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La mia Segretaria - 3 parte


di benves
29.11.2011    |    26.677    |    2 9.6
"Quando arrivai a prenderla era più raggiante che mai..."
l giorno seguente Anna non venne ma, le mie segretarie ricevettero una telefonata che comunicava la malattia di Anna.
Anna rimase in malattia due settimane, nel corso delle quali le inviai la visita fiscale a casa, con esito affermativo, non stava fingendo.
Anna si presentò in studio alla fine del mese, giusto per incassare il mensile.
Non accennai a nulla ed i rapporti ricominciarono formali come al solito, fino alla settimana seguente quando, davanti anche alle colleghe le dissi: “domattina Anna lei viene con me, dobbiamo andare da un cliente ed ho bisogno che lei mi accompagni, si vesta elegante, alle 8,00 in studio, saremo di ritorno per l'ora di pranzo!” e senza attendere risposta me ne andai.
Non convinto del gusto di Anna, nel pomeriggio mi fermai da Gucci ed acquistai un bell'abito, dell'intimo ed un paio di scarpe adatte per Anna, che all'indomani le avrei fatto indossare, il cliente cui eravamo diretti era troppo importante per rischiare.
Puntualissima alle 8,00 si presentò in studio.
Le feci vedere cosa avevo acquistato per lei e la invitai ad indossarlo, era bellissima!
Il cliente cui eravamo diretti era un noto costruttore edile, mi aveva proposto di gestire tutti i suoi dipendenti, si trattava di 400 persone, era un lavoro da 10 mila euro al mese, non potevo permettermi passi falsi, il mio intento era di offrir lui Anna per una volta, come omaggio in cambio del lavoro, contavo sulla bellezza di Anna.
Nel tragitto spiegai ad Anna l'importanza di quel lavoro, offrendogli, se fossi riuscito ad ottenere il lavoro, un ulteriore aumento di mille euro mensili, ma che lei doveva essere carina e disponibile.
Anna acconsenti, e mi parve, anche con entusiasmo.
Arrivammo alla villa del cliente. Lui (Simone) era un tipo sui 60 anni, grassoccio, pelato e borioso.
Ci accolse fumando un sigaro Toscano.
I suoi modi erano rudi e volgari ma...non staccava gli occhi da Anna.
Ci accomodammo nel suo studio, parlammo di lavoro poi, con la scusa di essermi scordato il cellulare in auto (l'avevo fatto volontariamente) pregai Anna di andare a prendermelo e, mi accordai con quell'uomo circa il lavoro in cambio di un rapporto con Anna subito.
Quando Anna tornò con il cellulare stavamo firmando il mandato, conseguentemente il lavoro sarebbe stato mio!
Inventai un improvviso impegno, lasciando Anna con il cliente per prendere la documentazione necessaria allo svolgimento del lavoro e promettendo di tornare dopo due ore a riprendere Anna, lei capì.
Come io fui uscito, Simone chiamò una sua segretaria, disponendo di far fare ad Anna un bel bagno e profumarla, per poi portarla in una stanza della casa.
Cristina, questo era il nome della segretaria, silenziosamente ubbidì, accompagnò Anna in uno dei bagni della villa, la spogliò e la lavò accuratamente in ogni sua parte, poi le porse una vestaglia di lino e la accompagno dove comandato.
La stanza aveva al centro un letto a baldacchino e sul lato destro una grande poltrona.
Anna pensava che avrebbe dovuto avere solo un rapporto con Simone ma...si sbagliava.
Simone entrò, invitò Cristina a denudarsi ed a denudare anche Anna, mentre lui si spogliò in un angolo della stanza. Simone mostrò la sua lardosa figura, ricoperta da ispidi peli e tra il lardo intravide il cazzo più grosso che lei avesse visto, più grosso addirittura di quello di Marco, mio collega, che aveva avuto “l'onore” di prendere nel culo il mese prima.
Ebbe un attimo di sconforto, stava per vomitare al solo pensiero di essere posseduta da quella bestia, avrebbe voluto scappare ma, il pensiero di ottenere altri mille euro al mese la fece desistere.
Simone si avvicinò ad Anna, il suo odore acre era insopportabile, avvicinò la sua bocca alle labbra di lei e la baciò intrufolando la sua lingua, Anna era disgustata, il sapore di sigaro impregnava la saliva di Simone. Mentre Anna veniva baciata, le mani ruvide e pelose del suo aguzzino esplorarono la sua fica, un dito crosso come un cazzo entro in lei che, gemette.
Simone più infoiato che mai, spostò le sue labbra sul capezzolo destro di Anna, andando a suggerlo e mordicchiarlo talmente forte da far lamentare Anna per il dolore, Succhiava come un bimbo che vuole il latte della mamma ma...Anna non aveva latte e quel trattamento le procurava solo dolore.
Dopodichè Simone si staccò da Anna, chiedendo a Cristina di occuparsi di lei.
