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BUON COMPLEANNO SANDRA


di angiolettobirikino
28.01.2012    |    15.212    |    0 9.8
"Pi la sua mente perse la capacita’ di concentrarsi su altri ragionamenti che fossero estranei a quei cazzi dentro di lei..."
Finalmente il compleanno di Sandra era arrivato. Max era impaziente di vedere la reazione di Sandra quando avesse scoperto che razza di regalo avesse mai preparato per lei.
Il compleanno di Sandra non poteva certo passare inosservato. Per lei questa volta c’era in serbo una festa particolare.
Nei giorni precedenti questa ricorrenza Max aveva contattato un po di persone, aveva proposto loro l’idea e questi di buon grado avevano accettato. Anzi a dire il vero probabilmente questa festa sarebbe stata sicuramente una festa non solo per Sandra ma soprattutto per tutti i partecipanti. Ognuno infatti aveva un compito ben preciso che non vedeva l’ora di svolgere.
I preparativi erano stati frenetici. Max aveva approntato la taverna di casa sua per accogliere il piccolo drappello di invitati a quella che doveva essere la festa per eccellenza: il compleanno di Sandra.

Quando il gran giorno arrivo’ Sandra fu condotta da Max giù per le scale della buia taverna precedentemente oscurata a dovere per celare la sorpresa. Sandra nella trepidante attesa di scoprire che cosa avesse per lei preparato Max scese le scale un po incerta per paura di inciampare nell’oscurità. Si sentiva tuttavia sufficientemente sicura perché era sorretta fermamente dal buon Max che con la sua stretta rassicurante le infondeva coraggio.
Finalmente raggiunse la base della scala e su invito di Max con l’esile mano raggiunse l’interruttore della luce: sosto’ un attimo con il dito sulla fredda plastica, trasse un sospiro, e aumento’ la pressione su di esso.
Quando la luce invase la buia stanza Sandra non pote’ credere alla sua vista: sei ragazzi stavano di fronte a lei, completamente nudi con i loro strumenti a penzoloni. Erano li tutti solo per lei!
Max questa volta non intendeva partecipare alla festa. Il suo compito questa volta doveva essere di regia. Sandra infatti guardandosi intorno noto’ che la stanza era addobbata con i festoni tipici di ogni festa ma in centro stanza era stato fatto spazio per una panchetta di quelle per gli esercizi degli addominali in palestra con le zampette abbassate al massimo. La panca pertanto con quell’altezza davvero inusuale sembrava sistemata per dei nani piuttosto che per della gente normale, ameno che non ci fosse qualche motivo o uso particolare.

Ritorno' ad osservare i ragazzi. Niente male davvero: l’interesse non ricadeva sulla loro bellezza ovviamente ma piuttosto sulle loro proboscidi. Già a riposo non sembravano niente male, chissà come sarebbero state una volta eccitate?

Non restava che darsi da fare!!
Un improvviso urlo di buon compleanno scandito da sei ugole all’unisono scosse Sandra dal suo stato di iniziale stupore ed improvvisamente si ritrovo’ completamente accerchiata dai sei ragazzi che iniziarono a palpeggiarla ovunque.

La cosa si faceva davvero interessante: ora già i primi vestiti di lei cominciavano ad essere slacciati in maniera sempre più febbrile. Le palpeggiate via via che i centimetri di pelle nuda aumentavano, assumevano la forma di carezze sempre più hard.
La frenesia aumentava. Sandra già cominciava a fremere di impazienza sotto la bramosia di tutte quelle mani invadenti che già stavano attaccando la sua femminilità.
La presenza di tutti quei corpi caldi attorno a lei già la inebriava. Nel mentre le ruvide mani maschili la profanavano ovunque lei già aveva preso contatto con quei piselli che cominciavano ad inturgidirsi. Adorava sentirli gonfiarsi nelle sue mani. Le piaceva la sensazione che provava nello stringere questi membri mentre iniziavano a gonfiarsi. La inebriava sentirsi l’artefice di quella metamorfosi cosi’ magica e nel contempo cosi’ entusiasmante.
Ora le mani si erano improvvisamente fermate: adesso toccava a lei cominciare ad eccitare per bene tutti quei membri. Aveva il suo bel da fare; succhiare sei cazzi non era cosa da poco ma che emozione!! Sentirli gonfiarsi in bocca era una sensazione estasiante! La sua bocca si muoveva affannosamente. Dapprima li succhiava intensamente, poi quando avevano raggiunto una certa consistenza iniziava ad andare su e giù per quelle fantastiche aste in indurimento rapido intentando un inizio di masturbazione con le labbra. Alla fine ad erezione avvenuta con estrema cura inumidiva con la sua saliva la nuda cappella onde favorire la penetrazione. Al terzo uccello sentiva le labbra già indolenzite ma la bramosia di accontentarli tutti era sicuramente maggiore dello sforzo fisico.

