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Un giorno come gli altri


di Membro VIP di Annunci69.it marcosala
16.12.2015    |    23.776    |    1 9.7
"Entro in doccia, mi lavo i capelli, poi mi insapono il corpo, mi accarezzo ancora, ho voglia, indirizzo la cipolla della doccia sulla mia micetta, gli..."



Finalmente dopo un giorno di lavoro sono a casa, è venerdì, il mio turno in ospedale è finito, sono fisioterapista al reparto di ortopedia,mi aspetta un Week End si relax, ops.. scusatemi non mi sono presentata, mi chiamo Stefania, per gli amici Stefy, ho 28 anni, sono, come dicono molti, una bella stangona, alta 1,76 senza tacchi, capelli biondi lunghi che raccolgo con la coda di cavallo, occhi verdi, un bel seno prosperoso e lato B notevole. La giornata è stata dura, per lavarmi via la stanchezza mi faccio una doccia ristoratrice. Mi spoglio, anche per andare al lavoro mi piace vestirmi sexy, indosso una gonna a tubo nera appena sopra il ginocchio con una T-Shirt attillata bianca con griffe in vista ed una giacca corta stretta in vita, calze autoreggenti nere 15 den e una decolté tacco 10, sotto un intimo nero di pizzo che esaltano la mia carnagione chiara. Mentre mi spoglio mi ammiro allo specchio, mi piaccio, non posso fare a meno di accarezzarmi un po’, i capezzoli subito mi si induriscono, la mia micetta tutta depilata, si bagna subito, che porcellina, assaggio i miei umori, mi piace il mio sapore, meglio non continuare altrimenti…. Entro in doccia, mi lavo i capelli, poi mi insapono il corpo, mi accarezzo ancora, ho voglia, indirizzo la cipolla della doccia sulla mia micetta, gli spruzzi dell’acqua la accarezzano dolcemente, all’improvviso sento suonare alla porta, accidenti non aspettavo nessuno, poi proprio adesso? Esco dalla doccia. Mi asciugo alla belle e meglio i capelli, infilo il mio accappatoio azzurro, mi guardo allo specchio, sono sexy anche così. Apro la porta e mi si presenta una bella ragazza sui 30 anni, con una minigonna che esalta le gambe ben tornite, vestita in modo professionale, giacca e camicetta, ma sexy, viso dolce e sensuale, è la presentatrice Avon, me ero scordata, le avevo dato appuntamento ma avevo rimosso la cosa. La osservo, la trovo molto eccitante, la mia voglia appena repressa comincia ancora a farsi sentire nel mio basso ventre. Si chiama Laura,la faccio entrare, si accomoda sul divano, le chiedo scusa per il mio abbigliamento, lei mi risponde che è abituata, per rompere il ghiaccio le chiedo se desidera qualcosa, magari un caffè, mi risponde che lo prenderebbe molto volentieri. Mentre sono in cucina a prepararlo mi accorgo che mi sta scrutando, mi sta facendo una radiografia completa, forse le piaccio anch’io. Dopo il caffè comincia a presentarmi i suoi prodotti, lei parla ma io non l’ascolto, sono affascinata dai suoi modi, e dalla sua bocca, due labbra carnose meglio della Jolie e dal suo sorriso. Mi mostra i rossetti, me li vuole far provare, ma non sulla mano, direttamente sulle labbra, mi si avvicina, sento il calore del suo corpo, preparo le mie labbra umide, mi mette il rossetto, vorrei baciarla, non oso ma ho l’impressione che anche lei vorrebbe farlo. Ora passa alle creme, subito mi parla di una crema corpo idratante ideale da usarsi dopo la doccia, mi dice che per un miglior assorbimento magari andrebbe stesa con un bel massaggio, visto che sono ancora in accappatoio mi chiede di provarla subito. Ho un attimo di esitazione, non capisco dove vuole arrivare ma accetto la sfida. Apro l’accappatoio e lo lascio cadere a terra come una spogliarellista guardandola negli occhi, lei abbassa lo sguardo, non per vergogna, è attratta dalla mia micia depilata, allungo la mano, mi faccio schiacciare della crema idratante sul palmo, sempre guardandola in viso comincio a spalmarmela sui seni massaggiandoli, lei mi guarda vogliosa, poi comincio a spalmarmela sul ventre, mi dice che sulla schiena, se voglio, me la spalma lei, accetto. Mi giro, comincio a sentire le sue mani sulle spalle, il tocco è delicato e piacevole. Siamo ancora in piedi, per spalmarmela meglio sul basso schiena e sui glutei si inginocchia, ne approfitto e oso, mi giro e le offro la mia micetta a portata di bocca e le tiro la testa verso di me, lei lascia fare e subito la sento che mi penetra con la sua lingua. La lascio fare per qualche minuto, la mia micia ormai è fradicia, ho voglia anche io di sentire il suo sapore. La invito ad alzarsi e cominciamo a baciarci. Mischiamo i nostri sapori, la accarezzo intanto la spoglio,le levo