LA MADDALENA

In seguito pensai che il sesso anale era un piacere che dovevo provare, anche se non l'avevo mai fatto. Beggin mi aveva detto che solo provando io per prima avrei avuto l'esperienza per farlo meglio con gli altri. Con i miei schiavi dovevo essere pronta, conoscere alla meglio la sessualità anale, che è piacere puro, senza alcuna limitazione, come ciclo mestruale, timori di gravidanze eccetera. Decisi che dovevo allenare il mio ano per prendere il cazzo, solo così avrei avuto l'esperienza necessaria.

Due giorni dopo mi arrivò una mail di Don Gabriele che mi invitava ad una riunione della Confraternita della Maddalena. Andai, pur non sapendo di che cosa si trattasse, mi affascinava il velo di mistero che avvolgeva l'invito. Mi trovai in una stanza più piccola della sala parrocchiale, oltre al parroco vi era una dozzina di uomini con lunghe tuniche bianche. Nessuna donna, notai.

Il Don iniziò dicendo che la Maddalena, secondo i vangeli non ufficiali, era la donna del Maestro, che essendo vero dio e vero uomo aveva conosciuto l'amore della donna, ma anche il desiderio sessuale verso i propri discepoli. Era stato iniziato all'amore omosessuale dal proprio cugino il Battista, ed aveva avuto un duratura relazione con l'altro Giovanni, che era rimasto con la madre e la Maddalena sotto la croce. Molte correnti eretiche medievali riconoscevano queste verità, tra le quali quella che la Maddalena, come donna libera, si accoppiava con chi desiderava, nè il Maestro poteva obbiettare nulla.

Il parroco poi mi prese per mano e disse rivolto a me: "Questa sera sarai la Maddalena e deciderai tu con chi accoppiarti". Non persi tempo e risposi: "Mi accoppierò con tutti voi, uno alla volta, nell'attesa giocate fra di voi, che il sesso è bello in ogni forma. Vorrei che mi introduceste al sesso anale, ma - vi prego - con garbo in quanto sono purtroppo ancora vergine in quella parte". Passammo in una stanza con molti materassi e cuscini in terra, discutemmo spogliandoci e decidemmo per la prima mezz'ora di fare solo sesso orale, per scaldarci, io soprattutto avevo bisogno di essere introdotta al sesso plurimo. Iniziarono a leccarmi in tutte le parti del corpo, chi dietro al collo, chi i capezzoli, chi i piedi o le dite delle mani, che l'interno delle cosce. La schiena e la colonna vertebrale erano bagnate da molte lingue, dopo un cazzo si avvicinò alla mia bocca - subito lo accolsi - e una lingua al mio ano, lentamente iniziò a titillarlo, inumidendolo. Diverse lingue a turno accarezzarono in mio buchetto, nessuno si interessò alla fichetta. Dopo un po' qualcuno mi porse una piccola bottiglia aperta: "Annusala, rilassa la muscolatura". Così feci e mi sentii subito molto rilassata. Una cappella accarezzò il mio sfintere anale, ed essendo il tutto ben lubrificato entrò senza procurarmi dolore o fastidio. Sentii il cazzo andare su e giù nel mio culo, una sensazione di piacere celebrale oltre che fisico, essere sesso per sesso, solo puro piacere senza complicazioni, un cazzo che si apriva la strada in un organo non predisposto dalla natura ad accoglierlo. Quello che annusavo mi dava quel breve attimo di stordimento e mi permetteva di sentirmi libera, il sesso era puro piacere. Una cappella un poco più grande entrò al posto dell'altra, non volevo sapere che mi possedeva, solo desideravo provare il piacere di sentire un cazzo che mi apriva il buco del culo. Uno alla volta dodici cazzi mi penetrarono nel culo, non provai mai dolore, tanto ero rilassata e desiderosa di essere aperta.
Poi sentii la voce del Don che mi disse: "Ho pronto un clistere con tre litri di olio caldo a 38 gradi". Non aveva finito di dirlo che una grossa cannula entrò lentamente nel mio buco del culo, il mio bacino fu sollevato e la testa abbassata. Un cazzo mi entro di nuovo in bocca e si spinse in gola. Tenevo gli occhi chiusi, volevo sentire le sensazioni tramite il mio corpo, non tramite la vista. Un liquido caldo e viscoso lentamente mi riempì l'ampolla anale e si apri la strada nel retto. Iniziai a contrarre l'intestino, per il tramite del diaframma per fare posto all'olio che stava entrando. Era una sensazione al tempo stesso dolorosa e piacevole. Mi sentivo piena e calda.

Dopo un tempo difficilmente quantificabile il mio intestino era pieno e il ventre gonfio e prominente come quando ero in 5 mesi. Cominciai a lamentarmi lentamente, in quanto un certo dolore mi attanagliava le viscere, sentivo che tutti erano attorno a me e sadicamente si masturbavano ai miei lamenti, guardando il mio buco del culo aperto e riempito dal clistere. Poi la cannula fu tolta e qualcosa, seppi poi essere un grosso plug, cacciato con una certa forza nel mio ano. Guardavano il mio ano chiuso col quel tappo e la mia fichetta unta e bagnata. L'ano pulsava nel tentativo di espellere il plug, che senza pietà veniva spinto dentro quando cercavo di toglierlo.

Il Don mi fece toccare qualcosa, era un dildo di 40 cm largo 4 dita. Mi fecero sedere su qualcosa di aperto, un vaso probabilmente, e mi fu liberato l'ano dal plug. Scaricai immediatamente il liquido che avevo nell'intestino, con un notevole sollievo. Mi fu fatto toccate un grosso dildo, lungo almeno mezzo metro, e grosso come un pugno maschile. Immaginavo però cosa mi aspettava. Mi fu chiesto se lo volevo provare ed io risposi affermativamente.