Dopo averli passati tutti in rassegna si trovo’ difronte a lei uno spettacolo magnifico: sei cazzoni dalle misure extra large svettanti e pronti a trapanarle tutti i buchini fino allo sfinimento. Non aveva mai fatto l’amore con cosi’ tanti uomini o meglio non aveva mai avuto cosi’ tanti uomini tutti per lei in un sol colpo. La cosa aveva dell’animalesco, rasentava quasi una violenza di gruppo e per questo era eccitatissima dall’idea di essere posseduta senza pietà da quell’esercito di cazzi arrapatissimi. Non contenta sedette i glutei sul nudo pavimento difronte a quella schiera di lance e divaricate le gambe prese a sgrillettarsi la fica dopo essersi inumidita il dito con la lingua rossa di desiderio.
La sditalinata oltre ad arrapare ancor più la piccola folla di ragazzotti permise alla sua fica di lubrificarsi per benino onde prepararsi all’estenuante cavalcata. I suoi umori già le avevano rigato le cosce: i preliminari ormai erano sufficienti. Era ora di iniziare sul serio!

Sotto l’abile regia dell’amico Max ora i compiti di ognuno andavano delineandosi. Il più robusto e cazzuto si distese sulla panchetta che Sandra aveva notato all’inizio. Il suo uccello svettava voglioso verso l’alto. Non era il più lungo fra tutti ma sicuramente il più grosso. Le vene rigonfie disegnavano sulla pelle sottile e tesa dei curiosi rilievi che sicuramente avrebbero donato alla sua sensibilità femminile delle piacevolissime sensazioni. Max fece capire a Sandra che avrebbe dovuto sedersi su quella specie di mortadella. Anzi più precisamente avrebbe dovuto distendersi con la schiena sul corpo del ragazzone più robusto che le avrebbe fatto da materassino. Ovviamente il suo cazzone era destinato a sfondare l’ano. Forse quelle grosse vene le avrebbero dato proprio delle belle soddisfazioni. Mentre Max cercava di farle capire la posizione il ragazzone avendo già preso posizione sulla panca ruppe gli indugi, voglioso di reclamare la sua preda afferro’ saldamente Sandra e la trascino’ con forza verso di se. Mentre con un braccio la stingeva con l’altra mano guido’ il suo grosso arnese in corrispondenza dello sfinterino di Sandra che sotto il suo stesso peso venne dilaniato dal grosso uccello invasore.

Sandra emise un grido di dolore per l’inaspettata violenza della penetrazione. L’uccello era davvero di grosse dimensioni. Si sentiva squartata nell’intimità da quell’asta di fuoco che ora aveva preso a stantuffare nell’ano ad un ritmo sostenuto incurante delle sue grida di dolore. Avvertiva la grossa cappella raschiarle le pareti dell’ano e il fatto di sentirsela affondare sempre più su le provocava ondate di piacere inaspettate. La sensazione di dolore mano a mano che questo cazzo le stantuffava dentro comincio’ a lasciare lo spazio a grida di piacere. Ora i suoi muscoli anali ormai dilatati iniziavano a distinguere la fisionomia di quell’invasore. Poteva avvertire nella foga della penetrazione l’accavallarsi delle grosse vene ed il loro effetto quando venivano trascinate dentro di lei. Come aveva immaginato era assolutamente travolgente.

