nonni! Sei proprio una sporcacciona… come mamma tua!” mi disse ridendo.

“Mamma, Dio mio! Quando sei venuta! Uhmmm! Cazzo come me la lecchi… sei brava! Si, mamma, è vero: i nonni mi hanno scopato e inculato! Hanno due verghe fantastiche, ma mi hanno confidato che tu le conosci bene!”

“Si, amore, so tutto! Papà mi ha mandato un messaggio: non ho potuto fare a meno di venire da voi per festeggiare e stare tutti e quattro insieme! Sarà una domenica meravigliosa! Iniziamo subito il nostro rapporto quadrangolare, succhia i tuoi nonni, mentre io ti faccio godere con la bocca: sapessi quanto ho desiderato far godere la tua fica con le mie labbra!”

Rimise la bocca sopra la mia passera e cominciò a succhiarla come un indemoniata.
Prese a succhiarmi le grandi labbra, prima una poi l’altra, poi il grilletto, poi mi leccò l’interno della vagina e il buchetto del culo!
La mia amata porcellina sollevò di nuovo la bocca e mi guardò stravolta dalla libidine.

“Tesoro mio, quanto sei troia: sia la vagina che il buchetto del culo sono ancora colmi di sborra! Ti hanno riempito proprio bene i tuoi nonnini! Bravi!” e si rituffò sopra la mia fica… a leccare golosamente sia i miei umori che lo sperma del padre e del suocero.

Io, ovviamente, da parte mia non stavo affatto trascurando gli uccelli dei miei nonni, entrambi in ginocchio ai lati del mio viso: leccavo con libidine le loro cappelle posate sopra le mie labbra, mentre con le mani avevo afferrato i loro coglioni e li stringevo convulsamente.
Era un inebriante gioco di lingue: quella di mamma sopra la mia fica, la mia a leccare golosamente i frenuli delle due turgide cappelle.
Uno spettacolo esaltante!
I miei nonni, mentre si gustavano la mia lingua leccare le loro cappelle, si erano impossessati dei miei seni, uno per uno, e avevano iniziato ad accarezzarli, a stringerli con libidine e a giocare con i miei capezzoli: li imprigionavano tra il pollice e l’indice e li sfregavano dolcemente.

Ma in quel momento, senza nulla togliere loro, mi stavo gustando pienamente la lingua di mamma: mi stava leccando la fica in maniera fantastica.
Rimasi piacevolmente sorpresa: se non aveva mai avuto rapporti saffici, se la mia era la prima fica che leccava, come era possibile sapesse leccare così bene?

“Uhmmm! Mamma, Dio mio, mi stai facendo impazzire! Sei bravissima… se seguiti mi farai venire! Ma dimmi la verità: non hai mai leccato nessun’altra donna in vita tua?”

Sollevò la bocca, mi guardò e mi sorrise.

“No, tesoro, mai nessun’altra: tu sei la prima! Avevi ragione, amore mio, è stupendo leccare una fica, sentirne il sapore, l’odore, la morbidezza della carne, gustare questo miele che cola tra le labbra, se poi, come nel tuo caso, è anche piena di sborra… allora ti fa impazzire!”

“Ma allora come fai ad essere così brava? Lecchi quasi meglio delle mie amiche che leccano le passere da quando erano adolescenti!” le chiesi, mentre sentivo salire l’eccitazione sempre di più.

Sorrise ancora.

“E’ semplice amore di mamma: ti sto leccando come ho sempre sognato mi leccassi tu! Sapessi quante volte, nella solitudine del mio letto, mi sono masturbata fantasticando di avere le tue labbra sopra la mia fica! Mi sarebbe piaciuto che la punta della tua lingua mi avesse stuzzicato il buchetto del culo, poi il grilletto, poi sognavo me l’avessi infilata nella vagina e che mi avessi scopato, e così via!
Ora non faccio altro che leccarti pensando sia tu che lecchi me… come piace a me!”

A quel punto non ci vidi più!
Mi sollevai dal letto e tolsi gli uccelli dei nonni da sopra la mia bocca… li abbracciai.

“Sono certa non vi dispiaccia se abbandono per un po’ i vostri uccelli: purtroppo non ho più papà… ma ho la mamma che mi aspetta!”

La guardai… e lei guardò me!
Ci gettammo una nelle braccia dell’altra!
In un attimo ci trovammo avvinghiate con i nostri corpi nudi una contro l’altra, con le nostre labbra a cercarsi per dare sfogo a una passione incontrollata.
Cominciammo a slinguarci oscenamente, a morderci le labbra, a leccarci il viso come due cagnette infoiate.
Le nostre mani cominciarono a percorrere vogliose il nostro corpo per prodigarci reciproche carezze sempre più oscene e perverse: sentii la sua mano scendere lungo la schiena fino ad arrivare al culo… e li insinuarsi senza alcun pudore all’interno del solco, raggiungere la mia rosellina e ficcarci con forza tutto il dito medio.
Dio santo che splendida porca… mi ha cercato subito il buco del culo!
Con il dito spinto nel culo mi attirò a lei, fino a sentire la mia fica contro la sua.
Stavamo impazzendo una tra le braccia dell’altra.
Non avevo mai visto mamma così eccitata, era una maschera di libidine.

