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AVEVANO TUTTI IL DOPPIO DEI SUOI ANNI...


di RedTales
09.03.2015    |    32.852    |    16 9.5
"Intanto intorno a lui i commenti tra i..."
Il suo sogno. Oggi il suo sogno si sarebbe avverato. Dietro quella porta c'era chi lo avrebbe realizzato. Si, un po' di timore lo sentiva, anche perché una situazione così era comparsa solo nelle sue fantasie o in qualche video. Ma era eccitatissimo e poi Gianni sembrava una persona veramente squisita, oltre che bella, ben dotata e simpatica. Adesso, a dir la verità, si sentiva insicuro e tante domande provavano ad affacciarsi nella sua testa. Anzi, erano alcuni giorni che qualche remora lo perseguitava, ma ormai era arrivato il gran giorno. Non poteva tirarsi indietro proprio adesso. Fece un bel respiro e scese dalla macchina. Percorse i pochi metri che lo separavano dall'ingresso della casa e suonò.
Un sorriso caldo lo accolse e, appena entrato un sincero abbraccio lo rassicurò. L'uomo che aveva incontrato già altre volte lo stava accogliendo, ma oggi ci sarebbe stata una sorpresa. Si trovò difronte altri cinque maschi.
Erano loro la sorpresa che aspettava, quella che aveva organizzato il suo amico. Si, sarebbe stato al centro dell'attenzione di tutti e avrebbe dovuto soddisfarli in ogni modo per farli godere con il suo corpo. Fino ad ora ne aveva avuti due assieme e nemmeno immaginava come sarebbe potuto essere un pomeriggio con tutti questi cazzi desiderosi di affondarsi dentro di lui.
Tutti lo salutarono cordialmente, chi con una pacca sulle spalle, chi dandogli la mano, altri con un cenno del capo. Iniziò ad osservarli per inquadrarli almeno un po'. Certo, Gianni gli aveva parlato di loro, ma non sempre una persona è come te l'immagini. Questi erano davvero grandi e grossi. Uno aveva la barba. E probabilmente avevano tutti il doppio dei suoi anni. Si, erano proprio dei maschi come li aveva immaginati. Tutto questo roteare di pensieri durò pochissimo perché quasi subito Gianni gli propose di spogliarsi per far vedere a tutti quanto fosse splendido. Questo gli piaceva proprio. Esibire il suo corpo nudo lo aveva sempre eccitato ed ora poteva farlo per tutti loro che erano li solo per lui. Ci mise pochissimo a togliersi la t-shirt, a far scivolare giù i pantaloni e a sfilarsi gli slip. Ecco, adesso era proprio tutto per loro. I commenti si fecero sentire nella stanza e tutti apprezzarono il suo bel fisico. Qualcuno sottolineò le forme dei fianchi, altri quelle del sedere sporgente, uno la turgidità dei capezzoli. Anche la pelle completamente glabra dappertutto fu molto ben considerata e notata da tutti. Ma fu un attimo perché tutti iniziarono a spogliarsi e contemporaneamente ad accarezzarlo dappertutto.
In pochi istanti le mani cominciarono a toccare il culo, a strizzargli i capezzoli, ad accarezzare le cosce, ad intrufolarsi nel buchino. Due mani gli si appoggiarono sulle spalle e lo spinsero delicatamente ad accovacciarsi e si ritrovò con alcuni membri già eretti che aspettavano solo di essere assaggiati dalla sua bocca tutto intorno a lui. Non li fece attendere e prese a succhiarli uno alla volta, mentre le mani ne impugnavano altri due. Prima di inghiottirli provò anche ad osservarli. Erano proprio fatti bene. Cappelle grosse e lucide, corpi marcati da vene, frenuli tirati allo spasimo, gocce che uscivano dalla punta. Alcuni rosso scuri, altri di una tonalità meno intensa. Qualcuno circondato da fitto pelo altri con questo più diradato. Quei cazzi avrebbero potuto soddisfare tutti i desideri di un buongustaio e lui li apprezzò veramente, riuscendo anche a farli scorrere completamente in gola e suscitando l'entusiasmo dei proprietari per quella deep throat che non si aspettavano. E poi era bravo, davvero. Li leccava, succhiava, aspirava. Li lasciava scorrere dentro fino in fondo e poi, stringendoli forte con le labbra, li lasciava uscire. Si, era proprio abile con la bocca.