Mentre lei era intenta in tutto questo non si rese conto che un altro ragazzo le si era avvicinato per reclamare la sua parte. Come un predatore sulla propria preda lui le afferro’ le spalle, e la costrinse a distendersi su petto del ragazzo che le stava sfondando l’ano. In contemporanea lui le divarico’ le cosce e le affondo’ con bramosia, in men che non si dica il suo palo. L’ulteriore invasione le tolse il fiato per un attimo. Ora i suoi buchini erano dilaniati da due cazzi che follemente la stavano stantuffando quasi all’unisono. Sentiva la propria femminilità usurpata in maniera quasi barbara. Per un attimo penso’ a che altro potevano fare gli altri se non attendere il loro turno per usarla fino allo sfinimento. Pi la sua mente perse la capacita’ di concentrarsi su altri ragionamenti che fossero estranei a quei cazzi dentro di lei. La sua figa iniziava a secernere copiosa linfa. L’attrito con quel cazzo la stava mettendo a dura prova. Come quello del suo collega anche questo in fatto di dimensioni non scherzava. Non era altrettanto grosso ma era sicuramente più lungo. Ne avvertiva la pelle liscia ma soprattutto la lunghezza la faceva impazzire. Riusciva ad arrivare fin dove nessuno era arrivato prima. Sembrava non finire mai al punto che la sensazione era quella che la sua cappella sollecitasse non il fondo dell’utero ma addirittura lo stomaco. Cominciava a non connettere più! nell’idillio del piacere noto’ che un terzo uomo le si posiziono’ a cavalcioni sopra il busto. Non capiva. Ora l’uomo agitava il suo attrezzo nell’aria ma poi glie lo posiziono’ tra le i seni. Raccolse questi ultimi tra le sue mani fintanto che la morbida pelle degli stessi racchiuse in un tenero abbraccio quell’ulteriore nerchia vogliosa. Ora stringendo energicamente aveva iniziato a frizionare il suo uccello con i suoi seni. Era l’inizio di una spagnola. Adesso sentiva il calore ardente di quel serpente di fuoco nel suo petto. I seni iniziarono a surriscaldarsi dalla frizione mentre le dita esperte sollecitavano i capezzoli. Ora aveva le tette infuocate. L’uccello non era particolarmente grande ma sicuramente granitico. Ora un paio di mani le afferrarono il capo da dietro e costringendola a reclinarlo per portare le sue labbra su di una cappella enorme. Questa forzo’ immediatamente le sue labbra che aprendosi lasciarono via libera all’ingresso di quel tarello verso la gola profonda di Sandra. Ormai la sua mente era completamente annebbiata. Aveva ormai perso il conto degli uccelli che la stavano profanando. Tutt’intorno era un affannarsi di corpi sudati in preda all’ardore. Sandra ormai non era più una persona da amare: era una uno sfogo ai più bassi istinti. Gli atri due ragazzi ovviamente non restarono certo con le mani in mano. Anche loro volevano la loro parte. Fu cosi’ che afferrarono le mani di Flora e serratele una per uccello guidarono le morbide mani di Flora in quella che era una sega a regola d’arte. I movimenti ormai avevano raggiunto lo scoordinamento più totale. Ognuno aveva assunto un ritmo proprio. Questo fece si che il corpo di Sandra era continuamente squassato da movimenti inconsulti ed improvvisi che la facevano ondeggiare e fremere in maniera indescrivibile. Chi spingeva, chi tirava, chi affondava, chi si ritraeva, un’orgia frenetica: sei animali che copulavano sul corpo di una sola donna in preda alla lussuria sfrenata. Il sudore copioso bagnava i loro corpi: Sandra madida di sudore tentava di gridare dal piacere ma questo era soffocato dalla cappella che era intenta a lappare con la lingua.
Oramai i ritmi erano frenetici: i primi già iniziavano a ritrarsi dalle loro posizioni in quanto pronti ormai a venire.
Un guizzo caldo si fece strada tra i seni arroventati di Sandra. Il liquido caldo di lui regalo’ come un po di sollievo alla delicata pelle dei morbidi seni di Sandra che al suo contatto inarco’ il busto.
Poi, sul più bello che il suo ventre era squassato dai fremiti inconsulti dell’orgasmo il ragazzo che le stantuffava la figa ritiro’ la lunga spada che tanto l’aveva fatta soffrire e le regalo’ un’abbondante pioggia di caldi goccioloni d’amore che ricaddero pesantemente sulla folta peluria della sua fighetta ormai completamente arrossata ed esausta.
Le sue cosce erano rigate dai suoi umori fuoriusciti copiosi al momento dell’orgasmo.
Quasi in contemporanea il grosso tarello che le trapanava l’ano aveva iniziato a svuotarle una copiosa quantità di sperma che Sandra senti’ salire calda nelle profondità del suo ano.