“Finalmente… finalmente! Amore adorato di mamma, se non ti possedevo sarei impazzita! Dopo aver avuto i tuoi nonni, mio padre e mio suocero, volevo te, con tutta l’anima! I loro cazzi ci daranno piacere quando verremo a trovarli, ma quando saremo a casa, io e te da sole, saremo due dolci e incestuose amanti lesbiche, ci ameremo senza limite, come è giusto che sia tra madre e figlia che si desiderano!

Dormiremo nello stesso letto: mi basterà sentire il calore del tuo corpo nudo contro il mio per sentirmi la madre più felice del mondo!
Mi girerò di spalle contro di te, per sentire i tuoi seni contro le mie spalle e la tua fica che mi accarezza lascivamente il culo!
I cazzi dei tuoi nonni mi fanno impazzire dal godimento, la mia fica e il mio culo non possono più fare a meno di loro… ma sono bastati pochi minuti del mio viso tra le tue cosce, della mia lingua tra le labbra della tua fica per farmi capire che ormai non posso più fare a meno neanche di te! Amore mio… ci leccheremo la fica e il culo fino a sfinirci!

Da quando quel giorno mi dicesti che era meraviglioso fare sesso con un’altra donna, sei diventata il mio chiodo fisso: volevo fossi tu la mia amante saffica!
Ora facciamo vedere ai nostri maschi quanto ci amiamo: sono certa non dispiacerà loro vedere le loro donne lesbicare un pochino.”

Si distese sul letto a gambe larghe… le saltai sopra… a 69… tuffai il viso sopra la sua fica, mentre le spiaccicavo la mia sopra la sua bocca.
Cominciammo a mangiarci letteralmente le fiche: le mordevamo, le lappavamo, le succhiavamo rumorosamente… i suoni dei nostri osceni risucchi e dei nostri gemiti riempivano la stanza.
Mi ficcò nuovamente un dito nel culo: cominciava ad avere una predilezione per il mio buchino!

L’imitai: il mio dito trovò un buco di culo completamente dilatato… i miei nonni glielo avevano letteralmente sfondato.
Sentire il buco di mamma così dolcemente aperto mi fece venire i brividi: se li era proprio gustati quei due cazzoni, non si era certo risparmiata per soddisfare i miei nonni con il suo voglioso buco di culo!

“Mamma, sei proprio una zoccola: hai il culo rotto come non mai!” le urlai, mentre le giravo dentro il dito.

Mamma ansimava dal piacere che le stavo procurando con la lingua e con il dito.

“Si tesoro! Hai visto che bel servizio mi hanno fatto questi due porcelloni! Mi chiedono il culo con tanto amore che non so dire loro di no… ed anche perché mi manda in estasi sentirmi i loro cazzoni riempirmi l’intestino! Concedo loro il mio culo con tutto il mio cuore… e loro se lo dividono da bravi amici: uno entra e uno esce… uno entra e uno esce! Mi inculano alternativamente ogni volta per quasi mezz’ora, mi fanno venire un numero illimitato di volte e concludono con due sborrate megagalattiche nel mio intestino! Sono orgogliosa e felice di dare il culo a chi mi ama!”

Non parlammo più: avvinghiate una all’altra come due consumate lesbiche, con il viso sprofondato tra le nostre cosce, le labbra incollate sulle nostre fiche a succhiarci i nostri duri grilletti, cominciammo a rotolarci sul letto per cambiare ripetutamente la posizione del nostro amplesso.

Prima sotto io: lei sopra di me, prima mi sbatteva con violenza la fica sopra il viso, poi me la strofinava velocemente sopra le labbra… la sentii grugnire come una maiala.

“Uhmmm! Si… cazzo… si! Stanno uscendo! Amore… senti quanto è porca mamma! Senti amore cosa ti faccio!”

Sentii posarsi delicatamente sopra le mie labbra dolci gocce della sua pipì!
Rabbrividii: ogni tanto praticavo il pissing con le mie amiche, ma non avrei mai pensato di farmi pisciare in bocca da mia madre!

“Dio santo, mamma: me la vuoi fare in bocca?”

“Non oggi, tesoro, questo è solo un assaggino: quando saremo a casa da sole ci lasceremo andare a irrorarci per bene con il nostro biondo liquido! Sarà un piacere farcela reciprocamente addosso! Ho sognato spesso di farti venire pisciandoti sopra il grilletto!”

Poi sotto lei: io sopra di lei mi divertivo ad allargarle le labbra della fica e a sputarci sopra rumorosamente… per poi rileccare tutto!

Poi di fianco: potevamo ondeggiare liberamente con spinte simultanee i nostri ventri contro le nostre bocche, mentre ci leccavamo come due invasate.
Non durammo molto… non potevamo durare.
Venimmo quasi insieme: due orgasmi simultanei che ci mandarono in estasi.