Dopo che tutti passarono tra le sue fauci qualcuno lo invitò a sollevarsi e si ritrovò steso di schiena sul tavolo. Il primo che iniziò a farglielo sentire dentro fu proprio Gianni. Gli allargò le gambe, gli appoggiò una mano sulla pancia e la accarezzò per scendere sul suo sesso e continuare su quelle vellutate cosce e guardandolo, dritto negli occhi, e senza aiutarsi con la mano, si appoggiò sul suo ano spingendo lentamente. Lorenzo cercò di allargare il buchetto per prenderlo meglio e così iniziò la lunga serie di penetrazioni. Quel pene, turgido e duro gli provocò immediatamente una bellissima sensazione. Si guardarono intensamente con rapidi movimenti degli occhi che volevano indicare la complicità e la soddisfazione per quanto si stavano facendo, ma durò poco quell'incontro oculare in quanto la testa del ragazzo fu piegata di lato per consentirgli di accogliere nella bocca un altro membro. Proprio mentre stava per farlo entrare i colpi decisi che cominciò ad assestare Gianni non glielo fecero ricevere ma una provvidenziale mano lo guidò tra le labbra che iniziarono a succhiarlo.
Adesso erano tutti e sei attorno al tavolo e una decina di mani si muovevano dappertutto. Qualcuno si era impossessato del suo uccellino e lo stava “massaggiando” con perizia e con una tale velocità che gli provocò una quasi immediata eiaculazione che schizzò gran parte di quelle mani e fece sorridere o ridere quasi tutti tanto fu inaspettata.
I cazzi nella bocca cominciarono ad alternarsi come pure quelli nel culo. Dopo un po' di minuti di immersione riemergevano, si allontanavano da quel tondo buchetto lasciandolo ad un altro bastone che fremeva per potersi affondare in quell'invitante laghetto scuro. Ognuno restava dentro il tempo giusto per godere di lui e, sicuramente, usciva a malincuore, sperando di rientrarvi presto. Che dire, la scena era veramente eccitante ed ogni partecipante a quell'orgia sprizzava voglia di sesso. Certo i sei maschi che si stavano divertendo con quel bel corpo slanciato, diafano e glabro erano proprio ben contrastanti con lui. Erano tutti alti, per lo più grossi e uno decisamente corpulento. Abbondantemente ricoperti da peluria più o meno fitta e decisamente ben messi in fatto di “doti nascoste”. Insomma, erano totalmente divergenti nell'aspetto fisico. Ma forse era questo che rendeva quel pomeriggio così erotico. Come non apprezzare lo scontro di un pelosissimo pube contro un candido e vellutato culetto o non eccitarsi nel vedere le irsute mani scorrere su quel petto roseo e strizzare quei minuti capezzoli.
Anche Lorenzo, se ne avesse avuto l'occasione, non avrebbe potuto descrivere il piacere e l'eccitazione che provava sentendosi al centro dell'attenzione di tutti loro, tanto era intensa l'ondata dell'orgasmo che lo invadeva e che cominciava da quanto provava... internamente e che si espandeva dal basso ventre dappertutto. Oltre la soddisfazione fisica c'era anche l'appagamento interiore dettato dalla trasformazione dei suoi sogni in pura realtà. L'alternarsi di quei maschi dentro di lui con un ritmo incessante gli procurava spasmi che non riusciva a controllare e quei pochi flash che riusciva a percepire con gli occhi, lo stuzzicavano ancora di più portandolo ad un orgasmo che sembrava non finire e che, anzi, si ampliava ad ogni spinta che sentiva.
Si, stava godendo in un modo superiore a quanto avrebbe potuto descrivere. E il tutto era un continuum di penetrazioni, carezze, lingue che scorrevano dappertutto, mani che stringevano, bocche che succhiavano. Una parossistica sfera di sesso che lo avvolgeva mostrandosi in mille sfaccettature diverse anche se sempre uguali e ripetitive.
Altrettanto poteva dirsi per quei sei “assatanati” uomini che erano eccitatissimi da quel corpo in calore che sprigionava malizia e desiderio da ogni centimetro di quella pelle così chiara, liscia e perfettamente depilata. C'era chi gli sollevava una gamba per facilitare il coito, chi gli succhiava avidamente un capezzolo o quello che non smetteva di masturbare quel piccolo salsicciotto che aveva già schizzato fuori tutto quello che era capace di produrre e che non riusciva nemmeno più a... sollevarsi. Ma la mano ripeteva quel gesto incessantemente e appena si allontanava veniva sostituita da un'altra che continuava il movimento, magari nella speranza di sentire tra le dita un nuovo turgore. E poi tutti sembravano impazienti di poter entrare in lui, indipendentemente da dove, appena si liberasse una delle due aperture che stavano tormentando con quei grossi uccelli.
La prima ora passò veramente in fretta. Tutti avevano un gran desiderio di inzuppare il loro bel biscotto in quelle morbide fessure e pure Lorenzo lo desiderava, così quel primo giro sembrò passare in pochi istanti. I maschi a sua disposizione erano stati bravissimi, nessuno aveva accennato minimamente a schizzare. Era evidente che volevano protrarre quell'insolita esperienza il più a lungo possibile.