Mano a mano che i ragazzi venivano Max fece cenno alle ragazze di prepararsi. Queste, con il compito di leccatrici avrebbero dovuto intervenire su corpo dell’ignara Sandra per ripulirla da capo a piedi delle abbondanti sborrate e dei residui delle ingroppate il tutto come in un rapporto saffico a sette mai provato in cosi’ numeroso numero ma tanto caro alla dolce Sandra.

Ora fu il momento del ragazzo che estasiato dall’intensa pompa di Sandra non riuscendo più a trattenere il suo seme, esausto lo riverso’ sulla bocca di lei. abbondanti fiotti di sperma bollente le invasero bocca e gola in maniera cosi’ copiosa che gran parte colo’ dalle labbra giù per il collo candido e madido di sudore in forma di lunghi filamenti.

Il ragazzo che le era venuto in bocca fece appena in tempo ad estrarre il suo uccellane per spostarsi da quella posizione che il volto di Sandra fu investito quasi in contemporanea da due getti di abbondante sperma caldissimo.

I due ragazzi che avevano guidato le morbide mani di Flora nell’intensa masturbazione erano arrivati alla fine del supplizio. Le palle rigonfie del prezioso liquido non ce la fecero piu’ a trattenere tale inebriante succo che schizzando a folle velocità andò a disegnare preziosi arabeschi sul candido volto di Sandra. Una parte andò a posarsi pesantemente sulla fronte di Sandra colando sul suo occhio destro riempiendone quasi per intero l’orbita, mentre l’altra colpi’ la sua guancia sinistra colandole in parte sulle labbra semi dischiuse e già gocciolanti andando quindi ulteriormente ad intasarle la bocca già piena di sperma.

Nell’afflato dell’estremo godimento Sandra socchiuse la bocca svuotando l’intero contenuto della bocca che sospinto dalla sua lingua fuoriusci’ in maniera copiosa filandole giù dalle labbra.

Lo spettacolo era estasiante: il corpo di Sandra ansimante e luccicante per l’intensa sudorazione era interamente coperto di schizzi di sperma. Questi le impreziosivano la pelle disegnandole curiosi ricami ovunque. Il suo volto cosi’ grazioso ora sembrava completamente trasformato in una maschera grottesca dalle abbondanti sborrate sparse ovunque sui suoi delicati lineamenti. Era irriconoscibile. Lo sperma le colava da ogni parte.

Abbondante sperma le fuoriusciva anche dall’ano che sfondato in maniera esagerata e ormai privo del tappo di carne, non trovava alcun ostacolo nella sua discesa verso il basso.

Il respiro di Sandra era affannoso ed i suoi seni arrossati dalla feroce spagnola si alzavano e si abbassavano esageratamente al ritmo del suo stesso respiro quasi sobbalzando mollemente con la grazia di un elegante movimento sussultorio.

