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MARILENA


di LISAGARL
06.11.2012    |    30.966    |    4 9.6
"Aprì gli occhi e non credeva a ciò che teneva a un palmo dalla bocca, lo toccò, accarezzò, poi la invitai a dargli dei bacini, se lo o fece entrare in..."
Un venerdì mattina mi trovo al negozio, ormai avevo finito di catalogare e mettere negli scatoloni tutta la merce che mi era rimasta, sto facendo le ultime sistematine quando mi squilla il cellulare, con euforia leggo Marilena.
- Ciao come stai
- Bene tu?
- Senti posso passare a salutarti, mi trovo in giro sto sola.
- Certo lo sai che puoi
Per il resto non ci feci caso, continuai mie solite cose.
Finalmente arrivò, vedendola mi fece uno strano effetto era bellissimo, teneva qualcosa che non avevo mai notato.
Appena entrò, mi abbracciò forte e disse.
- Grazie per aver accettato il mio invito
- Ti aspettavo, proprio a te stavo pensando, credimi.
Parlammo per diverso tempo, mi raccontò la sua avventura dai nonni nelle Marche, difatti tutto il mese di agosto i suoi si erano trasferiti dai nonni.
Si era divertita molto,
Lei mi fissava, m’imbarazzava il suo modo di guardarmi, si avvicinò, mi sfiorò la guancia, mi sorrise e all’orecchio mi sussurrò.
- Mi sei mancata - non finì nemmeno la frase che mi ritrovò la sua bocca sulla mia.
Cercai di allontanarla dicendole
- Smettila, non fare la bambina, può vederci qualcuno.

Mi tappò ancora la bocca con un altro bacio, cercai di svincolarmi mettendomi dietro ad uno scaffale, le rimase attaccata a me, le sue labbra erano morbide, vellutate, dolci, sensuali!
- Lisa ti amo, ti desidero, perdonami.
Rimasi spiazzata,
- Senti Mari ti confesso che da quella sera ci ho pensato tante volte, ti voglio pure io ma facciamo le cose con calma e ben organizzate.
- Come vuoi tu
- Ok. Ora finisco di sbrigare queste cose poi andiamo a mangiare qualcosa e poi vedremo.
- Ci sto, posso aiutarti?
- Mettiti comoda lì e faccio in un minuto.
Era trascorsa una ventina di minuti,
- Senti Mari, pensavo, ora telefono al ristorante e mi faccio preparare del cibo, magari andiamo a mangiarlo a casa mia.
- Non ci sono i tuoi genitori
- No, si va a casa al mare
- Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Finito il tutto, ci dirigiamo al ristorante, prendiamo il cibo e ci avviamo verso casa, distano 15 km, sembravano non finire più.
Entriamo in casa, ci fissiamo imbarazzo iniziale.
Una risata e iniziamo a mangiare, ci scoliamo un’intera bottiglia di vino bianco. Fu bellissimo, mangiando e ridendo insieme.
Mi alzo per sparecchiare lei mi prende da dietro. Mi stringe e mi bacia il collo.
Lei mi vuole, sento la punta dei capezzoli premermi sulla schiena.
Mi lascio andare, in piedi poggiata con il culetto sul bordo del tavolo, ha iniziato a baciarmi, ma preso un seno tra le mani e ha iniziato a palparmelo, entrambe lo volevamo, da quella fatidica sera, (Leggete il racconto SABATO sera)
Le ho aperto i pantaloncini, le ho scostato il piccolo filo del perizoma con un dito e con l’altro ho iniziato a passare tra le grandi labbra.
Ci spostiamo in camera dei miei, sul lettone grande, mi fa sdraiare e inizia a leccarmi dalla testa scendendo arriva al seno, lo libera e inizia a leccarmi i capezzoli, mi sento in cielo, mi sto bagnando come un’adolescente, piccoli baci in torno al seno e con le dita mi palpa i capezzoli, ci sa fare la ragazza, con la lingua arriva all’ombelico e continua a leccarmi, la sua lingua cosi leggera mi pare di velluto, inizia a palparmi da sopra i pantaloni, passa e ripassa la mano premendomi proprio sul monte di venere, finalmente mi li sbottona e lentamente li sfila, lasciandomi con solo il perizoma, ora è la volta sua si spoglia restando anche lei con solo il perizoma, mi fa alzare lasciandomi seduta sul letto, si avvicina e prendendomi la testa se la porta in mezzo al seno ,inizio a leccarlo e strizzare i capezzoli durissimi, lo palpo e lei mi tiene sempre la testa tra le mani , mi sento un vero fiume in piena.