Dal tavolo si ritrovò infilato sopra uno di loro che si era accomodato a gambe ben aperte sul divano e poi se lo era fatto sedere sopra. Adesso era lui che doveva fare il ritmo. Iniziò a sollevarsi e ad abbassarsi aiutandosi con le braccia che appoggiava sulle gambe dell'uomo che lo stava impalando mentre gli altri, si erano messi proprio li davanti a godersi lo spettacolo e ad offrigli i loro piselli da gustare. Questa volta però, nonostante i vari tentativi, non riuscì proprio a farlo. Gli scappavano dalla bocca mentre continuava a muoversi. Lo capirono tutti che smisero di offrirgli tutto quel ben di Dio, limitandosi a guardare e a toccarlo. Nel frattempo un altro si era seduto li vicino e tenendosi il cazzo ben proteso verso l'alto, lo invitava a spostarsi. Cosa che fece e, appena sistemato nella nuova posizione, riprese ad agitarsi con somma soddisfazione del nuovo fortunato.
Intanto intorno a lui i commenti tra i... commensali, erano tutti rivolti alle sue capacità di farli godere, al suo fisico, a quel buchetto così stretto ed avvolgente o alla sua boccuccia... d'oro. Queste voci gli rimbalzavano nella testa ma come se fossero lontane perchè il piacere che sentiva dentro era veramente molto forte. Lo interruppe l'uomo che lo stava scopando che, evidentemente, era sul punto di esplodere e cercò di farlo alzare. Vedendo un altro cazzo pronto al suo fianco, si accomodò su quello cercando di ritrovare il godimento che era appena stato interrotto. Anche questi passaggi da un membro all'altro avvenivano con estrema velocità, come se non volesse interrompere quel ritmo di piacere che aveva trovato e che voleva continuare. Così si sollevava, il cazzo scivolava fuori da lui, si spostava in modo goffo sopra il vicino e, dopo aver afferrato il nuovo bastone, lo guidava dentro e riprendeva immediatamente ad agitarsi sopra di questo. Probabilmente si spostò da uccello ad uccello quasi senza rendersene conto perché proprio mentre stava pensando di sedersi su un altro di loro fu preso per le mani e fatto alzare.
Gianni lo fece mettere piegato sullo schienale del divano, con la testa quasi appoggiata ai cuscini e con il culetto verso l'alto. In quel momento il più peloso si piegò con la bocca sopra di lui e, dopo avergli allargato più che poteva le chiappe con quelle grosse mani, cominciò a far scorrere la lingua avidamente in quel solco per poi fermarsi sopra il buco e infilargliela tutta dentro. Da li scese verso le palle che risucchiò completamente tra le labbra e cominciò a succhiarle provocandogli un leggero dolore. Dopo averle lasciate andare si infilò dentro quel piccolo cazzo e lo lavorò per alcuni istanti per poi lasciaro cadere e, rialzatosi mirò decisamente al culo e ci si tuffò dentro pompandolo con soddisfazione. Quando ne fu sazio lasciò il suo posto ad un altro che iniziò a infilarlo con un colpo deciso e poi ad uscire per poi rientrare. Questo non gli piaceva moltissimo perché ogni volta che lo sentiva puntare prima di entrare gli dava un leggero fastidio, ma non disse niente e continuò a lasciarsi fare. Con il terzo che riprese a scoparselo in modo... tradizionale cominciò a mugolare dal piacere eccitando ancora di più i presenti che ormai si masturbavano in continuazione nell'attesa di possederlo. Ad un certo punto sentì un getto caldo sulla schiena e i commenti degli altri che sottolineavano l'incapacità di trattenersi di uno di loro che, stremato e al massimo del piacere non si era fermato in tempo e gli aveva sbrodolato addosso.
Ma ormai erano tutti troppo eccitati per aspettare il loro turno di tornare in quel buchetto e decisero di spostarlo per metterlo alla pecorina sopra la prolunga del divano in modo da utilizzarlo di dietro ma anche davanti. E così mentre uno lo scopava nel sedere, un altro lo faceva in bocca e, questa volta, nessuno si trattenne più e, uno dopo l'altro cominciarono a riempirlo con la loro crema. Ognuno eiaculò con grande piacere sia nell'intestino che in gola, riempiendogli bocca e culo e facendo sgocciolare quel nettare sia sul suo corpo che sul divano o sul pavimento e quando l'ultimo gli uscì da dietro lo lasciò con lo sfintere ben dilatato, per il tanto tempo passato con quelle grosse mazze dentro, e sgocciolante. Lo sperma gli colava lungo le gambe e lungo il viso ma lui assaporava ancora l'estasi che continuava a tormentarlo dentro nonostante adesso fossero tutti fermi. Con una mano si toccava il sesso e con l'altra si asciugava le labbra, aiutandosi con la lingua che passava da un angolo all'altro raccogliendo le ultime gocce che restavano ancora aggrappate li. Il respiro era affannato, ma non era il solo ad averlo e la soddisfazione per quell'incredibile pomeriggio era tangibile dentro di lui.

Avevo già pubblicato il racconto in un altro profilo che non esiste più e lo ripropongo qui dove sto inserendo tutte le storie che ho scritto..
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