Ora Sandra si era alzata in piedi leggermente barcollante per la fatica permettendo cosi’ al ragazzetto che le stava disteso sotto di liberare la panchetta. In men che non si dica i ragazzotti impegnati nella fase di recupero si spostarono dalla scena principale lasciando libero il campo alle leccatrici che arrapatissime si fondarono ululanti sul corpo di Sandra. La sospinsero nuovamente sulla panchetta ormai libera e una volta distesa iniziarono la loro opera di pulizia e leccatura meticolosa di ogni centimetro del suo corpo. Sembravano un branco di iene tale era la loro foga nel leccarla e succhiarla. D’altro canto le poverine avevano assistito a tutta la scena di quell’ingroppata bestiale senza poter godere di tutto quel ben di dio. Per alleviare la loro bramosia di sesso si erano dovute accontentare dei loro stessi ditalini e quindi ora che avevano la possibilità di poter avere una seppur piccola fetta di tutta quella abbondanza sparsa sul corpo di Sandra. la loro bramosia era quindi più che giustificata. Sandra ripresasi da quell’ulteriore sorpresa si dispose a ricevere tutte le carezze e le leccate più intime in quello che era un improvviso cambio di programma. Ora la brutalità del quasi stupro aveva lasciato lo spazio a tutta la dolcezza e delicatezza del rapporto saffico. Sei lingue raspavano ogni centimetro del suo corpo. Le lingue vogliose recuperavano abbondanti filamenti di sperma che filando dalle loro bocche ricolavano sulla morbida pelle delle commensali. Le frenesia era ai massimi livelli leccate e baci intimi ovunque. Lingue roventi che cercavano lo sperma su Sandra, dita esili che cercavano di recuperare ogni filamento che tentava di ricadere dalle calde labbra. L’eleganza di quelle dita affaccendate a ricacciare i morbidi fiotti di sperma nelle bocche semisocchiuse era eccitantissima. Sandra e le altre mugolavano di piacere. Le gambe completamente aperte di Sandra esponevano la rossa rosa della sua femminilità ancora dilatata dalla feroce scopata alle vogliose labbra delle sue amiche. Labbra rosse su labbra rosa intenso, saliva su umori vaginali. Dita frenetiche che penetravano clitoridi vogliosi, allargavano labbra rosee, dilatavano culi vogliosi, strizzavano capezzoli svettanti. I seni strusciavano un sull’altro, le rosee guance strusciavano sulla morbida peluria delle fighette al vento. Ben presto il rapporto saffico pervase tutte e Sandra non divenne l’unico destinatario di tutte quelle attenzioni. Il godimento e la frenesia di quei sette corpi impegnati nella ricerca dell’estasi si trasformo’ per i sei giovanotti in una sorta di volano. Lo spettacolo fece recuperare rapidamente le loro forze e i mugolii di piacere uniti ai gridolini che provenivano dall’ammucchiata femminile ben presto dettero nuova vita alla loro virilità che come attratta dall’irresistibile richiamo della fica ridesto’ in loro nuovo vigore. Ora erano nuovamente tutti e sei svettanti verso l’alto bramosi di conquistare nuove fiche succose e vogliose. Le loro cappelle rubizze tese al massimo non avrebbero potuto resistere un attimo di più. Rinvigoriti nella forza e nello spirito anche i sei maschioni si gettarono nella mischia. La confusione fu totale. Le donne non volevano mollare l loro preda. Gli uomini dal loro canto non si fecero più di tanti problemi. Infilzarono brutalmente qualsiasi buchino capitasse loro a tiro. Le donne sodomizzate e violentate nella loro più tenera femminilità gemevano ancor più. Sbattute prepotentemente chi da uno e chi da due cazzoni contemporaneamente. Vennero cosi’ a perdere la loro presa su Sandra distratte da ciò che stringevano chi tra le gambe, chi tra le cosce. Questo permise ai giovanotti di spostare quei dolci fardelli dal corpo di Sandra che ben presto si rese nuovamente conto di essere nuovamente oggetto di attenzione per un secondo round di violenza maschile.

Ora le donne giacevano abbandonate sul pavimento con i buchini ancora palpitanti per le seppur brevi ma numerose trafitte. I maschi invece si erano ributtati ancora più famelici sul corpo di Sandra che ripresasi dall’improvviso cambio di scena si preparava stupita a fronteggiare il nuovo attacco.