“Mamma… si… si… dai che ci sono… leccami… che vengooo!!!”

“Si… amore di mamma… si… anche io… nella tua boccaaa!!!”

Le nostre fiche sbrodolarono una marea di umori caldi dentro le nostre bocche: ingoiammo tutto… e seguitammo a leccarci per pulire per bene le nostre dolci fiche!
Ci sciogliemmo dalla posizione del 69, ci sdraiammo di fianco, una di fronte all’altra, e ci abbracciammo, per farci le coccole come due innamorate, e per riprenderci dopo l’estenuante orgasmo.
Mamma mi stringeva forte a lei, mentre mi soffocava di baci.

"Amore di mamma, sapessi come sono felice di sentirti tra le mie braccia e di sapere che tu ti sia concessa ai tuoi nonni: adesso saremo in due a goderci le loro meravigliose verghe! Dio come sarà eccitante: costituiremo due splendide coppie, io e mio padre e tu con Paolo, il papà di tuo padre, che stravede per te! Poi ce li scambieremo come due dolci puttane, praticheremo anche noi lo scambio di coppia, tu ti scoperai mio padre e io mio suocero, e poi ce li godremo anche insieme, in splendidi giochi tutti e quattro uniti!
I nostri maschi ci sono di nuovo accanto: prima si sono goduti la nostra dolce lesbicata, ora sono pronti a darci ancora piacere… come faremmo senza di loro!”

I nostri nonni si erano distesi dietro di noi e ci avevano abbracciato: nonno Mario dietro mamma, nonno Paolo dietro di me.
Io e mamma iniziammo a baciarci dolcemente con le lingue in bocca, mentre i nonni ci accarezzavano la schiena e ci baciavano sul collo.
Tutti e quattro uniti in un unico grande abbraccio.

All’improvviso sentii mamma fremere fortemente, mordermi il labbro e chiudere gli occhi: poi reclinò il capo all’indietro contro le spalle del padre e spalancò la bocca… emise un lungo gemito.

“Si, papà… ci sei… ci sei… spingi… così… così… oddio, come stai entrando… oh! Siii… si… cazzo, si… mi sei dentro... dentrooo!"

Nonno Mario l’aveva abbracciata circondandole il seno e le sfregava i capezzoli.
Erano guancia a guancia… nonno la riempiva di baci.
Vidi mamma agitarsi contro di lui, dimenare il bacino, strusciarsi contro il suo corpo ad occhi chiusi, mentre ansimava e gemeva.

“Si… si… si… papà… così… così… Dio mio… così…!”

“Dai, amore di papà, dai… stringi il culo… stringilo… così… si… strizzami il cazzo! Ora allargalo… si… si… stringi e allarga… stringi e allarga! Oh, cazzo… si… amore mio… così… mi stai spompinando il cazzo con il buchetto del culo!”

Dopo qualche attimo mamma riaprì gli occhi e mi fissò.

“Amore di mamma: me lo ha messo al culo! Mio padre me lo ha infilato tutto: quando mi abbraccia da dietro e mi incula mi manda ai matti! Baciami e stringimi anche tu: voglio sentire il mio corpo tra i vostri… tra mio padre e mia figlia!”

Non fece in tempo a terminare di parlare che sentii il cazzo di nonno Paolo spingere tra le chiappe del culo!
Abbracciai forte mamma.

"Mamma, Dio mio, anche nonno Paolo me lo ha appuntato al culo! Uhmmm! La cappella è già entrata! Questi due maiali si sono accordati di incularci mentre stiamo abbracciate… eccolo… eccolooo… mi sta inculandooooo… si… si… siiiiiiii! Diooo… miooo… me lo sento tutto dentrooo!!!"

"Si, tesoro, si! Dai... dai... tesoro adorato... abbracciamoci, baciamoci e sgrillettiamoci reciprocamente mentre i nostri maschi ci inculano!"

La sua bocca cercò la mia, la sua mano corse tra le mie cosce e prese a stuzzicarmi il grillo... mentre il cazzo di mio nonno mi era entrato completamente nel culo!
Anche la mia mano cercò la sua fica: infilai la mia mano tra le sue cosce… e sentii i coglioni di nonno Mario che sbattevano contro il suo culo.

Adesso si che eravamo una famiglia unita: io e mamma abbracciate a baciarci e a sgrillettarci reciprocamente, mentre nonno Mario inculava sua figlia, cioè mia madre, e nonno Paolo inculava me! Alla faccia dei denigratori dell’incesto: noi quattro ci amavamo… e quando c’è amore tutto è permesso!
Io ormai ero fuori di testa.

“Dio santo, mamma, con queste due verghe nel culo è come se ci avessero inchiodato una addosso all’altra… i nostri maschi non ci faranno più staccare!
Mamma… mamma… amore mio… baciami! Godiamoci questi meravigliosi membri… che ci terranno unite per tutta la vita!


Ringrazio tutti i miei fedeli lettori per i piacevoli complimenti. Un abbraccio.


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