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Big Black Gang


di VaccaToro
10.06.2016    |    24.744    |    7 9.6
"Pensai che il mio uomo aveva ragione dicendo che non sarei più stata quella di prima..."
All’epoca il mio attuale compagno stava svolgendo il servizio militare come ufficiale ed aveva rapporti con la base americana della zona.
In occasione della festa del 4 luglio mi propose di partecipare ai festeggiamenti che organizzavano nella base. Accettai entusiasta e così quel pomeriggio ci avviammo.
Lui aveva 26 anni ed io con i miei 20 anni compiuti da poco ero eccitata all’idea di entrare in quella base e partecipare ad una festa tutta americana. Ed in effetti era proprio come a volte avevo visto in televisione. Bandiere, musica, tavoli e chioschi in cui si spillava birra, si versava limonata, si mangiavano hamburger ed hot dog.
Tra la temperatura estiva ed il carattere molto informale dei festeggiamenti avevo indossato una mini di jeans sui dei sandali di corda però col tacco alto ed una canottiera piuttosto aderente che faceva risaltare la mia terza abbondante. Sotto solo un mini perizoma sia perché mi piaceva sia perché restavo bella fresca. Inutile dire che, causa la mia indole trasgressiva, l’idea di stare tra i militari mi aveva portato a voler stuzzicare gli ormoni maschili. Ed in effetti più di qualche sguardo malizioso era caduto sia sulle gambe che sulle prominenze pettorali…il tutto considerato che l’estate già iniziata mi aveva donato una splendida notevole abbronzatura. A tutto ciò si era aggiunto il mio lui che non mi aveva risparmiato qualche bella carezza al culo o al seno….
Verso mezzanotte assistemmo ai fuochi artificiali davvero belli e notevoli insieme a ad un gruppetto di militari americani suoi conoscenti ai quali il mio lui propose alla fine un giro di birre in qualche locale della zona.
Fu così che sorseggiando tutti una splendida birra ghiacciata si cominciò a scherzare sulle dotazioni dei neri….eh sì perché i quattro amici erano quattro negri americani non solo carini ma davvero una montagna di lucidi muscoli alti 1.90 e credo sui 90 chili. Del resto facevano parte di corpi scelti e quindi il fisico era adeguato.
Più volte avevo scherzato maliziosamente col mio compagno se le dicerie sui neri erano vere ed attendibili e così lui mi provocò proponendo di verificare finalmente la cosa visto che vi era l’occasione con quattro significativi esemplari di sicura affidabilità.
Alla mia obiezione che eravamo in luogo pubblico fu prontamente proposto di andare a casa loro dove avrei potuto prendere le misure….
E così fu che dopo 10 minuti mi ritrovai in mezzo a loro….io 1.60, 48 kg, 42 di taglia su cui risaltava la mia 3^ abbondante di seno…loro dei giganti di muscoli….che cominciarono a scherzare su quanto io pensavo delle loro misure…e con questa scusa sentire le loro mani sfiorare gambe, culo, tette….i cui capezzoli cominciarono subito ad inturgidirsi (quando sono eccitata mi vengono due durissimi lunghi chiodi su cui il mio uomo dice si potrebbero appendere dei quadri). Mani che invitavano poi le mie a sondare la loro zona pubica per indovinare le famose misure sotto i loro jeans.
Su incitamento del mio uomo sbottonai uno dei jeans calando la zip…..e calando pure i jeans tanto era notevole la dotazione ! Sapevo che erano dotati, lo avevo visto in giornali e film ma dal vivo era tutta un’altra cosa… Quella prima visione rimirava almeno 20-22 cm a riposo con un altrettanto incredibile diametro….compresa una dotazione di coglioni davvero notevoli. Stupefatta, incuriosita ed intrigata quasi non mi accorsi che un secondo nero mi stava sfilando la canottiera mentre il mio uomo mi proponeva di verificare l’adattamento di quel membro alle mie prosperose tette.
Fu così che il nero di spalle che mi aveva tolto la canottiera mi prese i seni per chiudere l’enorme cazzo che il primo nero vi ci stava appoggiando….fu un istante vedere la smisurata cappella fuoriuscire dai seni ed avvicinarsi al mio viso e sentire la calda bocca del nero dietro a me baciarmi sul collo passando la lingua avanti e indietro dall’orecchio all’incavo della spalla.