Cristina era una ragazza giunonica, 5 di seno con capezzoloni grossi ed amarantei, ossatura grossa ma molto aggraziata; dolcemente Cristina iniziò a baciare Anna, il suo sapore di liquirizia andò a coprire il disgusto di prima. Quel bacio saffico tranquillizzò Anna, che si abbandonò alle attenzioni della sua compagna.
Cristina prese una crema aromatica da un barattolo ed iniziò ad esplorare il suo corpo con dolcezza, la stava cospargendo di unguento. Quando ebbe terminato quel trattamento si dedicò da prima al suo monte di venere poi, spostandosi, iniziò a leccarla e tintinnarle il clitoride...dopo poco Anna esplose in un orgasmo mai provato prima. Il rapporto saffico era una piacevole novità pensò!
Anna capì che Simone apprezzava quello spettacolo dall'erezione che raggiunse...il cazzo di Simone si ergeva come un mattarello...Anna tremava al solo pensiero di essere posseduta da quel cinghialone cazzuto.
Cristina riattirò le attenzioni di Anna, ora era il suo turno di godere; Anna si tuffò su quel maestoso seno, esplorandolo dapprima con le mani e successivamente con le labbra. Non contenta Cristina Le fece capire che avrebbe voluto di più, si stese sul letto a gambe spalancate...l'invito era esplicito. Anna si gettò su quella fica aperta come un'ostrica iniziando a leccarla ma...non si accorse che alle sue spalle qualcosa stava accadendo; Simone si ergeva in piedi dietro di lei, Anna fece appena in tempo ad accorgersi della sua presenza che, sentì puntare la cappellona al suo sfintere precedentemente lubrificato e...tac, un dolore lancinante la pervase, in un sol colpo quel cazzone enorme era entrato nel suo culetto, il suo urlo rimbombò nella stanza.
Cristina le carezzava la testa.
Simone iniziò a muoversi dentro di lei grugnendo dal piacere ed Anna...rassegnata ricominciò a leccare Cristina. Dopo dieci minuti di quel trattamento, Simone volle cambiare canale ed anche questa volta senza avvertirla ma, la fica di Anna era umida di umori ed ormai abituata a prendere cazzi, così che, quando Simone entrò in lei, fu piacere dal primo istante.
Passarono ancora quindici minuti, Cristina era già venuta due volte nella bocca di Anna, quando Simone tutto d'un tratto aumentò il ritmo e dopo un grugnito più forte degli altri riversò dentro di lei una quantità incredibile di sperma. “Menomale ho iniziato a prendere la pillola, altrimenti questo mi ingravidava” pensò tra se Anna.
Anna e Cristina andarono in bagno a farsi una doccia e ritornarono nella stanza da Simone.
Anna rimase stupefatta quando vide il cazzo di Simone nuovamente in tiro.
Questa volta fu Cristina a fare il primo passo, si avvicinò alla poltrona dove era seduto Simone ed inginocchiatasi imboccò quel bestione iniziando uno splendido pompino.
Simone le fece cenno di avvicinarsi a lui e con la mano andò ad esplorare la sua fica ancora umida, masturbandola. Dopo poco Simone si irrigidi, proiettando nella bocca di Cristina un caldo getto di sborra che lei immediatamente ingoiò senza trascurarne neppure una goccia, poi si alzò andando a baciare Anna. Quel gioco perverso cominciava a piacere ad Anna.
Tutto stava volgendo al termine pensava tra se Anna, Simone aveva già avuto due orgasmi ma...mai sottovalutare certe persone, talvolta l'apparenza inganna e così, passati 5 minuti durante i quali i tre erano rimasti nudi a parlare e scambiarsi effusioni reciproche...Simone aveva recuperato le sue forze!
Questa volta toccava ad Anna...Simone si distese al centro del lettone con il suo albero maestro ben in vista, invitando Anna ad impalarsi su di lui. Lei ubbidì, salì sopra, imboccò la cappellona alla sua fica e...gettandosi a peso morto ...si impalò. Inutile dire che provava piacere, il cazzo di Simone era un degno strumento di godimento per qualsiasi donna, anche se l'aspetto di Simone era orribile, il suo strumento era degno di nota ed oltretutto la durata e la capacità di recupero facevano di lui un vero animale da monta!
Anna si muoveva come un'amazzone, Simone si beava di lei stuzzicando i capezzolini e impastando quele tettine deliziose mentre Cristina approfittava degli spazi che si venivano a creare leccando e godendo ora dell'uno ora dell'altra. Anna venne ben tre volte prima che Simone irrigidendosi venisse per la seconda volta dentro di lei.
Anna scese da quella cavalcatura e dando un bacio su quel cazzone ormai moscio esclamò “grazie”!
Simone le sorrise e si congedò dalle due fanciulle andando in camera sua per il meritato riposo.
Le due donne fecero la doccia ed Anna attese il mio ritorno.
Quando arrivai a prenderla era più raggiante che mai. Nel tragitto di ritorno mi raccontò tutto l'accaduto. Io iniziai a capire che il gioco cominciava a piacerle.
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