Le posizioni si riproposero come prima ma con i ruoli scambiati. Ora il grosso ragazzo che prima le stantuffava l’ano era pronto a scaraventargli l’uccello in bocca. Il ragazzo dal lungo cazzone le avrebbe fatto da materassino e già il suo lunghissimo attrezzo le stava sondando le profondità anali a livelli mai raggiunti prima. La sua cappella ormai le stava talmente tanto dentro che le sembrava di sentirla tra i polmoni. Mentre l’altro, quello dal grosso tarello che ora le stava ravanando la gola le aveva provocato una dilatazione esagerata del povero buchino anale ora questo le stava facendo provare la delizia di un impalata profonda. Le pareti dell’ano non erano poi cosi’ dilatate come la precedente inculata ma con questo cazzo lunghissimo tra le chiappe poteva sentire distintamente la grossa cappella farsi spazio nelle sue strette intimità che quasi in maniera avida cercavano di trattenerla nel suo movimento alternativo dentro di lei. Certo era una sensazione diversa da quella precedente ma forse più piacevole. La prima era stata di dolore per l’improvvisa e brutale penetrazione anche se poi si era trasformata in una sorta di piacere bestiale ma questa invece rappresentava una sorta di piacere raffinato. Le dimensioni non esagerate ad eccezione della lunghezza le permettevano di apprezzare maggiormente le sollecitazioni interne impresse da quel lunghissimo e caldo palo piantato nella sua intimità. Era quasi un gustare una delicatezza sopraffina. Tanta razionalità tuttavia fu subito distratta dalla prepotente ed esagerata intrusione del grosso cazzo che prima le aveva devastato l’ano. Questa volta il serpente conquistatore le stava insediando la bocca con la cappella esagerata che le occupava tutto il palato. La bramosia del giovane era senza limiti e fermamente deciso a conquistare il massimo che Sandra potesse offrirgli affondo con violenza la sua carne bollente verso le profondità della gola di Sandra. Lei tento’ di opporsi a tale irruenza ma la resistenza che poteva offrire a tale invasore era davvero strenua. Lo accolse per intero fino a sentire le sue palle rigonfie premergli sulle labbra. Anatomicamente era impossibile andare oltre. A quel punto Il giovanotto inizio’ un rapido movimento sussultorio sulla bocca di Sandra. Sandra era praticamente inerme di fronte a tanta irruenza. Sentiva la grossa cappella rovistarle le pareti della gola e la sensazione di quella caldissima capella su e giù per la sua gola la sconvolse a tal punto che l’orgasmo comincio’ prima del tempo a squassarle il ventre.

Incurante di questo il giovanotto che le stava dilaniando l’utero prosegui’ ancor più arrapato nell’opera di sfondamento. La foga con cui pistonava Sandra era degna delle più alte performance sportive. La sua cappella sfondava ripetutamente l’utero di Sandra che non potendo gridare dal piacere era costretta ad un mugolio sommesso ma continuo. La completa sottomissione alle loro bramosie non faceva che aumentare il loro arrapamento. La fica di Sandra ormai completamente aperta riversava fiotti di dolce sperma femminile. Il suo ventre squassato dall’orgasmo repentino era ulteriormente sollecitato dalla foga del cazzone ancora in tiro. Sandra non aveva mai sperimentato quell’esperienza. Essere sfondata con tale violenza da un cazzone ancora duro durante un suo orgasmo proprio non le era mai capitato. La sua lucidità comincio’ ad abbandonarla.
Un quarto uomo corse all’assalto dei suoi seni. La vista di quei morbidi budini in disordinato movimento lo aveva rapito. Cazzo in resta lo posiziono’ tra le due morbide collinette vellutate che ben presto avvilupparono con la loro morbida carezza la dura realtà di quella pelle tesa allo spasmo. Il ritmo di quella nuova spagnola pose finalmente un po d’ordine al movimento disordinato dei seni di Sandra che ora si muovevano all’unisono costretti dalla forte presa delle mani dell’uomo sulla sua asta bramosa di piacere. Ben presto Sandra avverti’ un calore crescente sul suo petto che aggiunse godimento al godimento.
Ora le sue mani non erano più a ciondoloni ma stringevano come prima gli ultimi due cazzi rimasti liberi del gruppetto. Il movimento della sega ovviamente era aiutato dalle mani degli interessati dato che lei ormai era praticamente in preda della bramosie dei giovani senza più alcun controllo motorio delle sue membra.

Il suo corpo era ormai solamente un oggetto di piacere in mano a quei giovanotti. Lei costituiva solo il tramite per fornire il piacere di cui quei giovani avevano bisogno. Un piacere puramente animale dove i sentimenti non contavano. Il suo corpo doveva essere sottomesso ed usato esclusivamente per questo scopo. Lei sarebbe stata per loro unicamente una schiava del sesso da possedere e scopare fino alla sazietà degli istinti più bassi. Lei lo aveva capito e questa conturbante condizione anziché pesarle la eccitava in maniera incommensurabile. Il fatto di essere usata per il puro godimento, scopata senza pietà da molti uomini e sottoposta ad orgasmi continui costituiva per la sua femminilità il massimo del godimento.