Brividi ed eccitazione furono un tutt’uno facendomi perdere il senso dello spazio e del tempo; cominciai a passare la lingua su quella splendida enorme nera cappella allungando con curiosità la mano verso i coglioni, nel mentre l’altro nero continuando a baciarmi libidinosamente prendeva a passare la sua mano sotto la gonna e farmi sentire le grosse dita avanti e indietro lungo fichetta e culetto. Tanto la mia mano risultava piccola rispetto ai coglioni di uno quanto le dita dell’altro erano enormi rispetto il mio culetto.
La gonna scivolò a terra quasi senza che io me ne accorgessi presa come ero da mille sensazioni eccitanti ma soprattutto dal vedere come quel già enorme cazzo nero che palpeggiavo e leccavo stesse ingrandendosi mentre si induriva sempre più raggiungendo dimensioni che non avrei immaginato. La lingua turgida continuava a passare intorno alla cappella stuzzicando uno splendido scalino tra cappella e asta finchè mi decisi a provare a prenderlo in bocca. Ero sempre stata un’amante del pompino, avevo imparato a prendere il cazzo in bocca fino in gola e con la bocca bene aperta (mi ero fatta togliere i denti del giudizio mai spuntati sia per questioni mediche ma anche perché avevo guadagnato un aumento dell’apertura che stupiva più di qualcuno e mi permetteva splendidi deeprhoat). Nonostante tutto feci fatica a prenderlo in bocca ma riuscii a ingoiare l’intera cappella….e ingoiai il cazzo fin dove potevo perché prenderlo fino alla radice mi pareva davvero un suicidio ! Nel frattempo il secondo nero mi aveva fatto bagnare decisamente la fica e pure il culetto sul quale comincia a sentire la pressione del suo cazzo altrettanto enorme. Non mi ero accorta che si era fatto nudo ed ora, stringendomi i seni da dietro e premendo il suo corpo sulla mia schiena, mi faceva sentire i suoi coglioni alla base del mio culetto e con mio piacevole stupore la cappella nientepopodimeno che alla base della schiena.
In breve mi ritrovai in piedi a gambe un po’ divaricate con il cazzo durissimo del primo tra le tette ed in bocca la cappella, il secondo che aveva infilato l’altrettanto enorme duro cazzo tra le mie gambe strusciandolo avanti ed indietro lungo culetto e fichetta fradici e gli altri due che, denudatisi, mi avevano appoggiato nelle due mani rispettivamente i loro cazzi di pari dimensioni dei loro compari. Nel frattempo il mio uomo, compiaciuto, prendendomi in giro per la mia incredulità pregressa mi incitava a misurare tali dotazioni con i miei vari strumenti affermando che dopo quella sera non sarei stata più quella di prima. Cazzo se aveva ragione da vendere !!! Il porco aveva previsto ed organizzato tutto conoscendo fin troppo bene la mia indole trasgressiva.
E così il primo sfilando il cazzo dalle tette mi sollevò letteralmente di peso per appoggiarmi ad una poltrona, altri due mi allargarono delicatamente ma oscenamente le gambe in modo che la fichetta si aprisse da sola e, dopo un’altrettanto oscena passata di saliva del nero, la cappella fino a prima spompinata andasse a poggiarsi sulle labbra. Trattenni istintivamente il respiro e tirai in dentro l’addome lasciando andare completamente le gambe nelle mani che le sorreggevano divaricandole. In quel mentre i due che tenevano le gambe mi passarono delicatamente ma assai eroticamente le enormi mani sull’addome….sentii quindi l’enorme cappella turgida premere dilatando le labbra ed entrarmi dentro. Mi sentivo venire oscenamente aperta fino a quando avvertii lo scalino della cappella superare l’apertura delle labbra. Quella cappella era ora dentro la mia fichetta. Il nero si fermò, lasciò che i miei muscoli si rilassassero e che gli altri due mi eccitassero continuando a carezzare l’addome iniziando però anche a passare con l’altra mano le tette eccitatissime e stuzzicare delicatamente i capezzoli lunghi e ritti. Cercai il mio uomo con lo sguardo non trovandolo ed impaurendomi, ma lui si fece vedere posto dietro la poltrona a godersi lo spettacolo e con uno sguardo di intesa mi fece capire che era il momento. Così, eccitata, mi lasciai andare e spingendo in avanti il bacino aprendo ulteriormente le gambe invitai ad entrare in me tutto quell’enorme cazzo. Al momento non avvertii tanto la lunghezza quanto il diametro (ho sempre preferito il calibro al righello !) e mi sembrò di venire aperta in due….ma l’eccitazione era enorme. Il mio uomo lasciò il posto dietro la poltrona la quarto nero che bloccandomi la testa prese a giocare con le dita dentro la mia bocca eccitandomi la lingua. I due laterali continuarono come prima mentre il primo prese piano piano, man mano che la mia fica si adattava alle sue misure, a pomparmi a fondo dilatandomi come mai mi era capitato. Non persi i sensi ma persi del tutto ogni cognizione salvo quella del piacere. Dopo qualche tempo, ma non troppo, provai il mio primo orgasmo fradicia ed ansimante mentre i muscoli vaginali si contraevano senza che io potessi controllarli.