la giacca e la camicetta, ha una pelle di pesca, scosto il reggiseno e la bacio sui seni lei reagisce con un mugolio di piacere, i suoi capezzoli sono già turgidi, abbasso la zip della gonna e questa cade a terra, rimane solo in intimo e autoreggenti. La accarezzo in mezzo alle gambe, gli slip sono bagnati dei suo umori, ci baciamo ancora, le nostre lingue si intrecciano scambiandoci le nostre salive, ho voglia di sentire il sapore del suo sesso. Ci stacchiamo da quel bacio voluttuoso, la prendo per mano e la accompagno in camera, lei si sdraia in modo languido, offrendomi tutto il suo corpo. Le levo l’intimo e comincio a baciarla, la mia lingua percorre tutto il suo corpo lasciando un’autostrada di saliva, mi fermo al suo sesso assaporando finalmente i suoi umori, sono dolci e profumati, lei mi ferma, si gira, ci mettiamo a 69, ognuna ha il sesso dell’altra a disposizione, ci lecchiamo ancora, le infilo la lingua nel suo culetto, è un fiore rosa grinzoso, lei fa altrettanto. Nude così avvinghiate sembriamo un corpo solo, i nostri orgasmi simultanei inondano i nostri visi degli umori delle nostre micette. Stanche ed appagate ci distendiamo sul letto, ci abbracciamo e ci coccoliamo sussurrandoci parole dolci, ci addormentiamo abbracciate. Le prime luci dell’alba ci sorprende ancora abbracciate, mi alzo e la ammiro, sembra una statua del Canova, Preparo la colazione, le si fa una doccia rigenerante, mi dice che le è piaciuto, è stato bello, con un sorriso confermo. Sedute a tavola beviamo un caffè, non resisto mi avvicino a lei e la bacio, il gusto del caffè si mescola al sapore nostre salive. Mi eccito e mi bagno, la mia mano scivola tra le sue gambe, la sua passerina è umida, comincio a masturbarla dolcemente, lei prende un biscotto lo intinge negli umori della mia micetta e gusta il mio sapore. L’eccitazione al è al massimo, lei si siede sul divano e mi ordina di leccarle i piedi, la dolce ragazza della sera prima del giorno si trasforma in una Mistress esigente, comincio a leccarle l’alluce, lei mi dice cosa devo fare, scopro che mi piace essere sottomessa a lei, mi fa sentire più porca. Dal piede salgo lungo la gamba, è liscia ben depilata, arrivo alla sua passerina, le infilo la lingua, lei mi ferma, mi dice che le scappa la pipì, mi porta con lei in bagno, mi fa stendere nella vasca, lei a gambe divaricate sopra di me, allarga le labbra della micia con le dita ed uno zampillo dorato e caldo mi inonda il viso, bevo come un’assetata, non sapevo di essere così porca. Ci masturbiamo, godiamo insieme. Ci ricomponiamo, siamo sedute in salotto, parliamo di noi, dico a Laura che mi piace molto, forse mi sono innamorata di lei, le chiedo se vuole restare. Lei mi risponde con un sorriso, mi dice che sono bellissima che anche lei ha goduto molto e che pensa di essere innamorata di me, ma è sposata, l’aspettano a casa un marito ed un figlio. Ci abbracciamo e stringendoci scoppiamo a piangere, le nostre lacrime solcando il viso, lasciano una scia di luce sui nostri volti, non avevo mai provato un’emozione così. Lei si riveste e mentre si ricompone mi dice non vuole perdermi, sicuramente ci rivedremo. Chiamandomi amore ha aperto la porta ed è uscita lasciando un vuoto incolmabile. Vedo il suo biglietto da visita, sono tentata di chiamarla subito, no non voglio disturbarla, non voglio perderla. E’ sabato, esco per fare un po’ di spesa al supermercato vicino a casa, il mio pensiero è sempre per lei, sono distratta, non so cosa faccio decido di fare una passeggiata lungo la spiaggia, vedo i bambini che giocano divertendosi e ridendo, mi siedo e li osservo. E’ ora di pranzo, non mi va di mangiare sola a casa, mi fermo al ristorante, cerco di sopperire al vuoto affettivo lasciatomi da Laura con la gola, ordino del pesce e una buona bottiglia di vino bianco, mangio con golosità,
Verso il pomeriggio torno a casa, cerco di dimenticare Laura, non ci riesco, mi è rimasta nella pelle. È sera, distesa sul letto penso a lei, la mia mano non può fare a meno di infilarsi negli slip, mi sto accarezzando e masturbando pensando a lei, la rabbia per la sua dipartita e il piacere dell’orgasmo si mischiano, godo, le contrazioni mi fanno piegare in due, piango non se dal piacere o dal dolore. Mi asciugo le lacrime, squilla il cellulare, guardo il numero è Laura, anche lei mi sta pensando, mi dice che già le manco e che lunedì sera sarà ancora da me. Sono la donna più felice del mondo. Mi rilasso e mi addormento sognandola.

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