Proprio con questi presupposti si era creata questa sua particolare festina di compleanno.

La sarabanda stava continuando più furibonda che mai. Se infatti con il primo giro i maschioni erano venuti dopo non molta attività ora la faccenda si complicava. Ormai i loro stimoli dovevano essere molto stimolati prima di venire una seconda volta. Ora Sandra doveva soffrire molto più a lungo. La violenza selvaggia di quell’accoppiamento era notevole. Le altre donne volutamente trascurate per accordo precedente fecero gruppetto tra loro riprendendo il rapporto saffico cosi’ brutalmente interrotto. Ora tra loro avevano fatto la comparsa giganteschi falli plastici e altri strumentini di supplizio. Più di qualc’una aveva ormai tutti i buchini ostruiti. Alcune di loro avevano addirittura iniziato con la più audace un rapporto fisting. Lei distesa a pancia all’aria con le cosce completamente spalancate offriva le sue labbra alle mani vogliose della sua amica. Lei con forza aveva preso a dilatarle a dismisura mentre un'altra aveva iniziato a penetrarla con forza. Ora il suo braccio era piantato dentro di lei fino a farle scomparire completamente la mano nella sua fica arrossata per lo sforzo. La ragazza sottoposta a fisting urlava come un ossessa: le dita della mano piantate in profondità nel suo utero, muovendosi all’interno come per massaggiarle le pareti interne la stimolavano come nessun cazzo avrebbe mai potuto fare. In aggiunta l’amica aveva intrapreso un pronunziato movimento sussultorio della mano stessa che tendeva ad affondare nell’utero dell’amica sempre di più.

Alle grida di questa poi si erano aggiunte anche quelle di Sandra che ormai sfinita dalla violenza dei cazzi ancora turgidi dentro di lei era ormai giunta allo sfinimento. Ormai era giunta al secondo orgasmo e il tarello che le stava facendo impazzire la fica ormai ormai era arrivato al capolinea. Il secondo orgasmo consecutivo le aveva distrutto i muscoli ventrali che ora assieme a quelli della fica ormai incendiata dalla prolungato strofinamento le dolevano. La lubrificazione della fica stimolata all’inverosimile aveva praticamente bagnato anche la sottostante panchetta e il suo odore dolciastro permeava l’aria.

Anche tutti gli altri ormai erano giunti ormai duramente provati dalla scopata bestiale.

I primi iniziarono a ritirare i loro attrezzi dalle piacevoli intimità ormai straziate di Sandra. Subito seguirono anche i meno fortunati che invece avevano infierito chi sulle tette di Sandra chi sulla bocca ormai quasi priva di sensibilità per il grosso intruso e chi si era accontentato delle semplici, morbide mani di Sandra.

Tutti si disposero intorno a lei ed in un ultimo smanettamento generale svuotarono i loro testicoli sulla bianca pelle di Sandra che ancora una volta fu inondata da una marea montante di caldo, denso sperma.

Sandra ansimante, confusa, esausta, ricevette quella doccia quasi come una benedizione. Lo sperma ricadendo copioso sulla sua pelle le diede un ulteriore sensazione di piacere. Non sentirsi più in preda di quella foga selvaggia ma godere comunque di quell’ultimo estremo omaggio alla sua femminilità la rese finalmente appagata e soddisfatta di essere nata donna.

Alla sborrata estrema, seguita da un attimo di pausa, segui’ un fragoroso applauso e non appena ripreso il fiato, un fragoroso buon compleanno Sandra riempi’ la stanza ancora arroventata da quello sfogo di libidine collettiva.

Sandra ancora distesa e coperta di sperma venne circondata da tutti i partecipanti uomini e donne desiderosi di abbracciarla in segno di affetto. Prima si avvicinarono le donne che ripresero a leccarla per la seconda volta per non sprecare nulla del prezioso seme lasciando poi spazio ai maschietti che nel frattempo impugnate le bottiglie di spumante annaffiarono Sandra per bene in quella che fu un autentica doccia di spumante, dolce e frizzante come Sandra stessa.
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