Senza che io fossi in grado di decidere nulla presa come ero ancora dal piacere estatico mi sentii prendere, piccola com ‘ero rispetto a loro, e mettere alla pecorina. Sentire un cazzo entrare in bocca ed un altro in fica fu un’unica cosa….solo che il cazzo in fica alla pecorina penetrava ancora di più rispetto a prima anche perché le possenti mani mi divaricavano le piccole chiappette sode ed abbronzate. Tra lunghezza, diametro e durezza mi pareva davvero di essere una pollastrella al girarrosto !!!
Andammo avanti così per non so quanto tempo mentre i 4 si alternavano nelle posizioni e ogni tanto girandomi sulla schiena permettendo così, una volta ribaltatami la testa all’indietro, di penetrare ancora più a fondo anche in bocca. Non contai gli orgasmi spasmodici, del resto sono stata fin da adolescente una notevole pluriorgasmica fino a sfinirmi.
La mia lucidità era ormai minima presa dallo sfinimento, dal piacere e dal susseguirsi degli orgasmi. Ricordo però di essere stata presa letteralmente di peso abbracciata portandomi le gambe all’altezza delle spalle del nero mentre tenendomi completamente sollevata mi faceva scorrere su e giù sul suo cazzo lungo e ritto. Così come ricordo di essere stata presa uno per lato e sollevata tenendomi per le spalle e con le gambe aperte e sorrette mentre a turno si alternavano a pomparmi davanti.
Però quello che ricordo benissimo e lucidamente fu il finale della serata ormai nottata.
Messa oscenamente alla pecorina con le spalle a terra ed il culo per aria mi sentii leccare ed insalivare il buchetto del culo…..e mi trovai fai il temere ed il volere ciò che immaginavo. Infatti sentii la solita turgidissima ed enorme cappella poggiarsi sul buchetto del culo…..la spinta fu dapprima lenta per poi sentire il colpo che fece entrare di brutto l’intera cappella strappandomi questa volta un urlo ed una lacrima perché il dolore ci fu davvero.
Appena rilassati i muscoli il possente nero prese a spingere il cazzo dentro e a pompare fino, un po’ alla volta, a farlo penetrare fino alla radice al punto che sentivo i suoi coglioni sbattere sulle mie chiappette. Il porco infoiato peraltro mi aveva sovrastato scavalcando il mio bacino con le sue gambe e potendo così penetrarmi ancora più a fondo avanti e indietro.
Ma non era finita ancora. Volli io allora provare a cacciarmelo in culo facendo distendere uno dei 4 e montandolo dandogli la schiena. Fu bellissima la sensazione di dominarlo accucciata a gambe flesse divaricate e scorrendo io su e giù lungo l’enorme asta turgidissima. Cantai vittoria per poco. Il nero mi placcò prendendomi per le spalle. Infilò le sue possenti braccia sotto le mie ascelle unendo le sue mani dietro la mia schiena. Mi ritrovai immobilizzata con il torace completamente spinto in avanti ad esporre oscenamente le tette. Due mi presero le gambe divaricandole ed il quarto mi prese in fica. La doppia con quei cazzi neri enormi fu oscena. Mi sembrò di venire aperta in due….non so cosa accadde perché provai una serie di violenti orgasmi ancora più eccitanti e spasmodici per il fatto di sentirmi bloccata ed immobilizzata mentre mi pompavano di brutto culo e fica. Si alternarono più volte tra loro finchè, non so quanto tempo dopo, presero a venirmi più o meno insieme chi in fica, chi in culo e chi in bocca.
Pensai che il mio uomo aveva ragione dicendo che non sarei più stata quella di prima. Infatti questa fu un’esperienza indimenticabile che mi aprì nuovi orizzonti e mi fece apprezzare orgasmi che mai pensavo di provare. Forse è stata la volta in cui mi sono sentita per la prima volta una vera Vacca e di cui ero orgogliosa per il mio uomo che aveva subdolamente organizzato il tutto. L’idea che a soli 20 anni avevo realizzato una cosa simile mi eccitava già di per sé. Ed infatti mi carezzò compiaciuto sussurrandomi che non era ancora finita del tutto….saremmo rimasti lì anche per il giorno successivo. Ma questo sarà oggetto di un altro racconto.
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