Mi spinge facendomi cadere di nuovo sul letto, finisco sdraiata, torna con la lingua a leccarmi il perizoma, con le unghie me le passa sul corpo graffiandomi, questa cosa mi fa impazzire, con una mano mi palpa il perizoma premendo e passando avanti e indietro, troppo bello, non so dove abbia imparato ma sa come trattare una donna, mi sta torturando ma non mi libera la fica, ci gira intorno con la lingua, mi palpa ,ma la mia povera fica ancora si trova intrappolata dentro il perizoma, mi fa girare mettendomi a pancia sotto, sento la sua lingua passarmi sulla schiena e ancora sono brividi, sto colando come un rubinetto, è la prima volta che mi sento in queste condizioni, di solito sono sempre io a comandare, mi massaggia le spalle, arriva con la lingua a leccarmi e baciare l’orecchio, sussurrandomi
- Ti amo Lisa, non svegliarmi da questo sogno, lasciami fare .
- Non ho nessuna intenzione di farti smettere credimi , mi stai facendo impazzire
Mi bacia ancora sulla guancia, giro la testa e le lingue s’incontrano, ci baciamo profondamente, poi ritorna a dedicarsi alla mia schiena, mi fa alzare il bacino, ora è a contatto con il suo sesso, si strofina sul mio culetto, sento il seno passare sulla schiena soffermandosi sul culetto, i capezzoli sembrano pezzi di ferro rovente, ora con la lingua inizia a leccarmi il culetto,mi allarga le chiappe leccandomi, si alza e sfila il suo perizoma, torna da me e leccandomi ancora inizia a passare la fica sulla mia coscia, che amore,mi palpa il culetto e si struscia, si sta letteralmente strofinandosi la fica sulla mia chiappa, formidabile, giro la testa e la vedo con gli occhi chiusi e con la lingua se la passa tra le labbra, che troia.
Poco dopo mi fa girare di nuovo e con molto piacere mi sfila il perizoma, mi allarga le gambe e inizia a leccarmi intorno alla fica,non ne potevo più, quando sento la punta della lingua titillarmi il clito, do un urlo,
- Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ,non ne potevo più
- Lisa stiamo solo all’inizio credimi
Non risposi le presi la testa e me la portai in mezzo alle gambe , con molto piacere lei tirò fuori la lingua leccandomi e succhiandomi. Mentre leccava, provò a infilare un dito, se lo portò alla bocca bagnandolo e poi me ne infilò due, mi scopava e leccava, sentivo le sue dita lunghe entrarmi scopandomi per bene,in modo in cui le usava, era spaventosamente piacevole, le faceva roteare mentre le muoveva , poi aggiunta la lingua era una cosa formidabile, non resistetti, un primo orgasmo la fa impazzire, escono un paio di spruzzi, lasciandola di stucco,
- Lisa non sapevo che squirtavi, sei formidabile, eccitante,
- Si questo è un mio pregio ne vado matta, perdonami se ti ho bagnato la faccia e i capelli, ma sia mi stai facendo impazzire non ho resistito.
- Fossi matta a offendermi,mi piace e poi bere i tuoi umori mi manda in visibilio
Porta le dita alla mia bocca,infilandomele dentro, le succhio e lei si avvicina con la lingua di fuori, mi lecca e insieme le succhiamo.
Il tocco la fica , come ben speravo, è un lago,inizio a giocare con il clito, lei esclama
- Leccamela ti prego.
Non aspettavo altro, le apro le grandi labbra cominciando a leccarmela. La lingua saliva e scendeva e con il naso stuzzicavo il clitoride facendola impazzire di desiderio. Decisi di penetrarla, iniziai a mettere la lingua nella figa ormai fradicia, mi si apriva come il burro, provai con un dito le piaceva mugolava di desiderio mi prese la testa tra le mani e me la premeva sempre di più sul sesso.

