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8 - 15 ho perso la moglie al biliardo


di Aramis27
12.02.2010    |    61.481    |    3 7.0
"Entrammo; seduti su un giaciglio c erano 3 uomini sporchi e malfatti che parlavano una lingua di origine slava..."
Come perdere la moglie a biliardo e essere puniti non solo dall’avversario ma anche da lei.
Mi chiamo Vincenzo 40 anni grande appassionato di biliardo, con la stecca me la cavo bene ho vinto vari tornei. Gioia mia moglie ha 38 anni piacente quarta di reggiseno conosciuta in un locale scambista quindi non certo riservata ma porca al punto giusto.
Abitiamo a Roma in un appartamento proprio di fronte a un circolo di biliardo. Non ho avversari al circolo, li ho battuti tutti e comincio ad annoiarmi non sapendo chi sfidare. Devo dire che le vincite mi hanno fruttato diversi soldi e forse anche delle antipatie soprattutto da quando con alcuni le poste sono diventate pesanti, uno dei soci e arrivato a giocarsi la ragazza, chiaramente vinta e fatta scopare a tutti gli altri amici.
Gioia raramente era venuta al circolo, quando era successo si era rotta le scatole quindi mi aspettava a casa. Il fattaccio successe un venerdì sera: nella bisca c’era un tipo di colore alto ben piazzato sulla cinquantina, mi dissero che era un ospite del cornuto e che aveva molti soldi, quindi spennabile. Vidi un paio di sue partite buona tecnica ma francamente molto scarso. Si avvicinò dicendomi “mi hanno detto che te la cavi. partita secca se vinci 10.000 euro per te" "e se perdo?” risposi io; “Allora stasera io salgo a casa tua” mi disse. Sicuro di vincere cominciammo.
La partita ebbe una piega strana, infilai facilmente quasi tutte le palle me ne mancavano 2, passai la mano e lui infilò tutte le sue con tiri consecutivi fino a infilare la palla 1 dichiarata.
Mi cascarono le braccia sia per la bravura del tizio sia per la situazione che mi si prospettava; che avrebbe detto a Gioia che l’avevo persa al gioco?
I debiti vanno pagati e nel breve percorso tra la bisca e casa cercavo di impostare un discorso plausibile. Entrammo in casa c’ era accesa solo la luce della camera da letto Gioia dormiva coricata su un fianco con indosso solo una canottiera di pizzo trasparente e il perizoma infilato nelle chiappe appena impercettibile.”Svegliala e digli che deve fare” mi disse il nero; a queste parole Gioia si giro e vista un'altra persona si tirò istintivamente addosso il lenzuolo per coprirsi. ”Chi cazzo e?“ "Buonasera signora, sono qui per scoparla; suo marito l’ ha persa al gioco e ora sia così gentile, si spogli e paghi il pegno di suo marito.”
Gioia mi chiese se era vero e io feci cenno con la testa abbassata di si “Che bastardo, ma ora te la faccio pagare io. bene, io onorerò il debito, ma la scommessa la fai con me si torna in bisca e giocate un'altra partita; se tu Vincenzo perdi io faro l’ amore con tante persone quante ne indica la palla 8 o 15 se invece vinci siamo pari puoi avere una donna tutta per te o una puttana da comandare”. Aveva tentato il giocatore era sicura che l’ idea gli piaceva infatti il negro le si avvicino ruoto il dito nella spallina della canottiera e tiro, la spallina si ruppe e la stoffa scivolo lasciando scoperta una tetta, “Va bene puttana faremo cosi ma con chi scopi lo decido io, andiamo, ma tu vieni vestita cosi metterai solo il soprabito”
Scendemmo e sistemammo le palle sul tavolo, il negro mi lasciò la priorità di tiro, smazzai naturalmente, per me la priorità era imbucare la 15 per evitare la gangbang. dopo due tiri il mio avversario aveva già messo la 15 in buca e altre quattro palle. Rimontai ma lui era troppo forte e vinse con facilita quando entro l’ ultima palla mia moglie si avvicino e disse “adesso mi scopo 15 persone stronzo”
“Sono pronta che devo fare?” Andiamo in giro per la città ti dirò di volta in volta chi ti scoperai, ma ricordati non puoi dire di no e tuo marito viene con noi e assiste a tutto.”

Partimmo mi misi alla guida con il cuore in gola; mentre il negro era seduto accanto a me, mia moglie si era accomodata dietro e dallo specchietto vedevo il suo sguardo un misto tra l’incazzato e l’eccitato.
Prendemmo il lungotevere, quando fummo vicino a ponte milvio mi disse di accostare e scendemmo dalla macchina. Attraverso una scaletta dissestata e piena di rifiuti arrivammo ad una baracca fatta di cartoni e lamiere. Entrammo; seduti su un giaciglio c erano 3 uomini sporchi e malfatti che parlavano una lingua di origine slava. Il negro disse” Come ti avevo detto Mirceu stasera ti avrei portato un regalo a te e ai tuoi amici: eccolo” indicando mia moglie “Vai troia falli godere” disse a Gioia spingendola per un pizzo del soprabito. Con quella spinta si trovo in mezzo ai tre che cominciarono a toglierle il soprabito toccandola oscenamente, rimase solo con la canottiera si sedette sul loro “divano” fatto con un sedile posteriore di una macchina .I tre gli furono subito addosso si tirarono giù i pantaloni e gli misero i loro cazzi in bocca. Dall’ espressione di Gioia credo che non mandassero un buon odore, la puzza di alcool e piscio in quella capanna la faceva da padrona. Dopo poco uno si mise sotto di lei e chiese al negro se doveva usare il profilattico, ma il mio carnefice disse “per questa troia non vale la pena” e gli infilo il cazzo in fica tutto in un attimo. Il grido di Gioia squarcio il silenzio uno la scopava e gli altri due si alternavano nella sua bocca. Non sembrava dispiaciuta anzi sembrava godere alquanto, i tre si alternarono nella fica e nella bocca poi il più anziano e il più dotato disse “ora voglio culo”. Gli gettarono sul culo un po’ di olio della lampada e senza tanti complimenti fece entrare l’ arnese nel culo di Gioia che urlava di dolore, una volta entrato pero il piacere prese il sopravvento e allora anche lei spingeva il culo verso il suo bacino. Anche gli altri la penetrarono nel culo poi il negro disse “ ora sborrategli addosso” si misero in cerchio intorno a lei e si cominciarono a menare il cazzo a pochi cm dal viso. Il piu giovane venne: credevo stesse pisciandole addosso tanta era la quantità di sborra e il getto continuo che genero’ la colpi sul viso il rivolo scivolo velocemente sulle grosse tette. Gli altri due a tale vista vennero , la colpirono sui capelli e tra i ricci si fermarono vari fiotti di sperma. Finito i tre si allontanarono Gioia si rialzo e tiro su la bretella della canottiera fece per rimettersi il perizoma , ma il negro disse che quello era un omaggio per i ragazzi recupero’ il soprabito e usci dalla baracca .Prima di uscire il negro disse ai romeni “domattina alle otto vi aspetto per rifare il bagno” erano i muratori che gli stavano ristrutturando l’ appartamento. Risaliti in macchina il negro mi disse” ne mancano solo dodici vai verso la stazione”

continua

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