- Tra poco t’inondo la bocca,
- Non chiedo di meglio
Allora mi prende la mano e la porta all’ingresso della fica, capisco che vuole essere scopata, la accontento. Entro in lei, prima con uno poi con due, ne forzo un terzo, lentamente entra, è' bagnatissima.
Inizio a spingere, avanti e indietro, aumentando il ritmo, sta godendo, con una mano mi tocca la mia fica, sditalinandomi, in un frangente veniamo insieme, questo è il primo orgasmo prodotto da noi, mi dice.
- Cazzo godoooo, riuscii a dire proprio nel momento esatto in cui anche lei esplose.
- Siii Mari, godi amore, ti bevo tutta, esplodimi in bocca troietta.
Stavo godendo con il minimo sfioro delle sue mani, la situazione mi stava facendo godere in un modo che non avevo mai fatto.
L'orgasmo fu violento e mi fece tremare tutta, più godevo più spingevo la lingua nella sua figa.
- Lisa siamo fatte l’una per l’altra. Non ho mai goduto cosi in vita mia, poi è la prima volta che godo con una donna.

Dopo qualche istante si mise in ginocchio portando la sua testa tre le mie gambe, incominciò a baciare il clitoride, muoverlo come se volesse farmi una sega, mentre eseguiva, mi guardava dritta negli occhi, mi allargò le gambe, continuando a leccare, sentivo la passione , ogni volta che lo succhiava, avevo dei brividi per tutto il corpo.
Poco dopo mi ritrovai con le gambe all’aria, gli stavo offrendo la visione del mio forellino, non ci mise molto a inondarmi con la lingua.
- Stupendo, non è più vergine, vera Lisa
- No da molto non lo è più
- Sai il mio lo è ancora
Che cosa voleva dirmi?
Alternava leccatine alla fica e al culetto, mentre le facevo spesso, premeva un dito sul forellino poco dopo ne infilò uno, iniziandolo a muovere sentii premere un secondo, si fermò fissandomi, feci un cenno di consenso con la testa e subito mi trovai un altro dito nel culetto, contemporaneamente mi slinguava tutta la fica, e più lo faceva e più mi eccitavo.
Gli proposi un bel sessantanove, non aspettava altro. Mi dedicai in modo particolare al suo culetto, lo bagnai per bene infilandoci la lingua, e quando potei costatare che era ben morbido portai un dito, con mia meraviglia entrò senza doverlo forzare più di tanto, pareva piacerle la cosa, un nuovo orgasmo ci prese, questa volta la stupii spruzzandogli in faccia i miei umori, era incredula, non immaginava minimamente una cosa del gene, inizialmente credeva che gli avessi fatto pipi in faccia.
Dopo esserci soddisfatte, ci rilassammo
- Lisa, non sai quanto ho aspettato questo momento.
- Anche per me credimi, abbiamo tutto il tempo che vogliamo, la giornata è ancora lunga.
Ci dedicammo a coccole baci passionali e al tempo stesso tempo a raccontarci fantasie sessuali.
Mi eccitava molto leccare i suoi bei capezzoli, volevo osare di più, mi alzai e gli dissi di aspettarmi un minuto, mi recai in camera mia e presi da sotto il comò, il mio bel vibro, regalatomi da Claudia, lo lega al girovita, e tornai in camera, lo coprii con un asciugamano, gli dissi da fuori la porta di chiudere gli occhi, quando arrivai a pochi passi dal suo viso, gli sbattei in faccia il cazzone.
Aprì gli occhi e non credeva a ciò che teneva a un palmo dalla bocca, lo toccò, accarezzò, poi la invitai a dargli dei bacini, se lo o fece entrare in bocca iniziò a succhiarlo.
poco dopo le feci mettere a pecorina, presi in mano il cazzone e lo puntai alla figa un colpo deciso le infilai tutto il cazzone. Iniziò a urlare come un’ossessa, gli piaceva molto, mi faceva impazzire, con la pressione del fallo sul clito cominciai ad avere piccoli orgasmi a ripetizione, riversavo colpi decisi e insistenti.
Cambiammo posizione, gli alzai le gambe e iniziai a penetrarla, facendola godere come una troietta, la mia eccitazione aumentava, dal basso ventre fino ai capezzoli, iniziai a toccarmi, gli dissi di alzarsi, mi sdraiai e gli ordinai di calarsi sul cazzone, se lo fece sparire tutto nella fica, la troietta ci piaceva molto, con la pressione che mi dava nello scendere, mi strusciava sul clito faccendoni eccitare a godere come una porca.
Dopo un po’ iniziai a giocare con il forellino, mentre la scopavo a pecorina con i pollici, giocavo intorno all’ano, mi sfilo dalla fica Lei resta un po’ delusa,gioco con le dita sul forellino,mi chino
Quando la lingua arrivo al culetto non capisco più nulla, desidero che lo lecchi come piace a me,le faccio appoggiare la guancia al cuscino, e gli dico di portare le mani indietro spalancandosi le chiappe inizio a spingere dentro la punta della lingua.
- Si mi piace un casino, Lisa continua,
poco dopo quando senti poggiare il cazzone sul forellino aggiunse
- No, Lisa non ci provare, vuole rompermi il culetto, è troppo grande.
- Mari, ti fidi di me, voglio farti provare il piacere dell’orgasmo posteriore, fai quello che ti dico io e non sentirai dolore credimi.
- Ok mi fido di te
Gli misi tre cuscini sotto la pancia, andai in bagno e presi dell’olio che usavo quando rientravo dalla spiaggia, lo versai sul culetto e iniziai a massaggiare, spesso infilavo un dito, misi altro olio stava diventando abbastanza scivoloso, lo apriì con, un dito, due, tre.
- Come va?
- Senti dolore?
- Poco, vai è sopportabile
Ormai era quasi pronta, diedi una bella leccata al clito, infilai tre dita nella fica e la scopai per bene, poi infilai il cazzone sempre nella fica, continuando a spingere un dito nel culetto.
Umettai per bene la punta del fallo e tutta la lunghezza, lo puntai contro il buchetto e piano presi a spingere.
Gli chiesi se accusava dolore, mi rispose di continuare, poco dopo aveva quasi un buon cinque cm di cazzo nel culetto mi disse che iniziava a bruciare, lo tirai fuori e spalmai altr’olio sul cazzone, gli dissi di rilassarsi il più possibile, di fare in modo come se dovesse andare in bagno, tornai a forzare e questa volta seguendo i miei consigli cedete il cazzone entro lentamente fino alla base diede un urlo di dolore, mi fermai restando ben piantata dentro di lei.
- Rilassati, tra poco inizierai a incitarmi affinché t’inculi, credimi.
Stetti ferma ancora pochi secondi e iniziai a muoversi lentamente avanti indietro, con una mano gli sgrillettavo il clito, mi disse che il dolore stava svanendo, la cosa iniziava a piacergli, accelero, presi a muovermi freneticamente spesso facevo colare altro olio sul cazzo lubrificandolo il piacere iniziava a crescere sempre di più, con mio stupore mi pregò di non fermarmi, ma di continuare a incularla, volle cambiare posizione.
- Sdraiati, salgo su, voglio portarmelo da sola dentro il culetto, mi piace sentire il contatto.
- Con immenso piacere
Prese in mano il cazzo e messasi in ginocchio, lentamente s’infilarono sul bel dildo, se lo fece sparire completamente nel culetto.
- Bellissimo, avevi pienamente ragione, e troppo bello prenderlo in sedere, ti porta delle sensazioni diverse, mai provate.
Iniziò a fare su e giù, ogni volta che scendeva il suo corpo, veniva a contatto con la base del pene mi dava un brivido sempre più crescente, questa sensazione spaventosamente meravigliosa ci fece venire per l'ennesima volta.
Con sua meraviglia mi spruzzo sul corpo i suoi liquidi, inizialmente stava morendo dalla vergogna, ma la mia rassicurazione fece si che si lascio andare al godimento totale. Mi strinse tra le braccia riempiendomi di carezze, baci e slinguate, erano gratitudine per un piacere così forte e intenso mai provato.

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